Coppa Intercontinentale

Coppa Intercontinentale
Altri nomi
  • Coppa Intercontinentale dei Club Campioni
  • Coppa Euro-Sudamericana Toyota
  • Coppa EUSA
Sport  Calcio
Tipo squadre di club
Organizzatore CONMEBOL e UEFA
Titolo Campione del mondo FIFA
Cadenza annuale
Apertura dicembre
Partecipanti 2
Formula And. e rit. (Dal 1960 al 1979)
Gara unica (Dal 1980 al 2004)
Storia
Fondazione 1960
Soppressione 2004
Numero edizioni 43
Ultimo vincitore Porto
Record vittorie

Coppa Intercontinentale

La Coppa Intercontinentale fu una competizione calcistica tenutasi annualmente tra il 1960 e il 2004 tra i club campioni in carica d'Europa e del Sudamerica.

Inizialmente la sua denominazione per esteso era "Coppa Intercontinentale dei Club Campioni", come aveva richiesto la FIFA per concedere la propria approvazione[1]. Dal 1980 cambiò il proprio nome in "Coppa Europeo-Sudamericana" (European/South American Toyota Cup),[2] o più brevemente come "Coppa EUSA" (en. EUSA Cup) divenendo anche nota come "Coppa Europeo-Sudamericana Toyota" o Toyota Cup per motivi commerciali. Era gestita congiuntamente dalle confederazioni europea (UEFA)[3][4] e sudamericana (CONMEBOL)[5], e riconosciuta anche dalla FIFA come competizione ufficiale nonostante non sia stata da essa organizzata[6][7][8][9]. Nel 2005, infine, essa si fuse con la Coppa del mondo per club FIFA[10].

Nonostante l'esistenza in passato di diversi tornei che rivendicavano il diritto di assegnare il titolo simbolico di campione del mondo (il Football World Championship, il Trofeo Sir Thomas Lipton, la Copa Rio e la Pequeña Copa del Mundo)[11], la FIFA riconosce solo la Coppa Intercontinentale come legittima antesignana della propria Coppa del mondo per club.

Benché non vi sia corrispondenza statistica fra le due competizioni[12][13][14], sussiste tuttavia una coincidenza giuridica: sin dalle origini della manifestazione, infatti, la FIFA considerava l'Intercontinentale una competizione mondiale in illo tempore poiché disputata dai rappresentanti dei due continenti con maggior sviluppo nella disciplina a livello di club, e successo a livello di nazionali, nonché gli unici in cui si disputavano tornei confederali all'epoca della sua inaugurazione[15]. Nel 2017, infine, la FIFA ha equiparato i titoli della Coppa del mondo per club e della Coppa Intercontinentale, riconoscendo a posteriori anche i vincitori dell'Intercontinentale come detentori del titolo ufficiale di "campione del mondo FIFA", inizialmente attribuito soltanto ai vincitori della Coppa del mondo per club[14][16].

Nel 2022 è stata istituita la Coppa Intercontinentale Under-20, la versione per squadre giovanili della Coppa Intercontinentale, che mette di fronte in gara unica le vincitrici della Coppa Libertadores Under-20 e della UEFA Youth League

Formula

La competizione si è sempre svolta annualmente. Dall'esordio nel 1960 all'edizione del 1979 le due sfidanti si incontravano in una gara d'andata e in una di ritorno nei rispettivi stadi; il continente in cui si disputava la partita di ritorno era alternato, sempre con cadenza annuale. Fino al 1968 era dichiarata campione la squadra che raccoglieva più punti, sicché in caso di parità dopo le due gare si disputava uno spareggio in uno stato diverso, comunque nel continente della formazione che aveva disputato in casa la gara di ritorno. Dal 1969 il regolamento fu modificato, introducendo la differenza reti in luogo della somma dei punti e abolendo così gli spareggi.

La collocazione nel calendario della manifestazione era instabile, al punto che le edizioni del 1975 e del 1978 non furono disputate per un mancato accordo sulle date in cui giocare. Dal 1980, con il trasferimento in Giappone come sede fissa e la sponsorizzazione da parte della Toyota, l'Intercontinentale si disputò in partita unica (dopo un primo esperimento nel 1973) e sempre al termine dell'anno solare.

Storia

Gli esordi

Il secondo trionfo del Peñarol nel 1966; gli uruguaiani furono tra i maggiori protagonisti delle prime edizioni del torneo.

La Coppa Intercontinentale dei Club Campioni fu, nel 1960, la prima manifestazione ufficiale che individuava il miglior club al mondo[15]. In quell'anno il Real Madrid aveva conquistato la sua quinta Coppa dei Campioni consecutiva e, se il dominio delle merengues nell'allora unica competizione UEFA era indiscutibile, per poter essere dichiarati i migliori al mondo gli spagnoli avrebbero dovuto confrontarsi con la più forte rappresentante dell'unico altro continente al tempo calcisticamente sviluppato, il Sudamerica.

Per questa esigenza, la CONMEBOL organizzò un torneo per campioni nazionali simile a quello nato cinque anni prima in Europa[19], che fu chiamato Coppa Libertadores: il vincitore si sarebbe incontrato in una doppia sfida contro i campioni dell'UEFA. Trent'anni dopo la Coppa Jules Rimet per le Nazionali, la Coppa Intercontinentale permise di laureare anche fra i club una squadra campione del mondo[15].

Dall'iniziale prestigio al progressivo declinoNestor Combin, attaccante del Milan, accasciato al suolo dopo i duri scontri del 1969 coi giocatori dell'Estudiantes (LP).

Il torneo affascinò subito i tifosi europei ma ancor di più quelli sudamericani, che vi vedevano un obiettivo decisamente superiore alla stessa Libertadores. Il clima surriscaldato rese le trasferte nell'emisfero australe molto impegnative, e le squadre europee a volte subirono accoglienze ben poco ospitali da parte dei paesi dell'America meridionale[20]: su tutte la finale di ritorno del 1969 a Buenos Aires tra l'Estudiantes (LP) e i trionfatori del Milan, al termine della quale il rossonero d'origine argentina Nestor Combin fu arrestato per presunta renitenza alla leva[21], e rilasciato all'alba solo dopo aver mosso le vie della diplomazia[20]. A causa di simili intemperanze e della difficile collocazione nel calendario internazionale, le fortune della coppa dei due mondi negli anni 1970 scemarono tanto rapidamente quanto erano cresciute nel decennio precedente.

Nel 1971 gli olandesi dell'Ajax furono i primi a rinunciare alla competizione, sostituiti dal Panathīnaïkos finalista perdente di Coppa dei Campioni; nel 1973 gli olandesi declinarono nuovamente, sostituiti dalla Juventus: la finale si disputò a Roma, il solo caso, dal 1960 al 1979, in cui il trofeo non fu assegnato con sfide di andata e ritorno. Nel 1974 il Bayern Monaco rinunciò, sostituito dall'Atlético Madrid, che diventò l'unico club ad aggiudicarsi la Coppa Intercontinentale come vicecampione del proprio continente.

Nel 1975 la manifestazione non fu disputata: le eventuali finaliste sarebbero state il Bayern e l'Independiente. Nel 1977 il Liverpool rifiutò e cedette il suo posto ai vicecampioni del Borussia M'gladbach. Nel 1978, per la seconda volta, la competizione non ebbe luogo: le eventuali finaliste sarebbero state il Liverpool e il Boca Juniors. Nel 1979, infine, anche il Nottingham Forest rinunciò in favore dei vicecampioni del Malmö FF.

La rinascita in Giappone

Platini e Scirea col trofeo vinto nel 1985 dalla Juventus, prima squadra europea a far propria la competizione dopo il cambio di formula.

Nuovo impulso alla manifestazione arrivò nel 1980 per mano della Toyota, che propose a UEFA e CONMEBOL di rilevare i diritti di commercializzazione del torneo, inglobandolo in un appuntamento annuale da disputarsi in gara unica in Giappone; nell'occasione la casa automobilistica affiancò al nome canonico della manifestazione quello commerciale di Toyota Cup (e imponendo di conseguenza, fino al 1998, il divieto agli sponsor di maglia per le squadre partecipanti).

La nuova formula ebbe il merito di ridare assoluta regolarità al torneo, anche se tolse ai tifosi il contatto diretto con la manifestazione, ora disputata in campo neutro; nello specifico, per lungo tempo a Tokyo e nelle ultime tre edizioni a Yokohama. Toyota sottoscrisse anche accordi con la UEFA per mettersi al riparo, con pesanti penali, da un eventuale ritiro dei club europei, com'era successo nel recente passato. Le squadre del vecchio continente impiegarono anni per tornare a imporsi, cogliendo il primo successo con la Juventus nel 1985; da qui in avanti, tuttavia, la competitività del calcio europeo crebbe parallelamente alla sua forza economica, che attraeva nella Coppa dei Campioni i più forti calciatori del pianeta, grazie anche alla sempre maggiore permeabilità delle frontiere[22]. A cavallo tra secondo e terzo millennio, dal 1995 al 2002, i trofei intercontinentali furono vinti da club europei in sette occasioni su otto.

Nel 2004 il comitato organizzativo UEFA-CONMEBOL, in accordo con la FIFA, decise di abolire la Coppa Intercontinentale, e dall'anno successivo fu inaugurata (dopo un'edizione sperimentale tenutasi nel 2000) la Coppa del mondo per club FIFA, torneo organizzato direttamente dalla federazione internazionale e riservato ai sei club vincitori dei tornei continentali delle sei confederazioni calcistiche[11] che, a differenza della Coppa Intercontinentale, è obbligatorio per tutte le squadre qualificatesi attraverso i propri trofei continentali[23].

Il trofeo negli anni

Da sinistra: Oscar Ruggeri e Nery Pumpido sorreggono la Toyota Cup, mentre Héctor Enrique stringe la Coppa Intercontinentale, dopo la vittoria del River Plate nell'edizione 1986.

Il trofeo assegnato nella competizione, nota per esteso come "Coppa Intercontinentale dei Club Campioni", non ha subito cambiamenti estetici dalla prima edizione del 1960 a quella del 2004, quando venne assorbita dalla nuova Coppa del mondo per club FIFA.

Dal 1980 in poi, al trofeo della Coppa Intercontinentale venne affiancato quello della Toyota Cup (Coppa Toyota), in coincidenza con la sopravvenuta sponsorizzazione della competizione da parte della Toyota, che la rinominò in "Coppa Europeo-Sudamericana Toyota": il cerimoniale di premiazione della squadra vincitrice prevedeva la consegna della Coppa Intercontinentale al capitano, mentre il compito di sollevare la Toyota Cup era affidato al suo vice; inoltre il migliore giocatore del match veniva premiato con una vettura della casa automobilistica.

Albo d'oro

Anno Vincitore Risultato Finalista
1960
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Bandiera della Spagna Real Madrid 0 - 0
5 - 1
Bandiera dell'Uruguay Peñarol
1961
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Bandiera dell'Uruguay Peñarol 0 - 1
5 - 0
2 - 1
Bandiera del Portogallo Benfica
1962
Dettagli
Bandiera del Brasile Santos 3 - 2
5 - 2
Bandiera del Portogallo Benfica
1963
Dettagli
Bandiera del Brasile Santos 2 - 4
4 - 2
1 - 0
Bandiera dell'Italia Milan
1964
Dettagli
Bandiera dell'Italia Inter 0 - 1
2 - 0
1 - 0 (dts)
Bandiera dell'Argentina Independiente
1965
Dettagli
Bandiera dell'Italia Inter 3 - 0
0 - 0
Bandiera dell'Argentina Independiente
1966
Dettagli
Bandiera dell'Uruguay Peñarol 2 - 0
2 - 0
Bandiera della Spagna Real Madrid
1967
Dettagli
Bandiera dell'Argentina Racing Club 0 - 1
2 - 1
1 - 0
Bandiera della Scozia Celtic
1968
Dettagli
Bandiera dell'Argentina Estudiantes (LP) 1 - 0
1 - 1
Bandiera dell'Inghilterra Manchester Utd
1969
Dettagli
Bandiera dell'Italia Milan 3 - 0
1 - 2
Bandiera dell'Argentina Estudiantes (LP)
1970
Dettagli
Bandiera dei Paesi Bassi Feyenoord 2 - 2
1 - 0
Bandiera dell'Argentina Estudiantes (LP)
1971
Dettagli
Bandiera dell'Uruguay Nacional 1 - 1
2 - 1
Bandiera della Grecia Panathīnaïkos[24]
1972
Dettagli
Bandiera dei Paesi Bassi Ajax 1 - 1
3 - 0
Bandiera dell'Argentina Independiente
1973
Dettagli
Bandiera dell'Argentina Independiente 1 - 0 Bandiera dell'Italia Juventus[25]
1974
Dettagli
Bandiera della Spagna Atlético Madrid[26] 0 - 1
2 - 0
Bandiera dell'Argentina Independiente
1975 - -[27] -
1976
Dettagli
Bandiera della Germania Ovest Bayern Monaco 2 - 0
0 - 0
Bandiera del Brasile Cruzeiro
1977
Dettagli
Bandiera dell'Argentina Boca Juniors 2 - 2
3 - 0
Bandiera della Germania Ovest Borussia M'gladbach[28]
1978 - -[29] -
1979
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Bandiera del Paraguay Olimpia 1 - 0
2 - 1
Bandiera della Svezia Malmö FF[30]
1980
Dettagli
Bandiera dell'Uruguay Nacional 1 - 0 Bandiera dell'Inghilterra Nottingham Forest
1981
Dettagli
Bandiera del Brasile Flamengo 3 - 0 Bandiera dell'Inghilterra Liverpool
1982
Dettagli
Bandiera dell'Uruguay Peñarol 2 - 0 Bandiera dell'Inghilterra Aston Villa
1983
Dettagli
Bandiera del Brasile Grêmio 2 - 1 (dts) Bandiera della Germania Ovest Amburgo
1984
Dettagli
Bandiera dell'Argentina Independiente 1 - 0 Bandiera dell'Inghilterra Liverpool
1985
Dettagli
Bandiera dell'Italia Juventus 2 - 2 (dts)
4 - 2 (dtr)
Bandiera dell'Argentina Argentinos Juniors
1986
Dettagli
Bandiera dell'Argentina River Plate 1 - 0 Bandiera della Romania Steaua Bucarest
1987
Dettagli
Bandiera del Portogallo Porto 2 - 1 (dts) Bandiera dell'Uruguay Peñarol
1988
Dettagli
Bandiera dell'Uruguay Nacional 2 - 2 (dts)
7 - 6 (dtr)
Bandiera dei Paesi Bassi PSV
1989
Dettagli
Bandiera dell'Italia Milan 1 - 0 (dts) Bandiera della Colombia Atlético Nacional
1990
Dettagli
Bandiera dell'Italia Milan 3 - 0 Bandiera del Paraguay Olimpia
1991
Dettagli
Bandiera della Jugoslavia Stella Rossa 3 - 0 Bandiera del Cile Colo-Colo
1992
Dettagli
Bandiera del Brasile San Paolo 2 - 1 Bandiera della Spagna Barcellona
1993
Dettagli
Bandiera del Brasile San Paolo 3 - 2 Bandiera dell'Italia Milan[31]
1994
Dettagli
Bandiera dell'Argentina Vélez Sarsfield 2 - 0 Bandiera dell'Italia Milan
1995
Dettagli
Bandiera dei Paesi Bassi Ajax 0 - 0 (dts)
4 - 3 (dtr)
Bandiera del Brasile Grêmio
1996
Dettagli
Bandiera dell'Italia Juventus 1 - 0 Bandiera dell'Argentina River Plate
1997
Dettagli
Bandiera della Germania Borussia Dortmund 2 - 0 Bandiera del Brasile Cruzeiro
1998
Dettagli
Bandiera della Spagna Real Madrid 2 - 1 Bandiera del Brasile Vasco da Gama
1999
Dettagli
Bandiera dell'Inghilterra Manchester Utd 1 - 0 Bandiera del Brasile Palmeiras
2000
Dettagli
Bandiera dell'Argentina Boca Juniors 2 - 1 Bandiera della Spagna Real Madrid
2001
Dettagli
Bandiera della Germania Bayern Monaco 1 - 0 (dts) Bandiera dell'Argentina Boca Juniors
2002
Dettagli
Bandiera della Spagna Real Madrid 2 - 0 Bandiera del Paraguay Olimpia
2003
Dettagli
Bandiera dell'Argentina Boca Juniors 1 - 1 (dts)
3 - 1 (dtr)
Bandiera dell'Italia Milan
2004
Dettagli
Bandiera del Portogallo Porto 0 - 0 (dts)
8 - 7 (dtr)
Bandiera della Colombia Once Caldas

Statistiche

Vittorie per club

Arrigo Sacchi e Franco Baresi, rispettivamente allenatore e capitano del Milan, posano con la Coppa Intercontinentale 1989; i rossoneri sono tra i più titolati nella competizione, a pari merito con Peñarol, NacionalReal Madrid e Boca Juniors.
Club Vittorie Sconfitte Edizioni vinte
Bandiera dell'Italia Milan 3 4 1969, 1989, 1990
Bandiera dell'Uruguay Peñarol 3 2 1961, 1966, 1982
Bandiera della Spagna Real Madrid 3 2 1960, 1998, 2002
Bandiera dell'Argentina Boca Juniors 3 1 1977, 2000, 2003
Bandiera dell'Uruguay Nacional 3 0 1971, 1980, 1988
Bandiera dell'Argentina Independiente 2 4 1973, 1984
Bandiera dell'Italia Juventus 2 1 1985, 1996
Bandiera del Brasile Santos 2 0 1962, 1963
Bandiera dell'Italia Inter 2 0 1964, 1965
Bandiera del Brasile San Paolo 2 0 1992, 1993
Bandiera dei Paesi Bassi Ajax 2 0 1972, 1995
Bandiera della Germania Bayern Monaco 2 0 1976, 2001
Bandiera del Portogallo Porto 2 0 1987, 2004
Bandiera dell'Argentina Estudiantes (LP) 1 2 1968
Bandiera del Paraguay Olimpia 1 2 1979
Bandiera del Brasile Grêmio 1 1 1983
Bandiera dell'Argentina River Plate 1 1 1986
Bandiera dell'Argentina Racing Club 1 1 1967
Bandiera dell'Inghilterra Manchester Utd 1 1 1999
Bandiera dei Paesi Bassi Feyenoord 1 0 1970
Bandiera della Spagna Atlético Madrid 1 0 1974
Bandiera del Brasile Flamengo 1 0 1981
Bandiera della Serbia Stella Rossa 1 0 1991
Bandiera dell'Argentina Vélez Sarsfield 1 0 1994
Bandiera della Germania Borussia Dortmund 1 0 1997

Vittorie per federazione

Nazione Vittorie N°Squadre Anni
Bandiera dell'Argentina Argentina 9 6 1967, 1968, 1973, 1977, 1984, 1986, 1994, 2000, 2003
Bandiera dell'Italia Italia 7 3 1964, 1965, 1969, 1985, 1989, 1990, 1996
Bandiera dell'Uruguay Uruguay 6 2 1961, 1966, 1971, 1980, 1982, 1988
Bandiera del Brasile Brasile 6 4 1962, 1963, 1981, 1983, 1992, 1993
Bandiera della Spagna Spagna 4 2 1960, 1974, 1998, 2002
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 3 2 1970, 1972, 1995
Bandiera della Germania Germania 3 2 1976, 1997, 2001
Bandiera del Portogallo Portogallo 2 1 1987, 2004
Bandiera del Paraguay Paraguay 1 1 1979
Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia 1 1 1991
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 1 1 1999

Vittorie per confederazione

Confederazione Vittorie N°Federazioni N°Squadre
CONMEBOL 22 4 13
UEFA 21 7 12

Miglior giocatore

Premio assegnato a partire dal 1980.

Anno Nome Club
1980 Bandiera dell'Uruguay Waldemar Victorino Nacional
1981 Bandiera del Brasile Zico Flamengo
1982 Bandiera del Brasile Jair Peñarol
1983 Bandiera del Brasile Renato Gaúcho Grêmio
1984 Bandiera dell'Argentina José Percudani Independiente
1985 Bandiera della Francia Michel Platini Juventus
1986 Bandiera dell'Uruguay Antonio Alzamendi River Plate
1987 Bandiera dell'Algeria Rabah Madjer Porto
1988 Bandiera dell'Uruguay Santiago Ostolaza Nacional
1989 Bandiera dell'Italia Alberico Evani Milan
1990 Bandiera dei Paesi Bassi Frank Rijkaard Milan
1991 Bandiera della Jugoslavia Vladimir Jugović Stella Rossa
1992 Bandiera del Brasile Raí San Paolo
1993 Bandiera del Brasile Toninho Cerezo San Paolo
1994 Bandiera dell'Argentina Omar Asad Vélez Sarsfield
1995 Bandiera dei Paesi Bassi Danny Blind Ajax
1996 Bandiera dell'Italia Alessandro Del Piero Juventus
1997 Bandiera della Germania Andreas Möller Borussia Dortmund
1998 Bandiera della Spagna Raúl Real Madrid
1999 Bandiera del Galles Ryan Giggs Manchester Utd
2000 Bandiera dell'Argentina Martín Palermo Boca Juniors
2001 Bandiera del Ghana Samuel Kuffour Bayern Monaco
2002 Bandiera del Brasile Ronaldo Real Madrid
2003 Bandiera dell'Argentina Matías Donnet Boca Juniors
2004 Bandiera del Portogallo Maniche Porto

Record

  • Giocatori col maggior numero di partecipazioni
    Paolo Maldini e Alessandro Costacurta, 5 edizioni (1989, 1990, 1993, 1994, 2003. Tutte con il Milan)
  • Giocatore col maggior numero di reti segnate nella storia della competizione
    Pelé, 7 (tutte con il Santos)
  • Giocatore col maggior numero di titoli vinti
    Saul Malatrasi, 3 (con l'Inter nel 1964 e 1965 e con il Milan nel 1969)
  • Allenatore col maggior numero di titoli vinti
    Carlos Bianchi, 3 (con il Velez Sarsfield nel 1994 e con il Boca Juniors nel 2000 e nel 2003)
  • Maggior numero di partecipazioni
    Milan, 7 (tre vittorie e quattro sconfitte)
  • Maggior numero di partecipazioni consecutive
    Estudiantes e Independiente, 3 (rispettivamente tra il 1968 e il 1970, e tra il 1972 e il 1974)
  • Squadra con il maggior numero di reti segnate nella storia del torneo
    Milan, 17 reti (in 7 edizioni)
  • Massimo scarto di gol in un singolo incontro
    5 reti (Peñarol-Benfica 5-0 dell'edizione 1961)
  • Maggior numero di gol in un singolo incontro
    7 (Santos-Benfica 5-2 dell'edizione 1962 e Boca Juniors-Borussia Mönchengladbach 5-2) dell'edizione 1977)

Voci correlate

Albo d'oro della Coppa Intercontinentale

Elenco dei vincitori delle 43 edizioni di Coppa Intercontinentale disputate dal 1960 al 2004 e organizzate congiuntamente dalla Unione delle Associazioni Calcistiche Europee (UEFA) e dalla Confederazione Sudamericana del Calcio (CONMEBOL).

La Coppa Intercontinentale era riconosciuta direttamente dalla UEFA e dalla CONMEBOL, e indirettamente dalla Federazione Internazionale del Calcio (FIFA), come un titolo mondiale de facto,[1][2] in virtù della superiorità sportiva che entrambe le confederazioni organizzatrici della manifestazione allora vantavano[3] e tuttora vantano, seppur in maniera minore per quel che riguarda il calcio sudamericano, indebolito a causa della sempre maggiore permeabilità delle frontiere europee che attraggono nella Champions League i più forti calciatori sudamericani e di tutto il pianeta.[4] In particolare, la FIFA (la quale si è limitata, inizialmente, ad autorizzare la creazione di competizioni in ambito internazionale indirizzate ai club solo nel caso in cui fossero organizzate almeno da due associazioni membro, salvo poi assegnare alle confederazioni la responsabilità esclusiva per organizzarle)[5] considera la Coppa del mondo per club, competizione da essa istituita nel 2005 come rimpiazzo della Coppa Intercontinentale, quale manifestazione prosecutrice di quest'ultima. Inoltre, nel 2017 la FIFA ha ufficialmente equiparato i titoli della Coppa del mondo per club e della Coppa Intercontinentale, riconoscendo i vincitori dell'Intercontinentale come detentori del titolo di "campione del mondo FIFA", inizialmente attribuito soltanto ai vincitori della Coppa del mondo per club.

Albo d'oro

Coppa Intercontinentale dei Club Campioni (1960-1979)

Finali con andata e ritorno:

1960

Montevideo
3 luglio 1960, ore 19:30
Andata
Peñarol 0 – 0
referto
Real Madrid Stadio del Centenario (71 872 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Argentina Praddaude

Madrid
4 settembre 1960, ore 20:30
Ritorno
Real Madrid 5 – 1
referto
Peñarol Stadio Santiago Bernabéu (90 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Inghilterra Aston

Real Madrid campione con 3 punti

1961

Lisbona
4 settembre 1961
Andata
Benfica 1 – 0
referto
Peñarol Estádio da Luz (40 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Svizzera Huber

Montevideo
17 settembre 1961
Ritorno
Peñarol 5 – 0
referto
Benfica Stadio del Centenario (56 358 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Argentina Nay Foino

Montevideo
19 settembre 1961, ore 21:00
Spareggio
Peñarol 2 – 1
referto
Benfica Stadio del Centenario (60 241 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Argentina Praddaude

Peñarol campione dopo lo spareggio

1962

Rio de Janeiro
19 settembre 1962
Andata
Santos 3 – 2
referto
Benfica Stadio Maracanã (90 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera del Paraguay Cabrera

Lisbona
11 ottobre 1962
Ritorno
Benfica 2 – 5
referto
Santos Estádio da Luz (73 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Francia Pierre Schwinte

Santos campione con 4 punti

1963

Milano
16 ottobre 1963
Andata
Milan 4 – 2
referto
Santos Stadio San Siro (51 917 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Austria Alfred Habefellner

Rio de Janeiro
14 novembre 1963
Ritorno
Santos 4 – 2
referto
Milan Stadio Maracanã (150 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Argentina Juan Brozzi

Rio de Janeiro
16 novembre 1963
Spareggio
Santos 1 – 0
referto
Milan Stadio Maracanã (121 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Argentina Juan Brozzi

Santos campione dopo spareggio

1964

Avellaneda
9 settembre 1964
Andata
Independiente 1 – 0
referto
Inter Estadio Libertadores de América (65 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera del Brasile Marques

Milano
23 settembre 1964
Ritorno
Inter 2 – 0
referto
Independiente Stadio San Siro (50 164 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Ungheria Gere

Madrid
26 settembre 1964
Spareggio
Inter 1 – 0
(d.t.s.)
referto
Independiente Stadio Santiago Bernabéu (45 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Spagna Ortiz de Mendibil

Inter campione dopo spareggio

1965

Milano
8 settembre 1965
Andata
Inter 3 – 0
referto
Independiente Stadio San Siro (60 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Germania Ovest Rudolf Kreitlein

Avellaneda
15 settembre 1965
Ritorno
Independiente 0 – 0
referto
Inter Estadio Libertadores de América (55 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera del Perù Yamasaki

Inter campione con 3 punti

1966

Montevideo
12 ottobre 1966, ore 16:00
Andata
Peñarol 2 – 0
referto
Real Madrid Stadio del Centenario (58 324 spett.)
Arbitro:  Bandiera del Cile Vicuña

Madrid
26 ottobre 1966, ore 20:30
Ritorno
Real Madrid 0 – 2
referto
Peñarol Stadio Santiago Bernabéu (71 063 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Italia Lo Bello

Peñarol campione con 4 punti

1967

Glasgow
18 ottobre 1967
Andata
Celtic 1 – 0
referto
Racing Club Hampden Park (103 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Spagna Gardeazábal

Avellaneda
1º novembre 1967
Ritorno
Racing Club 2 – 1
referto
Celtic Estadio El Cilindro (100 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Uruguay Marino

Montevideo
4 novembre 1967
Spareggio
Racing Club 1 – 0
referto
Celtic Stadio del Centenario (65 172 spett.)
Arbitro:  Bandiera del Paraguay Pérez Osorio

Racing Club campione dopo spareggio

1968

Buenos Aires
25 settembre 1968, ore 21:00
Andata
Estudiantes (LP) 1 – 0
referto
Manchester Utd La Bombonera (66 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera del Paraguay Sosa Miranda

Manchester
16 ottobre 1968, ore 19:45
Ritorno
Manchester Utd 1 – 1
referto
Estudiantes (LP) Old Trafford (63 428 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Jugoslavia Zečević

Estudiantes (LP) campione con 3 punti

1969

Milano
8 ottobre 1969
Andata
Milan 3 – 0
referto
Estudiantes (LP) Stadio San Siro (60 675 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Francia Machin

Buenos Aires
22 ottobre 1969
Ritorno
Estudiantes (LP) 2 – 1
referto
Milan La Bombonera (45 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera del Cile Massaro

Milan campione per 4-2

1970

Buenos Aires
26 agosto 1970
Andata
Estudiantes (LP) 2 – 2
referto
Feijenoord La Bombonera (51 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Germania Est Glöckner

Rotterdam
9 settembre 1970, ore 20:30
Ritorno
Feijenoord 1 – 0
referto
Estudiantes (LP) Stadio De Kuip (60 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera del Perù Tejada

Feyenoord campione per 3-2

1971
Il Panathinaikos partecipa in seguito alla rinuncia dell'Ajax

Atene
15 dicembre 1971
Andata
Panathīnaïkos 1 – 1
referto
Nacional Stadio Karaiskákis (45 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera del Brasile Favilli Neto

Montevideo
28 dicembre 1971, ore 21:30
Ritorno
Nacional 2 – 1
referto
Panathīnaïkos Stadio del Centenario (70 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Scozia Mackenzie

Nacional campione per 3-2

1972

Avellaneda
6 settembre 1972
Andata
Independiente 1 – 1
referto
Ajax Estadio Libertadores de América (60 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Unione Sovietica Bakhramov

Amsterdam
28 settembre 1972
Ritorno
Ajax 3 – 0
referto
Independiente Stadio Olimpico di Amsterdam (46 511 spett.)
Arbitro:  Bandiera del Paraguay Romei

Ajax campione per 4-1

1973
La Juventus partecipa in seguito alla rinuncia dell'Ajax. Si decise, caso unico fino al trasferimento in Giappone, di disputare una finale in partita secca

Roma
28 novembre 1973
Independiente 1 – 0
referto
Juventus Stadio Olimpico (22 489 spett.)
Arbitro:  Bandiera del Belgio Delcourt

1974
L'Atletico Madrid partecipa in seguito alla rinuncia del Bayern Monaco

Avellaneda
12 marzo 1975
Andata
Independiente 1 – 0
referto
Atlético Madrid Estadio Libertadores de América (60 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera dei Paesi Bassi Charles Corver

Madrid
10 aprile 1975
Ritorno
Atlético Madrid 2 – 0
referto
Independiente Estadio Vicente Calderón (65 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera del Cile Carlos Robles

Atlético Madrid campione per 2-1

1975
Bayern Monaco-Independiente non disputata perché le squadre non sono riuscite ad accordarsi sulle date in cui disputare la competizione

1976

Monaco di Baviera
23 novembre 1976
Andata
Bayern Monaco 2 – 0
referto
Cruzeiro Olympiastadion (22 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Argentina Luis Pestarino

Belo Horizonte
21 dicembre 1976
Ritorno
Cruzeiro 0 – 0
referto
Bayern Monaco Mineirão (123 715 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Inghilterra Patrick Partridge

Bayern Monaco campione per 2-0

1977
Il Borussia Mönchengladbach partecipa in seguito alla rinuncia del Liverpool

Buenos Aires
21 marzo 1978
Andata
Boca Juniors 2 – 2
referto
Borussia M'gladbach La Bombonera (60 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Bulgaria Nikola Doudine

Karlsruhe
1º agosto 1978
Ritorno
Borussia M'gladbach 0 – 3
referto
Boca Juniors Wildparkstadion (38 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Uruguay Roque Cerullo

Boca Juniors campione per 5-2

1978
Liverpool-Boca Juniors non disputata perché le squadre non sono riuscite ad accordarsi sulle date in cui disputare la competizione

1979
Il Malmö partecipa in seguito alla rinuncia del Nottingham Forest

Malmö
18 novembre 1979
Andata
Malmö FF 0 – 1
referto
Olimpia Malmö Stadion (4 811 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Inghilterra Patrick Partridge

Asunción
2 marzo 1980
Ritorno
Olimpia 2 – 1
referto
Malmö FF Estadio Defensores del Chaco (35 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Uruguay Juan Daniel Cardellino

Olimpia campione per 3-1

Coppa Europeo-Sudamericana TOYOTA (1980-2004)

Finale in partita unica:

1980

Tokyo
11 febbraio 1981
Nacional 1 – 0
referto
Nottingham Forest National Stadium (62 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera d'Israele Abraham Klein

1981

Tokyo
13 dicembre 1981
Flamengo 3 – 0
referto
Liverpool National Stadium (62 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera del Messico Rubio Vásquez

1982

Tokyo
12 dicembre 1982
Peñarol 2 – 0
referto
Aston Villa National Stadium (63 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Costa Rica Luis Paulino Siles

1983

Tokyo
11 dicembre 1983, ore 12:00 UTC+9
Grêmio 2 – 1
(d.t.s.)
referto
Amburgo National Stadium (62 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Francia Michel Vautrot

1984

Tokyo
9 dicembre 1984, ore 12:00 UTC+9
Independiente 1 – 0
referto
Liverpool National Stadium (62 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera del Brasile Romualdo Arppi Filho

1985

Tokyo
8 dicembre 1985, ore 12:00 UTC+9
Juventus 2 – 2
(d.t.s.)
referto
Argentinos Juniors National Stadium (62 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Germania Volker Roth

1986

Tokyo
14 dicembre 1986, ore 12:00 UTC+9
River Plate 1 – 0
referto
Steaua Bucarest National Stadium (62 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Uruguay José Martínez

1987

Tokyo
11 dicembre 1987, ore 12:00 UTC+9
Porto 2 – 1
(d.t.s.)
referto
Peñarol National Stadium (45 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Austria Franz Wöhrer

1988

Tokyo
11 dicembre 1988
Nacional 2 – 2
(d.t.s.)
referto
PSV National Stadium (62 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Colombia Jesús Díaz

1989

Tokyo
17 dicembre 1989, ore 12:00 UTC+9
Milan 1 – 0
(d.t.s.)
referto
Atlético Nacional National Stadium (60 228 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Svezia Erik Fredriksson

1990

Tokyo
9 dicembre 1990, ore 12:00 UTC+9
Milan 3 – 0
referto
Olimpia National Stadium (60 228 spett.)
Arbitro:  Bandiera del Brasile José Roberto Wright

1991

Tokyo
8 dicembre 1991, ore 12:00 UTC+9
Stella Rossa 3 – 0
referto
Colo-Colo National Stadium (60 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Svizzera Kurt Röthlisberger

1992

Tokyo
13 dicembre 1992, ore 12:00 UTC+9
San Paolo 2 – 1
referto
Barcellona National Stadium (60 000 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Argentina Juan Carlos Loustau

1993
Il Milan partecipa in seguito alla squalifica dell'Olympique Marsiglia

Tokyo
12 dicembre 1993, ore 12:00 UTC+9
San Paolo 3 – 2
referto
Milan National Stadium (52 275 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Francia Joël Quiniou

1994

Tokyo
1º dicembre 1994, ore 19:15 UTC+9
Vélez Sarsfield 2 – 0
referto
Milan National Stadium (47 886 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Colombia José Torres Cadena

1995

Tokyo
28 novembre 1995, ore 18:15 UTC+9
Ajax 0 – 0
(d.t.s.)
referto
Grêmio National Stadium (47 129 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Inghilterra David Elleray

1996

Tokyo
26 novembre 1996, ore 19:15 UTC+9
Juventus 1 – 0
referto
River Plate National Stadium (48 305 spett.)
Arbitro:  Bandiera del Brasile Márcio Rezende

1997

Tokyo
2 dicembre 1997, ore 19:15 UTC+9
Borussia Dortmund 2 – 0
referto
Cruzeiro National Stadium (51 514 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Spagna José María García-Aranda

1998

Tokyo
3 dicembre 1998, ore 19:15 UTC+9
Real Madrid 2 – 1
referto
Vasco da Gama National Stadium (51 514 spett.)
Arbitro:  Bandiera del Cile Mario Sánchez

1999

Tokyo
30 novembre 1999, ore 19:15 UTC+9
Manchester Utd 1 – 0
referto
Palmeiras National Stadium (53 372 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Germania Hellmut Krug

2000

Tokyo
28 novembre 2000, ore 19:15 UTC+9
Boca Juniors 2 – 1
referto
Real Madrid Stadio Nazionale di Tokyo (52 511 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Colombia Óscar Ruiz

2001

Tokyo
27 novembre 2001, ore 19:20 UTC+9
Bayern Monaco 1 – 0
(d.t.s.)
referto
Boca Juniors National Stadium (51 360 spett.)
Arbitro:  Bandiera della Danimarca Kim Milton Nielsen

2002

Yokohama
3 dicembre 2002, ore 19:20 UTC+9
Real Madrid 2 – 0
referto
Olimpia International Stadium (66 070 spett.)
Arbitro:  Bandiera del Brasile Carlos Simon

2003

Yokohama
14 dicembre 2003, ore 19:20 UTC+9
Boca Juniors 1 – 1
(d.t.s.)
referto
Milan International Stadium (66 757 spett.)
Arbitro:  Valentin Ivanov

2004

Yokohama
12 dicembre 2004, ore 19:20 UTC+9
Porto 0 – 0
(d.t.s.)
referto
Once Caldas International Stadium (45 748 spett.)
Arbitro:  Bandiera dell'Uruguay Jorge Larrionda

Statistiche

Vittorie per squadra

Club Vittorie Sconfitte Edizioni vinte
Bandiera dell'Italia Milan 3 4 1969, 1989, 1990
Bandiera dell'Uruguay Peñarol 3 2 1961, 1966, 1982
Bandiera della Spagna Real Madrid 3 2 1960, 1998, 2002
Bandiera dell'Argentina Boca Juniors 3 1 1977, 2000, 2003
Bandiera dell'Uruguay Nacional 3 0 1971, 1980, 1988
Bandiera dell'Argentina Independiente 2 4 1973, 1984
Bandiera dell'Italia Juventus 2 1 1985, 1996
Bandiera del Brasile Santos 2 0 1962, 1963
Bandiera dell'Italia Inter 2 0 1964, 1965
Bandiera del Brasile San Paolo 2 0 1992, 1993
Bandiera dei Paesi Bassi Ajax 2 0 1972, 1995
Bandiera della Germania Bayern Monaco 2 0 1976, 2001
Bandiera del Portogallo Porto 2 0 1987, 2004
Bandiera dell'Argentina Estudiantes (LP) 1 2 1968
Bandiera del Paraguay Olimpia 1 2 1979
Bandiera del Brasile Grêmio 1 1 1983
Bandiera dell'Argentina River Plate 1 1 1986
Bandiera dell'Argentina Racing Club 1 1 1967
Bandiera dell'Inghilterra Manchester Utd 1 1 1999
Bandiera dei Paesi Bassi Feyenoord 1 0 1970
Bandiera della Spagna Atlético Madrid 1 0 1974
Bandiera del Brasile Flamengo 1 0 1981
Bandiera della Serbia Stella Rossa 1 0 1991
Bandiera dell'Argentina Vélez Sarsfield 1 0 1994
Bandiera della Germania Borussia Dortmund 1 0 1997

Vittorie per federazione

Nazione Vittorie N°Squadre Anni
Bandiera dell'Argentina Argentina 9 6 1967, 1968, 1973, 1977, 1984, 1986, 1994, 2000, 2003
Bandiera dell'Italia Italia 7 3 1964, 1965, 1969, 1985, 1989, 1990, 1996
Bandiera dell'Uruguay Uruguay 6 2 1961, 1966, 1971, 1980, 1982, 1988
Bandiera del Brasile Brasile 6 4 1962, 1963, 1981, 1983, 1992, 1993
Bandiera della Spagna Spagna 4 2 1960, 1974, 1998, 2002
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 3 2 1970, 1972, 1995
Bandiera della Germania Germania 3 2 1976, 1997, 2001
Bandiera del Portogallo Portogallo 2 1 1987, 2004
Bandiera del Paraguay Paraguay 1 1 1979
Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia 1 1 1991
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 1 1 1999

Vittorie per confederazione

Confederazione Vittorie N°Nazioni N°Squadre
CONMEBOL 22 4 13
UEFA 21 7 12

Stadi

Elenco degli stadi in cui si sono disputate le partite della Coppa Intercontinentale.

Numero di partite Nome Edizioni
22 Bandiera del Giappone Tokyo - National Stadium 1980, 1981, 1982, 1983, 1984, 1985, 1986, 1987, 1988, 1989, 1990, 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001
6 Bandiera dell'Uruguay Montevideo - Stadio del Centenario 1960, 1961 (2), 1966, 1967, 1971
4 Bandiera dell'Italia Milano - San Siro 1963, 1964, 1965, 1969
4 Bandiera dell'Argentina Avellaneda - Stadio Libertadores de América 1964, 1965, 1972, 1974
4 Bandiera dell'Argentina Buenos Aires - La Bombonera 1968, 1969, 1970, 1977
3 Bandiera della Spagna Madrid - Santiago Bernabeu 1960, 1964, 1966
3 Bandiera del Brasile Rio de Janeiro - Maracanã 1962, 1963 (2)
3 Bandiera del Giappone Yokohama - International Stadium 2002, 2003, 2004
2 Bandiera del Portogallo Lisbona - Stadio da Luz 1961, 1962
1 Bandiera della Scozia Glasgow - Hampden Park 1967
1 Bandiera dell'Argentina Avellaneda - Estadio El Cilindro 1967
1 Bandiera dell'Inghilterra Manchester - Old Trafford 1968
1 Bandiera dei Paesi Bassi Rotterdam - Stadio De Kuip 1970
1 Bandiera della Grecia Atene - Stadio Geōrgios Karaiskakīs 1971
1 Bandiera dei Paesi Bassi Amsterdam - Olympisch Stadion 1972
1 Bandiera dell'Italia Roma - Stadio Olimpico 1973
1 Bandiera della Spagna Madrid - Stadio Vicente Calderón 1974
1 Bandiera della Germania Monaco di Baviera - Olympiastadion 1976
1 Bandiera del Brasile Belo Horizonte - Stadio Mineirão 1976
1 Bandiera della Germania Karlsruhe - Wildparkstadion 1977
1 Bandiera della Svezia Malmö - Malmö Stadion 1979
1 Bandiera del Paraguay Asunción - Stadio Defensores del Chaco 1967

Voci correlate