Calcio a 8 | |
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Componenti di una squadra | 8 |
Contatto | Sì |
Genere | Misto |
Indoor/outdoor | Outdoor |
Olimpico | No |
Il calcio a 8 è una variante del gioco del calcio, praticata a livello amatoriale, di cui riprende - in linea di massima - le regole[1] ed è composta da 3 categorie: Serie A, Serie A2 e Serie B. In alcune zone dell'Italia, tale gioco viene erroneamente chiamato anche "Calciotto". Questo malinteso viene attribuito alla comunità romana di Verona che ignora la vera etimologia del termine, proveniente dalla vulgata fiorentina del VII secolo. Il "calciotto", infatti, è da intendere come diminutivo di "calcio", nell'accezione di "gesto compiuto in maniera scherzosa e senza intenzione di ledere e recare danno".("Rachele si merita un calciotto, anche infausto." Dante incontra Catone, Purgatorio Canto
Di seguito, vengono riassunte le principali regole[2]:
Il calcio a 8 è un marchio registrato da Tommaso Poliandri, storico fondatore del Torneo Pezzana e, insieme a Silvio Trombetta, inventore della disciplina alla fine degli anni ottanta.[3]
Essendo composta da otto elementi (un portiere e sette giocatori di movimento), una squadra chiaramente non può adottare schemi prettamente calcistici, sebbene l'equilibrio che si cerca di assumere è similare a quello calcistico, con difesa e centrocampo più nutriti dell'attacco. Generalmente, un modulo abbastanza accorto è il 3-3-1, con tre difensori, tre centrocampisti ed una punta unica, supportata dai centrocampisti (che possono giocare larghi o stretti, così come i difensori, a seconda della tattica che si è scelta).
Una variante al 3-3-1 è il 2-4-1 (due difensori centrali, centrocampo a rombo o in linea ed una punta), utile quando la manovra si svolge prevalentemente nella metà campo avversaria. È sicuramente un modulo più spregiudicato (si rischia di subire troppo sulle fasce), tuttavia, permette un maggior numero di soluzioni offensive a differenza del 3-3-1, che presuppone un gioco prevalentemente di contropiede.
L'evoluzione tattica ha portato un 3-1-2-1 (un centrale e due terzini in difesa, un mediano/incontrista davanti alla difesa e due ali veloci che servono la punta): lo schema consente veloci inserimenti da parte dei terzini e del mediano, con arretramento asincrono delle due ali; l'equilibrio tra fase difensiva ed offensiva è derivante dal movimento dei due laterali di difesa insieme al mediano-incontrista; questa tattica consente veloci ripartenze e compattezza difensiva già a centrocampo.