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Il campionato europeo di calcio 2016 o UEFA EURO 2016 (in francese Championnat d'Europe de football 2016), noto anche come Francia 2016, è stata la quindicesima edizione dell'omonimo torneo, organizzato dall'UEFA.[2]
Fu la terza volta che la Francia ospitò il torneo dopo l'edizione inaugurale del 1960 e la settima edizione nel 1984. La principale novità nel formato riguarda l'allargamento del numero di partecipanti da 16 a 24[3].
Il torneo si svolse dal 10 giugno al 10 luglio 2016, giorno della finale allo Stade de France di Saint-Denis in cui i padroni di casa furono sconfitti 0-1 dal Portogallo, che conquistò così il suo primo titolo.[4] Per la prima volta nella storia della competizione, a vincere il trofeo fu una nazionale giunta al 3º posto del proprio girone eliminatorio.
La vittoria valse al Portogallo il diritto alla partecipazione alla Confederations Cup 2017[5].
Nella tabella il dettaglio della votazione[6]:
Nazione candidata | ||
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Primo turno | Ballottaggio finale | |
Francia | 43 | 7 |
Turchia | 38 | 6 |
Italia | 23 | – |
Voti totali | 104 | 13 |
Per la fase finale, sono stati selezionati 10 stadi:
Saint-Denis | Marsiglia |
Lione (Décines-Charpieu) |
Lilla (Villeneuve-d'Ascq) |
---|---|---|---|
Stade de France | Stdio Vélodrome | Parc Olympique Lyonnais | Stadio Pierre Mauroy |
48°55′28″N 2°21′36″E | 43°16′11″N 5°23′45″E | 45°45′56″N 4°58′52″E | 50°36′43″N 3°07′50″E |
Capacità: 81 338 | Capacità: 67 394 | Capacità: 59 286 | Capacità: 50 186 |
Parigi |
Campionato europeo di calcio 2016 (Francia)
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Bordeaux | |
Parco dei Principi | Stadio Matmut-Atlantique | ||
48°50′29″N 2°15′11″E | 44°53′50″N 0°33′43″W | ||
Capacità: 48 712 | Capacità: 42 115 | ||
Saint-Étienne | Lens | Nizza | Tolosa |
Stadio Geoffroy Guichard | Stadio Bollaert-Delelis | Allianz Riviera | Stadium |
45°27′39″N 4°23′24″E | 50°25′58.26″N 2°48′53.47″E | 43°42′25″N 7°11′40″E | 43°34′59″N 1°26′03″E |
Capacità: 41 965 | Capacità: 38 223 | Capacità: 35 624 | Capacità: 33 150 |
Pr. | Squadra | Data di qualificazione certa | Partecipante in quanto | Partecipazioni precedenti al torneo |
---|---|---|---|---|
1 | Francia | 28 maggio 2010 | Nazione organizzatrice della fase finale | 8 (1960, 1984, 1992, 1996, 2000, 2004, 2008, 2012) |
2 | Inghilterra | 5 settembre 2015 | 1ª classificata nel Gruppo E di qualificazione | 8 (1968, 1980, 1988, 1992, 1996, 2000, 2004, 2012) |
3 | Rep. Ceca | 6 settembre 2015 | 1ª classificata nel Gruppo A di qualificazione | 8 (1960, 1976, 1980, 1996, 2000, 2004, 2008, 2012)[13] |
4 | Islanda | 6 settembre 2015 | 2ª classificata nel Gruppo A di qualificazione | - |
5 | Austria | 8 settembre 2015 | 1ª classificata nel Gruppo G di qualificazione | 1 (2008) |
6 | Portogallo | 8 ottobre 2015 | 1ª classificata nel Gruppo I di qualificazione | 6 (1984, 1996, 2000, 2004, 2008, 2012) |
7 | Irlanda del Nord | 8 ottobre 2015 | 1ª classificata nel Gruppo F di qualificazione | - |
8 | Spagna | 9 ottobre 2015 | 1ª classificata nel Gruppo C di qualificazione | 9 (1964, 1980, 1984, 1988, 1996, 2000, 2004, 2008, 2012) |
9 | Svizzera | 9 ottobre 2015 | 2ª classificata nel Gruppo E di qualificazione | 3 (1996, 2004, 2008) |
10 | Italia | 10 ottobre 2015 | 1ª classificata nel Gruppo H di qualificazione | 8 (1968, 1980, 1988, 1996, 2000, 2004, 2008, 2012) |
11 | Belgio | 10 ottobre 2015 | 1ª classificata nel Gruppo B di qualificazione | 4 (1972, 1980, 1984, 2000) |
12 | Galles | 10 ottobre 2015 | 2ª classificata nel Gruppo B di qualificazione | - |
13 | Romania | 11 ottobre 2015 | 2ª classificata nel Gruppo F di qualificazione | 4 (1984, 1996, 2000, 2008) |
14 | Albania | 11 ottobre 2015 | 2ª classificata nel Gruppo I di qualificazione | - |
15 | Germania | 11 ottobre 2015 | 1ª classificata nel Gruppo D di qualificazione | 11 (1972, 1976, 1980, 1984, 1988, 1992, 1996, 2000, 2004, 2008, 2012)[14] |
16 | Polonia | 11 ottobre 2015 | 2ª classificata nel Gruppo D di qualificazione | 2 (2008, 2012) |
17 | Russia | 12 ottobre 2015 | 2ª classificata nel Gruppo G di qualificazione | 10 (1960, 1964, 1968, 1972, 1988, 1992, 1996, 2004, 2008, 2012)[15] |
18 | Slovacchia | 12 ottobre 2015 | 2ª classificata nel Gruppo C di qualificazione | - |
19 | Croazia | 13 ottobre 2015 | 2ª classificata nel Gruppo H di qualificazione | 4 (1996, 2004, 2008, 2012) |
20 | Turchia | 13 ottobre 2015 | Migliore tra le terze classificate di ogni gruppo di qualificazione | 3 (1996, 2000, 2008) |
21 | Ungheria | 15 novembre 2015 | Vincitrice dello spareggio di qualificazione | 2 (1964, 1972) |
22 | Irlanda | 16 novembre 2015 | Vincitrice dello spareggio di qualificazione | 2 (1988, 2012) |
23 | Svezia | 17 novembre 2015 | Vincitrice dello spareggio di qualificazione | 5 (1992, 2000, 2004, 2008, 2012) |
24 | Ucraina | 17 novembre 2015 | Vincitrice dello spareggio di qualificazione | 1 (2012) |
Nota bene: nella sezione "partecipazioni precedenti al torneo", le date in grassetto indicano che la nazione ha vinto quella edizione del torneo, mentre le date in corsivo indicano la nazione ospitante.
Gli altri 23 posti sono stati assegnati tramite le qualificazioni, disputatesi dal settembre 2014 al novembre 2015: 19 squadre hanno ottenuto la qualificazione diretta (le prime due di ogni girone più la migliore terza), mentre le altre 4 hanno superato uno spareggio (tra le rimanenti terze).
Nella partita inaugurale la Francia ha incontrato la Romania.[18] Per questo incontro, sono state adottate imponenti misure di sicurezza in seguito agli attentati di Parigi del 13 novembre 2015.[19] La Francia ha battuto la Romania per 2-1[20] con reti di Dimitri Payet (57' e 89') e Bogdan Stancu (64', su rigore).[21] Nell'altra partita del primo turno la Svizzera ha battuto per 1-0 l'Albania con un gol del difensore Fabian Schär al 5'.[22]
Nella seconda giornata la partita tra Romania e Svizzera è terminata 1-1, con reti di Stancu su rigore e pareggio di Admir Mehmedi nel secondo tempo.[23] Nell'altra partita del turno, la Francia ha battuto l'Albania per 2-0 con reti di Antoine Griezmann al 90' e Payet al 96', ottenendo la qualificazione matematica agli ottavi di finale.[24]
Nell'ultima giornata del girone, la Francia ha pareggiato contro la Svizzera 0-0; con questo risultato le squadre si sono qualificate rispettivamente al primo e al secondo posto.[25] Nell'altro incontro, l'Albania supera la Romania 1-0, grazie alla rete di testa di Armando Sadiku, segnando il suo primo gol e la sua prima vittoria in una fase finale di un Europeo, e termina il girone al terzo posto a 3 punti, ma viene eliminata insieme ai rumeni in quanto non riesce a classificarsi come una delle migliori terze.[26]
Il gruppo B era composto da Inghilterra, Russia, Galles e Slovacchia; queste ultime due erano al loro esordio in un Campionato europeo.[27][28]
Nelle partite del primo turno, il Galles ha battuto la Slovacchia per 2-1 (reti: Gareth Bale al 10', Ondrej Duda, Hal Robson-Kanu)[29] mentre Inghilterra e Russia hanno pareggiato 1-1 (gol di Eric Dier e Vasilij Berezuckij).[30]
Il terzo incontro vede la vittoria della Slovacchia sulla Russia, grazie alle reti di Vladimir Weiss e di Marek Hamšík nel primo tempo, e il gol di testa del russo Denis Glušakov all'80' non serve ad evitare il 2-1 per gli slovacchi.[31] Questa partita è la terza nella storia degli europei ad essersi disputata in uno stadio coperto, lo Stade Pierre Mauroy, dopo Turchia-Portogallo all'Amsterdam Arena agli Europei del 2000 e Polonia-Grecia allo stadio Nazionale di Varsavia agli Europei 2012.[32]
Nel quarto incontro si affrontano Inghilterra e Galles: gli attaccanti inglesi Jamie Vardy e Daniel Sturridge, entrambi subentrati nel corso del secondo tempo, rimontano il vantaggio gallese iniziato nel primo tempo dal gol su punizione di Gareth Bale,[33], che diviene tra l'altro uno dei tre calciatori ad aver segnato due gol su punizione in un singolo Europeo, al pari del francese Michel Platini (1984) e del tedesco Thomas Häßler (1992).[34]
L'ultima giornata vede giocare, in contemporanea, Slovacchia-Inghilterra e Russia-Galles, con la situazione del girone tutta da decidere. La prima partita finisce 0-0,[35] mentre il Galles sconfigge per 3-0 la Russia con Aaron Ramsey, Bale e Neil Taylor, vincendo il proprio girone davanti a Inghilterra, Slovacchia e Russia.[36] Grazie al suo gol, Bale diventa il settimo calciatore nella storia dell'Europeo a segnare in tutte le giornate della fase a gironi.[37]
Oltre a Galles e Inghilterra, la Slovacchia accede agli ottavi di finale come migliore terza, avendo conquistato 4 punti nel proprio girone.[38]
Nel gruppo C si incontrano la Germania campione del mondo in carica, la Polonia e l'Ucraina, tra l'altro ospitanti dell'edizione precedente dell'europeo, e l'esordiente Irlanda del Nord.
Nel primo incontro la Polonia sconfigge per 1-0 l'Irlanda del Nord grazie al gol di Arkadiusz Milik, centrando così la prima storica vittoria nella fase finale della competizione.[39] Nella seconda gara la Germania sconfigge l'Ucraina per 2-0 con i gol di Shkodran Mustafi e Bastian Schweinsteiger.[40]
La terza gara vede affrontarsi l'Ucraina e l'Irlanda del Nord, e dopo un'interruzione al 58' per circa un minuto a causa della forte grandine, l'Irlanda del Nord vince 2-0 grazie alla rete di testa di Gareth McAuley al 49' e al tap-in vincente di Niall McGinn al 96' e ottiene la sua prima vittoria assoluta nella fase finale di un europeo, mentre l'Ucraina, in virtù di questo risultato, è aritmeticamente ultima nel girone e dunque eliminata dalla competizione.[41] Nel quarto incontro si affrontano Germania e Polonia, e nonostante la Germania cerchi di mantenere il più possibile il possesso palla, mentre la Polonia tenti più volte di attaccare in contropiede, con conseguenti diverse occasioni da entrambi i lati, finisce con il primo 0-0 della competizione.[42]
Nell'ultima giornata, la Germania si impone per 1-0 sull'Irlanda del Nord grazie alla rete di Mario Gómez nella prima frazione di gioco[43] mentre la Polonia piega l'ormai eliminata Ucraina grazie alla rete di Jakub Błaszczykowski nel 54'[44], e in quanto seconda del girone approda agli ottavi insieme alla Germania come prima, e all'Irlanda del Nord come una delle migliori terze con i suoi 3 punti nel proprio girone.[45]
Il gruppo D è composto dalla Spagna campione d'Europa in carica, dalla Croazia, dalla Rep. Ceca e dalla Turchia.
Nel primo incontro la Croazia prevale sulla Turchia per 1-0 grazie al tiro al volo di Luka Modrić.[46] Nella seconda gara la Spagna batte la Repubblica Ceca con il medesimo risultato grazie al colpo di testa vincente di Gerard Piqué su cross di Andrés Iniesta, avvenuto nell'87'.[47]
La Croazia pareggia il suo secondo match con la Repubblica Ceca: Ivan Perišić e Ivan Rakitić portano i croati sul 2-0, nell'ultimo quarto d'ora la Cechia accorcia le distanze con Milan Škoda e pareggia al 94' con un rigore di Tomáš Necid. All'86' la partita era stata interrotta dall'arbitro Mark Clattenburg per circa 4 minuti in seguito al lancio di fumogeni da parte dei tifosi croati e di un petardo che ha stordito un vigile del fuoco intento a rimuovere i fumogeni.[48] La Croazia viene sanzionata il successivo 20 giugno dalla commissione disciplinare della UEFA per "disordini provocati dai tifosi, uso di fumogeni, lancio di petardi e comportamento razzista" con un'ammenda di 100 000 euro.[49] Nell'altro incontro della seconda giornata, la Spagna sconfigge la Turchia 3-0 con due reti di Álvaro Morata e un gol di Nolito, e in virtù delle due vittorie su Repubblica Ceca e Turchia diviene la terza squadra a centrare la qualificazione aritmetica agli ottavi di finale.[50]
Nell'ultima giornata la Croazia batte in rimonta la Spagna per 2-1: alla rete iniziale di Álvaro Morata rispondono Nikola Kalinić ed Ivan Perišić.[51] La Turchia batte invece 2-0 la Repubblica Ceca grazie a Burak Yılmaz e Ozan Tufan[52], ma non riesce ad accedere agli ottavi insieme a Croazia e Spagna come una delle migliori terze, ed è fuori dalla competizione come la Repubblica Ceca, ultima del gruppo.
All'interno del gruppo E si trovano il Belgio, l'Italia vicecampione d'Europa in carica, la Svezia e l'Irlanda.
Nella prima partita del girone Irlanda e Svezia pareggiano 1-1: dopo il vantaggio irlandese di Wes Hoolahan, il difensore irlandese Ciaran Clark commette autogol, propiziato da Zlatan Ibrahimović[53]. Nell'altra gara del gruppo l'Italia batte il favorito Belgio per 2-0, grazie alle reti di Emanuele Giaccherini e di Graziano Pellè.[54]
Nella seconda giornata l'Italia supera di misura anche la Svezia con un gol nel finale da parte di Éder, e diventa la seconda squadra, dopo la Francia, a qualificarsi alla fase ad eliminazione diretta[55]; inoltre, per la prima volta nella sua storia negli Europei non subisce alcun tiro nello specchio della porta.[56] Nell'altra partita, il Belgio supera agevolmente l'Irlanda vincendo 3-0, con doppietta di Romelu Lukaku e colpo di testa di Axel Witsel, e così l'Italia è aritmeticamente la vincitrice del girone E per il criterio degli scontri diretti che nel 1996 e 2004 era stato fatale. Inoltre, in questo match, la fase finale del torneo ha superato un milione di spettatori in totale.[57]
Nell'ultimo turno, che conclude la fase a gironi, l'Irlanda batte l'Italia per 1-0 con la rete di Robbie Brady all'85', mentre il Belgio sconfigge 1-0 la Svezia grazie alla rete di Radja Nainggolan all'84'. Il girone si chiude con l'Italia prima, il Belgio secondo, l'Irlanda qualificata come una delle migliori terze e la Svezia, ultima, eliminata.[58][59]
Il gruppo F è formato dal Portogallo, dall'Austria, dall'esordiente Islanda e dall'Ungheria, che non appariva dall'edizione del 1972 in Belgio.
La prima partita vede la vittoria dell'Ungheria sull'Austria per 2-0 grazie alle reti di Ádám Szalai e di Zoltán Stieber[60]; qui il portiere ungherese Gábor Király stabilisce a 40 anni e 2 mesi il primato di giocatore più anziano a scendere in campo durante la fase finale di un Europeo, superando così il record appartenuto in precedenza al tedesco Lothar Matthäus, che negli Europei 2000 vi aveva partecipato a 39 anni.[61] La seconda gara, ultima della prima giornata della fase a gironi della competizione, vede affrontarsi Portogallo e Islanda: Nani porta avanti i portoghesi nel primo tempo e sigla il gol numero 600 nella storia degli Europei, ma Birkir Bjarnason realizza il definitivo 1-1, il primo gol islandese nella storia degli Europei.[62][63][64]
Nel secondo turno l'Ungheria pareggia contro l'Islanda 1-1: l'iniziale vantaggio di Gylfi Sigurðsson su rigore è replicato da un'autorete di Birkir Sævarsson, che nel finale concede il pareggio agli ungheresi.[65] Nella quarta partita del girone F, il Portogallo pareggia a reti bianche contro l'Austria, con Cristiano Ronaldo che sbaglia un rigore al 79'.[66]
Nell'ultima giornata l'Islanda vince per la prima volta nella competizione battendo 2-1 l'eliminata Austria grazie al gol al 94' di Traustason, assicurandosi il secondo posto nel girone, mentre l'Ungheria pareggia 3-3 con il Portogallo, grandi protagonisti del match Cristiano Ronaldo e Balázs Dzsudzsák con una doppietta ciascuno, e si qualifica al primo posto, mentre il Portogallo si qualifica come una delle migliori terze.[67][68]
Il primo ottavo di finale del campionato europeo vede fronteggiarsi Polonia e Svizzera, e termina ai tempi supplementari sull'1-1 dopo il vantaggio polacco grazie a Błaszczykowski e la risposta elvetica di Shaqiri con una spettacolare rovesciata al volo dal limite dell'area. Ai tiri di rigore risultano fondamentali l'errore dal dischetto di Granit Xhaka e il rigore decisivo segnato da Grzegorz Krychowiak, e il 6-5 finale regala ai polacchi uno storico quarto di finale.[69]
Nella seconda partita, il Galles prevale sull'Irlanda del Nord per 1-0, grazie a un'autorete di Gareth McAuley al 75', e ottiene anch'esso la prima storica qualificazione ai quarti di finale.[70]
Nel terzo ottavo, dopo i regolamentari finiti a reti vuote, il Portogallo batte la Croazia nei tempi supplementari grazie a Ricardo Quaresma, che al 117' raccoglie una respinta del portiere su tiro di Ronaldo e realizza di testa a porta vuota la rete che consegna la prima vittoria dei portoghesi nella fase finale e il conseguente passaggio ai quarti di finale.[71] Inoltre, per la prima volta, non si è verificato alcun tiro nello specchio della porta nel corso dei novanta minuti regolamentari.
La quarta partita vede la vittoria della Francia sull'Irlanda per 2-1, grazie alla doppietta di Griezmann che rimonta il vantaggio di Robbie Brady su calcio di rigore al 2'. (Partita che gli irlandesi concludono in 10 per l'espulsione di Shane Duffy)[72]
Nel quinto ottavo la Germania prevale con un netto 3-0 sulla Slovacchia, grazie alle reti di Jérôme Boateng, che segna con tiro al volo dalla distanza, di Mario Gómez e di Julian Draxler, che insacca con una semi rovesciata.[73]
Il terzultimo ottavo vede la vittoria del Belgio sull'Ungheria per 4-0 (a segno Toby Alderweireld, Michy Batshuayi, Eden Hazard e Yannick Carrasco).[74]
Il settimo ottavo vede la vittoria dell'Italia sulla Spagna per 2-0, grazie alle reti di Giorgio Chiellini e Pellè, che portano gli azzurri al primo successo in partite ufficiali contro la Spagna dal 1994. Con un pubblico pari a 76 165, la partita detiene il più alto numero di spettatori nel torneo.[75]
Nell'ultimo ottavo, l'esordiente Islanda batte a sorpresa l'Inghilterra in rimonta per 2-1, con le reti di Ragnar Sigurðsson e di Kolbeinn Sigþórsson in risposta al rigore di Wayne Rooney. Con questa partita, si superano i due milioni di spettatori in totale nella fase finale della competizione, e l'Inghilterra mantiene il suo "record" negativo di non aver mai vinto una partita nella fase ad eliminazione diretta fuori casa.[76]
Il primo quarto di finale vede Portogallo e Polonia pareggiare dopo i tempi regolamentari e supplementari per 1-1, grazie alle reti di Robert Lewandowski, che ha segnato il gol più veloce della competizione, e di Renato Sanches. La sorte arride ai portoghesi nei tiri di rigore, che prevalgono per 5-3, dopo la parata di Rui Patrício sul tiro di Błaszczykowski, e l'ultimo e decisivo rigore realizzato da Quaresma. I portoghesi diventano così i primi semifinalisti della competizione.[77]
Nel secondo quarto, il Galles batte il Belgio vincendo 3-1 e si qualifica per la prima volta anche alle semifinali di una manifestazione internazionale: alla rete iniziale di Radja Nainggolan rispondono in successione Ashley Williams, Hal Robson-Kanu e Sam Vokes:[78] particolarmente apprezzata la rete di Robson-Kanu che, dopo aver ricevuto la sfera a centro area da Aaron Ramsey, si gira su stesso eludendo i suoi due marcatori e battendo il portiere avversario da posizione ravvicinata.[79][80]
Il terzo quarto tra la Germania e l'Italia (che gioca con il lutto al braccio per commemorare le vittime italiane dell'attentato di Dacca[81]) si conclude 1-1, dopo la marcatura di Mesut Özil e il pareggio su rigore di Leonardo Bonucci, accordato dopo un fallo di mano in area di Boateng, e viene deciso anch'esso ai rigori: dopo l'errore di Matteo Darmian, il diciottesimo e ultimo tiro dal dischetto è messo a segno da Jonas Hector, che consegna il passaggio alle semifinali ai tedeschi, i quali prevalgono per 6-5 ed eliminano per la prima volta l'Italia in uno scontro ad eliminazione diretta in un torneo internazionale.[82][83]
L'ultimo quarto vede la Francia superare l'Islanda col punteggio di 5-2, nell'incontro con più reti dell'intera competizione: a segno Giroud, con una doppietta, Paul Pogba, Payet e Griezmann per la Francia, Sigþórsson e Bjarnason per la nazionale islandese.[84]
Nella prima semifinale il Portogallo batte il Galles 2-0, con le reti di Cristiano Ronaldo e Nani, ottenendo la sua prima vittoria nei tempi regolamentari della fase finale e diventando così la prima finalista del torneo.[85]
Nella seconda semifinale la Francia supera la Germania con lo stesso risultato, 2-0, grazie alla doppietta di Griezmann, la prima rete realizzata su calcio di rigore allo scadere del primo tempo e la seconda nella ripresa (prima rete subita su azione dai tedeschi nel torneo).[86]
Francia e Portogallo si affrontano per la terza volta nella fase finale di un Europeo dopo i precedenti in semifinale del 1984 e del 2000 e a distanza di dieci anni dall'ultimo confronto ufficiale, la semifinale del mondiale 2006 in Germania, tutti vinti dai francesi che avevano una serie aperta di dieci vittorie consecutive contro quella portoghese, tra gare ufficiali ed amichevoli, ed un'imbattibilità che durava da quarantuno anni).
La sfida è condizionata da un intervento falloso non sanzionato di Payet su Cristiano Ronaldo al 9' di gioco, e il portoghese, ormai dolorante da molti minuti, esce dal campo al 25' e viene sostituito da Quaresma. Sia la Francia che il Portogallo vanno vicine al gol, con un palo colpito da André-Pierre Gignac nei minuti di recupero del secondo tempo per i francesi e con una punizione sulla traversa di Raphaël Guerreiro nel secondo tempo supplementare per i lusitani. Al 109', Éder, entrato nella ripresa al posto di Renato Sanches, tira da fuori area battendo Hugo Lloris e segna il gol che regala al Portogallo il suo primo, inaspettato trofeo europeo pur orfano del suo giocatore di maggior talento.[87]
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Francia | 7 | 3 | 2 | 1 | 0 | 4 | 1 | +3 |
2. | Svizzera | 5 | 3 | 1 | 2 | 0 | 2 | 1 | +1 |
3. | Albania | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 1 | 3 | -2 |
4. | Romania | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 2 | 4 | -2 |
Saint-Denis 10 giugno 2016, ore 21:00 CEST Incontro 1 |
Francia |
2 – 1 referto |
Romania |
Stade de
France (75 113 spett.)
|
||||||
|
Lens 11 giugno 2016, ore 15:00 CEST Incontro 2 |
Albania |
0 – 1 referto |
Svizzera |
Stadio Bollaert-Delelis (33 805 spett.)
|
||||||
|
Parigi 15 giugno 2016, ore 18:00 CEST Incontro 14 |
Romania |
1 – 1 referto |
Svizzera |
Parco dei
Principi (43 576 spett.)
|
||||||
|
Marsiglia 15 giugno 2016, ore 21:00 CEST Incontro 15 |
Francia |
2 – 0 referto |
Albania |
Stadio
Vélodrome (63 670 spett.)
|
||||||
|
Villeneuve-d'Ascq 19 giugno 2016, ore 21:00 CEST Incontro 25 |
Svizzera |
0 – 0 referto |
Francia |
Stadio
Pierre Mauroy (45 616 spett.)
|
Décines-Charpieu 19 giugno 2016, ore 21:00 CEST Incontro 26 |
Romania |
0 – 1 referto |
Albania |
Parc Olympique Lyonnais (49 752 spett.)
|
||||||
|
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Galles | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 6 | 3 | +3 |
2. | Inghilterra | 5 | 3 | 1 | 2 | 0 | 3 | 2 | +1 |
3. | Slovacchia | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 3 | 0 |
4. | Russia | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 2 | 6 | -4 |
Bordeaux 11 giugno 2016, ore 18:00 CEST Incontro 3 |
Galles |
2 – 1 referto |
Slovacchia |
Stade Bordeaux-Atlantique (37 831 spett.)
|
||||||
|
Marsiglia 11 giugno 2016, ore 21:00 CEST Incontro 4 |
Inghilterra |
1 – 1 referto |
Russia |
Stadio
Vélodrome (62 343 spett.)
|
||||||
|
Villeneuve-d'Ascq 15 giugno 2016, ore 15:00 CEST Incontro 13 |
Russia |
1 – 2 referto |
Slovacchia |
Stade
Pierre-Mauroy (38 989 spett.)
|
||||||
|
Lens 16 giugno 2016, ore 15:00 CEST Incontro 16 |
Inghilterra |
2 – 1 referto |
Galles |
Stadio Bollaert-Delelis (34 033 spett.)
|
||||||
|
Saint-Étienne 20 giugno 2016, ore 21:00 CEST Incontro 28 |
Slovacchia |
0 – 0 referto |
Inghilterra |
Stadio Geoffroy Guichard (39 051 spett.)
|
Tolosa 20 giugno 2016, ore 21:00 CEST Incontro 27 |
Russia |
0 – 3 referto |
Galles |
Stadium (28 840 spett.)
|
||||||
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Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Germania | 7 | 3 | 2 | 1 | 0 | 3 | 0 | +3 |
2. | Polonia | 7 | 3 | 2 | 1 | 0 | 2 | 0 | +2 |
3. | Irlanda del Nord | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 2 | 0 |
4. | Ucraina | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 0 | 5 | -5 |
Nizza 12 giugno 2016, ore 18:00 CEST Incontro 6 |
Polonia |
1 – 0 referto |
Irlanda del Nord |
Allianz
Riviera (33 742 spett.)
|
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Villeneuve-d'Ascq 12 giugno 2016, ore 21:00 CEST Incontro 7 |
Germania |
2 – 0 referto |
Ucraina |
Stade
Pierre-Mauroy (43 035 spett.)
|
||||||
|
Décines-Charpieu 16 giugno 2016, ore 18:00 CEST Incontro 17 |
Ucraina |
0 – 2 referto |
Irlanda del Nord |
Parc Olympique Lyonnais (51 043 spett.)
|
||||||
|
Saint-Denis 16 giugno 2016, ore 21:00 CEST Incontro 18 |
Germania |
0 – 0 referto |
Polonia |
Stade de
France (73 648 spett.)
|
Parigi 21 giugno 2016, ore 18:00 CEST Incontro 30 |
Irlanda del Nord |
0 – 1 referto |
Germania |
Parco dei
Principi (44 125 spett.)
|
||||||
|
Marsiglia 21 giugno 2016, ore 18:00 CEST Incontro 29 |
Ucraina |
0 – 1 referto |
Polonia |
Stadio
Vélodrome (58 874 spett.)
|
||||||
|
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Croazia | 7 | 3 | 2 | 1 | 0 | 5 | 3 | +2 |
2. | Spagna | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 5 | 2 | +3 |
3. | Turchia | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 4 | -2 |
4. | Rep. Ceca | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 2 | 5 | -3 |
Parigi 12 giugno 2016, ore 15:00 CEST Incontro 5 |
Turchia |
0 – 1 referto |
Croazia |
Parco dei
Principi (43 842 spett.)
|
||||||
|
Tolosa 13 giugno 2016, ore 15:00 CEST Incontro 8 |
Spagna |
1 – 0 referto |
Rep. Ceca |
Stadium (29 400 spett.)
|
||||||
|
Saint-Étienne 17 giugno 2016, ore 18:00 CEST Incontro 20 |
Rep. Ceca |
2 – 2 referto |
Croazia |
Stadio Geoffroy Guichard (38 376 spett.)
|
||||||
|
Nizza 17 giugno 2016, ore 21:00 CEST Incontro 21 |
Spagna |
3 – 0 referto |
Turchia |
Allianz
Riviera (33 409 spett.)
|
||||||
|
Bordeaux 21 giugno 2016, ore 21:00 CEST Incontro 32 |
Croazia |
2 – 1 referto |
Spagna |
Stade Bordeaux-Atlantique (37 245 spett.)
|
||||||
|
Lens 21 giugno 2016, ore 21:00 CEST Incontro 31 |
Rep. Ceca |
0 – 2 referto |
Turchia |
Stadio Bollaert-Delelis (32 836 spett.)
|
||||||
|
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Italia | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 3 | 1 | +2 |
2. | Belgio | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 4 | 2 | +2 |
3. | Irlanda | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 2 | 4 | -2 |
4. | Svezia | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 1 | 3 | -2 |
Saint-Denis 13 giugno 2016, ore 18:00 CEST Incontro 9 |
Irlanda |
1 – 1 referto |
Svezia |
Stade de
France (73 419 spett.)
|
||||||
|
Décines-Charpieu 13 giugno 2016, ore 21:00 CEST Incontro 10 |
Belgio |
0 – 2 referto |
Italia |
Parc Olympique Lyonnais (55 408 spett.)
|
||||||
|
Tolosa 17 giugno 2016, ore 15:00 CEST Incontro 19 |
Italia |
1 – 0 referto |
Svezia |
Stadium (29 600 spett.)
|
||||||
|
Bordeaux 18 giugno 2016, ore 15:00 CEST Incontro 22 |
Belgio |
3 – 0 referto |
Irlanda |
Stade Bordeaux-Atlantique (39 493 spett.)
|
||||||
|
Nizza 22 giugno 2016, ore 21:00 CEST Incontro 36 |
Svezia |
0 – 1 referto |
Belgio |
Allianz
Riviera (34 011 spett.)
|
||||||
|
Villeneuve-d'Ascq 22 giugno 2016, ore 21:00 CEST Incontro 35 |
Italia |
0 – 1 referto |
Irlanda |
Stade
Pierre-Mauroy (44 268 spett.)
|
||||||
|
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Ungheria | 5 | 3 | 1 | 2 | 0 | 6 | 4 | +2 |
2. | Islanda | 5 | 3 | 1 | 2 | 0 | 4 | 3 | +1 |
3. | Portogallo | 3 | 3 | 0 | 3 | 0 | 4 | 4 | 0 |
4. | Austria | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 1 | 4 | -3 |
Bordeaux 14 giugno 2016, ore 18:00 CEST Incontro 11 |
Austria |
0 – 2 referto |
Ungheria |
Stadio Bordeaux-Atlantique (34 424 spett.)
|
||||||
|
Saint-Étienne 14 giugno 2016, ore 21:00 CEST Incontro 12 |
Portogallo |
1 – 1 referto |
Islanda |
Stadio Geoffroy Guichard (38 742 spett.)
|
||||||
|
Marsiglia 18 giugno 2016, ore 18:00 CEST Incontro 23 |
Islanda |
1 – 1 referto |
Ungheria |
Stadio
Vélodrome (60 842 spett.)
|
||||||
|
Parigi 18 giugno 2016, ore 21:00 CEST Incontro 24 |
Portogallo |
0 – 0 referto |
Austria |
Parco dei
Principi (44 291 spett.)
|
Décines-Charpieu 22 giugno 2016, ore 18:00 CEST Incontro 33 |
Ungheria |
3 – 3 referto |
Portogallo |
Parc Olympique Lyonnais (55 514 spett.)
|
||||||
|
Saint-Denis 22 giugno 2016, ore 18:00 CEST Incontro 34 |
Islanda |
2 – 1 referto |
Austria |
Stade de
France (68 714 spett.)
|
||||||
|
Tra le terze classificate di ogni girone, si applicano i seguenti criteri per stabilire il passaggio del turno delle migliori quattro squadre:
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR | Girone |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Slovacchia | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 3 | 0 | B |
2. | Irlanda | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 2 | 4 | -2 | E |
3. | Portogallo | 3 | 3 | 0 | 3 | 0 | 4 | 4 | 0 | F |
4. | Irlanda del Nord | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 2 | 0 | C |
5. | Turchia | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 4 | -2 | D |
6. | Albania | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 1 | 3 | -2 | A |
Ottavi | Quarti | Semifinali | Finale | |||||||||||
25 giu. – Saint-Étienne | ||||||||||||||
2A. Svizzera | 1 (4) | |||||||||||||
30 giu. – Marsiglia |
||||||||||||||
2C. Polonia (dtr) | 1 (5) | |||||||||||||
Polonia | 1 (3) | |||||||||||||
25 giu. – Lens |
||||||||||||||
Portogallo (dtr) | 1 (5) | |||||||||||||
1D. Croazia | 0 | |||||||||||||
6 lug. – Décines-Charpieu |
||||||||||||||
3F. Portogallo(dts) | 1 | |||||||||||||
Portogallo | 2 | |||||||||||||
25 giu. – Parigi |
||||||||||||||
Galles | 0 | |||||||||||||
1B. Galles | 1 | |||||||||||||
1° lug. – Villeneuve-d'Ascq |
||||||||||||||
3C. Irlanda del Nord | 0 | |||||||||||||
Galles | 3 | |||||||||||||
26 giu. – Tolosa |
||||||||||||||
Belgio | 1 | |||||||||||||
1F. Ungheria | 0 | |||||||||||||
10 lug. – Saint-Denis |
||||||||||||||
2E. Belgio | 4 | |||||||||||||
Portogallo (dts) | 1 | |||||||||||||
26 giu. – Villeneuve-d'Ascq |
||||||||||||||
Francia | 0 | |||||||||||||
1C. Germania | 3 | |||||||||||||
2 lug. – Bordeaux |
||||||||||||||
3B. Slovacchia | 0 | |||||||||||||
Germania (dtr) | 1 (6) | |||||||||||||
27 giu. – Saint-Denis |
||||||||||||||
Italia | 1 (5) | |||||||||||||
1E. Italia | 2 | |||||||||||||
7 lug. – Marsiglia |
||||||||||||||
2D. Spagna | 0 | |||||||||||||
Germania | 0 | |||||||||||||
26 giu. – Décines-Charpieu |
||||||||||||||
Francia | 2 | |||||||||||||
1A. Francia | 2 | |||||||||||||
3 lug. – Saint-Denis |
||||||||||||||
3E. Irlanda | 1 | |||||||||||||
Francia | 5 | |||||||||||||
27 giu. – Nizza |
||||||||||||||
Islanda | 2 | |||||||||||||
2F. Inghilterra | 1 | |||||||||||||
2B. Islanda | 2 | |||||||||||||
Saint-Étienne 25 giugno 2016, ore 15 UTC+2 |
Svizzera |
1 – 1 (d.t.s.) referto |
Polonia |
Stadio Geoffroy Guichard (38842 spett.)
|
|||||||||
|
Parigi 25 giugno 2016, ore 18 UTC+2 |
Galles |
1 – 0 referto |
Irlanda del Nord |
Parco dei
Principi (44 342 spett.)
|
||||||
|
Lens 25 giugno 2016, ore 21 UTC+2 |
Croazia |
0 – 1 (d.t.s.) referto |
Portogallo |
Stadio Bollaert-Delelis (33 523 spett.)
|
||||||
|
Décines-Charpieu 26 giugno 2016, ore 15 UTC+2 |
Francia |
2 – 1 referto |
Irlanda |
Parc Olympique Lyonnais (56 279 spett.)
|
||||||
|
Villeneuve-d'Ascq 26 giugno 2016, ore 18 UTC+2 |
Germania |
3 – 0 referto |
Slovacchia |
Stade
Pierre-Mauroy (44 312 spett.)
|
||||||
|
Tolosa 26 giugno 2016, ore 21 UTC+2 |
Ungheria |
0 – 4 referto |
Belgio |
Stadium (28 921 spett.)
|
||||||
|
Saint-Denis 27 giugno 2016, ore 18 UTC+2 |
Italia |
2 – 0 referto |
Spagna |
Stade de
France (76165 spett.)
|
||||||
|
Nizza 27 giugno 2016, ore 21 UTC+2 |
Inghilterra |
1 – 2 referto |
Islanda |
Allianz
Riviera (33 901 spett.)
|
||||||
|
Marsiglia 30 giugno 2016, ore 21:00 CEST |
Polonia |
1 – 1 (d.t.s.) referto |
Portogallo |
Stadio
Vélodrome (62 940 spett.)
|
|||||||||
|
Villeneuve-d'Ascq 1º luglio 2016, ore 21:00 CEST |
Galles |
3 – 1 referto |
Belgio |
Stade
Pierre-Mauroy (45 936 spett.)
|
||||||
|
Bordeaux 2 luglio 2016, ore 21:00 CEST |
Germania |
1 – 1 (d.t.s.) referto |
Italia |
Stade Bordeaux-Atlantique (38 764 spett.)
|
|||||||||
|
Saint-Denis 3 luglio 2016, ore 21:00 CEST |
Francia |
5 – 2 referto |
Islanda |
Stade de
France (76 833 spett.)
|
||||||
|
Décines-Charpieu 6 luglio 2016, ore 21:00 CEST |
Portogallo |
2 – 0 referto |
Galles |
Parc Olympique Lyonnais (55 679 spett.)
|
||||||
|
Marsiglia 7 luglio 2016, ore 21:00 CEST |
Germania |
0 – 2 referto |
Francia |
Stadio
Vélodrome (64 078 spett.)
|
||||||
|
Saint-Denis 10 luglio 2016, ore 21:00 CEST |
Portogallo |
1 – 0 (d.t.s.) referto |
Francia |
Stade de
France (75 868 spett.)
|
||||||
|
Portieri | Difensori | Centrocampisti | Attaccanti |
---|---|---|---|
Il 15 dicembre 2015 l'UEFA ha reso noti gli arbitri designati per dirigere durante la manifestazione. Sono stati selezionati 18 fischietti provenienti da 17 federazioni diverse. Come già accaduto per la precedente edizione, saranno utilizzati anche gli arbitri addizionali.[92] Successivamente, il 1º marzo 2016 l'UEFA ha comunicato le squadre arbitrali integrali (con assistenti ed addizionali).[93] Inoltre, sono stati selezionati due arbitri che fungeranno esclusivamente da quarti ufficiali e due assistenti di riserva. Le squadre arbitrali, a parte due eccezioni esplicitamente indicate nella seguente tabella, sono formate da membri appartenenti alla stessa nazionalità.
Nazione | Arbitri | Assistenti | Arbitri addizionali | ||
---|---|---|---|---|---|
Inghilterra | Martin Atkinson | Michael Mullarkey | Stephen Child | Michael Oliver | Craig Pawson |
Germania | Felix Brych | Mark Borsch | Stefan Lupp | Bastian Dankert | Marco Fritz |
Turchia | Cüneyt Çakır | Bahattin Duran | Tarik Ongun | Hüseyin Göçek | Baris Şimşek |
Inghilterra | Mark Clattenburg | Simon Beck | Jake Collin | Anthony Taylor | Andre Marriner |
Scozia | William Collum | Damien Macgraith[94] | Francis Connor | Robert Madden | John Beaton |
Svezia | Jonas Eriksson | Mathias Klasenius | Daniel Wärnmark | Stefan Johannesson | Markus Strömbergsson |
Romania | Ovidiu Hațegan | Octavian Sovre | Sebastian Gheorghe | Alexandru Tudor | Sebastian Colțescu |
Russia | Sergej Karasëv | Anton Averyanov | Tikhon Kalugin | Sergey Lapochkin | Sergey Ivanov |
Ungheria | Viktor Kassai | György Ring | Vencel Tóth | Tamás Bognar | Ádám Farkas |
Rep. Ceca | Pavel Královec | Roman Slyško[95] | Martin Wilczek | Petr Ardeleánu | Michal Paták |
Paesi Bassi | Björn Kuipers | Sander van Roekel | Erwin Zeinstra | Pol van Boekel | Richard Liesveld |
Polonia | Szymon Marciniak | Paweł Sokolnicki | Tomasz Listkiewicz | Paweł Raczkowski | Tomasz Musiał |
Serbia | Milorad Mažić | Milovan Ristić | Dalibor Đurđević | Danilo Grujić | Nenad Đokić |
Norvegia | Svein Oddvar Moen | Kim Thomas Haglund | Frank Andås | Ken Henry Johnsen | Svein-Erik Edvartsen |
Italia | Nicola Rizzoli | Elenito Di Liberatore | Mauro Tonolini | Daniele Orsato[96] | Antonio Damato |
Slovenia | Damir Skomina | Jure Praprotnik | Robert Vukan | Matej Jug | Slavko Vinčič |
Francia | Clément Turpin | Frédéric Cano | Nicolas Danos | Benoît Bastien | Fredy Fautrel |
Spagna | Carlos Velasco Carballo | Roberto Alonso Fernández | Juan Carlos Yuste Jiménez | Jesús Gil Manzano | Carlos Del Cerro Grande |
Nazione | Quarto ufficiale |
---|---|
Bielorussia | Aljaksej Kul'bakoŭ |
Grecia | Anastasios Sidīropoulos |
Nazione | Riserve assistenti |
---|---|
Bielorussia | Vitali Maliutsin |
Grecia | Damianos Efthymiadis |
|
|||
---|---|---|---|
Uniformi di gara
|
|||
Sport | Calcio | ||
Federazione |
FPF Federação Portuguesa de Futebol |
||
Confederazione | UEFA | ||
Codice FIFA | POR | ||
Soprannome | A Seleção das Quinas (La Selezione degli Angoli) | ||
Selezionatore | Fernando Santos | ||
Record presenze | Cristiano Ronaldo (184) | ||
Capocannoniere | Cristiano Ronaldo (115) | ||
Ranking FIFA | 8º[1] (10 febbraio 2022) | ||
Sponsor tecnico | Nike | ||
Esordio internazionale | |||
Spagna 3 - 1 Portogallo Madrid, Spagna; 18 novembre 1921 |
|||
Migliore vittoria | |||
Portogallo 8 - 0 Liechtenstein Lisbona, Portogallo; 18 novembre 1994 Portogallo 8 - 0 Liechtenstein Coimbra, Portogallo; 9 giugno 1999 Portogallo 8 - 0 Kuwait Leiria, Portogallo; 19 novembre 2003 |
|||
Peggiore sconfitta | |||
Portogallo 0 - 10 Inghilterra Lisbona, Portogallo; 25 maggio 1947 |
|||
Campionato del mondo | |||
Partecipazioni | 7 (esordio: 1966) | ||
Miglior risultato | Terzo posto nel 1966 | ||
Campionato d'Europa | |||
Partecipazioni | 8 (esordio: 1984) | ||
Miglior risultato | Campioni nel 2016 | ||
Confederations Cup | |||
Partecipazioni | 1 (esordio: 2017) | ||
Miglior risultato | Terzo posto nel 2017 | ||
Torneo Olimpico | |||
Partecipazioni | 1 (esordio: 1928) | ||
Miglior risultato | Quarti di finale nel 1928 | ||
Nations League | |||
Partecipazioni | 2 (esordio: 2018-2019) | ||
Miglior risultato | Campioni nel 2018-2019 |
La nazionale di calcio del Portogallo (in portoghese: Seleção Portuguesa de Futebol) è la rappresentativa calcistica del Portogallo ed è gestita dalla Federação Portuguesa de Futebol.
Nella sua bacheca figurano un campionato europeo (2016) e l'edizione inaugurale della UEFA Nations League (2018-2019).
Esordì nella fase finale di un mondiale nell'edizione del 1966, conclusa al terzo posto, che è a tutt'oggi il miglior piazzamento della nazionale nella competizione; tornò in semifinale quarant'anni dopo, a Germania 2006, quando arrivò quarta, per un totale di due piazzamenti nelle prime quattro posizioni su sette partecipazioni complessive. Agli europei, su otto partecipazioni, per sette volte è arrivata almeno ai quarti di finale, e per cinque volte è arrivata nei primi quattro posti (nel 1984, 2000, 2004, 2012 e 2016). Conta inoltre una partecipazione alla Confederations Cup, a Russia 2017, torneo concluso al terzo posto. Dagli anni 2000 la nazionale portoghese si è affermata come una tra le più forti a livello europeo e mondiale.
Nella graduatoria FIFA, in vigore da agosto 1993, la migliore posizione che ha occupato è il 3º posto, per la prima volta a maggio del 2010, mentre il peggior posizionamento è il 43º posto raggiunto nell'agosto del 1998. Attualmente occupa il 8º posto della graduatoria.[1]
Il primo avversario della nazionale portoghese fu l'unico Paese confinante con il Portogallo, cioè la Spagna, con cui nascerà una rivalità storica tanto da far definire tale incontro il "derby iberico"[2]. Un'altra sentita rivalità è con il Brasile[3][4], in quanto i due paesi condividono la lingua ufficiale: il portoghese.
Il Portogallo esordì il 18 novembre 1921 contro la Spagna, vittoriosa per 3-1. Ottenne la prima vittoria battendo l'Italia per 1-0 il 18 giugno 1925.
Dopo alcuni anni in cui disputò solo partite amichevoli, fu invitato a partecipare alle Olimpiadi di Amsterdam del 1928, a cui presero parte le migliori nazionali di calcio del mondo. Il torneo è considerato l'antesignano della prima edizione della coppa del mondo di calcio, la cui prima edizione si tenne due anni più tardi. Nel turno preliminare contro il Cile il Portogallo passò in svantaggio di due reti, ma vinse l'incontro con il punteggio di 4-2 e guadagnò l'accesso al primo turno, dove batté per 2-1 la Jugoslavia. Nei quarti di finale fu sconfitto dall'Egitto per 2-1 ed eliminato.
La squadra lusitana non fu invitata a partecipare al mondiale del 1930, per il quale non erano previsti turni di qualificazione. Fece il suo esordio nella rassegna mondiale nelle qualificazioni al mondiale del 1934, ma l'11 marzo 1934 perse contro la Spagna per 9-0 allo stadio Chamartín di Madrid e una settimana dopo per 2-1 nel ritorno allo stadio do Lumiar di Lisbona. Stessa sorte toccò ai portoghesi nelle qualificazioni al mondiale del 1938: il 1º maggio 1938 una sconfitta per 2-1 contro la Svizzera in campo neutro, a Milano, condannò i lusitani all'eliminazione.
Fino al 1950 non si disputarono altre edizioni della coppa del mondo e durante gli anni '40 la Seleção portoghese disputò poche partite; in particolare, il 25 maggio 1947, allo stadio nazionale di Jamor di Lisbona, il Portogallo uscì sconfitto per 10-0 dall'Inghilterra. Il Portogallo fallì la qualificazione al mondiale del 1950: messo ancora una volta di fronte alla Spagna, perse per 5-1 a Madrid e pareggiò per 2-2 nel ritorno a Lisbona. Mancò l'accesso anche al mondiale del 1954: contro l'Austria perse per 9-1 in trasferta e pareggiò a reti bianche a Lisbona. Non si qualificò neppure per il mondiale del 1958: inserita in un girone con Irlanda del Nord e Italia, pareggiò per 1-1 a Lisbona contro i nordirlandesi, perse a Belfast per 3-0, vinse per 3-0 in casa contro l'Italia contro la quale di seguito perse a Milano per 3-0; con tre punti in classifica, si piazzò terza, a due punti di distanza dall'Irlanda del Nord vittoriosa nel girone.
Nel campionato europeo del 1960, la prima edizione dell'europeo, il Portogallo fu eliminato prima della fase finale. Dopo aver eliminato la Germania Est (battuta per 2-0 in trasferta e per 3-2 a Oporto), ebbe la peggio nei quarti di finale contro la Jugoslavia, battuta per 2-1 in Portogallo ma vittoriosa per 5-1 a Belgrado.
Nei primi anni '60 il calcio portoghese era in forte crescita. L'ossatura della nazionale lusitana era formata da Mário Coluna, dal fuoriclasse di origine mozambicana Eusébio, da José Augusto e da António Simões, che rappresentavano i quattro quinti dell'attacco del Benfica campione d'Europa nel 1962.
Il secondo posto nel girone di qualificazione al mondiale del 1962 con Inghilterra e Lussemburgo condannò i lusitani all'eliminazione: vinta la prima partita contro il Lussemburgo (6-0), il Portogallo pareggiò per 1-1 contro gli inglesi, perse poi per 4-2 contro il Lussemburgo e per 2-0 contro gli inglesi.
Il campionato europeo del 1964 aveva la medesima formula dell'edizione precedente. Nel turno preliminare il Portogallo se la vide con la Bulgaria: persa per 3-1 la partita di andata a Sofia, i lusitani vinsero per 3-1 a Lisbona. Nella "bella", giocata in campo neutro a Roma, il Portogallo fu sconfitto per 1-0 a causa di un gol subito nei minuti finali.
Nel 1964 il Portogallo fu invitato a partecipare alla Taça das Nações, competizione organizzata dalla Confederação Brasileira de Desportos per celebrare il cinquantennio della sua fondazione. Al torneo presero parte le quattro nazionali che avevano le migliori probabilità di vincere l'imminente mondiale del 1966: Brasile, Argentina, Inghilterra e Portogallo. Il torneo, strutturato secondo un girone all'italiana, si svolse a Rio de Janeiro e San Paolo tra la fine di maggio e l'inizio di giugno. Il 31 maggio il Portogallo perse per 2-0 contro l'Argentina al Maracanã di Rio de Janeiro, il 4 giugno pareggiò per 1-1 contro l'Inghilterra al Pacaembu di San Paolo e il 7 giugno fu travolto per 4-1 dal Brasile al Maracanã. Concluse il torneo al terzo posto, a pari punti con gli inglesi e con la stessa differenza reti.
Il Portogallo vinse il girone di qualificazione al mondiale del 1966 con quattro vittorie, un pareggio e una sconfitta, precedendo in classifica Cecoslovacchia, Romania e Turchia e qualificandosi per la prima volta nella sua storia per la fase finale di un mondiale: i lusitani ottennero risultati di rilievo, tra cui le vittorie per 1-0 in Cecoslovacchia e in Turchia e una vittoria per 5-1 in casa contro i turchi.
L'avvio del mondiale in Inghilterra fu convincente. Con tre vittorie nella fase a gironi, contro Ungheria (3-1), Bulgaria (3-0) e Brasile (3-1) la squadra guidata dalla stella Eusébio vinse il proprio raggruppamento e si qualificò per i quarti di finale, dove vinse contro la Corea del Nord per 5-3, con quaterna di Eusébio, dopo essersi trovata in svantaggio per 3-0. In semifinale il Portogallo capitolò contro l'Inghilterra padrona di casa e poi campione, che si impose per 2-1 a Wembley, dove la partita fu spostata inaspettatamente (era inizialmente prevista a Liverpool). Nella finale per il terzo posto i lusitani sconfissero l'Unione Sovietica per 2-1, guadagnando la medaglia di bronzo. Eusébio, con 9 centri in 6 partite, fu il miglior marcatore del torneo[5][6].
Inserita in un girone di qualificazione al campionato europeo del 1968 comprendente anche Bulgaria, Norvegia e Svezia, il Portogallo non riuscì a qualificarsi, piazzandosi secondo con sei punti, quattro in meno della Bulgaria, con un bilancio di 2 vittorie (entrambe per 2-1 contro la Norvegia), 2 pareggi e 2 sconfitte.
Il Portogallo non si risollevò neanche nelle qualificazioni al mondiale del 1970. Grecia, Romania e Svizzera precedettero nel girone i lusitani, capaci di conquistare quattro punti (1 vittoria, 2 pareggi e 3 sconfitte), quattro in meno della Romania capolista.
Nel girone di qualificazione all'europeo del 1972 la squadra portoghese si piazzò seconda alle spalle del Belgio e davanti a Danimarca e Scozia, con 7 punti (due in meno dei belgi) e 3 vittorie ottenute contro Danimarca (1-0 in trasferta e 5-0 in casa) e Scozia (2-0 in casa). Non si qualificò per la fase finale della competizione.
Nel 1972 il Portogallo prese parte alla Coppa d'Indipendenza Brasiliana, organizzata in occasione del 150º anniversario dell'indipendenza del Brasile dal Portogallo. Con quattro vittorie i lusitani vinsero uno dei tre gironi di prima fase precedendo Cile (battuto per 4-1), Irlanda (2-1), Ecuador (3-0) e Iran (3-0). Vinsero anche uno dei due gironi di seconda fase precedendo Argentina (battuta per 3-1), Unione Sovietica (2-1) e Uruguay (1-1), con due vittorie e un pareggio. Nella finale contro il Brasile, disputata al Maracanã di Rio de Janeiro, il Portogallo perse per 1-0, con un gol subito a un minuto dalla fine della partita.
In vista del mondiale del 1974 il Portogallo fu sorteggiato in un girone non complicato, ma non riuscì a sconfiggere la Bulgaria (2-2) nella partita decisiva e fallì dunque la qualificazione. In sei partite ottenne sette punti, frutto di 2 vittorie, entrambe contro Cipro (4-0 in casa e 1-0 a Nicosia), 3 pareggi e una sconfitta. Si piazzò secondo, dietro la Bulgaria e davanti a Irlanda del Nord e Cipro.
Il Portogallo fu assente anche alla fase finale del mondiale del 1978. La squadra si classificò seconda a due punti da una forte Polonia, precedendo Danimarca e Cipro nel girone di qualificazione.
Inserito nel girone con Austria, Belgio, Norvegia e Scozia nelle qualificazioni a Euro 1980, il Portogallo si piazzò terzo con 9 punti, tre in meno rispetto al Belgio capolista. Le quattro vittorie ottenute, tra cui il 2-1 in terra austriaca e l'1-0 in casa contro la Scozia, non furono sufficienti a qualificarsi per la fase finale dell'europeo, in programma in Italia.
Messo di fronte a Israele, Irlanda del Nord, Scozia e Svezia nel girone di qualificazione al mondiale del 1982, il Portogallo concluse quarto con sette punti, quattro in meno della capolista. Le vittorie contro Scozia (2-1), Irlanda del Nord (1-0) e Israele (3-0), tutte ottenute in casa, non bastarono per qualificarsi al mondiale.
Dopo un lungo periodo senza gloria, il Portogallo si ripresentò alla fase finale dell'europeo del 1984 dopo aver vinto il girone di qualificazione con Finlandia, Polonia e la favorita Unione Sovietica. Nella decisiva gara disputata in casa all'ultima giornata i lusitani prevalsero per 1-0 con un gol realizzato nei minuti finali. Con 10 punti e 5 vittorie si qualificarono per la fase finale a spese dei sovietici, sopravanzandoli di un punto in classifica. Il Portogallo finì poi nel gruppo B con Spagna, Germania Ovest e Romania. Dopo il pareggio a reti bianche contro i tedeschi occidentali e l'1-1 contro la Spagna, si assicurò il passaggio alla fase a eliminazione diretta battendo per 1-0 i rumeni con un gol di Tamagnini Nené. Nella semifinale contro la Francia (nazione ospitante) i portoghesi andarono in svantaggio, ma riequilibrarono l'incontro dopo un'ora di gioco. Ai supplementari il Portogallo si portò in vantaggio, ma la Francia lo raggiunse al 114º minuto e segnò il gol della vittoria al 119º minuto[7].
Nelle qualificazioni al campionato mondiale del 1986 il Portogallo se la vide con Cecoslovacchia, Malta, Svezia e Germania Ovest. Nell'ultima partita, contro la Germania Ovest a Stoccarda, aveva bisogno di una vittoria e la conseguì, diventando la prima nazionale capace di battere i tedeschi occidentali in casa loro in un match ufficiale. La compagine lusitana non superò, però, il primo turno del mondiale messicano poiché quarta e ultima classificata nel girone. Vinta la prima partita contro l'Inghilterra (1-0), fu poi sconfitta da Polonia (1-0) e Marocco (3-1). Ad essere ripescata fu la Polonia (giunta terza). La partecipazione della nazionale al torneo fu segnata dal cosiddetto "caso Saltillo", dal nome della città messicana dove la nazionale lusitana alloggiava. Alcuni calciatori si rifiutarono di allenarsi tra la prima e la seconda partita in polemica con la federcalcio portoghese, a cui avevano chiesto premi di maggiore entità in caso di vittoria.
Il Portogallo mancò poi la qualificazione al campionato d'Europa 1988, piazzandosi terzo in un girone di qualificazione comprendente anche Italia, Malta, Svezia e Svizzera.
A gettare le basi per il rilancio furono le affermazioni delle squadre giovanili negli anni novanta. Nel 1989 la panchina della nazionale maggiore fu affidata a Carlos Queiroz, reduce dagli importanti successi ottenuti con l'Under-21, un'edizione del mondiale Under-20 e tre europei Under-17. I protagonisti dei successi giunsero alla ribalta anche con la nazionale maggiore. I principali nomi erano quelli di Rui Costa, Fernando Couto, João Pinto e Luís Figo[8].
Le qualificazioni al campionato del mondo 1990 misero il Portogallo di fronte a Belgio, Cecoslovacchia, Lussemburgo e Svizzera. I portoghesi cercarono di conquistare il primo o il secondo posto, validi per l'accesso alla fase finale del torneo, in programma in Italia, ma nell'ultima partita non andarono oltre lo 0-0 in casa contro la Cecoslovacchia, che così si qualificò come seconda classificata a spese dei lusitani.
Olanda, Grecia, Finlandia e Malta furono le avversarie del Portogallo sul cammino verso il campionato d'Europa 1992 in programma in Svezia. I portoghesi, che pure riuscirono a battere per 1-0 i forti olandesi allo stadio das Antas di Oporto nella seconda partita del girone, nell'ottobre del 1990, alla fine si classificarono secondi proprio dietro l'Olanda, che nell'ottobre del 1991 aveva vendicato la sconfitta dell'andata prevalendo per 1-0 al De Kuip di Rotterdam. Per i portoghesi fatale si rivelò, a conti fatti, la sconfitta patita in Grecia (3-2) nel gennaio 1991. Il Portogallo concluse il girone con undici punti, due in meno della capolista, con un bilancio di 5 vittorie, un pareggio e 2 sconfitte.
Nonostante i successi conseguiti con le giovanili, Queiroz non riuscì a traghettare la nazionale maggiore verso la fase finale del campionato del mondo 1994. Sorteggiato in un gruppo con Estonia, Italia, Malta, Scozia e Svizzera, il Portogallo si piazzò terzo dietro italiani e svizzeri. Al termine della fallimentare campagna di qualificazione a USA '94, conclusa il 17 novembre 1993 con una sconfitta per 1-0 a San Siro contro l'Italia, Queiroz si dimise in polemica con la federazione, invitata a "fare pulizia delle porcherie che ha al suo interno".
La nazionale fu temporaneamente affidata a Nelo Vingada, che rimase in carica dal 14 dicembre 1993 al 30 giugno 1994. Con lui in panchina la squadra giocò in trasferta due amichevoli contro Spagna (2-2, 19 gennaio 1994) e Norvegia (0-0, 20 aprile 1994).
Nel settembre 1994 fece il suo esordio sulla panchina lusitana António Oliveira.
Nel gennaio 1995 il Portogallo fu invitato a partecipare alla SkyDome Cup con i padroni di casa del Canada e i campioni d'Europa in carica della Danimarca, che in realtà scendevano in campo con una selezione dei migliori calciatori danesi militanti nella massima serie del campionato nazionale. La competizione amichevole, che prevedeva un girone all'italiana, si disputò al Rogers Centre di Toronto, noto come SkyDome. Nella prima partita i portoghesi pareggiarono per 1-1 contro i canadesi, poi vinsero per 1-0 contro i danesi, che in quel torneo presentavano un undici composto esclusivamente da calciatori militanti nella massima divisione danese. Si aggiudicarono così il torneo.
Al campionato d'Europa 1996 il Portogallo arrivò in modo autorevole, vincendo il girone di qualificazione comprendente anche Austria, Lettonia, Liechtenstein, Irlanda del Nord e Irlanda. In Inghilterra, dopo il pareggio per 1-1 contro la Danimarca, vinse per 1-0 contro la Turchia e batté per 3-0 la Croazia, guadagnando l'accesso ai quarti di finale da prima classificata. Ai quarti di finale il Portogallo fu sconfitto (1-0) ed eliminato dalla Rep. Ceca.
Il CT Oliveira lasciò il posto al rientrante Artur Jorge.
Con 5 vittorie, 4 pareggi e una sconfitta il Portogallo si piazzò terzo nel suo girone e fallì la qualificazione al campionato del mondo 1998. I lusitani si classificarono dietro Germania (distante tre punti) e Ucraina (distante un solo punto) e davanti ad Armenia, Irlanda del Nord e Albania. Il secondo posto avrebbe portato la squadra ai play-off di qualificazione.
Nel dicembre 1997 il ruolo di CT fu assunto da Humberto Coelho.
La compagine lusitana si qualificò all'europeo 2000 in qualità di miglior seconda classificata dei gruppi, avendo terminato il proprio raggruppamento con un punto di ritardo dalla Romania[9].
Nella fase finale ritrovò proprio i romeni e vinse il girone sconfiggendo l'Inghilterra (3-2), la Romania (1-0) e la Germania (3-0), chiudendo così il proprio girone a punteggio pieno[10][11]. Rimase negli annali il 3-0 contro i tedeschi, campioni in carica, firmato da una tripletta di Sérgio Conceição[12]. Ai quarti di finale ebbe la meglio sulla Turchia, battuta per 2-0 con una doppietta di Nuno Gomes[13]. In semifinale il Portogallo passò in vantaggio, ma fu raggiunto e cedette alla Francia, che lo eliminò dopo tempi supplementari grazie ad un golden goal su calcio di rigore di Zinédine Zidane (2-1), a tre minuti dai tiri di rigore[14][15]. Il fallo di mano di Abel Xavier sanzionato dall'arbitro suscitò le vibranti proteste dello stesso Xavier, di Nuno Gomes, autore del gol del momentaneo vantaggio, e di Paulo Jorge Gomes Bento. I tre furono squalificati rispettivamente per nove, otto e sei mesi dalla UEFA per aver spintonato l'arbitro austriaco Günter Benkö e alla federcalcio portoghese fu irrogata una multa di 70.000 sterline[16].
Nell'autunno 1999 l'UEFA aveva assegnato allo stesso Portogallo l'organizzazione della successiva rassegna continentale.[14][17]
Dopo l'europeo di Belgio e Olanda, António Oliveira fece ritorno in panchina, conducendo i rossoverdi a qualificarsi per il mondiale 2002[18]. Il Portogallo vinse il girone di qualificazione al mondiale nippo-coreano con Irlanda, Olanda, Estonia, Cipro e Andorra. Chiuse a 24 punti (7 vittorie, 3 pareggi e nessuna sconfitta) come gli irlandesi, ma con una migliore differenza reti.
L'esordio nella fase finale della Coppa del mondo riservò un'inattesa sconfitta contro gli Stati Uniti (2-3)[19][20], seguita dalla netta vittoria per 4-0 contro la Polonia[21]. Una sconfitta di misura con la Corea del Sud (1-0) in una partita segnata da polemiche arbitrali e conclusa in nove uomini a causa di due espulsioni[22] precluse ai lusitani (cui sarebbe stato sufficiente un pareggio) la qualificazione agli ottavi, turno cui ebbero invece accesso gli stessi asiatici[23]. A seguito del fallimento la federazione affidò la panchina a Luiz Felipe Scolari, laureatosi pochi mesi prima campione del mondo con il Brasile.[24]
Il campionato europeo casalingo del 2004 rappresentava un'occasione di grande spessore per i lusitani, che, qualificati d'ufficio alla manifestazione, al debutto persero inopinatamente contro la Grecia[25]. Gli ellenici, in vantaggio di due gol fino ai minuti di recupero, si imposero per 2-1, subendo solo nel finale il gol dei portoghesi, realizzato dall'astro nascente Cristiano Ronaldo, che aveva esordito in nazionale l'anno prima[26]. Il passaggio del turno fu comunque ottenuto grazie alle vittorie contro Russia e Spagna, rispettivamente per 2-0 e 1-0, che consentirono ai lusitani di chiudere il girone al primo posto[27][28]. Nella fase a eliminazione diretta i padroni di casa ebbero la meglio sull'Inghilterra ai tiri di rigore (2-2 dopo i tempi supplementari) ai quarti di finale e sull'Olanda per 2-1 in semifinale[29], conseguendo una storica qualificazione[30] alla finale dello stadio da Luz di Lisbona, dove si presentarono come favoriti. Un'ulteriore sconfitta di misura (1-0) contro i greci, autentica rivelazione del torneo, impedì tuttavia ai portoghesi di sollevare il trofeo[31][32].
A testimonianza dell'ottimo stato di forma del calcio portoghese, emersero comunque vari talenti, come il già citato Ronaldo, Deco, Ricardo Carvalho, Paulo Ferreira e Simão[33]. Alla fine del torneo molti dei giocatori della generazione d'oro portoghese si ritirarono, compreso Luís Figo, che poco dopo tornò, però, sui propri passi. Il contratto di Scolari fu prolungato per altri due anni e la squadra fu affidata al talento di Cristiano Ronaldo, destinato a diventare uno dei migliori calciatori del mondo.
I lusitani presero parte anche al campionato del mondo del 2006, distinguendosi per il 7-1 inflitto alla Russia nelle eliminatorie[34]. Con una squadra di discreta caratura tecnica[35][36] Scolari vinse a punteggio pieno il girone battendo Angola per 1-0, Iran per 2-0 e Messico per 2-1[37][38][39]. Agli ottavi di finale, a Norimberga, superò i Paesi Bassi per 1-0 (in una gara contraddistinta dalle numerose ammonizioni[40]) e ai quarti di finale l'Inghilterra, sconfitta nuovamente ai tiri di rigore (3-1 dopo lo 0-0 dei tempi supplementari)[41]. Riapprodata in semifinale a 40 anni dall'ultima volta, la squadra lusitana si arrese (come già capitato all'europeo 2000) alla Francia: un rigore di Zidane assicurò ai transalpini la finalissima, costringendo i portoghesi a competere con la Germania per la piazza d'onore[42]. Come nel 1966, fu ottenuto il quarto posto: i tedeschi vinsero infatti per 3-1[43]. Il contratto del CT Scolari fu ancora una volta prolungato per altri due anni.
Il secondo posto nel gruppo di qualificazione dietro la Polonia (con 7 vittorie, 6 pareggi e una sconfitta e un punto in meno dei polacchi) valse ai portoghesi la qualificazione al campionato d'Europa 2008 in Austria e Svizzera. Nel girone di prima fase, battute Turchia (2-0) e Rep. Ceca (3-1), la squadra di Scolari perse l'ultima partita contro la Svizzera per 2-0 e nei quarti di finale fu costretta a vedersela con la Germania. Vinsero i tedeschi per 3-2, lasciando ancora una volta ai portoghesi l'amaro in bocca[44][45]. A luglio Scolari annunciò le proprie dimissioni dopo cinque anni alla guida della nazionale e al suo posto fu chiamato nuovamente Carlos Queiroz[46][47].
Concluso il girone di qualificazione al campionato del mondo 2010 dietro la Danimarca e davanti a Svezia, Ungheria, Albania e Malta con un bilancio di 5 vittorie, 4 pareggi e una sconfitta, il Portogallo affrontò la Bosnia ed Erzegovina nei play-off. Vinse con lo stesso punteggio (1-0) sia in casa sia in trasferta e staccò il biglietto per il Sudafrica, coronando un decennio di qualificazioni consecutive ai maggiori tornei internazionali[48][49].
Sorteggiato nel girone con Brasile, Costa d'Avorio e Corea del Nord[50], il Portogallo pareggiò a reti bianche contro gli ivoriani, sconfisse per 7-0 i nordcoreani[51] e pareggiò a reti bianche contro il Brasile in un match che qualificò ambedue le squadre alla fase successiva[52]. Agli ottavi di finale il Portogallo, reduce da 19 partite consecutive senza sconfitte, con soli 3 gol concessi, perse contro la Spagna per 1-0 e fu eliminato[53]. Il CT Queiroz fu criticato per l'atteggiamento tattico, giudicato dalla stampa portoghese troppo cauto.
Alla fine del Mondiale si ritirarono dalla nazionale Simão, Paulo Ferreira, Miguel e Tiago. A Queiroz fu comminata una squalifica di sei mesi[54], poi annullata dal TAS di Losanna[55], per aver ostacolato un controllo anti-doping a sorpresa di alcuni addetti UEFA, insultati dal tecnico il 16 maggio 2010 quando si erano presentati a sorpresa nel ritiro della nazionale lusitana prima del mondiale in Sudafrica[56][57]. Il coinvolgimento nella vicenda e l'avvio difficile nelle prime due partite di qualificazione al campionato d'Europa 2012 furono tra i motivi che, il 9 settembre 2010, indussero la federazione a sollevare Queiroz dall'incarico. Al suo posto venne chiamato Paulo Bento, ex centrocampista della nazionale[58].
Bento condusse la nazionale lusitana alla qualificazione al campionato europeo 2012 tramite i play-off. Giunto secondo dietro la Danimarca e davanti a Norvegia (a pari punti e risultati negli scontri diretti con i portoghesi, ma con una peggiore differenza reti), Islanda e Cipro con 5 vittorie, un pareggio e 2 sconfitte in otto partite, il Portogallo ebbe accesso all'Europeo eliminando ancora una volta la Bosnia ed Erzegovina: gli slavi, dopo un pareggio a reti bianche all'andata, vennero battuti per 6-2 nel ritorno a Lisbona[59].
Nella fase finale del campionato europeo, in Polonia e Ucraina, il Portogallo affrontò la Germania (che vinse per 1-0), la Danimarca (sconfitta in rimonta per 3-2) e l'Olanda (sconfitta in rimonta per 2-1) e si qualificò ai quarti di finale come seconda nel girone[60][61]. Dopo aver sconfitto la Repubblica Ceca (1-0) ai quarti[62], in semifinale si trovò nuovamente di fronte alla Spagna, che ancora una volta ebbe la meglio sui portoghesi, stavolta dopo i tiri di rigore (0-0 dopo i tempi supplementari), e li eliminò dal torneo[63].
Classificatosi secondo ad un punto dalla Russia nel girone con Israele, Azerbaigian, Irlanda del Nord e Lussemburgo (6 vittorie, 3 pareggi e una sconfitta), il Portogallo si qualificò per il campionato del mondo 2014 battendo la Svezia ai play-off (vittorie per 1-0 in casa e 3-2 in trasferta)[64]. In Brasile la compagine lusitana rimediò una cocente eliminazione al primo turno. Come all'Europeo di due anni prima, la formazione esordì capitolando di fronte ai tedeschi: il 4-0 rappresenta il peggior passivo mai registrato dalla squadra nella storia del torneo[65]. La disfatta compromise il percorso, poiché il 2-2 con gli Stati Uniti e la vittoria sul Ghana (2-1, con le speranze di superamento del turno ridotte ormai al lumicino) non furono sufficienti per qualificarsi agli ottavi[66][67]. I portoghesi, per passare, avevano infatti bisogno che l'altra partita del girone non finisse in parità. Malgrado la sconfitta contro la Germania per 1-0, furono però gli Stati Uniti a superare il turno a scapito dei portoghesi, a pari punti ma con una peggiore differenza reti rispetto alla nazionale a stelle e strisce. Nonostante il fallimento, Paulo Bento non fu esonerato.
Il CT si dimise, tuttavia, l'11 settembre, quattro giorni dopo la sconfitta interna contro l'Albania nella partita di debutto nelle qualificazioni al campionato d'Europa 2016, dove il Portogallo affrontò Danimarca, Serbia, Albania e Armenia.[68] Il 23 settembre fu sostituito da Fernando Santos[69][70], che condusse i lusitani a vincere il girone proprio davanti agli albanesi, grazie a sette vittorie nelle altrettante partite rimanenti[71].
La fase finale del torneo vide il Portogallo ottenere dapprima tre pareggi, contro Islanda (1-1), Austria (0-0) e Ungheria (3-3), comunque sufficienti a garantire il passaggio del turno[72] come una delle migliori terze, come previsto dal nuovo regolamento dell'Europeo allargato a 24 squadre. Sconfiggendo la Croazia per 1-0 dopo i tempi supplementari agli ottavi di finale[73] e la Polonia ai tiri di rigore (1-1 dopo 120 minuti di gioco) ai quarti[74], il Portogallo approdò in semifinale: mai era successo, dall'edizione 1996, che una formazione entrasse tra le prime quattro del campionato d'Europa senza aver battuto alcuna avversaria nei tempi regolamentari[75]. L'unica vittoria dei lusitani maturata nei 90 minuti fu contro il Galles in semifinale (2-0)[76]. Il 10 luglio 2016 il Portogallo, anche se privo della sua stella Ronaldo, uscito dopo 25 minuti di gioco per infortunio, vinse il suo primo trofeo internazionale, piegando in finale i padroni di casa della Francia con un gol di Éder nei supplementari[77].
Il successo qualificò i portoghesi per la Confederations Cup 2017 in Russia, dove i lusitani fecero il proprio esordio nella competizione[78]. Vinto il girone di prima fase grazie ad un pareggio (2-2 al debutto contro il Messico) e due vittorie (1-0 contro la Russia e 4-0 contro la Nuova Zelanda)[79], la squadra di Santos perse la semifinale contro il Cile (0-0 dopo i tempi supplementari, 3-0 dopo i tiri di rigore, con i portoghesi che fallirono tutti e tre i tiri)[80]. Nella finale di consolazione la nazionale portoghese vinse per 2-1 dopo i tempi supplementari contro il Messico, concludendo così il torneo al terzo posto[81].
Gli allora campioni d'Europa presero parte anche al campionato mondiale del 2018, qualificandosi direttamente grazie al primo posto, ottenuto per una migliore differenza reti rispetto alla Svizzera[82], nel girone che comprendeva anche Ungheria, Fær Øer, Lettonia e Andorra, con un bilancio di 9 vittorie e una sconfitta in 10 partite. Nella fase finale del Mondiale, in Russia, i portoghesi debuttarono nel derby iberico, in cui una tripletta di Ronaldo consentì di cogliere un pari (3-3) contro la Spagna[83]. Un altro gol dell'attaccante (del quale, in quella stessa estate, ebbe luogo lo storico trasferimento dalla società spagnola del Real Madrid a quella italiana della Juventus) eliminò il Marocco (1-0)[84], mentre il pareggio contro l'Iran (1-1) assicurò gli ottavi di finale[85]. I lusitani furono poi eliminati agli ottavi di finale dall'Uruguay, perdendo per 2-1[86].
Nell'autunno 2018 la compagine lusitana disputò l'edizione inaugurale della UEFA Nations League[87], in cui chiuse al primo posto il girone con Italia e Polonia.[88][89] L'accesso alle finali fu assicurato da un pareggio al Meazza contro gli azzurri, che nutrivano residue speranze di qualificazione.[90] La semifinale dello stadio do Dragão oppose i portoghesi alla Svizzera, battuta per 3-1 con una tripletta di Cristiano Ronaldo.[91] Nella finale, disputata il 9 giugno 2019 allo stadio do Dragão, il Portogallo sconfisse i Paesi Bassi per 1-0 (rete di Gonçalo Guedes), vincendo così l'edizione inaugurale della UEFA Nations League.
In seguito il Portogallo di Santos fu impegnato nelle qualificazioni al campionato d'Europa 2020, cui ebbe accesso classificandosi secondo nel girone, vinto dall'Ucraina, che chiuse da imbattuta e inflisse ai portoghesi la loro unica sconfitta nel raggruppamento. Per la fase finale del torneo, tenutasi nel 2021, il Portogallo fu sorteggiato in un complicato girone con Germania, Ungheria e Francia e terminò terzo in classifica, a pari punti con i tedeschi, avvantaggiati dallo scontro diretto. Risultando tra le quattro migliori terze, la squadra lusitana si qualificò agli ottavi di finale, dove fu eliminata dal Belgio (1-0).
La seconda edizione della UEFA Nations League vide i lusitani, campioni in carica nel torneo, eliminati dopo la prima fase, a causa della decisiva sconfitta patita alla penultima giornata del girone in casa contro la Francia, che ottenne la prima posizione a scapito proprio del Portogallo.[92]
Nelle qualificazioni al campionato del mondo 2022 il Portogallo si piazzò secondo nel girone vinto dalla Serbia, perdendo il primato a causa dell'unica sconfitta subita, quella casalinga con i serbi all'ultima giornata. Approdò così agli spareggi, dove eliminò la Turchia in semifinale, qualificandosi alla finale contro la Macedonia del Nord.
La divisa di gioco riprende i colori della bandiera locale, ovvero il rosso e il verde cui occasionalmente viene aggiunto il giallo. Lo sponsor ufficiale è la Nike, succeduta nel 1997 all'Olympic: quest'ultima azienda, nel 1994, era a sua volta subentrata all'Adidas.[93]
Sopra lo stemma della Federazione campeggiano cinque cerchi, in riferimento agli altrettanti regni conquistati dal re Alfonso I (1109-1185).[94] In ragione di tale fatto, la Nazionale è soprannominata "Seleção das Quinas" ("la squadra dei cinque").[94]
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Bilancio positivo (maggior numero di vittorie) | |
Bilancio neutro (numero di vittorie = numero di sconfitte) | |
Bilancio negativo (maggior numero di sconfitte) |
Dati aggiornati al 14 novembre 2021 dopo la partita contro la Serbia.
Nazionale | G | V | N | P | RF | RS | DR |
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Albania | 7 | 5 | 1 | 1 | 13 | 5 | +8 |
Algeria | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 | 0 | +3 |
Andorra | 6 | 6 | 0 | 0 | 29 | 1 | +28 |
Angola | 3 | 3 | 0 | 0 | 12 | 1 | +11 |
Arabia Saudita | 2 | 2 | 0 | 0 | 6 | 0 | +6 |
Argentina | 8 | 2 | 1 | 5 | 7 | 13 | −6 |
Armenia | 6 | 4 | 2 | 0 | 9 | 4 | +5 |
Austria | 11 | 2 | 6 | 3 | 11 | 19 | −8 |
Azerbaigian | 8 | 7 | 1 | 0 | 22 | 1 | +21 |
Belgio | 19 | 6 | 7 | 6 | 21 | 22 | −1 |
Bolivia | 1 | 1 | 0 | 0 | 4 | 0 | +4 |
Bosnia ed Erzegovina | 4 | 3 | 1 | 0 | 8 | 2 | +6 |
Brasile | 20 | 4 | 3 | 13 | 16 | 38 | −22 |
Bulgaria | 13 | 4 | 3 | 6 | 16 | 18 | −2 |
Camerun | 2 | 2 | 0 | 0 | 8 | 2 | +6 |
Canada | 2 | 1 | 1 | 0 | 5 | 2 | +3 |
Capo Verde | 3 | 1 | 1 | 1 | 4 | 3 | +1 |
Cile | 4 | 2 | 2 | 0 | 9 | 4 | +5 |
Cina | 2 | 2 | 0 | 0 | 4 | 0 | +4 |
Cipro | 11 | 10 | 1 | 0 | 35 | 6 | +29 |
Corea del Nord | 2 | 2 | 0 | 0 | 12 | 3 | +9 |
Corea del Sud | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 | −1 |
Costa d'Avorio | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Croazia | 7 | 6 | 1 | 0 | 15 | 4 | +11 |
Danimarca | 16 | 11 | 2 | 3 | 32 | 18 | +14 |
Ecuador | 2 | 1 | 0 | 1 | 5 | 3 | +2 |
Egitto | 4 | 3 | 0 | 1 | 9 | 3 | +6 |
Estonia | 8 | 7 | 1 | 0 | 25 | 1 | +24 |
Fær Øer | 3 | 3 | 0 | 0 | 16 | 1 | +15 |
Finlandia | 10 | 5 | 4 | 1 | 14 | 6 | +8 |
Francia | 28 | 6 | 3 | 19 | 31 | 52 | −21 |
Gabon | 1 | 0 | 1 | 0 | 2 | 2 | 0 |
Galles | 4 | 3 | 0 | 1 | 9 | 4 | +5 |
Georgia | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 0 | +2 |
Germania | 19 | 3 | 5 | 11 | 18 | 33 | −15 |
Ghana | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 1 | +1 |
Gibilterra | 1 | 1 | 0 | 0 | 5 | 0 | +5 |
Grecia | 14 | 4 | 5 | 5 | 16 | 18 | −2 |
Inghilterra | 23 | 3 | 10 | 10 | 25 | 46 | −21 |
Iran | 3 | 2 | 1 | 0 | 6 | 1 | +5 |
Irlanda | 15 | 8 | 3 | 4 | 22 | 11 | +11 |
Irlanda del Nord | 13 | 4 | 7 | 2 | 14 | 13 | +1 |
Islanda | 3 | 2 | 1 | 0 | 9 | 5 | +4 |
Israele | 7 | 4 | 2 | 1 | 16 | 9 | +7 |
Italia | 28 | 6 | 4 | 18 | 23 | 51 | −28 |
Kazakistan | 3 | 3 | 0 | 0 | 6 | 1 | +5 |
Kuwait | 2 | 1 | 1 | 0 | 9 | 1 | +8 |
Lettonia | 6 | 6 | 0 | 0 | 18 | 4 | +14 |
Liechtenstein | 7 | 6 | 1 | 0 | 35 | 3 | +32 |
Lituania | 4 | 4 | 0 | 0 | 20 | 3 | +17 |
Lussemburgo | 19 | 17 | 1 | 1 | 59 | 8 | +51 |
Macedonia del Nord | 2 | 1 | 1 | 0 | 1 | 0 | +1 |
Malta | 10 | 9 | 1 | 0 | 28 | 5 | +23 |
Marocco | 2 | 1 | 0 | 1 | 2 | 3 | -1 |
Messico | 5 | 3 | 2 | 0 | 7 | 4 | +3 |
Moldavia | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 | 0 | +3 |
Mozambico | 2 | 2 | 0 | 0 | 5 | 1 | +4 |
Norvegia | 11 | 8 | 2 | 1 | 18 | 5 | +16 |
Nuova Zelanda | 1 | 1 | 0 | 0 | 4 | 0 | +4 |
Paesi Bassi | 14 | 8 | 4 | 2 | 16 | 10 | +6 |
Panama | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 0 | +2 |
Paraguay | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Polonia | 13 | 5 | 5 | 3 | 18 | 13 | +5 |
Qatar | 2 | 2 | 0 | 0 | 6 | 1 | +5 |
Rep. Ceca | 3 | 2 | 0 | 1 | 4 | 2 | +2 |
Romania | 11 | 5 | 2 | 4 | 11 | 9 | +2 |
Russia | 7 | 4 | 1 | 2 | 11 | 3 | +8 |
Scozia | 15 | 8 | 3 | 4 | 21 | 14 | +7 |
Serbia | 8 | 3 | 4 | 1 | 14 | 11 | +3 |
Slovacchia | 4 | 3 | 1 | 0 | 7 | 1 | +6 |
Spagna | 38 | 6 | 16 | 16 | 44 | 75 | −31 |
Stati Uniti | 7 | 2 | 3 | 2 | 8 | 8 | 0 |
Sudafrica | 2 | 2 | 0 | 0 | 5 | 1 | +4 |
Svezia | 20 | 7 | 6 | 7 | 25 | 29 | −4 |
Svizzera | 23 | 8 | 5 | 10 | 30 | 33 | −3 |
Tunisia | 2 | 0 | 2 | 0 | 3 | 3 | 0 |
Turchia | 8 | 6 | 0 | 2 | 16 | 8 | +8 |
Ucraina | 4 | 1 | 1 | 2 | 3 | 4 | -1 |
Ungheria | 14 | 10 | 4 | 0 | 33 | 10 | +23 |
Uruguay | 3 | 1 | 1 | 1 | 5 | 3 | +2 |
Nazionali scomparse | |||||||
Cecoslovacchia | 9 | 3 | 3 | 3 | 7 | 10 | −3 |
Germania Est | 3 | 2 | 0 | 1 | 6 | 5 | +1 |
Jugoslavia | 5 | 3 | 0 | 2 | 10 | 12 | −2 |
Unione Sovietica | 4 | 3 | 0 | 1 | 4 | 6 | −2 |
Questi sono i saldi del Portogallo nei confronti delle nazionali con cui sono stati disputati almeno 10 incontri.
Nazionale | Giocate | Vinte | Nulle | Perse | Reti Fatte | Reti Subite | Differenza | Ultima vittoria | Ultimo pari | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Lussemburgo | 19 | 17 | 1 | 1 | 59 | 8 | +51 | 12 ottobre 2021 | 12 ottobre 1991 | 8 ottobre 1961 |
Danimarca | 16 | 11 | 2 | 3 | 32 | 18 | +14 | 8 ottobre 2015 | 5 settembre 2009 | 11 ottobre 2011 |
Scozia | 15 | 8 | 3 | 4 | 21 | 14 | +7 | 14 ottobre 2018 | 14 ottobre 1992 | 26 marzo 1980 |
Irlanda | 15 | 8 | 3 | 4 | 22 | 11 | +11 | 1 settembre 2021 | 11 novembre 2021 | 9 febbraio 2005 |
Paesi Bassi | 14 | 8 | 4 | 2 | 16 | 10 | +6 | 9 giugno 2019 | 14 agosto 2013 | 26 marzo 2018 |
Ungheria | 14 | 10 | 4 | 0 | 33 | 10 | +23 | 15 giugno 2021 | 22 giugno 2016 | – |
Polonia | 13 | 5 | 5 | 3 | 18 | 13 | +5 | 11 ottobre 2018 | 20 novembre 2018 | 11 ottobre 2006 |
Irlanda del Nord | 13 | 4 | 7 | 2 | 14 | 13 | +1 | 6 settembre 2013 | 16 ottobre 2012 | 29 aprile 1981 |
Cipro | 11 | 10 | 1 | 0 | 35 | 6 | +29 | 3 giugno 2017 | 3 settembre 2010 | – |
Norvegia | 11 | 8 | 2 | 1 | 18 | 5 | +13 | 29 maggio 2016 | 20 aprile 1994 | 7 settembre 2010 |
Romania | 11 | 5 | 2 | 4 | 11 | 9 | +2 | 17 giugno 2000 | 8 settembre 1999 | 10 ottobre 1991 |
Malta | 10 | 9 | 1 | 0 | 28 | 5 | +23 | 14 ottobre 2009 | 29 marzo 1987 | – |
Finlandia | 10 | 5 | 4 | 1 | 14 | 6 | +8 | 29 marzo 2011 | 21 novembre 2007 | 27 marzo 2002 |
Nazionale | Giocate | Vinte | Nulle | Perse | Reti Fatte | Reti Subite | Differenza | Ultima vittoria | Ultimo pari | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Svezia | 20 | 7 | 6 | 7 | 25 | 29 | –4 | 14 ottobre 2020 | 28 marzo 2009 | 27 marzo 2017 |
Belgio | 19 | 6 | 7 | 6 | 21 | 22 | –1 | 29 marzo 2016 | 2 giugno 2018 | 27 giugno 2021 |
Nazionale | Giocate | Vinte | Nulle | Perse | Reti Fatte | Reti Subite | Differenza | Ultima vittoria | Ultimo pari | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Spagna | 38 | 6 | 16 | 16 | 44 | 75 | –31 | 17 novembre 2010 | 4 giugno 2021 | 29 giugno 2010 |
Italia | 28 | 6 | 4 | 18 | 23 | 51 | –28 | 10 settembre 2018 | 17 novembre 2018 | 6 febbraio 2008 |
Francia | 28 | 6 | 3 | 19 | 31 | 52 | –21 | 10 luglio 2016 | 23 giugno 2021 | 14 novembre 2020 |
Svizzera | 23 | 8 | 5 | 10 | 30 | 33 | –3 | 5 giugno 2019 | 31 marzo 1993 | 6 settembre 2016 |
Inghilterra | 23 | 3 | 10 | 10 | 25 | 46 | –21 | 12 giugno 2000 | 1º luglio 2006 | 2 giugno 2016 |
Brasile | 20 | 4 | 3 | 13 | 16 | 38 | –22 | 6 febbraio 2007 | 25 giugno 2010 | 19 novembre 2008 |
Germania | 19 | 3 | 5 | 11 | 18 | 33 | –15 | 20 giugno 2000 | 6 settembre 1997 | 19 giugno 2021 |
Grecia | 14 | 4 | 5 | 5 | 16 | 18 | –2 | 27 marzo 1996 | 31 maggio 2014 | 26 marzo 2008 |
Bulgaria | 13 | 4 | 3 | 6 | 16 | 18 | –2 | 11 novembre 1992 | 15 aprile 1981 | 25 marzo 2016 |
Austria | 11 | 2 | 6 | 3 | 11 | 19 | –8 | 13 novembre 1994 | 18 giugno 2016 | 21 novembre 1979 |
Campionato del mondo | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1930 | Non partecipante |
1934 | Non qualificata |
1938 | Non qualificata |
1950 | Non qualificata[95] |
1954 | Non qualificata |
1958 | Non qualificata |
1962 | Non qualificata |
1966 | Terzo posto |
1970 | Non qualificata |
1974 | Non qualificata |
1978 | Non qualificata |
1982 | Non qualificata |
1986 | Primo turno |
1990 | Non qualificata |
1994 | Non qualificata |
1998 | Non qualificata |
2002 | Primo turno |
2006 | Quarto posto |
2010 | Ottavi di finale |
2014 | Primo turno |
2018 | Ottavi di finale |
Campionato europeo | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1960 | Non qualificata |
1964 | Non qualificata |
1968 | Non qualificata |
1972 | Non qualificata |
1976 | Non qualificata |
1980 | Non qualificata |
1984 | Semifinali |
1988 | Non qualificata |
1992 | Non qualificata |
1996 | Quarti di finale |
2000 | Semifinali |
2004 | Secondo posto |
2008 | Quarti di finale |
2012 | Semifinali [96] |
2016 | Campione |
2020 | Ottavi di finale |
Giochi olimpici[97] | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1924 | Non partecipante |
1928 | Quarti di finale |
1936 | Non partecipante |
1948 | Non partecipante |
Confederations Cup | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1992 | Non invitata |
1995 | Non invitata |
1997 | Non qualificata |
1999 | Non qualificata |
2001 | Non qualificata |
2003 | Non qualificata |
2005 | Non qualificata |
2009 | Non qualificata |
2013 | Non qualificata |
2017 | Terzo posto |
Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1930 | Uruguay | Non partecipante | - | - | - | - |
1934 | Italia | Non qualificata | - | - | - | - |
1938 | Francia | Non qualificata | - | - | - | - |
1950 | Brasile | Non qualificata | - | - | - | - |
1954 | Svizzera | Non qualificata | - | - | - | - |
1958 | Svezia | Non qualificata | - | - | - | - |
1962 | Cile | Non qualificata | - | - | - | - |
1966 | Inghilterra | Terzo posto | 5 | 0 | 1 | 17:8 |
1970 | Messico | Non qualificata | - | - | - | - |
1974 | Germania Ovest | Non qualificata | - | - | - | - |
1978 | Argentina | Non qualificata | - | - | - | - |
1982 | Spagna | Non qualificata | - | - | - | - |
1986 | Messico | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 2:4 |
1990 | Italia | Non qualificata | - | - | - | - |
1994 | Stati Uniti | Non qualificata | - | - | - | - |
1998 | Francia | Non qualificata | - | - | - | - |
2002 | Corea del Sud / Giappone | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 6:4 |
2006 | Germania | Quarto posto | 4 | 1 | 2 | 7:5 |
2010 | Sudafrica | Ottavi di finale | 1 | 2 | 1 | 7:1 |
2014 | Brasile | Primo turno | 1 | 1 | 1 | 4:7 |
2018 | Russia | Ottavi di finale | 1 | 2 | 1 | 6:6 |
2022 | Qatar | - | - | - | - | - |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1960 | Francia | Non qualificata | - | - | - | - |
1964 | Spagna | Non qualificata | - | - | - | - |
1968 | Italia | Non qualificata | - | - | - | - |
1972 | Belgio | Non qualificata | - | - | - | - |
1976 | Jugoslavia | Non qualificata | - | - | - | - |
1980 | Italia | Non qualificata | - | - | - | - |
1984 | Francia | Semifinali | 1 | 2 | 1 | 4:4 |
1988 | Germania Ovest | Non qualificata | - | - | - | - |
1992 | Svezia | Non qualificata | - | - | - | - |
1996 | Inghilterra | Quarti di finale | 2 | 1 | 1 | 5:2 |
2000 | Belgio / Paesi Bassi | Semifinali | 4 | 0 | 1 | 10:3 |
2004 | Portogallo | Secondo posto | 3 | 1 | 2 | 8:6 |
2008 | Austria / Svizzera | Quarti di finale | 2 | 0 | 2 | 7:6 |
2012 | Polonia / Ucraina | Semifinali [96] | 3 | 1 | 1 | 6:4 |
2016 | Francia | Campione | 3 | 4 | 0 | 9:5 |
2020[98] | Europa | Ottavi di finale | 1 | 1 | 2 | 7:7 |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Reti |
---|---|---|---|---|---|---|
1992 | Arabia Saudita | Non invitata | - | - | - | - |
1995 | Arabia Saudita | Non invitata | - | - | - | - |
1997 | Arabia Saudita | Non qualificata | - | - | - | - |
1999 | Messico | Non qualificata | - | - | - | - |
2001 | Corea del Sud / Giappone | Non qualificata | - | - | - | - |
2003 | Francia | Non qualificata | - | - | - | - |
2005 | Germania | Non qualificata | - | - | - | - |
2009 | Sudafrica | Non qualificata | - | - | - | - |
2013 | Brasile | Non qualificata | - | - | - | - |
2017 | Russia | Terzo posto | 3 | 2 | 0 | 9:3 |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
2018-2019 | Portogallo | Campione | 4 | 2 | 0 | 9:4 |
2020-2021 | Italia | 5° in Lega A | 4 | 1 | 1 | 12:4 |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1924 | Parigi | Non partecipante | - | - | - | - |
1928 | Amsterdam | Quarti di finale | 2 | 0 | 1 | 7:5 |
1936 | Berlino | Non partecipante | - | - | - | - |
1948 | Londra | Non partecipante | - | - | - | - |
Nota: per le informazioni sui risultati ai Giochi olimpici nelle edizioni successive al 1948 visionare la pagina della Nazionale olimpica.
Nota: per le informazioni sui risultati ai Giochi olimpici nelle edizioni successive al 1948 visionare la pagina della Nazionale olimpica.
Lista dei giocatori convocati per la partita di spareggio di qualificazioni al campionato mondiale di calcio 2022 contro la Turchia del 24 marzo 2022.
Presenze e reti aggiornate al 24 marzo 2022.
N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
P | Rui Patrício | 15 febbraio 1988 | 102 | -89 | Roma | |||
P | Anthony Lopes | 1º ottobre 1990 | 14 | -13 | Olympique Lione | |||
P | Diogo Costa | 19 settembre 1999 | 2 | -1 | Porto | |||
D | Pepe | 26 febbraio 1983 | 123 | 7 | Porto | |||
D | Raphaël Guerreiro | 22 dicembre 1993 | 54 | 3 | Borussia Dortmund | |||
D | José Fonte | 22 dicembre 1983 | 50 | 1 | Lilla | |||
D | Cédric Soares | 31 agosto 1991 | 34 | 1 | Arsenal | |||
D | João Cancelo | 27 maggio 1994 | 31 | 5 | Manchester City | |||
D | Nélson Semedo | 16 novembre 1993 | 25 | 0 | Wolves | |||
D | Nuno Mendes | 19 giugno 2002 | 11 | 0 | Paris Saint-Germain | |||
D | Diogo Dalot | 18 marzo 1999 | 5 | 0 | Manchester Utd | |||
D | Gonçalo Inácio | 25 agosto 2001 | 0 | 0 | Sporting Lisbona | |||
C | João Moutinho | 8 settembre 1986 | 143 | 7 | Wolverhampton | |||
C | William Carvalho | 7 aprile 1992 | 70 | 4 | Betis | |||
C | Danilo Pereira | 9 settembre 1991 | 56 | 2 | Paris Saint-Germain | |||
C | Bruno Fernandes | 8 settembre 1994 | 41 | 6 | Manchester Utd | |||
C | Rafa Silva | 17 maggio 1993 | 26 | 1 | Benfica | |||
C | Matheus Nunes | 27 agosto 1998 | 4 | 1 | Sporting Lisbona | |||
C | Otávio | 9 febbraio 1995 | 3 | 2 | Porto | |||
C | Vitinha | 13 febbraio 2000 | 0 | 0 | Porto | |||
A | Cristiano Ronaldo | 5 febbraio 1985 | 185 | 115 | Manchester Utd | |||
A | Bernardo Silva | 10 agosto 1994 | 65 | 8 | Manchester City | |||
A | André Silva | 6 novembre 1995 | 49 | 19 | RB Lipsia | |||
A | Gonçalo Guedes | 29 novembre 1996 | 29 | 6 | Valencia | |||
A | Diogo Jota | 4 dicembre 1996 | 23 | 9 | Liverpool | |||
A | João Félix | 10 novembre 1999 | 21 | 3 | Atlético Madrid | |||
A | Rafael Leão | 10 giugno 1999 | 3 | 0 | Milan |
Dati aggiornati al 24 marzo 2022.
Il grassetto indica giocatori ancora in attività in nazionale.
Pos. | Giocatore | Presenze | Reti | Periodo |
---|---|---|---|---|
1 | Cristiano Ronaldo | 185 | 115 | 2003- |
2 | João Moutinho | 143 | 7 | 2005- |
3 | Luís Figo | 127 | 32 | 1991-2006 |
4 | Pepe | 123 | 7 | 2007- |
5 | Nani | 112 | 24 | 2006-2017 |
6 | Fernando Couto | 110 | 8 | 1990-2004 |
7 | Rui Patrício | 102 | 0 | 2010- |
8 | Bruno Alves | 96 | 11 | 2007-2018 |
9 | Rui Costa | 94 | 26 | 1993-2004 |
10 | Ricardo Carvalho | 89 | 5 | 2003-2016 |
Pos. | Giocatore | Reti | Presenze | Periodo |
---|---|---|---|---|
1 | Cristiano Ronaldo | 115 | 185 | 2003- |
2 | Pauleta | 47 | 88 | 1997-2006 |
3 | Eusébio | 41 | 64 | 1961-1973 |
4 | Luís Figo | 32 | 127 | 1991-2006 |
5 | Nuno Gomes | 29 | 79 | 1996-2011 |
6 | Hélder Postiga | 27 | 71 | 2003-2014 |
7 | Rui Costa | 26 | 94 | 1993-2004 |
8 | Nani | 24 | 112 | 2006-2017 |
9 | João Pinto | 23 | 81 | 1991-2002 |
10 | Nené | 22 | 66 |
1971-1984 |