NBA

National Basketball Association
Sport  Pallacanestro
Tipo Franchise
Paese Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Bandiera del Canada Canada
Cadenza annuale
Apertura ottobre
Chiusura giugno
Partecipanti 30 squadre
Formula Regular season + Playoffs + Finals
Sito Internet NBA.com
Storia
Fondazione 1946
Detentore Denver Nuggets
Record vittorie L.A. Lakers
Boston Celtics (17)
Ultima edizione National Basketball Association 2022-2023
Prossima edizione -

Larry O'Brien Championship Trophy

La National Basketball Association, comunemente nota come NBA, è una lega di pallacanestro professionistica del Nord America. La lega è composta da 30 squadre (di cui 29 negli Stati Uniti e 1 in Canada) ed è una delle principali leghe sportive professionistiche negli Stati Uniti e in Canada. È il campionato di pallacanestro professionistico maschile più importante del mondo.

Venne fondata a New York il 6 giugno 1946 come Basketball Association of America (BAA). Il 3 agosto 1949 la lega adottò il nome di National Basketball Association a seguito della sua fusione con la lega rivale National Basketball League. Nel 1976, l'NBA e l'American Basketball Association (ABA) si fusero, aggiungendo quattro franchigie all'NBA. La stagione regolare della NBA va da ottobre ad aprile, con ogni squadra che gioca 82 partite. Il torneo playoff della lega si estende fino a giugno. A partire dal 2020, i giocatori NBA sono gli atleti più pagati al mondo per stipendio medio annuo per giocatore.[1][2][3]

Il quartier generale della NBA si trovava, e si trova ancora oggi, nella Olympic Tower al 645 della Fifth Avenue a New York. La NBA Entertainment e gli studi della NBA TV sono ubicati invece a SecaucusNew Jersey. Il suo logo, icona nota in tutto il mondo, fu disegnato da Alan Siegel e rappresenta la silhouette di Jerry West mentre, in una posizione atletica, effettua una penetrazione. Il logo è rimasto invariato dal 1971.

La nascita e la storia della NBA

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Stagioni NBA.

Anni cinquanta: l'integrazione razziale e i 24 secondi

Wilt Chamberlain

Negli Stati Uniti del secondo dopoguerra, in cui dominava incontrastata la segregazione razziale, la NBA si pose all'avanguardia del cambiamento quando, già nel 1950, fece esordire i primi giocatori afroamericani: Chuck Cooper con i Boston CelticsNat "Sweetwater" Clifton con i New York Knicks, ed Earl Lloyd con i Washington Capitols.

Nella stagione 1947-48 il nippo-americano Wataru Misaka era stato il primo non caucasico a scendere in campo per la lega, sia pure per solo 3 partite, con i New York Knicks, ma fu solo con l'ingresso degli afroamericani che infranse la barriera razziale; oltre mezzo secolo dopo, la NBA ha aperto la stagione 2014-15 con un record di 101 giocatori stranieri, provenienti da 37 paesi diversi, e con un'assoluta maggioranza di afroamericani tra gli statunitensi.

Negli anni '50 i Minneapolis Lakers, capitanati dal centro George Mikan, vinsero cinque campionati e divennero la prima dinastia della lega.

Nel 1954, per velocizzare e rendere più spettacolare il gioco, penalizzato da azioni di durata infinita e partite con punteggi bassissimi, fu introdotta la regola dei 24 secondi per tirare a canestro[4].

Bill Russell, vincitore di undici titoli

Nel 1956 il centro Bill Russell arrivò ai Boston Celtics, allenati da Red Auerbach e forte di giocatori del calibro di Bob CousyTom Heinsohn e Sam Jones, ne divenne il leader, guidandoli a undici titoli in tredici stagioni.

Il centro Wilt Chamberlain entrò nella lega nel 1959, e ne fu la stella dominante per tutto il decennio successivo, segnando il record di punti (100, il 2 marzo 1962) e di rimbalzi (55) in una sola partita ancora imbattuto.

Quella tra Russell e Chamberlain costituì una delle più grandi rivalità individuali nella storia dello sport professionistico americano e mondiale.

Anni sessanta: la dinastia dei Celtics e la rivalità con la ABA

In questo periodo la NBA continuò a rafforzarsi con lo spostamento dei Minneapolis Lakers a Los Angeles, i Philadelphia Warriors a San Francisco, e i Syracuse Nationals a Filadelfia, come anche con l'aggiunta della prima expansion team.

Nel 1967, la lega affrontò una nuova minaccia esterna con la formazione della American Basketball Association che nella sua prima stagione contava 11 squadre, portando l'NBA ad aumentare le franchigie in un primo momento a 12 e poi pochi anni dopo a 17: dopo i Chicago Bulls nel 1967 si aggiunsero anche i Seattle SuperSonics (prima squadra del nord-ovest degli Stati Uniti) e i San Diego Rockets, nel 1968 i Milwaukee Bucks e i Phoenix Suns e nel 1970 i Portland Trail Blazers, i Cleveland Cavaliers e i Buffalo Braves.

Le due leghe entrarono in seria competizione. La NBA attirò a sé la più importante star del college di quell'epoca, il centro Kareem Abdul-Jabbar (precedentemente conosciuto come Lew Alcindor), preferendola alla ricca offerta presentata dai New York Nets in ABA; Kareem insieme a Oscar Robertson guidò i Milwaukee Bucks al titolo nel suo secondo anno nella lega, e più tardi giocò con i Los Angeles Lakers vincendo altri cinque titoli in NBA.

Larry Bird, icona dei Boston Celtics

Il conflitto tra le due leghe era talmente grande che quando il miglior realizzatore della NBA, Rick Barry scelse di andare a giocare nell'ABA a Oakland fu un vero scandalo, e le squadre NBA fecero ricorso a tribunali per impedirlo ottenendo di fermare giocatori per intere stagioni come successe a Barry e a Wilt Chamberlain, che aveva firmato un contratto da giocatore-allenatore con i San Diego Conquistadors e a cui fu proibito di giocare.

Nel 1972 firmò con i Carolina Cougars in ABA anche Billy Cunningham, senza doversi fermare per una stagione, e passarono in ABA anche quattro arbitri veterani: Norm Drucker, Earl Strom, John Vanak, e Joe Gushue.

Anni settanta: l'accordo con la ABA ed espansione a 22 squadre

L'American Basketball Association continuò a migliorare ingaggiando un grande numero di talenti e star che in seguito alla fusione fra le due leghe faranno la fortuna anche dell'NBA, tra cui: Julius ErvingArtis GilmoreGeorge GervinDan IsselGeorge McGinnisMoses MaloneDavid ThompsonMaurice Lucas. L'NBA si espanse molto durante questo periodo, con l'obiettivo di raggiungere i mercati delle grandi città anche sfruttando il lavoro fatto dalle squadre ABA in stati dove non erano presenti squadre NBA ma dove ne sorgeranno successivamente, come nel sud: TexasFloridaTennesseeLouisianaCarolina del Nord oltre a UtahIndiana e Colorado. Dopo la stagione 1976, le due leghe raggiunsero un accordo che consisteva nel passaggio di quattro franchigie ABA in NBA (e di praticamente tutti i migliori giocatori ABA anche attraverso un dispersal draft): i New York Nets (divenuti poi New Jersey Nets e in seguito i Brooklyn Nets), i Denver Nuggets, gli Indiana Pacers ed i San Antonio Spurs, portarono il numero totale delle squadre nell'NBA post-fusione a 22 squadre.

Inoltre la lega introdusse l'innovativa regola usata in ABA dal 1967, della linea da tre punti, nel 1979. Quello stesso anno, i rookie Larry Bird e Magic Johnson arrivarono rispettivamente ai Boston Celtics e ai Los Angeles Lakers, contribuendo ad un periodo di significativa crescita per la lega e per il gioco della pallacanestro stessa, senza tralasciare il nuovo crescente interesse per i fan nei confronti della NBA, negli Stati Uniti d'America e nel mondo. Bird guidò i Celtics a tre titoli, mentre Johnson fu protagonista con i Lakers di cinque titoli.

Michael Jordan, con la maglia dei Chicago Bulls, ha vinto negli anni '90 6 anelli NBA e 5 titoli MVP

Anni ottanta: i Celtics, i Lakers, e l'arrivo di Michael Jordan

Gli anni ottanta furono per la NBA un decennio di grande espansione anche oltre i confini degli Stati Uniti. I suoi giocatori simbolo, come Larry BirdMagic JohnsonJulius ErvingKareem Abdul-Jabbar sono conosciuti ormai in tutto il mondo.

In questi anni i Boston Celtics di Larry Bird e i Los Angeles Lakers di Magic Johnson, che vinsero complessivamente 8 titoli, diedero vita a una delle rivalità più accese nella storia della NBA.

Ma un altro punto di svolta storico per la lega può essere considerato il Draft NBA del 1984, quando vennero scelti giocatori che hanno fatto la storia come Hakeem OlajuwonJohn StocktonCharles Barkley e Michael Jordan scelto dai Chicago Bulls con la terza scelta assoluta, che dalla fine degli anni ottanta e in quasi tutti gli anni novanta rivoluzionò il gioco e l'idea stessa di star sportiva, diventando uomo simbolo della lega fino ad essere considerato, ad oggi, il miglior giocatore di tutti i tempi per acclamazione.

L'entrata nella lega dei Dallas Mavericks nel 1980, dei Miami Heat e degli Charlotte Hornets nel 1988, degli Orlando Magic e dei Minnesota Timberwolves nel 1989, portò il numero delle squadre a 27.

Anni novanta: globalizzazione

La globalizzazione della lega aumentò negli anni novanta. Il Dream Team del torneo olimpico di pallacanestro delle Olimpiadi di Barcellona 1992, la prima con giocatori professionisti NBA, includeva star del calibro di Michael Jordan, Charles Barkley, Larry Bird, e Magic Johnson.

Hakeem Olajuwon (a sinistra) e Dirk Nowitzki (a destra), simboli della globalizzazione del NBA negli anni 90’

Un crescente numero di giocatori NBA inoltre iniziò ad arrivare da altri paesi. Inizialmente, alcuni di questi giocatori, come per esempio l'MVP del 1994 Hakeem Olajuwon della Nigeria, prima giocarono nella NCAA per crescere cestisticamente.

Il decennio inizia con il secondo trionfo consecutivo dei Bad Boys, ovvero dei Detroit Pistons. Dal 1991 al 1993 la lega sarà dominata dai Chicago Bulls di Michael Jordan e Scottie Pippen. Grazie al ritiro di Jordan nel 1993 (tornerà nel 1995) gli Houston Rockets, guidati da Hakeem Olajuwon, vincono per due anni di fila il titolo, nel 1994 contro i Knicks di Pat Ewing e John Starks e nel 1995 contro la nuova franchigia degli Orlando Magic della nascente star Shaquille O'Neal.

Nella stagione 1995-1996, il numero delle squadre della lega arrivò a 29: con la prima espansione della NBA in Canada, nacquero i Toronto Raptors ed i Vancouver Grizzlies.

Il ritorno di MJ ridà linfa ai Bulls che rivincono per tre anni di fila il titolo NBA (secondo three-peat nel giro di 8 anni). Questi titoli sono più combattuti dei precedenti, in quanto i Bulls affrontano nel 1996 i Seattle SuperSonics e nei due anni successivi i potentissimi Utah Jazz di John Stockton e del "postino" (The MailmanKarl Malone.

Nel 1996 la NBA creò una lega professionistica per donne, la Women's National Basketball Association.

Nella stagione 1998-1999, i proprietari NBA iniziarono un lockout che finì dopo 192 giorni il 18 gennaio 1999. Come risultato di questo lockout la stagione 1998-1999 fu ridotta da 82 partite a 50. Quella stagione terminerà con la vittoria dei San Antonio Spurs guidati dalle "twin towers" David Robinson e Tim Duncan, i quali consegnano il primo titolo della storia agli speroni texani.

Anni 2000: l’espansione a 30 franchigie

Un numero sempre crescente dei migliori giocatori internazionali continua oggi ad arrivare a giocare nella NBA come per esempio il Rookie of the Year del 2002 e l'MVP del Mondiale 2006 Pau Gasol della Spagna, la prima scelta del Draft NBA del 2002 Yao Ming della Cina, l'MVP del Mondiale 2002 di EuroBasket 2005 ed MVP della NBA nel 2007 Dirk Nowitzki della Germania, e l'MVP dei Giochi olimpici di Atene 2004 Emanuel Ginóbili dell'Argentina.

Kobe Bryant (a sinistra) e Shaquille O'Neal (a destra), formarono la coppia che fece vincere ai Los Angeles Lakers i primi tre anelli del nuovo millennio (200020012002)

Dal 2000 solo due squadre si sono distinte dalle altre dividendosi sei titoli fino al 2007: i Los Angeles Lakers di Kobe Bryant, campioni nel 2000, 2001, 2002, 2009 e 2010 e i San Antonio Spurs di Tim Duncan, nel 2003, 2005 e 2007. La franchigia di Los Angeles inizia il nuovo millennio subito col titolo NBA, dopo aver battuto gli Indiana Pacers per 4-2 guidati da Shaquille O'Neal. L'anno successivo, i Lakers, si riconfermano battendo i Philadelphia 76ers di Allen Iverson per 4-1, e l'anno successivo completano il Three-peat contro i New Jersey Nets, guidati da Jason Kidd, per 4-0. Per tutt'e tre gli anni O'Neal è stato eletto MVP delle Finals.

Gli anni successivi sono dominati dai San Antonio Spurs di Tim DuncanEmanuel Ginóbili e Tony Parker, che vincono il titolo prima nel 2003 battendo i New Jersey Nets per 4-2, poi nel 2005 contro i Detroit Pistons e infine nel 2007 contro i Cleveland Cavaliers di un giovane LeBron James battuti per 4-0. Nel mezzo, nel 2003-2004 trionfano i Detroit Pistons di Richard Hamilton contro i Lakers che vantavano in squadra, oltre a Kobe e Shaq, Gary Payton e Karl Malone mentre la stagione 2005-2006 vede trionfare i Miami Heat di Dwyane Wade e Shaquille O'Neal sui Dallas Mavericks guidati da Nowitzki. Nel 2007 Tony Parker diventa il primo non americano a vincere il titolo di MVP delle Finals.[N 1]

Ad oggi la NBA è trasmessa in 212 nazioni in 42 lingue. Nel 2001 fu creata una lega minore, la National Basketball Development League, oggi chiamata NBA Development League o National Gatorade League per ragioni di sponsor (G-League), atta a far crescere giocatori.

Nel 2004 la NBA raggiunge il numero di 30 franchigie, con la nascita dei Charlotte Bobcats, e continua a evolvere come una delle più importanti e meglio organizzate leghe sportive professionistiche del mondo.

Nel 2006 avviene un fatto molto importante per il basket europeo. La prima scelta assoluta del draft NBA del 2006 è infatti Andrea Bargnani, cestista italiano scelto dai Toronto Raptors. Bargnani è stato il primo giocatore europeo scelto con il nº 1 al draft.

Nel 2007 i Boston Celtics, con vari scambi ingaggiano la guardia Ray Allen e l'ala forte Kevin Garnett che si uniscono al già presente Paul Pierce per formare i nuovi "Big Three" con i quali i Celtics si riportano in vetta alla lega vincendo il titolo del 2008 contro i rivali di sempre i Los Angeles Lakers che durante la stagione regolare, in uno scambio con i Memphis Grizzlies, ottengono lo spagnolo Pau Gasol.

Per le stagioni 2009 e 2010 il titolo è questione dei Lakers che, guidati dall'MVP delle finali Kobe Bryant, vincono prima contro gli Orlando Magic di Dwight Howard e nel 2010 in rivincita contro i Celtics.

Anni 2010: l’era dei superteam

Nell'estate del 2010, soprannominata "l'estate dei free agent" avviene la tanto attesa "decision". Il free agent più ambito, LeBron James, in diretta sull'emittente ESPN, dichiara che per la stagione 2010-2011 si unirà ai Miami Heat raggiungendo Dwyane Wade insieme a Chris Bosh, che lascia i Toronto Raptors nelle mani di Andrea Bargnani.

LeBron James (a sinistra), Dwyane Wade (in mezzo) e Chris Bosh (a destra), si riunirono ai Miami Heat nel 2010, andando a formare un superteam che vinse due anelli in quattro anni (20122013)

La stagione per gli Heat fatica a decollare e protagonisti sono i Chicago Bulls con la loro stella Derrick Rose che verrà nominato, a fine stagione, MVP della stagione regolare (il più giovane di sempre a vincere l’MVP). Comunque gli Heat raggiungono le NBA Finals contro i sorprendenti Dallas Mavericks forti dall'aver eliminato i campioni in carica, i Los Angeles Lakers. Nella rivincita delle Finals del 2006 (vinte dagli Heat) sono i Mavericks a spuntarla, vincendo così il loro primo titolo NBA.

Nel luglio 2011 scatta il secondo lockout della storia della NBA, poiché la lega e l'associazione dei giocatori non hanno trovato l'accordo sul rinnovo del contratto collettivo, volto al risparmio così come richiesto dai 30 proprietari. Durante questo periodo molti giocatori NBA, soprattutto europei, decidono di lasciare l'America per tornare a giocare nel vecchio continente, specialmente nel campionato turco. Deron Williams, giocatore dei New Jersey Nets, decide di giocare in Turchia con il Beşiktaş finché il lockout non avrà termine; Danilo Gallinari torna invece alla sua ex-squadra in Italia, l'Olimpia Milano, con la stessa formula. Anche altri giocatori di primissimo piano quali Dwyane WadeDirk NowitzkiKobe Bryant e Kevin Garnett hanno più volte dichiarato di avere l'intenzione di giocare in Europa se la stagione non si dovesse svolgere regolarmente. La stagione 2011-2012 ha poi preso il via il 25 dicembre con un numero ridotto di partite da disputare. Tuttavia per recuperare alcune delle giornate perse è stato introdotto il meccanismo del back-to-back-to-back che prevede che le squadre possano giocare consecutivamente anche per tre giorni di fila. LeBron James riesce a vincere per la terza volta il riconoscimento di MVP. Nei Playoffs 2012 gli Heat sconfiggono in finale gli Oklahoma City Thunder: dopo la vittoria dei Thunder in gara-1, gli Heat centrano 4 vittorie consecutive. Il titolo va così a Miami e LeBron James (eletto MVP delle finali) vince il suo primo campionato NBA.

L'anno successivo gli Heat riescono a vincere 27 gare consecutive, diventando così la seconda franchigia con la serie positiva più lunga della storia. La franchigia di Miami arriva prima in Regular season (66-16), e ai playoffs supera prima i Milwaukee Bucks (4-0), poi i Chicago Bulls orfani di Derrick Rose, e in finale di conference gli Indiana Pacers di Paul George e arriva alle finals contro i San Antonio Spurs. Questa per LeBron James è la rivincita del titolo del 2007, quand'era ancora a Cleveland, quando i Cavs vennero sconfitti 4-0. Miami e San Antonio danno il via a una combattutissima serie che giunge sino a gara 7, dove LeBron James, autore di una grande prestazione (37 punti e 12 rimbalzi), riesce a regalare il terzo titolo NBA alla franchigia della Florida, il secondo consecutivo. James inoltre verrà eletto MVP delle Finals.

Il 2014 vede arrivare in testa alla regular season i San Antonio Spurs ad Ovest, con un record di 62 vittorie e 20 sconfitte, mentre ad Est gli Indiana Pacers riescono a conquistare il primo posto con il record di 56-26. Il premio di MVP viene assegnato a Kevin Durant che con gli Oklahoma City Thunder vince la Northwest Division. Nei playoffs non ci sono grandissime sorprese: ad Est i Pacers e i gli Heat riescono ad arrivare in finale di conference, e Miami riesce a vincere 4-2 nonostante gli avversari avessero il fattore campo; ad ovest invece arrivano in finale gli Oklahoma City Thunder e i San Antonio Spurs, che riescono a superare i Thunder di Durant 4-2. In finale arrivano così le stesse squadre dell'anno prima, ma questa volta i San Antonio Spurs vincono senza problemi una serie che dura solo 5 partite; l'MVP delle finali è Kawhi Leonard.

Stephen Curry, uomo franchigia dei Golden State Warriors e due volte MVP

Nel 2015 vincono il loro quarto titolo NBA i Golden State Warriors di Stephen Curry che sconfiggono i Cleveland Cavaliers di LeBron James in 6 partite. Da segnalare che in questa stagione i Los Angeles Lakers di Kobe Bryant registrano il peggior record nella storia della franchigia, ovvero 21 vittorie e 61 sconfitte.

La finale 2016 vede in campo nuovamente i Golden State Warriors del neoeletto MVP Stephen Curry, che in questa stagione vanno ad infrangere il record di vittorie in regular season detenuto dai Chicago Bulls di Michael Jordan (72), siglando 73 vittorie a fronte di 9 sconfitte di cui solo due in casa, ed i Cleveland Cavaliers di LeBron James, con questi ultimi che si impongono in gara 7, diventando i nuovi detentori dell'anello dopo essere stati sotto 3-1 nella serie, un risultato precedentemente mai recuperato nella storia delle NBA Finals. Da segnalare, in questa stagione, i 60 punti di Kobe Bryant nella sua ultima partita in carriera e i ritiri di Tim Duncan e Kevin Garnett in estate, mentre Kevin Durant lascia gli Oklahoma City Thunder da free agent per unirsi ai Golden State Warriors.

L'8 gennaio 2017, per la prima volta nella storia della lega, viene trasmessa in diretta streaming una partita di regular season (Sacramento-Golden State), limitatamente all'India (paese d'origine del proprietario dei Kings, Vivek Ranadive), in concomitanza con un evento dedicato alla cultura indiana.[5]

La stagione 2018-2019 vede l'eclatante passaggio di Lebron James ai Los Angeles Lakers, ma per la squadra californiana sarà un anno di ricostruzione e non si qualificherà nemmeno ai play-off. Il titolo viene vinto un po' a sorpresa dai Toronto Raptors che, sconfiggendo Golden State in finale, diventano la prima squadra canadese nella storia ad aggiudicarsi l'anello.

L'anno successivo, Kawhi Leonard, fresco di titolo con i Raptors, lascia i canadesi per approdare a Los Angeles sponda Clippers. I Lakers, a loro volta, ottengono con una trade dai Pelicans il lungo Anthony DavisKevin Durant, invece, lascia i Warriors e la Western Conference per andare ai Brooklyn Nets, insieme a Kyrie Irving, che lascia i Boston Celtics dopo due stagioni deludenti. Gli Oklahoma City Thunder rivoluzionano la squadra: oltre alla partenza di Paul George che affianca Kawhi Leonard ai Clippers, anche la bandiera Russell Westbrook saluta, andando agli Houston Rockets dal vecchio compagno di squadra James Harden. I Thunder ricevono in cambio il playmaker Chris Paul, le scelte al primo giro del 2024 e 2026, e due pick swaps nel 2021 e nel 2025. La stagione 2019-2020, iniziata il 19 ottobre, viene improvvisamente sospesa il 12 marzo 2020, quando viene segnalata prima della partita Utah Jazz - Oklahoma City Thunder la positività al COVID-19 del centro francese Rudy Gobert. Da quel momento e per sei mesi l’NBA non giocò più le partite a causa della pandemia.

Il 31 luglio 2020, il commissioner Adam Silver in accordo con i proprietari delle 30 franchigie, decide di riprendere la stagione in campo neutro nella bolla di Orlando al Disney World Resort; hanno preso parte alla ripartenza 22 squadre (vennero escluse le 4 squadre a est e le 4 a ovest che non avrebbero potuto raggiungere i playoff) le quali hanno giocato in totale 88 partite di regular season, 8 per ciascun team, definendo così la classifica finale e permettendo alle squadre di superare la quota minima di 70 partite. Questa stagione è stata la prima nella storia della NBA a introdurre il sistema del play-in. Nel caso in cui, infatti, ottava e nona classificata a est e a ovest avessero terminato la regular season con un distacco uguale o inferiore alle 4 vittorie, le squadre si sarebbero giocate l'ultimo posto ai playoff. Da questi particolari playoff, ne uscirono vincitori i Los Angeles Lakers di Lebron James e Anthony Davis che si imposero per 4-2 sui Miami Heat di Jimmy Butler.

Anni 2020

Nella offseason 2020, si ha un importante valzer delle panchine, con Doc Rivers che rescinde il contratto con i Los Angeles Clippers, per accasarsi ai Philadelphia 76ers, e venendo così sostituito da Tyronn Lue, vincitore da head coach del primo storico titolo dei Cleveland Cavaliers nel 2016 e con i New York Knicks che tentano il colpo da 90 ingaggiando Tom Thibodeau; dal lato giocatori invece da segnalare i trasferimenti di Chris Paul ai Phoenix Suns (via trade con gli Oklahoma City Thunder), di Russell Westbrook agli Wizards (via trade), di Serge Ibaka ai Clippers, di Marc Gasol ai Lakers, di Jrue Holiday ai Milwaukee Bucks e di Gordon Hayward agli Charlotte Hornets, ma soprattutto gli importanti rinnovi di Anthony Davis con i Lakers e di Brandon Ingram con i New Orleans Pelicans.

Giannis Antetokounmpo, soprannominato The Greek Freak, due volte MVP della NBA e trascinatore dei Milwaukee Bucks al secondo titolo NBA del 2021

A causa del posticipo della postseason della stagione precedente, la lega fu costretta ad accorciare il numero di partite da 82 a 72 e a far slittare l’inizio della stagione regolare al 22 dicembre 2020; questa si è conclusa il 16 maggio 2021 e ha visto detenere il migliore record agli Utah Jazz, i quali però perderanno per 4-2 ai playoff nelle semifinali di conference dai Los Angeles Clippers; il titolo viene assegnato, dopo una serie equilibrata contro i Phoenix Suns, ai Milwaukee Bucks di Giannis Antetokounmpo, che vinceranno il loro secondo titolo NBA a distanza di 50 anni dal primo, vinto grazie alla coppia Robertson - Abdul Jabbar nel 1971.

La stagione successiva 2021-2022, vede due trasferimenti importanti quali quello di Kyle Lowry dai Raptors ai Miami Heat, ma soprattutto il passaggio di DeMar DeRozan dai San Antonio Spurs ai Chicago Bulls; da segnalare, inoltre, quella che sembra essere la creazione di un vero e proprio superteam da parte dei Los Angeles Lakers, con le acquisizioni di Malik Monk, Russell Westbrook, Carmelo AnthonyDwight Howard e Trevor Ariza oltre ai già presenti Lebron James e Anthony Davis; ironia della sorte, i gialloviola non arriveranno nemmeno ai playoff, sfiorando i play-in e concludendo all’undicesimo posto la regular season, la quale vedrà i Phoenix Suns primeggiare con il miglior record della lega.

I playoff, vedono arrivare in finale, i Golden State Warriors, che tornano a brillare dopo un paio di stagioni in cui avevano fatto fatica in post-season, e i Boston Celtics che dopo 10 anni tornano sul palcoscenico più importante di tutti e che hanno dimostrato nelle varie serie un’ottima solidità tra i vari elementi tra cui il trio Jayson TatumJaylen Brown e Marcus Smart e con l’aggiunta di Al Horford in forma scintillante; le Finals vedono però aggiudicarsi, con il risultato di 4-2, l’anello alla franchigia della baia, che conquista il suo quarto titolo in 8 anni con Stephen Curry, MVP delle finali;

Le squadre

La National Basketball Association fu fondata nel 1946, ed era composta da 11 squadre. Successivamente, ci furono espansioni, riduzioni, e rilocazioni fino ad arrivare alle 30 squadre attuali (29 delle quali statunitensi e una canadese).

La lega attualmente divide le squadre in due conference, ognuna delle quali ha tre division, e ogni division ha cinque squadre. L'attuale suddivisione è stata introdotta dalla stagione 2004-05.

Ubicazione delle squadre NBA alla stagione 2021-2022. Le squadre della Eastern Conference sono indicate in rosa (Atlantic Division), in marrone (Central Division) e in giallo (Southeast Division). Le squadre della Western Conference sono indicate in verde (Northwest Division), in blu (Pacific Division) e in viola (Southwest Division).
Division Squadra Città, Stato Arena Capacità Fondazione Ingresso
nella NBA
Allenatore
Eastern Conference
Atlantic Boston Celtics BostonMassachusetts TD Garden 18 624 1946 Joe Mazzulla
Brooklyn Nets New York CityNew York Barclays Center 17 732 1967* 1976 Jacque Vaughn
New York Knicks New York CityNew York Madison Square Garden 19 812 1946 Tom Thibodeau
Philadelphia 76ers FiladelfiaPennsylvania Wells Fargo Center 20 478 1946* 1949 Doc Rivers
Toronto Raptors TorontoOntario Scotiabank Arena 19 800 1995 Nick Nurse
Central Chicago Bulls ChicagoIllinois United Center 20 917 1966 Billy Donovan
Cleveland Cavaliers ClevelandOhio Rocket Mortgage FieldHouse 20 562 1970 J.B. Bickerstaff
Detroit Pistons DetroitMichigan Little Caesars Arena 20 491 1941* 1948 Dwane Casey
Indiana Pacers IndianapolisIndiana Gainbridge FieldHouse 17 923 1967 1976 Rick Carlisle
Milwaukee Bucks MilwaukeeWisconsin Fiserv Forum 17 500 1968 Mike Budenholzer
Southeast Atlanta Hawks AtlantaGeorgia State Farm Arena 15 711 1946* 1949 Nate McMillan
Charlotte Hornets CharlotteCarolina del Nord Spectrum Center 19 077 1988* Steve Clifford
Miami Heat MiamiFlorida FTX Arena 19 600 1988 Erik Spoelstra
Orlando Magic OrlandoFlorida Amway Center 18 846 1989 Jamahl Mosley
Washington Wizards Washington, D.C. Capital One Arena 20 356 1961* Wes Unseld Jr.
Western Conference
Northwest Denver Nuggets DenverColorado Ball Arena 19 520 1967 1976 Michael Malone
Minnesota Timberwolves MinneapolisMinnesota Target Center 18 798 1989 Chris Finch
Oklahoma City Thunder Oklahoma CityOklahoma Paycom Center 18 203 1967* Mark Daigneault
Portland Trail Blazers PortlandOregon Moda Center 19 393 1970 Chauncey Billups
Utah Jazz Salt Lake CityUtah Vivint Arena 18 306 1974* Will Hardy
Pacific Golden State Warriors San FranciscoCalifornia Chase Center 18 064 1946* Steve Kerr
Los Angeles Clippers Los AngelesCalifornia Crypto.com Arena 19 060 1970* Tyronn Lue
Los Angeles Lakers Los AngelesCalifornia Crypto.com Arena 19 060 1947* 1948 Darvin Ham
Phoenix Suns PhoenixArizona Footprint Center 18 422 1968 Monty Williams
Sacramento Kings SacramentoCalifornia Golden 1 Center 17 608 1923* 1948 Mike Brown
Southwest Dallas Mavericks DallasTexas American Airlines Center 19 200 1980 Jason Kidd
Houston Rockets HoustonTexas Toyota Center 18 055 1967* Stephen Silas
Memphis Grizzlies MemphisTennessee FedExForum 18 119 1995* Taylor Jenkins
New Orleans Pelicans New OrleansLouisiana Smoothie King Center 16 867 2002* Willie Green
San Antonio Spurs San AntonioTexas AT&T Center 18 418 1967* 1976 Gregg Popovich

Note:

Squadre della NBA scomparse

Le franchigie e il sistema sportivo nordamericano

Il sistema sportivo professionistico nordamericano è organicamente diverso da quello europeo e in generale del resto del mondo: le varie leghe professionistiche d'estrazione statunitense (tra le quali la NBA) non rispondono direttamente ad alcuna federazione sportiva nazionale e non considerano i concetti di retrocessione in serie minori e di promozione in serie maggiori.

Le squadre della NBA sono chiamate con il termine franchigie e hanno caratteristiche di estrema flessibilità per quanto concerne simbologia, colori e identità territoriale: esse infatti possono essere rilocate in altre città a totale discrezione della lega e/o degli investitori, perlopiù per motivazioni puramente commerciali. Se una squadra si sposta da una città a un'altra porta con sé tutta la sua storia: i titoli vinti, i numeri di maglia ritirati, il nome della franchigia e quant'altro. A meno che non si crei una nuova franchigia o qualcuna cessi l'attività (volontariamente o per fallimento), le squadre concorrenti sono sempre le stesse stagione dopo stagione.

L'assemblea deputata a prendere tutte le decisioni riguardanti la gestione della lega (ivi compresa l'eventuale espansione) è il NBA Board of Governors. Il trasferimento in altra sede di una franchigia già esistente o l'istituzione di un expansion team (ossia una nuova franchigia) viene pianificato a tavolino, prendendo in considerazione parametri come la posizione della città, il numero di abitanti, la grandezza dell'impianto sportivo destinato a ospitare le gare interne (anche se solo progettato): il discrimine è pertanto la stima del valore del mercato di quella città e i benefici che una squadra potrebbe portare alla lega.

Un esempio di expansion team della lega fu l'entrata dei Charlotte Bobcats nel 2004, che furono la 30ª franchigia della NBA: la città di Charlotte aveva già avuto una squadra fino al 2002 (i Charlotte Hornets, poi spostati a New Orleans su richiesta della proprietà) e la lega si risolse a renderle una franchigia allorché venne a conoscenza di un progetto per la costruzione di una nuova moderna arena entro due anni, nonché tenendo conto della grande passione per la pallacanestro degli abitanti della Carolina del Nord.

Da ultimo, come accade nella maggior parte delle leghe americane, è bene sottolineare che la NBA adotta un ordine del fattore campo invertito rispetto ai criteri europei: nell'elencare le squadre che giocano una partita, il primo nome indica la squadra in trasferta, mentre il secondo la squadra in casa.

Organizzazione

Il campionato NBA si suddivide in tre fasi che portano all'assegnazione del titolo di campioni NBA: la regular season, i playoff, e le finali.

Regular season

Un'azione durante un incontro di regular season tra i Miami Heat e i Milwaukee Bucks

La regular season della NBA inizia nell'ultima settimana del mese di ottobre, dopo che le squadre hanno affrontato tra metà settembre e metà ottobre il training camp e la pre-season. Durante il training camp gli allenatori delle squadre possono valutare i rookie, preparare i giocatori alla rigorosa e lunga regular season, e scegliere la rosa dei 12 giocatori con cui iniziare a giocare, e i 3 giocatori da inserire nella lista degli inattivi. Inoltre le squadre hanno la possibilità di assegnare giocatori con meno di due anni di esperienza NBA alla propria squadra affiliata nella NBA G League. Concluso il training camp, le squadre sostengono 7 partite di esibizione contro altre squadre della lega. Concluse anche le partite di pre-season, inizia il campionato.

Ognuna delle 30 squadre della NBA si scontra nell'arco della stagione:

  • 4 volte con le 4 squadre della propria division (16 partite);
  • 4 volte con 6 squadre delle altre due division della propria conference (24 partite);
  • 3 volte con le altre 4 squadre delle due division della propria conference (12 partite);
  • 2 volte con le squadre dell'altra conference (30 partite);

Per un totale, diviso tra partite in casa e trasferta, di 82 partite.

A febbraio la lega celebra l'annuale NBA All-Star Game, evento che si sviluppa in un intero week-end (NBA All-Star Weekend). È questo uno dei più grandi eventi organizzati dalla lega durante la stagione regolare, ed è anche un'occasione per concedere una pausa ai giocatori che non partecipano all'evento e rappresenta per le dirigenze delle squadre l'ultima opportunità di scambiare giocatori sul mercato, visto che la scadenza per le contrattazioni viene fissata in genere subito dopo la fine dell'All-Star Weekend.

Alla metà del mese di aprile la stagione regolare finisce e cominciano le votazioni per i riconoscimenti annuali a giocatori, allenatori e general manager. Ma dopo una settimana di riposo cominciano i Playoff NBA, che decreteranno i due contendenti al titolo NBA.

Playoff NBA

Lo stesso argomento in dettaglio: NBA Playoffs.
La Oracle Arena durante la partita di playoff tra i Golden State Warriors e gli Utah Jazz

I playoff della NBA iniziano a cavallo tra i mesi di aprile e maggio, e vedono scontrarsi le prime 8 squadre di ogni conference (east/west coast). In base alla posizione in classifica, e quindi al bilancio di vittorie e sconfitte nella stagione regolare, le squadre con il miglior bottino rispetto alle avversarie hanno il privilegio di disputare le prime due partite della serie in casa, come anche le eventuali gara 5 e gara 7 che possono essere le gare chiave per chiudere una serie al meglio delle sette (quattro successi per vincere la serie). Dalla stagione 2006-2007, ai campioni di division e alla miglior seconda delle division, vengono assegnati i primi 4 posti in classifica nella conference e i restanti 4 sono stabiliti in base al numero di vittorie e di sconfitte a prescindere dalla posizione nelle division.

Al primo round la 1ª classificata di ogni conference affronta l'8ª, la 2ª la 7ª, la 3ª la 6ª e la 4ª la 5ª; le vincenti delle serie accedono al secondo round, fino ad arrivare alle NBA Conference Finals, che decretano i campioni delle rispettive conference e le due squadre che si vedranno opposte alle finali per il titolo.

Finali NBA

Lo stesso argomento in dettaglio: NBA Finals.

Le finali NBA sono l'evento conclusivo della stagione NBA giocata. I campioni della Eastern Conference e della Western Conference si affrontano in una serie finale sempre al meglio delle sette partite. Nelle finali NBA la squadra che ha il miglior record disputerà in casa le prime due gare, come anche le eventuali gara 5 e gara 7 decisive per vincere il titolo.

Alla fine della serie finale la squadra vincente diventa campione NBA, e le viene assegnato il Larry O'Brien Championship Trophy, il trofeo NBA, e il miglior giocatore della serie finale conquista il premio di MVP (Most Valuable Player) delle Finals, il Bill Russell Trophy.

Albo d'oro del campionato NBA

In grassetto la squadra diventata campione NBA.

Stagione Campioni Western Conference Serie Campioni Eastern Conference Miglior record nella Stagione
1946-1947 Chicago Stags 1–4 Philad. Warriors Wash. Capitols (49-22)
1947-1948 Baltimore Bullets 4–2 Philad. Warriors St. Louis Bombers (29-19)
1948-1949 Minneapolis Lakers 4–2 Wash. Capitols Rochester Royals (45-15)
1949-1950 Minneapolis Lakers 4–2 Syracuse Nationals Minneapolis Lakers (51-17)
1950-1951 Rochester Royals 4–3 N.Y. Knicks Minneapolis Lakers (44-24)
1951-1952 Minneapolis Lakers 4–3 N.Y. Knicks Rochester Royals (41-25)
1952-1953 Minneapolis Lakers 4–1 N.Y. Knicks Minneapolis Lakers (48-22)
1953-1954 Minneapolis Lakers 4–3 Syracuse Nationals Minneapolis Lakers (46-26)
1954-1955 Ft. Wayne Pistons 3–4 Syracuse Nationals Syracuse Nationals (43-29)
1955-1956 Ft. Wayne Pistons 1–4 Philad. Warriors Philad. Warriors (45-27)
1956-1957 St. Louis Hawks 3–4 Boston Celtics Boston Celtics (44-28)
1957-1958 St. Louis Hawks 4–2 Boston Celtics Boston Celtics (49-23)
1958-1959 Minneapolis Lakers 0–4 Boston Celtics Boston Celtics (52-20)
1959-1960 St. Louis Hawks 3–4 Boston Celtics Boston Celtics (59-16)
1960-1961 St. Louis Hawks 1–4 Boston Celtics Boston Celtics (57-22)
1961-1962 L.A. Lakers 3–4 Boston Celtics Boston Celtics (60-20)
1962-1963 L.A. Lakers 2–4 Boston Celtics Boston Celtics (58-22)
1963-1964 S.F. Warriors 1–4 Boston Celtics Boston Celtics (59-21)
1964-1965 L.A. Lakers 1–4 Boston Celtics Boston Celtics (62-18)
1965-1966 L.A. Lakers 3–4 Boston Celtics Philadelphia 76ers (55-25)
1966-1967 S.F. Warriors 2–4 Philadelphia 76ers Philadelphia 76ers (68-13)
1967-1968 L.A. Lakers 2–4 Boston Celtics Philadelphia 76ers (62-20)
1968-1969 L.A. Lakers 3–4 Boston Celtics Baltimore Bullets (57-25)
1969-1970 L.A. Lakers 3–4 N.Y. Knicks N.Y. Knicks (60-22)
1970-1971 Milwaukee Bucks 4–0 Baltimore Bullets Milwaukee Bucks (66-16)
1971-1972 L.A. Lakers 4–1 N.Y. Knicks L.A. Lakers (69-13)
1972-1973 L.A. Lakers 1–4 N.Y. Knicks Boston Celtics (68-14)
1973-1974 Milwaukee Bucks 3–4 Boston Celtics Milwaukee Bucks (59-23)
1974-1975 G.S. Warriors 4–0 Washington Bullets Boston Celtics (60-22)
1975-1976 Phoenix Suns 2–4 Boston Celtics G.S. Warriors (59-23)
1976-1977 Portland T. Blazers 4–2 Philadelphia 76ers L.A. Lakers (53-29)
1977-1978 Seattle S.Sonics 3–4 Washington Bullets Portland T. Blazers (58-24)
1978-1979 Seattle S.Sonics 4–1 Washington Bullets Washington Bullets (54-28)
1979-1980 L.A. Lakers 4–2 Philadelphia 76ers Boston Celtics (61-21)
1980-1981 Houston Rockets 2–4 Boston Celtics Boston Celtics (62-20)
1981-1982 L.A. Lakers 4–2 Philadelphia 76ers Boston Celtics (63-19)
1982-1983 L.A. Lakers 0–4 Philadelphia 76ers Philadelphia 76ers (65-17)
1983-1984 L.A. Lakers 3–4 Boston Celtics Boston Celtics (62-20)
1984-1985 L.A. Lakers 4–2 Boston Celtics Boston Celtics (63-19)
1985-1986 Houston Rockets 2–4 Boston Celtics Boston Celtics (67-15)
1986-1987 L.A. Lakers 4–2 Boston Celtics L.A. Lakers (65-17)
1987-1988 L.A. Lakers 4–3 Detroit Pistons L.A. Lakers (62-20)
1988-1989 L.A. Lakers 0–4 Detroit Pistons Detroit Pistons (63-19)
1989-1990 Portland T. Blazers 1–4 Detroit Pistons L.A. Lakers (63-19)
1990-1991 L.A. Lakers 1–4 Chicago Bulls Portland T. Blazers (63-19)
1991-1992 Portland T. Blazers 2–4 Chicago Bulls Chicago Bulls (67-15)
1992-1993 Phoenix Suns 2–4 Chicago Bulls Phoenix Suns (62-20)
1993-1994 Houston Rockets 4–3 N.Y. Knicks Seattle S.Sonics (63-19)
1994-1995 Houston Rockets 4–0 Orlando Magic San Antonio Spurs (62-20)
1995-1996 Seattle S.Sonics 2–4 Chicago Bulls Chicago Bulls (72-10)
1996-1997 Utah Jazz 2–4 Chicago Bulls Chicago Bulls (69-13)
1997-1998 Utah Jazz 2–4 Chicago Bulls Utah Jazz (62-20)
1999[N 2] San Antonio Spurs 4–1 N.Y. Knicks San Antonio Spurs (37-13)
1999-2000 L.A. Lakers 4–2 Indiana Pacers L.A. Lakers (67-15)
2000-2001 L.A. Lakers 4–1 Philadelphia 76ers San Antonio Spurs (58-24)
2001-2002 L.A. Lakers 4–0 N.J. Nets Sacramento Kings (61-21)
2002-2003 San Antonio Spurs 4–2 N.J. Nets San Antonio Spurs (60-22)
2003-2004 L.A. Lakers 1–4 Detroit Pistons Indiana Pacers (61-21)
2004-2005 San Antonio Spurs 4–3 Detroit Pistons Phoenix Suns (62-20)
2005-2006 Dallas Mavericks 2–4 Miami Heat Detroit Pistons (64-18)
2006-2007 San Antonio Spurs 4–0 Cleveland Cavaliers Dallas Mavericks (67-15)
2007-2008 L.A. Lakers 2–4 Boston Celtics Boston Celtics (66-16)
2008-2009 L.A. Lakers 4–1 Orlando Magic Cleveland Cavaliers (66-16)
2009-2010 L.A. Lakers 4–3 Boston Celtics Cleveland Cavaliers (61-21)
2010-2011 Dallas Mavericks 4–2 Miami Heat Chicago Bulls (62-20)
2011-2012[N 3] Oklahoma Thunder 1–4 Miami Heat Chicago Bulls (50-16)
2012-2013 San Antonio Spurs 3–4 Miami Heat Miami Heat (66-16)
2013-2014 San Antonio Spurs 4–1 Miami Heat San Antonio Spurs (62-20)
2014-2015 G.S. Warriors 4–2 Cleveland Cavaliers G.S. Warriors (67-15)
2015-2016 G.S. Warriors 3–4 Cleveland Cavaliers G.S. Warriors (73-9)
2016-2017 G.S. Warriors 4–1 Cleveland Cavaliers G.S. Warriors (67-15)
2017-2018 G.S. Warriors 4–0 Cleveland Cavaliers Houston Rockets (65-17)
2018-2019 G.S. Warriors 2–4 Toronto Raptors Milwaukee Bucks (60-22)
2019-2020 L.A. Lakers 4–2 Miami Heat Milwaukee Bucks (56-17)
2020-2021 Phoenix Suns 2–4 Milwaukee Bucks Utah Jazz (52-20)
2021-2022 G.S. Warriors 4–2 Boston Celtics Phoenix Suns (64-18)
2022-2023 Denver Nuggets 4–1 Miami Heat Milwaukee Bucks (58-24)

 

Titoli NBA vinti per franchigie

Titoli Franchigia Città Anni
17 Boston Celtics Boston 195719591960196119621963196419651966,
19681969197419761981198419862008
L.A. Lakers 5 a Minneapolis, 12 a Los Angeles 1949,[N 4] 1950,[N 4] 1952,[N 4] 1953,[N 4] 1954,[N 4] 197219801982,
198519871988200020012002200920102020
7 G.S. Warriors 2 a Filadelfia, 4 a Oakland, 1 a San Francisco 1947,[N 5] 1956,[N 5] 19752015201720182022
6 Chicago Bulls Chicago 199119921993199619971998
5 San Antonio Spurs San Antonio 19992003200520072014
3 Philadelphia 76ers 1 a Syracuse, 2 a Filadelfia 1955,[N 6] 19671983
Detroit Pistons Detroit 198919902004
Miami Heat Miami 200620122013
2 N.Y. Knicks New York 19701973
Houston Rockets Houston 19941995
Milwaukee Bucks Milwaukee 19712021
1
Sacramento Kings[N 7] Rochester 1951
 Atlanta Hawks[N 8] St. Louis 1958
Portland T. Blazers Portland 1977
Wash. Wizards[N 9] Washington 1978
Seattle S.Sonics[N 10] Seattle 1979
Dallas Mavericks Dallas 2011
Cleveland Cavaliers Cleveland 2016
Toronto Raptors Toronto 2019
Denver Nuggets Denver 2023

Regole di scelta e mercato dei giocatori

Per quanto riguarda le regolamentazioni sulla scelta dei giocatori entranti nella lega, gli stipendi, e il mercato dei giocatori, la NBA ha regole ferree.

Draft NBA

Lo stesso argomento in dettaglio: Draft NBA.
Magic Johnson, prima scelta al Draft del 1979

Il sistema sportivo americano è profondamente e radicalmente differente da ogni altro sistema sportivo del mondo. Questo poiché la crescita e lo sviluppo degli atleti di qualsiasi disciplina sportiva, negli Stati Uniti, viene affidata alle cure delle scuole superiori (high school), e delle università (college), e non ai settori giovanili delle squadre di categoria come avviene per esempio in Europa. Con questo sistema gli atleti una volta finita la scuola superiore o l'università non hanno società di riferimento, e quindi per entrare nelle più prestigiose leghe professionistiche nordamericane devono iscriversi ai cosiddetti Draft.

La NBA annualmente organizza nell'ultima settimana di giugno, subito dopo la conclusione delle Finali NBA, i Draft NBA, attraverso cui le squadre della lega possono scegliere i giocatori più promettenti della pallacanestro statunitense e mondiale.

Alcune settimane prima del Draft la NBA, attraverso la Draft Lottery, stila la lista delle prime 14 squadre che avranno la precedenza nella scelta, e quindi la possibilità di accaparrarsi i migliori giocatori. Queste 14 squadre sono le escluse dai Playoff, e in base al record di vittorie e sconfitte, le peggiori squadre avranno maggiori probabilità nel sorteggio che sancisce l'ordine di scelta.

In questo modo le squadre che non brillano da tempo in campionato, possono avere l'opportunità di scegliere giocatori che potrebbero cambiare, in un'ottica di breve o lungo periodo, le sorti della franchigia.

Le restanti 16 squadre vengono aggiunte, in base alla classifica finale, a conclusione delle NBA Finals.

Mercato NBA

Il mercato dei giocatori della NBA si apre a luglio, quando le squadre possono solo scambiare giocatori con altre squadre, senza però far firmare contratti ai cosiddetti free-agent, giocatori che sono stati svincolati dalla propria squadra o il cui contratto è scaduto, e sono quindi liberi di scegliere l'offerta che preferiscono.

La possibilità di ingaggiare free-agent scatta in genere verso l'11 luglio. Ci sono due tipi di free-agent: restricted-free-agent, che sono i giocatori che hanno ricevuto un'offerta dalla precedente squadra, e unrestricted-free-agent, che sono invece liberi da ogni vincolo con la precedente squadra.

Il mercato si chiude dopo la pausa per l'All-Star Game a febbraio; da quel momento i roster delle squadre devono rimanere immutati fino alla conclusione della stagione.

Salary Cap

Lo stesso argomento in dettaglio: Salario NBA.

Il Salary Cap (Tetto salariale) è un sistema utilizzato negli USA per regolamentare il giro di denaro nelle leghe professionistiche sportive, che decreta qual è l'ammontare di denaro totale che ogni squadra può pagare per gli stipendi dei propri giocatori. Per la stagione 2022-2023 il cap è fissato a 123,655 milioni di dollari.[6]

Nonostante in apparenza possa sembrare un concetto banale e semplice, il Salary Cap della NBA è estremamente complesso e contiene numerose regole complementari. Ad esempio la regola della Luxury Tax sancisce che le squadre che superano il tetto salariale di una certa somma di denaro siano obbligate a pagare alla lega il corrispondente di questa somma, che verrà poi distribuito dalla lega stessa alle squadre che non lo superano.

NBA D-League: la lega di sviluppo

Lo stesso argomento in dettaglio: NBA Development League.
David Stern

Nel 2001, la NBA ha deciso di occuparsi di tutti quei giocatori che non riescono ad entrare attraverso la porta dei Draft, o che non trovano un posto nelle trenta franchigie del campionato, e di dar loro un'occasione per giocare a buon livello e di essere visti e seguiti dai dirigenti e manager delle franchigie NBA.

Così nel 2001 venne fondata la National Basketball Development League (NBDL), che dal 2005 in poi ha assunto il nome di NBA Development League (NBA D-League). Infatti ognuna delle ventisette squadre che vi fanno parte, sono affiliate ad una o a più franchigie NBA, che possono mettere sotto contratto i giocatori che si sono messi in luce; in essa si sperimentano anche nuove regole di gioco.

Persone importanti

Lo stesso argomento in dettaglio: Membri del Naismith Memorial Basketball Hall of Fame.

Presidenti e Commissari della NBA

Giocatori

Allenatori[

Record

Lo stesso argomento in dettaglio: Record NBA.
Lebron James

Premi annuali e onorificenze

Codice di abbigliamento

Il 17 ottobre 2005 David Stern, commissario NBA, approvò un codice di abbigliamento obbligatorio per tutti i giocatori NBA e NBDL[7]. Questo fu un atto degno di nota perché l'NBA divenne così la prima lega sportiva nordamericana che impose regole all'abbigliamento degli atleti.

Il codice decise che tutti i giocatori debbano vestire in modo elegante o comunque presentabile quando si recano alle partite. Esso bandisce anche diversi tipi di vestiti associabili alla cultura hip hop. Nonostante ciò, ad oggi, molte superstar NBA fanno sfoggio di abbigliamenti eccentrici e di accessori sfarzosi nonché di vestiti che possono essere associati anche alla cultura hip hop.

Dalla stagione 2017-18 ogni squadra può inserire uno sponsor sulla parte superiore sinistra della divisa in un'area non superiore a 6,3 centimetri di lunghezza e larghezza. Ogni team può stringere accordi commerciali senza alcuna limitazione.[8]

Per quanto riguarda i fornitori del materiale tecnico, a partire dagli anni '80 è scelto dalla Lega e adottato da tutte le squadre. L'attuale fornitore tecnico è Nike, il primo a poter inserire il proprio marchio sulla divisa da gioco a partire sempre dalla stagione 2017-18.[9]

Cronologia dei fornitori tecnici[10]

Note

Migliori marcatori NBA

LeBron James è il miglior marcatore della storia nella stagione regolare in NBA

Kareem Abdul-Jabbar ha detenuto il primato di marcature dal 1984 al 2023

Classifica

Statistiche aggiornate al 27 ottobre 2023

# Nome Punti Partite Media Ruolo Esordio Ritiro Squadre
1 LeBron James 38 775 1426 27,14 Ala piccola 2003 Cleveland Cavaliers Miami Heat Los Angeles Lakers
2 Kareem Abdul-Jabbar 38387 1560 24,61 Centro 1969 1989 Milwaukee Bucks Los Angeles Lakers
3 Karl Malone 36928 1476 25,02 Ala grande 1985 2004 Utah Jazz Los Angeles Lakers
4 Kobe Bryant 33643 1346 25,00 Guardia 1996 2016 Los Angeles Lakers
5 Michael Jordan 32292 1072 30,12 Guardia 1984 2003 Chicago Bulls Washington Wizards
6 Dirk Nowitzki 31560 1522 20,74 Ala grande 1998 2019 Dallas Mavericks
7 Wilt Chamberlain 31419 1045 30,07 Centro 1959 1973 Philadelphia Warriors San Francisco Warriors Philadelphia 76ers Los Angeles Lakers
8 Shaquille O'Neal 28596 1207 23,69 Centro 1992 2011 Orlando Magic Los Angeles Lakers Miami Heat Phoenix Suns Cleveland Cavaliers Boston Celtics
9 Carmelo Anthony 28289 1260 22,45 Ala piccola 2003 2023 Denver Nuggets New York Knicks Oklahoma City Thunder Houston Rockets Portland Trail Blazers Los Angeles Lakers
10 Moses Malone 27409 1329 20,62 Centro 1976 1995 Buffalo Braves Houston Rockets Philadelphia 76ers Washington Bullets Atlanta Hawks Milwaukee Bucks San Antonio Spurs
11 Elvin Hayes 27313 1303 20,96 Ala grande 1968 1984 San Diego Rockets Houston Rockets Baltimore Bullets Capital Bullets Washington Bullets
12 Kevin Durant 27029 991 27,27 Centro 2007 - Houston Rockets Toronto Raptors
13 Hakeem Olajuwon 26949 1238 21,77 Ala piccola 1984 2002 Seattle SuperSonics Oklahoma City Thunder Golden State Warriors Brooklyn Nets Phoenix Suns
14 Oscar Robertson 26710 1040 25,68 Playmaker 1960 1974 Cincinnati Royals Milwaukee Bucks
15 Dominique Wilkins 26668 1074 24,83 Ala piccola 1982 1999 Atlanta Hawks Los Angeles Clippers Boston Celtics San Antonio Spurs Orlando Magic
16 Tim Duncan 26496 1392 19,03 Centro 1997 2016 San Antonio Spurs
17 Paul Pierce 26397 1343 19,66 Ala piccola 1998 2017 Boston Celtics Brooklyn Nets Washington Wizards Los Angeles Clippers
18 John Havlicek 26395 1270 20,78 Ala piccola 1962 1978 Boston Celtics
19 Kevin Garnett 26071 1462 17,83 Ala grande 1995 2016 Minnesota Timberwolves Boston Celtics Brooklyn Nets
20 Vince Carter 25728 1541 16,70 Guardia 1998 2020 Toronto Raptors New Jersey Nets Orlando Magic Phoenix Suns Dallas Mavericks Memphis Grizzlies Sacramento Kings Atlanta Hawks
21 Alex English 25613 1193 21,47 Ala piccola 1976 1991 Milwaukee Bucks Indiana Pacers Denver Nuggets Dallas Mavericks
22 Reggie Miller 25279 1389 18,20 Guardia 1987 2005 Indiana Pacers
23 Jerry West 25192 932 27,03 Playmaker 1960 1974 Los Angeles Lakers
24 Patrick Ewing 24815 1183 20,98 Centro 1985 2002 New York Knicks Seattle SuperSonics Orlando Magic
25 James Harden 24693 1000 24,69 Guardia 2009 Oklahoma City Thunder Houston Rockets Brooklyn Nets Philadelphia 76ers
26 Ray Allen 24505 1300 18,85 Guardia 1996 2014 Milwaukee Bucks Seattle SuperSonics Boston Celtics Miami Heat
27 Russell Westbrook 24601 1105 22,26 Playmaker 2008 Oklahoma City Thunder Houston Rockets Washington Wizards Los Angeles Lakers Los Angeles Clippers
28 Allen Iverson 24368 914 26,66 Guardia 1996 2010 Philadelphia 76ers Denver Nuggets Detroit Pistons Memphis Grizzlies
29 Charles Barkley 23757 1073 22,14 Ala grande 1984 2000 Philadelphia 76ers Phoenix Suns Houston Rockets
30 Robert Parish 23334 1611 14,48 Centro 1976 1997 Golden State Warriors Boston Celtics Charlotte Hornets Chicago Bulls
31 Adrian Dantley 23177 955 24,27 Ala piccola 1976 1992 Buffalo Braves Indiana Pacers Los Angeles Lakers Utah Jazz Detroit Pistons Dallas Mavericks Milwaukee Bucks
32 Dwyane Wade 23165 1054 21,98 Guardia 2003 2019 Miami Heat Cleveland Cavaliers Chicago Bulls
33 Elgin Baylor 23149 846 27,36 Ala piccola 1958 1971 Minneapolis Lakers Los Angeles Lakers
34 Clyde Drexler 22195 1086 20,44 Guardia 1983 1998 Portland Trail Blazers Houston Rockets
35 Stephen Curry 21 894 883 24,79 Playmaker 2009 New Orleans Hornets Los Angeles Clippers Houston Rockets Oklahoma City Thunder Phoenix Suns
36 Chris Paul 21 816 1215 17,95 Playmaker 2005 Golden State Warriors
37 Gary Payton 21813 1335 16,34 Playmaker 1990 2007 Seattle SuperSonics Milwaukee Bucks Los Angeles Lakers Boston Celtics Miami Heat
38 Larry Bird 21791 897 24,29 Ala piccola 1979 1992 Boston Celtics
39 DeMar DeRozan 21705 1032 21,03 Guardia 2009 Toronto Raptors San Antonio Spurs Chicago Bulls
40 Hal Greer 21586 1122 19,24 Guardia 1958 1973 Syracuse Nationals Philadelphia 76ers
41 Walt Bellamy 20941 1043 20,08 Centro 1961 1974 Chicago Packers Chicago Zephyrs Baltimore Bullets New York Knicks Detroit Pistons Atlanta Hawks New Orleans Jazz
42 Pau Gasol 20894 1226 17,04 Centro 2001 2019 Memphis Grizzlies Los Angeles Lakers Chicago Bulls San Antonio Spurs Milwaukee Bucks
43 Bob Pettit 20880 792 26,36 Ala grande 1954 1965 Milwaukee Hawks St. Louis Hawks
44 David Robinson 20790 987 21,06 Centro 1989 2003 San Antonio Spurs
45 George Gervin 20708 791 26,18 Guardia 1974 1986 San Antonio Spurs Chicago Bulls
46 LaMarcus Aldridge 20558 1076 19,11 Ala grande 2006 2022 Portland Trail Blazers San Antonio Spurs Brooklyn Nets
47 Mitch Richmond 20497 973 21,00 Guardia 1988 2002 Golden State Warriors Sacramento Kings Washington Wizards Los Angeles Lakers
48 Joe Johnson 20407 1277 15,98 Guardia 2001 Boston Celtics Phoenix Suns Atlanta Hawks Brooklyn Nets Miami Heat Utah Jazz Houston Rockets
49 Tom Chambers 20049 1107 18,11 Ala grande 1981 1997 San Diego Clippers Seattle SuperSonics Phoenix Suns Utah Jazz Charlotte Hornets Philadelphia 76ers
50 Antawn Jamison 20042 1050 19,27 Ala grande 1998 2014 Golden State Warriors Dallas Mavericks Washington Wizards Cleveland Cavaliers Los Angeles Lakers Los Angeles Clippers

Voci correlate

Record NBA

Record realizzati in regular season

Realizzati in un'unica partita

Punti

Minuti

Rimbalzi

  • Rimbalzi in una partita
  • Rimbalzi in un tempo
    • 32 da Bill Russell, Boston Celtics (vs. Philadelphia Warriors) il 16 ottobre 1957[6]
  • Rimbalzi in un quarto
    • 18 da Nate Thurmond, San Francisco Warriors (vs. Baltimore Bullets) il 28 febbraio 1965[7]

Assist

Palle rubate

Stoppate

  • Stoppate in una partita
    • 17 da Elmore Smith, Los Angeles Lakers (vs. Portland Trail Blazers) il 28 ottobre 1973[3]
    • 17 da Wilt Chamberlain, San Francisco Warriors (vs. New York Knicks) nella sua prima partita NBA (non ufficiale)

Canestri

  • Canestri dal campo segnati in una partita
  • Tiri dal campo tentati in una partita
  • Canestri dal campo segnati in un tempo
    • 22 da Wilt Chamberlain, Philadelphia Warriors (vs. New York Knicks) il 2 marzo 1962 (2º tempo)[13]
  • Tiri dal campo tentati in un tempo
    • 37 da Wilt Chamberlain, Philadelphia Warriors (vs. New York Knicks) il 2 marzo 1962 (2º tempo)[13]
  • Canestri segnati in un quarto, senza errori
    • 13 da Klay Thompson, Golden State Warriors (vs. Sacramento Kings) il 23 gennaio 2015 (3º quarto) [14]

Tiri liberi

Kobe Bryant deteneva con Donyell Marshall e Stephen Curry il record di tiri da tre realizzati in una partita (12), record che ora appartiene a Klay Thompson (14)[16]

Tiri da tre

Altro

Realizzati in una stagione

  • Record di punti realizzati in una stagione:
  1. Wilt Chamberlain 4.029 punti (1961-1962)[13]
  • Record di rimbalzi realizzati in una stagione:
  1. Wilt Chamberlain 2.149 rimbalzi (1960-1961)[20]
  • Record di assist realizzati in una stagione:
  1. John Stockton 1.164 assist (1990-1991)[20]
  • Record di palle rubate realizzate in una stagione:
  1. Alvin Robertson 301 rubate (1985-1986)[20]
  • Record di stoppate realizzate in una stagione:
  1. Mark Eaton 456 stoppate (1984-1985)[20]
  • Record di tiri da tre punti realizzati in una stagione:
  1. Stephen Curry 402 triple (2015-2016)[25]

Realizzati in carriera

  • Punti (aggiornato al 28 maggio 2023):
Lo stesso argomento in dettaglio: Migliori marcatori NBA.
Lo stesso argomento in dettaglio: Migliori marcatori di sempre ABA e NBA.
  1. LeBron James (2003–) 38 700
  2. Kareem Abdul-Jabbar (1969–1989) 38387
  3. Karl Malone (1985–2004) 36928
  4. Kobe Bryant (1996–2016) 33643
  5. Michael Jordan (1984–2003) 32292
  • Assist (aggiornato al 28 maggio 2023):
Lo stesso argomento in dettaglio: Migliori assist leader NBA.
  1. John Stockton (1984–2003) 15806
  2. Jason Kidd (1994–2013) 12091
  3. Chris Paul (2005–) 11 499
  4. LeBron James (2003–) 10 408
  5. Steve Nash (1996–2015) 10335
  • Rimbalzi (aggiornato al 9 febbraio 2023):
Lo stesso argomento in dettaglio: Migliori rimbalzisti NBA.
  1. Wilt Chamberlain (1959–1973) 23924
  2. Bill Russell (1956–1969) 21620
  3. Kareem Abdul-Jabbar (1969–1989) 17440
  4. Elvin Hayes (1968–1984) 16279
  5. Moses Malone (1976–1995) 16212
  • Stoppate (aggiornato al 9 febbraio 2023):
Lo stesso argomento in dettaglio: Migliori stoppatori NBA.
  1. Hakeem Olajuwon (1984–2002) 3830
  2. Dikembe Mutombo (1991–2009) 3289
  3. Kareem Abdul-Jabbar (1969–1989) 3189
  4. Mark Eaton (1982–1993) 3064
  5. Tim Duncan (1997–2016) 3020
  • Recuperi (aggiornato al 10 febbraio 2023):
Lo stesso argomento in dettaglio: Migliori leader per recuperi NBA.
  1. John Stockton (1984–2003) 3265
  2. Jason Kidd (1994–2013) 2684
  3. Chris Paul ( 2005 -) 2543
  4. Michael Jordan (1984-2003) 2514
  5. Gary Payton (1990–2007) 2445

Miglior media

  • Miglior media punti in carriera:
  1. Michael Jordan con 30,12 punti
  2. Wilt Chamberlain con 30,07 punti
  3. Elgin Baylor con 27,36 punti
  4. Kevin Durant con 27,10 punti
  5. LeBron James con 27,05 punti
  6. Jerry West con 27,03 punti
  7. Allen Iverson con 26,66 punti
  8. Bob Pettit con 26,36 punti
  9. George Gervin con 26,18 punti
  10. Oscar Robertson con 25,68 punti
  • Miglior media punti in una stagione:
  1. Wilt Chamberlain con 50,4 punti (stagione 1961-1962)[13]
  • Miglior media rimbalzi in carriera:[20]
  1. Wilt Chamberlain con 22,89 rimbalzi
  2. Bill Russell con 22,45 rimbalzi
  3. Bob Pettit con 16,22 rimbalzi
  4. Jerry Lucas con 15,61 rimbalzi
  5. Nate Thurmond con 15,00 rimbalzi
  • Miglior media rimbalzi in una stagione:
  1. Wilt Chamberlain con 27,2 rimbalzi (stagione 1960-1961)[1]
  • Miglior media assist in carriera:
  1. Magic Johnson con 11,19 assist
  2. John Stockton con 10,51 assist
  3. Chris Paul con 9,82 assist
  4. Oscar Robertson con 9,51 assist
  5. Isiah Thomas con 9,26 assist
  • Miglior media assist in una stagione:
  1. John Stockton con 14,54 assist (stagione 1989-1990)[20]
  • Miglior media stoppate in carriera:
  1. Mark Eaton con 3,5 stoppate[20]
  • Miglior media stoppate in una stagione:
  1. Mark Eaton con 5,6 stoppate (stagione 1984-1985)[9]
  • Miglior media palle rubate in carriera:
  1. Alvin Robertson con 2,71 palle rubate[20]
  • Miglior media palle rubate in una stagione:
  1. Alvin Robertson con 3,67 palle rubate (stagione 1985-1986)[20]

Record realizzati nei playoff

Realizzati in un'unica partita

Punti

  • Punti in una partita
  • Triple in una partita
    • 12 da Damian Lillard in Portland Trail Blazers (vs. Denver Nuggets) il 2 giugno 2021[27]

Minuti

Rimbalzi

Assist

Palle rubate

Stoppate

Kareem Abdul-Jabbar ha detenuto il primato di marcature dal 1984 al 2023