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Il campionato europeo di calcio 2012 o UEFA EURO 2012 (in polacco: Mistrzostwa Europy w Piłce Nożnej 2012, in ucraino: Чемпіонат Європи з футболу 2012), noto anche come Polonia-Ucraina 2012, è stata la quattordicesima edizione dell'omonimo torneo, organizzato dall'UEFA.[3]
Svoltosi in Polonia e Ucraina dall'8 giugno al 1º luglio 2012,[4] si è concluso con la vittoria della Spagna, che ha battuto l'Italia per 4-0 nella finale disputata allo stadio Olimpico di Kiev e si è riconfermata campione d'Europa.
Questa edizione è stata l'ultima in cui sono state ammesse 16 squadre alla fase finale, in quanto l'UEFA ha stabilito l'allargamento a 24 nazionali a partire dal 2016, con l'edizione in Francia
Polonia e Ucraina sono ammesse di diritto alla fase finale in quanto paesi organizzatori.[6] I rimanenti quattordici posti sono stati assegnati tramite un percorso di qualificazione che ha visto la partecipazione di 51 nazionali e lo svolgimento di 248 incontri tra l'11 agosto 2010 e il 15 novembre 2011. Il sorteggio dei gruppi di qualificazione alla fase finale si è tenuto a Varsavia, in Polonia, il 7 febbraio 2010, mentre il sorteggio per gli spareggi si è tenuto a Cracovia il 13 ottobre 2011. Esso si è basato sul coefficiente UEFA e sul criterio delle teste di serie; c'è stata quindi una divisione in due urne tra le quattro migliori e le quattro peggiori squadre. Le partite d'andata sono state giocate l'11 novembre, mentre quelle di ritorno il 15 novembre.
La candidatura congiunta Polonia-Ucraina venne considerata interessante da molti come modo per concentrare l'attenzione su un'area dell'Europa che vanta numerosi appassionati di calcio ma che è meno sviluppata rispetto all'Europa occidentale, sia per il gioco espresso che in generale.
Questa fu però inizialmente ostacolata da numerose carenze infrastrutturali. Ad eccezione di Varsavia, Kiev, ed eventualmente Cracovia, nessuna delle altre città proposte vantava esperienza nell'accogliere grandi masse di visitatori per un lungo periodo. Le infrastrutture per i trasporti erano inoltre generalmente di basso livello; dopo la loro visita, gli stessi delegati UEFA si lamentarono pubblicamente del cattivo stato dei collegamenti tra Danzica e Leopoli. Bisogna infatti anche considerare le vaste distanze geografiche, che sfiorano i 2000 km, fra le città proposte dai due paesi europei.
Il verdetto fu immediato e non fu necessario alcun ballottaggio: a sorpresa furono scelte Polonia e Ucraina che superarono la favorita candidatura italiana e quella di Croazia e Ungheria.
Negli ultimi giorni dell'ottobre 2010, vari organi d'informazione pubblicarono la notizia secondo la quale l'assegnazione della manifestazione a Ucraina e Polonia venne favorita dalla corruzione di almeno quattro delegati del Comitato Esecutivo dell'UEFA, da parte di esponenti della federazione calcistica dell'Ucraina.
La notizia si basava su rilevazioni fatte da Spyros Marangos, ex tesoriere della federazione calcistica di Cipro, che ha dichiarato:
«Prima del 18 aprile 2007 ho notato strani movimenti. Sapevo che Surkis aveva un obiettivo: prendere l'Euro 2012 a tutti i costi. Uno ha preso 3,15 milioni di euro, gli altri tre hanno ricevuto due milioni a testa per un totale di 9,15 milioni. So che in Germania si parla anche di una quinta persona coinvolta ma per quest'ultima non ho le prove. A sostegno delle accuse ho tre documenti, già uno solo è sufficiente per aprire il caso, ma anche tre testimoni. Uno ha seguito i movimenti delle persone coinvolte, gli altri possono confermare le somme pagate dopo il voto di Cardiff. Sono pronto a dare tutte le informazioni, ma qui a Cipro, solo in presenza del mio avvocato e di un'autorità pubblica di Cipro. Perché devo garantirmi e perché il reato è avvenuto qui. Voglio che ci sia giustizia.[7]» |
La lista delle otto città che hanno ospitato le partite dell'Europeo 2012 è stata ufficializzata dall'UEFA in una riunione a Bucarest il 14 maggio 2009, precisando che "ciascuna delle due nazioni può contare su un massimo di quattro stadi".
Il Comitato Esecutivo UEFA aveva stabilito che la conferma della sede della finale a Kiev e degli stadi di Donec'k, Leopoli e Charkiv sarebbe stata decisa in via definitiva solo se fossero state rispettate determinate condizioni entro il 30 novembre 2009.[4]
Dopo tale termine, il 12 dicembre 2009 la UEFA ha confermato tutti e quattro gli stadi ucraini, compresa la finale a Kiev, pur restando vigile sullo stato delle infrastrutture.[8]
Varsavia | Breslavia | Danzica | Poznań | |
---|---|---|---|---|
Stadio Nazionale di Varsavia | Stadion Miejski | PGE Arena Gdańsk | Stadion Miejski | |
Capacità: 58 145 | Capacità: 42 771 | Capacità: 43 615 | Capacità: 43 269 | |
Kiev | Donec'k | Charkiv | Leopoli | |
Stadio Olimpico di Kiev | Donbas Arena | Stadio Metalist | Arena L'viv | |
Capacità: 70 050 | Capacità: 52 187 | Capacità: 40 003 | Capacità: 34 915 | |
Pr. | Squadra | Data di qualificazione certa | Partecipante in quanto | Partecipazioni precedenti al torneo |
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1 | Polonia | 18 aprile 2007 | Rappresentativa della nazione co-organizzatrice della fase finale | 1 (2008) |
2 | Ucraina | 18 aprile 2007 | Rappresentativa della nazione co-organizzatrice della fase finale | - |
3 | Germania | 2 settembre 2011 | 1ª classificata nel gruppo A di qualificazione | 10 (1972, 1976, 1980, 1984, 1988, 1992, 1996, 2000, 2004, 2008)[9] |
4 | Italia | 6 settembre 2011 | 1ª classificata nel gruppo C di qualificazione | 7 (1968, 1980, 1988, 1996, 2000, 2004, 2008) |
5 | Spagna | 6 settembre 2011 | 1ª classificata nel gruppo I di qualificazione | 8 (1964, 1980, 1984, 1988, 1996, 2000, 2004, 2008) |
6 | Paesi Bassi | 6 settembre 2011 | 1ª classificata nel gruppo E di qualificazione | 8 (1976, 1980, 1988, 1992, 1996, 2000, 2004, 2008) |
7 | Inghilterra | 7 ottobre 2011 | 1ª classificata nel gruppo G di qualificazione | 7 (1968, 1980, 1988, 1992, 1996, 2000, 2004) |
8 | Russia | 11 ottobre 2011 | 1ª classificata nel gruppo B di qualificazione | 9 (1960, 1964, 1968, 1972, 1988, 1992, 1996, 2004, 2008)[10] |
9 | Grecia | 11 ottobre 2011 | 1ª classificata nel gruppo F di qualificazione | 3 (1980, 2004, 2008) |
10 | Danimarca | 11 ottobre 2011 | 1ª classificata nel gruppo H di qualificazione | 7 (1964, 1984, 1988, 1992, 1996, 2000, 2004) |
11 | Francia | 11 ottobre 2011 | 1ª classificata nel gruppo D di qualificazione | 7 (1960, 1984, 1992, 1996, 2000, 2004, 2008) |
12 | Svezia | 11 ottobre 2011 | Migliore tra le seconde classificate di ogni gruppo di qualificazione | 4 (1992, 2000, 2004, 2008) |
13 | Croazia | 15 novembre 2011 | Vincitrice dello spareggio di qualificazione | 3 (1996, 2004, 2008) |
14 | Rep. Ceca | 15 novembre 2011 | Vincitrice dello spareggio di qualificazione | 7 (1960, 1976, 1980, 1996, 2000, 2004, 2008)[11] |
15 | Irlanda | 15 novembre 2011 | Vincitrice dello spareggio di qualificazione | 1 (1988) |
16 | Portogallo | 15 novembre 2011 | Vincitrice dello spareggio di qualificazione | 5 (1984, 1996, 2000, 2004, 2008) |
Nota bene: nella sezione "partecipazioni precedenti al torneo" le date in grassetto indicano che la nazione ha vinto quella edizione del torneo, mentre le date in corsivo indicano l'edizione ospitata da una determinata squadra.
Le liste ufficiali, composte da 23 giocatori di cui 3 portieri, dovevano essere presentate all'UEFA entro il 29 maggio 2012.[12] Nel caso un giocatore tra i convocati s'infortuni seriamente prima della partita d'esordio della propria squadra e per questo non possa disputare la fase finale dell'Europeo, può essere sostituito da un altro giocatore.[13]
Prima dell'inizio della rassegna europea, molti giocatori hanno dovuto rinunciare alla convocazione causa infortunio. Tra i giocatori più importanti, l'italiano Giuseppe Rossi salta l'europeo per l'infortunio al ginocchio riportato ad aprile 2012;[14] il vice-capitano dell'Inghilterra Frank Lampard, il 30 maggio 2012 a causa di un infortunio in allenamento alla coscia deve rinunciare all'europeo. Jordan Henderson, giovane centrocampista del Liverpool prenderà il suo posto;[15] Il 15 dicembre l'attaccante della Spagna e del Barcelona David Villa riporta la frattura della tibia della gamba sinistra che gli impedisce di partecipare alla competizione;[16] I calciatori russi Vasilij Berezuckij e Roman Šiškin sono stati esclusi rispettivamente il 20 e il 24 maggio, il primo per un infortunio alla coscia[17] e il secondo per problemi gastrointestinali.[18] Vengono sostituiti rispettivamente da Roman Šaronov (che era già tra i 26 pre-convocati) e Kirill Nababkin;[19] Il 29 maggio l'allenatore danese Olsen rimpiazza il portiere Thomas Sørensen, infortunato alla schiena, con Kasper Schmeichel;[20] Il 23 maggio, il centrocampista portoghese Hugo Viana prende il posto di Carlos Martins per infortunio;[21] Il 26 maggio il giocatore dell'Irlanda Paul Green sostituisce l'infortunato Keith Fahey,[22] mentre il 29 maggio Kevin Foley è rimpiazzato da Paul McShane;[23] L'attaccante croato Ivica Olić il 4 giugno lascia la squadra per infortunio e viene sostituito da Nikola Kalinić.[24] Il 7 giugno anche Ivo Iličević lascia per infortunio, al posto suo viene convocato il difensore Šime Vrsaljko;[25] il portiere ucraino Oleksandr Šovkovs'kyj è costretto a saltare la manifestazione per infortunio, venendo sostituito da Andrij Pjatov;[26] per la Francia saltano l'europeo Younes Kaboul per infortunio,[27] e Loïc Rémy;[28] per l'Inghilterra invece il 25 maggio John Ruddy viene sostituito da Jack Butland dopo essersi rotto un dito.[29] Il 28 maggio anche Gareth Barry viene escluso per infortunio e sostituito da Phil Jagielka.[30] Il 3 giugno l'infortunato Gary Cahill viene sostituito da Martin Kelly.[31]
Nazione | Quarto uomo |
---|---|
Polonia | Marcin Borski |
Norvegia | Tom Harald Hagen |
Rep. Ceca | Pavel Královec |
Ucraina | Viktor Švecov |
Il primo raggruppamento è composto dai padroni di casa della Polonia, dalla Grecia, dalla Russia e dalla Rep. Ceca.
La testa di serie del gruppo è la Polonia, che nella partita inaugurale del torneo pareggia 1-1 con la Grecia con le reti della punta Robert Lewandowski e di Dīmītrios Salpiggidīs.[32] La Russia, nella seconda partita del raggruppamento, sconfigge nettamente la Repubblica Ceca con il punteggio di 4-1: i russi vanno in gol con Alan Dzagoev, che realizza una doppietta, Roman Širokov e Roman Pavljučenko, mentre i cechi realizzano il parziale 2-1 con Václav Pilař.[33]
Nella seconda giornata la Repubblica Ceca batte la Grecia per 2-1 con le reti di Petr Jiráček e Pilař, accorcia le distanze Theofanis Gekas.[34] In Polonia-Russia, Jakub Błaszczykowski risponde a Dzagoev, fissando il punteggio sull'1-1.[35] All'ultima giornata la Cechia batte anche la Polonia per 1-0 (decide Jiráček)[36] e con lo stesso punteggio la Grecia supera ed elimina la Russia grazie a una rete di Giōrgos Karagkounīs.[37]
La Repubblica Ceca vince il gruppo A e si qualifica ai quarti assieme alla Grecia, passata come seconda classificata davanti alla Russia grazie al maggior numero di punti ottenuti negli scontri diretti.
Il gruppo B vede al suo interno i Paesi Bassi, finalisti al Mondiale di due anni prima, la Germania, finalista nella precedente edizione del campionato europeo, il Portogallo di Cristiano Ronaldo e la Danimarca, "anello debole" del girone.
Nel primo incontro la Danimarca sconfigge a sorpresa l'Olanda per 1-0 (decide Michael Krohn-Dehli)[38] e, nella stessa giornata, i tedeschi si impongono con il medesimo punteggio sui lusitani con la rete di testa di Mario Gómez.[39]
Nella seconda giornata il Portogallo vince 3-2 sulla Danimarca: Nicklas Bendtner realizza una doppietta, rimontando i gol iniziali di Pepe ed Hélder Postiga, ma all'87' Silvestre Varela regala i tre punti ai portoghesi.[40] La Germania batte 2-1 i Paesi Bassi con una doppietta di Mario Gómez, Robin van Persie accorcia le distanze.[41]
Alla terza giornata, Cristiano Ronaldo sale in cattedra e torna protagonista in Nazionale, trascinando il Portogallo al successo sull'Olanda per 2-1 firmando una doppietta, ribaltando il vantaggio olandese realizzato da Rafael van der Vaart.[42] Nell'ultimo match, la Germania batte anche i danesi per 2-1 (Lukas Podolski, Krohn-Dehli e Lars Bender in gol), accedendo ai quarti di finale a punteggio pieno.[43] Assieme alla Germania, anche il Portogallo accede ai quarti di finale grazie ai 6 punti conquistati. Danimarca a 3 e Paesi Bassi a 0 escono dalla competizione.
Il gruppo C è composto dai campioni d'Europa e del Mondo della Spagna, dall'Italia, dalla Croazia e dall'Irlanda, alla sua seconda partecipazione alla fase finale di un campionato europeo dopo quella del 1988.
Nel match d'esordio si affrontano l'Italia e la Spagna: l'Italia passa in vantaggio con Antonio Di Natale, ma gli spagnoli pareggiano i conti con il gol di Cesc Fàbregas.[44] In serata la Croazia batte nettamente la compagine irlandese per 3-1, in gol due volte Mario Mandžukić e Nikica Jelavić per i croati e Sean St Ledger per l'Irlanda.
Contro la Croazia, gli Azzurri pareggiano nuovamente per 1-1: Mandžukić risponde al gol di Andrea Pirlo su calcio di punizione.[45] La Spagna travolge 4-0 l'Irlanda con i gol di Fernando Torres (doppietta), David Silva e Fàbregas.
All'ultima giornata, la Spagna batte di misura la Croazia nel finale, eliminandola dal torneo con un gol di Jesús Navas,[46] mentre l'Italia sconfigge per 2-0 l'Irlanda con le reti di Antonio Cassano e Mario Balotelli.[47] Il girone C si conclude con la Spagna prima a 7 punti, seguita da Italia (5), Croazia (4) e Irlanda (0).
Nel gruppo D si trovano di fronte l'altra nazionale organizzatrice del torneo, l'Ucraina guidata ancora una volta e per l'ultima volta da Ševčenko, l'Inghilterra (che ha sostituito il commissario tecnico Fabio Capello con Roy Hodgson a poche settimane dall'inizio del torneo), la Francia allenata da Laurent Blanc e la Svezia di Zlatan Ibrahimović.
Nella prima giornata, dopo il pareggio per 1-1 tra la squadra inglese e quella francese (Samir Nasri replica al vantaggio siglato da Joleon Lescott),[48] si assiste alla vittoria dell'Ucraina per 2-1 sulla Svezia grazie alla doppietta di Ševčenko e al gol di Ibrahimović.[49]
Nella giornata successiva si assiste a un cambiamento organizzativo dovuto al maltempo: la partita tra Ucraina e Francia viene sospesa al 5' a causa di un forte nubifragio che ha reso il campo impraticabile e ciò ha portato allo slittamento di 15' dell'inizio del successivo incontro tra Inghilterra e Svezia. Una volta che il temporale si è concluso, la partita della nazionale padrona di casa finisce con la sconfitta per 0-2 (Ménez e Cabaye),[50] mentre nel successivo incontro gli inglesi riescono a imporsi 3-2 sugli svedesi: dopo il vantaggio inglese marcato da Andy Carroll, la Svezia ribalta il punteggio nella ripresa con l'autogol di Glen Johnson e la rete di Olof Mellberg, ma Theo Walcott e Danny Welbeck compiono la rimonta portando a casa i tre punti.[51]
Nelle ultime due partite l'Ucraina, che è costretta a vincere per passare il turno, viene sconfitta dall'Inghilterra con un gol di Rooney che passa come prima del gruppo,[52] mentre la Francia, pur venendo battuta per 0-2 dagli svedesi, riesce ad accedere ai quarti di finale come seconda classificata.[53]
Dopo due giorni di riposo, il 21 giugno si disputa a Varsavia il primo quarto di finale tra Repubblica Ceca e Portogallo; l'incontro viene deciso da un colpo di testa di Cristiano Ronaldo a 10' dalla fine, che fissa il punteggio sull'1-0.[55]
Il giorno successivo, a Danzica, si disputa l'incontro tra Germania e Grecia: la squadra teutonica passa in vantaggio nel primo tempo con Philipp Lahm, ma all'inizio del secondo tempo i greci pareggiano in contropiede con un gol di Giōrgos Samaras; i tedeschi reagiscono segnando tre reti consecutive, con Khedira, Miro Klose e Marco Reus, mentre il rigore all'89º minuto di Dīmītrios Salpiggidīs fissa il punteggio sul 4-2 definitivo.[56]
Il 23 giugno invece è la volta di Spagna-Francia, con la squadra iberica che riesce ad imporsi grazie a una doppietta di Xabi Alonso.[57]
L'ultimo quarto di finale vede di fronte Italia e Inghilterra; nei tempi regolamentari le due squadre non riescono a sbloccare il risultato. Anche dopo i supplementari le porte rimangono inviolate e pertanto sono necessari i calci di rigore: l'equilibrio viene dapprima rotto dall'errore di Riccardo Montolivo che manda la palla fuori; Rooney segna e l'Inghilterra è in vantaggio; successivamente gli italiani rimontano grazie ad un cucchiaio di Andrea Pirlo e a due errori degli inglesi causati da Ashley Young (che calcia sulla traversa) e Ashley Cole (il cui tiro viene parato da Gianluigi Buffon); il rigore decisivo viene trasformato da Alessandro Diamanti qualificando l'Italia alla semifinale con il punteggio di 4-2.[58]
Le semifinali mettono di fronte nella parte alta del tabellone la Spagna contro il Portogallo, mentre in quella bassa si trovano di fronte Germania e Italia. Nel primo incontro tra iberici e lusitani non vi sono molte occasioni da gol perciò, dopo centoventi minuti senza reti, si arriva ai tiri di rigore: nella prima serie sbagliano sia Xabi Alonso sia João Moutinho, mentre i successivi cinque rigori vengono realizzati nell'ordine da Andrés Iniesta, Pepe, Gerard Piqué, Nani e Sergio Ramos (quest'ultimo lo trasforma con un cucchiaio); l'ottavo rigore, battuto da Bruno Alves, viene calciato sulla traversa, mentre la successiva realizzazione di Cesc Fàbregas permette alla Spagna di qualificarsi alla terza finale consecutiva tra Europei e Mondiali.[59]
Nella seconda semifinale tra Germania e Italia è invece quest'ultima a imporsi con il punteggio di 2-1: nel primo tempo è Mario Balotelli a decidere l'incontro con una doppietta, mentre solo negli ultimi minuti della partita Mesut Özil realizza dal dischetto, dopo un fallo di mano di Federico Balzaretti, la rete della bandiera tedesca. Per l'Italia si tratta della terza finale europea dopo quella del 1968 vinta sulla Jugoslavia e quella del 2000 persa contro la Francia.[60] Con questa vittoria, inoltre, l'Italia guadagnerà un posto anche nella Confederations Cup 2013.
La finale tra Spagna e Italia si gioca il 1º luglio nello stadio Olimpico di Kiev. Il primo tempo viene condotto dagli spagnoli che al 14º minuto passano in vantaggio con David Silva su assist da fondo campo di Cesc Fàbregas e raddoppiano al 41' con un'azione di contropiede finalizzata da Jordi Alba. Gli italiani cercano di costruire qualche palla gol nella ripresa, ma al 62º l'infortunio di Thiago Motta, subentrato pochi minuti prima come terzo e ultimo cambio per la squadra di Prandelli, lascia con un uomo in meno gli Azzurri. Gli spagnoli chiudono la partita nel finale grazie alle reti di Fernando Torres all'84' e del neo entrato Juan Manuel Mata all'88', consegnando alla Spagna il terzo titolo continentale e il secondo consecutivo, oltre che la terza vittoria in fila tra Europei e Mondiali.[61]
Al termine del torneo, il centrocampista spagnolo Andrés Iniesta è votato miglior giocatore della competizione,[62] mentre i migliori marcatori sono sei giocatori a pari merito con 3 reti ciascuno: Cristiano Ronaldo, Fernando Torres, Alan Dzagoev, Mario Mandžukić, Mario Gómez e Mario Balotelli.
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Rep. Ceca | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 4 | 5 | −1 |
2. | Grecia | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 3 | 0 |
3. | Russia | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 5 | 3 | +2 |
4. | Polonia | 2 | 3 | 0 | 2 | 1 | 2 | 3 | −1 |
Varsavia 8 giugno 2012, ore 18:00 UTC+2 Incontro 1 |
Polonia |
1 – 1 referto |
Grecia |
Stadion Narodowy (56 070 spett.)
|
||||||
|
Breslavia 8 giugno 2012, ore 20:45 UTC+2 Incontro 2 |
Russia |
4 – 1 referto |
Rep. Ceca |
Stadion Miejski (40 803 spett.)
|
||||||
|
Breslavia 12 giugno 2012, ore 18:00 UTC+2 Incontro 9 |
Grecia |
1 – 2 referto |
Rep. Ceca |
Stadion Miejski (41 105 spett.)
|
||||||
|
Varsavia 12 giugno 2012, ore 20:45 UTC+2 Incontro 10 |
Polonia |
1 – 1 referto |
Russia |
Stadion Narodowy (55 920 spett.)
|
||||||
|
Breslavia 16 giugno 2012, ore 20:45 UTC+2 Incontro 17 |
Rep. Ceca |
1 – 0 referto |
Polonia |
Stadion Miejski (41 480 spett.)
|
||||||
|
Varsavia 16 giugno 2012, ore 20:45 UTC+2 Incontro 18 |
Grecia |
1 – 0 referto |
Russia |
Stadion Narodowy (55 614 spett.)
|
||||||
|
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Germania | 9 | 3 | 3 | 0 | 0 | 5 | 2 | +3 |
2. | Portogallo | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 5 | 4 | +1 |
3. | Danimarca | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 4 | 5 | −1 |
4. | Paesi Bassi | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 2 | 5 | −3 |
Charkiv 9 giugno 2012, ore 19:00 UTC+3 Incontro 3 |
Paesi Bassi |
0 – 1 referto |
Danimarca |
Stadio
Metalist (35 923 spett.)
|
||||||
|
Leopoli 9 giugno 2012, ore 21:45 UTC+3 Incontro 4 |
Germania |
1 – 0 referto |
Portogallo |
Arena
L'viv (32 990 spett.)
|
||||||
|
Leopoli 13 giugno 2012, ore 19:00 UTC+3 Incontro 11 |
Danimarca |
2 – 3 referto |
Portogallo |
Arena
L'viv (31 840 spett.)
|
||||||
|
Charkiv 13 giugno 2012, ore 21:45 UTC+3 Incontro 12 |
Paesi Bassi |
1 – 2 referto |
Germania |
Stadio
Metalist (37 750 spett.)
|
||||||
|
Charkiv 17 giugno 2012, ore 21:45 UTC+3 Incontro 19 |
Portogallo |
2 – 1 referto |
Paesi Bassi |
Stadio
Metalist (37 445 spett.)
|
||||||
|
Leopoli 17 giugno 2012, ore 21:45 UTC+3 Incontro 20 |
Danimarca |
1 – 2 referto |
Germania |
Arena
L'viv (32 990 spett.)
|
||||||
|
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Spagna | 7 | 3 | 2 | 1 | 0 | 6 | 1 | +5 |
2. | Italia | 5 | 3 | 1 | 2 | 0 | 4 | 2 | +2 |
3. | Croazia | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 4 | 3 | +1 |
4. | Irlanda | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 1 | 9 | −8 |
Danzica 10 giugno 2012, ore 18:00 UTC+2 Incontro 5 |
Spagna |
1 – 1 referto |
Italia |
PGE Arena Gdańsk (38 869 spett.)
|
||||||
|
Poznań 10 giugno 2012, ore 20:45 UTC+2 Incontro 6 |
Irlanda |
1 – 3 referto |
Croazia |
Stadion Miejski (39 550 spett.)
|
||||||
|
Poznań 14 giugno 2012, ore 18:00 UTC+2 Incontro 13 |
Italia |
1 – 1 referto |
Croazia |
Stadion Miejski (37 096 spett.)
|
||||||
|
Danzica 14 giugno 2012, ore 20:45 UTC+2 Incontro 14 |
Spagna |
4 – 0 referto |
Irlanda |
PGE Arena Gdańsk (39 150 spett.)
|
||||||
|
Danzica 18 giugno 2012, ore 20:45 UTC+2 Incontro 21 |
Croazia |
0 – 1 referto |
Spagna |
PGE Arena Gdańsk (39 076 spett.)
|
||||||
|
Poznań 18 giugno 2012, ore 20:45 UTC+2 Incontro 22 |
Italia |
2 – 0 referto |
Irlanda |
Stadion Miejski (38 794 spett.)
|
||||||
|
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Inghilterra | 7 | 3 | 2 | 1 | 0 | 5 | 3 | +2 |
2. | Francia | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 3 | 0 |
3. | Ucraina | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 4 | −2 |
4. | Svezia | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 5 | 5 | 0 |
Donec'k 11 giugno 2012, ore 19:00 UTC+3 Incontro 7 |
Francia |
1 – 1 referto |
Inghilterra |
Donbas Arena (47 400 spett.)
|
||||||
|
Kiev 11 giugno 2012, ore 21:45 UTC+3 Incontro 8 |
Ucraina |
2 – 1 referto |
Svezia |
Stadio Olimpico (64 290 spett.)
|
||||||
|
Donec'k 15 giugno 2012, ore 19:00 UTC+3 Incontro 16 |
Ucraina |
0 – 2 referto |
Francia |
Donbas Arena (48 000 spett.)
|
||||||
|
Kiev 15 giugno 2012, ore 22:00[63] UTC+3 Incontro 15 |
Svezia |
2 – 3 referto |
Inghilterra |
Stadio Olimpico (64 640 spett.)
|
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|
Donec'k 19 giugno 2012, ore 21:45 UTC+3 Incontro 23 |
Inghilterra |
1 – 0 referto |
Ucraina |
Donbas Arena (48 700 spett.)
|
||||||
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Kiev 19 giugno 2012, ore 21:45 UTC+3 Incontro 24 |
Svezia |
2 – 0 referto |
Francia |
Stadio Olimpico (63 010 spett.)
|
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Quarti di finale | Semifinali | Finale | ||||||||
Varsavia - 21 giugno 2012 | ||||||||||
1A. Rep. Ceca | 0 | |||||||||
Donec'k - 27 giugno 2012 | ||||||||||
2B. Portogallo | 1 | |||||||||
Portogallo | 0 (2) | |||||||||
Donec'k - 23 giugno 2012 | ||||||||||
Spagna (dtr) | 0 (4) | |||||||||
1C. Spagna | 2 | |||||||||
Kiev - 1º luglio 2012 | ||||||||||
2D. Francia | 0 | |||||||||
Spagna | 4 | |||||||||
Danzica - 22 giugno 2012 | ||||||||||
Italia | 0 | |||||||||
1B. Germania | 4 | |||||||||
Varsavia - 28 giugno 2012 | ||||||||||
2A. Grecia | 2 | |||||||||
Germania | 1 | |||||||||
Kiev - 24 giugno 2012 | ||||||||||
Italia | 2 | |||||||||
1D. Inghilterra | 0 (2) | |||||||||
2C. Italia (dtr) | 0 (4) | |||||||||
Varsavia 21 giugno 2012, ore 20:45 UTC+2 Incontro 25 |
Rep. Ceca |
0 – 1 referto |
Portogallo |
Stadion Narodowy (55 590 spett.)
|
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Danzica 22 giugno 2012, ore 20:45 UTC+2 Incontro 26 |
Germania |
4 – 2 referto |
Grecia |
PGE Arena Gdańsk (38 751 spett.)
|
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Donec'k 23 giugno 2012, ore 21:45 UTC+3 Incontro 27 |
Spagna |
2 – 0 referto |
Francia |
Donbas Arena (47 000 spett.)
|
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Kiev 24 giugno 2012, ore 21:45 UTC+3 Incontro 28 |
Inghilterra |
0 – 0 (d.t.s.) referto |
Italia |
Stadio Olimpico (64 340 spett.)
|
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|
Donec'k 27 giugno 2012, ore 21:45 UTC+3 Incontro 29 |
Portogallo |
0 – 0 (d.t.s.) referto |
Spagna |
Donbas Arena (48 000 spett.)
|
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|
Varsavia 28 giugno 2012, ore 20:45 UTC+2 Incontro 30 |
Germania |
1 – 2 referto |
Italia |
Stadion Narodowy (55 540 spett.)
|
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|
Kiev 1º luglio 2012, ore 20:45 UTC+3 Incontro 31 |
Spagna |
4 – 0 referto |
Italia |
Stadio Olimpico (63 170 spett.)
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Varie critiche sono state rivolte al ministro dell'ambiente ucraino e alla UEFA, che sono accusati, dalla cronaca e dalle associazioni animaliste, tra cui l'italiana OIPA, del sistematico sterminio di migliaia di animali randagi in Ucraina in vista della preparazione all'evento.[68] Una pratica lì definita "consueta" che dal 2010 si è intensificata con finanziamenti a supporto della ribattezzata "soluzione ultima", nel più breve tempo possibile e con ogni mezzo.[69] L'attenzione mediatica e le petizioni degli attivisti, alcuni dei quali chiedono lo spostamento dell'Europeo dall'Ucraina in Spagna o nella sola Polonia, portarono, nel novembre 2011, ad adottare la sterilizzazione e altre forme di contenimento del problema.[70]
D'altro canto, bisogna considerare come le politiche di controllo del randagismo siano preesistenti e indipendenti rispetto all'organizzazione della manifestazione sportiva. Il randagismo rappresenta un'emergenza sociale nell'Europa dell'Est che dura da decenni.[71] Il fenomeno, oltre che l'Ucraina, interessa anche la Bulgaria,[72][73][74] la Romania[75] la Serbia[76] e molte altre aree.[77]
È da notare inoltre come campagne similari siano state lanciate sistematicamente in concomitanza con i grandi eventi sportivi internazionali come le Olimpiadi del 2004 in Grecia,[78] le Olimpiadi del 2008 in Cina[79] e i Mondiali di calcio in Sud Africa.[80]
Il Presidente della Commissione europea José Manuel Durão Barroso e il commissario europeo Viviane Reding dichiararono la loro intenzione di boicottare la manifestazione sportiva per protestare contro i maltrattamenti che l'ex premier ucraina Julija Tymošenko avrebbe subito durante la detenzione,[81] mentre il ministro dell'ambiente tedesco Norbert Röttgen auspicò che anche altri politici boicottassero tale manifestazione.[82] Anche Pier Ferdinando Casini, in un editoriale pubblicato sul quotidiano Il Messaggero, chiese di boicottare tale evento, così come proposto da Silvio Berlusconi durante il congresso del Partito Popolare Europeo, tenutosi il 1º marzo 2012.[83]
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Uniformi di gara
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Sport | Calcio | ||
Federazione |
RFEF Real Federación Española de Fútbol |
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Confederazione | UEFA | ||
Codice FIFA | ESP | ||
Soprannome |
La Roja ("La Rossa") La Furia La Furia Roja (La Furia Rossa) La Selección (La Selezione) |
||
Selezionatore | Luis Enrique | ||
Record presenze | Sergio Ramos (180) | ||
Capocannoniere | David Villa (59) | ||
Ranking FIFA | 7º[1] (10 febbraio 2022) | ||
Esordio internazionale | |||
Spagna 1 - 0 Danimarca Bruxelles, Belgio; 28 agosto 1920 |
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Migliore vittoria | |||
Spagna 13 - 0 Bulgaria Madrid, Spagna; 21 maggio 1933 |
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Peggiore sconfitta | |||
Italia 7 - 1 Spagna Amsterdam, Paesi Bassi; 4 giugno 1928 |
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Campionato del mondo | |||
Partecipazioni | 15 (esordio: 1934) | ||
Miglior risultato | Campioni nel 2010 | ||
Campionato d'Europa | |||
Partecipazioni | 11 (esordio: 1964) | ||
Miglior risultato | Campioni nel 1964, 2008, 2012 | ||
Confederations Cup | |||
Partecipazioni | 2 (esordio: 2009) | ||
Miglior risultato | Secondo posto nel 2013 | ||
Torneo Olimpico | |||
Partecipazioni | 3[2] (esordio: 1920) | ||
Miglior risultato | Argento nel 1920 | ||
Nations League | |||
Partecipazioni | 2 (esordio: 2018-2019) | ||
Miglior risultato | Secondo posto nel 2020-2021 |
La nazionale di calcio della Spagna (in spagnolo: selección de fútbol de España) è la rappresentativa calcistica della Spagna ed è posta sotto l'egida dalla Real Federación Española de Fútbol.
È una delle nazionali di calcio più titolate del mondo: detiene con la Germania il record di campionati europei vinti, con tre titoli in bacheca (1964, 2008, 2012) su quattro finali disputate (con il secondo posto del 1984) e ha vinto il campionato mondiale nel 2010.[3] È l'unica nazionale di calcio ad essersi aggiudicata due titoli continentali e un Mondiale di seguito.[3] Vanta anche un secondo posto come miglior risultato sia nella Confederations Cup nel 2013, sia nella UEFA Nations League nel 2021. Con la nazionale olimpica ha vinto la medaglia d'oro nel 1992.
I successi ottenuti dalla Spagna tra il 2008 e il 2012 hanno portato molti esperti ed ex giocatori a definire la Spagna di quel quadriennio una delle nazionali migliori nella storia del calcio.[4][5][6][7][8] La nazionale spagnola ha vinto il premio di Squadra dell'anno FIFA per sei volte consecutive dal 2008 al 2013, a pari del Brasile, sei volte di fila dal 1994 al 1999.[9] Detiene la sequenza più lunga di vittorie (15) in partite ufficiali ed amichevoli.
Nella classifica mondiale della FIFA, in vigore da agosto 1993, la Spagna ha occupato più volte la vetta della classifica: dal luglio 2008 al luglio 2009, dal novembre 2009 all'aprile 2010, dal luglio 2010 all'agosto 2011, dal settembre 2011 al luglio 2014. Il peggiore posizionamento della Spagna nella graduatoria è, invece, il 25º posto del marzo 1998. Occupa il 7º posto della graduatoria
La federcalcio spagnola si affiliò alla FIFA nel 1913. La nazionale spagnola di calcio nacque nel 1920, allo scopo di partecipare all'Olimpiade del 1920 in Belgio, torneo nel corso del quale la squadra compì il proprio esordio internazionale, battendo la Danimarca a Bruxelles; il torneo fu concluso dagli iberici al secondo posto.
La Spagna debuttò al campionato mondiale di calcio in occasione dell'edizione di Italia 1934: dopo aver eliminato il Brasile agli ottavi di finale, uscì ai quarti di finale per mano dell'Italia, squadra poi laureatasi campione del mondo, dopo aver pareggiato la prima partita e perso la ripetizione dell'incontro. A causa della guerra civile spagnola e della seconda guerra mondiale, la compagine spagnola fu inattiva dal 1934 al 1950, anno in cui si qualificò al mondiale brasiliano, che concluse al quarto posto. Fino al 2010 questo rimase il migliore risultato della Spagna al mondiale.
Nell'edizione inaugurale del campionato europeo di calcio, nel 1960, la Spagna si fermò ai quarti di finale, eliminata dall'Unione Sovietica. Quattro anni più tardi, al'europeo giocato in casa, gli spagnoli si laurearono campioni d'Europa, battendo per 2-1 in finale proprio l'Unione Sovietica allo stadio Santiago Bernabéu di Madrid.
I decenni successivi furono caratterizzati da un lungo digiuno di vittorie per le Furie rosse, incapaci di qualificarsi al mondiale per due edizioni consecutive negli anni '70 ed eliminate al secondo turno del campionato del mondo 1982 giocato in casa. Pur battuta solo in finale al campionato d'Europa 1984, vinto dalla Francia padrona di casa, negli anni seguenti la Spagna non andò oltre i quarti di finale del mondiale, raggiunti nel 1986, nel 1994 (eliminazione contro l'Italia poi finalista del torneo) e nel 2002, e i quarti di finale dell'europeo, raggiunti nel 1996 e nel 2000.
Un ciclo di vittorie iniziò per la Spagna verso la fine del primo decennio del XXI secolo. Sotto la guida del commissario tecnico Luis Aragonés e con una rosa di prim'ordine, le Furie rosse si aggiudicarono il campionato d'Europa 2008 in Austria e Svizzera battendo per 1-0 in finale la Germania e mettendo in bacheca un grande trofeo dopo 44 anni di attesa. Nel 2010 i successi proseguirono, allorché la Spagna, guidata dal commissario tecnico Vicente del Bosque, vinse per la prima volta il mondiale, trionfando nell'edizione sudafricana grazie al successo per 1-0 in finale ai tempi supplementari contro i Paesi Bassi e divenendo la terza nazionale a vincere il torneo al di fuori del proprio continente di appartenenza, prima compagine europea a riuscire nell'impresa. Il dominio spagnolo si allargò al campionato d'Europa 2012, che la Spagna vinse battendo per 4-0 l'Italia nella finale di Kiev: per la prima volta una nazionale riuscì ad aggiudicarsi per due volte consecutive il titolo di campione d'Europa.
Conclusosi il ciclo di vittorie, la Spagna, classificatasi seconda alla Confederations Cup 2013, fu eliminata al primo turno al campionato del mondo 2014 e agli ottavi di finale al campionato d'Europa 2016 e al campionato del mondo 2018, mentre al campionato d'Europa 2020 si spinse sino alle semifinali, dove fu eliminata dall'Italia, poi vincitrice dell'europeo. Seguì il secondo posto ottenuto nella UEFA Nations League 2020-2021, dove gli iberici furono sconfitti in finale dalla Francia.
I colori e lo stemma vennero decisi nel 1920 dall'allora presidente del Comitato olimpico spagnolo Gonzalo de Figueroa y Torres, marchese di Villamejor, per i futuri Giochi olimpici invernali che si sarebbero disputati ad Anversa; come stemma fu scelto un leone rampante giallo e come colore della maglia quello predominante sulla bandiera spagnola, il rosso. Il leone venne scelto in luogo dello stemma nazionale (tale a quello presente sulla bandiera) perché i giochi si sarebbero disputati appunto ad Anversa, nell'antico ducato di Brabante, che in passato era stato un possedimento della Spagna, dal cui vessillo si riprese questo emblema. Tale araldica, presente anche nello stemma personale del re Alfonso XIII, avrebbe accompagnato gli sportivi spagnoli in quell'Olimpiade. Avrebbero completato la divisa calzoncini bianchi e calzettoni neri.
La divisa subì cambiamenti significativi dovuti alla Guerra civile spagnola. La situazione del paese, diviso tra sostenitori dell'Ejército Popular de la República e del Bando Nazionalista, fece in modo che si abbandonasse il colore rosso per motivi politici. La Spagna vestì il colore bianco nella zona nazionale, unica area in cui erano permessi incontri calcistici. Con questi colori giocò contro la nazionale portoghese in vari incontri e con lo stemma del giogo e delle frecce del Bando Nacional. Alla fine della guerra civile, nella quale risultarono vittoriosi i nazionalisti, la maglia diventò di colore blu, perché il rosso era il colore che identificava lo sconfitto campo repubblicano.
Nel 1947 il generale Moscardó, l'allora delegato nazionale allo sport, ripristinò la primigenia maglia rossa, che avrebbe relegato il blu alla maglia da trasferta. Entrambi i colori si sarebbero mantenuti nei decenni a venire, salvo piccole variazioni (come la maglia del 1994 ornata da losanghe gialloblù o quella del 1998 con lo scollo e la parte inferiore delle maniche blu notte). I numeri sulle maglie erano tradizionalmente bianchi; dal campionato d'Europa 2000 divennero gialli.
La maglia della Roja subì una svolta nel novembre 2013: la nuova divisa della nazionale spagnola per il Mondiale 2014 fu interamente rossa, compresi i pantaloncini, con righe dorate. Frontalmente il rosso della maglia veniva segnato da linee verticali declinate tono su tono, che si rimpicciolivano dall'esterno verso l'interno. Sul petto campeggiavano ricamati in oro, oltre allo sponsor tecnico al centro, la patch FIFA che identificava gli spagnoli come campioni uscenti sulla destra e lo stemma nazionale sulla sinistra, sovrastato dalla stella del titolo mondiale. Per quanto riguarda quest'ultimo dettaglio, il lancio della nuova maglia fu l'occasione per correggere l'errore delle maglie precedenti che aveva destato tanto scalpore. Il dettaglio in sé era minuscolo, ma allo stesso tempo significativo, perché rappresentava la discendenza della Spagna dal ramo esatto della famiglia Borbone e non rispecchiava lo scudo presente sulla bandiera nazionale.
L'emblema subì evoluzioni per lo stesso motivo, fino a che, a partire dal 1981, fu usato lo stemma d'armi della corona borbonica come araldica.
Il fornitore ufficiale è dal 1992 Adidas, in sostituzione di Le Coq sportif, che a sua volta aveva preso il posto della casa tedesca per un breve periodo negli anni '80.
Nota1: Durante la guerra civile, la nazionale spagnola giocò solo alcune amichevoli. Dopo la divisione del territorio in zona repubblicana e
zona nazionale, era solo in quest'ultima che veniva permessa la disputa di partite. Questi incontri amichevoli furono giocati in maglia bianca, rigettando il colore rosso per rifarsi al bando
repubblicano.
Nota2: Dopo la vittoria del Bando nazionalista guidato da Francisco Franco, questi decretò che la nazionale giocasse in maglia blu, per le
stesse precedenti ragioni.
La Selecciòn porta sul petto soltanto lo stemma nazionale spagnolo e non quello della propria federazione calcistica. Questo perché la nazionale, sin dalla sua costituzione, non è stata mai vista come una selezione della Federazione ma come squadra che rappresentasse l'intera nazione a tutti gli effetti, come fosse una cosa pubblica. Il richiamo all'ente governativo del calcio spagnolo è successivamente stato aggiunto racchiudendo lo stemma in un ulteriore scudo, entro il quale trovano posto un pallone da calcio, un cartiglio nei colori nazionali giallo-rosso recante l'acronimo RFEF e l'anno di fondazione della Federazione. Dal 2021 siffatto disegno è declinato nella sola bicromia giallo-rossa e in punta, in luogo del cartiglio, appare il logo federale adottato contestualmente.
La divise recano inoltre quasi sempre la bandiera civile nazionale: richiami ad essa hanno spesso decorato la divisa sulle maniche, sullo scollo o sui calzettoni.
Nel 2012 un professore spagnolo di araldica fece notare pubblicamente che lo stemma ricamato sulle maglie della Roja presentava un errore: lo scudo spagnolo blu con tre gigli gialli posto al centro dell'emblema rappresenta infatti il simbolo del ramo francese della famiglia Borbone, mentre il ramo spagnolo adotta la medesima blasonatura, contenuta però in un ancile bordato di rosso. A partire dai quarti di finale degli europei di calcio del 2012 lo stemma impresso sulle maglie è stato rettificato. L'Adidas, sponsor tecnico della selezione, rese noto che tale errore risalirebbe agli europei di calcio del 1996 (anche se già ai mondiali del 1994 era presente lo stemma errato).[10][11]
Lo stile adottato negli anni recenti dalla nazionale iberica (e anche da uno dei club più vincenti della storia del calcio spagnolo, il Barcellona dell'allenatore Josep Guardiola) è il Tiki-taka (in spagnolo tiqui-taca). Questo stile di gioco è caratterizzato da ragnatele di passaggi rasoterra svolti con estrema calma in modo da imporre il proprio possesso di palla per la maggior parte della durata della partita. Il Tiki-taka è stato la base per i successi della Spagna campione del Mondo e più volte d'Europa allenata da Luis Aragonés e Vicente del Bosque.
Lo scopo è diminuire le chance e il tempo a disposizione dell'avversario per fare azioni, mentre si costringe quest'ultimo a inseguire la sfera e a stancarsi.[12] Per questo motivo in tale schema di gioco sono particolarmente importanti i calciatori fisicamente non imponenti ma dalle grandi capacità tecniche ed il possesso palla è mantenuto con molta pazienza principalmente per vie orizzontali, mentre le verticalizzazioni sono limitate soltanto ai momenti in cui capita di riuscire a trovare nitidi spazi tra le linee; questi ultimi sono facilitati poiché l'avversario che subisce il tiki-taka è obbligato a rimanere in fase difensiva e di attesa per un lasso di tempo molto più lungo del solito, quindi ha statisticamente più possibilità di commettere un errore o semplicemente di distrarsi.
Il telecronista spagnolo Andrés Montes è famoso per aver coniato l'espressione tiki-taka durante il commento di una partita della Spagna di Aragonés sulla televisione LaSexta per il campionato del mondo 2006[13], dicendo "Estamos tocando tiqui-taca-tiqui-taca", anche se il termine era già utilizzato in maniera colloquiale nel calcio spagnolo per indicare il gioco del Barcellona.[14] Secondo Raphael Honigstein, il tiki-taka è "un'importante evoluzione del calcio totale ma se ne differenzia principalmente perché si concentra sui continui movimenti rasoterra del pallone piuttosto che dei giocatori. Controllare la palla con calma per lungo tempo significa infatti controllare anche l'avversario, poiché quest'ultimo è impossibilitato a giocare."[15]
La Spagna non ha un vero e proprio stadio nazionale designato; solitamente le partite più importanti vengono giocate al Santiago Bernabéu di Madrid, impianto che ospita gli incontri casalinghi del Real Madrid, o al Camp Nou di Barcellona, normalmente utilizzato per le gare interne del FC Barcelona. Altri stadi di importanza nazionale in cui la Spagna ha giocato sono il Vicente Calderón, impianto chiuso nel 2017 e poi demolito, e il Wanda Metropolitano, entrambi situati a Madrid, il San Mamés di Bilbao, il Montjuïc di Barcellona, il Mestalla di Valencia e il Pizjuán di Siviglia.
Le partite amichevoli, così come le gare di qualificazione contro avversari modesti, vengono disputate in stadi provinciali. Le gare di qualificazione al Mondiale 2014 si disputarono al El Molinón di Gijón[16], allo stadio de Son Moix di Palma di Maiorca[17] e allo stadio Carlos Belmonte di Albacete.[18]
Campionato del mondo | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1930 | Non partecipante |
1934 | Quarti di finale |
1938 | Non partecipante |
1950 | Quarto posto |
1954 | Non qualificata |
1958 | Non qualificata |
1962 | Primo turno |
1966 | Primo turno |
1970 | Non qualificata |
1974 | Non qualificata |
1978 | Primo turno |
1982 | Secondo turno |
1986 | Quarti di finale |
1990 | Ottavi di finale |
1994 | Quarti di finale |
1998 | Primo turno |
2002 | Quarti di finale |
2006 | Ottavi di finale |
2010 | Campione |
2014 | Primo turno |
2018 | Ottavi di finale |
Campionato europeo | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1960 | Ritirata[19] |
1964 | Campione |
1968 | Non qualificata |
1972 | Non qualificata |
1976 | Non qualificata |
1980 | Primo turno |
1984 | Secondo posto |
1988 | Primo turno |
1992 | Non qualificata |
1996 | Quarti di finale |
2000 | Quarti di finale |
2004 | Primo turno |
2008 | Campione |
2012 | Campione |
2016 | Ottavi di finale |
2020 | Semifinali |
Giochi olimpici[20] | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1920 | Argento |
1924 | Turno di qualificazione |
1928 | Quarti di finale |
1936 | Non partecipante |
1948 | Non partecipante |
Confederations Cup | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1992 | Non invitata |
1995 | Non invitata |
1997 | Non qualificata |
1999 | Non qualificata |
2001 | Non qualificata |
2003 | Non qualificata |
2005 | Non qualificata |
2009 | Terzo posto [21] |
2013 | Secondo posto [22] |
2017 | Non qualificata |
Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1930 | Uruguay | Non partecipante | - | - | - | - |
1934 | Italia | Quarti di finale | 1 | 1 | 1 | 4:3 |
1938 | Francia | Non partecipante | - | - | - | - |
1950 | Brasile | Quarto posto | 3 | 1 | 2 | 10:12 |
1954 | Svizzera | Non qualificata | - | - | - | - |
1958 | Svezia | Non qualificata | - | - | - | - |
1962 | Cile | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 2:3 |
1966 | Inghilterra | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 4:5 |
1970 | Messico | Non qualificata | - | - | - | - |
1974 | Germania Ovest | Non qualificata | - | - | - | - |
1978 | Argentina | Primo turno | 1 | 1 | 1 | 2:2 |
1982 | Spagna | Secondo turno | 1 | 2 | 2 | 4:5 |
1986 | Messico | Quarti di finale | 3 | 1 | 1 | 11:4 |
1990 | Italia | Ottavi di finale | 2 | 1 | 1 | 6:4 |
1994 | Stati Uniti | Quarti di finale | 2 | 2 | 1 | 10:6 |
1998 | Francia | Primo turno | 1 | 1 | 1 | 8:4 |
2002 | Corea del Sud / Giappone | Quarti di finale | 3 | 2 | 0 | 10:5 |
2006 | Germania | Ottavi di finale | 3 | 0 | 1 | 9:4 |
2010 | Sudafrica | Campione | 6 | 0 | 1 | 8:2 |
2014 | Brasile | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 4:7 |
2018 | Russia | Ottavi di finale | 1 | 3 | 0 | 7:6 |
2022 | Qatar | Qualificata | 0 | 0 | 0 | 0:0 |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1960 | Francia | Ritirata[19] | - | - | - | - |
1964 | Spagna | Campione | 2 | 0 | 0 | 4:2 |
1968 | Italia | Non qualificata | - | - | - | - |
1972 | Belgio | Non qualificata | - | - | - | - |
1976 | Jugoslavia | Non qualificata | - | - | - | - |
1980 | Italia | Primo turno | 0 | 1 | 2 | 2:4 |
1984 | Francia | Secondo posto | 1 | 3 | 1 | 4:5 |
1988 | Germania Ovest | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 3:5 |
1992 | Svezia | Non qualificata | - | - | - | - |
1996 | Inghilterra | Quarti di finale | 1 | 3 | 0 | 4:3 |
2000 | Belgio / Paesi Bassi | Quarti di finale | 2 | 0 | 2 | 7:7 |
2004 | Portogallo | Primo turno | 1 | 1 | 1 | 2:2 |
2008 | Austria / Svizzera | Campione | 5 | 1 | 0 | 12:3 |
2012 | Polonia / Ucraina | Campione | 4 | 2 | 0 | 12:1 |
2016 | Francia | Ottavi di finale | 2 | 0 | 2 | 5:4 |
2020[23] | Europa | Semifinali | 2 | 4 | 0 | 13:6 |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1992 | Arabia Saudita | Non invitata | - | - | - | - |
1995 | Arabia Saudita | Non invitata | - | - | - | - |
1997 | Arabia Saudita | Non qualificata | - | - | - | - |
1999 | Messico | Non qualificata | - | - | - | - |
2001 | Corea del Sud / Giappone | Non qualificata | - | - | - | - |
2003 | Francia | Non qualificata | - | - | - | - |
2005 | Germania | Non qualificata | - | - | - | - |
2009 | Sudafrica | Terzo posto | 4 | 0 | 1 | 11:4 |
2013 | Brasile | Secondo posto | 3 | 1 | 1 | 15:4 |
2017 | Russia | Non qualificata | - | - | - | - |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
2018-2019 | Portogallo | 7° in Lega A | 2 | 0 | 2 | 12:7 |
2020-2021 | Italia | Secondo posto | 4 | 2 | 2 | 16:6 |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1920 | Anversa | Argento | 1 | 0 | 1 | 2:3 |
1924 | Parigi | Turno di qualificazione | 0 | 0 | 1 | 0:1 |
1928 | Amsterdam | Quarti di finale | 1 | 1 | 1 | 9:9 |
1936 | Berlino | Non partecipante | - | - | - | - |
1948 | Londra | Non partecipante | - | - | - | - |
NOTA: Per le informazioni sulle rose successive al 1948 visionare la pagina della Nazionale olimpica.
Lista dei giocatori convocati per le partite amichevoli contro Albania e Islanda del 26 e 29 marzo 2022.
Presenze e reti aggiornate al 26 marzo 2022.
N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
P | Unai Simón | 11 giugno 1997 | 20 | -16 | Atlético Bilbao | |||
P | David Raya | 15 settembre 1995 | 1 | -1 | Brentford | |||
P | Robert Sánchez | 18 novembre 1997 | 1 | 0 | Brighton | |||
P | Arnau Tenas | 30 maggio 2001 | 0 | 0 | Barcellona | |||
D | Jordi Alba | 21 marzo 1989 | 81 | 8 | Barcellona | |||
D | César Azpilicueta | 24 agosto 1989 | 37 | 1 | Chelsea | |||
D | Daniel Carvajal | 11 gennaio 1992 | 27 | 0 | Real Madrid | |||
D | Pau Torres | 16 gennaio 1997 | 17 | 1 | Villarreal | |||
D | Eric García | 9 gennaio 2001 | 15 | 0 | Barcellona | |||
D | Aymeric Laporte | 27 maggio 1994 | 14 | 1 | Manchester City | |||
D | Marcos Alonso | 28 dicembre 1990 | 6 | 0 | Chelsea | |||
D | Hugo Guillamón | 31 gennaio 2000 | 1 | 1 | Valencia | |||
C | Koke | 8 gennaio 1992 | 61 | 0 | Atlético Madrid | |||
C | Rodri | 22 giugno 1996 | 31 | 1 | Manchester City | |||
C | Marcos Llorente | 30 gennaio 1995 | 12 | 0 | Atlético Madrid | |||
C | Pedri | 25 novembre 2002 | 11 | 0 | Barcellona | |||
C | Carlos Soler | 2 gennaio 1997 | 5 | 2 | Valencia | |||
C | Gavi | 5 agosto 2004 | 5 | 0 | Barcellona | |||
A | Álvaro Morata | 23 ottobre 1992 | 51 | 23 | Juventus | |||
A | Ferran Torres | 29 febbraio 2000 | 23 | 13 | Barcellona | |||
A | Dani Olmo | 7 maggio 1998 | 19 | 4 | RB Lipsia | |||
A | Pablo Sarabia | 11 maggio 1992 | 17 | 5 | Sporting Lisbona | |||
A | Yeremi Pino | 20 ottobre 2002 | 3 | 0 | Villarreal |
In grassetto i giocatori in attività in nazionale.
Pos. | Giocatore | Presenze | Reti | Periodo |
---|---|---|---|---|
1 | Sergio Ramos | 180 | 23 | 2005- |
2 | Iker Casillas | 167 | 0 | 2000-2016 |
3 | Sergio Busquets | 133 | 2 | 2009- |
Xavi | 13 | 2000-2014 | ||
5 | Andrés Iniesta | 131 | 13 | 2006-2018 |
6 | Andoni Zubizarreta | 126 | 0 | 1985-1998 |
7 | David Silva | 125 | 35 | 2006-2018 |
8 | Xabi Alonso | 114 | 16 | 2003-2014 |
9 | Fernando Torres | 110 | 38 | 2003-2014 |
Cesc Fàbregas | 15 | 2006-2016 |
Pos. | Giocatore | Reti | Presenze | Periodo |
---|---|---|---|---|
1 | David Villa | 59 | 98 | 2005-2017 |
2 | Raúl | 44 | 102 | 1996-2006 |
3 | Fernando Torres | 38 | 110 | 2003-2014 |
4 | David Silva | 35 | 125 | 2006-2018 |
5 | Fernando Hierro | 29 | 89 | 1989-2002 |
6 | Fernando Morientes | 27 | 47 | 1998-2007 |
7 | Emilio Butragueño | 26 | 69 | 1984-1992 |
8 | Álvaro Morata | 23 | 51 | 2014- |
Sergio Ramos | 180 | 2005- | ||
Alfredo Di Stéfano | 31 | 1957-1961 |
Commissario tecnico | Periodo | G. | V. | P. | S. | GF | GS | % V. |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Francisco Bru | 1920 | 5 | 4 | 0 | 1 | 9 | 5 | 80% |
Julián Ruete | 1921-1922 | 4 | 4 | 0 | 0 | 11 | 2 | 100% |
José Angel Berraondo | 1921-1928 | 6 | 2 | 3 | 1 | 14 | 12 | 33.33% |
Manuel Castro González | 1921-1927 | 10 | 9 | 0 | 1 | 21 | 7 | 90% |
José María Mateos | 1922-1933 | 23 | 16 | 3 | 4 | 64 | 24 | 69.56% |
Salvador Díaz Iraola | 1922 | 1 | 1 | 0 | 0 | 4 | 0 | 100% |
Luis Argüello Brage | 1923 | 2 | 1 | 0 | 1 | 3 | 1 | 50% |
Pedro Parages | 1923-1924 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 1 | 33.33% |
José García Cernuda | 1923-1924 | 2 | 1 | 1 | 0 | 3 | 0 | 50% |
Luis Colina Alvarez | 1924 | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 1 | 50% |
José Rosich Rubiera | 1924 | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 1 | 50% |
Julián Olave Videa | 1924 | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 1 | 50% |
Fernando Gutiérrez Alzaga | 1925 | 3 | 3 | 0 | 0 | 6 | 0 | 100% |
Ricardo Cabot Montalt | 1925 | 2 | 2 | 0 | 0 | 2 | 0 | 100% |
Ezequiel Montero Román | 1926-1927 | 4 | 3 | 0 | 1 | 9 | 5 | 75% |
Amadeo García Salazar | 1934-1936 | 12 | 6 | 2 | 4 | 30 | 15 | 50% |
Eduardo Teus López | 1941-1942 | 6 | 3 | 2 | 1 | 15 | 10 | 50% |
Jacinto Quincoces | 1945 | 2 | 1 | 1 | 0 | 6 | 4 | 50% |
Luis Casas Pasarín | 1946 | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 | 0% |
Pablo Hernández Coronado | 1947-1962 | 6 | 2 | 0 | 4 | 9 | 10 | 33.33% |
Guillermo Eizaguirre | 1948-1956 | 19 | 8 | 6 | 5 | 40 | 33 | 42.10% |
Félix Quesada | 1951 | 3 | 1 | 2 | 0 | 9 | 6 | 33.33% |
Luis Iceta | 1951 | 3 | 1 | 2 | 0 | 9 | 6 | 33.33% |
Paulino Alcántara | 1951 | 3 | 1 | 2 | 0 | 9 | 6 | 33.33% |
Ricardo Zamora | 1952 | 2 | 1 | 1 | 0 | 6 | 0 | 50% |
Pedro Escartín Morán | 1952-1961 | 12 | 7 | 3 | 2 | 18 | 10 | 58.33% |
Luis Iribarren Cavanilles | 1953-1954 | 4 | 1 | 2 | 1 | 8 | 6 | 25% |
Ramón Melcón Bartolomé | 1955 | 2 | 0 | 1 | 1 | 2 | 3 | 0% |
José Luis del Valle | 1955 | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 | 0 | 100% |
Emilio Jiménez Millas | 1955 | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 | 0 | 75% |
Juan Touzón Jurjo | 1955 | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 | 0 | 100% |
Manuel Meana | 1957-1959 | 12 | 7 | 3 | 2 | 35 | 16 | 58.33% |
José Luis Costa | 1959-1960 | 12 | 8 | 0 | 4 | 35 | 21 | 66.66% |
José Luis Lasplazas | 1959-1960 | 12 | 8 | 0 | 4 | 35 | 21 | 66.66% |
Ramón Gabilondo | 1959-1960 | 12 | 8 | 0 | 4 | 35 | 21 | 66.66% |
José Villalonga | 1962-1966 | 22 | 9 | 5 | 8 | 35 | 28 | 40.90% |
Domènec Balmanya | 1966-1968 | 11 | 4 | 3 | 4 | 11 | 9 | 36.36% |
Eduardo Toba | 1968-1969 | 4 | 1 | 2 | 1 | 5 | 4 | 25% |
Luis Molowny | 1969 | 4 | 2 | 1 | 1 | 3 | 3 | 50% |
Salvador Artigas | 1969 | 4 | 2 | 1 | 1 | 3 | 3 | 50% |
Miguel Muñoz | 1969 | 4 | 2 | 1 | 1 | 3 | 3 | 50% |
László Kubala | 1969-1980 | 68 | 30 | 22 | 16 | - | - | 44.11% |
José Santamaría | 1980-1982 | 24 | 10 | 8 | 6 | - | - | 41.66% |
Miguel Muñoz (2) | 1982-1988 | 59 | 30 | 15 | 14 | 101 | 57 | 50.85% |
Luis Suárez | 1988-1991 | 27 | 15 | 4 | 8 | - | - | 55.55% |
Vicente Miera | 1991-1992 | 8 | 4 | 2 | 2 | - | - | 50% |
Javier Clemente | 1992-1998 | 62 | 36 | 20 | 6 | - | - | 58.06% |
José Antonio Camacho | 1998-2002 | 44 | 28 | 9 | 7 | - | - | 63.63% |
Iñaki Sáez | 2002-2004 | 23 | 15 | 6 | 2 | - | - | 65.21% |
Luis Aragonés | 2004-2008 | 54 | 38 | 12 | 4 | 101 | 31 | 70.37% |
Vicente del Bosque | 2008-2016 | 52 | 44 | 1 | 7 | 124 | 39 | 87.23% |
Julen Lopetegui | 2016-2018 | 20 | 14 | 6 | 0 | 61 | 13 | 70.00% |
Fernando Hierro | 2018 | 4 | 1 | 3 | 0 | 7 | 6 | 25.00% |
Luis Enrique | 2018-2019 | 7 | 4 | 0 | 3 | 20 | 9 | 57.14% |
Robert Moreno | 2019 | 6 | 4 | 2 | 0 | 15 | 4 | 66.66% |
Luis Enrique | 2019- | 26 | 14 | 8 | 4 | 52 | 24 | 53.85% |
Statistiche aggiornate al 17 novembre 2020[28][29].
Bilancio positivo (più vittorie) | |
Bilancio neutro (numero di vittorie = numero di sconfitte) | |
Bilancio negativo (più sconfitte) |
Nazione | dal | al | G | V | N | P | % vittorie [a] | RF | RS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Italia | 1920 | 2021 | 39 | 12 | 16 | 11 | 50% | 43 | 45 | -2 |
Portogallo | 1921 | 2020 | 36 | 16 | 15 | 6 | 63.89% | 75 | 44 | +31 |
Francia | 1922 | 2017 | 35 | 16 | 7 | 12 | 55.71% | 63 | 37 | +26 |
Inghilterra | 1929 | 2018 | 27 | 10 | 3 | 14 | 44.44% | 32 | 45 | -13 |
Irlanda [b] | 1931 | 2013 | 26 | 15 | 7 | 4 | 71.15% | 54 | 18 | +36 |
Germania [c] | 1935 | 2020 | 25 | 8 | 8 | 9 | 48% | 31 | 30 | +1 |
Belgio | 1920 | 2016 | 23 | 12 | 6 | 5 | 65.22% | 46 | 22 | +24 |
Svizzera | 1925 | 2018 | 20 | 15 | 4 | 1 | 85% | 46 | 17 | +29 |
Irlanda del Nord | 1958 | 2007 | 18 | 11 | 5 | 2 | 75% | 38 | 11 | +27 |
Danimarca | 1920 | 2008 | 17 | 12 | 3 | 2 | 79.41% | 34 | 15 | +19 |
Austria | 1924 | 2009 | 16 | 9 | 3 | 4 | 65.63% | 43 | 22 | +21 |
Romania | 1962 | 2019 | 18 | 7 | 6 | 5 | 38.88% | 28 | 19 | + |
Jugoslavia † | 1932 | 1990 | 16 | 7 | 4 | 5 | 56.25% | 16 | 14 | +2 |
Argentina | 1952 | 2018 | 14 | 6 | 2 | 6 | 50% | 19 | 18 | +1 |
Ungheria | 1925 | 2002 | 13 | 5 | 5 | 3 | 57.69% | 21 | 18 | +3 |
Scozia | 1957 | 2011 | 13 | 6 | 4 | 3 | 61.54% | 23 | 20 | +3 |
Svezia | 1920 | 2019 | 15 | 7 | 5 | 3 | 46.66% | 25 | 16 | +9 |
Cecoslovacchia † | 1930 | 1991 | 12 | 4 | 1 | 7 | 37.5% | 11 | 15 | -4 |
Paesi Bassi | 1920 | 2020 | 12 | 5 | 2 | 6 | 45.83% | 18 | 19 | -1 |
Cile | 1950 | 2014 | 11 | 8 | 2 | 1 | 81.82% | 25 | 10 | +15 |
Turchia | 1952 | 2016 | 11 | 6 | 4 | 1 | 72.73% | 17 | 5 | +12 |
Grecia | 1970 | 2008 | 10 | 7 | 2 | 1 | 80% | 19 | 10 | +9 |
Polonia | 1959 | 2010 | 10 | 8 | 1 | 1 | 85% | 27 | 8 | +19 |
Uruguay | 1950 | 2013 | 10 | 5 | 5 | 0 | 75% | 16 | 8 | +8 |
Brasile | 1934 | 2013 | 9 | 2 | 2 | 5 | 33.33% | 8 | 14 | -6 |
Islanda | 1982 | 2007 | 9 | 6 | 2 | 1 | 77.78% | 10 | 6 | +4 |
Cipro | 1971 | 1999 | 8 | 7 | 0 | 1 | 87.5% | 35 | 5 | +30 |
Finlandia | 1969 | 2013 | 8 | 5 | 2 | 1 | 75% | 16 | 5 | +11 |
Liechtenstein | 2001 | 2017 | 8 | 8 | 0 | 0 | 100% | 39 | 0 | +39 |
Messico | 1928 | 2010 | 8 | 5 | 3 | 0 | 81.25% | 16 | 4 | +12 |
Albania | 1986 | 2017 | 7 | 7 | 0 | 0 | 100% | 29 | 2 | +27 |
Bosnia ed Erzegovina | 2000 | 2018 | 8 | 6 | 2 | 0 | 85.71% | 18 | 7 | +11 |
Croazia | 1994 | 2018 | 8 | 4 | 1 | 3 | 64.29% | 15 | 9 | +6 |
Russia | 1998 | 2018 | 7 | 4 | 3 | 0 | 78.57% | 13 | 5 | +8 |
Armenia | 1995 | 2009 | 6 | 6 | 0 | 0 | 100% | 16 | 1 | +15 |
Israele | 1998 | 2017 | 6 | 5 | 1 | 0 | 91.67% | 13 | 3 | +10 |
Lituania | 1993 | 2011 | 6 | 5 | 1 | 0 | 91.67% | 14 | 2 | +12 |
Lussemburgo | 1981 | 2015 | 6 | 6 | 0 | 0 | 100% | 15 | 0 | +15 |
Macedonia del Nord | 1994 | 2017 | 6 | 6 | 0 | 0 | 100% | 19 | 4 | +15 |
Malta | 1983 | 2019 | 8 | 8 | 0 | 0 | 100% | 37 | 3 | +34 |
Norvegia | 1978 | 2019 | 8 | 5 | 2 | 1 | 62,50% | 12 | 3 | +9 |
Serbia [d] | 1996 | 2012 | 6 | 3 | 3 | 0 | 75% | 10 | 5 | +5 |
Slovacchia | 1996 | 2015 | 6 | 4 | 1 | 1 | 75% | 15 | 6 | +9 |
Corea del Sud | 1990 | 2016 | 6 | 4 | 2 | 0 | 83.33% | 15 | 5 | +10 |
Galles | 1961 | 2018 | 6 | 3 | 2 | 1 | 50% | 11 | 7 | +4 |
Bulgaria | 1933 | 2002 | 5 | 4 | 1 | 0 | 90% | 23 | 2 | +21 |
Rep. Ceca | 1996 | 2016 | 5 | 4 | 1 | 0 | 90% | 6 | 1 | +5 |
Unione Sovietica [e] † | 1964 | 1986 | 5 | 2 | 2 | 1 | 60% | 6 | 4 | +2 |
Ucraina | 2003 | 2020 | 7 | 5 | 1 | 1 | 90% | 14 | 4 | +10 |
Stati Uniti | 1950 | 2011 | 5 | 4 | 0 | 1 | 80% | 10 | 3 | +7 |
Bielorussia | 2012 | 2015 | 4 | 4 | 0 | 0 | 100% | 10 | 1 | +9 |
Lettonia | 1992 | 2007 | 4 | 3 | 1 | 0 | 87.5% | 9 | 0 | +9 |
Paraguay | 1998 | 2010 | 4 | 2 | 2 | 0 | 75% | 4 | 1 | +3 |
San Marino | 1999 | 2005 | 4 | 4 | 0 | 0 | 100% | 26 | 0 | +26 |
Sudafrica | 2002 | 2013 | 4 | 3 | 0 | 1 | 75% | 8 | 5 | +3 |
Venezuela | 1981 | 2012 | 4 | 4 | 0 | 0 | 100% | 13 | 2 | +11 |
Colombia | 1981 | 2017 | 3 | 1 | 2 | 0 | 66.67% | 4 | 3 | +1 |
Costa Rica | 2011 | 2017 | 3 | 2 | 1 | 0 | 83.33% | 9 | 3 | +6 |
Germania Est † | 1980 | 1988 | 3 | 0 | 2 | 1 | 33.33% | 0 | 1 | -1 |
Marocco | 1961 | 2018 | 3 | 2 | 1 | 0 | 83.33% | 6 | 4 | +2 |
Georgia | 2012 | 2016 | 3 | 2 | 0 | 1 | 66.67% | 3 | 1 | +2 |
Perù | 1960 | 2008 | 3 | 3 | 0 | 0 | 100% | 7 | 3 | +4 |
Arabia Saudita | 2006 | 2012 | 3 | 3 | 0 | 0 | 100% | 9 | 2 | +7 |
Bolivia | 1994 | 2014 | 2 | 2 | 0 | 0 | 100% | 5 | 1 | +4 |
Canada | 1994 | 2005 | 2 | 2 | 0 | 0 | 100% | 4 | 1 | +3 |
Cina | 2005 | 2012 | 2 | 2 | 0 | 0 | 100% | 4 | 0 | +4 |
Ecuador | 2003 | 2013 | 2 | 2 | 0 | 0 | 100% | 6 | 0 | +6 |
Estonia | 2008 | 2009 | 2 | 2 | 0 | 0 | 100% | 6 | 0 | +6 |
Fær Øer | 1996 | 2019 | 4 | 4 | 0 | 0 | 100% | 17 | 4 | +13 |
Honduras | 1982 | 2010 | 2 | 1 | 1 | 0 | 75% | 3 | 1 | +2 |
Nigeria | 1998 | 2013 | 2 | 1 | 0 | 1 | 50% | 5 | 3 | +2 |
Slovenia | 2000 | 2002 | 2 | 2 | 0 | 0 | 100% | 5 | 2 | +3 |
Tunisia | 2006 | 2018 | 2 | 2 | 0 | 0 | 100% | 4 | 1 | +3 |
Algeria | 1986 | 1986 | 1 | 1 | 0 | 0 | 100% | 3 | 0 | +3 |
Andorra | 2004 | 2004 | 1 | 1 | 0 | 0 | 100% | 4 | 0 | +4 |
Australia | 2014 | 2014 | 1 | 1 | 0 | 0 | 100% | 3 | 0 | +3 |
Azerbaigian | 2009 | 2009 | 1 | 1 | 0 | 0 | 100% | 6 | 0 | +6 |
Egitto | 2006 | 2006 | 1 | 1 | 0 | 0 | 100% | 2 | 0 | +2 |
El Salvador | 2014 | 2014 | 1 | 1 | 0 | 0 | 100% | 2 | 0 | +2 |
Guinea Equatoriale | 2013 | 2013 | 1 | 1 | 0 | 0 | 100% | 2 | 1 | +1 |
Haiti | 2013 | 2013 | 1 | 1 | 0 | 0 | 100% | 2 | 1 | +1 |
Iran | 2018 | 2018 | 1 | 1 | 0 | 0 | 100% | 1 | 0 | +1 |
Iraq | 2009 | 2009 | 1 | 1 | 0 | 0 | 100% | 1 | 0 | +1 |
Costa d'Avorio | 2006 | 2006 | 1 | 1 | 0 | 0 | 100% | 3 | 2 | +1 |
Giappone | 2001 | 2001 | 1 | 1 | 0 | 0 | 100% | 1 | 0 | +1 |
Nuova Zelanda | 2009 | 2009 | 1 | 1 | 0 | 0 | 100% | 5 | 0 | +5 |
Panama | 2012 | 2012 | 1 | 1 | 0 | 0 | 100% | 5 | 1 | +4 |
Porto Rico | 2012 | 2012 | 1 | 1 | 0 | 0 | 100% | 2 | 1 | +1 |
Tahiti | 2013 | 2013 | 1 | 1 | 0 | 0 | 100% | 10 | 0 | +10 |
TOTALE | 1920 | 2020 | 710 | 415 | 153 | 132 | 69.23% | 1424 | 642 | +782 |
Note:
Bandiera | Nazionale | dal | al | G | V | N | P | % V | RF | RS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Irlanda (IFA) † | 1931 | 1949 | 6 | 3 | 1 | 2 | 58.33% | 14 | 7 | +7 | |
Irlanda | 1952 | 2013 | 20 | 12 | 6 | 2 | 75% | 40 | 11 | +29 | |
TOTALE
|
26 | 15 | 7 | 4 | 71.15% | 54 | 18 | +36 |
Bandiera | Nazionale | dal | al | G | V | N | P | % vittorie | RF | RS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
RF di Jugoslavia † | 1996 | 2000 | 3 | 2 | 1 | 0 | 83.33% | 7 | 4 | +3 | |
Serbia e Montenegro † | 2005 | 2005 | 2 | 0 | 2 | 0 | 50% | 1 | 1 | 0 | |
Serbia | 2012 | 2012 | 1 | 1 | 0 | 0 | 100% | 2 | 0 | +2 | |
TOTALE
|
6 | 3 | 3 | 0 | 75% | 10 | 5 | +5 |
Bandiera | Nazionale | dal | al | G | V | N | P | % vittorie | RF | RS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Germania † | 1935 | 1942 | 3 | 1 | 1 | 1 | 50% | 4 | 4 | 0 | |
Germania Est ed Germania Ovest † | 1952 | 1988 | 12 | 3 | 3 | 6 | 37.5% | 12 | 17 | -5 | |
Germania | 1994 | 2020 | 10 | 4 | 4 | 2 | 60% | 15 | 9 | +6 | |
TOTALE
|
25 | 8 | 8 | 9 | 48% | 31 | 30 | +1 |
Bandiera | Nazionale | dal | al | G | V | N | P | % vittorie | RF | RS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Unione Sovietica † | 1964 | 1986 | 4 | 2 | 1 | 1 | 62.5% | 5 | 3 | +2 | |
Comunità degli Stati Indipendenti † | 1992 | 1992 | 1 | 0 | 1 | 0 | 50% | 1 | 1 | 0 | |
TOTALE
|
5 | 2 | 2 | 1 | 60% | 6 | 4 | +2 |
Confederazione | G | V | N | P | % vittorie | RF | RS | DR | Periodo |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
UEFA | 570 (58) | 322 (55) | 134 (42) | 114 (33) | 68.25% | 1128 | 528 | 600 | 1920-2018 |
CONMEBOL | 62 (10) | 35 (10) | 15 (6) | 12 (3) | 68.55% | 107 | 60 | 47 | 1934-2018 |
CONCACAF | 24 (9) | 18 (9) | 5 (3) | 1 (1) | 85.42% | 53 | 15 | 38 | 1928-2017 |
AFC | 15 (7) | 14 (7) | 2 (1) | 0 (0) | 93.33% | 34 | 7 | 27 | 1990-2016 |
CAF | 14 (7) | 11 (7) | 1 (1) | 2 (2) | 82.14% | 30 | 15 | 15 | 1961-2018 |
OFC | 2 (2) | 2 (2) | 0 (0) | 0 (0) | 100% | 15 | 0 | 15 | 2009-2013 |
Confederazione | Nazionale | Partecipazioni al mondiale |
---|---|---|
Gibilterra | 0 | |
Kazakistan | 0 | |
Kosovo | 0 | |
Montenegro | 0 | |
Angola | 1 | |
Camerun | 7 | |
RD del Congo | 1 | |
Ghana | 3 | |
Senegal | 2 | |
Togo | 1 | |
Indonesia | 1 | |
Kuwait | 1 | |
Corea del Nord | 2 | |
Emirati Arabi Uniti | 1 | |
Cuba | 1 | |
Giamaica | 1 | |
Trinidad e Tobago | 1 |
Con le nazionali contro cui sono stati disputati almeno 10 incontri, la Spagna presenta i seguenti saldi.
Nazionale | Giocate | Vinte | Pareggiate | Perse | Reti fatte | Reti subite | Differenza reti | Ultima vittoria | Ultimo pari | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Portogallo | 37 | 16 | 15 | 6 | 75 | 44 | +31 | 29 giugno 2010 | 7 ottobre 2020 | 17 novembre 2010 |
Francia | 34 | 16 | 7 | 11 | 63 | 36 | +27 | 28 marzo 2017 | 16 ottobre 2012 | 4 settembre 2014 |
Irlanda | 25 | 14 | 7 | 4 | 52 | 18 | +34 | 14 giugno 2012 | 16 giugno 2002 | 26 aprile 1989 |
Italia | 39 | 12 | 16 | 11 | 43 | 45 | -2 | 6 ottobre 2021 | 6 luglio 2021 | 27 giugno 2016 |
Belgio | 23 | 12 | 6 | 5 | 46 | 22 | +24 | 1º settembre 2016 | 29 marzo 1995 | 15 giugno 1980 |
Svizzera | 22 | 16 | 5 | 1 | 48 | 18 | +30 | 10 ottobre 2020 | 14 novembre 2020 | 16 giugno 2010 |
Irlanda del Nord | 18 | 11 | 5 | 2 | 38 | 11 | +27 | 21 novembre 2007 | 11 giugno 2003 | 6 settembre 2006 |
Romania | 18 | 7 | 6 | 5 | 28 | 19 | +4 | 18 novembre 2019 | 27 marzo 2016 | 15 novembre 2006 |
Danimarca | 17 | 12 | 3 | 2 | 34 | 15 | +19 | 20 agosto 2008 | 11 ottobre 1995 | 31 marzo 1993 |
Austria | 16 | 9 | 3 | 4 | 42 | 21 | +21 | 18 novembre 2009 | 11 ottobre 2000 | 28 marzo 1990 |
Jugoslavia | 16 | 7 | 4 | 5 | 16 | 14 | +2 | 26 maggio 1990 | 21 ottobre 1973 | 26 giugno 1990 |
Svezia | 15 | 7 | 5 | 3 | 25 | 16 | +9 | 10 giugno 2019 | 15 ottobre 2019 | 7 ottobre 2006 |
Ungheria | 13 | 5 | 5 | 3 | 21 | 18 | +3 | 15 novembre 1989 | 21 agosto 2002 | 27 marzo 1991 |
Turchia | 12 | 7 | 4 | 1 | 18 | 5 | +18 | 17 giugno 2016 | 17 ottobre 1973 | 14 marzo 1954 |
Scozia | 12 | 5 | 4 | 3 | 20 | 19 | +1 | 12 ottobre 2010 | 3 settembre 2004 | 14 novembre 1984 |
Polonia | 10 | 8 | 1 | 1 | 27 | 8 | +19 | 8 giugno 2010 | 9 febbraio 1994 | 12 novembre 1980 |
Nazionale | Giocate | Vinte | Pareggiate | Perse | Reti fatte | Reti subite | Differenza reti | Ultima vittoria | Ultimo pari | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Argentina | 14 | 6 | 2 | 6 | 19 | 18 | +1 | 27 marzo 2018 | 12 ottobre 1988 | 7 settembre 2010 |
Nazionale | Giocate | Vinte | Pareggiate | Perse | Reti Fatte | Reti Subite | Differenza | Ultima vittoria | Ultimo pari | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Inghilterra | 27 | 10 | 3 | 14 | 32 | 45 | -13 | 8 settembre 2018 | 15 novembre 2016 | 15 ottobre 2018 |
Germania | 25 | 8 | 8 | 9 | 31 | 30 | +1 | 17 novembre 2020 | 3 settembre 2020 | 18 novembre 2014 |
Paesi Bassi | 13 | 5 | 2 | 6 | 18 | 19 | -1 | 11 luglio 2010 | 11 novembre 2020 | 31 marzo 2015 |
Cecoslovacchia | 12 | 4 | 1 | 7 | 11 | 15 | -4 | 13 novembre 1991 | 16 aprile 1980 | 14 novembre 1990 |
NB: Come da regolamento FIFA le gare terminate ai rigori contro Danimarca (24 giugno 1984, vinta), Belgio (22 giugno 1986, persa), Inghilterra (22 giugno 1996, persa), Irlanda (16 giugno 2002, vinta), Corea del Sud (22 giugno 2002, persa), Italia (22 giugno 2008, vinta, 27 giugno 2013, vinta e 6 luglio 2021, persa), Portogallo (27 giugno 2012, vinta) e Russia (1º luglio 2018, persa) sono considerate partite pareggiate.
Premio Principe delle Asturie per lo sport | |
— 2010 |