Campionato europeo di calcio 2000 Championnat d'Europe de football 2000 Europees kampioenschap voetbal 2000 Fußball-Europameisterschaft 2000 |
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Competizione | Campionato europeo di calcio | ||||
Sport | Calcio | ||||
Edizione | 11ª | ||||
Organizzatore | UEFA | ||||
Date |
dal 10 giugno 2000 al 2 luglio 2000 |
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Luogo |
Belgio Paesi Bassi (8 città) |
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Partecipanti | 16 (49 alle qualificazioni) | ||||
Risultati | |||||
Vincitore |
Francia (2º titolo) |
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Finalista | Italia | ||||
Semi-finalisti |
Paesi Bassi Portogallo |
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Statistiche | |||||
Miglior giocatore | Zinédine Zidane | ||||
Miglior marcatore |
Patrick Kluivert Savo Milošević (5 a testa) |
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Miglior portiere | Francesco Toldo | ||||
Incontri disputati | 31 | ||||
Gol segnati | 85 (2,74 per incontro) | ||||
Pubblico |
1 122 833 (36 220 per incontro) |
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Cronologia della competizione | |||||
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Il campionato europeo di calcio 2000 o UEFA EURO 2000, noto anche come Belgio-Paesi Bassi 2000, è stata l'undicesima edizione dell'omonimo torneo, organizzato ogni quattro anni dalla UEFA. La fase finale, con sedici squadre, si svolse in Belgio e nei Paesi Bassi dal 10 giugno al 2 luglio 2000[1].
Il trofeo fu vinto dalla Francia, che in finale batté per 2-1 l'Italia e che si aggiudicò così il suo secondo titolo europeo appena due anni dopo aver vinto il campionato del mondo 1998 disputato in casa.
Le qualificazioni non riservarono particolari sorprese.
Italia, Germania, Francia e Spagna chiusero al comando dei rispettivi gruppi. Sorpresero i primi posti di Norvegia, Romania e Jugoslavia, oltre alla Svezia che costrinse l'Inghilterra al secondo posto.
Gli spareggi premiarono la stessa nazionale inglese (a farne le spese fu la rivale Scozia), Slovenia, Danimarca (le quali negarono rispettivamente a Ucraina e Israele il sogno di una prima storica qualificazione) e, infine, la Turchia, che prevalse sull'Irlanda.
Le teste di serie furono quattro: le nazioni ospitanti, Belgio e Paesi Bassi, vennero inserite nei gironi B e D. Le altre teste di serie designate furono la Germania, campione in carica, inserita nel gruppo A, e Spagna, inserita nel gruppo C. I tedeschi furono accompagnati nel girone da inglesi e portoghesi, mentre la quarta selezionata fu la Romania, che non godeva dei favori del pronostico. L'Italia finì nel gruppo del Belgio, cui si aggiunsero poi Svezia e Turchia.
Nel gruppo C la Spagna pescò Norvegia, Jugoslavia e Slovenia, alla loro prima importante competizione calcistica. Nel gruppo D ai padroni di casa olandesi furono accoppiate la Francia, neo-campione del mondo, la Rep. Ceca, finalista quattro anni prima e guidata da Pavel Nedvěd e Karel Poborský, e la Danimarca del portiere Peter Schmeichel, campione nel 1992.
Nella prima fase un verdetto inaspettato giunse dal girone A, in cui il Portogallo e la Romania si qualificarono a scapito di Germania ed Inghilterra, rispettivamente campione uscente e semifinalista della precedente edizione. I lusitani compirono un "en-plein", rimontando gli inglesi (che si erano portati sul 2-0 in 20')[2], sconfiggendo i romeni a tempo scaduto[3] e rifilando un 3-0 ai tedeschi (con Sérgio Conceição autore di una tripletta)[4]. La squadra di Ribbeck si classificò ultima, perdendo anche con i britannici.
Anche l'Italia totalizzò nove punti, conseguendo tre vittorie in serie con Turchia, Belgio e Svezia. Una doppietta di Hakan Şükür consegnò ai turchi uno storico accesso ai quarti, eliminando i padroni di casa[5].
Il girone C fu teatro del "derby slavo", in cui Jugoslavia e Slovenia pareggiarono 3-3[6]. I primi superarono poi il turno, in compagnia della Spagna; l'altra eliminata fu la Norvegia.
Infine, nel gruppo D guadagnarono l'accesso alla fase seguente i padroni di casa dei Paesi Bassi e la Francia, campione del mondo in carica: fu l'ultima gara a sancire l'ordine della classifica, con la vittoria olandese sui transalpini per 3-2. L'eliminazione toccò invece alla Rep. Ceca, finalista della precedente edizione, ed alla Danimarca: curiosamente, gli scandinavi erano stati sorteggiati nel medesimo gruppo dei francesi anche ai Mondiali di due anni prima.
Nel primo quarto si registrò un incontro inedito tra Portogallo e Turchia: la squadra lusitana vinse con una rete per tempo, mentre gli avversari sbagliarono anche un rigore. L'Italia pose fine al cammino della Romania, imponendosi con lo stesso punteggio: andarono a segno Totti (al 33') e Inzaghi (al 42').
I Paesi Bassi si sbarazzarono della Jugoslavia con una goleada: 6-1, con tripletta per Kluivert, che sarà anche vincitore della classifica marcatori, in coabitazione con lo slavo Milošević. L'ultimo incrocio mise di fronte Francia e Spagna, con i campioni del mondo che vinsero per 2-1: nei minuti finali, la "Roja" sprecò l'occasione di riaprire i giochi, fallendo un rigore con Raúl, che calciò alto.
Nella prima semifinale, a Bruxelles, la Francia strappò il passaggio del turno al Portogallo solo nei supplementari: Zidane, su rigore, realizzò il golden goal del 2-1; in precedenza, Henry aveva risposto al temporaneo vantaggio siglato da Nuno Gomes[7].
In Paesi Bassi-Italia, l'arbitro Merk espulse Zambrotta dopo 30' e fischiò due rigori in favore degli olandesi: Toldo parò a De Boer il primo (40') mentre il secondo fu calciato sul palo da Kluivert (62'). Resistendo la situazione di parità anche nei supplementari, l'accesso alla finale fu decretato dagli undici metri: Toldo respinse due tentativi (nuovamente a De Boer ed a Bosvelt) e Stam calciò sopra la traversa, mentre gli Azzurri andarono in rete tre volte su quattro[8], entrato nella storia l'ultimo calcio di rigore azzurro, il famosissimo "cucchiaio" battuto da Francesco Totti, che spiazzò totalmente Van Der Sar e portò la nazionale italiana in Finale, per la prima volta dal 1968, quando la stessa ospitò l'Europeo.
Domenica 2 luglio 2000, la finale del De Kuip di Rotterdam è tra Francia e Italia: transalpini e azzurri non si erano mai affrontati, finora, nella fase finale degli Europei.
La squadra di Zoff, pur praticando un gioco più aggressivo, passa in vantaggio soltanto nel secondo tempo: Totti, con un colpo di tacco, smarca Pessotto, il cui cross viene spedito in rete da Delvecchio. Al 3' di recupero, Wiltord trova il pareggio con un rasoterra angolato: l'azione era partita da un rinvio di Barthez dalla sua trequarti. La Francia perviene quindi alla vittoria al 103' con il golden goal di Trezeguet.
Per i campioni mondiali si tratta del secondo successo continentale, dopo quello colto nel 1984 in casa propria.
Rotterdam | Amsterdam | Eindhoven | Arnhem | |
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Stadion Feijenoord | Amsterdam ArenA | Philips Stadion | Gelredome | |
Capacità: 51 000 | Capacità: 52 000 | Capacità: 33 000 | Capacità: 30 000 | |
Bruxelles | Bruges | Liegi | Charleroi | |
Stade Roi-Baudouin | Jan Breydel Stadion | Sclessin Stadion | Stade du Pays de Charleroi | |
Capacità: 50 000 | Capacità: 30 000 | Capacità: 30 000 | Capacità: 30 000 | |
Pr. | Squadra | Data di qualificazione certa | Partecipante in quanto | Partecipazioni precedenti al torneo |
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1 | Belgio | 14 luglio 1995 | Rappresentativa della nazione co-organizzatrice della fase finale | 3 (1972, 1980, 1984) |
2 | Paesi Bassi | 14 luglio 1995 | Rappresentativa della nazione co-organizzatrice della fase finale | 5 (1976, 1980, 1988, 1992, 1996) |
3 | Rep. Ceca | 9 giugno 1999 | 1ª classificata nel Gruppo I di qualificazione | 4 (1960, 1976, 1980, 1996)[9] |
4 | Norvegia | 8 settembre 1999 | 1ª classificata nel Gruppo B di qualificazione | - |
5 | Svezia | 8 settembre 1999 | 1ª classificata nel Gruppo E di qualificazione | 1 (1992) |
6 | Spagna | 8 settembre 1999 | 1ª classificata nel Gruppo F di qualificazione | 5 (1964, 1980, 1984, 1988, 1996) |
7 | Italia | 9 ottobre 1999 | 1ª classificata nel Gruppo A di qualificazione | 4 (1968, 1980, 1988, 1996) |
8 | Germania | 9 ottobre 1999 | 1ª classificata nel Gruppo C di qualificazione | 7 (1972, 1976, 1980, 1984, 1988, 1992, 1996)[10] |
9 | Francia | 9 ottobre 1999 | 1ª classificata nel Gruppo D di qualificazione | 4 (1960, 1984, 1992, 1996) |
10 | Romania | 9 ottobre 1999 | 1ª classificata nel Gruppo G di qualificazione | 2 (1984, 1996) |
11 | Jugoslavia | 9 ottobre 1999 | 1ª classificata nel Gruppo H di qualificazione | - |
12 | Portogallo | 9 ottobre 1999 | Migliore tra le seconde classificate di ogni gruppo di qualificazione | 2 (1984, 1996) |
13 | Danimarca | 17 novembre 1999 | Vincitrice dello spareggio di qualificazione | 5 (1964, 1984, 1988, 1992, 1996) |
14 | Inghilterra | 17 novembre 1999 | Vincitrice dello spareggio di qualificazione | 5 (1968, 1980, 1988, 1992, 1996) |
15 | Slovenia | 17 novembre 1999 | Vincitrice dello spareggio di qualificazione | - |
16 | Turchia | 17 novembre 1999 | Vincitrice dello spareggio di qualificazione | 1 (1996) |
Nota bene: nella sezione "partecipazioni precedenti al torneo" le date in grassetto indicano che la nazione ha vinto quella edizione del torneo, mentre le date in corsivo indicano l'edizione ospitata da una determinata squadra.
Liegi 12 giugno 2000, ore 18:00 UTC+1 |
Germania |
1 – 1 referto |
Romania |
Sclessin Stadion (28 500 spett.)
|
||||||
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Eindhoven 12 giugno 2000, ore 20:45 UTC+1 |
Portogallo |
3 – 2 referto |
Inghilterra |
Philips
Stadion (31 500 spett.)
|
||||||
|
Arnhem 17 giugno 2000, ore 18:00 UTC+1 |
Romania |
0 – 1 referto |
Portogallo |
Gelredome (18 200 spett.)
|
||||||
|
Charleroi 17 giugno 2000, ore 20:45 UTC+1 |
Inghilterra |
1 – 0 referto |
Germania |
Stade du Pays de Charleroi (27 700 spett.)
|
||||||
|
Charleroi 20 giugno 2000, ore 20:45 UTC+1 |
Inghilterra |
2 – 3 referto |
Romania |
Stade du Pays de Charleroi (27 000 spett.)
|
||||||
|
Rotterdam 20 giugno 2000, ore 20:45 UTC+1 |
Portogallo |
3 – 0 referto |
Germania |
De
Kuip (51 504 spett.)
|
||||||
|
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Portogallo | 9 | 3 | 3 | 0 | 0 | 7 | 2 | +5 |
2. | Romania | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 4 | 4 | 0 |
3. | Inghilterra | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 5 | 6 | -1 |
4. | Germania | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 1 | 5 | -4 |
Bruxelles 10 giugno 2000, ore 20:45 UTC+1 |
Belgio |
2 – 1 referto |
Svezia |
Stadio Re
Baldovino (46 700 spett.)
|
||||||
|
Arnhem 11 giugno 2000, ore 14:30 UTC+1 |
Turchia |
1 – 2 referto |
Italia |
Gelredome (22 500 spett.)
|
||||||
|
Bruxelles 14 giugno 2000, ore 20:45 UTC+1 |
Italia |
2 – 0 referto |
Belgio |
Stadio Re
Baldovino (44 500 spett.)
|
||||||
|
Eindhoven 15 giugno 2000, ore 20:45 UTC+1 |
Svezia |
0 – 0 referto |
Turchia |
Philips
Stadion (28 560 spett.)
|
Bruxelles 19 giugno 2000, ore 20:45 UTC+1 |
Turchia |
2 – 0 referto |
Belgio |
Stadio Re
Baldovino (43 000 spett.)
|
||||||
|
Eindhoven 19 giugno 2000, ore 20:45 UTC+1 |
Italia |
2 – 1 referto |
Svezia |
Philips
Stadion (29 500 spett.)
|
||||||
|
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Italia | 9 | 3 | 3 | 0 | 0 | 6 | 2 | +4 |
2. | Turchia | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 2 | +1 |
3. | Belgio | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 5 | -3 |
4. | Svezia | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 2 | 4 | -2 |
Rotterdam 13 giugno 2000, ore 18:00 UTC+1 |
Spagna |
0 – 1 referto |
Norvegia |
De
Kuip (41 500 spett.)
|
||||||
|
Charleroi 13 giugno 2000, ore 20:45 UTC+1 |
Jugoslavia |
3 – 3 referto |
Slovenia |
Stade du Pays de Charleroi (16 478 spett.)
|
||||||
|
Amsterdam 18 giugno 2000, ore 18:00 UTC+1 |
Slovenia |
1 – 2 referto |
Spagna |
Amsterdam ArenA (42 500 spett.)
|
||||||
|
Liegi 18 giugno 2000, ore 20:45 UTC+1 |
Norvegia |
0 – 1 referto |
Jugoslavia |
Sclessin Stadion (27 250 spett.)
|
||||||
|
Bruges 21 giugno 2000, ore 18:00 UTC+1 |
Jugoslavia |
3 – 4 referto |
Spagna |
Stadio Jan
Breydel (24 000 spett.)
|
||||||
|
Arnhem 21 giugno 2000, ore 18:00 UTC+1 |
Slovenia |
0 – 0 referto |
Norvegia |
Gelredome (22 500 spett.)
|
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Spagna | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 6 | 5 | +1 |
2. | Jugoslavia | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 7 | 7 | 0 |
3. | Norvegia | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 0 |
4. | Slovenia | 2 | 3 | 0 | 2 | 1 | 4 | 5 | -1 |
Bruges 11 giugno 2000, ore 18:00 UTC+1 |
Francia |
3 – 0 referto |
Danimarca |
Stadio Jan
Breydel (28 100 spett.)
|
||||||
|
Amsterdam 11 giugno 2000, ore 20:45 UTC+1 |
Paesi Bassi |
1 – 0 referto |
Rep. Ceca |
Amsterdam ArenA (50 883 spett.)
|
||||||
|
Bruges 16 giugno 2000, ore 18:00 UTC+1 |
Rep. Ceca |
1 – 2 referto |
Francia |
Stadio Jan
Breydel (28 100 spett.)
|
||||||
|
Rotterdam 16 giugno 2000, ore 20:45 UTC+1 |
Danimarca |
0 – 3 referto |
Paesi Bassi |
De
Kuip (51 117 spett.)
|
||||||
|
Liegi 21 giugno 2000, ore 20:45 UTC+1 |
Danimarca |
0 – 2 referto |
Rep. Ceca |
Sclessin Stadion (18 000 spett.)
|
||||||
|
Amsterdam 21 giugno 2000, ore 20:45 UTC+1 |
Francia |
2 – 3 referto |
Paesi Bassi |
Amsterdam ArenA (51 000 spett.)
|
||||||
|
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Paesi Bassi | 9 | 3 | 3 | 0 | 0 | 7 | 2 | +5 |
2. | Francia | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 7 | 4 | +3 |
3. | Rep. Ceca | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 3 | 3 | 0 |
4. | Danimarca | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 0 | 8 | -8 |
Quarti di finale | Semifinali | Finale | |||||||||||||
25 giugno, Bruges | |||||||||||||||
C1. | Spagna | 1 | |||||||||||||
D2. | Francia | 2 | 28 giugno, Bruxelles | ||||||||||||
Francia (dts) | 2 | ||||||||||||||
24 giugno, Amsterdam | Portogallo | 1 | |||||||||||||
A1. | Portogallo | 2 | |||||||||||||
B2. | Turchia | 0 | 2 luglio, Rotterdam | ||||||||||||
Francia (gg) | 2 | ||||||||||||||
24 giugno, Bruxelles | Italia | 1 | |||||||||||||
B1. | Italia | 2 | |||||||||||||
A2. | Romania | 0 | 29 giugno, Amsterdam | ||||||||||||
Italia (dtr) | 0 (3) | ||||||||||||||
25 giugno, Rotterdam | Paesi Bassi | 0 (1) | |||||||||||||
D1. | Paesi Bassi | 6 | |||||||||||||
C2. | Jugoslavia | 1 |
Amsterdam 24 giugno 2000, ore 18:00 UTC+1 |
Portogallo |
2 – 0 referto |
Turchia |
Amsterdam ArenA (42 000 spett.)
|
||||||
|
Bruxelles 24 giugno 2000, ore 20:45 UTC+1 |
Italia |
2 – 0 referto |
Romania |
Stadio Re
Baldovino (40 000 spett.)
|
||||||
|
Rotterdam 25 giugno 2000, ore 18:00 UTC+1 |
Paesi Bassi |
6 – 1 referto |
Jugoslavia |
De
Kuip (47 700 spett.)
|
||||||
|
Bruges 25 giugno 2000, ore 20:45 UTC+1 |
Spagna |
1 – 2 referto |
Francia |
Stadio Jan
Breydel (30 000 spett.)
|
||||||
|
Bruxelles 28 giugno 2000, ore 20:45 UTC+1 |
Francia |
2 – 1 (d.t.s.) referto |
Portogallo |
Stadio Re
Baldovino (50 000 spett.)
|
||||||
|
Amsterdam 29 giugno 2000, ore 18:00 UTC+1 |
Italia |
0 – 0 (d.t.s.) referto |
Paesi Bassi |
Amsterdam ArenA (51 300 spett.)
|
||||||
|
Rotterdam 2 luglio 2000, ore 20:00 UTC+1 |
Francia |
2 – 1 (d.t.s.) referto |
Italia |
De
Kuip (48 200 spett.)
|
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1 rete
Formazione dei migliori 11 giocatori del torneo, selezionata dalla UEFA:[12]
Portieri | Difensori | Centrocampisti | Attaccanti |
---|---|---|---|
Francesco Toldo |
Fabio Cannavaro Paolo Maldini Lilian Thuram Laurent Blanc |
Edgar Davids Patrick Vieira Zinédine Zidane Luís Figo |
Francesco Totti Patrick Kluivert |
Francia | ||
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Numero | Giocatore | Squadra 2000 |
Portieri | ||
16 | Fabien Barthez | Monaco |
1 | Bernard Lama | Paris Saint-Germain |
22 | Ulrich Ramé | Bordeaux |
Difensori | ||
5 | Laurent Blanc | Inter |
2 | Vincent Candela | Roma |
8 | Marcel Desailly | Chelsea |
18 | Frank Lebœuf | Chelsea |
3 | Bixente Lizarazu | Bayern Monaco |
15 | Lilian Thuram | Parma |
Centrocampisti | ||
7 | Didier Deschamps | Chelsea |
6 | Youri Djorkaeff | Kaiserslautern |
19 | Christian Karembeu | Real Madrid |
14 | Johan Micoud | Bordeaux |
17 | Emmanuel Petit | Arsenal |
11 | Robert Pirès | Olympique Marsiglia |
4 | Patrick Vieira | Arsenal |
10 | Zinédine Zidane | Juventus |
Attaccanti | ||
12 | Thierry Henry | Arsenal |
20 | David Trezeguet | Monaco |
13 | Sylvain Wiltord | Bordeaux |
9 | Nicolas Anelka | Real Madrid |
21 | Christophe Dugarry | Bordeaux |
Commissario tecnico: Roger Lemerre |
|
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Campione del mondo in carica | |||
Detentore della UEFA Nations League | |||
Uniformi di gara
|
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Sport | Calcio | ||
Federazione |
FFF Fédération Française de Football |
||
Confederazione | UEFA | ||
Codice FIFA | FRA | ||
Soprannome |
Les Bleus (i Blu) Les Tricolores (i Tricolori) La Sélection (la Selezione) Fierté Bleue (Orgoglio blu) Les Coqs (i Galli) |
||
Selezionatore | Didier Deschamps | ||
Record presenze | Lilian Thuram (142) | ||
Capocannoniere | Thierry Henry (51) | ||
Stadio | Stade de France | ||
Ranking FIFA | 3º[1] (10 febbraio 2022) | ||
Sponsor tecnico | Nike | ||
Esordio internazionale | |||
Belgio 3 - 3 Francia Bruxelles, Belgio; 1º maggio 1904 |
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Migliore vittoria | |||
Francia 10 - 0 Azerbaigian Auxerre, Francia; 6 settembre 1995 |
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Peggiore sconfitta | |||
Danimarca 17 - 1 Francia Londra, Regno Unito; 22 ottobre 1908 |
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Campionato del mondo | |||
Partecipazioni | 15 (esordio: 1930) | ||
Miglior risultato | Campioni nel 1998, 2018 | ||
Campionato d'Europa | |||
Partecipazioni | 10 (esordio: 1960) | ||
Miglior risultato | Campioni nel 1984, 2000 | ||
Confederations Cup | |||
Partecipazioni | 2 (esordio: 2001) | ||
Miglior risultato | Campioni nel 2001, 2003 | ||
Torneo Olimpico | |||
Partecipazioni | 5[2] (esordio: 1908) | ||
Miglior risultato | Quarto posto nel 1920 | ||
Nations League | |||
Partecipazioni | 2 (esordio: 2018-2019) | ||
Miglior risultato | Campioni nel 2020-2021 |
La nazionale di calcio della Francia (fr. équipe de France de football) è la rappresentativa calcistica della Francia ed è posta sotto l'egida della Federazione calcistica francese[3].
È una delle nazionali più titolate al mondo: ha vinto due campionati del mondo (Francia 1998 e Russia 2018), due campionati d'Europa (Francia 1984 e Belgio-Paesi Bassi 2000), due Confederations Cup (Corea del Sud-Giappone 2001 e Francia 2003) e una UEFA Nations League (2020-2021).
Il periodo di maggior successo della Francia è databile tra la fine degli anni 1990 e l'inizio degli anni 2000, quando ha vinto in sequenza il campionato del mondo (1998), il campionato d'Europa (2000) e due Confederations Cup (2001 e 2003). Tra gli altri piazzamenti di rilievo la Francia vanta, ai mondiali, un secondo posto a Germania 2006 e due terzi posti a Svezia 1958 e Messico 1986, mentre agli europei conta un secondo posto a Francia 2016 e ha raggiunto le semifinali a Francia 1960 e Inghilterra 1996. Al torneo olimpico il miglior risultato è il quarto posto ad Anversa 1920.
Nella classifica mondiale della FIFA, istituita nell'agosto 1993, la Francia ha occupato il 1º posto più volte, dal maggio 2001 al maggio 2002 e dall'agosto al settembre 2018, mentre il peggiore posizionamento è il 26º posto del settembre 2010. Occupa attualmente il 3º posto della graduatoria[1].
Fino agli anni 1950 la nazionale francese non ottenne risultati notevoli. La prima partita dei bleus risale al 1904 contro il Belgio e terminò 3-3. La Francia partecipò a tutte e tre le edizioni della Coppa del mondo precedenti alla seconda guerra mondiale: al campionato del mondo 1930 Lucien Laurent segnò il primo gol nella storia dei mondiali, nella partita vinta per 4-1 contro il Messico; al campionato del mondo 1934 la nazionale francese fu eliminata 3-2 dall'Austria agli ottavi di finale e al campionato del mondo 1938 giunse ai quarti di finale dell'edizione disputata in casa, dove fu eliminata dall'Italia, che la sconfisse con il punteggio di 3-1. Nelle eliminatorie del campionato del mondo 1950 la nazionale francese fallì per la prima volta la qualificazione al mondiale (eliminata dalla Jugoslavia) e non accettò l'invito, pervenuto in seguito al forfait di alcune nazionali al mondiale, a prendervi ugualmente parte. Tornò a qualificarsi per il campionato del mondo 1954 in Svizzera, dove, pur inserita nel lotto delle teste di serie, venne eliminata al primo turno.
Il campionato del mondo 1958 fu il primo in cui la Francia raggiunse un traguardo di rilievo: i bleus furono sconfitti soltanto in semifinale dal Brasile, per poi chiudere sul podio, sconfiggendo la Germania per 6-3 nella finale per il terzo posto. L'attaccante Just Fontaine in 6 partite realizzò ben 13 gol, cifra che rappresenta ancora oggi un primato per la fase finale di un mondiale. In quel periodo l'ossatura della squadra era composta in gran parte da giocatori o ex giocatori del forte Stade de Reims come Raymond Kopa, Robert Jonquet, Roger Marche e Just Fontaine, cui si aggiungeva Roger Piantoni.
Al campionato d'Europa 1960, prima edizione della manifestazione continentale, la Francia giunse tra le prime quattro, ma, priva di Fontaine, autore di cinque reti tra ottavi e quarti che si erano svolti in partite di andata e ritorno, perse la semifinale contro la Jugoslavia per 5-4. Nella finale per il terzo posto la squadra francese fu superata dalla Cecoslovacchia per 2-0.
Dopo questo risultato, cominciò un lungo periodo buio per l'équipe de France, che collezionò mancate qualificazioni alle fasi finali dei campionati del mondo e campionati europei, con l'unica eccezione del campionato del mondo 1966 in Inghilterra, che la vide presente alla fase finale, ma eliminata al primo turno.
A partire dalla seconda metà degli anni settanta, la nazionale visse una fase di progressiva ripresa, culminata con la qualificazione al campionato del mondo 1978, dove la selezione francese, tuttavia, venne eliminata al primo turno.
Negli anni 1980 vi furono notevoli progressi, grazie a giocatori come Michel Platini, Dominique Rocheteau, Marius Trésor, Alain Giresse e Luis Miguel Fernández. I bleus si piazzarono quarti al mondiale di Spagna 1982 con il CT Michel Hidalgo e terzi a quello di Messico 1986 sotto Henri Michel, venendo sconfitti in entrambe le occasioni in semifinale dalla Germania Ovest. Nel frattempo la Francia del CT Hidalgo vinse il suo primo titolo europeo nell'edizione casalinga di Francia 1984 (battuta in finale la Spagna per 2-0) e la Coppa Artemio Franchi nel 1985 contro la selezione dell'Uruguay, campione sudamericano in carica.
Il mondiale messicano del 1986 segnò la fine di una generazione di talenti che molti osservatori ritenevano irripetibile. Dopo quella edizione della coppa del mondo lasciarono la nazionale Dominique Rocheteau, Maxime Bossis e Alain Giresse e, un anno più tardi, quando già erano iniziate - male - le qualificazioni per l'europeo del 1988, anche Platini.
La fine del precedente ciclo fu troppo brusca e per la selezione francese si aprì una fase buia. Fallita malamente la qualificazione al campionato d'Europa 1988, la nazionale fu affidata con grandi aspettative al commissario tecnico, Platini, ma non riuscì a ottenere la qualificazione al campionato del mondo 1990 e, nonostante un'autorevole qualificazione al campionato d'Europa 1992 (con 19 risultati utili consecutivi ottenuti tra l'aprile del 1989 e il novembre 1991), uscì al primo turno della rassegna svoltasi in Svezia, risultato che spinse Platini a dimettersi. La crisi proseguì con la mancata qualificazione al campionato del mondo 1994, sfumata clamorosamente a causa di una sconfitta interna contro la Bulgaria, maturata all'ultimo minuto di gioco dell'ultima giornata delle eliminatorie.
La rinascita della Francia ebbe come artefice il nuovo c.t. Aimé Jacquet, assunto inizialmente in maniera provvisoria, poi in modo definitivo dopo una striscia di 30 partite senza sconfitte.[4] Sfidando l'opposizione dell'estrema destra e la costante ascesa di Jean-Marie Le Pen,[5] egli mise in piedi una Francia multietnica, con giocatori nati lontano dai confini transalpini o comunque discendenti da altri popoli,[6] e accantonò alcune storiche "bandiere" del passato per far spazio a un nuovo gruppo di giocatori.[7][8] Tra questi spiccava il nome di Zinédine Zidane, talentuoso centrocampista di origini algerine, su cui Jacquet modellò la sua Francia. Al campionato d'Europa 1996 in Inghilterra, i bleus raggiunsero le semifinali, dove furono sconfitti ai tiri di rigore dalla Rep. Ceca;[9][10] per i francesi fu il miglior risultato in un grande torneo dal 1986.[4] Fu l'inizio della cosiddetta generazione d'oro del calcio francese, che di lì in pochi anni fu artefice di grandi affermazioni internazionali in virtù dell'apporto di grandi campioni.[4] La nazionale di Jacquet si presentò al campionato del mondo 1998 da padrona di casa e quindi qualificata di diritto. Dopo aver brillantemente superato la prima fase, la Francia, capitanata da Didier Deschamps sospinta da Zinédine Zidane, approdò per la prima volta alla finale di un mondiale[11] e allo Stade de France si laureò campione del mondo battendo per 3-0 il Brasile campione del mondo uscente.[12]
Dopo il trionfo mondiale e le dimissioni di Jacquet,[13] i bleus, guidati da Roger Lemerre, vinsero anche il campionato d'Europa 2000, dove, trascinati ancora da Zidane, ebbero la meglio sull'Italia nella finale di Rotterdam, pervenendo al pareggio a pochi istanti dalla fine del match e imponendosi per 2-1 con un golden goal di David Trezeguet;[14] in tal modo la Francia realizzò un double mondiale-europeo riuscito prima solo alla Germania Ovest negli anni 1970, sebbene a parti invertite (prima la vittoria al campionato d'Europa 1972 e poi quella al campionato del mondo 1974), e in futuro dalla Spagna.
La striscia di successi proseguì con la vittoria della FIFA Confederations Cup 2001 (primo alloro francese nella competizione), ma l'anno seguente arrivò la disfatta al campionato del mondo 2002, da cui i transalpini furono eliminati già al primo turno, contro ogni pronostico, senza segnare un gol e con Zidane a mezzo servizio, recuperato solo per l'ultima delle tre partite disputate nel torneo.[15][16] Licenziato Lemerre dopo il fiasco mondiale,[17] la Federazione francese affidò la panchina a Jacques Santini, che guidò i bleus alla conquista della FIFA Confederations Cup 2003, disputata in casa, ma al campionato d'Europa 2004 la squadra uscì ai quarti di finale contro la Grecia poi campione d'Europa.[18]
Dopo il doppio fallimento mondiale e continentale, la Francia del nuovo CT Raymond Domenech, già tecnico dell'Under-21 francese, vincendo l'iniziale scetticismo e voci su uno spogliatoio diviso,[19] si qualificò al campionato del mondo 2006 e raggiunse la finale del torneo, dove pareggiò per 1-1 contro l'Italia e, dopo l'espulsione di Zidane, fu battuta ai tiri di rigore;[20] nel mondiale tedesco Lilian Thuram stabilì il primato di presenze con i bleus.
Malgrado il fallimento al campionato d'Europa 2008, con la Francia eliminata già dopo la fase a gironi,[21] Domenech rimase in sella anche per il campionato del mondo 2010, al quale i bleus si qualificarono grazie a un gol palesemente irregolare, propiziato da un doppio controllo di mano di Thierry Henry nello spareggio contro l'Irlanda.[22] Nella rassegna sudafricana la nazionale francese, dilaniata da dissidi interni,[23][24][25] uscì clamorosamente al primo turno, senza vincere una partita.[26]
La successiva gestione di Laurent Blanc[27] rinnovò l'organico e rivitalizzò la squadra, portandola ai quarti di finale del campionato d'Europa 2012 e gettando le basi per i progressi compiuti con il CT Didier Deschamps, che subentrò a Blanc nel 2012 e condusse i suoi ai quarti di finale del campionato del mondo 2014[28] e alla finale del campionato d'Europa 2016, disputato in casa e perso nell'atto conclusivo contro il Portogallo, con Antoine Griezmann capocannoniere ed eletto migliore giocatore della rassegna continentale. Deschamps portò poi la Francia a vincere il titolo planetario aggiudicandosi il campionato del mondo 2018, grazie alla vittoria per 4-2 in finale contro la Croazia: i bleus si laurearono campioni del mondo per la seconda volta nella storia.[29] Dopo il mondiale vinto in Russia, la Francia fu impegnata nella Lega A di UEFA Nations League 2018-2019, dove mancò la qualificazione alla final four del torneo e, di seguito, nel campionato d'Europa 2020, posticipato al 2021 a causa della pandemia di COVID-19: qui i bleus delusero, uscendo già agli ottavi di finale. In ottobre, invece, la Francia si aggiudicò in Italia la seconda edizione della UEFA Nations League 2020-2021, battendo in finale la Spagna (2-1).
Il primo giocatore nero selezionato per la nazionale di calcio francese, Raoul Diagne, collezionò la sua prima presenza con la Francia già nel 1931, fino a ottenerne 18 prima della seconda guerra mondiale.
Il primo giocatore di origine nordafricana a essere convocato dalla Francia fu il marocchino Larbi Ben Barek, che detiene ancora oggi il record di longevità con la squadra francese: 15 anni e 10 mesi di militanza dal 1938 al 1954. Nel frattempo erano stati convocati molti giocatori provenienti da famiglie straniere che avevano trovato lavoro in Francia: italiani (Roger Piantoni, Michel Platini), spagnoli (Luis Miguel Fernández), polacchi (Raymond Kopa), armeni (Youri Djorkaeff) e portoghesi (Robert Pirès).
Dagli anni 1990 la nazionale francese è ritenuta da alcuni un esempio di moderna convivenza pacifica tra etnie diverse per la sua capacità di incarnare l'ideale multiculturale della Francia.[30] La squadra ha ottenuto successi a livello continentale e mondiale rimanendo etnicamente eterogenea, in quanto ha schierato numerosi giocatori originari dei dipartimenti di oltremare della Francia oppure discendenti di immigrati dalle ex colonie francesi. Zinédine Zidane e Karim Benzema hanno origini algerine, precisamente cabile, mentre Lilian Thuram, William Gallas, Sylvain Wiltord e Thierry Henry provengono dalle Antille (il primo proviene dalla Guadalupa e il terzo ha genitori nati in Guadalupa e Martinica). Florent Malouda è nato nella Guyana francese, mentre Patrick Vieira si trasferì in Francia dal Senegal.
Questa situazione causò, dalla metà degli anni '90, il disappunto dei settori più nazionalisti della società e della politica francese e in particolar modo del leader dell'estrema destra Jean-Marie Le Pen.[31] Molti indicarono nella vittoria della squadra "Nera, Bianca e Beur" al campionato del mondo 1998 una risposta alle lamentele di Le Pen riguardo alla presunta assenza di una sufficiente componente "francese" nella formazione, sebbene in realtà la formazione che vinse la finale contro il Brasile aveva otto giocatori su undici di pelle bianca. Nel 2002 la nazionale, con in prima fila Marcel Desailly, nativo del Ghana, al secondo turno delle elezioni presidenziali, alle quali Le Pen era candidato, si appellò esplicitamente e pubblicamente contro il politico ultra-conservatore, invitando la gente francese a fare altrettanto e auspicando la riconferma a presidente della Repubblica di Jacques Chirac, principale sfidante elettorale di Le Pen, che poi effettivamente avvenne.
Nel 2004 una troupe televisiva colse il CT della Spagna Luis Aragonés mentre era intento a incitare José Antonio Reyes a dimostrare di valere di più di Thierry Henry (compagno di Reyes nell'Arsenal), riferendosi all'attaccante francese con insulti razzisti. Sulla vicenda l'UEFA condusse un'inchiesta, che terminò in modo controverso, con una multa alla Federazione calcistica spagnola e l'impegno a punire severamente comportamenti simili in futuro. Dopo il fatto lo stesso Henry e l'azienda Nike iniziarono a promuovere una campagna internazionale per la sensibilizzazione contro il razzismo (Stand Up Speak Up).
Nel 2006 la Francia raggiunse nuovamente la finale della Coppa del mondo e anche in questa circostanza Le Pen attirò su di sé un vespaio di polemiche dichiarando che secondo lui Domenech aveva convocato troppi calciatori di colore e di origini non francesi.[32] La squadra, tramite Domenech e Thuram, decise di non replicare alle affermazioni di Le Pen, definite «idiozie».
I tentativi della Francia di integrare le proprie minoranze e di porre definitivamente fine al proprio passato coloniale tramite il modello di convivenza costituito dall'équipe de France hanno avuto esiti non sempre positivi. Si ricordano, a tal proposito, le partite giocate contro Algeria e Tunisia a Parigi, durante le quali l'inno nazionale francese fu fischiato. Altri episodi di intolleranza si verificarono nel 2001, quando un'amichevole giocata a Parigi tra la Francia e l'ex colonia Algeria pochi giorni dopo gli attentati terroristici dell'11 settembre fu sospesa nel secondo tempo per via di cori da stadio in favore di Osama bin Laden e di insulti a Zidane.[33]
Il 30 aprile 2011 fu intercettata una conversazione tra François Blaquart, capo della Direzione Tecnica Nazionale, e il CT Laurent Blanc, in cui si paventava l'ipotesi di instaurare delle "quote etniche" e di indurre i giocatori delle giovanili francesi a non schierarsi con la propria nazionale d'origine in futuro. L'intercettazione suscitò molte polemiche, in quanto denotò, a detta di molti, da una parte razzismo, dall'altra scarso patriottismo, e portò alla sospensione di Blaquart e alle pubbliche scuse di Blanc.[34]
La nazionale francese veste praticamente da sempre i colori della propria bandiera, le Tricolore. La divisa tradizionale casalinga è composta da una maglia blu (da cui il soprannome les bleus), calzoncini bianchi e calzettoni rossi, i cui colori richiamano il vessillo nazionale. Negli anni sono spesso stati aggiunti ulteriori dettagli bianchi e rossi sulla maglia blu.
In special modo, nel lungo periodo in cui fornitrice ufficiale era Adidas (subentrata a un'unica breve parentesi della francese Le Coq Sportif) la divisa casalinga presentava strisce bianche e rosse Adidas e disegni, a seconda della moda, sempre bianco-rossi. Si nota in particolare la divisa con cui la nazionale vinse il campionato d'Europa 1984: casacca blu con vistosa barra orizzontale rossa sul petto accompagnata da tre sottili righe bianche sull'addome (richiamo alle strisce Adidas). Questa composizione stilistico-cromatica fu rivisitata, in una forma più moderna, nella divisa del campionato del mondo 1998, che pure videro i francesi vincitori. La barra rossa, senza strisce bianche, fu riproposta anche al campionato d'Europa 2000, anch'esso vinto dalla Francia, e al campionato d'Europa 2004, meno fortunato per i galletti.
Dal 2010 la fornitura del materiale tecnico è passata all'azienda americana Nike che ha segnato un netto cambio estetico delle divise, avvicinandosi per tonalità a quelle della selezione di rugby. In particolare c'è un ritorno alla sobrietà nel campionato d'Europa 2012, in cui per la prima volta la Francia ha scelto una tenuta completamente blu con strisce orizzontali leggermente più scure e dettagli dorati, e una seconda divisa totalmente bianca. Negli anni seguenti c'è un ritorno alla divisa classica con maglia blu scuro, calzoncini bianchi e calzettoni rossi, eventualmente corredati di piccoli dettagli di altri colori.
In trasferta la Francia ha sempre giocato con divise bianche con pantaloncini azzurri o in tenuta bianca monocromatica, a seconda della combinazione indossata dalla selezione di casa, da quasi sempre contornata da bordini e striscette rosso-blu, sempre richiamando dove possibile il tricolore francese. Degne di nota le versioni invertite delle già citate maglie con le righe sul petto, e quella della finale con l'Italia del 2006 dove sul petto portava una sfumatura dal rosso al blu.
Nel 2008 l'Adidas, non senza qualche critica, cambiò drasticamente la combinazione cromatica della divisa da trasferta, realizzandola rossa con bordini bianco-blu, e accompagnata da pantaloncini e calzettoni azzurri. Ai Mondiali del 1978, a causa di un disguido, la Francia giocò contro l'Ungheria con un'insolita maglia a strisce verticali bianco-verdi: entrambe le squadre si erano presentate in maglia bianca. Furono usate le maglie prestate dalla locale squadra del Kimberley Football Club.[35]
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Il simbolo che da sempre figura sul petto delle divise francesi è un galletto dorato su un'iscrizione F.F.F. (acronimo di Fédération Française de Football che in ogni partita viene sostituita dalla scritta France vs "nome squadra" e la data dell'incontro), oggi accompagnato da due stelle dopo le vittorie nelle Coppe del Mondo del 1998 e del 2018. Lo stemma della federazione reca ugualmente un galletto, ma argenteo e con altri disegni. Il coq gaulois, insieme alla Marianne, è uno dei simboli francesi, particolarmente utilizzato nello sport (per esempio, anche la nazionale di rugby francese utilizza un gallo, seppur molto stilizzato) e richiama alle popolazioni galliche, stanziate storicamente in Francia; inoltre, tale simbolo è racchiuso in un esagono, che ricorda vagamente la forma della Francia continentale.
I francesi sentono forte le rivalità con le nazionali dei paesi più vicini e confinanti, come quelle con Inghilterra, Spagna, Germania e soprattutto Italia, quest'ultima acuitasi specialmente a partire dagli anni 2000. La rivalità calcistica tra francesi e italiani è da sempre esistente e le storie delle due nazionali si sono intrecciate più volte. La prima partita della nazionale azzurra fu disputata proprio contro i francesi (sconfitti per 6-2) e nel corso del periodo precedente alla seconda guerra mondiale le due formazioni si affrontarono più volte. Fino al 1978 la rivalità era più sentita dai francesi che dagli italiani, in quanto l'Italia aveva superato nella maggior parte delle occasioni i rivali, a volte anche con risultati clamorosi (un 9-4 e un 7-0 negli anni '20) e nelle occasioni importanti era riuscita a estromettere i bleus dall'Olimpiade del 1928, dal mondiale di Francia 1938 (vinto dall'Italia) e da quello di Argentina 1978, conseguendo grandi risultati.
Dopo una vittoria all'Olimpiade nel 1920, i francesi non riuscirono più a imporsi sugli azzurri in nessuna occasione fino a un'amichevole del 1982. Quattro anni dopo quella storica vittoria i francesi riuscirono a ripetersi in una occasione ben più importante, gli ottavi di finale del campionato del mondo 1986. Da quel momento le cose cambiarono completamente: la Francia, tra alti e bassi, vinse tutti i trofei a disposizione (il campionato d'Europa di Francia 1984 e Belgio-Paesi Bassi 2000, la Confederations Cup per due anni di fila e il campionato del mondo di Francia 1998), mentre l'Italia non riuscì più a vincere un solo trofeo fino al titolo mondiale di Germania 2006.
La rivalità è andata acutizzandosi alla fine anni degli '90, quando le due compagini si incontrarono ai quarti di finale nel campionato del mondo 1998 disputato proprio in Francia e vinto poi dai francesi ai tiri di rigore. Fu due anni dopo, al campionato d'Europa 2000, che le due squadre si ritrovarono di fronte, questa volta in finale. Anche in questa occasione a imporsi fu la Francia, che vinse per 2-1 con un golden gol di David Trezeguet dopo essere stata in svantaggio per gran parte dei tempi regolamentari.
Il successivo incontro tra le nazionali ebbe luogo in occasione della finale del campionato mondiale di calcio 2006, vinta questa volta ai rigori dagli azzurri. Zinédine Zidane aprì le marcature su rigore con un tiro a cucchiaio, gol poi pareggiato da Marco Materazzi; nei supplementari lo stesso Zidane, giunto all'ultima partita della propria carriera, diede una violenta testata a Materazzi in risposta ad alcuni suoi insulti ritenuti pesanti, venendo dunque espulso.[36] Al termine dei 120 minuti di gioco, i rigori premiarono l'Italia, la quale mise a segno tutti e cinque i propri tiri, mentre per i francesi fu fatale la traversa colpita da Trezeguet. Dopo la finale si susseguirono giornate incandescenti, con dichiarazioni velenose dei parenti di Zidane e di personaggi di primo piano francesi nei confronti di Materazzi, reo di aver provocato il calciatore francese.[37] In breve tempo Materazzi divenne l'idolo di molti italiani e l'oggetto dell'odio di molti francesi, mentre a Zidane accadde l'opposto.
Dopo la discussa finale l'Italia ritrovò la Francia sia nelle qualificazioni (ma in realtà il sorteggio era avvenuto già a gennaio 2006, prima del campionato del mondo), sia, a qualificazione ottenuta, nel girone del campionato d'Europa 2008. Anche le due partite di qualificazione per il campionato europeo furono giocate in un clima incandescente. In particolare quella di ritorno a Milano, finita 0-0, fu preceduta dalle controverse dichiarazioni del CT francese Raymond Domenech rese a Le Parisien: «Sono contento di giocare l'8 settembre Italia-Francia a Milano e non a Roma: senza pista d'atletica e con 80 mila persone così vicine sarà un ambiente eccezionale. È in questi casi che si vedono i grandi giocatori: la mia sola preoccupazione sarà l'arbitro, ma con gli italiani è un'abitudine».[38] L'enorme gravità delle affermazioni ebbe eco immediata in Italia, suscitando lo sdegno di gran parte delle istituzioni: la UEFA fu costretta a intervenire, squalificando Domenech e multandolo aspramente.[39] Nonostante i tentativi di distensione dei giocatori italiani e francesi, soprattutto del capitano azzurro Fabio Cannavaro, la sera della partita, allo stadio Giuseppe Meazza di Milano, il pubblico fischiò la Marsigliese.[40] Seguirono immediate aspre polemiche in Francia e in Italia, con lettere ufficiali di scuse. A seguito di questi episodi la situazione si stemperò con le successive dichiarazioni distensive di Domenech che, dopo che la sua nazionale prima rischiò l'eliminazione e poi tornò in gioco grazie ai risultati di altre partite, disse di tifare per l'Italia in modo che la sua nazionale potesse qualificarsi con più tranquillità, cosa poi avvenuta: le due squadre, con una giornata di anticipo, ottennero la qualificazione al campionato europeo del 2008.
L'ultima partita ufficiale tra le due nazionali si è giocata il 17 giugno 2008, al campionato europeo di Austria-Svizzera 2008: entrambe le squadre erano costrette alla vittoria per passare il turno, il che rese la sfida molto competitiva. La gara fu vinta dagli azzurri per 2-0, che eliminarono i francesi e proseguirono nella competizione, dove raggiunsero poi i quarti di finale: per la prima volta dopo trent'anni (l'ultima era stata al campionato del mondo 1978) gli azzurri riuscirono a battere i bleus nei 90 minuti di gioco regolamentari.
L'ultimo confronto tra le due squadre risale, invece, al 1º giugno 2018, quando la nazionale francese si è imposta con il risultato di 3-1 in amichevole a Nizza.
Questi sono i saldi della Francia nei confronti delle altre nazionali[41].
Nota: Partite terminate ai tiri di rigore
Come previsto dai regolamenti FIFA, le partite terminate ai rigori dopo i tempi supplementari contro Brasile (21 giugno 1986, vinti), Germania (8 luglio 1982, persi), Italia (3 luglio 1998,
vinti e 9 luglio 2006, persi), Svizzera (28 luglio 2021, persi) sono considerate pareggi.
Saldo positivo (numero di vittorie > numero di sconfitte) | |
Saldo neutro (numero di vittorie = numero di sconfitte) | |
Saldo negativo (numero di vittorie < numero di sconfitte) |
Dati aggiornati al 14 ottobre 2019.
Avversaria | G | V | N | P | RF | RS | DR | % vittorie |
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Albania | 7 | 6 | 1 | 1 | 16 | 4 | +12 | 85.7% |
Algeria | 1 | 1 | 0 | 0 | 4 | 1 | +3 | 100.0% |
Andorra | 5 | 5 | 0 | 0 | 14 | 0 | +14 | 100.0% |
Arabia Saudita | 1 | 1 | 0 | 0 | 4 | 0 | +4 | 100.0% |
Argentina | 12 | 3 | 3 | 6 | 11 | 15 | -4 | 25.0% |
Armenia | 5 | 5 | 0 | 0 | 14 | 2 | +12 | 100.0% |
Australia | 5 | 3 | 1 | 1 | 10 | 3 | +7 | 60.0% |
Austria | 23 | 12 | 2 | 9 | 39 | 40 | -1 | 52.1% |
Azerbaigian | 2 | 2 | 0 | 0 | 12 | 0 | +12 | 100.0% |
Belgio | 74 | 25 | 19 | 30 | 128 | 160 | -32 | 33.8% |
Bielorussia | 6 | 3 | 2 | 1 | 10 | 6 | +4 | 50.0% |
Bolivia | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 0 | +2 | 100% |
Bosnia ed Erzegovina | 4 | 2 | 2 | 0 | 6 | 3 | +3 | 50.0% |
Brasile | 16 | 5 | 4 | 7 | 20 | 27 | -7 | 31.25% |
Bulgaria | 22 | 10 | 4 | 8 | 38 | 26 | +12 | 45.5% |
Rep. Ceca | 4 | 1 | 2 | 1 | 4 | 5 | -1 | 25.0% |
Cecoslovacchia | 20 | 7 | 4 | 9 | 29 | 34 | -5 | 35.0% |
CAF XI | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 0 | +2 | 100.0% |
Camerun | 3 | 2 | 1 | 0 | 5 | 3 | +2 | 66.7% |
Canada | 1 | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | +1 | 100.0% |
Cile | 5 | 2 | 1 | 2 | 11 | 5 | +6 | 40.0% |
Cina | 2 | 1 | 0 | 1 | 3 | 2 | +1 | 50.0% |
Cipro | 8 | 7 | 1 | 0 | 27 | 2 | +25 | 87.5% |
Colombia | 4 | 3 | 0 | 1 | 7 | 5 | +2 | 75.0% |
CONCACAF XI | 1 | 1 | 0 | 0 | 5 | 0 | +5 | 100.0% |
Corea del Sud | 3 | 2 | 1 | 0 | 9 | 3 | +6 | 66.7% |
Costa Rica | 2 | 2 | 0 | 0 | 5 | 3 | +2 | 100.0% |
Costa d'Avorio | 2 | 1 | 1 | 0 | 3 | 0 | +3 | 50.0% |
Croazia | 6 | 4 | 2 | 0 | 13 | 5 | +8 | 66.7% |
Danimarca | 15 | 8 | 2 | 5 | 20 | 28 | -8 | 53.3% |
Ecuador | 2 | 1 | 1 | 0 | 2 | 0 | +2 | 50.0% |
Egitto | 1 | 1 | 0 | 0 | 5 | 0 | +5 | 100.0% |
Inghilterra | 33 | 10 | 6 | 17 | 43 | 74 | -31 | 30.3% |
Inghilterra dilettanti | 8 | 1 | 0 | 7 | 4 | 61 | -57 | 12.5% |
Estonia | 1 | 1 | 0 | 0 | 4 | 0 | +4 | 100.0% |
Fær Øer | 6 | 6 | 0 | 0 | 22 | 0 | +22 | 100.0% |
FIFA XI | 1 | 1 | 0 | 0 | 5 | 1 | +4 | 100.0% |
Finlandia | 8 | 8 | 0 | 0 | 18 | 3 | +15 | 100.0% |
Galles | 5 | 3 | 1 | 1 | 11 | 4 | +7 | 60.0% |
Georgia | 4 | 3 | 1 | 0 | 7 | 1 | +6 | 75.0% |
Germania | 16 | 8 | 4 | 4 | 21 | 17 | +4 | 50.0% |
Germania Est | 7 | 2 | 2 | 3 | 8 | 7 | +1 | 28.6% |
Germania Ovest | 15 | 6 | 4 | 5 | 28 | 29 | -1 | 40.0% |
Grecia | 8 | 6 | 1 | 1 | 23 | 7 | +16 | 75.0% |
Honduras | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 | 0 | +3 | 100.0% |
Islanda | 15 | 11 | 4 | 0 | 42 | 12 | +30 | 73.3% |
Iran | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 1 | +1 | 100.0% |
Irlanda | 1 | 1 | 0 | 0 | 4 | 0 | +4 | 100.0% |
Irlanda | 17 | 8 | 5 | 4 | 22 | 15 | +7 | 43.8% |
Irlanda dilettanti | 1 | 0 | 0 | 1 | 1 | 2 | -1 | 0.0% |
Irlanda del Nord | 8 | 5 | 3 | 0 | 18 | 4 | +14 | 62.5% |
Israele | 9 | 4 | 4 | 1 | 15 | 6 | +9 | 44.4% |
Italia | 39 | 11 | 10 | 18 | 56 | 82 | -28 | 26.3% |
Giamaica | 1 | 1 | 0 | 0 | 8 | 0 | +8 | 100.0% |
Giappone | 6 | 4 | 1 | 1 | 14 | 5 | +9 | 66.0% |
Kuwait | 2 | 2 | 0 | 0 | 5 | 1 | +4 | 100.0% |
Lettonia | 1 | 1 | 0 | 0 | 7 | 0 | +7 | 100.0% |
Lituania | 4 | 4 | 0 | 0 | 5 | 0 | +5 | 100.0% |
Lussemburgo | 18 | 16 | 1 | 1 | 71 | 12 | +59 | 88.9% |
Malta | 2 | 2 | 0 | 0 | 10 | 0 | +10 | 100.0% |
Messico | 7 | 5 | 1 | 1 | 15 | 6 | +9 | 71.4% |
Marocco | 5 | 3 | 2 | 0 | 12 | 6 | +6 | 60.0% |
Moldavia | 1 | 1 | 0 | 0 | 4 | 1 | +3 | 100% |
Nuova Zelanda | 1 | 1 | 0 | 0 | 5 | 0 | +5 | 100.0% |
Nigeria | 2 | 1 | 0 | 1 | 2 | 1 | +1 | 50.0% |
Norvegia | 15 | 7 | 4 | 4 | 22 | 15 | +7 | 46.7% |
Paesi Bassi | 28 | 13 | 4 | 11 | 47 | 56 | -9 | 46.4% |
Paraguay | 5 | 3 | 2 | 0 | 14 | 4 | +10 | 60.0% |
Perù | 2 | 1 | 0 | 1 | 1 | 1 | 0 | 50.0% |
Polonia | 16 | 8 | 5 | 3 | 27 | 16 | +11 | 50.0% |
Portogallo | 25 | 18 | 1 | 6 | 49 | 29 | +20 | 72.0% |
Jugoslavia | 26 | 9 | 7 | 10 | 41 | 39 | +2 | 34.6% |
Romania | 16 | 8 | 5 | 3 | 21 | 16 | +5 | 50.0% |
Russia | 7 | 4 | 1 | 2 | 15 | 10 | +5 | 50.0% |
Scozia | 16 | 8 | 0 | 8 | 23 | 15 | +8 | 50.0% |
Senegal | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 | -1 | 0.0% |
Serbia | 5 | 3 | 2 | 0 | 8 | 4 | +4 | 60.0% |
Slovacchia | 4 | 2 | 1 | 1 | 6 | 2 | +4 | 50.0% |
Slovenia | 3 | 3 | 0 | 0 | 10 | 2 | +8 | 100.0% |
Sudafrica | 4 | 2 | 1 | 1 | 6 | 3 | +3 | 50.0% |
Spagna | 35 | 12 | 7 | 16 | 37 | 63 | -26 | 34.3% |
Stati Uniti | 4 | 3 | 1 | 0 | 11 | 1 | +10 | 75.0% |
Svezia | 22 | 11 | 5 | 6 | 33 | 23 | +10 | 47.6% |
Svizzera | 38 | 16 | 10 | 12 | 67 | 60 | +7 | 43.2% |
Togo | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 0 | +2 | 100.0% |
Tunisia | 4 | 2 | 2 | 0 | 7 | 3 | +4 | 50.0% |
Turchia | 7 | 5 | 1 | 1 | 14 | 5 | +9 | 71.4% |
Ucraina | 9 | 5 | 3 | 1 | 14 | 5 | +9 | 55.5% |
Ungheria | 22 | 8 | 2 | 12 | 31 | 47 | -16 | 36.4% |
Unione Sovietica | 12 | 2 | 6 | 4 | 13 | 18 | -5 | 16.7% |
Uruguay | 9 | 2 | 4 | 3 | 6 | 8 | -2 | 22.2% |
Questi sono i saldi della Francia nei confronti delle nazionali con cui sono stati disputati almeno 10 incontri[41].
Nazionale | Giocate | Vinte | Pareggiate | Perse | Reti fatte | Reti subite | Differenza reti | Ultima vittoria | Ultimo pareggio | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Svizzera | 38 | 16 | 11 | 12 | 70 | 63 | +7 | 20 giugno 2014 | 28 giugno 2021 | 27 maggio 1992 |
Germania | 31 | 14 | 8 | 9 | 48 | 45 | +3 | 15 giugno 2021 | 6 settembre 2018 | 4 luglio 2014 |
Portogallo | 27 | 18 | 2 | 6 | 51 | 31 | +19 | 4 settembre 2015 | 23 giugno 2021 | 10 luglio 2016 |
Paesi Bassi | 25 | 11 | 4 | 10 | 41 | 53 | −12 | 10 ottobre 2016 | 31 marzo 2004 | 13 giugno 2008 |
Austria | 23 | 12 | 2 | 9 | 39 | 40 | −1 | 14 ottobre 2009 | 19 agosto 1998 | 6 settembre 2008 |
Svezia | 22 | 11 | 5 | 6 | 33 | 23 | +10 | 17 novembre 2020 | 9 febbraio 2005 | 19 giugno 2012 |
Bulgaria | 21 | 9 | 4 | 8 | 37 | 26 | +11 | 7 ottobre 2016 | 14 maggio 1982 | 17 novembre 1993 |
Lussemburgo | 16 | 15 | 0 | 1 | 68 | 11 | +57 | 25 marzo 2011 | 3 settembre 2017 | 8 febbraio 1914 |
Polonia | 16 | 8 | 5 | 3 | 27 | 16 | +11 | 9 giugno 2011 | 17 novembre 2004 | 31 agosto 1982 |
Romania | 16 | 8 | 5 | 3 | 21 | 16 | +5 | 10 giugno 2016 | 6 settembre 2011 | 8 aprile 1972 |
Norvegia | 16 | 7 | 4 | 5 | 22 | 22 | 0 | 27 maggio 2014 | 25 febbraio 1998 | 11 agosto 2010 |
Irlanda | 16 | 7 | 5 | 4 | 20 | 15 | +5 | 26 giugno 2016 | 18 novembre 2009 | 14 ottobre 1981 |
Danimarca | 14 | 8 | 2 | 4 | 16 | 27 | -11 | 11 ottobre 2015 | 26 giugno 2018 | 11 giugno 2002 |
Islanda | 12 | 9 | 3 | 0 | 35 | 10 | +25 | 3 luglio 2016 | 5 settembre 1998 | - |
Nazionale | Giocate | Vinte | Pareggiate | Perse | Reti fatte | Reti subite | Differenza | Ultima vittoria | Ultimo pari | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Scozia | 16 | 8 | 0 | 8 | 23 | 15 | +8 | 4 giugno 2016 | - | 12 settembre 2007 |
Nazionale | Giocate | Vinte | Pareggiate | Perse | Reti fatte | Reti subite | Differenza | Ultima vittoria | Ultimo pareggio | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Belgio | 75 | 26 | 19 | 30 | 131 | 162 | -31 | 7 ottobre 2021 | 14 agosto 2013 | 7 giugno 2015 |
Italia | 38 | 10 | 10 | 18 | 53 | 81 | -28 | 1º giugno 2018 | 8 settembre 2007 | 17 giugno 2008 |
Spagna | 35 | 13 | 7 | 15 | 38 | 62 | -24 | 10 ottobre 2021 | 16 ottobre 2012 | 26 marzo 2013 |
Inghilterra | 29 | 8 | 5 | 17 | 36 | 67 | -31 | 17 novembre 2010 | 11 giugno 2012 | 17 novembre 2015 |
Jugoslavia | 26 | 9 | 8 | 10 | 41 | 39 | +2 | 20 novembre 2002 | 29 aprile 1989 | 19 novembre 1988 |
Ungheria | 22 | 8 | 2 | 12 | 31 | 47 | −16 | 31 maggio 2005 | 24 aprile 1971 | 22 maggio 1976 |
Cecoslovacchia | 20 | 7 | 4 | 9 | 29 | 34 | −5 | 4 settembre 1991 | 24 agosto 1988 | 4 aprile 1979 |
Brasile | 15 | 5 | 4 | 7 | 20 | 24 | -5 | 9 febbraio 2011 | 20 maggio 2004 | 26 marzo 2015 |
Argentina | 12 | 3 | 3 | 6 | 11 | 15 | −4 | 30 giugno 2018 | 26 giugno 1977 | 11 febbraio 2009 |
Unione Sovietica | 11 | 2 | 6 | 3 | 13 | 17 | -4 | 13 ottobre 1972 | 9 settembre 1987 | 11 ottobre 1986 |
Campionato del mondo | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1930 | Primo turno |
1934 | Ottavi di finale |
1938 | Quarti di finale |
1950 | Non qualificata[42] |
1954 | Primo turno |
1958 | Terzo posto |
1962 | Non qualificata |
1966 | Primo turno |
1970 | Non qualificata |
1974 | Non qualificata |
1978 | Primo turno |
1982 | Quarto posto |
1986 | Terzo posto |
1990 | Non qualificata |
1994 | Non qualificata |
1998 | Campione |
2002 | Primo turno |
2006 | Secondo posto |
2010 | Primo turno |
2014 | Quarti di finale |
2018 | Campione |
Campionato europeo | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1960 | Quarto posto |
1964 | Non qualificata |
1968 | Non qualificata |
1972 | Non qualificata |
1976 | Non qualificata |
1980 | Non qualificata |
1984 | Campione |
1988 | Non qualificata |
1992 | Primo turno |
1996 | Semifinali |
2000 | Campione |
2004 | Quarti di finale |
2008 | Primo turno |
2012 | Quarti di finale |
2016 | Secondo posto |
2020 | Ottavi di finale |
Giochi olimpici[43] | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1908 | Semifinali e quarti di finale[44] |
1912 | Non partecipante |
1920 | Semifinali |
1924 | Quarti di finale |
1928 | Ottavi di finale |
1936 | Non partecipante |
1948 | Quarti di finale |
Confederations Cup | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1992 | Non invitata |
1995 | Non invitata |
1997 | Non qualificata |
1999 | Rinuncia |
2001 | Campione |
2003 | Campione |
2005 | Non qualificata |
2009 | Non qualificata |
2013 | Non qualificata |
2017 | Non qualificata |
Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1930 | Uruguay | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 4:3 |
1934 | Italia | Ottavi di finale | 0 | 0 | 1 | 2:3 |
1938 | Francia | Quarti di finale | 1 | 0 | 1 | 4:4 |
1950 | Brasile | Non qualificata | - | - | - | - |
1954 | Svizzera | Primo turno | 1 | 0 | 1 | 3:3 |
1958 | Svezia | Terzo posto | 4 | 0 | 2 | 23:15 |
1962 | Cile | Non qualificata | - | - | - | - |
1966 | Inghilterra | Primo turno | 0 | 1 | 2 | 2:5 |
1970 | Messico | Non qualificata | - | - | - | - |
1974 | Germania Ovest | Non qualificata | - | - | - | - |
1978 | Argentina | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 5:5 |
1982 | Spagna | Quarto posto | 3 | 2 | 2 | 16:12 |
1986 | Messico | Terzo posto | 4 | 2 | 1 | 12:6 |
1990 | Italia | Non qualificata | - | - | - | - |
1994 | Stati Uniti | Non qualificata | - | - | - | - |
1998 | Francia | Campione | 6 | 1 | 0 | 15:2 |
2002 | Corea del Sud / Giappone | Primo turno | 0 | 1 | 2 | 0:3 |
2006 | Germania | Secondo posto | 4 | 3 | 0 | 9:3 |
2010 | Sudafrica | Primo turno | 0 | 1 | 2 | 1:4 |
2014 | Brasile | Quarti di finale | 3 | 1 | 1 | 10:3 |
2018 | Russia | Campione | 6 | 1 | 0 | 14:6 |
2022 | Qatar | Qualificata | 0 | 0 | 0 | 0:0 |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1960 | Francia | Quarto posto | 0 | 0 | 2 | 4:7 |
1964 | Spagna | Non qualificata | - | - | - | - |
1968 | Italia | Non qualificata | - | - | - | - |
1972 | Belgio | Non qualificata | - | - | - | - |
1976 | Jugoslavia | Non qualificata | - | - | - | - |
1980 | Italia | Non qualificata | - | - | - | - |
1984 | Francia | Campione | 5 | 0 | 0 | 14:4 |
1988 | Germania Ovest | Non qualificata | - | - | - | - |
1992 | Svezia | Primo turno | 0 | 2 | 1 | 2:3 |
1996 | Inghilterra | Semifinali | 2 | 3 | 0 | 5:2 |
2000 | Belgio / Paesi Bassi | Campione | 5 | 0 | 1 | 13:7 |
2004 | Portogallo | Quarti di finale | 2 | 1 | 1 | 7:5 |
2008 | Austria / Svizzera | Primo turno | 0 | 1 | 2 | 1:6 |
2012 | Polonia / Ucraina | Quarti di finale | 1 | 1 | 2 | 3:5 |
2016 | Francia | Secondo posto | 5 | 1 | 1 | 13:5 |
2020[45] | Europa | Ottavi di finale | 1 | 3 | 0 | 7:6 |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1992 | Arabia Saudita | Non invitata | - | - | - | - |
1995 | Arabia Saudita | Non invitata | - | - | - | - |
1997 | Arabia Saudita | Non qualificata | - | - | - | - |
1999 | Messico | Rinuncia | - | - | - | - |
2001 | Corea del Sud / Giappone | Campione | 4 | 0 | 1 | 12:2 |
2003 | Francia | Campione | 5 | 0 | 0 | 12:3 |
2005 | Germania | Non qualificata | - | - | - | - |
2009 | Sudafrica | Non qualificata | - | - | - | - |
2013 | Brasile | Non qualificata | - | - | - | - |
2017 | Russia | Non qualificata | - | - | - | - |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
2018-2019 | Portogallo | 6º in Lega A | 2 | 1 | 1 | 4:4 |
2020-2021 | Italia | Campione | 7 | 1 | 0 | 17:8 |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1908 | Londra | Semifinali[46] | 0 | 0 | 1 | 1:17 |
Quarti di finale[47] | 0 | 0 | 1 | 0:9 | ||
1912 | Stoccolma | Non partecipante | - | - | - | - |
1920 | Anversa | Semifinali | 1 | 0 | 1 | 4:5 |
1924 | Parigi | Quarti di finale | 1 | 0 | 1 | 8:5 |
1928 | Amsterdam | Ottavi di finale | 0 | 0 | 1 | 3:4 |
1936 | Berlino | Non partecipante | - | - | - | - |
1948 | Londra | Quarti di finale | 1 | 0 | 1 | 2:2 |
NOTA: per le informazioni sulle rose successive al 1948 visionare la pagina della Nazionale olimpica.
Lista dei giocatori convocati per le gare amichevoli contro Costa d'Avorio e Sudafrica del 25 e 29 marzo 2022.[48]
Presenze e reti aggiornate al 25 marzo 2022.
Prima del 1936 (tranne alcuni periodi) i giocatori erano selezionati da un comitato della FFF.
Dati aggiornati al 25 marzo 2022.
Allenatore | Periodo in carica | G | V | N | P | % vittorie |
---|---|---|---|---|---|---|
Raoul Caudron | 1930 | ? | ? | ? | ? | ? |
Sid Kimpton | 1934 | ? | ? | ? | ? | ? |
Sid Kimpton | 1935-1936 | ? | ? | ? | ? | ? |
Gaston Barreau | 1936-1954 | ? | ? | ? | ? | ? |
Albert Batteux | 1955-1962 | ? | ? | ? | ? | ? |
Henri Guérin | 1964–1966 | 15 | 5 | 4 | 6 | 33,3 |
José Arribas e Jean Snella | 1966 | 4 | 2 | 0 | 2 | 50,0 |
Just Fontaine | 1967 | 2 | 0 | 0 | 2 | 0,0 |
Louis Dugauguez | 1967–1968 | 9 | 2 | 3 | 4 | 22,2 |
Georges Boulogne | 1969–1973 | 31 | 15 | 5 | 11 | 48,4 |
Ștefan Kovács | 1973–1975 | 15 | 6 | 4 | 5 | 40,0 |
Michel Hidalgo | 1976–1984 | 75 | 41 | 16 | 18 | 54,7 |
Henri Michel | 1984–1988 | 36 | 16 | 12 | 8 | 44,4 |
Michel Platini | 1988–1992 | 29 | 16 | 8 | 5 | 55,2 |
Gérard Houllier | 1992–1993 | 12 | 7 | 1 | 4 | 58,3 |
Aimé Jacquet | 1994–1998 | 53 | 34 | 16 | 3 | 64,2 |
Roger Lemerre | 1998–2002 | 53 | 34 | 11 | 8 | 64,2 |
Jacques Santini | 2002–2004 | 28 | 22 | 4 | 2 | 78,6 |
Raymond Domenech | 2004–2010 | 79 | 41 | 24 | 14 | 51,9 |
Laurent Blanc | 2010–2012 | 27 | 16 | 7 | 4 | 59,3 |
Didier Deschamps | 2012–oggi | 124 | 82 | 24 | 19 | 66,1 |
Dati aggiornati al 25 marzo 2022.
In grassetto i giocatori ancora in attività in nazionale.
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