Nazionale di calcio dell'Italia

Bandiera dell'Italia Italia
Campione d'Europa in caricaCampione d'Europa in carica
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Sport  Calcio
Federazione FIGC
Federazione Italiana Giuoco Calcio
Confederazione UEFA
Codice FIFA ITA
Soprannome Azzurri
Selezionatore Bandiera dell'Italia Luciano Spalletti
Record presenze Gianluigi Buffon (176)
Capocannoniere Gigi Riva (35)
Ranking FIFA 9º (21 settembre 2023)[1]
Sponsor tecnico Adidas
Esordio internazionale
Bandiera dell'Italia Italia 6 - 2 Francia Bandiera della Francia
MilanoItalia; 15 maggio 1910
Migliore vittoria
Bandiera dell'Italia Italia 9 - 0 Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti
BrentfordRegno Unito; 2 agosto 1948
Peggiore sconfitta
Bandiera dell'Ungheria Ungheria 7 - 1 Italia Bandiera dell'Italia
BudapestUngheria; 6 aprile 1924
Campionato del mondo
Partecipazioni 18 (esordio: 1934)
Miglior risultato Oro Campioni nel 1934193819822006
Campionato d'Europa
Partecipazioni 10 (esordio: 1964)
Miglior risultato Oro Campioni nel 19682020
Coppa Internazionale
Partecipazioni 6 (esordio: 1927-1930)
Miglior risultato Oro Campioni nel 1927-19301933-1935
Confederations Cup
Partecipazioni 2 (esordio: 2009)
Miglior risultato Bronzo Terzo posto nel 2013
Torneo Olimpico
Partecipazioni 6[2] (esordio: 1912)
Miglior risultato Oro Oro nel 1936
UEFA Nations League
Partecipazioni 3 (esordio: 2018-2019)
Miglior risultato Bronzo Terzo posto nel 2020-20212022-2023
Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA
Partecipazioni 1 (esordio: 2022)
Miglior risultato Argento Secondo posto nel 2022

Storia

L'esordio assoluto della nazionale italiana nel 1910, in maglia bianca; si noti la non uniformità nel colore dei pantaloncini, cosa non richiesta dai regolamenti dell'epoca.

Le vicende più importanti della nazionale di calcio italiana sono legate alla cosiddetta nazionale «A» che, almeno fino alla differenziazione delle varie categorie, era la nazionale unica, che assumeva poi varie fisionomie a seconda del torneo al quale essa partecipava. Se era normale che nel corso dei tornei maggiori quali Coppa Internazionale o campionato del mondo venisse schierata la formazione più competitiva possibile, nel corso del torneo olimpico si dava spazio a professionisti di seconda fascia, in genere giovani universitari, come coloro che vinsero la medaglia d'oro nell'edizione di Berlino 1936. Proprio il periodo interbellico fu il più florido per la nazionale azzurra che, sotto la guida di Vittorio Pozzo, oltre all'oro olimpico fece suoi in sequenza anche i mondiali di Italia 1934 e Francia 1938.

Nel secondo dopoguerra vennero via via inserite categorizzazioni più precise, soprattutto per introdurre criteri oggettivi e uguali per tutti di convocazione dei giocatori, sia per via della progressiva istituzione di tornei giovanili sia per dare un quadro di riferimento chiaro al torneo olimpico di calcio: il regolamento del CIO prevede infatti che la partecipazione sia riservata solo ad atleti il cui status sia formalmente di dilettante. Questo, però, faceva sì che molte federazioni che ammettevano il professionismo fossero costrette a mandare i loro giocatori di seconda, se non terza fascia (secondo una formula empirica di compromesso via via variata nel tempo, i professionisti meno in vista e meno pagati e, successivamente, quelli che non avessero mai partecipato alle fasi finali di un campionato continentale o di quello mondiale), mentre federazioni i cui atleti avevano lo status di dilettante, come l'Unione Sovietica e in generale tutte quelle del blocco dell'Est europeo, potevano mandare in pratica la propria nazionale maggiore.

Non a caso per lungo tempo, nel secondo dopoguerra, il torneo olimpico di calcio fu appannaggio di nazionali come la succitata sovietica, la Cecoslovacchia, la Germania Est e l'Ungheria. Ciò perdurò fino all'edizione di Seul 1988, quando fu deciso che le rappresentative olimpiche fossero, per tutti i partecipanti, le rispettive nazionali Under-21 (o Under-23), con al massimo tre calciatori fuoriquota.

La prima importante vittoria italiana, nel campionato del mondo 1934.
Seguì un periodo di calo, complice la seconda guerra mondiale e la tragedia di Superga del 1949. Infatti, l'Italia non ebbe successo al mondiale del 1950 né a quello del 1954 e, addirittura, non si qualificò a quello del 1958: di conseguenza, rinunciò a prendere parte al primo campionato europeo, la cui fase finale si svolse nel 1960. Al mondiale del 1962 uscì al primo turno in una spedizione mal gestita, mentre a quello del 1966 andò peggio, perché fu eliminata dai semiprofessionisti della Corea del Nord.[7]

La rinascita avvenne con la vittoria del campionato d'Europa 1968, che vide l'Italia di Ferruccio Valcareggi, padrona di casa, superare in finale la Jugoslavia.[8] Due anni dopo, al mondiale di Messico 1970, gli Azzurri avrebbero dato vita alla famosa semifinale contro la Germania Ovest, ricordata come la partita del secolo, vinta per 4-3 ai tempi supplementari; in finale sarebbero stati poi sconfitti dal Brasile di Pelé per 4-1. Dopo il negativo campionato del mondo 1974 in Germania Ovest, dove l'Italia fu esclusa al primo turno, il profondo ricambio generazionale nel frattempo portato avanti da Enzo Bearzot permise alla squadra di ben figurare al mondiale di Argentina 1978, dove espresse un bel gioco che le valse il quarto posto.[7]

Il trionfo azzurro al campionato d'Europa 1968.

Simile piazzamento venne replicato al campionato d'Europa 1980 giocato in Italia, stavolta accolto come insoddisfacente alla luce delle aspettative della vigilia. Questo ciclo culminò nel mondiale di Spagna 1982, dove, pur a fronte di un certo scetticismo della vigilia, accentuato dall'incerto avvio sul campo, gli Azzurri uscirono alla distanza, battendo in sequenza nella seconda fase dapprima i campioni uscenti dell'Argentina e il favorito Brasile, poi, in semifinale, la sorprendente Polonia. Nella finale di Madrid sconfissero infine i campioni d'Europa in carica della Germania Ovest per 3-1, divenendo per la terza volta campioni del mondo.[7]

Dopo la mancata qualificazione all'europeo di Francia 1984,[7] il mondiale di Messico 1986 segnò l'addio di Bearzot. Gli Azzurri passarono nelle mani di Azeglio Vicini, il quale rinnovò a sua volta il gruppo in vista del campionato d'Europa 1988 in Germania Ovest, dove raggiunsero la semifinale poi persa contro l'Unione Sovietica. Una bella nazionale si presentò al campionato del mondo 1990 casalingo, ma in semifinale, dopo i tiri di rigore, ebbe la meglio l'Argentina; nella finale per il terzo posto gli Azzurri sconfissero poi l'Inghilterra.[7]

L'Italia fallì la qualificazione al campionato d'Europa 1992 in Svezia, sicché Vicini fu esonerato a eliminatorie in corso e sostituito da Arrigo Sacchi, il quale qualificò la nazionale per il mondiale di Stati Uniti 1994. Nel novembre 1993, grazie all'ottimo girone di qualificazione disputato, l'Italia salì al primo posto della classifica FIFA (istituita nell'agosto di quell'anno), posizione che mantenne per un mese. Al campionato del mondo 1994 gli Azzurri inizialmente stentarono, superando la fase a gironi solo tramite ripescaggio delle migliori terze, ma poi riuscirono a proseguire il cammino sino alla finale, trascinati nella fase a eliminazione diretta dai gol di Roberto Baggio. Nella finale di Pasadena gli Azzurri pareggiarono senza reti contro il Brasile, ma persero nuovamente ai rigori, nella prima finale di un mondiale decisa dai tiri dal dischetto. L'avventura al campionato d'Europa 1996 in Inghilterra finì già al primo turno e contestualmente quella di Sacchi, a cui succedette Cesare Maldini. Al mondiale di Francia 1998, a cui la nazionale italiana si qualificò superando la Russia ai play-off, il cammino si interruppe ai quarti di finale contro i padroni di casa, ancora una volta ai rigori.[7]

L'Italia campione del mondo per la terza volta nella storia a Spagna 1982.

L'occasione per una rivincita arrivò due anni dopo, al campionato d'Europa 2000, dove gli Azzurri giunsero in finale, proprio contro la Francia. In vantaggio fino al 90', la squadra di Dino Zoff pareva in procinto di condurre in porto il successo, ma i francesi pareggiarono all'ultimo istante dei tempi regolamentari: demoralizzati dalla rete subita in extremis, gli Azzurri furono sconfitti ai supplementari dalla regola del golden goal.[9] A seguito di alcuni sprezzanti giudizi di Silvio Berlusconi, sentendosi leso nella sua dignità, per protesta Zoff si dimise all'indomani della finale,[10] lasciando il posto a Giovanni Trapattoni. Peggio andò il mondiale di Corea del Sud-Giappone 2002: la squadra alla vigilia era tra le favorite, ma, dopo aver passato a fatica il primo turno, esprimendo un gioco difensivista e rinunciatario, fu eliminata ancora al golden goal negli ottavi dai padroni di casa della Corea del Sud (1-2); fu il risultato peggiore dal 1986. Al campionato d'Europa 2004, similmente deludente, l'Italia uscì dal torneo al primo turno.

Al campionato del mondo 2006 l'Italia di Marcello Lippi fu grande protagonista. Dopo essere giunta prima nel suo girone davanti al Ghana, nella fase a eliminazione diretta batté in sequenza AustraliaUcraina e, ai tempi supplementari, anche la Germania padrona di casa. In finale trovò nuovamente la Francia, superandola ai rigori: fu il penalty di Fabio Grosso a incoronare gli Azzurri campioni del mondo per la quarta volta.[7] Lippi lasciò dopo il successo e venne sostituito da Roberto Donadoni, che guidò la nazionale all'europeo di Austria-Svizzera 2008, dove l'Italia si spinse fino ai quarti di finale, venendo estromessa dal dischetto per mano della Spagna, futura vincitrice del torneo.

La festa azzurra per la vittoria del quarto mondiale a Germania 2006.

La vittoria mondiale del 2006 aveva permesso agli Azzurri, nel frattempo tornati sotto la guida di Lippi, di accedere all'edizione 2009 della Confederations Cup: alla sua prima partecipazione, in Sudafrica l'Italia deluse, venendo eliminata al primo turno.[11] Al mondiale di Sudafrica 2010 la squadra azzurra, guidata sempre da Lippi, deluse ancor di più, chiudendo all'ultimo posto il proprio girone eliminatorio: gli Azzurri furono estromessi al primo turno del mondiale, fatto che non accadeva da trentasei anni, e, per la prima volta in diciassette partecipazioni, senza vincere alcuna partita.

Nell'estate 2010 l'Italia passò sotto la guida di Cesare Prandelli. Durante le qualificazioni al campionato d'Europa 2012 la nazionale, a seguito della vittoria contro la Slovenia del 6 settembre 2011 (1-0), ottenne il record di precocità per quanto riguarda l'accesso alla competizione continentale, conseguita con due turni di anticipo.[12] Nella fase conclusiva dell'Europeo l'Italia approdò fino alla finale, dove subì, tuttavia, un pesante 0-4 dalla Spagna.[13]

Il secondo posto maturato nella rassegna continentale permise agli Azzurri di partecipare l'anno seguente alla Confederations Cup. Stavolta ben si comportarono rispetto all'edizione precedente: sconfitti in semifinale, ai rigori, ancora dalla Spagna, gli italiani si rifecero nella finale per il terzo posto, conquistando la medaglia di bronzo battendo, nuovamente dal dischetto, l'Uruguay.[14] Nonostante tali positivi piazzamenti, la gestione Prandelli si concluse negativamente al mondiale di Brasile 2014, in cui la nazionale venne eliminata alla fase a gironi; per la terza volta nella propria storia gli Azzurri vennero estromessi al primo turno da due edizioni consecutive della rassegna iridata.

La nazionale italiana vincitrice del secondo titolo continentale nell'edizione di Europa 2020.

A Prandelli seguì l'interregno di Antonio Conte, il quale rivitalizzò temporaneamente una nazionale in fase calante, lasciandola al termine del campionato d'Europa 2016 dopo un'eliminazione ai quarti di finale contro la Germania campione del mondo in carica, maturata solo ai rigori. Fallimentare si rivelò, invece, la successiva gestione di Gian Piero Ventura, con l'Italia che per la seconda volta nella sua storia mancò la qualificazione al mondiale (dopo una striscia di quattordici partecipazioni consecutive alle fasi finali), causa l'eliminazione allo spareggio per l'accesso a Russia 2018 per mano della Svezia.[15]

A risollevare le sorti di una nazionale al suo punto più basso da sessant'anni a quella parte, venne chiamato Roberto Mancini, il quale guidò gli azzurri al debutto nella neonata UEFA Nations League e in seguito ottenne, con il record di tre giornate di anticipo[16] e un percorso netto di dieci vittorie su dieci incontri,[17] la qualificazione alla fase finale del campionato d'Europa 2020. Un anno più tardi l'Italia conseguì anche l'accesso alla final four di UEFA Nations League 2020-2021, per poi prolungare la striscia di imbattibilità[18] anche al campionato europeo, dove la squadra azzurra raggiunse, per la seconda volta in tre edizioni, la finale di Wembley, vinta ai tiri di rigore contro l'Inghilterra: per gli italiani fu il secondo titolo europeo, a cinquantatré anni di distanza dal precedente.[19] Nel settembre seguente gli italiani prolungarono la striscia di imbattibilità a 37 partite (record mondiale assoluto) e un mese dopo chiusero al terzo posto l'edizione casalinga della UEFA Nations League,[20] ma, per la seconda volta consecutiva, fallirono l'approdo alla fase finale del campionato del mondo, venendo sconfitti dalla Macedonia del Nord ai play-off. Conseguita la qualificazione alla final four della UEFA Nations League 2022-2023, gli azzurri chiusero al terzo posto la rassegna per la seconda volta consecutiva. Fu questa l'ultima competizione a vedere Mancini alla guida della nazionale, sostituito da Luciano Spalletti.

Strutture

Stadio

Lo stesso argomento in dettaglio: Lista degli stadi della nazionale di calcio dell'Italia.
L'Olimpico di Roma, impianto con il maggior numero di incontri degli Azzurri, in occasione di Italia – Svizzera al campionato d'Europa 2020

Non esiste uno stadio nazionale per gli incontri della squadra.

Ad agosto 2023 la sede più utilizzata in assoluto è lo stadio Olimpico di Roma (63 incontri tra il 1953 e il 2021); a seguire, tra quelli con almeno 20 incontri, figurano il Giuseppe Meazza di Milano (47 tra il 1927 e il 2023), l'Artemio Franchi di Firenze (30 tra il 1933 e il 2021), il San Paolo di Napoli (24 tra il 1960 e il 2023), il Luigi Ferraris di Genova (23 tra il 1928 e il 2018), il Renato Dall'Ara di Bologna (22 tra il 1927 e il 2022), il Comunale di Torino (21 tra il 1934 e il 2017, due delle quali dopo la ristrutturazione in "Stadio Grande Torino"). L'elenco tiene conto sia delle gare disputate con l'Italia quale squadra ospitante che quelle, in occasione di tornei ufficiali, in cui il campo sia formalmente neutro[21].

Centro di allenamento

Lo stesso argomento in dettaglio: Centro Tecnico Federale Luigi Ridolfi.
Gli azzurri a Coverciano nel 1974.

La sede di allenamento degli Azzurri è il Centro Tecnico Federale Luigi Ridolfi a Firenze, che prende il nome di Coverciano dall'omonimo quartiere in cui si trova. Qui la nazionale svolge, dal 1958,[22] quasi stabilmente tutte le sessioni di allenamento e i ritiri prima di un incontro o di un torneo e, talvolta, vi disputa delle gare amichevoli non ufficiali di preparazione agli eventi, contro selezioni giovanili o squadre di club.[23]

Il centro, di proprietà della FIGC tramite la società partecipata Federcalcio Servizi s.r.l.,[24] è stato inaugurato nel 1958[25] ed era il primo al mondo nel suo genere.[26] La strattura ospita anche tutte le altre diciotto nazionali maschili e femminili di calcio, in vista dei rispettivi impegni internazionali,[26] tanto da essere rinominata Casa degli Azzurri,[26] oltre a Università del calcio, poiché è anche la sede del Settore Tecnico federale.[26]

Dal 1990 ai primi anni 2000 soprattutto, la nazionale ebbe anche altre due opzioni saltuarie quali sede dei ritiri prima di un grande evento: il Centro sportivo La Borghesiana, struttura polivalente privata ubicata nell'omonima periferia di Roma ed inaugurata proprio in occasione del campionato del mondo 1990 disputato in Italia;[27] il centro polivalente di Sportilia, ubicato a Santa Sofia (FC) e di proprietà dell'Istituto per il credito sportivo,[28] utilizzato ad esempio prima del campionato del mondo 1994. Inoltre, occasionalmente, la nazionale si è radunata in altri centri sportivi, come nel caso del Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti (sempre a Roma vicino allo Stadio Olimpico),[29] dello Juventus Training Center di Vinovo prima di giocare a Torino,[30] del Centro Sportivo Suning[31] o del Centro sportivo di Milanello,[32] entrambi di proprietà rispettivamente di Inter e Milan, prima di recarsi allo Stadio Giuseppe Meazza.

Museo

Lo stesso argomento in dettaglio: Museo del Calcio.
L'ingresso del Museo del Calcio

Il Museo del Calcio, inaugurato nel 2000[33] e situato nella casa coloniale Podere Gignoro all'interno del Centro Tecnico Federale della FIGC a Firenze, raccoglie la storia presente e passata della nazionale e della FIGC. Sono esposti numerosi cimeli della nazionale italiana dal 1922 ad oggi (palloni, medaglie, scarpe, maglie, ecc.), oltre a un centro informativo digitale con archivio di fotografie e filmati. La Fondazione Museo del Calcio ospita regolarmente, all'interno dei suoi spazi, mostre temporanee ed eventi culturali oltre ad organizzare periodicamente mostre itineranti su tutto il territorio nazionale, presso altri musei ed istituzioni pubbliche.

Qui sono custodite le copie dei trofei conquistati dagli Azzurri, e alcune medaglie dei giocatori riferite ai vari piazzamenti sul podio in alcuni tornei.[34]

Casa Azzurri

Lo stesso argomento in dettaglio: Casa Azzurri.
Casa Azzurri del 2012 a Cracovia

Casa Azzurri è un struttura temporanea della FIGC che accompagna la nazionale in occasione delle partecipazioni della squadra alle fasi finali della Coppa del Mondo FIFA, del Campionato europeo di calcio e della UEFA Nations League.[35] Casa Azzurri viene allestita, fin dalla sua prima edizione per il Campionato mondiale 1998, in una location temporanea solitamente ubicata nella città sede del ritiro della squadra per la competizione, ed accoglie media, istituzioni, vertici della federazione, artisti in concerto e testimonial, per la promozione del "made in Italy". Dal Campionato europeo 2016 è partita anche la formula Casa Azzurri on Tour che segue la squadra, dalla propria sede di ritiro dove è ubicata la struttura principale, anche nelle città dove disputa gli incontri del torneo.[35]

Dal 2020 Casa Azzurri è aperta anche ai tifosi, mentre nel 2022 si è ampliata pure ad altre squadre del Club Italia come la nazionale di calcio femminile e le nazionali di beach soccer.[35]

Colori e simboli

Lo stesso argomento in dettaglio: Colori e simboli della nazionale di calcio dell'Italia.

Colori

Lo stesso argomento in dettaglio: Azzurro Savoia.
Nel 1911 la nazionale indossa per la prima volta la maglia azzurra.

Il colore ufficiale della nazionale di calcio dell'Italia, in tutte le rappresentative maschili e femminili, è l'azzurro; nello specifico nella gradazione denominata azzurro Savoia, avente saturazione cromatica compresa fra il blu pavone e il pervinca, più chiaro del blu pavone.[36]

Sulla scelta del colore azzurro, effettuata in occasione del terzo incontro ufficiale della nazionale, il 6 gennaio 1911 contro l'Ungheria,[37] erano state fatte varie ipotesi: la prima, che fosse stato ripreso dai colori della nazionale francese (anche se questa indossa in realtà il blu e non l'azzurro); la seconda, che venisse dal colore dei mari (e del cielo) italiani; la terza, che si fosse casualmente scelto un colore alternativo al bianco a causa della forte nevicata avvenuta in mattinata e del clima nebbioso esistente a Milano in occasione della partita contro gli ungheresi (il bianco avrebbe infatti confuso i giocatori italiani con l'ambiente circostante).[38] In realtà, le fonti storiche spiegano come l'azzurro sia stato scelto in onore di Casa Savoia, dinastia regnante all'epoca in Italia, in quanto rappresentava il colore del loro casato fin dal 1360: il blu Savoia, un azzurro molto intenso. Questo, a sua volta, era stato desunto dalla tinta del manto di Maria Vergine,[39] tradizionalmente di colore azzurro, a cui la casata era devota.[40][41] A riprova dell'origine monarchica della scelta, sul lato sinistro delle neonate maglie azzurre venne cucita la croce sabauda, ovvero una croce bianca in campo rosso.[42][43] Il calcio fu la prima disciplina sportiva ad adottare la maglia azzurra quale simbolo di appartenenza all'Italia, che in seguito venne utilizzata da quasi tutte le rappresentative nazionali negli altri sport.

Divise

Lo stesso argomento in dettaglio: Maglia azzurra.
La classica divisa italiana: maglia azzurra, pantaloncini bianchi e calzettoni azzurri.

La prima divisa della nazionale di calcio dell'Italia, ovvero quella "casalinga", è tradizionalmente composta da una maglia azzurra, da pantaloncini bianchi e da calzettoni azzurri. La maglia è di colore azzurro dal 1911, salvo qualche periodo in cui questo colore tendeva più al celeste. I pantaloncini sono bianchi, negli ultimi venti anni spesso utilizzati anch'essi di colore azzurro a formare una divisa a tinta unita, mentre in passato sono stati usati occasionalmente anche di colore nero o marrone. I calzettoni infine sono azzurri dal 1960, poiché in precedenza erano neri con bordo azzurro.

La seconda divisa, ovvero quella da "trasferta", è tradizionalmente composta da una maglia bianca con richiami all'azzurro, da pantaloncini azzurri e da calzettoni bianchi. La maglia è di colore bianco dal 1911, salvo divenire nera in qualche occasione, durante il periodo fascista. I pantaloncini sono azzurri, spesso utilizzati anch'essi di colore bianco a formare una divisa a tinta unita; altri colori utilizzati per i pantaloncini sono il blu navy o il nero. I calzettoni infine sono bianchi, salvo alcune divise del passato che disponevano di calzettoni azzurri o neri.

L'Italia in totale completo azzurro, una scelta cromatica sovente utilizzata dalla nazionale a partire dagli anni 2000 e già saltuariamente vista in passato.

Il 1954 è l'anno in cui venne indossata una terza divisa, che presentava un colore alternativo all'azzurro e al bianco, i due colori storici:[44] il 5 dicembre di quell'anno, l'Italia ospitò un’amichevole contro l'Argentina e i giocatori della selezione italiana scesero in campo con una inedita maglia verde, sulla quale veniva mantenuto lo stesso stemma usato in quel periodo. I pantaloncini rimasero bianchi, mentre i calzettoni furono neri bordati di verde. Per i cinquant'anni che seguirono quell'evento, la nazionale rimase con i classici due colori fino al 2004 quando, per un'amichevole a Reykjavík con l'Islanda del 17 agosto, l'Italia utilizzò un'inedita divisa blu scuro.[45][46]

Per i portieri della nazionale, invece, la prime divise furono di colore bianco o nero.[37] Nel secondo dopoguerra si cambiò passando a varie tonalità di grigio, con colletto e bordi blu[37] e pantaloncini neri. Questa divisa dei portieri rimase pressoché invariata fino agli anni ottanta, quando il grigio della maglia divenne un argento metallico, frutto anche delle novità tecniche dell'industria tessile.[37] Dall'inizio del decennio successivo vennero realizzate ancora divise dei portieri con i colori tradizionali argento o grigio, ma che presentavano anche altri colori in disegni centrali e/o sulle maniche.[37] Nella seconda metà degli anni novanta invece si è abbandonato l'utilizzo di un colore univoco per la divisa dei portieri,[37] pur utilizzando ancora il grigio ed arrivando ad avere nel kit ufficiale anche quattro divise ufficiali per il portiere.

Nel 2019 l'Italia torna a dotarsi di una terza divisa, rispolverando nell'occasione il succitato verde già visto nel 1954.[47]

Simboli ufficiali

Stemma

Giuseppe Meazza posa con la maglia azzurra del periodo interbellico, sulla quale la croce sabauda del Regno d'Italia era affiancata al fascio littorio del regime fascista.

Dal terzo incontro nel 1911, quando venne adottato il colore azzurro per le maglie, e fino alla nascita della Repubblica Italiana nel 1946 lo stemma adottato sulla divise della nazionale di calcio dell'Italia consisteva nella croce sabauda, costituita da una croce bianca in campo rosso, su sfondo azzurro,[48] simbolo di Casa Savoia, dinastia allora regnante in Italia; a questo simbolo venne aggiunto, durante il ventennio di regime fascista, il fascio littorio a lato destro dello stesso.[48]

Dal 1947 e fino al 1984 trovò posto sulle maglie un tricolore raccolto in uno scudetto con bordo dorato, di forma analoga a quello delle squadre campioni d'Italia di qualsiasi disciplina, al quale venne aggiunta nel 1952 una banda orizzontale nera, anch'essa all'interno di una ulteriore bordatura dorata e sormontante lo stesso scudo, contenente la scritta ITALIA in maiuscolo e di colore oro.[48] Questo logo accompagnò gli incontri della nazionale fino al 1982,[48] quando venne apportata una piccola variante consistente nell'aggiunta della scritta FIGC, sempre in color oro, posizionata verticalmente nella banda bianca del tricolore.[48] A seguito della vittoria nel campionato del mondo 1982 venne modificato lo stemma, e il nuovo logo prevedeva uno scudo svizzero, bordato in oro, contenente il tricolore sovrastato da una banda nera al cui interno trovavano spazio tre stelle dorate, rappresentanti i tre titoli mondiali conquistati.

La maglia utilizzata a Euro 2020, indossata da Giacomo Raspadori, con lo stemma in uso fino al 2022.

Dal 1984 fino al 1998 lo stemma sulle maglie corrispose al logo istituzionale della FIGC, modificato solo una volta nel 1991. Dal 1999, pur mantenendo la Federcalcio un proprio logo, sulle maglie azzurre comparve nuovamente lo scudetto tricolore, che venne apposto sulle casacche fino al 2006, quando la FIGC ripropose nuovamente sulle divise il proprio logo, peraltro modificato in quel periodo.

Da allora le modifiche apportate allo stemma della nazionale sono state tre: la prima nel 2007 per fregiarsi della quarta stella corrispondente ai titoli mondiali vinti, la seconda nel 2017 e l'ultima, corrispondente al logo attuale, a inizio 2023.

Il 2 gennaio 2023 è stato presentato un nuovo scudetto sulle maglie azzurre, composto dal tricolore italiano, sormontato dalla scritta centrale FIGC e due strisce anch'esse dorate ai suoi lati, il tutto sovrastato dall'epigrafe ITALIA in azzurro; sempre in azzurro è anche il bordo dello scudetto e le quattro stelle esterne al di sopra di esso.[49] Questo logo differisce da quello istituzionale della FIGC, presentato a ottobre 2021, nel solco di quanto già fatto da altre federazioni calcistiche che avevano deciso di differenziare i loghi tra l'istituzione e le rispettive nazionali.[50]

InnoLo stesso argomento in dettaglio: Il Canto degli Italiani.

L'inno ufficiale della nazionale di calcio dell'Italia è Il Canto degli Italiani (conosciuto anche come Fratelli d'ItaliaInno di Mameli o Canto nazionale), inno nazionale della Repubblica Italiana,[51] che viene suonato prima di ogni incontro degli Azzurri. È un canto risorgimentale scritto da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro nel 1847, e il testo si compone di sei strofe e un ritornello, che si alterna alle stesse.[52] Prima degli incontri della nazionale di calcio, vengono eseguite l'introduzione, la strofa, una ripetizione della strofa e il ritornello; solitamente nella versione strumentale.

il 2 gennaio 2023, con il lancio del nuovo scudetto sulle maglie azzurre, è stata presentata anche la nuova "identità sonora", composta dal sound logo e dal tema musicale, che vengono riprodotte su ogni mezzo di comunicazione, fisico e digitale, oltre ad accompagnare l'ingresso in campo della nazionale.[53] Il sound logo del nuovo scudetto dura tre secondi, ed è composto con due semplici note allo scopo di creare un carattere fortemente emozionale,[53][54] mentre il tema musicale da cui deriva, intitolato Azzurri, è stato composto e prodotto da Enrico Giaretta e Maurizio D'Aniello con la voce della soprano Susanna Rigacci.[53][55]

Gestione

Lo stesso argomento in dettaglio: Club Italia (calcio).
L'incontro di Milano tra Italia B e Inghilterra B dell'11 maggio 1950.

Il Club Italia è un organismo della Federazione Italiana Giuoco Calcio che riunisce e coordina la gestione delle attività di tutte le squadre nazionali, sia maschili sia femminili, delle discipline poste sotto l'egida della federazione (calciocalcio a 5 e beach soccer).[56][57]

La nazionale di Lega della Serie A scesa in campo nel 1988.

Il Club Italia è presieduto dal presidente federale della FIGC, che impartisce le linee guida e approva i programmi tecnici, decide l'organigramma delle strutture del club, oltre a essere il Capo delegazione della nazionale A.[58] Viene coadiuvato dal vicepresidente vicario della federazione e dal presidente della Lega Serie A, oltre ad avere la possibilità di istituire un organo consultivo composto da personalità del calcio italiano.[58] La responsabilità delle scelte tecniche della nazionale A è invece affidata al Commissario tecnico.[58]

La struttura del Club è formata dall'Area operativa e dall'Area tecnica, che si suddivide nelle seguenti funzioni: Performance e ricerca, Area medica, Football Analysis.[58]

In passato vi è stata anche una seconda squadra, la nazionale B, che occasionalmente ha funto da supporto e sviluppo per la prima squadra. Nel tempo, la formazione ha affrontato le squadre di altre nazioni e giocato partite contro altre formazioni B delle rispettive nazionali. Fin dalla creazione della squadra nel 1927, sono state giocate 70 partite ufficiali.[59][60] A questi incontri possono essere aggiunte altre 8 gare, disputate da selezioni interregionali.[61]

Si fregiò impropriamente del titolo di "nazionale" anche la rappresentativa di Lega della Serie A che, dagli anni 1960 agli anni 1990, fu sporadicamente attiva con una propria maglia azzurra e un proprio stemma, attingendo — indistintamente tra giocatori italiani e stranieri — dall'intero bacino della Serie A per affrontare in amichevole altre leghe, per un totale di 11 incontri.[62]

Diffusione nella cultura di massa

Lo stesso argomento in dettaglio: Nazionale di calcio dell'Italia nella cultura di massa.

«la storia di un popolo che ha cominciato a sentirsi unito in un'identità comune solo – e neppure sempre – quando undici dei suoi ragazzi si infilavano una maglia azzurra per scendere su un campo verde a inseguire una sfera di cuoio.»

La nazionale italiana di calcio ha assunto, nel corso dei decenni, un posto di rilievo nell'ambito socioculturale dell'Italia, arrivando a creare un sentimento convergente di attaccamento alla squadra e di unità del Paese,[64][65] le cui storie oramai si intrecciano.[63] A tutto ciò hanno contribuito le vittorie nel secondo dopoguerra, unite all'avvento dei mass media (come la televisione, la letteratura, il cinema, la canzone popolare, i giornali e internet);[63] infatti la Coppa del Mondo FIFA vinta dagli Azzurri nel 1982 divenne un evento così penetrato dentro la storia d'Italia e nell'immaginario collettivo tanto da costituirsi come un tratto dell'identità nazionale.[66]

In televisione, proprio la finale mondiale del 1982 vinta dagli Azzurri per 3-1 contro la Germania Ovest è stata il programma in assoluto più seguito nella storia della tv italiana, con 36,7 milioni di telespettatori,[67] e da quando esiste il sistema Auditel di rilevamento degli ascolti televisivi italiani (1986), nella classifica dei 50 programmi più visti, ben 45 sono incontri della nazionale.[58] Tra l'altro, gli incontri degli Azzurri in competizioni ufficiali devono essere trasmessi in chiaro e in diretta in quanto rientranti nell'elenco degli «eventi di particolare rilevanza per la società di cui deve essere assicurata la diffusione su palinsesti in chiaro», redatto nel 2012 dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.[68] La conquista del quarto titolo mondiale, invece, fece segnare il record di vendite e di tiratura nella storia, per un quotidiano italiano: il 10 luglio 2006 La Gazzetta dello Sport ebbe oltre 2,3 milioni di copie vendute.[69]

La popolarità della nazionale di calcio la rende oggetto e sfondo di alcuni lungometraggi, canzoni e testi letterari anche estranei all'ambito strettamente sportivo.

Calciatori

Gigi Riva, detentore del record di reti.

In più di 110 anni di storia, hanno vestito la maglia della nazionale di calcio dell'Italia oltre 800 calciatori, in gran parte tesserati dai club italiani al momento della convocazione.

Tra i calciatori di maggior rilievo che hanno vestito la maglia azzurra, figurano gli otto inseriti nella lista FIFA Century Club, composta da giocatori che hanno disputato almeno 100 incontri con la propria nazionale: Gianluigi BuffonFabio CannavaroPaolo MaldiniDaniele De RossiAndrea PirloLeonardo BonucciGiorgio Chiellini e Dino Zoff. Quest'ultimo, tra l'altro, è stato inserito nel 2004 nella UEFA Jubilee Awards quale miglior calciatore italiano della metà di secolo precedente, oltre a essere l'unico azzurro ad aver conseguito il titolo di campione sia d'Europa sia del mondo.

Tra i cannonieri si segnalano Gigi RivaGiuseppe Meazza e Silvio Piola, oltre a Paolo Rossi e Salvatore Schillaci che hanno conseguito il titolo di capocannonieri di una edizione del campionato mondiale di calcio.

Anche grazie alle loro gesta in nazionale, oltre al contributo dato nel proprio club, hanno vinto il Pallone d'oro, massimo riconoscimento individuale per un calciatore, Gianni Rivera (1969), Paolo Rossi (1982), Roberto Baggio (1993), Fabio Cannavaro (2006) e l'oriundo Omar Sivori (1961). Il termine "oriundo" è diffusamente usato per indicare un calciatore di nazionalità straniera ma di origine italiana, equiparato nella normativa sportiva ai cittadini della penisola e perciò ammesso a far parte della nazionale azzurra; è stato il caso di Anfilogino GuarisiAtilio DemaríaLuis MontiEnrique Guaita e Raimundo Orsi campioni del mondo con l'Italia nel 1934, di Michele Andreolo campione del mondo nel 1938, di Mauro Germán Camoranesi campione del mondo nel 2006, di JorginhoEmerson Palmieri e Rafael Tolói campioni d'Europa nel 2021, e di diversi altri calciatori a partire dagli anni 1930 fino a oggi.

Capitani

Lo stesso argomento in dettaglio: Capitani della Nazionale di calcio dell'Italia.
Gianluigi Buffon, detentore dei record di presenze sia assoluto sia da capitano.

I capitani sono tutti quei calciatori che hanno indossato dal 1º minuto di un incontro ufficiale la fascia di capitano della nazionale italiana, sia in maniera stabile per un determinato periodo, essendogli riconosciuto in veste ufficiale questo ruolo, sia occasionalmente per uno o più incontri.

Nella storia della nazionale azzurra, oltre 90 calciatori hanno indossato la fascia di capitano della squadra; di questi, 31 sono stati i capitani "designati" che hanno svolto questo ruolo stabilmente per un determinato periodo. Gianluigi Buffon è il recordman per incontri disputati da capitano (80 partite) mentre Giacinto Facchetti ha assolto questo ruolo per il periodo di tempo più lungo (11 anni). Altri capitani di maggior rilievo, per numero di incontri e/o periodo di tempo, sono stati Fabio CannavaroPaolo MaldiniDino ZoffGiuseppe BergomiFranco BaresiGiampiero BonipertiGiorgio Chiellini e Silvio Piola.

Il capitano attuale della squadra è, dal 2023, Ciro Immobile.[70]

Contributi dai club

Lo stesso argomento in dettaglio: Nazionale di calcio dell'Italia e società calcistiche.
L'Ital-Juve dei primi anni 2010: la Juventus è il club che storicamente ha fornito il maggior numero di tesserati alla nazionale.

La maggioranza dei calciatori che hanno vestito la maglia azzurra proviene dai club italiani. Tra l'altro, fino agli anni 1990 non vi era mai stato nessun calciatore azzurro convocato nella selezione italiana, che militasse in quel momento in un club straniero. Il contributo dei vari club italiani alla nazionale, rispecchia più o meno quella che è la tradizione sportiva del Paese: la società che in assoluto vanta il maggior numero di calciatori forniti alla nazionale, con conseguente maggior numero di presenze, è la Juventus, che distanzia l'Inter e il Milan che, a loro volta, primeggiano su RomaFiorentina e Torino.

Il massiccio contributo della società bianconera alla Nazionale A, nel corso dei decenni ha portato a identificare il binomio con vari soprannomi: negli anni trenta, si parlò di «Nazio-Juve»;[71][72] sul finire degli anni settanta Enzo Bearzot aprì un nuovo ciclo di grandi risultati per la Nazionale basata sul gruppo dei giovani giocatori della Juventus guidata all'epoca da Giovanni Trapattoni, che divenne il cosiddetto «Blocco-Juve»;[73] nello scorso decennio infine, con il c.t. Cesare Prandelli che poté contare su sei bianconeri tra i titolari al campionato d'Europa 2012 (includendo il reparto difensivo, che a posteriori, sarebbe stato noto come la «BBC»), i media coniarono l'appellativo d'«Ital-Juve».[74]

Il record di calciatori in campo provenienti dallo stesso club fu quello stabilito dal «Grande Torino», squadra pluricampione d'Italia negli anni quaranta, l'11 maggio 1947: il commissario tecnico Vittorio Pozzo schierò nell'amichevole vinta 3-2 sull'Ungheria dieci giocatori granata (BallarinMarosoRigamontiGrezarCastiglianoMentiMazzolaFerraris IILoikGabetto) con il solo portiere Sentimenti IV proveniente dalla Juventus.[75] È invece di nove calciatori dello stesso club in campo il record nelle competizioni ufficiali: contro l'Ungheria nella Coppa Internazionale 1933-1935 (Juventus), contro la Jugoslavia nella Coppa Internazionale 1955-1960 (Fiorentina) e infine contro i Paesi Bassi al campionato del mondo 1978 (ancora Juventus).[76][71] I bianconeri detengono infine il primato assoluto di tesserati convocati per la fase finale di un torneo: sia al campionato mondiale di calcio 1934, sia a quello del 1978, su ventidue convocati ben nove erano bianconeri.[77]

Commissari tecnici

Lo stesso argomento in dettaglio: Commissari tecnici della nazionale di calcio dell'Italia.
Vittorio Pozzo, l'allenatore con il maggior numero di vittorie in nazionale, oltreché il più titolato con due mondiali, un oro olimpico e due Coppe Internazionali.

L'insolita denominazione di commissario tecnico che contraddistingue l'allenatore della nazionale calcistica italiana è dovuta al fatto che, ai suoi albori, la squadra fosse guidata da una «commissione tecnica» (di cui facevano parte allenatori dei club, dirigenti, preparatori atletici, arbitri e, talvolta, persino giornalisti sportivi), anziché da una singola persona.[78][79] Il compito della commissione era quello di allestire il campo da gioco, convocare i giocatori e preparare il vestiario[80] mentre preparare atleticamente e allenare la squadra poteva competere a tutti i membri della commissione, oppure essere nominato un singolo componente della stessa a tale scopo o anche chiamare una persona esterna.[80]

Salvo qualche occasione in cui venne nominato un commissario unico, le commissioni tecniche furono una costante della nazionale fino agli inizi degli anni sessanta, quando si passò in maniera pressoché stabile alla scelta di un'unica figura per il ruolo di convocatore e allenatore dei calciatori, ad eccezione di tre occasioni in cui si tornò alla scelta della commissione tecnica (di cui l'ultima nel biennio 1975-1977).

Il commissario tecnico (abbreviato in C.T.) è detto anche «selezionatore».[79]

I commissari tecnici vittoriosi sono stati Vittorio Pozzo, che ha portato gli Azzurri alla conquista dei mondiali di Italia 1934 e Francia 1938, unico allenatore ad aver trionfato in due rassegne iridate, oltre al torneo olimpico di Berlino 1936 e a due Coppe Internazionali (1927-1930 e 1933-1935), per un totale di cinque titoli che ne fanno il selezionatore più vincente della storia del calcio;[81] Ferruccio Valcareggi, vincitore del campionato d'Europa 1968Enzo Bearzot e Marcello Lippi, conquistatori rispettivamente del campionato del mondo 1982 e del campionato del mondo 2006; oltre al selezionatore Roberto Mancini, che ha guidato gli Azzurri alla vittoria del campionato d'Europa 2020, ai terzi posti nelle UEFA Nations League 2020-2021 e 2022-2023 e alla finale nella Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA 2022.

Palmarès

Lo stesso argomento in dettaglio: Palmarès della nazionale di calcio dell'Italia.
Italia 1934Francia 1938Spagna 1982Germania 2006
Berlino 1936
Italia 1968Europa 2020
1927-19301933-1935

Statistiche e record

Partecipazioni ai tornei

La nazionale A dell'Italia ha vinto quattro edizioni del campionato mondiale di calcio (Italia 1934Francia 1938Spagna 1982 e Germania 2006), la massima competizione calcistica per squadre nazionali maschili, classificandosi seconda in altre due occasioni (Messico 1970 e Stati Uniti 1994); inoltre, si è classificata terza a Italia 1990 e quarta ad Argentina 1978. Per contro, non ha partecipato alla prima edizione (Uruguay 1930) e non si è qualificata a quelle di Svezia 1958Russia 2018 e Qatar 2022; inoltre, non ha superato il primo turno del campionato del mondo in sette occasioni.[82] Ai mondiali l'Italia non ha mai perso nei tempi regolamentari o supplementari una partita di quarti di finale o semifinale. Le uniche sconfitte in questi turni sono maturate dopo i tiri di rigore: contro l'Argentina in semifinale nel 1990 e contro la Francia ai quarti di finale nel 1998.

L'Italia ha conseguito la vittoria nel campionato europeo di calcio per nazioni in due edizioni (Italia 1968 ed Europa 2020) e si è classificata seconda in altrettante occasioni (Belgio-Paesi Bassi 2000 e Polonia-Ucraina 2012) e quarta in una occasione (Italia 1980), giungendo complessivamente sei volte alle semifinali del torneo (l'altra a Germania Ovest 1988).

Si aggiungono alle suddette vittorie la medaglia d'oro al torneo olimpico di Berlino 1936 e quella di bronzo a quello di Amsterdam 1928, in un periodo in cui l'ordinamento olimpico non aveva ancora uniformato, secondo il criterio dell'età massima dei giocatori, la composizione delle squadre.

Nella Confederations Cup conta due partecipazioni (2009 e 2013) e ha ottenuto come miglior risultato il terzo posto nell'edizione del 2013. Il terzo posto è anche il miglior risultato degli italiani nella UEFA Nations League, conseguito nelle edizioni 2020-2021 e 2022-2023.

L'Italia ha vinto due Coppe Internazionali (torneo europeo nato nel 1927, prima dell'istituzione della UEFA e da questa mai riconosciuto ufficialmente, poi rimpiazzato nel 1960 dal campionato europeo) nelle edizioni 1927-1930 e 1933-1935, risultando l'unica squadra ad aver vinto due volte tale competizione.

Campionato del mondo
Edizione Risultato
1930 Non partecipante[83]
1934 Campione 
1938 Campione 
1950 Primo turno
1954 Primo turno
1958 Non qualificata
1962 Primo turno
1966 Primo turno
1970 Secondo posto 
1974 Primo turno
1978 Quarto posto
1982 Campione 
1986 Ottavi di finale
1990 Terzo posto 
1994 Secondo posto 
1998 Quarti di finale
2002 Ottavi di finale
2006 Campione 
2010 Primo turno
2014 Primo turno
2018 Non qualificata
2022 Non qualificata
Campionato europeo
Edizione Risultato
1960 Non partecipante
1964 Non qualificata
1968 Campione 
1972 Non qualificata
1976 Non qualificata
1980 Quarto posto
1984 Non qualificata
1988 Semifinali
1992 Non qualificata
1996 Primo turno
2000 Secondo posto 
2004 Primo turno
2008 Quarti di finale
2012 Secondo posto 
2016 Quarti di finale
2020 Campione 
Giochi olimpici[84]
Edizione Risultato
1908 Non partecipante
1912 Primo turno
1920 Quarti di finale
1924 Quarti di finale
1928 Bronzo 
1936 Oro 
1948 Quarti di finale
Confederations Cup
Edizione Risultato
1992 Non invitata
1995 Non invitata
1997 Non qualificata
1999 Non qualificata
2001 Rinuncia[85]
2003 Rinuncia[86]
2005 Non qualificata
2009 Primo turno[87]
2013 Terzo posto [88]
2017 Non qualificata
UEFA Nations League
Edizione Risultato
2018-19 8ª in Lega A
2020-21 Terzo posto 
2022-23 Terzo posto 
Coppa Internazionale
Edizione Risultato
1927-1930 Campione 
1931-1932 Secondo posto 
1933-1935 Campione 
1936-1938 Non terminata[89]
1948-1953 Quarto posto
1955-1960 Quinto posto


Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni

  • Nota bene: per le informazioni sui risultati ai Giochi olimpici nelle edizioni successive al 1948 visionare la pagina della nazionale olimpica.

Statistiche di squadra

La nazionale di calcio dell'Italia, oltre ad essere una della selezioni più titolate al mondo, occupa anche i primi posti delle classifiche inerenti ai risultati accumulati nel totale degli incontri disputati.[90] Su oltre ottanta avversarie incontrate nel corso della sua storia, l'Italia detiene un bilancio positivo nei "testa a testa" con una larga maggioranza di esse, tra le quali anche rivali storiche.[91]

Nella classifica storica dei mondiali di calcio gli Azzurri occupano la quarta posizione dietro il Brasile, la Germania e l'Argentina, davanti la Francia, l'Inghilterra e la Spagna.[92] Invece nella classifica storica degli europei di calcio, la vittoria al campionato d'Europa 2020 ha consentito alla nazionale italiana di posizionarsi al secondo posto dietro la Germania e davanti alla Spagna, pur avendo gli iberici un successo in più nella competizione continentale.[93]

Tra le serie record della nazionale di calcio dell'Italia, quello principale è stato realizzato nel periodo compreso tra il 10 ottobre 2018 (pareggio al Ferraris contro l'Ucraina) e l'8 settembre 2021 (vittoria al Mapei Stadium contro la Lituania), gli Azzurri sono rimasti imbattuti per un totale di 37 gare ufficiali consecutive, superando nel pareggio a reti bianche contro la Svizzera del 5 settembre 2021 il precedente record per le nazionali maschili di 35 partite ufficiali consecutive senza sconfitte, che era detenuto congiuntamente dalla nazionale brasiliana (tra il 16 dicembre 1993 e il 21 gennaio 1996) e dalla nazionale spagnola (tra il 7 febbraio 2007 e il 24 giugno 2009). Inoltre, se si escludono le gare amichevoli da questa serie, gli azzurri detengono anche il record di imbattibilità in gare di competizioni per nazionali maschili, avendo realizzato una striscia di 31 partite senza perdere, superando il precedente primato della nazionale spagnola (29) nel periodo 2010-2013.

Un importante record detenuto dalla nazionale italiana è quello dei minuti senza subire reti: 1 168.[94] Dalla rete subita nella sfida contro i Paesi Bassi nella UEFA Nations League del 14 ottobre 2020,[94] alla rete siglata dall'Austria nel secondo tempo supplementare degli ottavi di finale del campionato d'Europa 2020,[94] si sono alternati imbattuti tra i pali i portieri Gianluigi Donnarumma (che ha giocato per 987 minuti), Salvatore Sirigu (91 minuti), Alessio Cragno (63 minuti) e Alex Meret (27 minuti).[94] Questo record migliora quello precedente di 1 143 minuti, che apparteneva sempre alla nazionale italiana, siglato nel periodo tra il 1972 e il 1974.[94] In questo caso la porta azzurra era stata difesa solamente da Dino Zoff,[94] che conserva quindi il record di minuti d'imbattibilità di un singolo portiere.

Statistiche individuali

Il giocatore che detiene il maggior numero di presenze con la nazionale A è Gianluigi Buffon con 176 apparizioni, che vanta anche il record di incontri disputati da capitano azzurro (80 partite). In entrambe le speciali classifiche ha ottenuto il record superando Fabio Cannavaro, che deteneva i primati rispettivamente con 136 presenze (superato l'11 ottobre 2013, in occasione dell'incontro Danimarca-Italia terminato 2-2)[95] e 79 incontri da capitano (sorpassato quindi in concomitanza dell'ultima gara in nazionale di Buffon, il 23 marzo 2018 quando venne disputata l'amichevole Argentina-Italia a Manchester)[96].

Il miglior marcatore della storia azzurra è Gigi Riva, con 35 gol segnati nel periodo di militanza in nazionale (1965-1974). Il precedente primato di reti segnate con la maglia azzurra apparteneva a Giuseppe Meazza, che siglò 33 reti nel periodo 1930-1939. Il record di Meazza venne eguagliato da Riva il 9 giugno 1973 nell'amichevole di Roma contro il Brasile, per poi essere superato il 29 settembre dello stesso anno, con una rete in Italia-Svezia terminata 2-0, e attestando definitivamente il record a 35 reti il 20 ottobre, in occasione di Italia-Svizzera conclusa 2-0.

Tifoseria e rivalità

Tifoseria

La manifestazione al Circo Massimo, con settecentomila partecipanti, nel 2006 per festeggiare il quarto titolo mondiale vinto dall'Italia.

Secondo le statistiche commissionate dalla FIGC, nel 2017 il 59% degli italiani dichiarava di essere interessato alle vicende della nazionale A.[97] Questo seguito per la nazionale maggiore maschile si traduce in un 37% dei tifosi che dichiara di aver assistito allo stadio ad almeno 2 incontri degli Azzurri.[98] L'interesse per la nazionale varca anche i confini dell'Italia, poiché il 38% degli emigrati italiani nel mondo dichiara di riconoscersi nei colori azzurri e di seguirne in modo assiduo gli incontri.[98]

Il tifo per la nazionale italiana assume però una maggiore passione in concomitanza con le fasi finali del campionato mondiale o dell'europeo, se questa è tra le partecipanti all'evento. In molti balconi o terrazze delle abitazioni italiane si assiste all'esposizione della bandiera d'Italia.[99] Per gli incontri degli Azzurri nei suddetti tornei, vengono spesso allestiti dei maxischermi, da parte delle amministrazioni comunali, nelle principali piazze delle città d'Italia[100] ma anche da parte di privati in pubblici esercizi come barpub, lidi[101] e, in caso di vittoria della gara, si assiste ai caroselli di auto dei tifosi per le strade dei centri urbani,[100][101] aumentando la partecipazione in proporzione agli stessi con vari i passaggi di turno nel torneo, ai quali si aggiungono numerosi spettacoli pirotecnici nei cieli delle città italiane in caso di successo finale dell'evento.[100]

Little Italy a New York durante il periodo di un mondiale.

Capita, non di rado, che tutte le sopracitate manifestazioni spontanee di tifo per gli Azzurri si riscontrino anche nelle grandi città di ogni continente, se sono presenti numerose comunità di emigrati italiani.[102][103][104] Spesso le vittorie dell'Italia in una determinata nazione, sono state anche motivo di riscatto sociale per gli italiani ivi residenti, come accadde in Germania nel 2006.[105] E proprio questi ultimi sono stati spesso i maggiori supporters, agli allenamenti e allo stadio, nelle varie rassegne continentali o mondiali disputate all'estero.[106] Per tali motivi, ad esempio, all'epoca del torneo mondiale di Stati Uniti 1994, la Federcalcio chiese e ottenne dalla FIFA che l'Italia venisse inserita nel girone in cui vi erano gli incontri da disputare a New York, metropoli con una forte immigrazione italiana.[107]

Le maggiori manifestazioni organizzate in onore della nazionale, si ebbero il giorno seguente alle vittorie al campionato del mondo 2006[108] e al campionato d'Europa 2020 (svolto nel 2021).[109] In entrambe le occasioni, la squadra vincitrice della coppa tornò nella capitale dalla sede della finale del torneo e, dopo essere stata ricevuta prima al Palazzo del Quirinale dal Presidente della Repubblica italiana[108][109] e successivamente a Palazzo Chigi dal Governo,[108][109] effettuò un giro su un autobus scoperto (mostrando il trofeo vinto) lungo le principali strade del centro storico di Roma.[108][109] Nel 2006 i festeggiamenti erano già iniziati prima dei due ricevimenti ufficiali, con un milione di fan che "scortò" a bordo strada il pullman azzurro,[108] senza soluzione di continuità dall'aeroporto di Fiumicino (dove vi fu anche il passaggio delle Frecce Tricolori nei cieli dell'area metropolitana di Roma)[108] fino ai palazzi delle istituzioni, e si conclusero a notte inoltrata al Circo Massimo davanti a settecentomila persone,[108] evento che non poté essere replicato nel 2021, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia di Covid-19.

Rivalità

Le prime rivalità della nazionale di calcio italiana sono state quelle, negli anni venti e trenta dello scorso secolo, con Austria,[110] Ungheria,[111] Uruguay e Cecoslovacchia; queste, nel corso dei decenni successivi, sono state sostituite dalle rivalità con le altre due big sudamericane (Argentina e Brasile), ma, soprattutto, con le altre grandi potenze del calcio europeo vincitrici di uno o più titoli mondiali: FranciaGermaniaInghilterra e Spagna.

La nazionale italiana di calcio vanta altresì un singolare primato: tutti e sette i titoli ufficiali vinti dagli azzurri sono stati ottenuti tra le mura domestiche (Romacampionato del mondo 1934 e campionato d'Europa 1968) o in casa delle altre quattro rivali calcistiche europee (Parigicampionato del mondo 1938Madridcampionato del mondo 1982BerlinoOlimpiade 1936 e campionato del mondo 2006Londracampionato d'Europa 2020); l'Italia ha dunque alzato al cielo un trofeo in tutte e cinque le grandi capitali dell'Europa occidentale.[112]

Francia
I due capitani di Francia e Italia, Trésor e Zoff, si salutano prima dell'amichevole di Napoli dell'8 febbraio 1978.

La rivalità calcistica tra la nazionale italiana e la Francia trova radici ben profonde e non solo legate al mondo del calcio. Sussiste da sempre tra i due paesi un rapporto di amore-odio contraddistinto dal rispetto e dalla stima reciproci, ma accompagnato spesso da scherno e competizione, a livello economico-commerciale ma anche culturale.[113] Anche per questo motivo le loro sfide sono molto sentite da giocatori, dirigenti, giornalisti e tifosi.[114]

La prima sfida avvenne nel 1910 a Milano, con gli Azzurri alla loro prima partita della storia e con il risultato finale di 6-2 per i padroni di casa. La rivalità iniziò tuttavia sul finire degli anni novanta, quando al campionato del mondo 1998, giocato proprio in Francia, le due nazionali si scontrarono nei quarti di finale, con i Bleus che vinsero ai tiri di rigore. Due anni dopo, la sfida si ripropose in finale del campionato d'Europa 2000 a Rotterdam e la Francia vinse ancora sugli Azzurri, pareggiando al termine dei tempi regolamentari e segnando ai supplementari il decisivo golden goal.[115] La rivincita italiana avvenne nel campionato del mondo 2006 con la finale di Berlino ancora tra Francia e Italia, e gli Azzurri vinsero il titolo mondiale sui francesi ai tiri di rigore, successivi a un incontro ricco di episodi incandescenti.[115]

Nei principali tornei per nazionali, le due formazioni si sono affrontate per nove volte: cinque alla Coppa del Mondo FIFA (quarti di finale al Francia 1938, fase ai gironi al Argentina 1978, ottavi di finale al Messico 1986, quarti di finale al Francia 1998 e finale del Germania 2006),[116] due al Campionato europeo UEFA (finale di Euro 2000 e fase a gironi di Euro 2008)[116] e due ai Giochi olimpici (Anversa 1920 e Amsterdam 1928).[116]

Germania
La targa commemorativa della partita del secolo tra Italia e Germania Ovest, apposta all'esterno dell'Estadio Azteca.

La rivalità calcistica tra la nazionale italiana e la Germania (tra il 1949 e il 1990 identificata come Germania Ovest) è spesso ribattezzata come il «derby d'Europa»,[117] anche in virtù del fatto che le due squadre sono le più titolate in Europa e tra le più titolate al mondo.[117]

La prima sfida avvenne nel 1923 a Milano, con gli Azzurri che superarono i tedeschi per 3-1 dando inizio a un classico del calcio mondiale,[117] ma la vera rivalità ebbe inizio il 17 giugno 1970 a Città del Messico, quando nella semifinale del campionato del mondo 1970 l'Italia riuscì a vincere per 4-3, al termine dei tempi supplementari, in quella che fu in seguito definita come la «Partita del secolo».[117] Successivamente, l'apice delle sfide tra Germania e Italia si ebbe al campionato del mondo 1982, quando le due formazioni si affrontarono a Madrid in finale, con la nazionale italiana vincitrice del suo terzo titolo mondiale sconfiggendo la Germania Ovest per 3-1.

Ad aumentare la rivalità calcistica tra Germania e Italia ha contribuito il fatto che gli ultimi due campionati del mondo disputati sul territorio delle due nazioni siano stati vinti dalla nazionale rivale:[117] al mondiale di Italia 1990 vinsero i tedeschi[117] (in finale contro l'Argentina che aveva a sua volta eliminato gli Azzurri) mentre il torneo di Germania 2006 fu conquistato dall'Italia che in semifinale a Dortmund superò per 2-0 proprio i padroni di casa.[117]

Nei principali tornei per nazionali, le due formazioni si sono affrontate per undici volte: cinque alla Coppa del Mondo FIFA (Cile 1962, semifinale del Messico 1970Argentina 1978Spagna 1982 e Germania 2006)[118], quattro al Campionato europeo UEFA (fase a gironi a Euro 1988, fase a gironi a Euro 1996, semifinali a Euro 2012 e quarti di finale a Euro 2016) e due nella fase a gironi della UEFA Nations League (2023).[118] Le numerose sconfitte dei tedeschi nei tornei ufficiali sono un fatto calcistico molto sentito in Germania, tanto che questo record negativo fa sì che l'Italia sia definita «il più grande incubo calcistico», «una nemesi», e che l'ex presidente della federazione calcistica tedesca (DFB) Wolfgang Niersbach ritenne che un incontro con l'Italia, anche se amichevole, non debba essere considerato soltanto una partita, ma «una competizione per il prestigio e l'onore».[119][120]

Inghilterra
I capitani Giacinto Facchetti e Bobby Moore nei convenevoli di rito prima dell'amichevole del 14 giugno 1973

La rivalità calcistica tra la nazionale italiana e l'Inghilterra è il simbolo soprattutto di un diverso approccio culturale e metodologico al calcio degli Azzurri rispetto alla nazionale «dei tre leoni».[121] Calcisticamente, tra le due nazioni c'è anche una forte competizione a livello di club.[122]

La prima sfida avvenne nel 1933 a Roma e terminò con un pareggio per 1-1; il secondo incontro fu disputato l'anno seguente a Londra e passò alla storia come la «battaglia di Highbury»: l'Italia qualche mese prima si era laureata campione del mondo e la partita fu presentata come decisiva per stabilire a chi spettasse la supremazia mondiale. Dopo due minuti di gioco gli azzurri rimasero in dieci uomini per l'infortunio del centromediano Luis Monti (in quel periodo non erano previste sostituzioni) e nel giro di dieci minuti si trovarono in svantaggio di 3 reti a 0. La partita si trasformò, per l'appunto, in una battaglia e nel secondo tempo l'Italia accorciò le distanze con due gol di Giuseppe Meazza, che negli ultimi minuti colpì la traversa con un colpo di testa. L'incontro finì 3-2 per gli inglesi, ma la grande prestazione degli azzurri valse loro il titolo di «leoni di Highbury».[123][124]

La sfida più importante tra le due nazionali è avvenuta nel 2021, in occasione della finale del campionato d'Europa 2020 allo stadio di Wembley: l'incontro fu vinto dagli Azzurri per 3-2 ai tiri di rigore (1-1 dopo i tempi supplementari), successo che valse loro il secondo titolo europeo.[125]

Nei principali tornei per nazionali, le due formazioni si sono affrontate per sette volte: due volte alla Coppa del Mondo FIFA (Italia 1990 e Brasile 2014)[125], tre volte al Campionato europeo UEFA (Italia 1980Polonia-Ucraina 2012 ed Europa 2020) e due volte nella fase a gironi della UEFA Nations League (2023).[125]

Spagna
Leonardo Bonucci (a sinistra) e Fernando Torres (a destra) durante la finale del Campionato europeo di calcio 2012

La rivalità calcistica tra la nazionale italiana e la Spagna è a volte indicata come «derby del Mediterraneo»[126] ed è più recente rispetto ad altre rivalità, essendosi formata e rafforzata nel terzo millennio, in coincidenza col periodo più florido delle Furie Rosse.

La prima sfida avvenne nel 1920 ad Anversa, nelle semifinali del torneo di consolazione di calcio ai Giochi della VII Olimpiade, dove gli spagnoli vinsero per 2-0. La successiva rivalità calcistica tra le due nazioni fu però maggiore a livello di club, nelle competizioni UEFA, in cui Italia e Spagna hanno goduto di periodi di rispettivo dominio. I frequenti incontri tra i club hanno portato i giocatori d'élite a familiarizzare l'uno con l'altro quando si incontrano a livello nazionale.[127] Anche le squadre Under 21 delle due nazioni, tra le più forti al mondo, sono riconosciute come rivali. L'apice delle sfide tra Azzurri e spagnoli è stata la finale del campionato d'Europa 2012, con le Furie Rosse che dominarono l'incontro vincendo per 4-0, conquistando il loro terzo titolo di campioni d'Europa e il secondo consecutivo.[128]

Nei principali tornei per nazionali, le due formazioni si sono affrontate per diciassette volte: tre alla Coppa del Mondo FIFA (due volte a Italia 1934 e una a Stati Uniti 1994),[128] sette volte al Campionato europeo UEFA (Italia 1980Germania Ovest 1988Austria-Svizzera 2008, due volte a Polonia-Ucraina 2012Francia 2016 ed Europa 2020),[128] una volta alla FIFA Confederations Cup (2013),[128] quattro volte ai Giochi olimpici (Anversa 1920Parigi 1924 e due volte ad Amsterdam 1928)[128] e due volte nella fase finale di UEFA Nations League (2021 e 2023).

Brasile
Pelé e Sandro Mazzola entrano in campo per l'amichevole del 12 maggio 1963.

La rivalità calcistica tra l'Italia e il Brasile è conosciuta anche come «clássico mundial» in portoghese o «derby del Mondo» in italiano, in quanto mette di fronte due delle nazioni calcistiche di maggior successo a livello globale, avendo raggiunto nove Coppe del Mondo tra i due paesi. A differenza delle sfide con le squadre europee, con le quali sussiste una rivalità più accesa, essendo il Brasile una nazionale sudamericana, con i verdeoro sono limitati i confronti nell'ambito delle competizioni intercontinentali, sebbene siano state giocate varie amichevoli. La sfida è stata per due volte la finale del campionato mondiale, unico caso assieme a Germania - Argentina (ultimo atto della rassegna iridata in tre occasioni).[129][130][131]

Nei principali tornei per nazionali, le due formazioni si sono affrontate per sette volte: cinque volte al Mondiale (Francia 1938Messico 1970Argentina 1978Spagna 1982 e Stati Uniti 1994)[132] e due volte alla FIFA Confederations Cup (2009 e 2013).[132]

La prima sfida in assoluto fu ai Mondiali di Francia 1938, in semifinale. I sudamericani, convinti di centrare la qualificazione alla finale, avevano prenotato un aereo per Parigi e tenuto in panchina Leônidas (in vista dell'impegno conclusivo).[133] Il risultato finale premiò invece gli uomini di Vittorio Pozzo, vittoriosi per 2-1.

Il successivo confronto in ambito mondiale fu nel 1970, durante la finale di Città del Messico. I verdeoro trionfarono per 4-1, dopo aver chiuso in parità il primo tempo: il successo comportò l'assegnazione in via definitiva del trofeo dedicato a Jules Rimet, poiché la FIFA aveva deliberato che la versione originale della coppa venisse assegnata alla nazionale che avesse raggiunto per prima le tre affermazioni (sino a quel momento, l'Italia e il Brasile potevano vantare due vittorie a testa). L'Italia si "vendicò" nell'edizione di Spagna 1982, allorché si impose per 3-2 nell'ultima gara del secondo turno, guadagnando il passaggio alle semifinali. Tra i tifosi della Seleção, la partita è ricordata come «tragedia del Sarriá». È questa l'ultima affermazione azzurra sui rivali, che dodici anni dopo fecero proprio il trofeo battendo la squadra di Arrigo Sacchi nella finale del mondiale di Stati Uniti 1994, il primo deciso ai rigori.

Argentina
L'avventata uscita di Walter Zenga che portò al pareggio di Claudio Caniggia nella semifinale del campionato del mondo 1990

Più che un'acerrima rivalità, la sfida con l'Argentina è un derby internazionale, poiché buona parte della popolazione argentina è di ascendenza italiana. Inoltre le due società più blasonate del calcio locale (Boca Juniors e River Plate) sono state fondate da genovesi.

Nei principali tornei per nazionali, le due formazioni si sono affrontate per sei volte: in cinque edizioni consecutive della Coppa del Mondo FIFA (Germania Ovest 1974Argentina 1978Spagna 1982Messico 1986Italia 1990) e nella Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA 2022.[134]

Il primo incontro fu un'amichevole giocata a Roma nel 1954: gli Azzurri vinsero per 2-0 contro i Biancocelesti.[134] L'unico episodio controverso nelle sfide tra le due squadre, si verificò nel 1990, quando l'Italia padrona di casa cedette in semifinale ai rivali (perdendo ai rigori, dopo l'1-1 al termine dei supplementari) nella gara giocata al San Paolo di Napoli (teatro delle imprese di Maradona con la squadra partenopea): durante la finale all'Olimpico di Roma la tifoseria azzurra sostenne l'altra formazione, la Germania Ovest poi vincitrice, e Maradona, capitano della squadra argentina, insultò in mondovisione il pubblico che aveva fischiato i suoi già durante l'esecuzione dell'inno.[135]

Uruguay

Il primo confronto con l'Uruguay fu quello ai Giochi olimpici 1928: in semifinale, i sudamericani si imposero per 3-2. Le due squadre si ritrovarono dopo oltre quarant'anni, nel primo turno dei Mondiali di Messico 1970: l'incontro finì 0-0 ed entrambe accedettero ai quarti di finale.

Nei principali tornei per nazionali, le due formazioni si sono affrontate per cinque volte: tre volte alla Coppa del Mondo FIFA (Messico 1970Italia 1990Brasile 2014),[136] una volta alla FIFA Confederations Cup (2013)[136] e una volta ai Giochi olimpici (Amsterdam 1928).[136]

La sfida più importante tra le due nazionali è stata la finale per il terzo posto della Confederations Cup 2013, in cui gli Azzurri conquistarono il bronzo ai tiri di rigore dopo il 2-2 dei tempi supplementari.[137]

Altre rivalità
Un momento della convulsa battaglia di Santiago, fase a gironi del campionato del mondo 1962.

Una minore rivalità, piuttosto affievolita, vi è con la Svizzera, che era sentita principalmente dagli emigranti italiani in terra elvetica. Anche per la vicinanza fra i due paesi, la nazionale rossocrociata è quella più affrontata dalla nazionale italiana. Ben altre rivalità, molto forti, vi sono con due nazioni di recente formazione quali Slovenia e Croazia; dovute piuttosto a motivi storici che non calcistici.[138][139] Sebbene queste rivalità non siano generalmente sentite come quelle verso Francia o Germania, gli incontri con Slovenia e Croazia hanno finora rappresentato gli unici casi in cui i tifosi Azzurri, solitamente tranquilli, siano stati coinvolti in scontri di curva.[140][141] Uno dei casi più emblematici è l'amichevole del 21 agosto 2002 Italia-Slovenia (0-1), che doveva rappresentare anche una sorta di festa di commiato per Bruno Pizzul quale telecronista della nazionale. La gara, giocata a Trieste (dov'è molto sentita la rivalità coi vicini sloveni), viene principalmente ricordata per i numerosi scontri fra le due tifoserie, qualche tentata invasione di campo e alcuni accenni di rissa anche fra i calciatori.[140]

Le altre rivalità non sono storiche, ma più che altro segnate da episodi limitati o sporadici. Impossibile non citare il Cile e la famosa Battaglia di Santiago, rivalità sorta e finita in quell'anno dopo un'inopportuna campagna mediatica della stampa italiana nei confronti della città capitale cilena che suscitò aspre polemiche nello Stato sudamericano, accrescendo notevolmente la tensione prima della partita, terminata poi in maniera decisamente poco felice. Le partite successive coi cileni sono tornate a giocarsi senza problemi.

Un ricordo senz'altro negativo è legato anche alle scandinave Danimarca e Svezia, famose soprattutto per il 2-2 che condannò gli azzurri all'eliminazione dal campionato europeo di calcio 2004; in particolare alla Svezia si deve anche la dolorosa mancata qualificazione al campionato del mondo 2018. Curioso inoltre notare che l'unico precedente nel quale l'Italia mancò la qualificazione ai mondiali fu in quelli del 1958, giocatisi proprio in Svezia; e la mancò anche agli europei del 1992, sempre svoltisi nel paese scandinavo.

Altri ricordi negativi per la nazionale italiana sono legati alle due rappresentative coreane: la Corea del Nord sconfisse clamorosamente gli Azzurri per 1-0 al campionato del mondo 1966 causandone l'eliminazione al primo turno (partita nella quale l'Italia giocò per circa un'ora con un uomo in meno per l'infortunio occorso a Giacomo Bulgarelli), mentre la Corea del Sud padrona di casa estromise l'Italia al golden goal agli ottavi di finale del campionato del mondo 2002, in una partita segnata dal contestato arbitraggio di Byron Moreno. L'Italia non ha più incontrato queste due nazionali in gare ufficiali.

Organico

Rosa attuale

Lo stesso argomento in dettaglio: Calciatori della nazionale italiana.

Lista dei giocatori convocati dal CT Luciano Spalletti per le partite di qualificazione al campionato d'Europa 2024 contro Malta e Inghilterra rispettivamente del 14 e 17 ottobre 2023.[142]

Presenze e reti aggiornate al 17 ottobre 2023, dopo la partita contro l'Inghilterra.

N. Pos. Giocatore Data nascita (età) Pres. Reti Squadra
1 P Gianluigi Donnarumma  25 febbraio 1999 (24 anni) 58 -46
12 P Guglielmo Vicario 7 ottobre 1996 (27 anni) 0 0
21 P Alex Meret 22 marzo 1997 (26 anni) 3 -2
 
2 D Giovanni Di Lorenzo 4 agosto 1993 (30 anni) 31 3
3 D Federico Dimarco 10 novembre 1997 (25 anni) 14 2
4 D Federico Gatti 24 giugno 1998 (25 anni) 2 0
6 D Destiny Udogie 28 novembre 2002 (20 anni) 2 0
13 D Matteo Darmian 2 dicembre 1989 (33 anni) 39 1
14 D Gianluca Mancini 17 aprile 1996 (27 anni) 11 0
15 D Francesco Acerbi 10 febbraio 1988 (35 anni) 32 1
19 D Giorgio Scalvini 11 dicembre 2003 (19 anni) 7 0
23 D Alessandro Bastoni 13 aprile 1999 (24 anni) 21 1
  D Cristiano Biraghi 1º settembre 1992 (31 anni) 16 1
 
5 C Manuel Locatelli 8 gennaio 1998 (25 anni) 26 3
8 C Giacomo Bonaventura 22 agosto 1989 (34 anni) 16 1
16 C Bryan Cristante 3 marzo 1995 (28 anni) 36 2
17 C Davide Frattesi 22 settembre 1999 (24 anni) 9 4
18 C Nicolò Barella 7 febbraio 1997 (26 anni) 49 8
 
7 A Moise Kean 28 febbraio 2000 (23 anni) 14 4
9 A Gianluca Scamacca 1º gennaio 1999 (24 anni) 13 1
10 A Giacomo Raspadori 18 febbraio 2000 (23 anni) 22 5
11 A Domenico Berardi 1º agosto 1994 (29 anni) 27 8
20 A Riccardo Orsolini 24 gennaio 1997 (26 anni) 5 2
22 A Stephan El Shaarawy 27 ottobre 1992 (30 anni) 30 6

Staff tecnico

Lo staff della nazionale si compone del team manager, del capo delegazione, dal commissario tecnico, che allena, convoca e schiera in campo gli atleti ed è assistito da quattro vice-allenatori. Ad aiutare gli allenatori, ci sono il preparatore dei portieri, i preparatori atletici, i medici, i fisioterapisti, l'osteopata, il nutrizionista, il match analyst e il segretario.

Dati aggiornati al 2 settembre 2023.[143]

Staff della nazionale A
  • Bandiera dell'Italia Luciano Spalletti - Commissario tecnico
  • Bandiera dell'Italia Marco Domenichini - Assistente allenatore (vice)
  • Bandiera dell'Italia Daniele Baldini - Assistente allenatore
  • Bandiera dell'Italia Salvatore Russo - Assistente allenatore
  • Bandiera dell'Italia Marco Savorani - Allenatore dei portieri
  • Bandiera dell'Italia Franco Ferrini - Preparatore atletico
  • Bandiera dell'Italia Francesco Sinatti - Preparatore atletico
  • Bandiera dell'Italia Renato Baldi - Match Analyst
  • Bandiera dell'Italia Marco Mannucci - Match Analyst
  • Bandiera dell'Italia Alessandro Pane - Osservatore
  • Bandiera dell'Italia Marco Scarpa - Osservatore
  • Bandiera dell'Italia Giorgio Venturin - Osservatore
  • Bandiera dell'Italia - Team manager
  • Bandiera dell'Italia Gianluigi Buffon - Capo Delegazione
  • Bandiera dell'Italia Angelo De Carli - Medico
  • Bandiera dell'Italia Carmine Costabile - Medico
  • Bandiera dell'Italia Mauro Doimi - Fisioterapista
  • Bandiera dell'Italia Fabio Sannino - Fisioterapista
  • Bandiera dell'Italia Emanuele Randelli - Fisioterapista
  • Bandiera dell'Italia Fabrizio Scalzi - Fisioterapista
  • Bandiera dell'Italia Walter Martinelli - Osteopata
  • Bandiera dell'Italia Matteo Pincella - Nutrizionista
  • Bandiera dell'Italia Mauro Vladovich - Responsabile Organizzativo
  • Bandiera dell'Italia Emiliano Cozzi - Segretario
  • Bandiera dell'Italia Paolo Corbi - Capo ufficio stampa

Rose del passato

Coppa del Mondo FIFA
Coppa del Mondo FIFA 1934
Cavanna, P Combi, P Masetti, D Allemandi, D Caligaris, D Monzeglio, D Rosetta, C Bertolini, C Castellazzi, C Ferrari, C Ferraris IV, C Meazza, C Monti, C Pizziolo, C Varglien I, A Arcari III, A Borel, A Demaría, A Guaita, A Guarisi, A Orsi, A SchiavioCTPozzo
Coppa del Mondo FIFA 1938
Ceresoli, P Masetti, P Olivieri, D Foni, D Monzeglio, D Rava, C Andreolo, C Chizzo, C Donati, C Ferrari, C Genta, C Locatelli, C Meazza, C Olmi, C Perazzolo, C Serantoni, A Bertoni, A Biavati, A Colaussi, A Ferraris II, A Pasinati, A PiolaCTPozzo
Coppa del Mondo FIFA 1950
Casari, P Moro, P Sentimenti IV, D Annovazzi, D Blason, D Fattori, D Furiassi, D Giovannini, C Magli, C Mari, C Parola, C Remondini, C Tognon, A Amadei, A Boniperti, A Campatelli, A Cappello, A Caprile, A Carapellese, A Lorenzi, A Muccinelli, A PandolfiniCTNovo
Coppa del Mondo FIFA 1954
Ghezzi, 2 Vincenzi, 3 Giacomazzi, 4 Neri, 5 Tognon, 6 Nesti, 7 Muccinelli, 8 Pandolfini, 9 Galli, 10 Cappello, 11 Lorenzi, 12 Viola, 13 Magnini, 14 Cervato, 15 Mari, 16 Ferrario, 17 Segato, 18 Pivatelli, 19 Boniperti, 20 Gratton, 21 Frignani, 22 CostagliolaCTCzeizler
Coppa del Mondo FIFA 1962
Buffon, 2 Losi, 3 Radice, 4 Salvadore, 5 Maldini, 6 Trapattoni, 7 Mora, 8 Maschio, 9 Altafini, 10 Sívori, 11 Menichelli, 12 Mattrel, 13 Albertosi, 14 Rivera, 15 Sormani, 16 Robotti, 17 Pascutti, 18 David, 19 Janich, 20 Tumburus, 21 Ferrini, 22 BulgarelliCTFerrari - Mazza
Coppa del Mondo FIFA 1966
Albertosi, 2 Anzolin, 3 Barison, 4 Bulgarelli, 5 Burgnich, 6 Facchetti, 7 Fogli, 8 Guarneri, 9 Janich, 10 Juliano, 11 Landini, 12 Leoncini, 13 Lodetti, 14 Mazzola, 15 Meroni, 16 Pascutti, 17 Perani, 18 Pizzaballa, 19 Rivera, 20 Rizzo, 21 Rosato, 22 SalvadoreCTFabbri
Coppa del Mondo FIFA 1970
Albertosi, 2 Burgnich, 3 Facchetti, 4 Poletti, 5 Cera, 6 Ferrante, 7 Niccolai, 8 Rosato, 9 Puia, 10 Bertini, 11 Riva, 12 Zoff, 13 Domenghini, 14 Rivera, 15 Mazzola, 16 De Sisti, 17 Vieri, 18 Juliano, 19 Gori, 20 Boninsegna, 21 Furino, 22 PratiCTValcareggi
Coppa del Mondo FIFA 1974
Zoff, 2 Spinosi, 3 Facchetti, 4 Benetti, 5 Morini, 6 Burgnich, 7 Mazzola, 8 Capello, 9 Chinaglia, 10 Rivera, 11 Riva, 12 Albertosi, 13 Sabadini, 14 Bellugi, 15 Wilson, 16 Juliano, 17 Re Cecconi, 18 Causio, 19 Anastasi, 20 Boninsegna, 21 Pulici, 22 CastelliniCTValcareggi
Coppa del Mondo FIFA 1978
Zoff, 2 Bellugi, 3 Cabrini, 4 Cuccureddu, 5 Gentile, 6 Maldera, 7 Manfredonia, 8 Scirea, 9 Antognoni, 10 Benetti, 11 Pecci, 12 Conti, 13 P. Sala, 14 Tardelli, 15 Zaccarelli, 16 Causio, 17 C. Sala, 18 Bettega, 19 Graziani, 20 Pulici, 21 Rossi, 22 BordonCTBearzot
Coppa del Mondo FIFA 1982
Zoff, 2 Baresi, 3 Bergomi, 4 Cabrini, 5 Collovati, 6 Gentile, 7 Scirea, 8 Vierchowod, 9 Antognoni, 10 Dossena, 11 Marini, 12 Bordon, 13 Oriali, 14 Tardelli, 15 Causio, 16 Conti, 17 Massaro, 18 Altobelli, 19 Graziani, 20 Rossi, 21 Selvaggi, 22 GalliCTBearzot
Coppa del Mondo FIFA 1986
Galli, 2 Bergomi, 3 Cabrini, 4 Collovati, 5 Nela, 6 Scirea, 7 Tricella, 8 Vierchowod, 9 Ancelotti, 10 Bagni, 11 Baresi, 12 Tancredi, 13 De Napoli, 14 Di Gennaro, 15 Tardelli, 16 Conti, 17 Vialli, 18 Altobelli, 19 Galderisi, 20 Rossi, 21 Serena, 22 ZengaCTBearzot
Coppa del Mondo FIFA 1990
Zenga, 2 Baresi, 3 Bergomi, 4 De Agostini, 5 Ferrara, 6 Ferri, 7 Maldini, 8 Vierchowod, 9 Ancelotti, 10 Berti, 11 De Napoli, 12 Tacconi, 13 Giannini, 14 Marocchi, 15 Baggio, 16 Carnevale, 17 Donadoni, 18 Mancini, 19 Schillaci, 20 Serena, 21 Vialli, 22 PagliucaCTVicini
Coppa del Mondo FIFA 1994
Pagliuca, 2 Apolloni, 3 Benarrivo, 4 Costacurta, 5 Maldini, 6 Baresi, 7 Minotti, 8 Mussi, 9 Tassotti, 10 R. Baggio, 11 Albertini, 12 Marchegiani, 13 D. Baggio, 14 Berti, 15 Conte, 16 Donadoni, 17 Evani, 18 Casiraghi, 19 Massaro, 20 Signori, 21 Zola, 22 BucciCTSacchi
Coppa del Mondo FIFA 1998
Toldo, 2 Bergomi, 3 P. Maldini, 4 Cannavaro, 5 Costacurta, 6 Nesta, 7 Pessotto, 8 Torricelli, 9 Albertini, 10 Del Piero, 11 D. Baggio, 12 Pagliuca, 13 Cois, 14 Di Biagio, 15 Di Livio, 16 Di Matteo, 17 Moriero, 18 R. Baggio, 19 Inzaghi, 20 Chiesa, 21 Vieri, 22 BuffonCTC. Maldini
Coppa del Mondo FIFA 2002
Buffon, 2 Panucci, 3 Maldini, 4 Coco, 5 Cannavaro, 6 Zanetti, 7 Del Piero, 8 Gattuso, 9 Inzaghi, 10 Totti, 11 Doni, 12 Abbiati, 13 Nesta, 14 Di Biagio, 15 Iuliano, 16 Di Livio, 17 Tommasi, 18 Delvecchio, 19 Zambrotta, 20 Montella, 21 Vieri, 22 Toldo, 23 MaterazziCTTrapattoni
Coppa del Mondo FIFA 2006
Buffon, 2 Zaccardo, 3 Grosso, 4 De Rossi, 5 Cannavaro, 6 Barzagli, 7 Del Piero, 8 Gattuso, 9 Toni, 10 Totti, 11 Gilardino, 12 Peruzzi, 13 Nesta, 14 Amelia, 15 Iaquinta, 16 Camoranesi, 17 Barone, 18 Inzaghi, 19 Zambrotta, 20 Perrotta, 21 Pirlo, 22 Oddo, 23 MaterazziCTLippi
Coppa del Mondo FIFA 2010
Buffon, 2 Maggio, 3 Criscito, 4 Chiellini, 5 Cannavaro, 6 De Rossi, 7 Pepe, 8 Gattuso, 9 Iaquinta, 10 Di Natale, 11 Gilardino, 12 Marchetti, 13 Bocchetti, 14 De Sanctis, 15 Marchisio, 16 Camoranesi, 17 Palombo, 18 Quagliarella, 19 Zambrotta, 20 Pazzini, 21 Pirlo, 22 Montolivo, 23 BonucciCTLippi
Coppa del Mondo FIFA 2014
Buffon, 2 De Sciglio, 3 Chiellini, 4 Darmian, 5 Motta, 6 Candreva, 7 Abate, 8 Marchisio, 9 Balotelli, 10 Cassano, 11 Cerci, 12 Sirigu, 13 Perin, 14 Aquilani, 15 Barzagli, 16 De Rossi, 17 Immobile, 18 Parolo, 19 Bonucci, 20 Paletta, 21 Pirlo, 22 Insigne, 23 VerrattiCTPrandelli
Campionato d'Europa UEFA
Campionato d’Europa UEFA 1968
Albertosi, 2 Anastasi, 3 Anquilletti, 4 Bercellino, 5 Burgnich, 6 Bulgarelli, 7 Castano, 8 De Sisti, 9 Domenghini, 10 Facchetti, 11 Ferrini, 12 Guarneri, 13 Juliano, 14 Lodetti, 15 Mazzola, 16 Prati, 17 Riva, 18 Rivera, 19 Rosato, 20 Salvadore, 21 Vieri, 22 ZoffCTValcareggi
Campionato d’Europa UEFA 1980
Zoff, 2 F. Baresi, 3 G. Baresi, 4 Bellugi, 5 Cabrini, 6 Collovati, 7 Gentile, 8 Maldera, 9 Scirea, 10 Antognoni, 11 Benetti, 12 Bordon, 13 Buriani, 14 Oriali, 15 Tardelli, 16 Zaccarelli, 17 Altobelli, 18 Bettega, 19 Causio, 20 Graziani, 21 Pruzzo, 22 GalliCTBearzot
Campionato d’Europa UEFA 1988
Zenga, 2 Baresi, 3 Bergomi, 4 Cravero, 5 Ferrara, 6 Ferri, 7 Francini, 8 Maldini, 9 Ancelotti, 10 De Agostini, 11 De Napoli, 12 Tacconi, 13 Fusi, 14 Giannini, 15 Romano, 16 Altobelli, 17 Donadoni, 18 Mancini, 19 Rizzitelli, 20 VialliCTVicini
Campionato d'Europa UEFA 1996
Peruzzi, 2 Apolloni, 3 Maldini, 4 Carboni, 5 Costacurta, 6 Nesta, 7 Donadoni, 8 Mussi, 9 Torricelli, 10 Albertini, 11 Baggio, 12 Toldo, 13 Rossitto, 14 Del Piero, 15 Di Livio, 16 Di Matteo, 17 Fuser, 18 Casiraghi, 19 Chiesa, 20 Ravanelli, 21 Zola, 22 BucciCTSacchi
Campionato d’Europa UEFA 2000
Abbiati, 2 Ferrara, 3 Maldini, 4 Albertini, 5 Cannavaro, 6 Negro, 7 Di Livio, 8 Conte, 9 Inzaghi, 10 Del Piero, 11 Pessotto, 12 Toldo, 13 Nesta, 14 Di Biagio, 15 Iuliano, 16 Ambrosini, 17 Zambrotta, 18 Fiore, 19 Montella, 20 Totti, 21 Delvecchio, 22 AntonioliCTZoff
Campionato d'Europa UEFA 2004
Buffon, 2 Panucci, 3 Oddo, 4 Zanetti, 5 Cannavaro, 6 Ferrari, 7 Del Piero, 8 Gattuso, 9 Vieri, 10 Totti, 11 Corradi, 12 Toldo, 13 Nesta, 14 Fiore, 15 Favalli, 16 Camoranesi, 17 Di Vaio, 18 Cassano, 19 Zambrotta, 20 Perrotta, 21 Pirlo, 22 Peruzzi, 23 MaterazziCTTrapattoni
Campionato d’Europa UEFA 2008
Buffon, 2 Panucci, 3 Grosso, 4 Chiellini, 5 Gamberini, 6 Barzagli, 7 Del Piero, 8 Gattuso, 9 Toni, 10 De Rossi, 11 Di Natale, 12 Borriello, 13 Ambrosini, 14 Amelia, 15 Quagliarella, 16 Camoranesi, 17 De Sanctis, 18 Cassano, 19 Zambrotta, 20 Perrotta, 21 Pirlo, 22 Aquilani, 23 MaterazziCTDonadoni
Campionato d'Europa UEFA 2012
Buffon, 2 Maggio, 3 Chiellini, 4 Ogbonna, 5 Motta, 6 Balzaretti, 7 Abate, 8 Marchisio, 9 Balotelli, 10 Cassano, 11 Di Natale, 12 Sirigu, 13 Giaccherini, 14 De Sanctis, 15 Barzagli, 16 De Rossi, 17 Borini, 18 Montolivo, 19 Bonucci, 20 Giovinco, 21 Pirlo, 22 Diamanti, 23 NocerinoCTPrandelli
Campionato d'Europa UEFA 2016
Buffon, 2 De Sciglio, 3 Chiellini, 4 Darmian, 5 Ogbonna, 6 Candreva, 7 Zaza, 8 Florenzi, 9 Pellè, 10 Motta, 11 Immobile, 12 Sirigu, 13 Marchetti, 14 Sturaro, 15 Barzagli, 16 De Rossi, 17 Éder, 18 Parolo, 19 Bonucci, 20 Insigne, 21 Bernardeschi, 22 El Shaarawy, 23 GiaccheriniCTConte
Campionato d'Europa UEFA 2020
Sirigu, 2 Di Lorenzo, 3 Chiellini, 4 Spinazzola, 5 Locatelli, 6 Verratti, 7 Castrovilli, 8 Jorginho, 9 Belotti, 10 Insigne, 11 Berardi, 12 Pessina, 13 Emerson, 14 Chiesa, 15 Acerbi, 16 Cristante, 17 Immobile, 18 Barella, 19 Bonucci, 20 Bernardeschi, 21 Donnarumma, 22 Raspadori, 23 Bastoni, 24 Florenzi, 25 Tolói, 26 MeretCTMancini
UEFA Nations League
Fase finale UEFA Nations League 2020-2021
Sirigu, 2 Di Lorenzo, 3 Chiellini, 4 Calabria, 5 Locatelli, 6 Verratti, 7 Pellegrini, 8 Jorginho, 9 Raspadori, 10 Insigne, 11 Berardi, 12 Dimarco, 13 Emerson, 14 Chiesa, 15 Acerbi, 16 Cristante, 17 Kean, 18 Barella, 19 Bonucci, 20 Bernardeschi, 21 Donnarumma, 22 Meret, 23 BastoniCTMancini
Fase finale UEFA Nations League 2022-2023
Donnarumma, 2 Di Lorenzo, 3 Dimarco, 4 Spinazzola, 5 Darmian, 6 Verratti, 7 Frattesi, 8 Jorginho, 9 Retegui, 10 Pellegrini, 11 Zaniolo, 12 Meret, 13 Tolói, 14 Chiesa, 15 Acerbi, 16 Cristante, 17 Immobile, 18 Barella, 19 Bonucci, 20 Gnonto, 21 Vicario, 22 Raspadori, 23 BuongiornoCTMancini
Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA
Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA 2022
Cragno, 2 Di Lorenzo, 3 Chiellini, 4 Spinazzola, 5 Locatelli, 6 Lazzari, 7 Florenzi, 8 Jorginho, 9 Belotti, 10 Bernardeschi, 11 Politano, 12 Pessina, 13 Emerson, 14 Meret, 15 Acerbi, 16 Cristante, 17 Scamacca, 18 Barella, 19 Bonucci, 20 Pellegrini, 21 Donnarumma, 22 Raspadori, 23 BastoniCTMancini
FIFA Confederations Cup
FIFA Confederations Cup 2009
Buffon, 2 Santon, 3 Grosso, 4 Chiellini, 5 Cannavaro, 6 Legrottaglie, 7 Pepe, 8 Gattuso, 9 Toni, 10 De Rossi, 11 Gilardino, 12 De Sanctis, 13 Gamberini, 14 Amelia, 15 Iaquinta, 16 Camoranesi, 17 Rossi, 18 Palombo, 19 Zambrotta, 20 Montolivo, 21 Pirlo, 22 Dossena, 23 QuagliarellaCTLippi
FIFA Confederations Cup 2013
Buffon, 2 Maggio, 3 Chiellini, 4 Astori, 5 De Sciglio, 6 Candreva, 7 Aquilani, 8 Marchisio, 9 Balotelli, 10 Giovinco, 11 Gilardino, 12 Sirigu, 13 Marchetti, 14 El Shaarawy, 15 Barzagli, 16 De Rossi, 17 Cerci, 18 Montolivo, 19 Bonucci, 20 Abate, 21 Pirlo, 22 Giaccherini, 23 DiamantiCTPrandelli
Calcio ai Giochi olimpici
Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 1912
Campelli, D Binaschi, D De Vecchi, D Valle, C De Marchi, C Leone, C Milano, C Morelli di Popolo, A Barbesino, A Berardo, A Bontadini, A Mariani, A Sardi, A ZuffiCTPozzo
Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 1920
Campelli, P Giacone, D Bruna, D De Nardo, D De Vecchi, D Rosetta, C Ara, C Badini, C Baloncieri, C Burlando, C De Marchi, C Forlivesi, C Lovati, C Meneghetti, C Parodi, C Reynaudi, A Brezzi, A Ferraris, A Marucco, A Roggero, A Santamaria, A SardiCTMilano
Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 1924
Combi, P De Prà, D Bruna, D Caligaris, D De Vecchi, D Martin II, D Rosetta, C Aliberti, C Ardissone, C Baldi, C Barbieri, C Burlando, C Carzino II, C Fayenz, C Janni, C Rosso, A Baloncieri, A Bergamino I, A Calvi, A Conti, A Della Valle, A Levratto, A Magnozzi, A Monti IIICTPozzo
Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 1928
Combi, P De Prà, P Degani, D Bellini, D Caligaris, D Gasperi, D Pietroboni, D Rosetta, D Viviano, C Baloncieri, C Bernardini, C Ferraris IV, C Genovesi, C Janni, C Pitto, C Rivolta, C Rossetti, A Banchero, A Levratto, A Magnozzi, A Pastore, A SchiavioCTRangone
Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 1936
Giani, P Vannucci, P Venturini, D Foni, D Gabriotti, D Marchini, D Petri, D Rava, D Tamietti, C Baldo, C Biagi, C Giuntoli, C Locatelli, C Piccini, C Puppo, C Scarabello, A Bertoni, A Cappelli, A Frossi, A Girometta, A Negro, A NicoliniCTPozzo
Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 1948
Casari, P Vanz, D Antonazzi, D Bizzotto, D Giovannini, D Stellin, C Cassani, C Maestrelli, C Mari, C Menegotti, C Neri, C Presca, C Turconi, A Burini, A Caprile, A Cavigioli, A Pandolfini, A PernigoCTPozzo
Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 1952
Bugatti, 2 Corradi, 3 Cardarelli, 4 Neri, 5 Azzini, 6 Venturi, 7 Boniperti, 8 Pandolfini, 9 Vivolo, 10 Gimona, 11 La Rosa, 12 Giorcelli, 13 Mariani, 14 Cadé, 15 Rota, 16 Biagioli, 17 Fontanesi, 18 Viciani, 19 Ferrario,CT:Meazza
Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 1960
Alfieri, P Baldisseri, D Burgnich, D Cella, D Noletti, D Salvadore, D Trapattoni, D Trebbi, C Bulgarelli, C Ferrini, C Pelagalli, C Rancati, C Rivera, C Rossano, C Tomeazzi, C Tumburus, A Favalli, A Fanello, A Magistrelli,CT:Rocco-Todeschini
Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 1984
Tancredi, 2 Ferri, 3 Galli, 4 Nela, 5 Tricella, 6 Vierchowod, 7 Bagni, 8 Baresi, 9 Battistini, 10 Sabato, 11 Vignola, 12 Zenga, 13 Fanna, 14 Massaro, 15 Briaschi, 16 Iorio, 17 Serena,CT:Bearzot
Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 1988
Tacconi, 2 Cravero, 3 Carnevale, 4 De Agostini, 5 Ferrara, 6 Tassotti, 7 Colombo, 8 Pellegrini, 9 Brambati, 10 Carobbi, 11 Crippa, 12 Giuliani, 13 Virdis, 14 Rizzitelli, 15 Galia, 16 Iachini, 17 Desideri, 18 Mauro, 19 Evani, 20 Pagliuca,CT:Rocca
Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 1992
Antonioli, 2 Bonomi, 3 Favalli, 4 Luzardi, 5 Matrecano, 6 Orlando, 7 Rossini, 8 Taccola, 9 Verga, 10 Albertini, 11 Baggio, 12 Peruzzi, 13 Corini, 14 Marcolin, 15 Sordo, 16 Buso, 17 Rocco, 18 Ferrante, 19 Melli, 20 Muzzi,CT:Maldini
Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 1996
Pagliuca, 2 Panucci, 3 Nesta, 4 Cannavaro, 5 Galante, 6 Fresi, 7 Ametrano, 8 Crippa, 9 Branca, 10 Brambilla, 11 Delvecchio, 12 Buffon, 13 Pistone, 14 Tommasi, 15 Pecchia, 16 Morfeo, 17 Lucarelli, 18 Bernardini, 19 Sartor,CT:Maldini
Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 2000
De Sanctis, 2 Grandoni, 3 Mezzano, 4 Zanchi, 5 Ferrari, 6 Gattuso, 7 Comandini, 8 Baronio, 9 Ventola, 10 Pirlo, 11 Zambrotta, 12 Margiotta, 13 Ambrosini, 14 Rivalta, 15 Cirillo, 16 Vannucchi, 17 Zanetti, 18 Abbiati, 21 Firmani,CT:Tardelli
Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 2004
Amelia, 2 Chiellini, 3 Moretti, 4 Ferrari, 5 Bonera, 6 De Rossi, 7 Pinzi, 8 Palombo, 9 Gilardino, 10 Pirlo, 11 Sculli, 12 Gasbarroni, 13 Barzagli, 14 Bovo, 15 Donadel, 16 Del Nero, 17 Mesto, 18 Pelizzoli,CT:Gentile
Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 2008
Viviano, 2 Motta, 3 De Ceglie, 4 Nocerino, 5 Cigarini, 6 Criscito, 7 Montolivo, 8 Marchisio, 9 Rocchi, 10 Giovinco, 11 Rossi, 12 Dessena, 13 Coda, 14 Acquafresca, 15 Bocchetti, 16 De Silvestri, 17 Abate, 18 Consigli, 20 Candreva, 21 RussottoCTCasiraghi
Coppa Internazionale
Coppa Internazionale 1927-1930
Combi, P De Prà, D Allemandi, D Caligaris, D Monzeglio, D Pietroboni, D Rosetta, D Zanello, C Baloncieri, C Bernardini, C Cevenini, C Colombari, C Costantino, C Ferraris IV, C Genovesi, C Janni, C Pitto, C Rivolta, C Rossetti II, A Conti, A Levratto, A Libonatti, A Magnozzi, A Meazza, A Munerati, A Orsi, A Piccaluga, A SchiavioCTRangone — Carcano — Pozzo
Coppa Internazionale 1931-1932
Combi, P Gianni, P Sclavi, D Allemandi, D Caligaris, D Gasperi, D Monzeglio, D Rosetta, C Bernardini, C Bertolini, C Colombari, C Costantino, C Dugoni, C Fedullo, C Ferrari, C Ferraris IV, C Pitto, C Sansone, A Banchero, A Cesarini, A Guarisi, A Libonatti, A Magnozzi, A Meazza, A Orsi, A Sallustro, A VojakCTPozzo
Coppa Internazionale 1933-1935
Ceresoli, P Combi, D Allemandi, D Caligaris, D Mascheroni, D Monzeglio, D Rosetta, C Bertolini, C Corsi, C Costantino, C Faccio, C Ferrari, C Monti, C Pitto, C Pizziolo, C Serantoni, A Borel, A Cattaneo, A Cesarini, A Colaussi, A Demaría, A Guaita, A Guarisi, A Meazza, A Orsi, A Piola, A Porta, A SchiavioCTPozzo
Coppa Internazionale 1936-1938
Amoretti, P Olivieri, D Monzeglio, D Allemandi, D Rava, C Montesanto, C Andreolo, C Neri, C Pasinati, C Ferrari, C Serantoni, C Corsi, C Buscaglia, C Capra, A Meazza, A Piola, A Colaussi, A FrossiCTPozzo
Coppa Internazionale 1948-1953
Franzosi, P Moro, P Sentimenti IV, P Costagliola, D Bertuccelli, D Rosetta, D Giovannini, D Becattini, D Parola, D Silvestri, D Bonomi, D Corradi, D Cervato, D Chiappella, C Grosso, C Tognon, C Annovazzi, C Fattori, C Mari, C Piccinini, C Lucentini, C Venturi, C Pandolfini, C Frignani, C Bortoletto, C Magnini, C Nesti, C Mazza, C Segato, A Boniperti, A Lorenzi, A Amadei, A Cappello, A Carapellese, A Muccinelli, A Gei, A Burini, A Vivolo, A Cervellati, A Galli, A RicagniCTcommissione tecnica — Beretta — Piola
Coppa Internazionale 1955-1960
Viola, P Ghezzi, P Lovati, P Bugatti, P Buffon, P Sarti, D Giacomazzi, D Chiappella, D Bergamaschi, D Cervato, D Bearzot, D Farina, D Garzena, D Corradi, D Moro, D Robotti, D Castelletti, D Sarti, D Castano, D Maldini, D Fontana, C Magnini, C Ferrario, C Menegotti, C Pandolfini, C Frignani, C Giuliano, C Bassetto, C Montico, C Segato, C Orzan, C Gratton, C Agnoletto, C Longoni, C Emoli, C David, C Fogli, C Nicolè, C Lojacono, C Guarnacci, C Colombo, C Mora, A Boniperti, A Pivatelli, A Galli, A Virgili, A Tortul, A Firmani, A Montuori, A Muccinelli, A Prini, A Petris, A Stacchini, A Bean, A Mariani, A BrighentiCTcommissione tecnica — Viani — Ferrari
Mundialito
Mundialito 1980
Bordon, 2 Baresi, 3 Cabrini, 4 Gentile, 5 Scirea, 6 Vierchowod, 7 Ancelotti, 8 Antognoni, 9 Marini, 10 Oriali, 11 Tardelli, 12 Galli, 13 Zaccarelli, 14 Bagni, 15 Conti, 16 Altobelli, 17 Graziani, 18 PruzzoCTBearzot

Federazione Italiana Giuoco Calcio

FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio
Logo
 
Discipline  Calcio
 Calcio a 5
 Beach soccer
Fondazione 1898 a Torino
Nazione Bandiera dell'Italia Italia
Confederazione FIFA (dal 1905)
UEFA (dal 1954)
Sede Bandiera dell'Italia Roma
Presidente Bandiera dell'Italia Gabriele Gravina
Sito ufficiale www.figc.it/

La Federazione Italiana Giuoco Calcio, meglio nota come Federcalcio o con l'acronimo FIGC, è associazione riconosciuta, con personalità giuridica, federata al Comitato Olimpico Nazionale Italiano e unica accreditata allo scopo di promuovere in Italia il gioco del calcio, del calcio a 5 e del beach soccer, oltre a curare gli aspetti a essi connessi.[1] La Federcalcio ha sede a Roma ed è affiliata alla FIFA dal 1905[2] e all'UEFA dal 1954, in qualità di cofondatrice.[3]

Fanno parte della Federcalcio le leghe (Lega Nazionale Professionisti Serie ALega Nazionale Professionisti Serie BLega Italiana Calcio ProfessionisticoLega Nazionale Dilettanti)[2] alle quali è data l'organizzazione dei campionati e coppe professionistici e dilettantistici,[2] l'Associazione Italiana Arbitri,[2] come designatrice delle terne arbitrali degli incontri, le componenti tecniche (Associazione Italiana Calciatori e Associazione Italiana Allenatori Calcio),[2] il Settore Tecnico e il Settore Giovanile e Scolastico.[2] Inoltre, sono istituite la Divisione Serie A Femminile Professionistica, la Divisione Serie B Femminile e la Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale.[2]

Infine, tramite il Club Italia, la Federcalcio coordina la gestione delle attività delle squadre nazionali di calcio, calcio a 5 e beach soccer.[4]

Storia

La Federazione italiana si costituì a Torino il 26 marzo 1898 con il nome di Federazione Italiana del Football (FIF), su iniziativa di un comitato istituito il 15 marzo, ed elesse al vertice della neonata associazione l'ingegnere Mario Vicary, al termine dei lavori di una sorta di costituente presieduta da Enrico D'Ovidio.[5][6][7][8] Furono invitate a far parte della fase costituente le seguenti società:[9] Genoa Cricket and Athletic ClubFootball Club TorineseInternazionale TorinoSocietà Ginnastica TorinoSEF MediolanumUnione Pro Sport Alessandria e Società Ginnastica Ligure Cristoforo Colombo. Tuttavia, le ultime due preferirono rimanere nell'orbita della Federazione Ginnastica d'Italia, federazione che metteva in palio, durante i propri campionati ginnici, anche un titolo per il football, mentre la Mediolanum iniziò a partecipare a competizioni FIF solo due anni più tardi.

Nello stesso anno della sua fondazione la federazione organizzò il primo campionato italiano di calcio: si trattò di un torneo disputatosi a Torino in una sola giornata, che venne vinto dal Genoa.

La federazione italiana venne riconosciuta nel 1905 dalla Fédération Internationale de Football Association (FIFA), federazione internazionale di governo del calcio mondiale nata il 21 maggio 1904.

Sempre nel 1905, la FIF spostò la propria sede da Torino a Milano[10] e, nel 1909, cambiò denominazione nell'attuale Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC).

Il 15 maggio 1910 venne giocata all'Arena Civica di Milano la prima partita internazionale della Nazionale di calcio dell'Italia, che sconfisse per 6 a 2 la Nazionale francese.[10] L'anno seguente la FIGC spostò nuovamente a Torino la sede.[10]

Nel 1926 la sede venne trasferita a Bologna,[10] dove restò per tre anni, per lo spostamento definitivo nel 1929 a Roma.[10]

Nella storia della federazione, a partire dal secondo dopoguerra in avanti, è successo che la stessa fosse commissariata a seguito di stravolgimenti legati a risultati deludenti conseguiti sul campo dalla nazionale oppure a scandali extracalcistici[11]. Fino ad allora i commissariamenti erano stati meno soventi e legati, perlopiù, a crisi dirigenziali interne.

Il primo caso celebre si verificò nell'estate del 1958[12] e fu la conseguenza del "disastro di Belfast", ovvero la mancata qualificazione ai Mondiali in Svezia, la cui responsabilità venne addebitata alle società professionistiche, ritenute colpevoli di aver anteposto le loro esigenze a quelle della Nazionale[12]Giulio Onesti, presidente del CONI, si espresse in termini durissimi[12], portando Ottorino Barassi, presidente della federazione, a dimettersi: il 13 agosto si giunse al commissariamento della FIGC[12]. Venne nominata la figura di Bruno Zauli[13].

Il 15 giugno 1954 la FIGC, la Fédération Française de Football e la Union Royale Belge des Societes de Football Association,[3] (federazioni rispettivamente della Francia e Belgio), fondano la Union of European Football Associations (UEFA), confederazione che gestisce attualmente il calcio in Europa.[3]

Nel 1986 le conseguenze del cosiddetto Totonero bis portarono all'avvicendamento tra il presidente federale Federico Sordillo e il commissario Franco Carraro[11]. Nel 1996, invece, le vicissitudini personali del presidente Antonio Matarrese (rinviato a giudizio per abuso d'ufficio in violazione delle norme interne alla federazione) favorirono l'arrivo del commissario Raffaele Pagnozzi[11]. Nel 2000 fu la volta di Gianni Petrucci, che divenne commissario straordinario dopo la mancata rielezione di Luciano Nizzola[11].

Nel maggio del 2006, a seguito delle conseguenze del cosiddetto scandalo di Calciopoli, il presidente Franco Carraro fu sostituito da Guido Rossi prima[14] e Luca Pancalli poi[15].

Nel novembre del 2017 la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018 spinse il presidente Carlo Tavecchio a rassegnare le dimissioni[16]; l'incapacità di eleggere un nuovo presidente federale tramite elezioni[17] rese necessaria la nomina di un commissario straordinario da parte del Comitato Olimpico: l'incarico fu affidato a Roberto Fabbricini[18].

Sede

Sede della Federazione Italiana Giuoco Calcio a Roma, via Gregorio Allegri, 14.

La sede della Federcalcio è a Roma, nella palazzina ubicata in via Gregorio Allegri 14, quartiere Pinciano.

Fino agli inizi degli anni cinquanta sull'area dell'odierna sede sorgeva una villa residenziale, successivamente demolita per dare inizio, nel 1952,[19] ai lavori per la realizzazione della palazzina a sei piani che ospita l'attuale sede della FIGC. L'edificio direzionale, progettato dall'ing. Sergio Bonamico,[20] venne ultimato nel 1956[19] divenendo la sede legale e operativa della Federazione Italiana Giuoco Calcio, in una zona della capitale prettamente residenziale.[20]

Il piano terreno, in parte interrato, è riservato ai servizi vari (atrio, informazioni, ufficio postale)[20] mentre i quattro piani superiori sono destinati a uffici (al primo piano vi sono gli uffici direttivi e di rappresentanza).[20] Il quinto piano, attico e ultimo, sono collocati una sala congressi con bar, e una saletta stampa.[20] La sala del Consiglio Federale è intitolata, dal 2021, alla memoria di Paolo Rossi.[21]

Governance

Componenti

Fanno parte della Federazione Italiana Giuoco Calcio le seguenti componenti:[2]

Aree Componente Sede Fondazione
Leghe Lega Nazionale Professionisti Serie A (LNPA) Milano 2010
Lega Nazionale Professionisti Serie B (LNPB) Milano 2010
Lega Italiana Calcio Professionistico Firenze 1959
Lega Nazionale Dilettanti (LND) Roma 1959
Componenti tecniche Associazione Italiana Calciatori (AIC) Vicenza 1968
Associazione Italiana Allenatori Calcio (AIAC) Firenze 1966
Associazione Italiana Arbitri (AIA) Roma 1911
Settori Settore Tecnico Firenze 1959
Settore Giovanile e Scolastico Roma 1947
Divisioni Divisione Serie A Femminile Professionistica Roma 2023
Divisione Serie B Femminile Roma 2023
Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale Roma 2019
Organismi Club Italia    

Organigramma

Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenti della Federazione Italiana Giuoco Calcio.

Aggiornato all'8 luglio 2023.

  • PresidenteGabriele Gravina
  • Vicepresidente vicario: Umberto Calcagno
  • Vicepresidente: Francesco Ghirelli
  • Segretario generale: Marco Brunelli
  • Vicesegretario: Antonio Di Sebastiano
  • Consiglieri federali:
    • Lega Nazionale Professionisti Serie A: Lorenzo Casini (presidente), Claudio LotitoGiuseppe Marotta
    • Lega Nazionale Professionisti Serie B: Mauro Balata (presidente)
    • Lega Pro: Matteo Marani (presidente), Alessandro Marino, Giuseppe Pasini
    • Lega Nazionale Dilettanti: Giancarlo Abete (presidente), Daniele Ortolano, Stella Frascà (consiglieri nazionali), Florio Zanon (consigliere area Nord), Francesco Franchi (consigliere area Centro), Maria Rita Acciardi (consigliere area Sud)
    • Atleti: Umberto Calcagno, Davide Biondini, Valerio Bernardi, Chiara Marchitelli
    • Tecnici: Mario BerettaZoi Gloria Giatras
    • Associazione Italiana Arbitri: Carlo Pacifici (presidente)
  • Comitato di presidenza: Gabriele Gravina (presidente), Umberto Calcagno (vicepresidente vicario), Lorenzo Casini, Mauro Balata, Giancarlo Abete.

Organi di giustizia sportiva

Sono organi di giustizia sportiva istituiti presso la Federazione Italiana Giuoco Calcio, i seguenti:

  • Commissione federale di garanzia;
  • Corte federale di appello;
  • Corte sportiva di appello a livello nazionale;
  • Tribunale federale nazionale;
  • Procura federale.

Sono organi di giustizia sportiva istituiti presso le leghe e le divisioni, i Giudice Sportivi e i sostituti di ognuna delle seguenti componenti: Lega Nazionale Professionisti Serie ALega Nazionale Professionisti BLega Italiana Calcio ProfessionisticoLega Nazionale DilettantiDivisione Calcio a cinqueDivisione Calcio femminile e Settore Giovanile e Scolastico.

Sono infine organi di giustizia sportiva "a partecipazione mista" i Collegi Arbitrali istituiti rispettivamente presso la Lega Nazionale Professionisti Serie A, la Lega Nazionale Professionisti B, la Lega Italiana Calcio Professionistico e la Lega Nazionale Dilettanti.

Enti partecipati

Società

  • Federcalcio Servizi s.r.l., società partecipata al 100%.

Fondazioni

Attività

La FIGC dirige e organizza l'attività della nazionale maschile e della nazionale femminile, delle nazionali giovanili, e delle nazionali di futsal e di beach soccer; inoltre, supervisiona, controlla e coordina le leghe che organizzano i campionati professionistici (Lega Serie ALega BLega Pro) e i campionati a carattere dilettantistico di livello nazionale e interregionale (Lega Nazionale DilettantiDivisione Calcio a 5). In più, la FIGC promuove direttamente i tornei, le attività e le iniziative riservate ai settori giovanili e, attraverso la Divisione Calcio Femminile, i campionati di calcio femminile di Serie A e di Serie B.

A livello regionale la FIGC agisce attraverso i comitati regionali e le delegazioni provinciali e locali.

La FIGC ha diversi sponsor, tecnici e ufficiali. Il fornitore delle divise della nazionale di calcio è adidas e Givova per le divise degli arbitri.

Loghi