Coppa Intercontinentale | |
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Altri nomi |
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Sport | Calcio |
Tipo | squadre di club |
Organizzatore | CONMEBOL e UEFA |
Titolo | Campione del mondo FIFA |
Cadenza | annuale |
Apertura | dicembre |
Partecipanti | 2 |
Formula |
And. e rit. (Dal 1960 al 1979) Gara unica (Dal 1980 al 2004) |
Storia | |
Fondazione | 1960 |
Soppressione | 2004 |
Numero edizioni | 43 |
Ultimo vincitore | Porto |
Record vittorie | |
Coppa Intercontinentale |
La Coppa Intercontinentale fu una competizione calcistica tenutasi annualmente tra il 1960 e il 2004 tra i club campioni in carica d'Europa e del Sudamerica.
Inizialmente la sua denominazione per esteso era "Coppa Intercontinentale dei Club Campioni", come aveva richiesto la FIFA per concedere la propria approvazione[1]. Dal 1980 cambiò il proprio nome in "Coppa Europeo-Sudamericana" (European/South American Toyota Cup),[2] o più brevemente come "Coppa EUSA" (en. EUSA Cup) divenendo anche nota come "Coppa Europeo-Sudamericana Toyota" o Toyota Cup per motivi commerciali. Era gestita congiuntamente dalle confederazioni europea (UEFA)[3][4] e sudamericana (CONMEBOL)[5], e riconosciuta anche dalla FIFA come competizione ufficiale nonostante non sia stata da essa organizzata[6][7][8][9]. Nel 2005, infine, essa si fuse con la Coppa del mondo per club FIFA[10].
Nonostante l'esistenza in passato di diversi tornei che rivendicavano il diritto di assegnare il titolo simbolico di campione del mondo (il Football World Championship, il Trofeo Sir Thomas Lipton, la Copa Rio e la Pequeña Copa del Mundo)[11], la FIFA riconosce solo la Coppa Intercontinentale come legittima antesignana della propria Coppa del mondo per club.
Benché non vi sia corrispondenza statistica fra le due competizioni[12][13][14], sussiste tuttavia una coincidenza giuridica: sin dalle origini della manifestazione, infatti, la FIFA considerava l'Intercontinentale una competizione mondiale in illo tempore poiché disputata dai rappresentanti dei due continenti con maggior sviluppo nella disciplina a livello di club, e successo a livello di nazionali, nonché gli unici in cui si disputavano tornei confederali all'epoca della sua inaugurazione[15]. Nel 2017, infine, la FIFA ha equiparato i titoli della Coppa del mondo per club e della Coppa Intercontinentale, riconoscendo a posteriori anche i vincitori dell'Intercontinentale come detentori del titolo ufficiale di "campione del mondo FIFA", inizialmente attribuito soltanto ai vincitori della Coppa del mondo per club[14][16].
Nel 2022 è stata istituita la Coppa Intercontinentale Under-20, la versione per squadre giovanili della Coppa Intercontinentale, che mette di fronte in gara unica le vincitrici della Coppa Libertadores Under-20 e della UEFA Youth League
La competizione si è sempre svolta annualmente. Dall'esordio nel 1960 all'edizione del 1979 le due sfidanti si incontravano in una gara d'andata e in una di ritorno nei rispettivi stadi; il continente in cui si disputava la partita di ritorno era alternato, sempre con cadenza annuale. Fino al 1968 era dichiarata campione la squadra che raccoglieva più punti, sicché in caso di parità dopo le due gare si disputava uno spareggio in uno stato diverso, comunque nel continente della formazione che aveva disputato in casa la gara di ritorno. Dal 1969 il regolamento fu modificato, introducendo la differenza reti in luogo della somma dei punti e abolendo così gli spareggi.
La collocazione nel calendario della manifestazione era instabile, al punto che le edizioni del 1975 e del 1978 non furono disputate per un mancato accordo sulle date in cui giocare. Dal 1980, con il trasferimento in Giappone come sede fissa e la sponsorizzazione da parte della Toyota, l'Intercontinentale si disputò in partita unica (dopo un primo esperimento nel 1973) e sempre al termine dell'anno solare.
La Coppa Intercontinentale dei Club Campioni fu, nel 1960, la prima manifestazione ufficiale che individuava il miglior club al mondo[15]. In quell'anno il Real Madrid aveva conquistato la sua quinta Coppa dei Campioni consecutiva e, se il dominio delle merengues nell'allora unica competizione UEFA era indiscutibile, per poter essere dichiarati i migliori al mondo gli spagnoli avrebbero dovuto confrontarsi con la più forte rappresentante dell'unico altro continente al tempo calcisticamente sviluppato, il Sudamerica.
Per questa esigenza, la CONMEBOL organizzò un torneo per campioni nazionali simile a quello nato cinque anni prima in Europa[19], che fu chiamato Coppa Libertadores: il vincitore si sarebbe incontrato in una doppia sfida contro i campioni dell'UEFA. Trent'anni dopo la Coppa Jules Rimet per le Nazionali, la Coppa Intercontinentale permise di laureare anche fra i club una squadra campione del mondo[15].
Il torneo affascinò subito i tifosi europei ma ancor di più quelli sudamericani, che vi vedevano un obiettivo decisamente superiore alla stessa Libertadores. Il clima surriscaldato rese le trasferte nell'emisfero australe molto impegnative, e le squadre europee a volte subirono accoglienze ben poco ospitali da parte dei paesi dell'America meridionale[20]: su tutte la finale di ritorno del 1969 a Buenos Aires tra l'Estudiantes (LP) e i trionfatori del Milan, al termine della quale il rossonero d'origine argentina Nestor Combin fu arrestato per presunta renitenza alla leva[21], e rilasciato all'alba solo dopo aver mosso le vie della diplomazia[20]. A causa di simili intemperanze e della difficile collocazione nel calendario internazionale, le fortune della coppa dei due mondi negli anni 1970 scemarono tanto rapidamente quanto erano cresciute nel decennio precedente.
Nel 1971 gli olandesi dell'Ajax furono i primi a rinunciare alla competizione, sostituiti dal Panathīnaïkos finalista perdente di Coppa dei Campioni; nel 1973 gli olandesi declinarono nuovamente, sostituiti dalla Juventus: la finale si disputò a Roma, il solo caso, dal 1960 al 1979, in cui il trofeo non fu assegnato con sfide di andata e ritorno. Nel 1974 il Bayern Monaco rinunciò, sostituito dall'Atlético Madrid, che diventò l'unico club ad aggiudicarsi la Coppa Intercontinentale come vicecampione del proprio continente.
Nel 1975 la manifestazione non fu disputata: le eventuali finaliste sarebbero state il Bayern e l'Independiente. Nel 1977 il Liverpool rifiutò e cedette il suo posto ai vicecampioni del Borussia M'gladbach. Nel 1978, per la seconda volta, la competizione non ebbe luogo: le eventuali finaliste sarebbero state il Liverpool e il Boca Juniors. Nel 1979, infine, anche il Nottingham Forest rinunciò in favore dei vicecampioni del Malmö FF.
Nuovo impulso alla manifestazione arrivò nel 1980 per mano della Toyota, che propose a UEFA e CONMEBOL di rilevare i diritti di commercializzazione del torneo, inglobandolo in un appuntamento annuale da disputarsi in gara unica in Giappone; nell'occasione la casa automobilistica affiancò al nome canonico della manifestazione quello commerciale di Toyota Cup (e imponendo di conseguenza, fino al 1998, il divieto agli sponsor di maglia per le squadre partecipanti).
La nuova formula ebbe il merito di ridare assoluta regolarità al torneo, anche se tolse ai tifosi il contatto diretto con la manifestazione, ora disputata in campo neutro; nello specifico, per lungo tempo a Tokyo e nelle ultime tre edizioni a Yokohama. Toyota sottoscrisse anche accordi con la UEFA per mettersi al riparo, con pesanti penali, da un eventuale ritiro dei club europei, com'era successo nel recente passato. Le squadre del vecchio continente impiegarono anni per tornare a imporsi, cogliendo il primo successo con la Juventus nel 1985; da qui in avanti, tuttavia, la competitività del calcio europeo crebbe parallelamente alla sua forza economica, che attraeva nella Coppa dei Campioni i più forti calciatori del pianeta, grazie anche alla sempre maggiore permeabilità delle frontiere[22]. A cavallo tra secondo e terzo millennio, dal 1995 al 2002, i trofei intercontinentali furono vinti da club europei in sette occasioni su otto.
Nel 2004 il comitato organizzativo UEFA-CONMEBOL, in accordo con la FIFA, decise di abolire la Coppa Intercontinentale, e dall'anno successivo fu inaugurata (dopo un'edizione sperimentale tenutasi nel 2000) la Coppa del mondo per club FIFA, torneo organizzato direttamente dalla federazione internazionale e riservato ai sei club vincitori dei tornei continentali delle sei confederazioni calcistiche[11] che, a differenza della Coppa Intercontinentale, è obbligatorio per tutte le squadre qualificatesi attraverso i propri trofei continentali[23].
Il trofeo assegnato nella competizione, nota per esteso come "Coppa Intercontinentale dei Club Campioni", non ha subito cambiamenti estetici dalla prima edizione del 1960 a quella del 2004, quando venne assorbita dalla nuova Coppa del mondo per club FIFA.
Dal 1980 in poi, al trofeo della Coppa Intercontinentale venne affiancato quello della Toyota Cup (Coppa Toyota), in coincidenza con la sopravvenuta sponsorizzazione della competizione da parte della Toyota, che la rinominò in "Coppa Europeo-Sudamericana Toyota": il cerimoniale di premiazione della squadra vincitrice prevedeva la consegna della Coppa Intercontinentale al capitano, mentre il compito di sollevare la Toyota Cup era affidato al suo vice; inoltre il migliore giocatore del match veniva premiato con una vettura della casa automobilistica.
Club | Vittorie | Sconfitte | Edizioni vinte |
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Milan | 3 | 4 | 1969, 1989, 1990 |
Peñarol | 3 | 2 | 1961, 1966, 1982 |
Real Madrid | 3 | 2 | 1960, 1998, 2002 |
Boca Juniors | 3 | 1 | 1977, 2000, 2003 |
Nacional | 3 | 0 | 1971, 1980, 1988 |
Independiente | 2 | 4 | 1973, 1984 |
Juventus | 2 | 1 | 1985, 1996 |
Santos | 2 | 0 | 1962, 1963 |
Inter | 2 | 0 | 1964, 1965 |
San Paolo | 2 | 0 | 1992, 1993 |
Ajax | 2 | 0 | 1972, 1995 |
Bayern Monaco | 2 | 0 | 1976, 2001 |
Porto | 2 | 0 | 1987, 2004 |
Estudiantes (LP) | 1 | 2 | 1968 |
Olimpia | 1 | 2 | 1979 |
Grêmio | 1 | 1 | 1983 |
River Plate | 1 | 1 | 1986 |
Racing Club | 1 | 1 | 1967 |
Manchester Utd | 1 | 1 | 1999 |
Feyenoord | 1 | 0 | 1970 |
Atlético Madrid | 1 | 0 | 1974 |
Flamengo | 1 | 0 | 1981 |
Stella Rossa | 1 | 0 | 1991 |
Vélez Sarsfield | 1 | 0 | 1994 |
Borussia Dortmund | 1 | 0 | 1997 |
Nazione | Vittorie | N°Squadre | Anni |
---|---|---|---|
Argentina | 9 | 6 | 1967, 1968, 1973, 1977, 1984, 1986, 1994, 2000, 2003 |
Italia | 7 | 3 | 1964, 1965, 1969, 1985, 1989, 1990, 1996 |
Uruguay | 6 | 2 | 1961, 1966, 1971, 1980, 1982, 1988 |
Brasile | 6 | 4 | 1962, 1963, 1981, 1983, 1992, 1993 |
Spagna | 4 | 2 | 1960, 1974, 1998, 2002 |
Paesi Bassi | 3 | 2 | 1970, 1972, 1995 |
Germania | 3 | 2 | 1976, 1997, 2001 |
Portogallo | 2 | 1 | 1987, 2004 |
Paraguay | 1 | 1 | 1979 |
Jugoslavia | 1 | 1 | 1991 |
Inghilterra | 1 | 1 | 1999 |
Confederazione | Vittorie | N°Federazioni | N°Squadre |
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CONMEBOL | 22 | 4 | 13 |
UEFA | 21 | 7 | 12 |
Premio assegnato a partire dal 1980.
Elenco dei vincitori delle 43 edizioni di Coppa Intercontinentale disputate dal 1960 al 2004 e organizzate congiuntamente dalla Unione delle Associazioni Calcistiche Europee (UEFA) e dalla Confederazione Sudamericana del Calcio (CONMEBOL).
La Coppa Intercontinentale era riconosciuta direttamente dalla UEFA e dalla CONMEBOL, e indirettamente dalla Federazione Internazionale del Calcio (FIFA), come un titolo mondiale de facto,[1][2] in virtù della superiorità sportiva che entrambe le confederazioni organizzatrici della manifestazione allora vantavano[3] e tuttora vantano, seppur in maniera minore per quel che riguarda il calcio sudamericano, indebolito a causa della sempre maggiore permeabilità delle frontiere europee che attraggono nella Champions League i più forti calciatori sudamericani e di tutto il pianeta.[4] In particolare, la FIFA (la quale si è limitata, inizialmente, ad autorizzare la creazione di competizioni in ambito internazionale indirizzate ai club solo nel caso in cui fossero organizzate almeno da due associazioni membro, salvo poi assegnare alle confederazioni la responsabilità esclusiva per organizzarle)[5] considera la Coppa del mondo per club, competizione da essa istituita nel 2005 come rimpiazzo della Coppa Intercontinentale, quale manifestazione prosecutrice di quest'ultima. Inoltre, nel 2017 la FIFA ha ufficialmente equiparato i titoli della Coppa del mondo per club e della Coppa Intercontinentale, riconoscendo i vincitori dell'Intercontinentale come detentori del titolo di "campione del mondo FIFA", inizialmente attribuito soltanto ai vincitori della Coppa del mondo per club.
Finali con andata e ritorno:
Montevideo 3 luglio 1960, ore 19:30 Andata |
Peñarol |
0 – 0 referto |
Real Madrid |
Stadio del Centenario (71 872 spett.)
|
Madrid 4 settembre 1960, ore 20:30 Ritorno |
Real Madrid |
5 – 1 referto |
Peñarol |
Stadio Santiago Bernabéu (90 000 spett.)
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Real Madrid campione con 3 punti
Lisbona 4 settembre 1961 Andata |
Benfica |
1 – 0 referto |
Peñarol |
Estádio da Luz (40 000 spett.)
|
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Montevideo 17 settembre 1961 Ritorno |
Peñarol |
5 – 0 referto |
Benfica |
Stadio del Centenario (56 358 spett.)
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Montevideo 19 settembre 1961, ore 21:00 Spareggio |
Peñarol |
2 – 1 referto |
Benfica |
Stadio del Centenario (60 241 spett.)
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Peñarol campione dopo lo spareggio
Rio de Janeiro 19 settembre 1962 Andata |
Santos |
3 – 2 referto |
Benfica |
Stadio Maracanã (90 000 spett.)
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Lisbona 11 ottobre 1962 Ritorno |
Benfica |
2 – 5 referto |
Santos |
Estádio da Luz (73 000 spett.)
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Santos campione con 4 punti
Milano 16 ottobre 1963 Andata |
Milan |
4 – 2 referto |
Santos |
Stadio San Siro (51 917 spett.)
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Rio de Janeiro 14 novembre 1963 Ritorno |
Santos |
4 – 2 referto |
Milan |
Stadio Maracanã (150 000 spett.)
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Rio de Janeiro 16 novembre 1963 Spareggio |
Santos |
1 – 0 referto |
Milan |
Stadio Maracanã (121 000 spett.)
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Santos campione dopo spareggio
Avellaneda 9 settembre 1964 Andata |
Independiente |
1 – 0 referto |
Inter |
Estadio Libertadores de América (65 000 spett.)
|
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Milano 23 settembre 1964 Ritorno |
Inter |
2 – 0 referto |
Independiente |
Stadio San Siro (50 164 spett.)
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Madrid 26 settembre 1964 Spareggio |
Inter |
1 – 0 (d.t.s.) referto |
Independiente |
Stadio Santiago Bernabéu (45 000 spett.)
|
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Inter campione dopo spareggio
Milano 8 settembre 1965 Andata |
Inter |
3 – 0 referto |
Independiente |
Stadio San Siro (60 000 spett.)
|
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Avellaneda 15 settembre 1965 Ritorno |
Independiente |
0 – 0 referto |
Inter |
Estadio Libertadores de América (55 000 spett.)
|
Inter campione con 3 punti
Montevideo 12 ottobre 1966, ore 16:00 Andata |
Peñarol |
2 – 0 referto |
Real Madrid |
Stadio del Centenario (58 324 spett.)
|
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|
Madrid 26 ottobre 1966, ore 20:30 Ritorno |
Real Madrid |
0 – 2 referto |
Peñarol |
Stadio Santiago Bernabéu (71 063 spett.)
|
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Peñarol campione con 4 punti
Glasgow 18 ottobre 1967 Andata |
Celtic |
1 – 0 referto |
Racing Club |
Hampden Park (103 000 spett.)
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Avellaneda 1º novembre 1967 Ritorno |
Racing Club |
2 – 1 referto |
Celtic |
Estadio El Cilindro (100 000 spett.)
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Montevideo 4 novembre 1967 Spareggio |
Racing Club |
1 – 0 referto |
Celtic |
Stadio del Centenario (65 172 spett.)
|
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|
Racing Club campione dopo spareggio
Buenos Aires 25 settembre 1968, ore 21:00 Andata |
Estudiantes (LP) |
1 – 0 referto |
Manchester Utd |
La Bombonera (66 000 spett.)
|
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|
Manchester 16 ottobre 1968, ore 19:45 Ritorno |
Manchester Utd |
1 – 1 referto |
Estudiantes (LP) |
Old Trafford (63 428 spett.)
|
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Estudiantes (LP) campione con 3 punti
Milano 8 ottobre 1969 Andata |
Milan |
3 – 0 referto |
Estudiantes (LP) |
Stadio San Siro (60 675 spett.)
|
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Buenos Aires 22 ottobre 1969 Ritorno |
Estudiantes (LP) |
2 – 1 referto |
Milan |
La Bombonera (45 000 spett.)
|
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Milan campione per 4-2
Buenos Aires 26 agosto 1970 Andata |
Estudiantes (LP) |
2 – 2 referto |
Feijenoord |
La Bombonera (51 000 spett.)
|
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|
Rotterdam 9 settembre 1970, ore 20:30 Ritorno |
Feijenoord |
1 – 0 referto |
Estudiantes (LP) |
Stadio De Kuip (60 000 spett.)
|
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|
Feyenoord campione per 3-2
1971
Il Panathinaikos partecipa in seguito alla rinuncia dell'Ajax
Atene 15 dicembre 1971 Andata |
Panathīnaïkos |
1 – 1 referto |
Nacional |
Stadio Karaiskákis (45 000 spett.)
|
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|
Montevideo 28 dicembre 1971, ore 21:30 Ritorno |
Nacional |
2 – 1 referto |
Panathīnaïkos |
Stadio del Centenario (70 000 spett.)
|
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|
Nacional campione per 3-2
Avellaneda 6 settembre 1972 Andata |
Independiente |
1 – 1 referto |
Ajax |
Estadio Libertadores de América (60 000 spett.)
|
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|
Amsterdam 28 settembre 1972 Ritorno |
Ajax |
3 – 0 referto |
Independiente |
Stadio Olimpico di Amsterdam (46 511 spett.)
|
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|
Ajax campione per 4-1
1973
La Juventus partecipa in seguito alla rinuncia dell'Ajax. Si decise, caso unico fino al
trasferimento in Giappone, di disputare una finale in partita secca
Roma 28 novembre 1973 |
Independiente |
1 – 0 referto |
Juventus |
Stadio Olimpico (22 489 spett.)
|
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|
1974
L'Atletico Madrid partecipa in seguito alla rinuncia del Bayern Monaco
Avellaneda 12 marzo 1975 Andata |
Independiente |
1 – 0 referto |
Atlético Madrid |
Estadio Libertadores de América (60 000 spett.)
|
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|
Madrid 10 aprile 1975 Ritorno |
Atlético Madrid |
2 – 0 referto |
Independiente |
Estadio Vicente Calderón (65 000 spett.)
|
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|
Atlético Madrid campione per 2-1
1975
Bayern Monaco-Independiente non disputata perché le
squadre non sono riuscite ad accordarsi sulle date in cui disputare la competizione
Monaco di Baviera 23 novembre 1976 Andata |
Bayern Monaco |
2 – 0 referto |
Cruzeiro |
Olympiastadion (22 000 spett.)
|
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|
Belo Horizonte 21 dicembre 1976 Ritorno |
Cruzeiro |
0 – 0 referto |
Bayern Monaco |
Mineirão (123 715 spett.)
|
Bayern Monaco campione per 2-0
1977
Il Borussia Mönchengladbach partecipa in seguito alla rinuncia del Liverpool
Buenos Aires 21 marzo 1978 Andata |
Boca Juniors |
2 – 2 referto |
Borussia M'gladbach |
La Bombonera (60 000 spett.)
|
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|
Karlsruhe 1º agosto 1978 Ritorno |
Borussia M'gladbach |
0 – 3 referto |
Boca Juniors |
Wildparkstadion (38 000 spett.)
|
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|
Boca Juniors campione per 5-2
1978
Liverpool-Boca Juniors non disputata perché le squadre non sono
riuscite ad accordarsi sulle date in cui disputare la competizione
1979
Il Malmö partecipa in seguito alla rinuncia del Nottingham Forest
Malmö 18 novembre 1979 Andata |
Malmö FF |
0 – 1 referto |
Olimpia |
Malmö Stadion (4 811 spett.)
|
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Asunción 2 marzo 1980 Ritorno |
Olimpia |
2 – 1 referto |
Malmö FF |
Estadio Defensores del Chaco (35 000 spett.)
|
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|
Olimpia campione per 3-1
Finale in partita unica:
Tokyo 11 febbraio 1981 |
Nacional |
1 – 0 referto |
Nottingham Forest |
National Stadium (62 000 spett.)
|
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|
Tokyo 13 dicembre 1981 |
Flamengo |
3 – 0 referto |
Liverpool |
National Stadium (62 000 spett.)
|
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|
Tokyo 12 dicembre 1982 |
Peñarol |
2 – 0 referto |
Aston Villa |
National Stadium (63 000 spett.)
|
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|
Tokyo 11 dicembre 1983, ore 12:00 UTC+9 |
Grêmio |
2 – 1 (d.t.s.) referto |
Amburgo |
National Stadium (62 000 spett.)
|
||||||
|
Tokyo 9 dicembre 1984, ore 12:00 UTC+9 |
Independiente |
1 – 0 referto |
Liverpool |
National Stadium (62 000 spett.)
|
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|
Tokyo 8 dicembre 1985, ore 12:00 UTC+9 |
Juventus |
2 – 2 (d.t.s.) referto |
Argentinos Juniors |
National Stadium (62 000 spett.)
|
|||||||||
|
Tokyo 14 dicembre 1986, ore 12:00 UTC+9 |
River Plate |
1 – 0 referto |
Steaua Bucarest |
National Stadium (62 000 spett.)
|
||||||
|
Tokyo 11 dicembre 1987, ore 12:00 UTC+9 |
Porto |
2 – 1 (d.t.s.) referto |
Peñarol |
National Stadium (45 000 spett.)
|
||||||
|
Tokyo 11 dicembre 1988 |
Nacional |
2 – 2 (d.t.s.) referto |
PSV |
National Stadium (62 000 spett.)
|
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|
Tokyo 17 dicembre 1989, ore 12:00 UTC+9 |
Milan |
1 – 0 (d.t.s.) referto |
Atlético Nacional |
National Stadium (60 228 spett.)
|
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|
Tokyo 9 dicembre 1990, ore 12:00 UTC+9 |
Milan |
3 – 0 referto |
Olimpia |
National Stadium (60 228 spett.)
|
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|
Tokyo 8 dicembre 1991, ore 12:00 UTC+9 |
Stella Rossa |
3 – 0 referto |
Colo-Colo |
National Stadium (60 000 spett.)
|
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|
Tokyo 13 dicembre 1992, ore 12:00 UTC+9 |
San Paolo |
2 – 1 referto |
Barcellona |
National Stadium (60 000 spett.)
|
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|
1993
Il Milan partecipa in seguito alla squalifica dell'Olympique Marsiglia
Tokyo 12 dicembre 1993, ore 12:00 UTC+9 |
San Paolo |
3 – 2 referto |
Milan |
National Stadium (52 275 spett.)
|
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|
Tokyo 1º dicembre 1994, ore 19:15 UTC+9 |
Vélez Sarsfield |
2 – 0 referto |
Milan |
National Stadium (47 886 spett.)
|
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|
Tokyo 28 novembre 1995, ore 18:15 UTC+9 |
Ajax |
0 – 0 (d.t.s.) referto |
Grêmio |
National Stadium (47 129 spett.)
|
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|
Tokyo 26 novembre 1996, ore 19:15 UTC+9 |
Juventus |
1 – 0 referto |
River Plate |
National Stadium (48 305 spett.)
|
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|
Tokyo 2 dicembre 1997, ore 19:15 UTC+9 |
Borussia Dortmund |
2 – 0 referto |
Cruzeiro |
National Stadium (51 514 spett.)
|
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|
Tokyo 3 dicembre 1998, ore 19:15 UTC+9 |
Real Madrid |
2 – 1 referto |
Vasco da Gama |
National Stadium (51 514 spett.)
|
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|
Tokyo 30 novembre 1999, ore 19:15 UTC+9 |
Manchester Utd |
1 – 0 referto |
Palmeiras |
National Stadium (53 372 spett.)
|
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|
Tokyo 28 novembre 2000, ore 19:15 UTC+9 |
Boca Juniors |
2 – 1 referto |
Real Madrid |
Stadio Nazionale di Tokyo (52 511 spett.)
|
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|
Tokyo 27 novembre 2001, ore 19:20 UTC+9 |
Bayern Monaco |
1 – 0 (d.t.s.) referto |
Boca Juniors |
National Stadium (51 360 spett.)
|
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|
Yokohama 3 dicembre 2002, ore 19:20 UTC+9 |
Real Madrid |
2 – 0 referto |
Olimpia |
International Stadium (66 070 spett.)
|
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|
Yokohama 14 dicembre 2003, ore 19:20 UTC+9 |
Boca Juniors |
1 – 1 (d.t.s.) referto |
Milan |
International Stadium (66 757 spett.)
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Yokohama 12 dicembre 2004, ore 19:20 UTC+9 |
Porto |
0 – 0 (d.t.s.) referto |
Once Caldas |
International Stadium (45 748 spett.)
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Club | Vittorie | Sconfitte | Edizioni vinte |
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Milan | 3 | 4 | 1969, 1989, 1990 |
Peñarol | 3 | 2 | 1961, 1966, 1982 |
Real Madrid | 3 | 2 | 1960, 1998, 2002 |
Boca Juniors | 3 | 1 | 1977, 2000, 2003 |
Nacional | 3 | 0 | 1971, 1980, 1988 |
Independiente | 2 | 4 | 1973, 1984 |
Juventus | 2 | 1 | 1985, 1996 |
Santos | 2 | 0 | 1962, 1963 |
Inter | 2 | 0 | 1964, 1965 |
San Paolo | 2 | 0 | 1992, 1993 |
Ajax | 2 | 0 | 1972, 1995 |
Bayern Monaco | 2 | 0 | 1976, 2001 |
Porto | 2 | 0 | 1987, 2004 |
Estudiantes (LP) | 1 | 2 | 1968 |
Olimpia | 1 | 2 | 1979 |
Grêmio | 1 | 1 | 1983 |
River Plate | 1 | 1 | 1986 |
Racing Club | 1 | 1 | 1967 |
Manchester Utd | 1 | 1 | 1999 |
Feyenoord | 1 | 0 | 1970 |
Atlético Madrid | 1 | 0 | 1974 |
Flamengo | 1 | 0 | 1981 |
Stella Rossa | 1 | 0 | 1991 |
Vélez Sarsfield | 1 | 0 | 1994 |
Borussia Dortmund | 1 | 0 | 1997 |
Nazione | Vittorie | N°Squadre | Anni |
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Argentina | 9 | 6 | 1967, 1968, 1973, 1977, 1984, 1986, 1994, 2000, 2003 |
Italia | 7 | 3 | 1964, 1965, 1969, 1985, 1989, 1990, 1996 |
Uruguay | 6 | 2 | 1961, 1966, 1971, 1980, 1982, 1988 |
Brasile | 6 | 4 | 1962, 1963, 1981, 1983, 1992, 1993 |
Spagna | 4 | 2 | 1960, 1974, 1998, 2002 |
Paesi Bassi | 3 | 2 | 1970, 1972, 1995 |
Germania | 3 | 2 | 1976, 1997, 2001 |
Portogallo | 2 | 1 | 1987, 2004 |
Paraguay | 1 | 1 | 1979 |
Jugoslavia | 1 | 1 | 1991 |
Inghilterra | 1 | 1 | 1999 |
Confederazione | Vittorie | N°Nazioni | N°Squadre |
---|---|---|---|
CONMEBOL | 22 | 4 | 13 |
UEFA | 21 | 7 | 12 |
Elenco degli stadi in cui si sono disputate le partite della Coppa Intercontinentale.