Prima Categoria 1914-1915
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Competizione
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Prima Categoria
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Sport
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Calcio
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Edizione
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18ª
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Organizzatore
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Comitati Regionali e FIGC
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Date
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dal 4 ottobre 1914
al 23 maggio 1915
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Luogo
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Italia
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Partecipanti
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52
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Formula
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eliminatorie regionali + semifinali e finali nazionali + finalissima
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Risultati
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Vincitore
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Genoa
(7º titolo)
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Retrocessioni
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Annullate
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L'undici genoano che conquistò, postumo, il suo settimo titolo italiano
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Cronologia della competizione
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La Prima Categoria 1914-1915 è stata la 18ª edizione della massima serie del campionato italiano
di calcio, disputato tra il 4 ottobre 1914 e il 23 maggio 1915.
Il campionato fu sospeso a causa dell'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale e mai più terminato; la vittoria del torneo fu assegnata al Genoa, al suo
settimo titolo, per una decisione presa dalla FIGC nel periodo postbellico (ancorché le modalità e le tempistiche del provvedimento di attribuzione del titolo sono oggetto
di dibattito storiografico).[1][2]
Stagione
Novità
Sempre più condizionata dalle piccole società, la Federazione ripescò le retrocesse continuando a inflazionare il campionato. La concessione che venne accordata alle grandi
squadre all'assemblea federale del 2 agosto 1914 fu un nuovo format con minor spazio alle eliminatorie locali e maggiore per gli scontri a livello nazionale. Questa riforma non
risolse tuttavia il problema, anzi lo aggravò, perché la fase regionale divenne un incomodo, con tante gare squilibrate atte solo a procurare infortuni ai giocatori, taluni oramai ingaggiati
dalle grandi società con l'esborso di migliaia di lire. La soluzione della vertenza venne rinviata al 1915-1916, allorquando la Prima Categoria dell'Alta
Italia sarebbe stata suddivisa in due tornei, una Categoria A e una Categoria B ciascuna di 18 squadre, sostanzialmente riportando il massimo campionato
a una versione revisionata del progetto Valvassori-Faroppa, e istituendo una seconda categoria nazionale.[3][4]
All'assemblea presero parte anche i delegati delle società romane, che protestarono per la negligenza della Federazione nei confronti del calcio centro-meridionale, ma senza risultati. Nel
regolamento dei campionati 1914-15 gli articoli dal 5 al 13 (relativi ai campionati di Prima Categoria, Riserve, Promozione e Terza Categoria) riguardano implicitamente solo i gironi
settentrionali, relegando agli articoli successivi (dal 14 al 16) il regolamento dei tornei di ogni categoria disputati nell'Italia Centrale, Meridionale e Insulare, a conferma di come la
Federazione mettesse in secondo piano il movimento calcistico del Centro-Sud rispetto a quello del Nord; il Comitato Regionale Lazio, inoltre, chiese invano che i due campionati potessero
concludersi a breve distanza l'uno dall'altro, onde evitare che la finalista peninsulare arrivasse a disputare la finalissima nazionale dopo uno stop di alcuni mesi e un inevitabile scadimento di forma, com'era
accaduto nel biennio precedente.[5][6]
La riunione, tenutasi la stessa domenica della dichiarazione di guerra della Germania alla Russia, si svolse tuttavia all'ombra delle ben più rilevanti notizie di politica internazionale, e già allora il completamento
di quella stagione venne messo esplicitamente in dubbio.[7] In particolare, i
dubbi sull'opportunità di far disputare il campionato partirono proprio dal presidente federale Carlo Montù, il quale, in qualità di massimo dirigente del Rowing Club Italiano, sancì nella stessa estate la sospensione dell'attività canoistica nazionale; nel febbraio 1915 Montù
giunse persino a rassegnare le dimissioni dalla carica presidenziale, salvo ritirarle subito dopo.[8]
La mobilitazione preventiva dell'esercito, decisa da Vittorio Emanuele III, mise in seria difficoltà i numerosi club già penalizzati dalla partenza della classe 1894 per la leva
obbligatoria, avvenuta tra il settembre e l'ottobre del 1914.[9] Il Savoia di Milano rinunciò già dalla prima gara,[10] e l'Itala Firenze addirittura prima della redazione dei calendari, mentre
un mese di gioco bastò per stroncare l'esistenza del Piemonte.[11] La situazione divenne ancor più grave nella primavera 1915, quando furono precettati i nati nel primo semestre
della classe 1895, e ciò ben prima della mobilitazione generale stabilita dal Ministero della Guerra.[9]
Formula
Il torneo settentrionale era strutturato in sei gironi locali (gestiti dai Comitati Regionali) composti da sei squadre ciascuno: alla fase nazionale accedevano le prime due classificate oltre
alle quattro migliori terze. Tutti i club del Nord piazzatisi oltre il terzo posto sarebbero dovuti retrocedere.[3][12] La fase nazionale si articolava su gironi di semifinale di quattro squadre ciascuno, le cui vincitrici
accedevano al girone finale per l'assegnazione del titolo settentrionale: il campione del Nord si contendeva il titolo nazionale in una finalissima contro la squadra vincitrice del torneo
centro-meridionale.
Il torneo peninsulare, secondo le previsioni originarie, era stato diviso in tre Sezioni su base geografica: Centrale (Marche, Toscana, Umbria, Lazio e Abruzzi), Meridionale (Campania,
Calabria, Basilicata e Puglie) e Insulare (Sicilia e Sardegna). A loro volta, le Sezioni erano state organizzate in gironi regionali, le cui squadre prime
classificate avrebbero avuto accesso ai gironi interregionali atti a determinare le vincitrici di zona. La primatista insulare avrebbe dovuto sfidare in gara doppia la primatista meridionale e la
vincente di tale incontro, sempre in gara doppia, avrebbe dovuto disputare contro la primatista centrale la finale per il titolo di "Campione dell'Italia centro-meridionale". Alla competizione,
tuttavia, parteciparono solo club di Toscana, Lazio e Campania, e la FIGC cambiò in corsa le regole ammettendo al girone finale dell'Italia Centrale le prime due classificate dei
campionati di Lazio e Toscana.[5][13][14]
Avvenimenti
Il campionato
L'attaccante del
Casale Angelo Mattea (nella foto con la maglia della
Juventus) fu protagonista di uno scandalo tesseramenti che vide coinvolti
il
Genoa e, in misura minore, lo stesso club casalese e il giocatore genoano
Felice Berardo.
La nuova formula aveva reso le eliminatorie regionali del Nord Italia un fastidioso incomodo dall'esito scontato; tutte le principali società non ebbero difficoltà a superarle. Gli unici fatti di
rilievo avvennero fuori dal campo: il Brescia fu punito per l'irregolarità del tesseramento ai fini militari di Alessandro
Bollani dall'Andrea Doria, tuttavia la retrocessione in Categoria B delle "Rondinelle" fu prima congelata e poi annullata per i successivi
eventi extrasportivi;[15] il Genoa, invece, fu accusato di corruzione per il tentato tesseramento professionistico di Angelo Mattea dal Casale e subì una
multa e la squalifica del Campo di Via del Piano per due partite (disputate nel vicino Stadium di Piazza Verdi), pur avendo rischiato conseguenze ben peggiori essendo
stata riscontrata l'aggravante della recidività a causa di precedenti scandali analoghi (per esempio, i casi di Enrico Sardi e Aristodemo Santamaria nella stagione 1913-1914).[16][17]
Il gioco si fece interessante solo dopo le vacanze natalizie, quando iniziarono i quattro gironi di semifinale: i due gruppi più interessanti furono l'A e il C, in cui il Genoa riuscì a eliminare
i casalesi campioni in carica che non furono in grado di ripetere l'impresa dell'anno precedente, e il Torino a sua volta ebbe la meglio su un'ormai vecchia Pro Vercelli; decisamente più agevoli
furono, viceversa, i percorsi delle due grandi milanesi nei rispettivi raggruppamenti. A livello organizzativo, le semifinali del Nord Italia furono assai perturbate dalle abbondanti nevicate
invernali e subirono diversi rinvii: conscia della possibilità che il torneo venisse interrotto a causa della Grande Guerra, La Gazzetta dello
Sport propose di dare la vittoria a tavolino al Torino nell'ultima ininfluente partita col Como del girone C e di iniziare con una giornata di anticipo il girone finale del
Settentrione; il Consiglio Federale si oppose e calendarizzò il match, ma i comaschi diedero comunque forfait.[8]
Nel frattempo le eliminatorie toscane e laziali, che qualificarono al girone finale Centro il Pisa, il Lucca, il Roman e la Lazio, furono caratterizzate da una modifica regolamentare in
itinere nonché dal cosiddetto "caso Lissone". A inizio stagione, il portiere del Roman Pasquale Lissone aveva effettuato, all'insaputa di tutti, un secondo tesseramento col Genoa; nel gennaio 1915
il portiere si trasferì alla corte dei rossoblù, ma in precedenza era stato schierato irregolarmente dai giallorossi in alcune partite.[5][18] Come da regolamento, il Roman rischiava di subire una decurtazione di punti e conseguentemente la perdita
dell'accesso alle finali interregionali, previsto in origine solo per le capoliste dei gironi regionali;[13][14] la sentenza in merito del dicembre 1914, però, graziò i capitolini da eventuali
penalizzazioni[19] (si vociferò a causa
del presunto intervento di Luigi Millo, capo del Comitato Regionale Laziale nonché presidente del Roman).[5] Il 4 febbraio 1915, inoltre, la Federazione stabilì, a fronte di una delibera della Commissione Tecnica datata 7
novembre 1914, di ammettere al girone finale Centro anche le seconde classificate delle eliminatorie regionali.[20][21] L'allargamento dei quadri, auspicato dai club romani fin da luglio 1914 ma contestato dal
Pisa, venne implementato con la motivazione ufficiale di far terminare il torneo centro-meridionale a breve distanza temporale da quello settentrionale, affinché il campione del Centrosud potesse
disputare la finalissima in condizioni fisiche ottimali; c'è chi ha ipotizzato, comunque, che possa aver influito sulla decisione anche
la mancata condanna del Roman o, in generale, l'«intromissione di qualche membro interessato dei due Comitati regionali».
L'inizio delle finali Nord slittò dopo Pasqua, e l'andamento del torneo fu alquanto equilibrato. Clamorosa fu la rotta in cui il Genoa incappò a Torino incassando sei
gol, eppure i grifoni si dimostrarono la squadra più regolare e si apprestavano ad accogliere i granata a Marassi il 23 maggio, giorno di Pentecoste, per la gara decisiva: un pareggio e sarebbe stato accesso alla finalissima nazionale. Questa gara, però, non
si sarebbe mai più disputata a causa dell'insorgenza bellica. Nel girone finale Centro la Lazio, piazzatasi al secondo posto nelle eliminatorie regionali, si prese la sua rivincita contro il
Roman battendolo sia all'andata che al ritorno, laureandosi campione dell'Italia centrale e ottenendo l'accesso alla finale per il titolo di campione dell'Italia centro-meridionale.[23] Intanto le finali meridionali fra le campane Internazionale Napoli e Naples (uniche iscritte per le sezioni
meridionali e insulari), inizialmente previste nel mese di marzo, erano state rinviate al mese successivo per problemi logistici dell'Internazionale: le partite del 18 e del 25 aprile che videro
l'Internazionale passare il turno, però, furono annullate e fatte ripetere dalla FIGC per irregolarità nel tesseramento dei giocatori "interisti" Pellizzoni e Steiger.[24][25] I nuovi match erano fissati per il 16 e il 23 maggio, ma solo la sfida di andata, in cui
prevalse l'Internazionale, venne regolarmente omologata: la sospensione bellica si abbatté anche su questa sezione del campionato.[26]
La sospensione bellica
Il 23 maggio avrebbe dovuto svolgersi l'ultima giornata del girone finale Nord, con in programma i decisivi match Genoa-Torino e Milan-Inter. Eventi politici di ben più alta levatura investirono,
però, la settimana precedente le gare: il Parlamento italiano aveva votato giovedì 20 i pieni poteri al governo, al fine dell'ingresso
nella prima
guerra mondiale. Sabato 22 venne annunciata la mobilitazione generale, e domenica 23 la Commissione Tecnica della FIGC, presieduta da Antonio Scamoni, decise l'immediata sospensione del campionato senza curarsi di consultare con
un referendum le società interessate. Nella stessa domenica l'Italia dichiarò guerra all'Impero austro-ungarico.[27]
La decisione assunta da Scamoni ebbe tratti ambigui: in apparenza il presidente federale Montù non era stato coinvolto nell'emanazione del provvedimento, e la sospensione, pur essendo formalmente
applicata a tutto il campionato, sembrava essere rivolta di fatto solo alle squadre del Nord Italia. Il 24 maggio 1915 La Gazzetta dello Sport, La Stampa e Il Messaggero annunciarono
infatti:[28][29][30]
«Il Comitato Direttivo della F.I.G.C., riunitosi d'urgenza, ha stanotte deliberato di sospendere i due matches pel campionato di I Categoria che dovevano svolgersi oggi a Milano e
a Genova. L'annuncio è stato dato agli interessati con questo sibillino telegramma: "In seguito mobilitazione per criteri opportunità sospendesi ogni gara".»
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(La Gazzetta dello Sport)
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«In seguito alla mobilitazione, la Direzione della Federazione Italiana del Giuoco del calcio ha sospeso i due matches che dovevano avere luogo a Genova ed a Milano.»
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(La Stampa)
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«Il comitato direttivo della Federazione Italiana Giuoco Calcio, riunitosi d'urgenza, ha deliberato di sospendere ogni match di campionato dandone avviso ai clubs interessati, e
ciò in seguito alla mobilitazione.»
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(Il Messaggero)
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In precedenza la FIGC, per evitare la possibilità che il campionato venisse sospeso per la guerra, aveva proposto al Genoa, primatista del girone finale Nord, di giocare la penultima giornata il
13 maggio, come turno infrasettimanale, in modo da anticipare l'ultima giornata al 16 maggio, ma il club rossoblù aveva rifiutato, presumibilmente per impedimenti organizzativi. Ciò nonostante,
l'interruzione del torneo fu criticata con un comunicato ufficiale dallo stesso club genoano.[31] Il provvedimento federale fu ampiamente contestato anche da diverse testate giornalistiche: la rivista "Il
Football", ad esempio, fece presente che si tennero regolarmente altre manifestazioni sportive, e sottolineò che, su 44 giocatori partecipanti al girone finale, solo la metà rischiava di essere
soggetta a precetto militare immediato.[8] Di fronte
alle proteste subite, Scamoni diede come motivazione ufficiosa del rinvio di Genoa-Torino l'impossibilità logistica da parte del club granata di raggiungere il capoluogo della Liguria;[5][32] a tal
proposito, il quotidiano genovese Il Lavoro avallò la decisione, in controtendenza con gli altri organi di stampa, sostenendo che la sfida del 23 maggio
non si sarebbe comunque potuta svolgere a causa di un forte temporale.[33]
Un ulteriore elemento che può far apparire eccessiva la delibera della FIGC è il fatto che il 23 maggio, in contemporanea con il rinvio a data da destinarsi della Prima Categoria, vennero
disputate regolarmente alcune partite di Promozione e Terza Categoria, fra società con sedi territorialmente vicine, e anche una sfida tra sodalizi di regioni
differenti (Unione Sportiva Vercellese-Unione Sportiva Genovese 3-0).[8] La contiguità geografica, in teoria, avrebbe consentito anche lo svolgimento dei derby di
massima serie Naples-Internazionale Napoli e Inter-Milan: la gara di ritorno del campionato meridionale effettivamente si giocò (il risultato fu 4-1),[34] ma finì per non essere omologata;[26] di converso la stracittadina milanese, valevole per l'ultima giornata del girone finale Nord, dovette essere
necessariamente posticipata assieme a Genoa-Torino poiché gli esiti dei due match erano strettamente vincolati.[32]
L'interruzione definitiva
Quando avvenne l'interruzione del campionato il suo esito era ancora incerto. Il Genoa era la compagine del Nord favorita per l'accesso alla finalissima nazionale, in virtù
del fatto che gli bastava un punto in una partita casalinga per raggiungere l'obiettivo e che aveva tenuto un ruolino di marcia perfetto nelle mura amiche, collezionando dieci vittorie su
dieci.[8] Nonostante ciò, in caso di vittoria in trasferta del Torino sui genoani e di mancato successo dell'Inter
nella stracittadina milanese, si sarebbe dovuto disputare uno spareggio tra la compagine piemontese e quella ligure per stabilire il club campione settentrionale; nel caso in cui, inoltre,
l'Inter fosse riuscita a battere il Milan all'ultima giornata con contemporanea vittoria del Torino, i nerazzurri avrebbero raggiunto i granata e i rossoblù in vetta, rendendo necessario
addirittura un triangolare di spareggi. Restava, infine, ancora da disputare la succitata finale con il club campione centro-meridionale, anche se il divario tecnico fra i sodalizi delle due
parti della penisola, emerso nelle due sfide delle stagioni precedenti, rendeva più probabile la vittoria del club campione dell'Alta Italia.[35][36]
Le testate giornalistiche del Settentrione si chiesero se il titolo sarebbe stato assegnato al Genoa, in vetta alla classifica settentrionale al momento della sospensione, e vi fu chi auspicò
una decisione in tal senso.[37][38][39] Tale opinione, tuttavia, non era unanime: su sette pronostici relativi al vincitore del torneo espressi da
altrettanti critici sul Bollettino Ufficiale della FIGC, quattro vedevano il Torino favorito e solo tre il club genoano; anche in questo caso, peraltro, bisogna
constatare che erano prese in considerazione come «squadre finaliste» del campionato solo le quattro compagini in lizza nel Nord Italia, ignorando quelle del Centrosud che erano formalmente
ancora in corsa per la vittoria.[40]
Ad ogni modo, i dirigenti della FIGC, essendo convinti che il conflitto si sarebbe concluso vittoriosamente nel giro di poche settimane o mesi, stabilirono che la manifestazione sarebbe stata
ultimata alla cessazione delle ostilità; nella stagione successiva, pertanto, fu organizzata una manifestazione sostitutiva del regolare campionato, la Coppa Federale
1915-1916. Contrariamente a quanto auspicato, la prima guerra mondiale terminò sul fronte italiano soltanto il 4 novembre 1918: il Consiglio Federale, nuovamente
presieduto da Carlo Montù, tornò a riunirsi l'anno dopo per organizzare il campionato 1919-1920, col titolo rimasto vacante da quattro anni e non avendo più senso far giocare le gare
restanti del torneo.
La disputa sull'assegnazione del titolo
La vittoria postuma del Genoa
Medaglione dedicato alla rosa genoana campione d'Italia 1914-1915
Secondo due articoli del quotidiano La Stampa e un articolo della Gazzetta del Popolo, la Federazione decise nel maggio 1919 di attribuire la
vittoria del campionato italiano al Genoa, in quanto primo in classifica nel Girone Finale Nord al momento della sospensione bellica e pertanto più prossimo alla vittoria del torneo;[41][42][43] la ratio del provvedimento non mancò di suscitare la critica ironica del celebre giornalista sportivo, nonché
simpatizzante genoano, Gianni
Brera.[44] Furono venticinque i
tesserati del Genoa, fra calciatori e membri della società, che non appresero mai di aver vinto il campionato "a tavolino", poiché scomparsi durante la guerra.[45] Anche in tale circostanza furono totalmente trascurati i pari diritti delle squadre centro-meridionali,
ritenute a priori meno competitive:[46] per quanto concerne Internazionale Napoli e Lazio, La Gazzetta dello
Sport riportò nel 1919 che i partenopei erano vincitori della Prima Categoria Campana (unica regione partecipante alla sezione del Sud Italia),[26] mentre il giornale romano L'Italia Sportiva riferì nel 1920 che i capitolini, ai quali era
stato conferito già nel 1915 il titolo dell'Italia centrale,[23] erano campioni di tutto il Centrosud;[47] quest'ultima asserzione è sostenuta anche da storici del calcio italiano quali Antonio
Ghirelli e Giorgio Tosatti.[48]
La ricostruzione storiografica della "Fondazione Genoa 1893" (ente deputato allo studio della storia rossoblù) e di Carlo Felice Chiesa,
sostiene, però, che l'assegnazione del titolo nazionale ai genoani si protrasse per le lunghe, causa i reclami di Torino e Inter. La vicenda si sarebbe chiusa solo nel 1921: Genoa Club, rivista ufficiale del Grifone, annunciò nel mese di
settembre la definitiva concessione della vittoria, e l'11 dicembre, ossia nella fase di risoluzione dello scisma in corso tra la FIGC e la Confederazione Calcistica Italiana (CCI), avrebbe avuto luogo la cerimonia di premiazione.[49][50] A riprova dell'attribuzione del titolo vi sarebbero resoconti e statistiche pubblicati dagli organi di stampa
negli anni seguenti, fra cui alcune testimonianze di Vittorio Pozzo, all'epoca dei fatti allenatore torinista, e un almanacco redatto nel 1925 dall'allora presidente
di Lega
Nord Giuseppe Cavazzana.[51][52][53][54][55][56] Sull'intera vicenda, comunque, grava l'ombra di presunti conflitti di
interessi in FIGC e CCI fra i dirigenti istituzionali Carlo Montù e Luigi Bozino e i manager genoani Edoardo Pasteur e George Davidson.[57][58]
La retrospettiva della Fondazione Genoa, tuttavia, non è materia condivisa: la ricerca condotta dall'avvocato Gian Luca Mignogna e dal "Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento" (ente deputato
allo studio della storia della Lazio) ha messo in discussione l'ufficialità del titolo tricolore genoano, affermando che il Genoa sarebbe stato dichiarato unicamente campione del Nord Italia.[59][60] A
sostegno di tale tesi, si fa presente che il provvedimento di concessione alla compagine ligure del titolo italiano risulta assente negli archivi istituzionali[46] e che
il primo documento federale che attesta i rossoblù quali vincitori nazionali fu l'albo d'oro pubblicato nel secondo volume dell'Annuario Italiano Giuoco del Calcio, edito dalla FIGC nel
1930, nel quale però non vengono menzionate né la delibera né le motivazioni per cui il titolo sarebbe stato «aggiudicato al Genoa Club».[58] Oltre a ciò, nel primo volume del suddetto annuario, edito nel 1928, il campionato 1914-1915 risultava
ancora «sospeso» e, sebbene nel riassunto degli eventi della stagione si citi una non meglio precisata «attribuzione» ai liguri dopo la guerra, vengono nominate solo le squadre e le partite del
torneo settentrionale.[61] Infine, sempre nel
1928, la pubblicazione Internazionale – Venti anni di football spiegò che «la Federazione assegnò ai giocatori del Genoa una speciale medaglia», il che lascia il dubbio che il
valore del riconoscimento fosse prettamente onorifico.[1]
La petizione della Lazio
La Lazio 1914-1915, vincitrice del girone finale dell'Italia centrale prima della
sospensione bellica.
Il 24 maggio 2015, in occasione del centenario dall'entrata dell'Italia nella Grande Guerra, il già citato avvocato Mignogna lanciò l'idea dell'assegnazione ex aequo del titolo a Genoa
e Lazio, in quanto la squadra romana fu l'unica a qualificarsi alla finale centro-meridionale prima della sospensione del
torneo, risultando consequenzialmente la compagine del Centrosud più vicina al raggiungimento della finalissima nazionale;[62] oltre che su ragioni giuridiche e sportive, l'istanza è stata fondata sull'argomentazione etico-morale di
rendere onore all'importante contributo, in termini di vite umane e opere sociali, prestato dal club capitolino nel corso della prima guerra mondiale, a cui seguì la nomina
del sodalizio a ente morale con Regio Decreto del 2 giugno 1921.[63][64]
Nel dicembre 2015 Mignogna, avvalendosi di una petizione online sottoscritta dalla tifoseria laziale,[63] della collaborazione di Nove Gennaio Millenovecento[65] e di un dossier emerotecario a supporto della propria tesi,[66] ha avanzato una richiesta ufficiale alla FIGC di attribuzione del titolo ai biancazzurri, a pari merito coi
rossoblù:[67] Il 20 luglio
2016 la Commissione di Saggi nominata dal presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, per analizzare il caso, dopo aver esaminato la documentazione al riguardo e constatato che negli archivi
federali e in quelli pubblici non vi è traccia della delibera di attribuzione dello scudetto al Genoa, ha espresso parere favorevole all'assegnazione congiunta del campionato a genoani e
laziali.[46]
L'iniziativa è stata avversata dalla Fondazione Genoa, la quale nel giugno 2017 ha risposto al dossier in favore della Lazio sia sul piano giuridico, trasmettendo alla FIGC la propria
documentazione onde contrastare le argomentazioni propugnate da Mignogna e l'assegnazione del titolo a pari merito, sia su quello sportivo, sottolineando come «il risultato della finale
nazionale era, all'epoca, considerato pressoché scontato»[68] data la superiorità che nel periodo delle finalissime fu solitamente palesata dai club settentrionali
rispetto ai meno quotati centro-meridionali.[69] La querelle è proseguita nel corso degli anni seguenti: Mignogna ha continuato a
depositare presso la Federazione fascicoli integrativi a supporto della propria tesi,[70] nonché ulteriore documentazione volta a dimostrare come la Lazio sarebbe da considerare la vincitrice del
Campionato dell'Italia centro-meridionale,[48][71] con conseguente
qualificazione alla finalissima,[72][73] e che l'attribuzione dello scudetto al Genoa nel 1921 sarebbe da ritenere un «falso storico»
confermato dai regolamenti e dagli annuari FIGC;[59][60][74] di converso, la Fondazione ha pubblicato nuovi comunicati ufficiali di obiezione alle affermazioni
dell'avvocato romano.[75][76][77][78]
Dopo che l'iter ha subito una battuta d'arresto durante il commissariamento della Federazione, avvenuto dal febbraio all'ottobre del 2018, in occasione del Consiglio
Federale del 30 gennaio 2019 il neopresidente Gabriele Gravina ha proposto la creazione di una commissione ad hoc per analizzare, con approccio
storico-scientifico, sia la richiesta del titolo 1915 della Lazio, sia le petizioni di Genoa, Bologna e Torino relative ai campionati 1924-1925 e 1926-1927. L'organo collegiale è stato istituito il successivo 30
maggio, incaricando il vicepresidente della "Fondazione Museo del Calcio", Matteo Marani, di coordinare i docenti universitari che lo compongono.[79]
Torneo maggiore
Squadre partecipanti
Sezione piemontese-ligure
Gestita dal Comitato Regionale Piemontese-Ligure - sede: Torino presso Ristorante Fiorina, Via Pietro Micca. Il C.R.P.L. gestì le qualificazioni dei soli gironi A e B. Le
squadre piemontesi inserite nel girone C furono gestite dal Comitato Regionale Lombardo.[80]
Sezione lombardo-emiliana
Gestita dal Comitato Regionale Lombardo - sede: Milano presso "Ristorante Orologio" - Piazza del Duomo. Il C.R.L. gestì le qualificazioni dei gironi C, D e E. Su
delega della Presidenza Federale ai suoi gironi furono aggregate le piemontesi Casale e Pro Vercelli, e tutte le emiliane.[80]
Sezione veneta
Gestita dal Comitato Regionale Veneto-Emiliano - sede: Venezia, presso Hotel Cavalletto - San Marco.
Gironi di qualificazione
Girone A
Classifica finale
Verdetti
-
Genoa, Alessandria e Andrea Doria qualificate alle semifinali nazionali.
-
Savona riammessa al termine della guerra.
Risultati
Andata (1ª)
|
Prima giornata
|
Ritorno (6ª)
|
|
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4 ott.
|
0-16
|
Acqui-Genoa
|
0-12
|
8 nov.
|
5-0
|
Alessandria-Liguria
|
3-0
|
1-2
|
A.Doria-Savona
|
1-0
|
Andata (2ª)
|
Seconda giornata
|
Ritorno (7ª)
|
|
|
|
|
|
11 ott.
|
0-9
|
Acqui-Alessandria
|
0-6
|
15 nov.
|
4-1
|
A.Doria-Liguria
|
3-1
|
7-0
|
Genoa-Savona
|
6-0
|
Andata (3ª)
|
Terza giornata
|
Ritorno (8ª)
|
|
|
|
|
|
18 ott.
|
3-0
|
Genoa-A.Doria
|
8-0
|
22 nov.
|
2-2
|
Liguria-Acqui
|
1-3
|
1-1
|
Savona-Alessandria
|
0-5
|
|
Andata (4ª)
|
Quarta giornata
|
Ritorno (9ª)
|
|
|
|
|
|
25 ott.
|
4-0
|
A.Doria-Acqui
|
3-0
|
29 nov.
|
3-0
|
Alessandria-Genoa
|
1-2
|
3-0
|
Savona-Liguria
|
2-2
|
Andata (5ª)
|
Quinta giornata
|
Ritorno (10ª)
|
|
|
|
|
|
1 nov.
|
0-5
|
Acqui-Savona
|
0-4
|
6 dic.
|
2-1
|
A.Doria-Alessandria
|
2-2
|
1-4
|
Liguria-Genoa
|
0-3
|
|
Tabellone
|
ACQ
|
ALE
|
AND
|
GEN
|
LIG
|
SAV
|
Acqui
|
––––
|
0-9
|
0-3
|
0-16
|
3-1
|
0-5
|
Alessandria
|
6-0
|
––––
|
2-2
|
3-0
|
5-0
|
5-0
|
Andrea Doria
|
4-0
|
2-1
|
––––
|
0-8
|
4-1
|
1-0
|
Genoa
|
12-0
|
2-1
|
3-0
|
––––
|
3-0
|
7-0
|
Liguria
|
2-2
|
0-3
|
1-3
|
1-4
|
––––
|
2-2
|
Savona
|
4-0
|
1-1
|
2-1
|
0-6
|
3-0
|
––––
|
Girone B
Classifica finale
Verdetti
-
Torino, Juventus e Vigor qualificate alle semifinali nazionali.
-
Piemonte disciolto a campionato in corso.
-
Valenzana e Veloces Biella riammesse al termine della guerra.
Risultati
Andata (1ª)
|
Prima giornata
|
Ritorno (6ª)
|
|
|
|
|
|
4 ott.
|
2-6
|
Piemonte-Vigor
|
0-1
|
8 nov.
|
4-1
|
Torino-Veloces
|
2-1
|
0-9
|
Valenzana-Juventus
|
0-6
|
Andata (2ª)
|
Seconda giornata
|
Ritorno (7ª)
|
|
|
|
|
|
11 ott.
|
0-3
|
Valenzana-Torino
|
0-4
|
15 nov.
|
2-3
|
Veloces-Piemonte
|
0-2
|
3-2
|
Vigor-Juventus
|
0-3
|
Andata (3ª)
|
Terza giornata
|
Ritorno (8ª)
|
|
|
|
|
|
18 ott.
|
8-1
|
Juventus-Piemonte
|
6-2
|
22 nov.
|
1-1
|
Veloces-Valenzana
|
1-4
|
1-5
|
Vigor-Torino
|
2-5
|
|
Andata (4ª)
|
Quarta giornata
|
Ritorno (9ª)
|
|
|
|
|
|
25 ott.
|
2-2
|
Piemonte-Valenzana[85]
|
0-2
|
29 nov.
|
1-1
|
Torino-Juventus
|
7-2
|
7-1
|
Vigor-Veloces
|
3-1
|
Andata (5ª)
|
Quinta giornata
|
Ritorno (10ª)
|
|
|
|
|
|
1 nov.
|
4-0
|
Torino-Piemonte[85]
|
2-0
|
6 dic.
|
0-2
|
Valenzana-Vigor
|
1-2
|
0-4
|
Veloces-Juventus
|
0-5
|
|
Tabellone
|
JUV
|
PIE
|
TOR
|
VAL
|
VEL
|
VIG
|
Juventus
|
––––
|
8-1
|
2-7
|
6-0
|
5-0
|
3-0
|
Piemonte
|
2-6
|
––––
|
0-2
|
2-2
|
2-0
|
2-6
|
Torino
|
1-1
|
4-0
|
––––
|
4-0
|
4-1
|
5-2
|
Valenzana
|
0-9
|
2-0
|
0-3
|
––––
|
4-1
|
0-2
|
Veloces Biella
|
0-4
|
2-3
|
1-2
|
1-1
|
––––
|
1-3
|
Vigor
|
3-2
|
1-0
|
1-5
|
2-1
|
7-1
|
––––
|
Girone C
Classifica finale
Verdetti
-
Pro Vercelli, Casale e Novara qualificate alle semifinali nazionali.
-
Savoia discioltasi a inizio stagione.[86]
-
Nazionale Lombardia e Racing Libertas riammesse al termine della guerra.
Risultati
Andata (1ª)
|
Prima giornata
|
Ritorno (6ª)
|
|
|
|
|
|
4 ott.
|
1-1
|
Nazionale L.-Casale
|
0-6
|
8 nov.
|
2-1
|
Pro Vercelli-Racing Lib.
|
2-0
|
2-0
|
[85] Novara-Savoia[85]
|
2-0
|
Andata (2ª)
|
Seconda giornata
|
Ritorno (7ª)
|
|
|
|
|
|
11 ott.
|
1-3
|
Nazionale L.-Pro Vercelli
|
0-9
|
15 nov.
|
2-3
|
Racing Libertas-Novara
|
0-5
|
2-0
|
[85] Casale-Savoia[85]
|
2-0
|
Andata (3ª)
|
Terza giornata
|
Ritorno (8ª)
|
|
|
|
|
|
18 ott.
|
0-2
|
Racing Libertas-Nazionale L.
|
1-4
|
22 nov.
|
1-0
|
Casale-Novara
|
0-1
|
2-0
|
[85] Pro Vercelli-Savoia[85]
|
2-0
|
|
Andata (4ª)
|
Quarta giornata
|
Ritorno (9ª)
|
|
|
|
|
|
25 ott.
|
1-1
|
Pro Vercelli-Casale[87]
|
0-2
|
29 nov.
|
0-1
|
Novara-Nazionale Lombardia
|
2-1
|
2-0
|
[85] Racing Libertas-Savoia[85]
|
2-0
|
Andata (5ª)
|
Quinta giornata
|
Ritorno (10ª)
|
|
|
|
|
|
1 nov.
|
1-2
|
Novara-Pro Vercelli
|
0-1
|
6 dic.
|
0-2
|
Racing Libertas-Casale
|
0-1
|
2-0
|
[85] Nazionale Lombardia-Savoia[85]
|
2-0
|
|
Tabellone
|
CAS
|
NLO
|
NOV
|
PRO
|
RLI
|
SMI
|
Casale
|
––––
|
6-0
|
1-0
|
2-0
|
1-0
|
2-0
|
Naz. Lombardia
|
1-1
|
––––
|
1-2
|
1-3
|
4-1
|
2-0
|
Novara
|
1-0
|
0-1
|
––––
|
1-2
|
5-0
|
2-0
|
Pro Vercelli
|
1-1
|
9-0
|
1-0
|
––––
|
2-1
|
2-0
|
Racing Libertas
|
0-2
|
0-2
|
2-3
|
0-2
|
––––
|
2-0
|
Savoia Milano
|
0-2
|
0-2
|
0-2
|
0-2
|
0-2
|
––––
|
Girone D
Classifica finale
Verdetti
-
Milan e Juventus Italia qualificate alle semifinali nazionali.
-
Chiasso riammesso al termine della guerra.
Risultati
Andata (1ª)
|
Prima giornata
|
Ritorno (6ª)
|
|
|
|
|
|
4 ott.
|
0-0
|
Bologna-Juventus Italia
|
1-1
|
8 nov.
|
13-0
|
Milan-Audax[85]
|
2-0
|
3-1
|
Chiasso-A.M.C.
|
1-10
|
Andata (2ª)
|
Seconda giornata
|
Ritorno (7ª)
|
|
|
|
|
|
11 ott.
|
4-1
|
Audax-Bologna
|
2-4
|
15 nov.
|
5-0
|
Milan-A.M.C.
|
3-0
|
2-1
|
Juventus Italia-Chiasso
|
4-4
|
Andata (3ª)
|
Terza giornata
|
Ritorno (8ª)
|
|
|
|
|
|
18 ott.
|
1-2
|
A.M.C.-Bologna
|
1-1
|
22 nov.
|
1-7
|
Chiasso-Milan
|
0-5
|
2-4
|
Audax-Juventus Italia
|
1-13
|
|
Andata (4ª)
|
Quarta giornata
|
Ritorno (9ª)
|
|
|
|
|
|
25 ott.
|
9-1
|
Milan-Bologna
|
1-0
|
29 nov.
|
9-1
|
Chiasso-Audax
|
0-2
|
0-0
|
A.M.C.-Juventus Italia
|
0-2
|
Andata (5ª)
|
Quinta giornata
|
Ritorno (10ª)
|
|
|
|
|
|
1 nov.
|
2-2
|
Bologna-Chiasso
|
3-3
|
6 dic.
|
0-6
|
Juventus Italia-Milan
|
1-1
|
2-4
|
Audax-A.M.C.
|
0-9
|
|
Tabellone
|
AMC
|
AUD
|
BOL
|
CHI
|
JUI
|
MIL
|
AMC Milanese
|
––––
|
9-0
|
1-2
|
10-1
|
0-0
|
0-3
|
Audax Modena
|
2-4
|
––––
|
4-1
|
2-0
|
2-4
|
0-2
|
Bologna
|
1-1
|
4-2
|
––––
|
2-2
|
0-0
|
0-1
|
Chiasso
|
3-1
|
9-1
|
3-3
|
––––
|
4-4
|
1-7
|
Juventus Italia
|
2-0
|
13-1
|
1-1
|
2-1
|
––––
|
0-6
|
Milan
|
5-0
|
13-0
|
9-1
|
5-0
|
1-1
|
––––
|
Girone E
Classifica finale
Verdetti
-
Inter e Como qualificate alle semifinali nazionali.
-
Cremonese, Brescia e Modena riammesse al termine della guerra.
Risultati
Andata (1ª)
|
Prima giornata
|
Ritorno (6ª)
|
|
|
|
|
|
4 ott.
|
2-1
|
US Milanese-Cremonese
|
4-5
|
8 nov.
|
3-2
|
Como-Inter
|
0-6
|
3-1
|
Brescia-Modena
|
1-1
|
Andata (2ª)
|
Seconda giornata
|
Ritorno (7ª)
|
|
|
|
|
|
11 ott.
|
8-0
|
Inter-Modena
|
7-1
|
15 nov.
|
2-1
|
Cremonese-Brescia
|
0-2
|
2-2
|
Como-US Milanese
|
3-3
|
Andata (3ª)
|
Terza giornata
|
Ritorno (8ª)
|
|
|
|
|
|
18 ott.
|
8-0
|
Inter-Brescia
|
2-0
|
22 nov.
|
3-3
|
Modena-US Milanese
|
1-2
|
1-2
|
Cremonese-Como
|
0-1
|
|
Andata (4ª)
|
Quarta giornata
|
Ritorno (9ª)
|
|
|
|
|
|
25 ott.
|
2-4
|
US Milanese-Inter[89]
|
1-12
|
25 dic.
|
2-0
|
Brescia-Como
|
0-2
|
29 nov.
|
0-1
|
Modena-Cremonese
|
2-4
|
Andata (5ª)
|
Quinta giornata
|
Ritorno (10ª)
|
|
|
|
|
|
1 nov.
|
1-1
|
Brescia-US Milanese[90]
|
0-2
|
6 dic.
|
1-5
|
Cremonese-Inter
|
0-6
|
13 dic.
|
7-0
|
Como-Modena
|
2-4
|
|
Tabellone
|
BRE
|
COM
|
CRE
|
INT
|
MOD
|
USM
|
Brescia
|
––––
|
2-0
|
2-0
|
0-2
|
3-1
|
1-1
|
Como
|
2-0
|
––––
|
1-0
|
3-2
|
7-0
|
2-2
|
Cremonese
|
2-1
|
1-2
|
––––
|
1-5
|
4-2
|
5-4
|
Inter
|
8-0
|
6-0
|
6-0
|
––––
|
8-0
|
12-1
|
Modena
|
1-1
|
4-2
|
0-1
|
1-7
|
––––
|
3-3
|
US Milanese
|
2-2
|
3-3
|
2-1
|
2-4
|
2-1
|
––––
|
Girone F
Classifica finale
Verdetti
-
Vicenza, Hellas e Venezia qualificate alle semifinali nazionali.
-
Padova, Udine e Petrarca riammesse al termine della guerra.
Risultati
Andata (1ª)
|
Prima giornata
|
Ritorno (6ª)
|
|
|
|
|
|
4 ott.
|
1-3
|
Padova-Vicenza
|
2-10
|
8 nov.
|
5-0
|
Venezia-Petrarca[85]
|
2-0
|
2-0
|
Hellas-Udine
|
0-3
|
Andata (2ª)
|
Seconda giornata
|
Ritorno (7ª)
|
|
|
|
|
|
11 ott.
|
2-5
|
Padova-Hellas
|
2-7
|
15 nov.
|
2-2
|
Udine-Venezia
|
3-3
|
6-0
|
Vicenza-Petrarca
|
7-2
|
Andata (3ª)
|
Terza giornata
|
Ritorno (8ª)
|
|
|
|
|
|
18 ott.
|
1-5
|
Petrarca-Hellas
|
3-4
|
22 nov.
|
2-4
|
Udine-Padova
|
1-4
|
6-1
|
Vicenza-Venezia
|
1-3
|
|
Andata (4ª)
|
Quarta giornata
|
Ritorno (9ª)
|
|
|
|
|
|
25 ott.
|
2-1
|
Petrarca-Udine
|
0-2
|
29 nov.
|
1-1
|
Venezia-Padova
|
5-3
|
3-2
|
Vicenza-Hellas
|
0-1
|
Andata (5ª)
|
Quinta giornata
|
Ritorno (10ª)
|
|
|
|
|
|
1 nov.
|
2-0
|
Padova-Petrarca
|
2-3
|
6 dic.
|
0-2
|
Udine-Vicenza
|
1-5
|
0-1
|
Venezia-Hellas
|
1-1
|
|
Tabellone
|
HEL
|
PAD
|
PET
|
UDI
|
VEN
|
VIC
|
Hellas
|
––––
|
7-2
|
4-3
|
2-0
|
1-1
|
1-0
|
Padova
|
2-5
|
––––
|
2-0
|
4-1
|
3-5
|
1-3
|
Petrarca
|
1-5
|
3-2
|
––––
|
2-1
|
0-2
|
2-7
|
Udine
|
3-0
|
2-4
|
2-0
|
––––
|
2-2
|
0-2
|
Venezia
|
0-1
|
1-1
|
5-0
|
3-3
|
––––
|
3-1
|
Vicenza
|
3-2
|
10-2
|
6-0
|
5-1
|
6-1
|
––––
|
Semifinali nazionali
Squadre partecipanti
Squadre liguri
|
1.
|
Andrea Doria
|
14ª partecipazione al campionato nazionale
|
2.
|
Genoa
|
17ª partecipazione al campionato nazionale
|
Squadre piemontesi
|
3.
|
Alessandria
|
2ª partecipazione al campionato nazionale
|
4.
|
Casale
|
4ª partecipazione al campionato nazionale
|
5.
|
Juventus
|
16ª partecipazione al campionato nazionale
|
6.
|
Novara
|
3ª partecipazione al campionato nazionale
|
7.
|
Pro Vercelli
|
8ª partecipazione al campionato nazionale
|
8.
|
Torino
|
8ª partecipazione al campionato nazionale
|
9.
|
Vigor
|
1ª partecipazione al campionato nazionale
|
Squadre lombarde
|
10.
|
Como
|
1ª partecipazione al campionato nazionale
|
11.
|
Inter
|
7ª partecipazione al campionato nazionale
|
12.
|
Juventus Italia
|
1ª partecipazione al campionato nazionale
|
13.
|
Milan
|
15ª partecipazione al campionato nazionale
|
Squadre venete
|
14.
|
Hellas
|
3ª partecipazione al campionato nazionale
|
15.
|
Venezia
|
3ª partecipazione al campionato nazionale
|
16.
|
Vicenza
|
4ª partecipazione al campionato nazionale
|
Girone A
Classifica finale
Verdetti
-
Genoa qualificato al girone finale.
Risultati
Andata (1ª)
|
Prima giornata
|
Ritorno (4ª)
|
|
|
|
|
|
10 gen.
|
4-0
|
Genoa-Juventus
|
5-2
|
21 mar.
|
2-1
|
Casale-Venezia
|
1-0
|
21 feb.
|
Andata (2ª)
|
Seconda giornata
|
Ritorno (5ª)
|
|
|
|
|
|
17 gen.
|
4-2
|
Juventus-Casale[85]
|
0-2
|
28 feb.
|
0-3
|
Venezia-Genoa
|
1-9
|
|
Andata (3ª)
|
Terza giornata
|
Ritorno (6ª)
|
|
|
|
|
|
7 feb.
|
3-0
|
Genoa-Casale
|
1-2
|
7 mar.
|
2-0
|
[85] Juventus-Venezia
|
5-2
|
|
Tabellone
|
CAS
|
GEN
|
JUV
|
VEN
|
Casale
|
––––
|
2-1
|
2-0
|
2-1
|
Genoa
|
3-0
|
––––
|
4-0
|
9-1
|
Juventus
|
4-2
|
2-5
|
––––
|
2-0
|
Venezia
|
0-1
|
0-3
|
2-5
|
––––
|
Girone B
Classifica finale
Verdetti
-
Milan qualificato al girone finale.
Risultati
Andata (1ª)
|
Prima giornata
|
Ritorno (4ª)
|
|
|
|
|
|
10 gen.
|
2-0
|
Alessandria-Vigor
|
1-0
|
21 mar.
|
1-2
|
Novara-Milan
|
1-2
|
Andata (2ª)
|
Seconda giornata
|
Ritorno (5ª)
|
|
|
|
|
|
17 gen.
|
2-1
|
Milan-Alessandria
|
0-0
|
28 mar.
|
3-2
|
Novara-Vigor
|
1-4
|
|
Andata (3ª)
|
Terza giornata
|
Ritorno (6ª)
|
|
|
|
|
|
7 feb.
|
2-0
|
[85] Alessandria-Novara
|
1-3
|
14 mar.
|
2-0
|
Milan-Vigor
|
1-3
|
7 mar.
|
|
Tabellone
|
ALE
|
MIL
|
NOV
|
VIG
|
Alessandria
|
––––
|
0-0
|
2-0
|
2-0
|
Milan
|
2-1
|
––––
|
2-1
|
2-0
|
Novara
|
3-1
|
1-2
|
––––
|
3-2
|
Vigor
|
0-1
|
3-1
|
4-1
|
––––
|
Girone C
Classifica finale
Verdetti
-
Torino qualificato al girone finale.
Risultati
Andata (1ª)
|
Prima giornata
|
Ritorno (4ª)
|
|
|
|
|
|
14 mar.
|
5-0
|
Pro Vercelli-Como
|
1-0
|
28 mar.
|
10 gen.
|
3-1
|
Torino-Hellas
|
4-1
|
Andata (2ª)
|
Seconda giornata
|
Ritorno (5ª)
|
|
|
|
|
|
21 mar.
|
1-5
|
Como-Torino[85]
|
0-2
|
4 apr.
|
17 gen.
|
2-3
|
Hellas-Pro Vercelli
|
0-3
|
21 mar.
|
|
Andata (3ª)
|
Terza giornata
|
Ritorno (6ª)
|
|
|
|
|
|
7 feb.
|
3-0
|
Como-Hellas
|
0-6
|
7 mar.
|
3-0
|
Torino-Pro Vercelli
|
1-0
|
|
Tabellone
|
COM
|
HEL
|
PRO
|
TOR
|
Como
|
––––
|
3-0
|
0-1
|
1-5
|
Hellas
|
6-0
|
––––
|
2-3
|
1-4
|
Pro Vercelli
|
5-0
|
3-0
|
––––
|
0-1
|
Torino
|
2-0
|
3-1
|
3-0
|
––––
|
Girone D
Classifica finale
Verdetti
-
Inter qualificata al girone finale.
Risultati
Andata (1ª)
|
Prima giornata
|
Ritorno (4ª)
|
|
|
|
|
|
10 gen.
|
16-0
|
Inter-Vicenza
|
0-0
|
21 feb.
|
1-1
|
Juventus Italia-Andrea Doria
|
2-4
|
28 mar.
|
Andata (2ª)
|
Seconda giornata
|
Ritorno (5ª)
|
|
|
|
|
|
17 gen.
|
1-0
|
Andrea Doria-Inter
|
0-3
|
28 feb.
|
14 mar.
|
4-0
|
Vicenza-Juventus Italia[85]
|
0-2
|
|
Andata (3ª)
|
Terza giornata
|
Ritorno (6ª)
|
|
|
|
|
|
21 mar.
|
1-4
|
[91] Juventus Italia-Inter
|
0-4
|
7 mar.
|
24 gen.
|
4-3
|
Vicenza-Andrea Doria
|
0-2
|
|
Tabellone
|
AND
|
INT
|
JUI
|
VIC
|
Andrea Doria
|
––––
|
1-0
|
4-2
|
2-0
|
Inter
|
3-0
|
––––
|
4-0
|
16-0
|
Juventus Italia
|
1-1
|
1-4
|
––––
|
2-0
|
Vicenza
|
4-3
|
0-0
|
4-0
|
––––
|
Girone finale Nord
Classifica finale
Verdetti
- Girone finale Nord non completato per la sopraggiunta sospensione bellica.
Risultati
Andata (1ª)
|
Prima giornata
|
Ritorno (4ª)
|
|
|
|
|
|
18 apr.
|
1-1
|
Milan-Genoa
|
0-3
|
9 mag.
|
2-2
|
Torino-Inter
|
1-2
|
Andata (2ª)
|
Seconda giornata
|
Ritorno (5ª)
|
|
|
|
|
|
25 apr.
|
5-3
|
Genoa-Inter
|
3-1
|
16 mag.
|
1-1
|
Milan-Torino
|
1-1
|
|
Andata (3ª)
|
Terza giornata
|
Ritorno (6ª)
|
|
|
|
|
|
2 mag.
|
3-1
|
Inter-Milan[92]
|
n.d.
|
23 mag.
|
6-1
|
Torino-Genoa[92]
|
n.d.
|
|
Tabellone
|
GEN
|
INT
|
MIL
|
TOR
|
Genoa
|
––––
|
5-3
|
3-0
|
-[92]
|
Inter
|
1-3
|
––––
|
3-1
|
2-1
|
Milan
|
1-1
|
-[92]
|
––––
|
1-1
|
Torino
|
6-1
|
2-2
|
1-1
|
––––
|
Torneo centro-meridionale
Sezione toscana
Squadre partecipanti
Classifica finale
Verdetti
-
Pisa e Lucca qualificate alle semifinali dell'Italia centrale.
-
Virtus Juventusque fusasi il 14 febbraio con la SPES Livorno fondando l'US Livorno.
-
Itala Firenze ritiratasi prima dell'inizio del campionato e rinunciataria alla categoria.[93]
Nota
- La qualificazione al turno successivo era inizialmente prevista per la sola capolista del girone.[13][14] Con due delibere a eliminatorie in corso, la seconda classificata venne ammessa
alle semifinali per allargamento dei quadri.[20][21]
Risultati
Calendario
andata (1ª)
|
Prima giornata
|
ritorno (8ª)
|
|
|
|
|
|
1° nov.
|
8-1
|
Libertas-Prato[85]
|
2-0
|
20 dic.
|
3-0
|
Pisa-SPES
|
1-1
|
1-1
|
Virtus Juventusque-Firenze
|
1-4
|
andata (2ª)
|
Seconda giornata
|
ritorno (9ª)
|
|
|
|
|
|
8 nov.
|
2-0
|
Firenze-SPES[85]
|
2-0
|
3 gen.
|
4-2
|
Libertas-Lucca
|
1-2
|
5-0
|
Pisa-Prato[85]
|
2-0
|
andata (3ª)
|
Terza giornata
|
ritorno (10ª)
|
|
|
|
|
|
15 nov.
|
0-1
|
Lucca-Firenze
|
0-2
|
7 mar.
|
2-1
|
Pisa-Virtus Juventusque
|
6-4
|
10 gen.
|
2-2
|
Spes-Libertas
|
1-3
|
andata (4ª)
|
Quarta giornata
|
ritorno (11ª)
|
|
|
|
|
|
22 nov.
|
0-0
|
Virtus Juventusque-Lucca
|
0-3
|
17 gen.
|
1-6
|
Libertas-Pisa
|
1-5
|
2-1
|
Prato-Firenze[85]
|
0-2
|
|
andata (5ª)
|
Quinta giornata
|
ritorno (12ª)
|
|
|
|
|
|
29 nov.
|
0-3
|
Firenze-Pisa
|
0-5
|
24 gen.
|
1-2
|
Prato-Virtus Juventusque[85]
|
0-2
|
1-1
|
SPES-Lucca[85]
|
0-2
|
andata (6ª)
|
Sesta giornata
|
ritorno (13ª)
|
|
|
|
|
|
6 dic.
|
2-0
|
Libertas-Firenze
|
0-0
|
14 mar.
|
6-0
|
Lucca-Prato[85]
|
2-0
|
31 gen.
|
4-2
|
SPES-Virtus Juventusque[94]
|
n.d.
|
andata (7ª)
|
Settima giornata
|
ritorno (14ª)
|
|
|
|
|
|
13 dic.
|
2-1
|
Lucca-Pisa
|
1-1
|
7 feb.
|
2-2
|
Virtus Juventusque-Libertas[85]
|
0-2
|
0-2
|
[95] Prato-SPES[85]
|
0-2
|
|
|
Tabellone
|
CSF
|
LIB
|
LUC
|
PIS
|
PRA
|
SPE
|
VIR
|
CS Firenze
|
––––
|
0-0
|
2-0
|
0-3
|
2-0
|
2-0
|
4-1
|
Libertas Firenze
|
2-0
|
––––
|
4-2
|
1-6
|
8-1
|
3-1
|
2-0
|
Lucca
|
0-1
|
2-1
|
––––
|
2-1
|
6-0
|
2-0
|
3-0
|
Pisa
|
5-0
|
5-1
|
1-1
|
––––
|
5-0
|
3-0
|
2-1
|
Prato
|
2-1
|
0-2
|
0-2
|
0-2
|
––––
|
0-2
|
1-2
|
SPES Livorno
|
0-2
|
2-2
|
1-1
|
1-1
|
2-0
|
––––
|
4-2
|
Virtus Juventusque
|
1-1
|
2-2
|
0-2
|
4-6
|
2-0
|
nd
|
––––
|
Sezione laziale
Squadre partecipanti
Classifica finale
Verdetti
-
Roman e Lazio qualificate alle semifinali dell'Italia centrale.
Nota
- La qualificazione al turno successivo era inizialmente prevista per la sola capolista del girone.[13][14] Con due delibere a eliminatorie in corso, la seconda classificata venne ammessa
alle semifinali per allargamento dei quadri.[20][21]
Risultati
andata (1ª)
|
Prima giornata
|
ritorno (6ª)
|
|
|
|
|
|
1° nov.
|
2-4
|
Fortitudo-Juventus
|
3-2
|
6 dic.
|
3-2
|
Lazio-Audace Roma
|
0-3
|
28 feb.
|
6-2
|
Roman-Pro Roma
|
7-3
|
6 dic.
|
andata (2ª)
|
Seconda giornata
|
ritorno (7ª)
|
|
|
|
|
|
8 nov.
|
1-4
|
Juventus Roma-Audace Roma
|
0-5
|
13 dic.
|
1-8
|
Pro Roma-Lazio
|
2-5
|
4-0
|
Roman-Fortitudo
|
5-0
|
andata (3ª)
|
Terza giornata
|
ritorno (8ª)
|
|
|
|
|
|
17 gen.
|
1-5
|
Audace Roma-Roman
|
1-3
|
20 dic.
|
15 nov.
|
3-2
|
Fortitudo-Pro Roma
|
0-2
|
5-0
|
Lazio-Juventus Roma
|
1-1
|
|
andata (4ª)
|
Quarta giornata
|
ritorno (9ª)
|
|
|
|
|
|
21 feb.
|
2-4
|
Audace Roma-Fortitudo
|
3-1
|
7 mar.
|
17 gen.
|
1-4
|
Juventus Roma-Pro Roma
|
4-1
|
3 gen.
|
22 nov.
|
2-5
|
Lazio-Roman
|
4-0
|
andata (5ª)
|
Quinta giornata
|
ritorno (10ª)
|
|
|
|
|
|
29 nov.
|
0-4
|
Fortitudo-Lazio
|
0-7
|
21 mar.
|
1-1
|
Pro Roma-Audace Roma
|
0-3
|
14 mar.
|
3-0
|
Roman-Juventus Roma
|
4-1
|
10 gen.
|
|
|
Tabellone
|
AUD
|
FOR
|
JUR
|
LAZ
|
PRO
|
ROM
|
Audace Roma
|
––––
|
2-4
|
5-0
|
3-0
|
3-0
|
1-5
|
Fortitudo
|
1-3
|
––––
|
1-4
|
0-4
|
3-2
|
0-4
|
Juventus Roma
|
1-4
|
2-3
|
––––
|
1-1
|
1-4
|
1-4
|
Lazio
|
3-2
|
7-0
|
5-0
|
––––
|
5-2
|
2-5
|
Pro Roma
|
1-1
|
2-0
|
1-4
|
1-8
|
––––
|
3-7
|
Roman
|
3-1
|
5-0
|
3-0
|
0-4
|
6-1
|
––––
|
Semifinali dell'Italia centrale
Classifica finale
|
1.
|
Lazio
|
10
|
6
|
5
|
0
|
1
|
15
|
9
|
|
2.
|
Pisa
|
8
|
6
|
4
|
0
|
2
|
15
|
13
|
|
3.
|
Roman
|
6
|
6
|
3
|
0
|
3
|
14
|
9
|
|
4.
|
Lucca
|
0
|
6
|
0
|
0
|
6
|
3
|
16
|
Verdetti
-
Lazio Campione dell'Italia centrale e qualificata alla finale del Centro-sud.
Risultati
andata (1ª)
|
Prima giornata
|
ritorno (4ª)
|
|
|
|
|
|
11 apr.
|
4-0
|
Pisa-Lazio
|
2-4
|
2 mag.
|
3-0
|
Roman-Lucca[85]
|
2-0
|
andata (2ª)
|
Seconda giornata
|
ritorno (5ª)
|
|
|
|
|
|
18 apr.
|
2-1
|
Lazio-Roman
|
5-1
|
9 mag.
|
2-3
|
Lucca-Pisa
|
0-4
|
|
andata (3ª)
|
Terza giornata
|
ritorno (6ª)
|
|
|
|
|
|
25 apr.
|
1-2
|
Lucca-Lazio[85]
|
0-2
|
16 mag.
|
7-0
|
Roman-Pisa[85]
|
0-2
|
|
|
Nota
- Alcuni almanacchi affermano erroneamente che il girone fu sospeso a una giornata dalla fine.[96]
Semifinali dell'Italia meridionale
Squadre partecipanti
Risultati
Nota
- Le partite del 18 e del 25 aprile (Internazionale-Naples 4-1 e Naples-Internazionale 1-1) furono annullate e fatte ripetere il 16 e il 23 maggio per
irregolarità nel tesseramento dei giocatori Pellizzoni e Steiger dell'Internazionale.[24] I due match si conclusero con un successo a testa, fatto che in teoria avrebbe reso
obbligatorio uno spareggio per determinare la finalista del torneo centro-meridionale:[34] tuttavia, secondo fonti dell'epoca, la sfida del 23 maggio vinta dal Naples non fu omologata e,
stante la sospensione definitiva del campionato, l'Internazionale Napoli sarebbe stata proclamata campione campana.[26]
Finali dell'Italia centro-meridionale
Non disputate per la sospensione bellica, che impedì il completamento delle finali meridionali fra Internazionale Napoli e Naples e la
stessa disputa della finale tra il campione meridionale e la Lazio.
Nota
- In un articolo del 18 giugno 1920 pubblicato sul quotidiano L'Italia Sportiva (nominato Organo Ufficiale per i comunicati della Federazione
nell'ottobre 1920) la Lazio viene definita vincitrice del Campionato dell'Italia centro-meridionale.[47]
Verdetti
|
Genoa campione d'Italia 1914-15
|
|
Per decisione postbellica della FIGC
|
Squadra campione