Campionato Serie C

Serie C
Logo Serie C 2020.svg
Sport Football pictogram.svg Calcio
Tipo Club
Federazione FIGC
Paese Italia Italia
Organizzatore Lega Pro[1]
Titolo Detentore della Serie C e promozione in Serie B
Cadenza annuale
Apertura agosto
Chiusura aprile
Partecipanti 60 squadre
Formula 3 gironi all'italiana + play-off e play-out
Promozione in Serie B
Retrocessione in Serie D
Sito Internet lega-pro.com
Storia
Fondazione 1935-1936[2]
Numero edizioni 9
Detentore Südtirol
Modena
Bari
Record vittorie Prato (6)
Ultima edizione Serie C 2021-2022
Edizione in corso Serie C 2022-2023

Il campionato Serie C,[3] colloquialmente abbreviato in Serie C, è la terza serie professionistica del campionato italiano di calcio maschile, la più bassa a carattere professionistico.

Dal 2014 è l'unico campionato organizzato dalla Lega Italiana Calcio Professionistico, dopo l'unificazione tra Prima e Seconda Divisione in una divisione unica denominata Lega Pro fino al 2017, che ha ripristinato il formato esistente fra il 1935 e il 1978 (anno in cui la C si scisse nelle Serie C1 e C2).

Il 25 maggio 2017 l'assemblea di Lega Pro ha approvato all'unanimità il ritorno alla denominazione originaria, in quanto è stato ritenuto il nome originario quello più rappresentativo per tifosi e appassionati.[4]

Regolamento

Il format del campionato, approvato dalla FIGC e dalla Lega Pro, prevede un totale di 60 squadre divise in tre gironi da 20 squadre ciascuno, su base geografica. La composizione dei gironi è determinata dalla Lega Pro all'inizio di ogni stagione. Al termine del campionato vengono promosse in Serie B le vincitrici dei tre gironi e la squadra vincitrice dei play-off, ai quali accedono le squadre piazzate dal secondo al decimo posto di ciascun girone più la vincitrice della Coppa Italia di Serie C. Retrocedono in Serie D un totale di 9 squadre: le ultime classificate di ogni girone retrocedono direttamente, mentre si disputano i play-out tra le squadre classificatesi dal quintultimo al penultimo posto per stabilire la retrocessione di due ulteriori squadre per girone.[5]

Al termine della stagione le squadre vincitrici di ogni girone vengono premiate in una cerimonia ufficiale con un trofeo di riconoscimento: la Coppa della Vittoria.[6][7] Le squadre vincitrici di ogni girone prendono parte alla Supercoppa di Serie C.

Dalla stagione 2013-14 l'Assocalciatori (AIC) ha ottenuto la cancellazione dell'obbligatorietà dell'utilizzo dei due giovani.[8]

Storia

Nascita e allargamento del numero di gironi

Fu introdotto nel 1935, a continuazione di una riforma dei campionati nazionali iniziata nel 1929 con la creazione del girone unico nazionale per le prime due divisioni, denominate Serie A e Serie B.

Inizialmente fu costituito da 4 gironi da 16 squadre suddivise su base geografica, che diventarono 5 dall'anno successivo per riportare la serie cadetta a 18 squadre.

Nel 1938 i gironi, formati da un numero variabile da 11 a 14 squadre, diventarono ben 8 e fu perciò necessario il ricorso a due gironi di finale affinché le vincitrici dei gironi si contendessero i quattro posti per la promozione. La formula rimase immutata fino al 1942 (con l'unica nota che quasi tutti i gironi furono portati allo standard di 16 squadre), quando i gironi diventarono 12, sempre con quattro promozioni determinate da due gironi di finale.

Allargamento del dopoguerra

Dopo la seconda guerra mondiale vi fu una situazione anomala per tutti i campionati nazionali della stagione 1945-1946, che furono separati fra una Lega Nazionale Alta Italia, che per quanto riguarda le squadre di Serie C ne aggregò un gruppo d'élite alla Serie B mentre strutturò le restanti su 9 gironi con una lunga serie di spareggi per la determinazione delle promozioni, e una Lega Nazionale Centro-Sud che invece inserì tutte le sue società di C in 6 gironi.

Nel campionato successivo la Serie C passò invece sotto l'organizzazione di tre nuove leghe interregionali: la Lega Interregionale Centro formata da 6 gironi, la Lega Interregionale Sud suddivisa in 3 gironi, e la Lega Interregionale Nord che fu conservata in 9 gironi nonostante l'Emilia-Romagna fosse stata scorporata dal calcio settentrionale. Fu quindi raggiunto il record di 18 gironi complessivi, che durò per due stagioni.

Riorganizzazione in 4 gironi

Nel 1948 vi fu una riforma della Serie C portata alla formula originaria dei quattro gironi su base interregionale, che raccoglieva le squadre in questa maniera:

  • Girone A: Nord-Ovest
  • Girone B: Nord-Est
  • Girone C: Centro e Sardegna
  • Girone D: Sud e Sicilia

Le vincitrici di ciascuno di questi gironi erano promosse in Serie B. Il quarto girone, quello del Sud, fu in particolare caratterizzato da una serie di scandali che ne turbarono lo svolgimento a più riprese.

La Serie C a girone unico

Una svolta epocale per la categoria giunse dal Lodo Barassi il quale, perseguendo l'obiettivo di trasformare la Lega Nazionale in un organismo totalmente ed integralmente professionistico, operò un radicale sfoltimento degli organici della terza serie, giudicati del tutto eccessivi per sostenere i gravosi impegni finanziari derivanti da questo storico cambiamento.

Nel 1952 vi fu quindi l'unificazione dei quattro gironi in un unico campionato di terza divisione a carattere nazionale.[9] Standardizzando in tutto e per tutto i tornei della Lega, anche per la Serie C si optò per un numero di 18 partecipanti, esattamente come accadeva per le due categorie superiori. Per quanto riguarda i movimenti divisionali, invece, si definirono due promozioni in cadetteria e quattro retrocessioni in IV Serie. Fu solo nel 1957 che, nel quadro della riforma della categoria sottostante, si scese a sole tre retrocessioni, mentre nel 1958 ci fu addirittura un blocco delle retrocessioni, in vista di una riorganizzazione più ampia.

Tavola di confronto dei titoli sportivi della Serie C 1952-1958 nella piramide calcistica nazionale
  Serie C 1952-1953 Serie C 2019-2020
Categorie superiori Serie A e Serie B
36 squadre
Serie A e Serie B
40 squadre
Posizionamento nella piramide
del miglior titolo sportivo della categoria
37º posto 41º posto
Numero di squadre
afferenti alla categoria
18 squadre a girone unico 60 squadre in 3 gironi
Posizionamento nella piramide
del peggior titolo sportivo della categoria
54º posto 100º posto
Categoria inferiore
e numero di promozioni
IV Serie
4 promosse
Serie D
9 promosse

Passaggio alla formula a tre gironi

A partire dal 1958 si tornò ad una formula a più gironi (inizialmente due e l'anno successivo tre). Il primo anno vennero prese le 16 squadre che avevano disputato la Serie C la stagione precedente con l'esclusione delle due promosse in serie B, più 23 dalla IV Serie, per un totale di 39 squadre che furono suddivise in due gironi, uno da 21 squadre al Nord e uno da 18 al Centro-Sud.

Nel 1959 vi furono poi due promozioni e nessuna retrocessione, dalla B arrivarono due squadre e 8 furono promosse dalla IV Serie (che diventò poi Serie D), più altre 7 ripescate a completamento dei quadri. Il campionato di Serie C era così organizzato in tre gironi di 18 squadre ciascuno, per un totale di 54 compagini.

Da questo momento, la storia del torneo sarà ricchissima di modifiche e ritocchi, che hanno avuto un notevole influsso, spesso anche radicale, sulla sua composizione.

Per la stagione 1959-60, dunque, si costituì la Lega Nazionale Semiprofessionisti, con sede a Firenze, che aveva il compito di riorganizzare e armonizzare i campionati di Serie C e Serie D (ex IV Serie).

Ogni girone promuoveva una squadra in Serie B e ne retrocedeva 2 in Serie D (3 a partire dal 1968, in seguito all'allargamento dei quadri a 60 squadre).

La prima modifica avvenne nel 1967-68: la Serie C viene allargata a 60 squadre, suddivise in tre gironi da venti squadre ciascuno. Il meccanismo per le promozioni restò però invariato.

La divisione in due serie

La Serie C scomparve come campionato unico nel 1978, quando fu divisa in due serie successive:

  • Campionato di Serie C1 (poi Lega Pro Prima Divisione) con due gironi.
  • Campionato di Serie C2 (poi Lega Pro Seconda Divisione) con quattro gironi, poi ridotti a tre nel 1991, e infine a due nel 2011.

La classifica finale del campionato 1977-78 servì per la suddivisione delle squadre nelle due nuove categorie secondo questo schema:

  • la prima classificata di ciascun girone fu promossa in Serie B,
  • le squadre classificate dal secondo al dodicesimo posto furono inserite nel campionato di Serie C1 insieme alle tre retrocesse dalla Serie B, per un totale di 36 squadre suddivise in due gironi da 18 ciascuno,
  • le squadre classificate dal tredicesimo al ventesimo diedero invece vita al campionato di Serie C2 insieme alle squadre promosse dalla Serie D, per un totale di 72 squadre suddivise in quattro gironi da 18 ciascuno.

La riforma del 1993

Nel 1993, limitatamente alla Serie C1, venne introdotta una riforma, che portò all'istituzione di play-off e play-out, e alla sperimentazione dei 3 punti a vittoria (poi introdotti in tutte le serie).

In Serie C1 è prevista la promozione diretta in Serie B solo per la prima classificata di ogni girone, mentre le squadre piazzate dal 2º al 5º posto si giocano la seconda promozione nei play-off, affrontandosi in semifinali con partite di andata e ritorno, secondo lo schema 2ª vs 5ª e 3ª vs 4ª. Gioca la partita di ritorno in casa la squadra con il miglior piazzamento in classifica durante la stagione regolare, che passa alla finale anche nel caso di parità complessiva nelle due partite, se persiste dopo i tempi supplementari. La finale si svolge in campo neutro, ed in caso di parità sono previsti i calci di rigore.

Per i play-out valgono regole simili a quelle dei play-off, in quanto solo l'ultima squadra classificata retrocede direttamente. Le squadre che si piazzano dal 14º al 17º posto si scontrano fra loro: la 17ª affronta la 14ª, mentre la 16ª sfida la 15ª. Non è prevista la finale, chi perde retrocede direttamente.

In Serie C2 continuano ad essere promosse direttamente le prime due classificate. I gironi, stabiliti in base a criteri di vicinanza geografica, vengono ridotti da 4 a 3.

Evoluzione successiva e nascita della Lega Pro

Nel 1994 i play-off ed i play-out vengono introdotti anche in Serie C2, con lo stesso regolamento dell'anno precedente: finale unica in campo neutro per i play-off e retrocessione diretta per i play-out. Nel 2000 viene istituita la Supercoppa di Lega Serie C1, un trofeo che vede di fronte le vincenti dei due gironi di Serie C1. Nel 2001 la Lega cambia il regolamento della finale dei play-off, che si disputa anch'essa con partite di andata e ritorno. Nel 2006 viene istituita anche la Supercoppa di Lega Serie C2, un torneo triangolare che vede di fronte le vincenti dei tre gironi di Serie C2.

Nel luglio 2008 la Lega Professionisti Serie C diviene Lega Italiana Calcio Professionistico, primo passo di un processo di rinnovamento dell'ex Serie C. All'inaugurazione della nuova sede a Firenze era presente anche il presidente dell'UEFAMichel Platini.

Il 7 maggio 2012 il Consiglio federale della FIGC ha deliberato un blocco dei ripescaggi che avrebbe potuto consentire, nell'ipotesi di numerose defezioni fra le società di Lega Pro, la restaurazione del campionato di Serie C a 60 squadre fin dalla stagione successiva.[10] Una successiva trattativa fra la Federcalcio e l'Associazione Italiana Calciatori ha posticipato la restaurazione dell'antico campionato al 2014.[11]

La riforma del 2012 e il ritorno della Serie C

Il 21 novembre 2012 il Consiglio Federale della FIGC ha approvato la riforma dei campionati di Lega Pro a partire dalla stagione 2014-2015.

La stagione 2013-14, in vista dell'entrata in vigore della riforma nella stagione successiva, ha previsto un formato eccezionale per il passaggio da 69 a 60 squadre:

  • Per la Lega Pro Prima Divisione 2013-2014 non è stata prevista alcuna retrocessione: le 29 squadre non promosse in Serie B sono state ammesse al nuovo campionato; per salvaguardare la competitività, i play-off sono stati ampliati a otto squadre per girone (dalla seconda alla nona classificata), con quarti di finale in gara unica (in casa delle meglio piazzate) e semifinali e finale con gare di andata e ritorno. Nei vari turni non si è tenuto conto dei goal in trasferta e della classifica della stagione regolare: in caso di parità nel punteggio, le partite sono terminate ai tempi supplementari e - in ultima analisi - con i calci di rigore.
  • Per la Lega Pro Seconda Divisione 2013-2014 non è stata prevista alcuna promozione, mentre vi sono state ben 18 retrocessioni in Serie D, a fronte delle 9 usuali, con le ultime 6 di ogni girone che sono retrocesse direttamente e le altre 3 retrocesse per girone determinate tramite play-out. Le 18 squadre non retrocesse sono state ammesse al nuovo campionato: non essendoci alcun vantaggio sportivo nel classificarsi nelle prime posizioni, per salvaguardare la competitività, sono stati previsti montepremi in denaro.

Dal 2014 la Lega Pro è l'unico campionato organizzato dalla Lega Italiana Calcio Professionistico, dopo l'unificazione tra Prima e Seconda Divisione, che ha ripristinato la formula della Serie C, esistita fra il 1935 e il 1978 (anno in cui si scisse nelle serie C1 e C2). Il 25 maggio 2017, l'Assemblea di Lega Pro ha approvato all'unanimità il ritorno alla denominazione originaria "Serie C", in quanto ritenuto il nome originario più rappresentativo per tifosi ed appassionati.[12]

Il 2 luglio 2022, la Lega Pro, insieme alla FIGC e all'Associazione Italiana Calciatori, ha ufficializzato la firma di un accordo volto all'introduzione nel loro statuto dell'apprendistato professionalizzante, utilizzabile da tutte le società partecipanti al campionato e volto alla valorizzazione dei calciatori più giovani attraverso percorsi di formazione alla professionalità sportiva.[13][14]

Diritti di trasmissione

Nella stagione 2014-2015 il campionato di Lega Pro ha avuto per la prima volta un broadcaster completo: tutte le partite sono state trasmesse gratuitamente in streaming sulla piattaforma web Sportube, che ha attivato allo scopo un canale tematico. I risultati di ascolto sono stati a tratti notevoli: a titolo d'esempio, il derby dello Stretto Messina-Reggina disputato in tale stagione ha totalizzato oltre 300 000 spettatori medi.

Il servizio free to air è proseguito anche nella stagione 2015-2016, mentre nel 2016-2017 si è passati alla modalità pay per view, sempre mediante Sportube.

Nella stagione 2017-2018, a seguito dell'acquisizione di Sportube da parte del network britannico Eleven Sports, il campionato di Serie C viene trasmesso integralmente sotto il nome del nuovo broadcaster, sempre tramite un canale tematico a pagamento denominato Serie C TV e, inoltre, alcune partite sono state trasmesse anche da varie televisioni locali.

Inoltre, per le stagioni 2018-2019 e 2019-2020 Sportitalia e Rai Sport trasmettono in chiaro sul digitale terrestre e sul satellite un match di Serie C per ogni turno di campionato, ivi comprese Coppa Italia e play-off.

A partire dalla stagione 2021-22 e per la stagione 2022-23, OneFootball trasmette 5 match per ogni turno di campionato in pay per view insieme a tutti gli highlights di tutte le trenta partite, grazie a una partnership con Eleven Sports.

 

Squadre partecipanti

Sono 341 le società calcistiche che hanno preso parte alle 38 edizioni della Serie C giocate dal 1935-36 al 1977-78, alle 3 della Lega Pro disputate dal 2014-15 al 2016-17 e dalla Serie C 2017-18 in poi. Sono escluse dal conteggio le partecipazioni alle edizioni del 1945-461946-47 e 1947-48, campionati che a causa della seconda guerra mondiale appena conclusa vennero eccezionalmente suddivisi in due leghe completamente indipendenti. In grassetto sono riportate le squadre militanti nella stagione 2022-23.

Statistiche e record

Sono considerati i campionati di Serie C che vanno dal 1935 al 1978 e dal 2014 in poi.[16]

  • Record di punti con vittoria a 3 punti:
    • Record assoluto: 90 punti, Ternana nel campionato 2020-2021 e Südtirol nel campionato 2021-2022
    • Il record per il maggior numero di punti in un campionato a 18 squadre appartiene al Cittadella, che nel campionato 2015-2016 totalizzò 76 punti
    • Il record per il maggior numero di punti in un campionato a 19 squadre appartiene alla Ternana, che nel campionato 2020-2021 totalizzò 90 punti
    • Il record per il maggior numero di punti in un campionato a 20 squadre appartiene al Südtirol, che nel campionato 2021-2022 totalizzò 90 punti
    • Il record per il maggior numero di punti in casa appartiene all'Alessandria, che nel campionato 2016-2017 totalizzò 50 punti in casa
    • Il record per il maggior numero di punti fuori casa appartiene alla Ternana, che nel campionato 2020-2021 totalizzò 45 punti in trasferta
  • Migliore media punti:
2,5 punti, Ternana nel campionato 2020-21
  • Record di punti con vittoria a 3 punti nel girone d'andata:
    • Il record per il maggior numero di punti in un campionato a 20 squadre appartiene alla Reggina, che nel campionato 2019-2020 totalizzò 49 punti
    • Il record per il maggior numero di punti in un campionato a 19 squadre appartiene alla Ternana, che nel campionato 2020-2021 totalizzò 46 punti
  • Record di punti con vittoria a 3 punti nel girone di ritorno:
    • Il record per il maggior numero di punti in un campionato a 20 squadre appartiene alla Foggia, che nel campionato 2016-2017 totalizzò 48 punti
  • Record di punti con vittoria a 2 punti:
    • Il record per il maggior numero di punti in un campionato a 16 squadre appartiene all'Anconitana-Bianchi, che nel campionato 1941-1942 totalizzò 53 punti
    • Il record per il maggior numero di punti in un campionato a 18 squadre è di 55 punti ed appartiene a Piacenza (1951-1952) e Reggiana (1963-1964)
    • Il record per il maggior numero di punti in un campionato a 20 squadre appartiene all'Avellino, che nel campionato 1972-1973 totalizzò 62 punti
  • Distacco sulle seconde classificate

 

  • Il record di vittorie in un singolo campionato appartiene all'Avellino e alla Ternana, che ottennero 28 vittorie rispettivamente nel campionato 1972-1973 e nel campionato 2020-21
  • Il record di vittorie in casa in un singolo campionato appartiene al Lecce, che nel campionato 1972-1973 ottenne 19 vittorie interne
  • Il record di vittorie fuori casa in un singolo campionato appartiene alla Ternana, che nel campionato 2020-21 ottenne 14 vittorie esterne
  • il record di vittorie consecutive appartiene al Modena (2021-2022) con 14 vittorie consecutive (dalla 9ª alla 24ª giornata)
  • Minor numero di sconfitte in un singolo campionato:
  • Il record di pareggi in un singolo campionato appartiene alla Massese, che nel campionato 1972-1973 ottenne 25 pareggi
  • Il record di gol fatti in un singolo campionato è di 119 gol ed appartiene al Varese (1941-1942)
  • Il record di minor numero di gol subiti in un singolo campionato è di 9 gol ed appartiene alla Reggiana (1970-1971) e al Südtirol (2021-2022)
  • Il record di migliore differenza reti in un singolo campionato è di +94 gol ed appartiene al Varese (1941-1942)

Lega Italiana Calcio Professionistico

Lega Italiana Calcio Professionistico
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Altri nomi Lega Pro
Sport Football pictogram.svg Calcio
Federazione FIGC
Paese Italia Italia
Organizzatore Federazione Italiana Giuoco Calcio
Sito Internet lega-pro.com
Storia
Fondazione 1º agosto 1959

La Lega Italiana Calcio Professionistico, più comunemente nota come Lega Pro, è un'associazione privata non riconosciuta della quale fanno parte le società affiliate alla Federazione Italiana Giuoco Calcio che partecipano alla Serie C del campionato italiano di calcio.[1]

Venne fondata il 1º agosto 1959 come Lega Nazionale Semiprofessionisti, la Lega ha sede a Firenze. Organizza nel rispetto delle norme federali, la Serie C, la Coppa Italia Serie C, la Supercoppa di Serie C, il Campionato Primavera 3 e il Campionato Primavera 4, oltre a promuovere gli interessi delle società ad essa affiliate.

Storia

La Lega Nazionale Semiprofessionisti fu fondata il 1º agosto 1959 nell'ambito delle controverse riforme della FIGC scatenate dalla clamorosa eliminazione della Nazionale nelle qualificazioni ai Mondiali di Svezia. Il commissario straordinario Bruno Zauli, nominato dal CONI su pressione del Parlamento fattosi interprete delle polemiche popolari, mise a punto un piano di risanamento che, nel nome del contenimento dei costi, prevedeva la secessione della Serie C dalla Lega Nazionale Professionisti per includerla nel finanziariamente più contenuto Settore Semiprofessionistico insieme al vecchio campionato di IV Serie già organizzato dalla Lega Nazionale IV Serie di Dante Berretti.[2]

L'annuncio del provvedimento provocò tuttavia ripetute proteste da parte dei club di terza serie, dato che si poneva in aperto contrasto con il percorso segnato dal decaduto presidente federale, Ottorino Barassi, che negli anni cinquanta aveva drasticamente riformato il campionato in senso elitario al fine appunto di riqualificarlo per una piena sostenibilità del professionismo. Le società di C vedevano la riforma come un grosso danno per i molti club che avevano fatto importanti investimenti a tal fine, e rifiutavano un progetto che appariva come una versione punitiva di un analogo piano sostenuto da Berretti due anni prima.[3] Per spegnere le opposizioni della C all'inclusione nella Lega IV Serie, Zauli escogitò una soluzione: sciolse la vecchia lega e ne creò formalmente una nuova, presideduta da Artemio Franchi, che ereditò tuttavia le strutture della vecchia organizzazione.[4]

Da quel momento iniziò per la Serie C una progressiva marcia volta a recuperare il pieno status professionistico perduto, dissociandosi lentamente dal campionato di Serie D che pure era di competenza della stessa lega. Il 22 maggio 1960 vi fu la prima gara della Nazionale italiana di calcio di Serie C istituita dalla Lega, contro la Tunisia, a Reggio Calabria, vinta dagli azzurri 4-0. La rappresentativa continuò fino al 1988, quando fu trasformata in Under 21.

Ai giocatori di Serie C, con la riforma Zauli, per statuto erano dovuti solo rimborsi spese e premi vittoria; col passare degli anni vennero gradualmente riconosciuti la previdenza sociale ed altri benefici di categoria superiore. Nel 1978 si ebbe l'istituzione dei campionati di Serie C1 e Serie C2 (passando da una serie C unica a 3 gironi, a due serie: la C1 a 2 gironi, e la C2 a 4 gironi), mentre la Serie D fu ridotta a 5 gironi ma rimase di competenza della stessa Lega per il triennio successivo. Nel frattempo l'Associazione Italiana Calciatori, all'epoca presieduta da Sergio Campana, esercitò pressioni affinché il settore semiprofessionistico fosse abolito, con il passaggio della Serie C tra i professionisti e il declassamento della Serie D tra i dilettanti, ma trovò inizialmente l'opposizione dei dirigenti della Lega Semipro e di molti membri del consiglio federale.[5] Nel 1980, tuttavia, la FIGC cedette alle pressioni e annunciò che a partire dalla stagione 1981-1982 lo status dei tesserati di C1 e C2 sarebbe stato finalmente e di nuovo equiparato in toto a quelli di serie A e B, come lo era stato fino al 1959.[6] Per effetto della riforma del 1981, la Serie D cambiò denominazione in Campionato Interregionale (con un consistente aumento di gironi e squadre) e passò di competenza alla Lega Nazionale Dilettanti, mentre la Lega Semiprofessionisti cambiò nome in Lega Nazionale Serie C e divenne professionistica (anche se fu solo nel 1986 che assunse la denominazione di Lega Professionisti Serie C).

L'adozione dell'attuale denominazione Lega Italiana Calcio Professionistico avvenne nel giugno 2008 per volontà del presidente Mario Macalli, che vedeva quella vecchia come dequalificante, ma ponendosi così in contrasto con l'accordo armonico delle altre leghe nazionali della FIGC.[7][8]

Precursori

La Serie C, prima della costituzione della Lega Nazionale Semiprofessionisti, fu gestita dal 1926, quando ancora si chiamava Seconda Divisione, da due enti distinti, il Direttorio Divisioni Inferiori Nord e dal suo omologo del Sud. La riforma implementata dal presidente federale Leandro Arpinati tra il 1928 e il 1929 portò ad una nuova terza serie, la Prima Divisione, gestita da un unico ente, il Direttorio Divisioni Superiori avente sede a Milano in Viale Piave 43, luogo in cui rimase fino al novembre del 1934 e che lasciò per trasferirsi a Roma presso lo Stadio Nazionale del PNF. Durante i primi anni '40 le continue riammissioni di squadre retrocesse e ammesse dai campionati regionali portarono i campionati di Serie C ad arrivare alle 145 squadre iscritte all'ultimo campionato (1942-43) disputato a conflitto già iniziato.

Quando nel 1945 l'attività calcistica fu ripristinata con un campionato transitorio e caratterizzato dalla difficoltà di ripristinare i collegamenti stradali e ferroviari, fortemente danneggiati da bombardamenti e sabotaggi, la FIGC decise di demandare a due distinte Leghe l'organizzazione del campionato di Serie C:

  • la Lega Nazionale Alta Italia, avente sede a Milano;
  • la Lega Nazionale Centro-Sud, avente sede a Roma.

La stagione successiva, a campionati regolari e categorie di merito ristabilite completamente avendo recuperato anche le ultime società impossibilitate per causa di forza maggiore (campi inagibili) a disputare il campionato acquisito alla fine della stagione 1942-43, la Lega Nazionale Centro-Sud fu sdoppiata creando la Lega Interregionale Centro distribuendo perciò più uniformemente sul territorio le società affiliate su 3 distinte leghe:

  • la Lega Interregionale Nord, avente sede a Torino, in Via Volta 3;
  • la Lega Interregionale Centro, avente sede a Firenze, in Viale dei Mille 141;
  • la Lega Interregionale Sud, avente sede a Napoli, in Piazza s.Maria degli Angeli a Pizzofalcone 1.

La ristrutturazione resasi necessaria nel 1948 ridusse i 18 gironi di Serie C a soli 4 gironi a carattere nazionale la cui gestione fu demandata alla Lega Nazionale, che dal 1946 gestiva Serie A e Serie B.

La successiva ristrutturazione avvenuta nel 1952 e disciplinata dal Lodo Barassi ridusse la Serie C a un unico girone nazionale, situazione rimasta immutata fino al 1958 con l'allargamento a due gironi.

Organigramma

Di seguito l'organigramma della Lega Italiana Calcio Professionistico[9]:

  • Presidente: Francesco Ghirelli
  • Vicepresidenti: Marcel Vulpis, Luigi Ludovici
  • Vicesegretari: Emanuele Paolucci, Chiara Faggi
  • Direttore amministrativo: Pier Paolo Naldoni

Attività rappresentativa e loghi

Oltre alla direzione del campionato e delle coppe di Lega, la Lega gestisce l'attività svolta dalle Rappresentative di Lega Under 21 e Under 20, che partecipano a competizioni nazionali ed internazionali quali l'International Challenge Trophy, la Mirop Cup e il Trofeo Angelo Dossena. La Lega Pro coordina inoltre l'attività della Nazionale Universitaria.[10]

A partire dalla stagione 2008-09, in tutte le partite ufficiali organizzate dalla Lega Pro, è utilizzato un pallone ufficiale. Per le prime quattro stagioni è stato utilizzato il modello Dynamis Italia realizzato dalla Umbro,[11] mentre dalla stagione 2012-13 il fornitore è Puma.[12]

Inoltre, sempre dalla 2008, è stato introdotto il badge ufficiale della Lega Pro, che deve essere apposto sulla manica destra della divisa di gioco per tutte le partite ufficiali, sul modello di quanto già accade a livello nazionali nelle competizioni organizzate dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A e dalla Lega Nazionale Professionisti B.[13]

Dalla stagione 2012-13 la Lega Pro ha anche il suo inno ufficiale, La nostra canzone, composto da Mogol con le musiche di Oscar Prudente e cantato dai BTwins. Tale brano precede ed accompagna l'ingresso in campo delle squadre prima di ogni partita delle manifestazioni organizzate dalla lega.[14][15][16]

Per incentivare lo sviluppo del settore giovanile inoltre viene definita una nuova regola per i giocatori giovani. Il numero di giocatori adulti è vincolato a diciotto, mentre per i giocatori under-21 non vi è limite. Ad esempio, per la stagione 2008-09, una squadra ha potuto schierare un massimo di 18 giocatori nati prima del 1987, mentre non avrà limite il numero degli under.[17]

Lega Pro Prima Divisione

Lega Pro Prima Divisione
Lega Italiana Calcio Professionistico logo.svg
Sport Football pictogram.svg Calcio
Tipo club
Categoria Odierna Serie C
Federazione FIGC
Paese Italia Italia
Organizzatore Lega Italiana Calcio Professionistico[1]
Cadenza Annuale
Apertura settembre
Chiusura giugno
Partecipanti 36[2]
Formula 2 gironi, con play-off e play-out dal 1994
Promozione in Serie B
Retrocessione in Lega Pro Seconda Divisione
Sito Internet www.lega-pro.com
Storia
Fondazione 1978
Soppressione 2014
Numero edizioni 36
Ultimo vincitore Virtus Entella
Perugia

La Prima Divisione della Lega Pro è stata la competizione maggiore organizzata dalla Lega Italiana Calcio Professionistico, già Lega Professionisti Serie C, per trentasei stagioni dal 1978 al 2014, e ha rappresentato il terzo livello del campionato italiano di calcio al di sotto della Serie B. Inizialmente chiamata Serie C1, solo nelle sue ultime sei edizioni la manifestazione assunse il nome di Prima Divisione,[3][4] sebbene la FIGC avesse ufficialmente usato questa denominazione fin dal principio.[5] Tutte le squadre della categoria disputavano la Coppa Italia di Serie C, mentre solo le migliori, determinate con criteri mutevoli di stagione in stagione, avevano l'opportunità di gareggiare anche nella Coppa Italia della Lega Nazionale Professionisti.

La Serie C1 si strutturava su 36 squadre ripartite in due distinti gironi generalmente suddivisi, specie nelle edizioni più antiche, su un criterio geografico fra Nord e Sud Italia, anche se talvolta si registrarono modalità alternative. Come la sottostante Serie C2, la competizione fu affetta da una progressiva instabilità finanziaria che comportò una sempre maggiore falsificazione dei risultati del campo, e occasionalmente fenomeni di sovrannumero o di posti vacanti nell'organico,[2] tanto da spingere alfine all'abrogazione della categoria e alla restaurazione del previgente ordinamento del campionato di Serie C nell'ambito della riforma della Lega Pro.

Storia

La riforma dei campionati che portò alla nascita della Serie C1 nel 1978 fu la soluzione ad un contenzioso che si trascinava da due decenni. Se negli anni cinquanta infatti, le società di Serie C avevano approntato gli investimenti necessari al programmato inserimento del torneo nel nascente settore professionistico insieme alle due categorie superiori, la clamorosa eliminazione della Nazionale nelle qualificazioni al Mondiale di Svezia aveva portato il commissario straordinario della FIGCBruno Zauli, a decidere di degradare invece la categoria nel settore semiprofessionistico insieme alla divisione sottostante, nel nome della riduzione dei costi. Il provvedimento fu subito alla stregua di una truffa dai dirigenti dei club che avevano speso ingenti somme di denaro in vista di una ben altra prospettiva, e diede vita ad una corposa fazione favorevole alla ristrutturazione della terza serie in senso professionistico. Numerose singole deliberazioni su temi specifici vennero prese nel corso degli anni, ma per una riforma organica bisognò attendere ben quattro lustri.

Sul finire degli anni settanta la FIGC decise di liquidare il settore semiprofessionistico, trasportando la vecchia Serie C fra i professionisti e dividendola in due categorie, la maggiore delle quali sarebbe stata strutturata su due gironi, riprendendo l'idea di terza serie professionistica prefigurata vent'anni prima dal lodo Pasquale, ma poi cancellata dal progetto di Zauli. Il passaggio al nuovo regime fu semplice, selezionando le squadre classificatesi fino al dodicesimo posto in ciascuno dei tre gironi della Serie C 1977-1978, tenendo ovviamente conto dell'interscambio stagionale con la Serie B.[6]

La Serie C1 nata nel 1978 fu divisa per ragioni geografiche, col gruppo A corrispondente al Nord Italia, e il B al Centro-sud. Le prime due classificate di ogni raggruppamento erano promosse in Serie B, mentre le ultime quattro erano retrocesse in Serie C2. Il percorso legislativo per la completa professionalizzazione della categoria si completò in due tappe, nel 1981 con la trasformazione della lega di Firenze nella Lega Nazionale Serie C, e nel 1986 con la sua ridenominazione in Lega Nazionale Professionisti Serie C (LNP-C) a testimonianza del coronamento del passaggio epocale al professionismo. Per tre lustri il regolamento fu del tutto stabile: solo in occasione del campionato 1987-1988, per l'effetto a cascata dell'allargamento della Serie A, fu aggiunta una straordinaria promozione per la vincente di uno speciale spareggio fra le due terze classificate, mentre le due quartultime vennero risparmiate dalla retrocessione. Fu invece dal 1991-1992 che, a causa della riduzione della sottostante Serie C2, le retrocessioni scesero definitivamente a tre per girone.

Nel 1993-1994 si assistette a due novità: vennero introdotti in via sperimentale i tre punti per vittoria, già applicati in alcuni campionati esteri e poi estesi in tutte le categorie calcistiche italiane, e fu inaugurato il meccanismo dei play-off per la promozione e dei play-out per la retrocessione. L'ascesa in Serie B venne così regolamentata: la vincitrice di ogni girone saliva direttamente, mentre le squadre classificatesi dal secondo al quinto posto disputavano play-off così programmati: la seconda contro la quinta e la terza contro la quarta, con la gara di ritorno giocata in casa della squadra meglio classificata e, in caso di parità di punti, il ricorso alla differenza reti per determinare la squadra vincente; in caso di ulteriore parità veniva considerata vincente la squadra in migliore posizione di classifica al termine del campionato regolare. La finale si articolava sul medesimo schema, tranne la possibilità della disputa dei tempi supplementari. Per quanto riguarda i play-out, che invece riguardavano la retrocessione e coinvolgevano le società classificate dal quintultimo al penultimo posto, il meccanismo era il medesimo, salvo il fatto che in questo caso il turno era unico onde determinare le due relegate. L'ultima classificata al termine del campionato regolare invece retrocedeva direttamente in Serie C2.[7]

Gli anni duemila, che si aprirono con l'inaugurazione della Supercoppa di Lega di Serie C, portarono invece elementi di instabilità nel regolare svolgimento del campionato. Dal 2004 al 2012 sono stati utilizzati criteri variabili per la suddivisione dei gironi: a volte il criterio geografico ovest-est, a volte il più tradizionale criterio nord-sud, altre volte criteri non geografici. Ma fu l'instabilità economica, comune alla sottostante C2, a caratterizzare progressivamente la categoria, falsandone gli esiti. Nel 2004-2005 in particolare, a causa della tardiva riammissione del Como inizialmente escluso dalla FIGC per motivi finanziari, si ebbero 37 squadre complessive ed il girone A fu composto da 19 compagini. L'operazione d'immagine della stagione 2008-2009, all'inizio della quale la Lega di Serie C cambiò il nome in Lega Italiana Calcio Professionistico, col parallelo abbandono dello storico soprannome di Serie C1 attribuito al campionato a favore di quello ufficiale di Prima Divisione, non sortì alcun cambiamento nella sostanza. Dopo che nella stagione 2012-2013, per la prima volta, il campionato si svolse con tre vacanze d'organico per la mancanza di società disposte a pagare la tassa d'iscrizione, la FIGC capì che era giunto il momento di accelerare il percorso di riforma dei campionati.

Il 21 novembre 2012 il Consiglio Federale della FIGC approvò dunque la riduzione dell'organico della Lega Pro a 60 squadre a decorrere dal 2014, con una divisione unica suddivisa in tre gironi da 20 come accadeva prima del 1978. Per la Prima Divisione 2013-2014 non venne prevista alcuna retrocessione, mentre per salvaguardare la competitività del torneo, i play-off furono ampliati a otto squadre per girone, ossia fino alla nona classificata, con quarti di finale in gara unica in casa delle meglio piazzate. Per superare l'opposizione dell'Assocalciatori bisognò accettare la cancellazione dell'obbligatorietà dell'utilizzo dei due giovani già dal 2013. Le ultime gare della categoria furono giocate il 7 giugno 2014 con le finali di ritorno dei play-off, dopo le quali il campionato fu soppresso.[8]

 

Le squadre

Sono 175 i club che hanno preso parte alle 36 edizioni della Serie C1/Lega Pro Prima Divisione giocate dal 1978-79 al 2013-14. In corsivo le squadre per le quali la Serie C1 costituisce il più alto livello raggiunto a partire dall'istituzione della Serie B.

Record

Albo d'oro

Lega Pro Prima Divisione

Questa pagina raccoglie l'elenco delle squadre vincitrici della Lega Pro Prima Divisione (Serie C1 fino al 2007-2008) e delle altre promosse in Serie B dal 1978-79 al 2013-14, stagioni di introduzione e di soppressione della categoria.

Albo d'oro

Serie C1 (1978-2008)

Stagione Gironi
Girone A Girone B
1978-1979 Vincitrice Como Matera
2ª classificata Parma Pisa
1979-1980 Vincitrice Varese Catania
2ª classificata Rimini Foggia
1980-1981 Vincitrice Reggiana Cavese
2ª classificata Cremonese Sambenedettese
1981-1982 Vincitrice Atalanta Arezzo
2ª classificata Monza Campobasso
1982-1983 Vincitrice Triestina Empoli
2ª classificata Padova Pescara
1983-1984 Vincitrice Parma Bari
2ª classificata Bologna Taranto
1984-1985 Vincitrice Brescia Catanzaro
2ª classificata L.R. Vicenza Palermo
1985-1986 Vincitrice Parma Messina
2ª classificata Modena Taranto
1986-1987 Vincitrice Piacenza Catanzaro
2ª classificata Padova Barletta
1987-1988 Vincitrice Ancona Licata
2ª classificata
e altre promozioni
Monza Cosenza
Reggina[1]
1988-1989 Vincitrice Reggiana Cagliari
2ª classificata Triestina Foggia
1989-1990 Vincitrice Modena Taranto
2ª classificata Lucchese Salernitana
1990-1991 Vincitrice Piacenza Casertana
2ª classificata Venezia Palermo
1991-1992 Vincitrice SPAL Ternana
2ª classificata Monza Fidelis Andria
1992-1993 Vincitrice Ravenna Palermo
2ª classificata L.R. Vicenza Perugia[2]
1993-1994 Vincitrice Chievo Perugia
Vinc. play-off Como Salernitana
1994-1995 Vincitrice Bologna Reggina
Vinc. play-off Pistoiese Avellino
1995-1996 Vincitrice Ravenna Lecce
Vinc. play-off Empoli Castel di Sangro
1996-1997 Vincitrice Treviso Fidelis Andria
Vinc. play-off Monza Ancona
1997-1998 Vincitrice Cesena Cosenza
Vinc. play-off Cremonese Ternana
1998-1999 Vincitrice Alzano Virescit Fermana
Vinc. play-off Pistoiese Savoia
1999-2000 Vincitrice Siena Crotone
Vinc. play-off Cittadella Ancona
2000-2001 Vincitrice Modena Palermo
Vinc. play-off Como Messina
2001-2002 Vincitrice Livorno Ascoli
Vinc. play-off Triestina Catania
2002-2003 Vincitrice Treviso Avellino
Vinc. play-off AlbinoLeffe Pescara
2003-2004 Vincitrice Arezzo Catanzaro
Vinc. play-off Cesena Crotone
2004-2005 Vincitrice Cremonese Rimini
Vinc. play-off Mantova Avellino
2005-2006 Vincitrice Spezia Napoli
Vinc. play-off Genoa Frosinone
2006-2007 Vincitrice Grosseto Ravenna
Vinc. play-off Pisa Avellino
2007-2008 Vincitrice Sassuolo Salernitana
Vinc. play-off Cittadella Ancona

Lega Pro Prima Divisione (2008-2014)

Stagione Gironi
Girone A Girone B
2008-2009 Vincitrice Cesena Gallipoli
Vinc. play-off Padova Crotone
2009-2010 Vincitrice Novara Portogruaro
Vinc. play-off Varese Pescara
2010-2011 Vincitrice Gubbio Nocerina
Vinc. play-off Verona Juve Stabia
2011-2012 Vincitrice Ternana Spezia
Vinc. play-off Pro Vercelli Virtus Lanciano
2012-2013 Vincitrice Trapani Avellino
Vinc. play-off Carpi Latina
2013-2014 Vincitrice Virtus Entella Perugia
Vinc. play-off Pro Vercelli Frosinone

Dati statistici

Squadre plurivincitrici

Di seguito si riporta l'elenco delle squadre vincitrici di due o più campionati di Serie C1/Lega Pro Prima Divisione.

Squadre pluripromosse

Di seguito si riporta l'elenco delle squadre promosse in due o più occasioni nella categoria superiore. Sono escluse dal conteggio le ammissioni per completamento organici.

Record

Lega Pro Seconda Divisione

Lega Pro Seconda Divisione
Lega Italiana Calcio Professionistico logo.svg
Sport Football pictogram.svg Calcio
Tipo club
Federazione FIGC
Paese Italia Italia
Organizzatore Lega Italiana Calcio Professionistico[1]
Cadenza Annuale
Apertura settembre
Chiusura giugno
Partecipanti 72, poi 54, poi 36[2]
Formula 4, poi 3, poi 2 gironi all'italiana, con play-off e play-out dal 1995
Promozione in Lega Pro Prima Divisione
Retrocessione in Serie D
Sito Internet www.lega-pro.com
Storia
Fondazione 1978
Soppressione 2014
Numero edizioni 36
Ultimo vincitore Bassano
Messina

La Seconda Divisione della Lega Pro è stata la competizione minore organizzata dalla Lega Italiana Calcio Professionistico, già Lega Professionisti Serie C, per trentasei stagioni dal 1978 al 2014, e ha rappresentato il quarto livello del campionato italiano di calcio al di sopra della Serie D. Inizialmente chiamata Serie C2, solo nelle sue ultime sei edizioni la manifestazione assunse il nome di Seconda Divisione[3][4], sebbene la FIGC avesse ufficialmente usato questa denominazione fin dal principio.[5] Tutte le squadre della categoria disputavano la Coppa Italia di Serie C, mentre solo pochissime, determinate con criteri mutevoli di stagione in stagione, avevano l'opportunità di gareggiare anche nella Coppa Italia della Lega Nazionale Professionisti.

La Serie C2 era nata nel 1978 a seguito della scissione della Serie C, e fino al 1991 vedeva in lizza 72 club suddivisi su criteri geografici in quattro gironi da 18 squadre. Nell'edizione 1991-1992 le società furono ridotte a 60, divise in tre gironi da 20. Dal 1992 al 2010 invece, il torneo vedeva in lizza 54 squadre suddivise in tre gironi da 18.[6] Nel 2010-2011, a causa del primo blocco dei ripescaggi volto a ridurre la categoria che cominciava a dar ampi segni di affanno economico, le società si ridussero a 49 suddivise in tre gironi, uno da 17 e due da 16 squadre. Nel 2011-2012 si scese a 41 club e a due soli gironi, uno da 20 e l'altro da 21. Nella stagione successiva si scese ulteriormente a 36 squadre, con due gironi da 18. La categoria è stata soppressa al termine dell'edizione 2013-2014 nell'ambito della riforma della Lega Pro, con il ritorno alla formula della Serie C.

Storia

La Serie C2 fu il frutto della riforma del settore semiprofessionistico che la FIGC decise di liquidare per evitare ambiguità nel trattamento economico dei calciatori. La ripartizione venne fatta in parti uguali: se nell'assetto in essere fino al 1978 la Lega Nazionale Semiprofessionisti organizzava dodici gironi, ossia tre di Serie C e nove di Serie D, nel nuovo regime si sarebbero creati sei raggruppamenti professionistici ed altrettanti dilettantistici. Per garantire l'ordine piramidale, i gruppi professionistici furono ripartiti in due distinte categorie, frazionando la Serie C su due livelli, uno con due gironi e l'altro con quattro, realizzati in base a criteri geografici da nord a sud.

I gironi furono composti da 18 squadre ciascuno, con le prime due classificate di ogni girone che venivano promosse in Serie C1, e le ultime tre classificate di ogni gruppo venivano retrocesse in Serie D, che dal 1981-82 diventò il Campionato Interregionale.

La stagione 1990-91 portò all'attuazione di una riforma volta a ridurre da quattro a tre i gironi. Al termine di quel torneo, infatti, le retrocessioni dai vari gironi nell'Interregionale passano da 12 a 18, e precisamente le ultime quattro di ogni girone più le due perdenti di uno spareggio tra le quintultime classificate.

Nel 1991-92 i gironi furono tre, composti da 20 squadre ciascuno: furono sempre due per ogni raggruppamento le promozioni in C1, ma le retrocessioni diventarono 11 (tre per ogni girone più le due perdenti di uno spareggio fra le quartultime classificate). Questa nuova modifica, armonizzata con quella messa in atto per la categoria inferiore, portò così a tre gironi da 18 squadre ognuno, che prevedevano due promozioni e tre retrocessioni.

Per la stagione 2004-05, a seguito dei fallimenti e delle vicende giudiziarie di moltissime società, nonché di una nuova riforma dei campionati, si provvedette a portare il girone B della Serie C2 a 20 squadre, per un totale di 56 società; ma si trattava comunque di una soluzione decisamente provvisoria, tanto che già nella stagione successiva la situazione fu riportata alla normalità, con i tre gironi tutti a 18 squadre.

Dalla stagione 2008-09, la Lega di Serie C ha cambiato il suo nome in Lega Pro, e conseguentemente il campionato ha abbandonato il vecchio nome di Serie C2 a favore di Seconda Divisione. Con deliberazione n° 64 del 9 ottobre, la FIGC aveva deciso il blocco dei ripescaggi dalla Serie D, prospettando per l'estate del 2009 una riforma della categoria nel senso di una riduzione degli organici. Tale misura fu poi revocata, salvo essere riesumata nel 2011 dopo le mancate iscrizioni di molte squadre e il basso numero di ripescaggi richiesti. Il comunicato n° 159 del 29 aprile, infatti, disegnò un campionato composto da soli due gironi da 20 squadre ciascuno, salvo poi portare il secondo girone a 21 dopo il reintegro del Catanzaro. Mentre un nuovo blocco dei ripescaggi ha riportato i gironi a 18 squadre nel 2012.[7][8]

Formula

Il regolamento per la stagione 2012-2013 prevedette, per l'ultima volta, la promozione in Prima Divisione di sei squadre, tre per girone: le prime due accedettero direttamente alla categoria superiore mentre il meccanismo dei play-off interessò otto squadre classificatesi dalle terze alle seste posizioni. Nel 2013-2014, per consentire la riforma, tutte le 18 società che non sono retrocesse in Serie D sono state ammesse al nuovo campionato unico gestito dalla Lega Pro.

Nel 2012-2013 per l'ultima volta retrocessero nove squadre in Serie D: le ultime tre classificate di ciascun girone, le perdenti dei play-out tra quart'ultima e quint'ultima e la perdente della sfida tra le vincenti dei play-out dei due gironi; in pratica quattro per girone più la perdente del play-out intergirone.

La riforma

Il 21 novembre 2012 il Consiglio Federale della FIGC ha approvato la riforma dei campionati di Lega Pro a partire dalla stagione 2014-2015.

Il nuovo formato ha previsto un passaggio da 69 squadre a 60, con una divisione unica suddivisa in tre gironi da 20, ragion per cui:

  • per la Prima Divisione 2013-2014 non è stata prevista alcuna retrocessione: le 29 squadre non promosse in Serie B sono state ammesse al nuovo campionato; per salvaguardare la competitività, i play-off sono stati ampliati a otto squadre per girone (dalla seconda alla nona classificata), con quarti di finale in gara unica (in casa delle meglio piazzate) e semifinali e finale con gare di andata e ritorno.
  • per la Seconda Divisione 2013-2014 non è stata prevista alcuna promozione, mentre vi sono state ben 18 retrocessioni (a fronte delle 9 usuali) in Serie D: retrocesse direttamente le ultime 6 per ognuno dei due gironi ed altre 3 retrocesse, per girone, determinate tramite play-out. Le 18 squadre non retrocesse sono state ammesse al nuovo campionato di Lega Pro: non essendoci alcun vantaggio sportivo nel classificarsi nelle prime posizioni, per salvaguardare la competitività, sono stati previsti montepremi in denaro.

A completare gli organici della Lega Pro vi sono state le 4 retrocesse dalla Serie B 2013-2014 e le 9 promosse dalla Serie D 2013-2014. A partire dalla nuova stagione in Lega Pro ci sono quattro promozioni in Serie B, ossia le vincitrici dei tre gironi alle quali si aggiunge la vincente dei play-off disputati dalle seconde e le terze classificate nonché le due migliori quarte, e nove retrocessioni in Serie D secondo il vecchio regolamento della Serie C2.

Nell'ultima edizione disputata i requisiti d'iscrizione erano di 600.000 euro di fideiussione, la capienza minima degli stadi doveva essere di almeno 3000 spettatori, il budget finanziario era controllato trimestralmente e ogni sconfinamento doveva essere coperto entro 30 giorni dall'accertamento. Inoltre l'Assocalciatori (AIC) ha ottenuto la cancellazione dell'obbligatorietà dell'utilizzo dei due giovani dal 2013-2014.[9]

 

Squadre partecipanti

Sono 338 i club che hanno preso parte alle 36 edizioni della Serie C2/Lega Pro Seconda Divisione giocate dal 1978-1979 al 2013-2014.

Statistiche

La Pergolettese ha realizzato il maggior numero di partecipazioni consecutive, 19 dal 1980-1981 al 1998-1999.

L'ultima serie più lunga di partecipazioni consecutive a questa categoria, prima della soppressione della stessa, appartiene al Bellaria e al Melfi, entrambe a quota 11 dal 2003-2004 al 2013-2014; quest'ultima stagione si è poi conclusa comunque con la retrocessione dei romagnoli che in ogni caso si sarebbero fermati ad 11, mentre i lucani hanno ottenuto l'ammissione (con il 5º posto finale) al nuovo campionato di Lega Pro unificata.

Miglior marcatore, che detiene il record nella categoria, è Giordano Fioretti con 33 reti nel Gavorrano 2011-2012

Albo d'oro

Lega Pro Seconda Divisione

Questa pagina raccoglie l'elenco delle squadre vincitrici della Lega Pro Seconda Divisione (Serie C2 fino al 2007-2008) e delle altre promosse in Lega Pro Prima Divisione (Serie C1 fino al 2007-2008) dal 1978-79 al 2013-14, stagioni di introduzione e di soppressione della categoria.

Serie C2 (1978-2008)

1978-1991

Stagione Gironi
Girone A Girone B Girone C Girone D
1978-1979 Vincitrice Sanremese Pergocrema Fano Rende
2ª classificata Montevarchi Sant'Angelo Anconitana Siracusa
1979-1980 Vincitrice Prato Modena Giulianova Cosenza
2ª classificata Spezia Trento Francavilla Paganese
1980-1981 Vincitrice Rhodense Padova Casertana Campania
2ª classificata Alessandria Civitanovese Latina Casarano
1981-1982 Vincitrice Carrarese Anconitana Siena Barletta
2ª classificata Pro Patria Mestre Rondinella Marzocco Cosenza
1982-1983 Vincitrice Prato Legnano Francavilla Messina
2ª classificata Foligno Fanfulla Civitanovese Akragas
1983-1984 Vincitrice Livorno Pavia Jesi Reggina
2ª classificata Asti Piacenza Monopoli Nocerina
1984-1985 Vincitrice Siena Virescit Boccaleone Brindisi Licata
2ª classificata Prato Trento Fano Sorrento
1985-1986 Vincitrice Lucchese Centese Teramo Nocerina
2ª classificata Spezia Mantova Martina Reggina
1986-1987 Vincitrice Torres Ospitaletto Vis Pesaro Frosinone
2ª classificata Derthona Pavia Francavilla Ischia Isolaverde
1987-1988 Vincitrice Carrarese Mantova Perugia Palermo
2ª classificata Montevarchi Venezia Casarano Giarre
1988-1989 Vincitrice Casale Chievo Fidelis Andria Campania Puteolana
2ª classificata Alessandria Carpi Ternana Siracusa
1989-1990 Vincitrice Siena Varese Fano Battipagliese
2ª classificata Pavia Pro Sesto Baracca Lugo Nola
1990-1991 Vincitrice Alessandria Palazzolo Chieti Ischia Isolaverde
2ª classificata Massese SPAL Sambenedettese Acireale

1991-2008

Stagione Gironi
Girone A Girone B Girone C
1991-1992 Vincitrice Ravenna Vis Pesaro Potenza
2ª classificata Leffe Carrarese Lodigiani
1992-1993 Vincitrice Mantova Pistoiese Juve Stabia
2ª classificata
e altre promozioni
Fiorenzuola Prato Leonzio
Matera[1]
1993-1994 Vincitrice Crevalcore Gualdo Trapani
2ª classificata
e altre promozioni
Ospitaletto Pontedera Sora
Turris[1]
1994-1995 Vincitrice Brescello Montevarchi Nocerina
Vinc. play-off Saronno Castel di Sangro Savoia
1995-1996 Vincitrice Novara Treviso Avezzano
Vinc. play-off Alzano Virescit Fermana Giulianova
1996-1997 Vincitrice Lumezzane Ternana Battipagliese
Vinc. play-off Lecco Livorno Turris
1997-1998 Vincitrice Varese SPAL Marsala
Vinc. play-off Cittadella Arezzo Crotone
1998-1999 Vincitrice Pisa Viterbese Catania
Vinc. play-off AlbinoLeffe San Donà Benevento
1999-2000 Vincitrice Spezia Torres Messina
Vinc. play-off Alessandria Vis Pesaro L'Aquila
2000-2001 Vincitrice Padova Lanciano Taranto
Vinc. play-off Triestina Chieti Sora
2001-2002 Vincitrice Prato Teramo Martina
Vinc. play-off Pro Patria Sambenedettese Paternò
2002-2003 Vincitrice Pavia Florentia Viola[2] Foggia
Vinc. play-off
e altre promozioni
Novara Rimini Acireale
Catanzaro[1]
2003-2004 Vincitrice Mantova Grosseto Frosinone
Vinc. play-off
e altre promozioni
Cremonese Sangiovannese Vittoria
Fidelis Andria[1]
2004-2005 Vincitrice Pro Sesto Massese Manfredonia
Vinc. play-off
e altre promozioni
Pizzighettone
Monza[1]
Ravenna
San Marino[1]
Gela
Juve Stabia[1]
2005-2006 Vincitrice Venezia Cavese Gallipoli
Vinc. play-off
e altre promozioni
Ivrea Sassuolo
Ancona[1]
Taranto
2006-2007 Vincitrice Legnano Foligno Sorrento
Vinc. play-off Lecco Paganese Potenza
2007-2008 Vincitrice Pergocrema Reggiana Benevento
Vinc. play-off
e altre promozioni
Lumezzane Portogruaro
SPAL[1]
Real Marcianise

Lega Pro Seconda Divisione

2008-2011

Stagione Gironi
Girone A Girone B Girone C
2008-2009 Vincitrice Varese Figline Cosenza
Vinc. play-off
e altre promozioni
Como
Alessandria[3]
Giulianova
Viareggio[3]
Pescina VG
Andria BAT[3]
2009-2010 Vincitrice Südtirol Lucchese Juve Stabia
Vinc. play-off
e altre promozioni
Spezia
Pavia[3]
Gubbio
Bassano Virtus[3]
Nocerina[3]
Cisco Roma
Barletta[3]
Siracusa[3]
Gela[3]
2010-2011 Vincitrice Tritium Carpi Latina
Vinc. play-off
e altre promozioni
FeralpiSalò
Pro Vercelli[3]
Carrarese
Prato[3]
Trapani
Avellino[3]

2011-2014

Stagione Gironi
Girone A Girone B
2011-2012 Vincitrice Treviso Perugia
2ª classificata San Marino Catanzaro
Vinc. play-off
e altre promozioni
Cuneo
Virtus Entella[3]
Paganese
2012-2013 Vincitrice Pro Patria Salernitana
2ª classificata Savona Pontedera
Vinc. play-off Venezia L'Aquila
2013-2014 Vincitrice[4] Bassano Virtus Messina
Altre promozioni[4] Alessandria
Renate
Monza
Santarcangelo
SPAL
Mantova
Real Vicenza
Forlì
Casertana
Teramo
Cosenza
Melfi
Foggia
Ischia Isolaverde
Vigor Lamezia
Tuttocuoio

Dati statistici

Squadre plurivincitrici

Di seguito si riporta l'elenco delle squadre vincitrici di due o più campionati di Serie C2/Lega Pro Seconda Divisione.

Squadre pluripromosse

Di seguito si riporta l'elenco delle squadre promosse in due o più occasioni nella categoria superiore. Sono escluse dal conteggio le ammissioni per completamento organici.