Campionato mondiale di calcio 2002

Coppa del Mondo FIFA 2002
  • 2002년 FIFA 월드컵
    2002nyeon FIFA woldeukeob
  • FIFAワールドカップ2002
    FIFA wārudokappu 2002
Logo della competizione
Competizione Campionato mondiale di calcio
Sport Football pictogram.svg Calcio
Edizione 17ª
Date 31 maggio - 30 giugno 2002
Luogo Corea del Sud Corea del Sud
Giappone Giappone
Partecipanti 32 (198 alle qualificazioni)
Risultati
Vincitore Brasile Brasile
(5º titolo)
Secondo Germania Germania
Terzo Turchia Turchia
Quarto Corea del Sud Corea del Sud
Statistiche
Miglior giocatore Germania Oliver Kahn
Miglior portiere Germania Oliver Kahn
Incontri disputati 64
Gol segnati 161 (2,52 per incontro)
Pubblico 2 705 134
(42 268 per incontro)
Cronologia della competizione
Left arrow.svg 1998 2006 Right arrow.svg

Il Campionato mondiale di calcio FIFA 2002 o Coppa del Mondo FIFA 2002 (in coreano: 2002년 FIFA 월드컵, 2002nyeon FIFA woldeukeob, in giapponese: FIFAワールドカップ2002, FIFA wārudokappu 2002, in inglese: 2002 FIFA World Cup), noto anche come Corea del Sud-Giappone 2002, fu il 17º campionato mondiale di calcio per rappresentative nazionali maggiori, che si tenne in Corea del Sud e Giappone dal 31 maggio al 30 giugno 2002.

Primo campionato mondiale a tenersi in Asia nonché primo a dividersi su due Paesi organizzatori, fu anche l'ultimo a vedere la partecipazione automatica della squadra campione uscente che, dall'edizione successiva, dovette partecipare come tutte le altre alle qualificazioni. Fu, anche l'ultima edizione a prevedere il golden goal (ufficialmente soppresso due anni più tardi) nelle fasi a eliminazione diretta, e la prima a permettere 23 convocazioni per squadra nazionale invece di 22. Infine, tale edizione segnò anche il termine della consuetudine di disputare l'incontro d'apertura con la squadra campione uscente; dal successivo torneo, infatti, tale diritto sarebbe spettato alla squadra del Paese ospitante.

A laurearsi campione mondiale fu il Brasile, alla sua terza finale consecutiva, che batté la Germania con il punteggio di 2-0; per i sudamericani si trattò del loro quinto titolo mondiale, nessuno dei quali conquistato da Paese organizzatore. A tutta l'edizione 2018 si tratta dell'ultima vittoria extra-europea nel torneo.

Miglior marcatore del torneo fu il brasiliano Ronaldo, autore di 8 goal, due dei quali marcati nella partita di finale. Arbitro della finale fu Pierluigi Collina, secondo italiano a dirigere la gara per il titolo in un campionato mondiale 24 anni dopo Sergio Gonella nel 1978 in Argentina.

Assegnazione e pallone ufficiale

 

Come deciso dalla FIFA il 31 maggio 1996 a Zurigo, per la prima volta nella storia i campionati mondiali di calcio erano organizzati da due Paesi, il che significava anche che per la prima volta tre squadre, ossia la Corea del Sud, il Giappone (entrambe ospitanti) e la Francia campione del mondo in carica erano ammesse di diritto alla fase a gironi. Per la prima volta il campionato si svolgeva fuori dall'Europa e dall'America.

Nello stesso anno la Corea del Nord si rese disponibile per organizzare il mondiale congiuntamente con la Corea del Sud. È la prima volta che lo Stato nordcoreano, noto per il dispotismo e la sua dittatura comunista, apre le porte ad un evento di portata mondiale (ad eccezione delle Olimpiadi di Seul del 1988, in cui però il paese aveva più che altro cercato di imporre l'organizzazione congiunta). Il presidente Sepp Blatter, contento dell'interesse, aggiunse che la proposta sarebbe stata accettata soltanto se ci fosse stata intesa tra le due Coree. La FIFA era accondiscendente in quanto ci sarebbe stata l'opportunità di disputare partite di rilievo in alcuni impianti di grande capienza della Corea del Nord, tra cui il Rungrado May Day Stadium, da 150.000 posti, il più grande stadio del mondo, che avrebbe potuto ospitare la finale.

Dopo diversi incontri tra delegazione Nord e Sudcoreana, la Corea del Sud ha ufficializzato la candidatura congiunta con il solo Giappone. È stato precisato che la situazione di politica ferrea in Nord Corea avrebbe reso difficile l'approdo di turisti nel paese. A questa si aggiunge anche uno sviluppo economico e industriale tra i più poveri del mondo.

All'epoca dell'assegnazione, il Giappone non si era mai qualificato per un'edizione del mondiale (la prima volta risale a Francia '98); un analogo fatto si verificò con la scelta dell'Italia nel 1934 e con quella del Qatar nel 2022.

L'assegnazione del torneo in Estremo Oriente rappresentò una sorta di problema per i cittadini europei, abituati nelle edizioni precedenti a guardare le partite in televisione ad orari pomeridiani o serali.[1] Con i match in programma al mattino, a causa del fuso orario, molte scuole o uffici in Europa scelsero di aprire più tardi o, nel caso di incontri posti in prossimità dell'ora di pranzo, di chiudere prima.[2]

Il pallone ufficiale utilizzato per i Mondiali 2002 fu il Fevernova della Adidas, che aveva uno stile simile al Tango (pallone della medesima marca). Il colore giallo dorato simboleggia la potenza della Corea e del Giappone, le fiamme rosse rappresentano il fuoco che è il motore della crescita economica dei due paesi, mentre i quattro triangoli indicano lo sviluppo industriale bilanciato dei due paesi, secondo quanto detto dall'Adidas. Il pallone, che è stato sviluppato dal Centro di ricerche Adidas a Scheinfeld, in Germania, si avvalse di una nuova formula per la schiuma sintetica, permettendo una maggiore pressione interna e fornendo maggiori prestazioni in termini di forza repulsiva, elasticità, movimento di rivoluzione e controllo. Questo pallone è stato notoriamente criticato per essere troppo leggero, ma con esso durante il torneo sono stati segnati alcuni gol spettacolari. Il pallone è stato anche accusato di una serie di cambiamenti improvvisi di traiettoria durante la fase a eliminazione diretta.[3]

Critiche e polemiche

 

Questa edizione della Coppa del mondo è stata segnata da numerose critiche, a partire dalla sua assegnazione. Inizialmente Corea del Sud e Giappone non avevano sostenuto una candidatura congiunta, ma separata. Il terzo paese candidato era il Messico. Il 31 maggio 1996 il Comitato Esecutivo FIFA, in seguito all'accordo raggiunto tra Japan Football Association e Korea Football Association per una candidatura congiunta, scelse i due Stati asiatici "per acclamazione" come organizzatori dei Mondiali 2002. Ma i problemi non tardano a farsi sentire: il budget per la costruzione degli stadi e l'organizzazione dell'evento sfora di gran lunga quello preventivato, raggiungendo i 5 miliardi di dollari (all'epoca dei fatti divenne la Coppa del mondo più costosa di sempre). Due impianti costruiti per il mondiale non furono usati: lo stadio Toyota, dell'omonima città, e il Tokyo Stadium di Chōfu.[4]

A testimonianza della cattiva promozione da parte degli organizzatori, la vendita dei biglietti calò notevolmente rispetto alle edizioni precedenti: si passò dai 3,58 milioni di spettatori di USA '94 e i 2,8 milioni di Francia '98 a poco più di 2,7 milioni di spettatori di questa edizione, quando la FIFA contava di raggiungere nuovamente il traguardo di 3,5 milioni di spettatori. Già alla fine del mese di aprile 2002, tutti i biglietti per le partite della Coppa del mondo risultavano esauriti; tuttavia, era chiaro fin dai primi match che gli stadi presentavano un numero significativo di posti vuoti.[5] Si scoprì in seguito che l'ente incaricato della vendita dei tagliandi aveva ancora a disposizione dei titoli che non erano stati venduti; in particolare, nell'ottavo di finale tra Giappone e Turchia, svoltosi a Rifu, risultavano 700 posti vuoti, nonostante entrambe le federazioni avessero dichiarato che erano stati venduti tutti i biglietti a disposizione.

Infine, a causare non poche polemiche, furono alcuni arbitraggi. Tra direttori di gara più criticati: l'ecuadoriano Byron Moreno, il brasiliano Carlos Simon, il marocchino Mohamed Guezzaz, l'egiziano Gamal Al-Ghandour, il sudcoreano Kim Young-Joo, il cinese Jun Lu, l'inglese Graham Poll e lo scozzese Hugh Dallas. Gli errori arbitrali furono tali da obbligare la FIFA a designare, in occasione delle semifinali e delle finali, solo arbitri europei e di chiara fama: così le semifinali furono dirette dallo svizzero Urs Meier e dal danese Kim Milton Nielsen, mentre la finale andò a Pierluigi Collina. In seguito, la FIFA rivide in parte la sua scelta, a seguito delle proteste di molti direttori di gara, visto che alcuni arbitri non europei, soprattutto quelli africani e medio-orientali, diressero egregiamente gli incontri per i quali erano stati designati. Pertanto la finale per il 3º posto venne affidata all'arbitro kuwaitiano Saad Mane.

A distanza di tredici anni, nel 2015, a seguito dell'inchiesta internazionale condotta dall'FBI che ha portato all'arresto di numerosi dirigenti FIFA per corruzione, scoprirono che i cattivi arbitraggi del mondiale del 2002 erano tutti figli di un piano: la Corea del Sud o il Giappone avrebbero dovuto raggiungere, almeno, le semifinali. La FIFA smentì le affermazioni della corte federale di Brooklyn, ma in base alle indagini condotte dall'agente FBI Erick Martinez[6]:

«La FIFA non avrebbe consentito, per ragioni economiche, che entrambe le nazionali ospitanti venissero eliminate prima dei quarti di finale.»

Il caso più emblematico di questo pilotaggio del mondiale fu la direzione di Byron Moreno dell'ottavo di finale Corea del Sud-Italia. Il 18 giugno 2002 si giocarono due ottavi di finale: Giappone-Turchia e, appunto, Corea del Sud-Italia. Nella prima sfida i giapponesi furono eliminati dal torneo, perché sconfitti per 1-0. Pertanto era necessario per la FIFA che la Corea del Sud oltrepassasse lo scoglio dell'Italia. Ad intervenire fu Chung Mong-joon, vicepresidente della FIFA e deputato al Parlamento sudcoreano, che fece pressioni su Sepp Blatter affinché la Corea venisse favorita. Pertanto, il quarto uomo di quella sfida, Mohammed Guezzaz, uomo di fiducia di Issa Hayatou, disse ai guardalinee di quell'incontro di favorire il gioco coreano.[6][7]

Stadi

La Corea del Sud e il Giappone hanno fornito venti stadi (record di impianti utilizzati), dieci a testa, molti dei quali costruiti per il campionato.

† Stadio indoor

Corea del Sud Corea del Sud
Taegu Seul Pusan Incheon Ulsan
Daegu World Cup Stadium Seoul World Cup Stadium Busan Asiad Stadium Incheon Munhak Stadium Ulsan Munsu Football Stadium
Capienza: 68,014[8] Capienza: 63,961[9] Capienza: 55,982[10] Capienza: 52,179[11] Capienza: 43,550[12]
Suwon Gwangju Jeonju Seogwipo Daejeon
Suwon World Cup Stadium Gwangju World Cup Stadium Jeonju World Cup Stadium Jeju World Cup Stadium Daejeon World Cup Stadium
Capienza: 43,188[13] Capienza: 42,880[14] Capienza: 42,391[15] Capienza: 42,256[16] Capienza: 40,407[17]

Corea del Sud

Giappone

Giappone Giappone
Yokohama Saitama Shizuoka Osaka Miyagi
Stadio internazionale di Yokohama Saitama Stadium Shizuoka Stadium Nagai Stadium Miyagi Stadium
Capienza: 72,327[18] Capienza: 63,000[19] Capienza: 50,600[20] Capienza: 50,000[21] Capienza: 49,000[22]
Ōita Niigata Kashima Kobe Sapporo
Ōita Stadium Niigata Stadium Kashima Soccer Stadium Kobe Wing Stadium Sapporo Dome
Capienza: 43,000[23] Capienza: 42,300[24] Capienza: 42,000[25] Capienza: 42,000[26] Capienza: 42,000[27]

Squadre partecipanti

Pr. Squadra Data di qualificazione certa Confederazione Partecipante in quanto Partecipazioni precedenti al torneo
1 Corea del Sud Corea del Sud 31 maggio 1996 AFC Rappresentativa della nazione co-organizzatrice della fase finale 5 (1954, 1986, 1990, 1994, 1998)
2 Giappone Giappone 31 maggio 1996 AFC Rappresentativa della nazione co-organizzatrice della fase finale 1 (1998)
3 Francia Francia 12 luglio 1998 UEFA Paese detentore del titolo 10 (1930, 1934, 1938, 1954, 1958, 1966, 1978, 1982, 1986, 1998)
4 Sudafrica Sudafrica 5 maggio 2001 CAF Vincitrice del Secondo Turno (CAF) 1 (1998)
5 Camerun Camerun 1º luglio 2001 CAF Vincitrice del Secondo Turno (CAF) 4 (1982, 1990, 1994, 1998)
6 Tunisia Tunisia 15 luglio 2001 CAF Vincitrice del Secondo Turno (CAF) 2 (1978, 1998)
7 Senegal Senegal 21 luglio 2001 CAF Vincitrice del Secondo Turno (CAF) -
8 Nigeria Nigeria 29 luglio 2001 CAF Vincitrice del Secondo Turno (CAF) 2 (1994, 1998)
9 Argentina Argentina 15 agosto 2001 CONMEBOL Vincitrice del gruppo unico (CONMEBOL) 12 (1930, 1934, 1958, 1962, 1966, 1974, 1978, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998)
10 Polonia Polonia 1º settembre 2001 UEFA Vincitrice del Gruppo 5 (UEFA) 5 (1938, 1974, 1978, 1982, 1986)
11 Spagna Spagna 1º settembre 2001 UEFA Vincitrice del Gruppo 7 (UEFA) 10 (1934, 1950, 1962, 1966, 1978, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998)
12 Paraguay Paraguay 5 settembre 2001 CONMEBOL Seconda classificata del gruppo unico (CONMEBOL) 5 (1930, 1950, 1958, 1986, 1998)
13 Costa Rica Costa Rica 5 settembre 2001 CONCACAF Vincitrice del gruppo unico della Seconda Fase (CONCACAF) 1 (1990)
14 Russia Russia 5 settembre 2001 UEFA Vincitrice del Gruppo 1 (UEFA) 8 (1958, 1962, 1966, 1970, 1982, 1986, 1990, 1994)[28]
15 Svezia Svezia 5 settembre 2001 UEFA Vincitrice del Gruppo 4 (UEFA) 9 (1934, 1938, 1950, 1958, 1970, 1974, 1978, 1990, 1994)
16 Cina Cina 4 ottobre 2001 AFC Vincitrice del Secondo Turno (AFC) -
17 Portogallo Portogallo 6 ottobre 2001 UEFA Vicitrice del Gruppo 2 (UEFA) 2 (1966, 1986)
18 Danimarca Danimarca 6 ottobre 2001 UEFA Vincitrice del Gruppo 3 (UEFA) 2 (1986, 1998)
19 Croazia Croazia 6 ottobre 2001 UEFA Vincitrice del Gruppo 6 (UEFA) 1 (1998)
20 Italia Italia 6 ottobre 2001 UEFA Vincitrice del Gruppo 8 (UEFA) 14 (1934, 1938, 1950, 1954, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998)
21 Inghilterra Inghilterra 6 ottobre 2001 UEFA Vincitrice del Gruppo 9 (UEFA) 10 (1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1982, 1986, 1990, 1998)
22 Arabia Saudita Arabia Saudita 21 ottobre 2001 AFC Vincitrice del Secondo Turno (AFC) 2 (1994, 1998)
23 Ecuador Ecuador 7 novembre 2001 CONMEBOL Terza classificata del gruppo unico (CONMEBOL) -
24 Messico Messico 11 novembre 2001 CONCACAF Seconda classificata del gruppo unico della Seconda Fase (CONCACAF) 11 (1930, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1978, 1986, 1994, 1998)
25 Stati Uniti Stati Uniti 11 novembre 2001 CONCACAF Terza classificata del gruppo unico della Seconda Fase (CONCACAF) 6 (1930, 1934, 1950, 1990, 1994, 1998)
26 Brasile Brasile 14 novembre 2001 CONMEBOL Quarta classificata del gruppo unico (CONMEBOL) 16 (1930, 1934, 1938, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998)
27 Belgio Belgio 14 novembre 2001 UEFA Vincitrice del primo spareggio di qualificazione (UEFA) 10 (1930, 1934, 1938, 1954, 1970, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998)
28 Germania Germania 14 novembre 2001 UEFA Vincitrice del secondo spareggio di qualificazione (UEFA) 14 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998)[29]
29 Slovenia Slovenia 14 novembre 2001 UEFA Vincitrice del terzo spareggio di qualificazione (UEFA) -
30 Turchia Turchia 14 novembre 2001 UEFA Vincitrice del quarto spareggio di qualificazione (UEFA) 1 (1954)
31 Irlanda Irlanda 15 novembre 2001 UEFA Vincitrice dello spareggio di qualificazione AFC-UEFA 2 (1990, 1994)
32 Uruguay Uruguay 25 novembre 2001 CONMEBOL Vincitrice dello spareggio di qualificazione CONMEBOL-OFC 9 (1930, 1950, 1954, 1962, 1966, 1970, 1974, 1986, 1990)

Nota bene: nella sezione "partecipazioni precedenti al torneo", le date in grassetto indicano che la nazione ha vinto quella edizione del torneo, mentre le date in corsivo indicano la nazione ospitante.

QualificazioniRiassunto del torneo

Gruppo A

 

Il 31 maggio 2002, il Mondiale nippo-coreano apre i battenti con una colorata cerimonia d'apertura e la gara tra la Francia Campione d'Europa, del Mondo e detentrice della Confederations Cup e il Senegal, vicecampione d'Africa e al suo esordio mondiale. Il tecnico francese Roger Lemerre punta sul gruppo pluridecorato degli ultimi 4 anni e lascia a casa molti giovani dell'Under-21; già dalla prima gara, però, complice uno Zinédine Zidane fermo per un infortunio rimediato in un'amichevole pre-Mondiale contro la Corea del Sud, i giocatori selezionati appaiono poco brillanti e per niente decisivi.[30]

Il Senegal, guidato dall'allenatore francese Bruno Metsu e con una rosa composta per gran parte da giocatori militanti nel campionato francese,[31] resiste agli attacchi dei transalpini per tutto il primo tempo. Nonostante il palo di David Trezeguet al 22°, alla mezz'ora del primo tempo un contropiede di El Hadji Diouf porta al gol Papa Bouba Diop. Gli africani nella ripresa colpiscono anche una traversa con Khalilou Fadiga (in replica al legno di Thierry Henry) e, grazie anche ad una gara positiva del loro estremo difensore Tony Sylva, riescono ad ottenere la loro prima vittoria. Il giorno seguente è la Danimarca a superare l'Uruguay, di ritorno ai Mondiali dopo un'assenza durata 12 anni. La squadra di Morten Olsen si rivela rapida e pericolosa in attacco e vince grazie alla doppietta di Jon Dahl Tomasson, realizzata in chiusura di primo e secondo tempo; inutile il goal uruguaiano dalla distanza di Darío Rodríguez, al 1º della ripresa.

Nella seconda tornata di incontri, il pareggio ottenuto da Danimarca e Senegal nello scontro al vertice porta entrambe le selezioni a quota quattro punti. È ancora Tomasson ad aprire le marcature su rigore dopo un fallo di Salif Diao, ma nella ripresa, ancora Diao sigla il pari dopo una corsa senza palla in contropiede di oltre settanta metri; lo stesso calciatore africano si farà poi espellere, ma il risultato resterà invariato. La Francia invece, ridotta in 10 per l'espulsione di Henry alla mezz'ora del primo tempo, è costretta sullo 0-0 dall'Uruguay.[31]

Si arriva così alla terza e decisiva giornata con i campioni del Mondo costretti a vincere con due gol di scarto contro la Danimarca per non andar fuori già al primo turno. Zidane, schierato in campo anche se in condizioni fisiche piuttosto precarie, non apporta conseguenze significative al gioco dei francesi e la Danimarca passa dapprima in vantaggio con Dennis Rommedahl per poi raddoppiare con Tomasson (al quarto gol in tre gare). La Francia è, a sorpresa,[31] fuori dai Mondiali, con un solo punto ottenuto in tre gare e nessuna rete segnata. È il peggior risultato per una Nazionale campione del mondo in carica nella storia dei Mondiali. Nell'altro incontro, il Senegal rischia di compromettere il passaggio del turno; dopo essersi portati sul 3-0, grazie alle reti di Fadiga e Bouba Diop (autore di una doppietta), gli africani subiscono la rimonta dell'Uruguay, che raggiunge il pareggio con i gol di MoralesForlan e Recoba, riuscendo tuttavia a strappare una storica qualificazione agli ottavi di finale alla loro prima partecipazione ad un mondiale.[31]

Gruppo B

Nella gara d'esordio del Gruppo B, il Paraguay è impegnato contro il Sudafrica. Il commissario tecnico dei sudamericani, Cesare Maldini – il più anziano della manifestazione con i suoi 70 anni – viene criticato dalla stampa sudamericana,[32] che lo accusa di aver sprecato il doppio vantaggio del primo tempo, con una seconda frazione di gioco molto difensivista che permette la rimonta del Sudafrica, conclusasi al 90º con un gol su rigore di Quinton Fortune. La Spagna, invece, è impegnata contro l'esordiente Slovenia e vince 3-1.

Nella seconda giornata, gli iberici replicano contro il Paraguay, anche stavolta condannato da un rigore, messo a segno dall'esperto Fernando Hierro. Gli africani, così, approfittano del secondo passo falso dei latinoamericani e, superando di misura la Slovenia, si portano ad un passo dal turno successivo. Nell'ultima tornata la Spagna, ricca di riserve e guidata da Gaizka Mendieta, vince 3-2 contro il Sudafrica mentre in contemporanea in Paraguay-Slovenia i biancorossi – pur in inferiorità numerica dalla mezz'ora del primo tempo – rimontano l'iniziale vantaggio di Ačimovič grazie ai due nuovi entrati Campos e Cuevas, quest'ultimo autore di una doppietta. Il Sudafrica scivola quindi in terza posizione superato dal Paraguay di Cesare Maldini.

Gruppo C

Nel gruppo C, i vicecampioni in carica del Brasile trovano la Turchia, la Costa Rica e l'esordiente Cina. Si comincia con Brasile-Turchia e i sudamericani vanno subito sotto, grazie ad un gol di Hasan Şaş. Al 4º della ripresa Ronaldo pareggia i conti e i brasiliani rientrano in partita, senza però riuscire a concretizzare alcuna occasione. All'85º l'arbitro sudcoreano Kim Young-Joo espelle Alpay Özalan per fallo da ultimo uomo su Luizão e assegna un rigore al Brasile: in realtà le telecamere mostreranno che il fallo era avvenuto fuori area. Rivaldo segna dal dischetto il 2-1 e dopo qualche minuto è di nuovo protagonista di un episodio contestato: preso sulla caviglia da una pallonata di Hakan Ünsal, inscena una simulazione, con lo scopo di guadagnare minuti preziosi e causando, inoltre, l'espulsione dell'avversario; verra così condannato con una multa.[33]

Sull'altro campo di giornata, la Cina – davanti a 40.000 sostenitori giunti ad assistere all'esordio mondiale del proprio Paese – viene battuta in pochi minuti dalla Costa Rica, che vince grazie alle reti di Gómez e Wright. Nella seconda giornata, anche i verdeoro sconfiggono facilmente i cinesi guidati da Bora Milutinović, decretandone l'eliminazione anticipata: è il quinto mondiale consecutivo con la quinta squadra diversa per l'allenatore serbo e la terza sconfitta con il Brasile. Nella sfida tra Turchia e Costa Rica, invece, Parks, pareggiando a 4 minuti dalla fine il gol iniziale del turco Emre, mette quasi al sicuro la qualificazione della sua squadra. Negli ultimi incontri del girone però, la seconda larga vittoria del Brasile (5-2 alla Costa Rica), spegne le ambizioni dei centroamericani e spiana la strada ai turchi, che, con tre gol ai cinesi, passano il turno come secondi, dietro ai brasiliani.[34]

Gruppo D

Nel quarto raggruppamento, la testa di serie d'ufficio e padrona di casa Corea del Sud è affiancata da Stati UnitiPolonia e Portogallo: le due europee tornano al Mondiale dopo l'ultimo disputato nel 1986. Nell'incontro d'esordio la Nazionale ospitante colpisce due volte i polacchi. Il Portogallo, invece, rimedia una sconfitta contro gli Stati Uniti d'America. Dopo uno svantaggio iniziale di tre reti, infatti, i lusitani tentano una rimonta, ma il match si conclude per 3-2. Nella seconda giornata, gli USA confermano la buona impressione fatta a Suwon contro i portoghesi e costringono al pari la Corea del Sud, che sbaglia anche un rigore nel primo tempo e si salva solo a 10 minuti dalla fine con Ahn Jung-hwan.

Rispetto all'esordio, i lusitani cambiano atteggiamento tattico e formazione titolare e segnano 4 gol ai polacchi (tripletta di Pauleta e rete di Rui Costa). Al terzo turno, quindi, si incrociano da un lato USA e Polonia e dall'altro Corea e Portogallo. Agli Stati Uniti basterebbe anche un pari; ma la Polonia si scuote e vince d'orgoglio (1-3). Intanto, sul campo di Incheon va in scena una partita accesa tra Corea del Sud e Portogallo: i nervi dei lusitani sono tesi e, al 26º João Pinto, commette un fallo da dietro su Park Ji-sung nella zona di centrocampo; l'arbitro, l'argentino Sánchez, lo espelle.

I lusitani ci provano con le forze residue, ma l'arbitro non fa sconti ed espelle un po' frettolosamente anche Beto, per doppia ammonizione[35]. I padroni di casa, che fino ad allora avevano controllato lo 0-0 che avrebbe qualificato entrambe le squadre, accelerano e vanno in gol con Park, assicurandosi il primo posto nel girone e regalando il passaggio del turno agli USA. Inutili sono gli sforzi finali dei portoghesi, che sfiorano la rete del pareggio con Figo (calcio di punizione fuori di poco) e Sérgio Conceição (che colpisce il palo interno una bella girata)[36].

Gruppo E

Nella gara d'esordio del gruppo E, si scontrano Camerun ed Irlanda. Una frazione di gioco a testa e un gol per parte decretano il risultato finale di 1-1. La Germania di Michael Ballack e Miroslav Klose, invece, si presenta al mondiale con una Nazionale dotata di buona solidità.[37] Nella gara iniziale, il divario tecnico esistente nei confronti degli avversari dell'Arabia Saudita minimizza i problemi tecnici degli europei, che vincono per 8-0, con Klose in ottima forma.[38] Tuttavia, nel successivo incontro con l'Irlanda, la Germania appare in peggior forma; contro gli irlandesi, infatti, il cannoniere Klose prova a replicare la prestazione precedente, mettendo a segno di testa il quarto gol in due gare, ma Robbie Keane segna a pochi secondi dalla fine. Tatticamente molto organizzata e fisica, l'Irlanda si presenta così imbattuta al terzo e decisivo turno, contro l'Arabia Saudita, reduce da una discreta prova contro il Camerun (sauditi battuti per 1-0, con gol di Samuel Eto'o). Il 3-0 degli irlandesi sugli asiatici qualifica la formazione d'oltremanica. Alla Germania, invece, bastano due reti (in una gara con 15 ammoniti e un espulso per parte) per aver ragione del Camerun, con il 2-0 siglato dal solito Miroslav Klose.

Gruppo F

Per una peculiare combinazione in fase di sorteggio, ArgentinaInghilterraSvezia e Nigeria si ritrovano una contro l'altra – in quello che è il girone più difficile del Mondiale[31] – a lottare per due posti agli ottavi. L'Argentina, che ha inutilmente chiesto alla FIFA di poter ritirare la maglia numero 10 in onore a Diego Armando Maradona,[39] arriva da favorita per la vittoria finale e s'affida a Verón in regia e a Batistuta in attacco; tanto basta a chiudere la pratica nella gara d'esordio contro una Nigeria sperimentale e ricca di giovani. Gli africani, all'altezza della situazione, pagano l'infortunio di Kanu dopo pochi minuti di gioco e la mancanza di esperienza a livello internazionale. Esordio poco brillante, invece, per l'Inghilterra: tuttavia, la Svezia non approfitta della scarsa vena dei britannici e la gara finisce 1-1.

La Nigeria "sperimentale" non può nulla, nel secondo incontro, nemmeno contro la Svezia. Henrik Larsson, con una doppietta, porta così la sua nazionale a un passo dagli ottavi. Argentina e Inghilterra, antiche rivali, si ritrovano una contro l'altra dopo quattro anni dall'ottavo di finale vinto dai sudamericani ai rigori. Beckham, al tempo criticato per la sua espulsione che aveva compromesso l'incontro, stavolta risulta decisivo, realizzando un calcio di rigore.[31]. Nella tornata decisiva, l'Inghilterra chiude il girone al secondo posto ma a pari punti con la Svezia, controllando il match contro la Nigeria e accontentandosi del pari. All'Argentina servirebbe una vittoria sugli svedesi per qualificarsi, ma la nazionale scandinava non concede niente e stacca il biglietto per gli ottavi grazie ad un pareggio. Quella dell'Argentina è la nuova, sorprendente e prematura eliminazione dopo quella dei Campioni del Mondo della Francia, nel Gruppo A.[31]

Gruppo G

Il Gruppo G è così composto dall'Italia di Giovanni Trapattoni, vicecampione d'Europa in carica, dall'esordiente Ecuador, dalla Croazia, squadra rivelazione dei Campionati di quattro anni prima con il suo 3º posto, e dal Messico. Nonostante le preoccupazioni del Commissario Tecnico italiano riguardo all'undici sudamericano ed in particolare per il terzino De La Cruz[40], l'Italia apre il suo cammino mondiale con una facile vittoria maturata grazie ad una doppietta di Christian Vieri;[34] lo stesso fa il Messico, che porta in goal il suo numero 10 Blanco su calcio di rigore e batte la Croazia.

Nella seconda tornata, la compagine slava si rivela un ostacolo ben più grave del previsto nel cammino degli "Azzurri" verso gli ottavi di finale: il primo campanello d'allarme è l'infortunio di Alessandro Nesta che deve lasciare anzitempo il campo – come successo nel 1998 e come succederà poi nel 2006. All'inizio del secondo tempo, però, Christian Vieri fa goal di testa, ma il fischietto inglese Graham Poll annulla per fuorigioco, che si rivelerà poi inesistente;[34] il centravanti dell'Italia, però, si ripete dopo pochi minuti, in un'azione molto simile e stavolta porta in vantaggio l'Italia. In tre minuti, la Croazia dapprima aggancia gli Azzurri con la rete di Ivica Olić, e poi ribalta il risultato con una serie di rimpalli che portano in gol Milan Rapaić. A pesare sulla sconfitta italiana, anche un palo interno che Francesco Totti colpisce al 40° su punizione e un goal annullato a Marco Materazzi (che segna con un lancio da centrocampo per Inzaghi che non tocca la palla, mandando a vuoto involontariamente il portiere) per un presunto fallo di Filippo Inzaghi.[41][42]

Nella stessa giornata, invece, il Messico, battendo 2-1 gli ecuadoriani, li estromette di fatto dalla corsa per la qualificazione e si porta a quota 6, in testa al girone. L'Italia – con Nesta recuperato – arriva all'ultima giornata, consapevole di dover battere il Messico capolista per continuare il cammino. Al 14° è Filippo Inzaghi a portare in vantaggio la Nazionale italiana ma il segnalinee lo vede erroneamente partire in fuorigioco e annulla. Al 34° è l'attaccante messicano Jared Borgetti ad inventare un pregevole goal di testa, con la palla che cambia traiettoria prima di insaccarsi nell'angolino alto alla sinistra di Gianluigi Buffon. Tuttavia, all'inizio del secondo tempo, sull'altro campo di giornata, l'Ecuador passa in vantaggio, spianando la strada all'Italia. Gli Azzurri, virtualmente qualificati, capitalizzano il passaggio del turno trovando il gol dell'idolo locale Del Piero (di testa, su semirovesciata di Vincenzo Montella, al quale poco prima era stato annullato un goal regolare).[43] Si qualificano dunque Italia e Messico.

Gruppo H

Il Gruppo H è composto da GiapponeBelgioRussia e Tunisia. Ad aprire sono i padroni di casa, ai quali tocca riscattare gli zero punti nel girone eliminatorio del Mondiale di Francia. L'avversario è il Belgio: a passare in vantaggio sono proprio gli ospiti ma i nipponici, trascinati dai propri sostenitori, riescono a reagire pareggiando subito dopo e portandosi anche in vantaggio; vantaggio che, però, sfuma a gara inoltrata con il Belgio che chiude la partita sul 2-2. Sull'altro campo, invece, la Russia ottiene una facile vittoria per 2-0 a scapito della Tunisia.

Nella tornata successiva, il Giappone fa risultato pieno contro i russi con la prima vittoria in una gara dei Mondiali, mentre nell'altro incontro, Belgio e Tunisia si accontentano del pari. Con un 2-0 maturato nel secondo tempo ai danni dei tunisini, il Giappone si assicura di giocare su campi amici gli ottavi di finale. Il Belgio, invece, che arrivava dal pareggio con gli africani, rimane virtualmente fuori dal mondiale per mezz'ora, prima di segnare due reti che valgono la vittoria contro la Russia.[34]

Ottavi di finale

Il primo ottavo di finale vede di fronte la Germania di Rudi Völler ed il Paraguay di Cesare Maldini. La partita è giocata su ritmi molto bassi da ambo le parti e lo 0-0 sembra inevitabile, ma una rete allo scadere di Oliver Neuville regala il passaggio del turno ai tedeschi.

Nell'ottavo seguente, l'Inghilterra, complici due leggerezze del portiere della Danimarca Thomas Sørensen, vince con un netto 3-0.[38]

Il giorno dopo si affrontano le due sorprese Svezia e Senegal: l'avvio è vivace, con gli svedesi che passano subito in vantaggio con il centravanti Larsson, ma si fanno raggiungere da un goal da fuori area di Camara. Si va ai supplementari e Ibrahimović, appena entrato, sfiora il golden gol con un'azione personale. Alla fine, però, sono gli africani a festeggiare, grazie al nuovo gol di Camara: si tratta della seconda, storica qualificazione di una squadra del continente nero ai quarti di finale (in precedenza c'era riuscito solo il Camerun ad Italia '90 e lo farà anche il Ghana a Sudafrica 2010).

Non meno emozionante è la sfida serale tra Spagna e Irlanda: gli iberici controllano la partita nel primo tempo e vanno in vantaggio. Poi, però, il CT José Antonio Camacho sceglie un atteggiamento prudente e toglie dal campo Fernando Morientes e Raúl, affidando il reparto avanzato alla giovane ala Albert Luque. L'Eire preme e, dopo un rigore fallito, va in rete al 90º con Keane, ancora su tiro dagli 11 metri, costringendo così ai tempi supplementari gli spagnoli. La formazione iberica, ormai senza punte né più cambi disponibili, rimane asserragliata in difesa, affidandosi ai calci piazzati e ai tiri dalla lunga distanza, mentre gli irlandesi assediano l'area di rigore avversaria, fino al triplice fischio: si va quindi ai calci di rigore. Dal dischetto, sono cinque i rigori sbagliati: due per gli spagnoli e tre per gli irlandesi. Il tiro decisivo è di Gaizka Mendieta, che manda la Spagna ai quarti di finale, appuntamento a cui la Roja mancava dall'edizione 1994.[38] L'Irlanda sarà l'unica squadra, assieme al vincitore Brasile, a chiudere il torneo imbattuta: secondo la FIFA, infatti, le sconfitte ai rigori vanno contate, ai fini statistici, come pareggi.

Gli ottavi di finale mettono di fronte per la prima volta in una fase finale anche le due compagini della CONCACAF: gli USA, che cercano la loro prima qualificazione ai quarti di finale (se si esclude il risultato conseguito nella Coppa Rimet del 1930), e il Messico del giovane capitano Rafa Márquez. Proprio Márquez finirà anzitempo la gara, per una testata rifilata allo statunitense Cobi Jones. Quanto alla cronaca, l'esito della gara arride agli statunitensi, che mettono in luce il talento di Landon Donovan e tengono a centrocampo grazie all'esperienza del capitano Claudio Reyna. In serata, il Brasile si scontra con un Belgio in crescita, che chiude tutti gli spazi, pressa e attacca in velocità, e si vede annullare sullo 0-0 un gol regolare.[38] I verdeoro sfruttano l'occasione e colpiscono con i campioni Ronaldo e Rivaldo, evitando lo spettro dei supplementari.

Chiudono il quadro degli ottavi le due sfide delle compagini ospiti. Nella gara con la Turchia, il Giappone termina la sua buona avventura ai Mondiali casalinghi: ai turchi basta un solo tiro in porta in 90 minuti (è Ümit Davala a realizzarlo) per vincere la partita e passare ai quarti. A Daejon, l'Italia trova la Corea del Sud. I giornali locali, nei giorni precedenti, danno per sicuro il passaggio del turno dei padroni di casa e, durante la partita, i tifosi coreani esibiscono lo slogan "Again 1966!", a ricordo dell'1-0 rifilato dalla Corea del Nord agli Azzurri nel mondiale inglese di quell'anno.[44] Nel film ufficiale del mondiale 2002, Trapattoni dichiarerà di ricordare che l'arbitro non rispose ai saluti dei giocatori italiani prima di entrare in campo.

L'Italia, senza Nesta (alle prese con i postumi dell'infortunio), né Cannavaro (squalificato), vacilla nei primi minuti: dopo 4', la Corea potrebbe già approfittarne su un calcio di rigore regalato dall'arbitro Byron Moreno, ma Buffon intuisce la traiettoria del tiro di Ahn Jung-hwan e devia in calcio d'angolo. L'Italia si riassesta e va in gol al 18º: sugli sviluppi di un calcio d'angolo, è Christian Vieri (al quarto centro personale, nono complessivo ai Mondiali) a portare la sua nazionale in vantaggio. Nel secondo tempo, nonostante l'arbitraggio a sfavore e diversi scontri al limite (Francesco Coco finirà la gara con una vistosa fasciatura alla testa; Gianluca Zambrotta subisce un brutto fallo da tergo da Choi Jin-cheul e s'infortuna; Del Piero riceve una gomitata a gioco fermo da Kim Tae-youngPaolo Maldini prende un calcio in testa a palla lontana non sanzionato dall'arbitro)[45], l'Italia argina le avanzate coreane e sfiora a più riprese il raddoppio. A due minuti dalla fine, però, Seol Ki-hyeon pareggia approfittando di una leggerezza di Christian Panucci. Si va così ai tempi supplementari, dove l'Italia si ritrova dapprima in 10 (per via dell'espulsione ingiustamente fischiata a Francesco Totti) e, successivamente, si vede annullare il golden goal di Tommasi per una valutazione errata del segnalinee. Con le squadre pronte ai rigori, Ahn chiude la gara di testa, anticipando i difensori azzurri. Per la Corea del Sud si tratta di un'impresa storica: era dal 1966 che una squadra asiatica non accedeva ai quarti di finale di Coppa del Mondo. Anche quella volta, era stata l'Italia ad essere eliminata, mentre a passare il turno era stata l'altra Corea, quella del Nord. Nell'immaginario del pubblico, la gara verrà ricordata come la partita più deplorevole della storia del calcio per via della condotta arbitrale, platealmente a favore della Corea del Sud[38]. Nel 2015, a seguito della maxi-inchiesta da parte del Federal Bureau of Investigation e del Dipartimento di Giustizia USA sulla corruzione nella FIFA, venne acclarato che la partita era stata condizionata a danno della nazionale italiana. L'arbitro, i guardalinee Jorge Rattalino (Argentina) e Ferenc Szekely (Ungheria), nonché il quarto uomo, l'arbitro marocchino Mohammad Guezzaz, ne pilotarono effettivamente l'andamento, con modalità che si sarebbero ripetute anche nella partita seguente dei sudcoreani con la Spagna[46]. Moreno avrebbe ancora fatto discutere, qualche anno più tardi, per aver tenuto un atteggiamento simile durante una partita di campionato ecuadoriano (dove concesse addirittura ben tredici minuti di recupero); nel 2003 fu sospeso dalla FIFA e successivamente arrestato per traffico di droga.

Quarti di finale

Nella sfida tra Brasile e Inghilterra vincono i verdeoro[47], complice anche il portiere inglese David Seaman, pescato fuori dai pali sulla punizione vincente di Ronaldinho.[48] Proprio il giocatore gaúcho dichiarerà nel film ufficiale della FIFA che un compagno aveva notato l'abitudine dell'estremo difensore britannico di stare fuori dai pali sui tiri di punizione e gli aveva, dunque, consigliato di tenerlo ben d'occhio.

Ancora problemi per i giocatori della Germania, che, per arginare le avanzate degli statunitensi guidati dal CT Bruce Arena, devono far capo a tutta la loro esperienza e ad una positiva partita del loro portiere Oliver Kahn. A siglare il gol partita è Michael Ballack, di testa, al 38º. A pesare sull'esito del match c'è anche un'errata valutazione della terna arbitrale: agli americani non viene, infatti, assegnato un rigore dopo una respinta di mano sulla linea di porta del difensore Frings.[48]

Nel terzo quarto la Corea si aggiudica il match contro la Spagna, vincendo la lotteria dei rigori. Gli spagnoli, traditi da un errore dal dischetto di Joaquín, reclameranno all'indomani per la condotta della terna arbitrale, rea di aver annullato due gol apparsi regolari (di cui uno siglato nei tempi supplementari)[49]. Eloquenti le reazioni della stampa iberica: AS titolerà in prima pagina ¡ROBO! ("Rapina!") e, più in basso inizierà l'articolo con, Italia tenía razón ("L'Italia aveva ragione")[50] mentre Mundo deportivo sulla stessa linea scrive Manos arriba ("Mani in alto"), smontando tutte le decisioni controverse del fischietto El Gandour.

Chiude il quartetto delle semifinaliste la Turchia, che si aggiudica il match tra outsider ed elimina il Senegal. Ancora una volta l'Africa si ferma ai quarti di finale proprio come il Camerun battuto dall'Inghilterra dodici anni prima. A sconfiggere i senegalesi, apparsi quantomeno allo stesso livello tecnico degli anatolici, sarà il golden goal dell'attaccante di riserva İlhan Mansız che lo realizza con una girata al 94º.

Semifinali

La composizione del tabellone mette di nuovo di fronte Brasile e Turchia; segna ancora Ronaldo, al sesto centro personale. Arrivare a giocarsi l'accesso in finale per i turchi rappresenta comunque un traguardo storico, ben al di là di ogni più rosea aspettativa per la nazionale capitanata da Hakan Şükür.[48] Il Brasile diventa la seconda squadra a disputare tre finali di seguito (19941998 e 2002) dopo la Germania (198219861990).

Anche l'altra semifinale vede confermato il pronostico: ancora una volta è decisivo Michael Ballack, che a quindici minuti dalla fine raccoglie una corta respinta del portiere coreano Lee Woon-jae su un suo stesso tiro e segna. Per i tedeschi è la quarta finale nelle ultime sei edizioni del Mondiale ma è la più inaspettata. Per la Corea c'è la soddisfazione di aver ben figurato nel mondiale casalingo, eliminando di fila tre pretendenti al titolo, anche se, come si scoprirà in seguito, la Corea è arrivata alle semifinali grazie ad aiuti arbitrali che hanno deciso le partite contro Portogallo, Italia e Spagna.

Finale

Per Corea del Sud e Turchia, la finale di consolazione è l'occasione per festeggiare un mondiale incredibile, andato ben oltre le più rosee previsioni. A Taegu, i turchi lasciano in panchina alcuni titolari come l'interista Buruk Okan, mentre la Corea schiera la miglior squadra titolare. Dopo undici secondi, la difesa asiatica si fa sorprendere al centro da Hakan Şükür, che porta immediatamente in vantaggio la sua nazionale, col suo primo centro ai Mondiali. Nonostante l'immediato pareggio di Lee Eul-yong, i turchi trovano altri due gol prima della fine del tempo con Mansiz. Inutile la rete di Song Chong-gug nel recupero.[48]

L'attesa finale di Yokohama mette di fronte le due squadre con il maggior numero di incontri disputati in una fase finale del mondiale; erano sette i titoli mondiali in bacheca (quattro per il Brasile e tre per la Germania). Nonostante il palmarès delle due squadre, si trattava in assoluto del primo incontro tra di esse nella storia del campionato del mondo.[37] Völler deve fare a meno di Ballack, sostituito dall'esperto Jeremies, centrale del Bayern Monaco votato più al contenimento e quindi privo della fantasia del numero 13 tedesco. È comunque la compagine europea a iniziare meglio nel primo tempo, rischiando soltanto nel finale con la traversa su punizione di Kléberson ed un paio di occasioni per Ronaldo. Ma Ronaldo al 67' approfitta di un errore di Oliver Kahn che si lascia sfuggire un tiro rasoterra di Rivaldo, ed è lesto a mettere in rete la palla vagante.[48] A nulla servono gli ingressi di Bierhoff e di Asamoah perché il Brasile segna ancora al 79' con una combinazione in velocità al limite dell'area conclusa con tiro secco all'angolino di Ronaldo. I brasiliani chiudono così i conti e vincono la quinta Coppa del Mondo della loro storia (record mondiale attuale); è Ronaldo a vincere la classifica cannonieri con 8 reti, superando il primato del polacco Grzegorz Lato che nel 1974 ne aveva segnate 7.[48]

Il Brasile vinse tutte le sette partite disputate, record per i campionati del mondo, e divenne quindi la quarta squadra ad aver realizzato una striscia ininterrotta di vittorie in un mondiale. I verderoro, all'epoca unica squadra ad avere vinto un campionato mondiale fuori dal proprio continente (in Svezia nel 1958), divennero anche la prima a vincerlo in due continenti oltre il proprio; benché il primo dei due record sia stato in seguito eguagliato dalla Spagna (vittoriosa nel 2010 in Sudafrica) e dalla Germania (2014 proprio in Brasile), i sudamericani rimangono l'unica squadra ad avere vinto il campionato in tre continenti differenti, anche se al 2018 sono l'ultima formazione extraeuropea a essersi laureata campione mondiale.

Risultati

Fase a gironi

Gruppo A

Classifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Danimarca Danimarca 7 3 2 1 0 5 2 +3
2. Senegal Senegal 5 3 1 2 0 5 4 +1
3. Uruguay Uruguay 2 3 0 2 1 4 5 -1
4. Francia Francia 1 3 0 1 2 0 3 -3
Risultati
Seul
31 maggio 2002, ore 20:30 UTC+9
Francia Francia 0 – 1
referto
Senegal Senegal Seoul World Cup Stadium (62.561 spett.)
Arbitro:  Emirati Arabi Uniti Bujsaim

Ulsan
1º giugno 2002, ore 18:00 UTC+9
Uruguay Uruguay 1 – 2
referto
Danimarca Danimarca Munsu Football Stadium (30.157 spett.)
Arbitro:  Kuwait Mane

Taegu
6 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Danimarca Danimarca 1 – 1
referto
Senegal Senegal Daegu World Cup Stadium (43.500 spett.)
Arbitro:  Guatemala Batres

Pusan
6 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Francia Francia 0 – 0
referto
Uruguay Uruguay Busan Asiad Stadium (38.289 spett.)
Arbitro:  Messico Ramos Rizo

Incheon
11 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Danimarca Danimarca 2 – 0
referto
Francia Francia Incheon Munhak Stadium (48.100 spett.)
Arbitro:  Portogallo Melo Pereira

Suwon
11 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Senegal Senegal 3 – 3
referto
Uruguay Uruguay Suwon World Cup Stadium (33.681 spett.)
Arbitro:  Paesi Bassi Wegereef

Gruppo B

Classifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Spagna Spagna 9 3 3 0 0 9 4 +5
2. Paraguay Paraguay 4 3 1 1 1 6 6 0
3. Sudafrica Sudafrica 4 3 1 1 1 5 5 0
4. Slovenia Slovenia 0 3 0 0 3 2 7 -5
Risultati
Pusan
2 giugno 2002, ore 16:30 UTC+9
Paraguay Paraguay 2 – 2
referto
Sudafrica Sudafrica Busan Asiad Stadium (25.186 spett.)
Arbitro:  Slovacchia Micheľ

Gwangju
2 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Spagna Spagna 3 – 1
referto
Slovenia Slovenia Gwangju World Cup Stadium (28.598 spett.)
Arbitro:  Marocco Guezzaz

Jeonju
7 giugno 2002, ore 18:00 UTC+9
Spagna Spagna 3 – 1
referto
Paraguay Paraguay Jeonju World Cup Stadium (24.000 spett.)
Arbitro:  Egitto Al-Ghandour

Taegu
8 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Sudafrica Sudafrica 1 – 0
referto
Slovenia Slovenia Daegu World Cup Stadium (47.226 spett.)
Arbitro:  Argentina Sanchez

Daejeon
12 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Sudafrica Sudafrica 2 – 3
referto
Spagna Spagna Daejeon World Cup Stadium (31.024 spett.)
Arbitro:  Kuwait Mane

Seogwipo
12 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Slovenia Slovenia 1 – 3
referto
Paraguay Paraguay Jeju World Cup Stadium (30.176 spett.)
Arbitro:  Messico Ramos Rizo

Gruppo C

Classifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Brasile Brasile 9 3 3 0 0 11 3 +8
2. Turchia Turchia 4 3 1 1 1 5 3 +2
3. Costa Rica Costa Rica 4 3 1 1 1 5 6 -1
4. Cina Cina 0 3 0 0 3 0 9 -9
Risultati
Ulsan
3 giugno 2002, ore 18:00 UTC+9
Brasile Brasile 2 – 1
referto
Turchia Turchia Munsu Football Stadium (33.842 spett.)
Arbitro:  Corea del Sud Kim

Gwangju
4 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Cina Cina 0 – 2
referto
Costa Rica Costa Rica Gwangju World Cup Stadium (27.217 spett.)
Arbitro:  Grecia Vassaras

Seogwipo
8 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Brasile Brasile 4 – 0
referto
Cina Cina Jeju World Cup Stadium (36.750 spett.)
Arbitro:  Svezia Frisk

Incheon
9 giugno 2002, ore 18:00 UTC+9
Costa Rica Costa Rica 1 – 1
referto
Turchia Turchia Incheon Munhak Stadium (42.299 spett.)
Arbitro:  Benin Codjia

Suwon
13 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Costa Rica Costa Rica 2 – 5
referto
Brasile Brasile Suwon World Cup Stadium (38.524 spett.)
Arbitro:  Egitto Al-Ghandour

Seul
13 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Turchia Turchia 3 – 0
referto
Cina Cina Seoul World Cup Stadium (43.605 spett.)
Arbitro:  Colombia Ruiz

Gruppo D

Classifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Corea del Sud Corea del Sud 7 3 2 1 0 4 1 +3
2. Stati Uniti Stati Uniti 4 3 1 1 1 5 6 -1
3. Portogallo Portogallo 3 3 1 0 2 6 4 +2
4. Polonia Polonia 3 3 1 0 2 3 7 -4
Risultati
Pusan
4 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Corea del Sud Corea del Sud 2 – 0
referto
Polonia Polonia Busan Asiad Stadium (48.760 spett.)
Arbitro:  Colombia Ruiz

Suwon
5 giugno 2002, ore 18:00 UTC+9
Stati Uniti Stati Uniti 3 – 2
referto
Portogallo Portogallo Suwon World Cup Stadium (37.306 spett.)
Arbitro:  Ecuador Moreno

Taegu
10 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Corea del Sud Corea del Sud 1 – 1
referto
Stati Uniti Stati Uniti Daegu World Cup Stadium (60.778 spett.)
Arbitro:  Svizzera Meier

Jeonju
10 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Portogallo Portogallo 4 – 0
referto
Polonia Polonia Jeonju World Cup Stadium (31.000 spett.)
Arbitro:  Scozia Dallas

Daejeon
14 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Polonia Polonia 3 – 1
referto
Stati Uniti Stati Uniti Daejeon World Cup Stadium (26.482 spett.)
Arbitro:  Cina Lu

Incheon
14 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Portogallo Portogallo 0 – 1
referto
Corea del Sud Corea del Sud Incheon Munhak Stadium (50.239 spett.)
Arbitro:  Argentina Sánchez

Gruppo E

Classifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Germania Germania 7 3 2 1 0 11 1 +10
2. Irlanda Irlanda 5 3 1 2 0 5 2 +3
3. Camerun Camerun 4 3 1 1 1 2 3 -1
4. Arabia Saudita Arabia Saudita 0 3 0 0 3 0 12 -12
Risultati
Niigata
1º giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Irlanda Irlanda 1 – 1
referto
Camerun Camerun Niigata Stadium (33.679 spett.)
Arbitro:  Giappone Kamikawa

Sapporo
1º giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Germania Germania 8 – 0
referto
Arabia Saudita Arabia Saudita Sapporo Dome (32.218 spett.)
Arbitro:  Paraguay Aquino

Kashima
5 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Germania Germania 1 – 1
referto
Irlanda Irlanda Kashima Stadium (35.854 spett.)
Arbitro:  Danimarca Nielsen

Saitama
6 giugno 2002, ore 18:00 UTC+9
Camerun Camerun 1 – 0
referto
Arabia Saudita Arabia Saudita Saitama Stadium (52.328 spett.)
Arbitro:  Norvegia Hauge

Fukuroi
11 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Camerun Camerun 0 – 2
referto
Germania Germania Shizuoka Stadium (47.085 spett.)
Arbitro:  Spagna López Nieto

Yokohama
11 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Arabia Saudita Arabia Saudita 0 – 3
referto
Irlanda Irlanda Stadio internazionale di Yokohama (65320 spett.)
Arbitro:  Senegal Ndoye

Gruppo F

Classifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Svezia Svezia 5 3 1 2 0 4 3 +1
2. Inghilterra Inghilterra 5 3 1 2 0 2 1 +1
3. Argentina Argentina 4 3 1 1 1 2 2 0
4. Nigeria Nigeria 1 3 0 1 2 1 3 -2
Risultati
Kashima
2 giugno 2002, ore 14:30 UTC+9
Argentina Argentina 1 – 0
referto
Nigeria Nigeria Kashima Stadium (34.050 spett.)
Arbitro:  Francia Veissière

Saitama
2 giugno 2002, ore 18:30 UTC+9
Inghilterra Inghilterra 1 – 1
referto
Svezia Svezia Saitama Stadium (52.721 spett.)
Arbitro:  Brasile Simon

Kōbe
7 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Svezia Svezia 2 – 1
referto
Nigeria Nigeria Kōbe Wing Stadium (36.194 spett.)
Arbitro:  Bolivia Ortubé

Sapporo
7 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Argentina Argentina 0 – 1
referto
Inghilterra Inghilterra Sapporo Dome (35.927 spett.)
Arbitro:  Italia Collina

Rifu
12 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Svezia Svezia 1 – 1
referto
Argentina Argentina Miyagi Stadium (45.777 spett.)
Arbitro:  Emirati Arabi Uniti Bujsaim

Ōsaka
12 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Nigeria Nigeria 0 – 0
referto
Inghilterra Inghilterra Nagai Stadium (44.864 spett.)
Arbitro:  Stati Uniti Hall

Gruppo G

Classifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Messico Messico 7 3 2 1 0 4 2 +2
2. Italia Italia 4 3 1 1 1 4 3 +1
3. Croazia Croazia 3 3 1 0 2 2 3 -1
4. Ecuador Ecuador 3 3 1 0 2 2 4 -2
Risultati
Niigata
3 giugno 2002, ore 16:30 UTC+9
Croazia Croazia 0 – 1
referto
Messico Messico Niigata Stadium (32.239 spett.)
Arbitro:  Cina Lu

Sapporo
3 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Italia Italia 2 – 0
referto
Ecuador Ecuador Sapporo Dome (31.081 spett.)
Arbitro:  Stati Uniti Hall

Kashima
8 giugno 2002, ore 18:00 UTC+9
Italia Italia 1 – 2
referto
Croazia Croazia Kashima Stadium (36.472 spett.)
Arbitro:  Inghilterra Poll

Rifu
9 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Messico Messico 2 – 1
referto
Ecuador Ecuador Miyagi Stadium (45.610 spett.)
Arbitro:  Tunisia Daami

Ōita
13 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Messico Messico 1 – 1
referto
Italia Italia Ōita Stadium Big Eye (39.291 spett.)
Arbitro:  Brasile Simon

Yokohama
13 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Ecuador Ecuador 1 – 0
referto
Croazia Croazia Stadio internazionale di Yokohama (65862 spett.)
Arbitro:  Costa Rica Mattus Vega

Gruppo H

Classifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Giappone Giappone 7 3 2 1 0 5 2 +3
2. Belgio Belgio 5 3 1 2 0 6 5 +1
3. Russia Russia 3 3 1 0 2 4 4 0
4. Tunisia Tunisia 1 3 0 1 2 1 5 -4
Risultati
Saitama
4 giugno 2002, ore 18:00 UTC+9
Giappone Giappone 2 – 2
referto
Belgio Belgio Saitama Stadium (55.256 spett.)
Arbitro:  Costa Rica Mattus Vega

Kōbe
5 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Russia Russia 2 – 0
referto
Tunisia Tunisia Kōbe Wing Stadium (30.957 spett.)
Arbitro:  Giamaica Prendergast

Yokohama
9 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Giappone Giappone 1 – 0
referto
Russia Russia Stadio internazionale di Yokohama (66108 spett.)
Arbitro:  Germania Merk

Ōita
10 giugno 2002, ore 18:00 UTC+9
Tunisia Tunisia 1 – 1
referto
Belgio Belgio Ōita Stadium Big Eye (39.700 spett.)
Arbitro:  Australia Shield

Ōsaka
14 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Tunisia Tunisia 0 – 2
referto
Giappone Giappone Nagai Stadium (45.213 spett.)
Arbitro:  Francia Veissière

Fukuroi
14 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Belgio Belgio 3 – 2
referto
Russia Russia Shizuoka Stadium (46.640 spett.)
Arbitro:  Danimarca Nielsen

Fase a eliminazione diretta

  Ottavi di finale   Quarti di finale   Semifinali   Finale
                             
  15 giugno - 15:30                  
 
   1E. Germania Germania  1
  21 giugno - 20:30
   2B. Paraguay Paraguay  0  
   Germania Germania  1
  17 giugno - 15:30
     Stati Uniti Stati Uniti  0  
   1G. Messico Messico  0
    25 giugno - 20:30
   2D. Stati Uniti Stati Uniti  2  
   Germania Germania  1
  16 giugno - 20:30
     Corea del Sud Corea del Sud  0  
   1B. Spagna Spagna (dtr)  1 (3)
  22 giugno - 15:30  
   2E. Irlanda Irlanda  1 (2)  
   Spagna Spagna  0 (3)
  18 giugno - 20:30
     Corea del Sud Corea del Sud (dtr)  0 (5)  
   1D. Corea del Sud Corea del Sud (dts)  2
    30 giugno - 20:00
   2G. Italia Italia  1  
   Germania Germania  0
  15 giugno - 20:30
     Brasile Brasile  2
   1A. Danimarca Danimarca  0
  21 giugno - 15:30  
   2F. Inghilterra Inghilterra  3  
   Inghilterra Inghilterra  1
  17 giugno - 20:30
     Brasile Brasile  2  
   1C. Brasile Brasile  2
    26 giugno - 20:30
   2H. Belgio Belgio  0  
   Brasile Brasile  1
  16 giugno - 15:30
     Turchia Turchia  0   Finale 3° posto
   1F. Svezia Svezia  1
  22 giugno - 20:30   29 giugno - 20:00
   2A. Senegal Senegal (dts)  2  
   Senegal Senegal  0  Corea del Sud Corea del Sud  2
  18 giugno - 15:30
     Turchia Turchia (dts)  1    Turchia Turchia  3
   1H. Giappone Giappone  0
     
   2C. Turchia Turchia  1  
 

Ottavi di finale

Seogwipo
15 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Germania Germania 1 – 0
referto
Paraguay Paraguay Jeju World Cup Stadium (25176 spett.)
Arbitro:  Guatemala Carlos Batres

Niigata
15 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Danimarca Danimarca 0 – 3
referto
Inghilterra Inghilterra Stadio Niigata (40582 spett.)
Arbitro:  Germania Markus Merk

Ōita
16 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Svezia Svezia 1 – 2
(d.t.s.)
referto
Senegal Senegal Stadio Ōita (39747 spett.)
Arbitro:  Paraguay Aquino

Suwon
16 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Spagna Spagna 1 – 1
(d.t.s.)
referto
Irlanda Irlanda Suwon World Cup Stadium (38926 spett.)
Arbitro:  Svezia Anders Frisk

Jeonju
17 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Messico Messico 0 – 2
referto
Stati Uniti Stati Uniti Jeonju World Cup Stadium (36380 spett.)
Arbitro:  Portogallo Vítor Melo Pereira

Kōbe
17 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Brasile Brasile 2 – 0
referto
Belgio Belgio Kōbe Wing Stadium (40440 spett.)
Arbitro:  Giamaica Peter Prendergast

Rifu
18 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Giappone Giappone 0 – 1
referto
Turchia Turchia Miyagi Stadium (45666 spett.)
Arbitro:  Italia Pierluigi Collina

Daejeon
18 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Corea del Sud Corea del Sud 2 – 1
(d.t.s.)
referto
Italia Italia Daejeon World Cup Stadium (38588 spett.)
Arbitro:  Ecuador Byron Moreno

Quarti di finale

Fukuroi
21 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Inghilterra Inghilterra 1 – 2
referto
Brasile Brasile Shizuoka Stadium (47436 spett.)
Arbitro:  Messico Felipe Ramos Rizo

Ulsan
21 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Germania Germania 1 – 0
referto
Stati Uniti Stati Uniti Munsu Football Stadium (37337 spett.)
Arbitro:  Scozia Hugh Dallas

Gwangju
22 giugno 2002, ore 15:30 UTC+9
Spagna Spagna 0 – 0
(d.t.s.)
referto
Corea del Sud Corea del Sud World Cup Stadium (42114 spett.)
Arbitro:  Egitto Gamal Al-Ghandour

Osaka
22 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Senegal Senegal 0 – 1
(d.t.s.)
referto
Turchia Turchia Stadio Nagai (45233 spett.)
Arbitro:  Colombia Óscar Ruiz

Semifinali

Seul
25 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Germania Germania 1 – 0
referto
Corea del Sud Corea del Sud Seoul World Cup Stadium (65256 spett.)
Arbitro:  Svizzera Urs Meier

Saitama
26 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
Brasile Brasile 1 – 0
referto
Turchia Turchia Saitama Stadium (61058 spett.)
Arbitro:  Danimarca Kim Milton Nielsen

Finale 3º- 4º posto

Taegu
29 giugno 2002, ore 20:00 UTC+8
Corea del Sud Corea del Sud 2 – 3
referto
Turchia Turchia Taegu World Cup Stadium (63 483 spett.)
Arbitro:  Kuwait Mane

Finale 1°- 2º posto

Yokohama
30 giugno 2002, ore 20 UTC+9
Germania Germania 0 – 2
referto
Brasile Brasile Stadio internazionale di Yokohama (69029 spett.)
Arbitro:  Italia Pierluigi Collina

Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Germania
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Brasile
Germania Germania (3-4-1-2)
   
P 1 Oliver Kahn Captain sports.svg
D 2 Thomas Linke
D 5 Carsten Ramelow
D 21 Christoph Metzelder
C 22 Torsten Frings
C 8 Dietmar Hamann
C 16 Jens Jeremies   Uscita al 77’ 77’
C 15 Marco Bode   Uscita al 84’ 84’
C 19 Bernd Schneider
A 11 Miroslav Klose Ammonizione al 9’ 9’ Uscita al 74’ 74’
A 7 Oliver Neuville
Sostituzioni:
A 20 Oliver Bierhoff   Ingresso al 74’ 74’
A 14 Gerald Asamoah   Ingresso al 77’ 77’
C 6 Christian Ziege   Ingresso al 84’ 84’
CT:
Germania Rudi Völler
GER-BRA 2002-06-30.svg
Brasile Brasile (3-4-1-2)
   
P 1 Marcos
D 3 Lúcio
D 5 Edmílson
D 4 Roque Júnior Ammonizione al 6’ 6’
C 2 Cafu Captain sports.svg
C 8 Gilberto Silva  
C 15 Kléberson
C 6 Roberto Carlos
C 11 Ronaldinho   Uscita al 85’ 85’
A 10 Rivaldo
A 9 Ronaldo   Uscita al 90’ 90’
Sostituzioni:
C 19 Juninho Paulista   Ingresso al 85’ 85’
C 17 Denílson   Ingresso al 90’ 90’
CT:
Brasile Luiz Felipe Scolari

Statistiche

Classifica marcatori

8 reti
5 reti
4 reti
3 reti
2 reti
1 rete
Autoreti

Record

  • Gol più veloce: Turchia Hakan Şükür (Corea del Sud-Turchia, finale 3º posto, 30 giugno, 1º minuto)
  • Gol più lento: Corea del Sud Ahn Jung-hwan (Corea del Sud-Italia, ottavi di finale, 18 giugno, 117º minuto)
  • Primo gol: Senegal Bouba Diop (Francia-Senegal, partita inaugurale, 31 maggio, 30º minuto)
  • Ultimo gol: Brasile Ronaldo (Germania-Brasile, finale 1º posto, 30 giugno, 79º minuto)
  • Miglior attacco: Brasile Brasile (18 reti segnate)
  • Peggior attacco: Arabia Saudita Arabia Saudita e Cina Cina (0 reti segnate)
  • Miglior difesa: Argentina Argentina (2 reti subite)
  • Peggior difesa: Arabia Saudita Arabia Saudita (12 reti subite)
  • Miglior differenza reti: Germania Germania (+10)
  • Partita con il maggior numero di gol: Germania Germania-Arabia Saudita Arabia Saudita 8-0 (fase a gironi, 1º giugno, 8 gol)
  • Partita con il maggior scarto di gol: Germania Germania-Arabia Saudita Arabia Saudita 8-0 (fase a gironi, 1º giugno, 8 gol di scarto)

Premi

 
[51] Miglior marcatore
(Scarpa d'oro)
Miglior giocatore
(Pallone d'oro)
Premio Yashin Miglior giovane Premio FIFA Fair Play
Oro Brasile Ronaldo (8) Germania Oliver Kahn Germania Oliver Kahn Stati Uniti Landon Donovan Belgio Belgio
Argento Non assegnato Brasile Ronaldo Non assegnato Non assegnato Non assegnato
Bronzo Non assegnato Corea del Sud Hong Myung-Bo Non assegnato Non assegnato Non assegnato

All-Star Team[52]

Portieri Difensori Centrocampisti Attaccanti
Germania Oliver Kahn
Turchia Rüştü Reçber
Brasile Roberto Carlos
Inghilterra Sol Campbell
Spagna Fernando Hierro
Corea del Sud Hong Myung-Bo
Turchia Alpay Özalan
Brasile Rivaldo
Brasile Ronaldinho
Germania Michael Ballack
Stati Uniti Claudio Reyna
Corea del Sud Yoo Sang-Chul
Brasile Ronaldo
Germania Miroslav Klose
Senegal El Hadji Diouf
Turchia Hasan Şaş

Arbitri

Nazionale di calcio del Brasile

Brasile Brasile
Logo Confederação Brasileira de Futebol 2020.png
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Sport Football pictogram.svg Calcio
Federazione CBF
Confederação Brasileira de Futebol
Confederazione CONMEBOL
Codice FIFA BRA
Soprannome A Seleção (La Selezione)
Os Pentacampeões (I Pentacampioni)
Selezionatore Brasile Tite
Record presenze Cafu (142)
Capocannoniere Pelé (77)
Stadio Stadio Maracanã
Ranking FIFA [1] (10 febbraio 2022)
Esordio internazionale
Argentina Argentina 3 - 0 Brasile Brasile
Buenos AiresArgentina; 20 settembre 1914
Migliore vittoria
Brasile Brasile 14 - 0 Nicaragua Nicaragua
Città del MessicoMessico; 17 ottobre 1975
Peggiore sconfitta
Uruguay Uruguay 6 - 0 Brasile Brasile
Viña del MarCile; 18 settembre 1920
Brasile Brasile 1 - 7 Germania Germania
Belo HorizonteBrasile; 8 luglio 2014
Campionato del mondo
Partecipazioni 21 (esordio: 1930)
Miglior risultato Oro Campioni nel 19581962197019942002
Copa América
Partecipazioni 37 (esordio: 1916)
Miglior risultato Oro Campioni nel 191919221949198919971999200420072019
Campionato CONCACAF/Gold Cup
Partecipazioni 3 (esordio: 1996)
Miglior risultato Argento Secondo posto nel 19962003
Confederations Cup
Partecipazioni 7 (esordio: 1997)
Miglior risultato Oro Campioni nel 1997200520092013

La nazionale di calcio del Brasile (port. Seleção Brasileira de Futebol, per questo nota informalmente come Seleção) è la rappresentativa calcistica del Brasile ed è posta sotto l'egida della Confederação Brasileira de Futebol.

La nazionale verdeoro, come si usa chiamarla in Italia, è una delle nazionali di calcio più titolate del mondo nonché quella più titolata nel campionato del mondo, vinto per 5 volte (1958196219701994 e 2002). Per questa ragione i giocatori del Brasile sono soprannominati Pentacampeões ("pentacampioni").

Unica nazionale ad aver partecipato a tutte le edizioni del mondiale, in bacheca annovera anche 9 Coppe America e 4 Confederations Cup (primato). Vanta la disputa di sette finali del campionato del mondo e undici piazzamenti complessivi nei primi quattro posti della competizione in ventuno partecipazioni (solo la nazionale tedesca ha fatto meglio, con tredici piazzamenti complessivi in diciannove partecipazioni).

Nel ranking mondiale della FIFA, istituito nell'agosto 1993, ha più volte occupato la prima posizione: dal settembre al novembre 1993, dall'aprile al giugno 1994, dal luglio 1994 al maggio 2001, dal luglio 2002 al febbraio 2007, dal luglio al settembre 2007, dal luglio al novembre 2009, dall'aprile al luglio 2010, dall'aprile al luglio 2017 e dall'agosto al settembre 2017. Ha inoltre chiuso 12 volte l'anno solare in testa alla classifica, il che costituisce un record. Il peggiore piazzamento nella classifica mondiale della FIFA è il 22º posto, occupato nel giugno 2013. Occupa la 2ª posizione della graduatoria.[1]

Storia

Esordi e prime apparizioni al mondiale (1914-1950)

 

Brasile ed Exeter City in campo nel 1914

La nazionale brasiliana esordì nel 1914[2][3][4] e dovette attendere il 1928 per giocare contro squadre europee.[5] Guidata dal prolifico attaccante Arthur Friedenreich, la Seleçao vinse poi il campionato sudamericano del 1919 e del 1922.

Le prime apparizioni al campionato del mondo, tuttavia, non ebbero successo, in parte a causa delle lotte interne al calcio brasiliano circa il professionismo, che resero la confederazione calcio brasiliana incapace di schierare squadre con i migliori giocatori. Eliminato al primo turno del campionato mondiale del 1930 e del 1934, ottenne il terzo posto al mondiale del 1938, dove fu l'unica sudamericana nella competizione, con Leônidas capocannoniere, con 7 reti. La fine del decennio seguente vide la squadra ottenere la vittoria al campionato sudamericano del 1949.

Il Maracanazo e gli anni d'oro con Pelé (1950-1970)

Nel 1950 il Brasile ospitò per la prima volta il mondiale e nella gara decisiva del girone finale affrontò l'Uruguay allo stadio Maracanã di Rio de Janeiro davanti a duecentomila spettatori. Nonostante al Brasile bastasse un pari per ottenere la vittoria, a vincere furono gli uruguaiani, che si imposero per 2-1 in rimonta, causando una disfatta vissuta dal pubblico di casa come un dramma passato alla storia come Maracanazo.[6][7][8][9] (in portoghese Maracanaço).[10] Al campionato mondiale del 1954 la selezione brasiliana, che annoverava calciatori del calibro di Nílton SantosDjalma SantosJulinho e Didi, uscì ai quarti di finale.

Il celebre gol di Pelé alla Svezia nella finale del campionato del mondo 1958
Il Brasile che si aggiudicò il campionato del mondo 1970

Nel 1958 il Brasile si aggiudicò per la prima volta il titolo mondiale battendo in finale i padroni di casa della Svezia per 5-2; durante il torneo si mise in luce il diciassettenne Pelé, destinato a divenire secondo molti il miglior calciatore della storia e autore, proprio in finale, di un pregevole gol, ritenuto fra i più belli di sempre. Il successo fu replicato nel 1962, in Cile, dove il Brasile rivinse il titolo mondiale sconfiggendo i padroni di casa in semifinale e la Cecoslovacchia per 3-1 in finale. Garrincha fu il protagonista del torneo, in particolar modo dopo l'infortunio subito da Pelé nel secondo incontro della competizione, che costrinse o Rey a saltare le restanti partite.

Dopo il campionato del mondo svoltosi in Inghilterra nel 1966, dove i verdeoro furono eliminati al primo turno, il Brasile vinse la sua terza Coppa del mondo in Messico nel 1970, battendo in finale l'Italia per 4-1 e presentandosi al torneo iridato con quella che viene considerata da molti la migliore squadra nazionale di tutti i tempi, potendo contare su Pelé, alla sua ultima finale mondiale, Carlos AlbertoJairzinhoTostãoGérson e Rivelino. Con questo successo la Seleção si aggiudicò la Coppa Rimet per la terza volta e poté quindi detenerla a titolo definitivo secondo quanto previsto dal regolamento FIFA allora vigente. Il trofeo sarà poi rubato e non più ritrovato.

Anni di digiuno (1974-1993)

Bebeto in azione contro la Costa Rica al campionato del mondo 1990

Al campionato mondiale del 1974 il Brasile terminò al quarto posto, perdendo la finale di consolazione contro la Polonia per 1-0, mentre nel 1978, pur avendo chiuso il mondiale senza sconfitte, non ebbe accesso alla finale, appannaggio dell'Argentina padrona di casa per una migliore differenza reti, avendo gli argentini ottenuto una controversa vittoria per 6-0 nell'ultima partita del girone, successo che consentì all'Albiceleste di colmare un gap di 5 reti con i brasiliani.

Al campionato mondiale del 1982, pur esprimendo un gioco pregevole con talenti come ZicoFalcãoEder e Sócrates, che formavano una delle squadre più forti della storia,[11] la squadra allenata da Telê Santana dovette soccombere nel complicato girone di seconda fase con Argentina e Italia, battendo per 3-1 i primi e venendo sconfitti per 2-3 dai secondi, quando un pareggio contro gli italiani sarebbe stato sufficiente per consentire alla Seleção di approdare alle semifinali a scapito degli azzurri.[11] La gestione di Telê Santana si chiuse con l'eliminazione ai quarti di finale del campionato del mondo 1986 contro la Francia ai tiri di rigore.

Passato sotto la guida di Sebastião Lazaroni, il Brasile uscì ai quarti di finale del campionato del mondo 1990 contro l'Argentina, poi fu Paulo Roberto Falcão ad assumere le redini della squadra, traghettata al secondo posto nella Coppa America 1991 giocata in Cile. Fu quindi la volta del commissario tecnico Carlos Alberto Parreira, che condusse i suoi ai quarti di finale della Coppa America 1993 (eliminazione ancora contro l'Argentina, stavolta ai rigori).

Ritorno ai vertici (1994-2006)

Parreira rimase in sella per il campionato del mondo 1994, dove i brasiliani misero in bacheca il quarto titolo mondiale: il successo, maturato ai rigori nella torrida finale di Pasadena, permise ai brasiliani, capitanati da Dunga e trascinati dalle stelle Romário e Bebeto, di trionfare a ventiquattro anni dall'ultimo alloro mondiale, ancora contro l'Italia. Nella rosa campione del mondo figurava anche un giovane fuoriclasse, il diciassettenne Ronaldo, destinato ad affermarsi negli anni a venire.

Parreira lasciò la panchina del Brasile dopo il successo[12] e fu rimpiazzato da una vecchia gloria della SeleçãoMário Zagallo, che perse ai rigori la finale della Coppa America 1995 contro i padroni di casa dell'Uruguay e colse due successi, nella Confederations Cup 1997 e nella Coppa America 1997. Grande favorito per la vittoria del campionato del mondo 1998, il Brasile di Zagallo, qualificatosi di diritto alla manifestazione in qualità di squadra campione del mondo, giunse in finale, ma fu nettamente sconfitto (3-0) dalla Francia padrona di casa, che si aggiudicò il titolo mondiale per la prima volta. Le polemiche per la disfatta furono alimentate dal controverso utilizzo in finale di Ronaldo nonostante un serio problema di salute (convulsioni[13] o, secondo voci che circolarono, una crisi di nervi)[12]

A Zagallo subentrò Vanderlei Luxemburgo, che ottenne la vittoria nella Coppa America 1999, battendo per 3-0 l'Uruguay in finale. La successiva gestione di Émerson Leão, che richiamò Romário e tentò di costruire attorno a lui una squadra di giovani di talento, fu caratterizzata dalla clamorosa eliminazione ai quarti di finale della Coppa America 2001 contro l'Honduras e dal quarto posto nella Confederations Cup 2001, dove la nazionale brasiliana si presentò con una rosa priva delle stelle che giocavano nei campionati europei. Esonerato Leão,[14] fu Luiz Felipe Scolari ad assumere il ruolo di CT del Brasile. Sotto la sua guida il Brasile si qualificò al campionato del mondo 2002 con qualche affanno e poi trionfò nella competizione battendo in finale la Germania per 2-0, grazie al contributo decisivo di Ronaldo (autore della decisiva doppietta nella finale di Tokyo), Rivaldo e del giovane astro Ronaldinho, con la spinta sulle fasce del trentaduenne Cafu e di Roberto Carlos. Tra le riserve di quella compagine vi era anche il ventenne Kaká, poi affermatosi a grandi livelli nel Milan di Carlo Ancelotti. Il capitano Cafu disputò in quell'occasione la terza finale mondiale consecutiva, stabilendo un record.[15]

Il nuovo millennio

L'ex centrocampista Dunga, prima pluridecorato capitano del Brasile, ricoprì l'incarico di commissario tecnico del Brasile dal 2006 al 2010 e dal 2014 al 2016

Ancora guidati da Parreira, richiamato in panchina nel gennaio 2003,[16] nella Confederations Cup 2003, in Francia, i brasiliani delusero, uscendo già al primo turno,[17] poi si aggiudicarono la Coppa America 2004, battendo ai rigori in finale l'Argentina,[18] e la Confederations Cup 2005, ancora contro l'Argentina, battuta per 4-1.[19][20][21] Al campionato del mondo 2006, però, i verdeoro furono fermati ai quarti di finale dalla Francia, poi finalista perdente del torneo.[22]

La formazione del Brasile campione del Sudamerica nel 2019

La mancata vittoria in Germania causò cambio in panchina,[23] con l'ex capitano Dunga che rimpiazzò Parreira.[24] Il nuovo tecnico portò in nazionale non solo le stelle acclamate delle grandi squadre europee, ma anche calciatori che militavano nei campionati russo e ucraino.[25] Vinta la Coppa America 2007 grazie al successo in finale contro l'Argentina per 3-0,[26] con Robinho nominato miglior giocatore del torneo, oltre che capocannoniere,[27] i brasiliani si aggiudicarono anche la Confederations Cup 2009,[28] sospinti dai gol di Luís Fabiano.[29] La gestione di Dunga si chiuse al termine del campionato del mondo 2010, dove i brasiliani furono eliminati ai quarti di finale dai Paesi Bassi, poi finalisti perdenti del torneo.[30][31][32]

Il successore, Mano Menezes,[33][34][35] rinunciò progressivamente alle colonne portanti del recente passato per favorire l'inserimento di nuovi volti come Coutinho e Neymar.[36] La disfatta alla Coppa America 2011, dove i brasiliani uscirono ai tiri di rigore, fallendo clamorosamente tutti e quattro i tentativi di realizzazione effettuati dal dischetto contro il Paraguay,[37][38] fece da preludio alla vittoria della nazionale olimpica, che si aggiudicò la medaglia d'oro ai Giochi olimpici di Londra 2012,[39] ma ciò non bastò a scongiurare l'esonero dell'allenatore, silurato dalla federazione brasiliana nel novembre 2012 dopo due anni giudicati "insufficienti".[40]

Dopo l'allontanamento di Menezes, in panchina tornarono due grandi nomi del passato: Scolari fu affiancato da Parreira in veste di secondo.[41] Messa in bacheca la Confederations Cup 2013, grazie alla vittoria in finale del Maracanã contro la Spagna campione d'Europa e del mondo per 3-0 nella finale, la Seleção si apprestò a giocare il campionato del mondo 2014 da padrona di casa e grande favorita, ma l'epilogo fu tra i più amari nella storia della selezione verdeoro. Al Mineirão di Belo Horizonte, nelle semifinali del torneo, la partita contro la Germania assunse subito una piega del tutto inattesa e impronosticabile: alla mezz'ora del primo tempo, infatti, i tedeschi erano già in vantaggio per 5-0 e nella ripresa incrementarono il vantaggio fino a portarsi sul 7-0; a nulla servì il gol del definitivo 1-7.[42][43] Per la prima volta nella storia i brasiliani subirono sette reti in una sola partita e l'indignazione per l'umiliazione subita fu tanta che alcuni giornali l'indomani titolarono Mineirazo, in analogia con il Maracanazo del campionato del mondo 1950.[44] I brasiliani chiusero il torneo al quarto posto, sconfitti anche nella finale di consolazione dai Paesi Bassi, al che Scolari rassegnò le proprie dimissioni.[45]

Nel luglio 2014 tornò sulla panchina della nazionale il CT Dunga, che ottenne ben undici vittorie consecutive, ma nella Coppa America 2015 uscì ai quarti di finale ai tiri di rigore e nella Coppa America 2016, con una rosa priva dell'infortunato Kakà e con alcune esclusioni eccellenti tra i convocati, addirittura al primo turno, evento che nel torneo non si verificava dal 1987. Anche a causa dell'avvio considerato insoddisfacente nelle qualificazioni al mondiale 2018, Dunga fu sollevato dall'incarico.[46]

A Dunga successe, nel giugno 2016, Tite,[47] che colse otto vittorie consecutive nelle qualificazioni a Russia 2018, guadagnando l'approdo alla fase finale del torneo, da cui il Brasile venne poi eliminato ai quarti di finale. Nella Coppa America 2019 il Brasile, padrone di casa e ancora privo, a causa di un infortunio, della stella Neymar, tornò al successo, battendo per 3-1 al Maracanã la sorpresa Perù, già affrontata e battuta nel girone. I brasiliani raggiunsero anche la finale della Coppa America 2021, nuovamente disputata in casa (al Maracanã) e tenutasi con un anno di ritardo a causa della pandemia di COVID-19: qui i verdeoro furono sconfitti di misura (1-0) dall'Argentina.

Colori

Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
fino al Maracanazo (pre-1950)
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
dopo il Maracanazo (post-1950)

In origine la divisa del Brasile era bianca con il colletto blu ma in seguito all'incredibile sconfitta ai mondiali del 1950 contro l'Uruguay nella partita decisiva per l'assegnazione del titolo i colori furono considerati poco patriottici e quindi con il permesso della confederazione sportiva brasiliana il quotidiano Correio da Manhã indisse una competizione per scegliere una nuova uniforme che contenesse i quattro colori della bandiera del Brasile.[48] Alla fine vinse l'uniforme giallo-verde con pantaloncini azzurri progettata da Aldyr Garcia Schlee, un diciannovenne proveniente da Pelotas.[49] I nuovi colori vennero usati per la prima volta nel marzo 1954 in un match contro il Cile e da allora sono stati sempre usati. L'uniforme è cambiata solo leggermente nelle tonalità del giallo o dell'azzurro, più o meno scuri a seconda degli sponsor tecnici che si sono avvicendati, così come la presenza o meno di rifiniture verdi sulle maglie o bianche sui pantaloncini. I calzettoni sono stati prevalentemente bianchi mentre i numeri sulle maglie sono stati sempre verdi.

La seconda divisa è di colore azzurro più o meno acceso con pantaloncini bianchi. Dal 1998 lo sponsor tecnico è Nike.

Nel marzo 2011 fu presentata la nuova terza maglia completamente nera, che suscitò polemiche nel paese. Come compromesso per la scelta azzardata, la nuova divisa fu impiegata solo in gare di esibizione e amichevoli.[50]

Cronologia delle divise

1914
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
1916
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
1918
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
1919
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore

 

Mondiali 1930
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
Mondiali 1934
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
Mondiali 1938
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Nessun fornitore
Mondiali 1950
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore

 

1950-1954
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Ceppo
1954-1970
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Athleta
Mondiali 1970
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Athleta
Mondiali 1974
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Athleta

 

Mondiali 1978
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Logo brand Adidas.png Adidas
Mondiali 1982
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Topper
Mondiali 1986
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Topper
Mondiali 1990
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Topper

 

Mondiali 1994
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Umbro logo13.png Umbro
Mondiali 1998
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Logo NIKE.svg Nike
Mondiali 2002
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Logo NIKE.svg Nike
Mondiali 2006
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Logo NIKE.svg Nike

 

Confederations Cup 2009
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Logo NIKE.svg Nike
Mondiali 2010
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Logo NIKE.svg Nike
Confederations Cup 2013
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Logo NIKE.svg Nike
Mondiali 2014
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Logo NIKE.svg Nike

 

2016–2018
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Logo NIKE.svg Nike
2018–2019
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Logo NIKE.svg Nike
2019–2020
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Logo NIKE.svg Nike
2020–presente
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Logo NIKE.svg Nike

Sponsor Testo del titolo
Brasile Athleta 1954–1977
Germania Adidas 1977–1981
Brasile Argentina Topper 1981–1991
Regno Unito Umbro 1991–1996
Stati Uniti Nike 1997–

Palmarès

Svezia 1958Cile 1962Messico 1970Stati Uniti 1994Corea del Sud-Giappone 2002
Brasile 1919Brasile 1922Brasile 1949Brasile 1989Bolivia 1997Paraguay 1999Perù 2004Venezuela 2007Brasile 2019
Arabia Saudita 1997Germania 2005Sudafrica 2009Brasile 2013
Cile 1952Messico 1956

Partecipazioni ai tornei internazionali

Campionato del mondo
Edizione Risultato
1930 Primo turno
1934 Ottavi di finale
1938 Terzo posto Bronze medal world centered-2.svg
1950 Secondo posto Silver medal world centered-2.svg
1954 Quarti di finale
1958 Campione Coppa Jules Rimet Icon.svg
1962 Campione Coppa Jules Rimet Icon.svg
1966 Primo turno
1970 Campione Coppa Jules Rimet Icon.svg
1974 Quarto posto
1978 Terzo posto Bronze medal world centered-2.svg
1982 Secondo turno
1986 Quarti di finale
1990 Ottavi di finale
1994 Campione FIFA World Cup Icon (Campionato mondiale di calcio).svg
1998 Secondo posto Silver medal world centered-2.svg
2002 Campione FIFA World Cup Icon (Campionato mondiale di calcio).svg
2006 Quarti di finale
2010 Quarti di finale
2014 Quarto posto
2018 Quarti di finale
Copa América
Edizione Risultato
1916 Terzo posto Bronze medal southamerica.svg
1917 Terzo posto Bronze medal southamerica.svg
1919 Campione Gold medal southamerica.svg
1920 Terzo posto Bronze medal southamerica.svg
1921 Secondo posto Silver medal southamerica.svg
1922 Campione Gold medal southamerica.svg
1923 Quarto posto
1924 Rinuncia
1925 Secondo posto Silver medal southamerica.svg
1926 Rinuncia
1927 Rinuncia
1929 Rinuncia
1935 Rinuncia
1937 Secondo posto Silver medal southamerica.svg
1939 Rinuncia
1941 Rinuncia
1942 Terzo posto Bronze medal southamerica.svg
1945 Secondo posto Silver medal southamerica.svg
1946 Secondo posto Silver medal southamerica.svg
1947 Rinuncia
1949 Campione Gold medal southamerica.svg
1953 Secondo posto Silver medal southamerica.svg
1955 Rinuncia
1956 Quarto posto
1957 Secondo posto Silver medal southamerica.svg
1959 Secondo posto Silver medal southamerica.svg
1959 (II) Terzo posto Bronze medal southamerica.svg
1963 Quarto posto
1967 Rinuncia
1975 Terzo posto Bronze medal southamerica.svg[51]
1979 Terzo posto Bronze medal southamerica.svg[51]
1983 Secondo posto Silver medal southamerica.svg
1987 Primo turno
1989 Campione Gold medal southamerica.svg
1991 Secondo posto Silver medal southamerica.svg
1993 Quarti di finale
1995 Secondo posto Silver medal southamerica.svg
1997 Campione Gold medal southamerica.svg
1999 Campione Gold medal southamerica.svg
2001 Quarti di finale
2004 Campione Gold medal southamerica.svg
2007 Campione Gold medal southamerica.svg
2011 Quarti di finale
2015 Quarti di finale
2016 Primo turno
2019 Campione Gold medal southamerica.svg
2021 Secondo posto Silver medal southamerica.svg
Giochi olimpici[52]
Edizione Risultato
1920 Non partecipante
1924 Non partecipante
1928 Non partecipante
1936 Non partecipante
1948 Non partecipante
Confederations Cup
Edizione Risultato
1992 Non invitata
1995 Non invitata
1997 Campione Gouden medaille.svg
1999 Secondo posto Zilveren medaille.svg
2001 Quarto posto
2003 Primo turno
2005 Campione Gouden medaille.svg
2009 Campione Gouden medaille.svg
2013 Campione Gouden medaille.svg
2017 Non qualificata


LegendaGrassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni

CONCACAF Gold Cup

Pur non essendo affiliata alla CONCACAF, la nazionale verdeoro è stata invitata a tre edizioni della Gold Cup, piazzandosi due volte seconda ed una terza.[53]

Taça das Nações

La Seleção si è classificato secondo all'unica Taça das Nações, organizzata in casa dalla CBD nel 1964.[54]

Campionato Panamericano

Verdeoro hanno partecipato a tutti e tre i Campionati Panamericani, ottenendo due vittorie ed un secondo posto.[55]

Giochi panamericani

La nazionale brasiliana ha partecipato ai Giochi panamericani in 10 occasioni. Tuttavia, data la natura dilettantistica della manifestazione, era impedita per regolamento la convocazione dei professionisti. Dunque fino al 2003 le selezioni erano costituite da giovani o calciatori di seconda fascia, mentre da tale data, vi è l'obbligo di schierare le Under-20. Pertanto dalla prima edizione del 1951 a quella del 1999 i carioca in sette partecipazioni hanno collezionato quattro medaglie d'oro, una d'argento ed una di bronzo.[56]

Statistiche

La nazionale carioca durante l'inno nazionale nel mondiale disputato in casa nel 2014, prima della storica sconfitta per 1-7 contro la Germania
  • La nazionale brasiliana è l'unica, insieme alla Germania, ad avere disputato più di 100 partite nelle fasi finali del campionato mondiale. Dopo l'edizione 2018 entrambe le nazionali hanno disputato 109 partite, ma la Germania ha due partecipazioni in meno rispetto alla nazionale brasiliana. Le due nazionali, inoltre, sono le uniche ad avere sempre ottenuto sul campo la qualificazione alla fase finale del campionato del mondo.
  • La nazionale brasiliana ha ospitato la ventesima edizione del campionato mondiale di calcio nel 2014 (chiuso dai verdeoro al quarto posto), sessantaquattro anni dopo avere ospitato l'edizione del 1950. Il Brasile è stata la quinta nazione ad avere ospitato due edizioni del campionato del mondo di calcio, dopo il Messico, l'Italia, la Francia e la Germania.
  • Nel periodo 1994-2019 la nazionale brasiliana ha vinto complessivamente undici trofei (due campionati del mondo, cinque Coppe America, quattro Confederations Cup) nelle tre maggiori competizioni per nazionali (mondiale, Coppa America, Confederations Cup) ed è stata finalista tre volte (nel 1995 in Coppa America, nel 1998 al mondiale e nel 1999 alla Confederations Cup).
  • Il Brasile è la nazionale che ha occupato più a lungo la testa della classifica mondiale della FIFA, che ha comandato senza interruzioni dal luglio 1994 al luglio 2001 e successivamente dal giugno 2002 al febbraio 2007. A luglio dello stesso anno, dopo quattro mesi di assenza dal primo posto, il Brasile è riuscito a tornare in testa alla classifica, grazie alla vittoria nella Coppa America 2007, per poi mantenere il vertice fino all'ottobre 2009. Ha occupato nuovamente il primo posto da aprile a maggio 2010, quando è stato scalzato dalla Spagna, nuova squadra campione del mondo.

Statistiche dettagliate sui tornei internazionali

Mondiali

La formazione brasiliana scesa in campo nella finale del campionato mondiale di calcio 1994, vinta dai verdeoro contro l'Italia ai tiri di rigore.
Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1930 Uruguay Uruguay Primo turno 1 0 1 5:2
1934 Italia Italia Ottavi di finale 0 0 1 1:3
1938 Francia Francia Terzo posto Bronze medal world centered-2.svg 3 1 1 14:11
1950 Brasile Brasile Secondo posto Silver medal world centered-2.svg 4 1 1 22:6
1954 Svizzera Svizzera Quarti di finale 1 1 1 8:5
1958 Svezia Svezia Campione Coppa Jules Rimet Icon.svg 5 1 0 16:4
1962 Cile Cile Campione Coppa Jules Rimet Icon.svg 5 1 0 14:5
1966 Inghilterra Inghilterra Primo turno 1 0 2 4:6
1970 Messico Messico Campione Coppa Jules Rimet Icon.svg 6 0 0 19:7
1974 bandiera Germania Ovest Quarto posto 3 2 2 6:4
1978 Argentina Argentina Terzo posto Bronze medal world centered-2.svg 4 3 0 10:3
1982 Spagna Spagna Secondo turno 4 0 1 15:6
1986 Messico Messico Quarti di finale 4 1 0 10:1
1990 Italia Italia Ottavi di finale 3 0 1 4:2
1994 Stati Uniti Stati Uniti Campione FIFA World Cup Icon (Campionato mondiale di calcio).svg 5 2 0 11:3
1998 Francia Francia Secondo posto Silver medal world centered-2.svg 4 1 2 14:10
2002 Corea del Sud Corea del Sud / Giappone Giappone Campione FIFA World Cup Icon (Campionato mondiale di calcio).svg 7 0 0 18:4
2006 Germania Germania Quarti di finale 4 0 1 10:2
2010 Sudafrica Sudafrica Quarti di finale 3 1 1 9:4
2014 Brasile Brasile Quarto posto 3 2 2 11:14
2018 Russia Russia Quarti di finale 3 1 1 8:3
2022 Qatar Qatar Qualificata 0 0 0 0:0

Statistiche

  • Primo turno: 2 volte (1930, 1966)
  • Ottavi di finale: 2 volte (1934, 1990)
  • Quarti di finale: 6 volte (1954, 1982, 1986, 2006, 2010, 2018)
  • Semifinale: 4 volte (1938, 1974, 1978, 2014)
    • Quarto posto: 2 volte (1974, 2014)
    • Terzo posto: 2 volte (1938, 1978)
  • Finale: 7 volte (1950, 1958, 1962, 1970, 1994, 1998, 2002)
    • Secondo posto: 2 volte (1950, 1998)
    • Primo posto: 5 volte (1958, 1962, 1970, 1994, 2002)

Copa América

Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1916 Argentina Argentina Terzo posto Bronze medal southamerica.svg 0 2 1 3:4
1917 Uruguay Uruguay Terzo posto Bronze medal southamerica.svg 1 0 2 7:8
1919 Brasile Brasile Campione Gold medal southamerica.svg 2 1 0 11:3
1920 Cile Cile Terzo posto Bronze medal southamerica.svg 1 0 2 1:8
1921 Argentina Argentina Secondo posto Silver medal southamerica.svg 1 0 2 4:3
1922 Brasile Brasile Campione Gold medal southamerica.svg 2 3 0 7:2
1923 Uruguay Uruguay Quarto posto 0 0 3 2:5
1924 Uruguay Uruguay Rinuncia - - - -
1925 Argentina Argentina Secondo posto Silver medal southamerica.svg 2 1 1 11:9
1926 Cile Cile Rinuncia - - - -
1927 Perù Perù Rinuncia - - - -
1929 Argentina Argentina Rinuncia - - - -
1935 Perù Perù Rinuncia - - - -
1937 Argentina Argentina Secondo posto Silver medal southamerica.svg 4 0 2 17:11
1939 Perù Perù Rinuncia - - - -
1941 Cile Cile Rinuncia - - - -
1942 Uruguay Uruguay Terzo posto Bronze medal southamerica.svg 2 3 1 15:7
1945 Cile Cile Secondo posto Silver medal southamerica.svg 5 0 1 19:5
1946 Argentina Argentina Secondo posto Silver medal southamerica.svg 3 1 1 13:7
1947 Ecuador Ecuador Rinuncia - - - -
1949 Brasile Brasile Campione Gold medal southamerica.svg 7 0 1 46:7
1953 Perù Perù Secondo posto Silver medal southamerica.svg 4 0 3 17:9
1955 Cile Cile Rinuncia - - - -
1956 Uruguay Uruguay Quarto posto 2 2 1 4:5
1957 Perù Perù Secondo posto Silver medal southamerica.svg 4 0 2 23:9
1959 I Argentina Argentina Secondo posto Silver medal southamerica.svg 4 2 0 17:7
1959 II Ecuador Ecuador Terzo posto Bronze medal southamerica.svg 2 0 2 7:10
1963 Bolivia Bolivia Quarto posto 3 1 2 12:13
1967 Uruguay Uruguay Rinuncia - - - -
1975 Itinerante Terzo posto Bronze medal southamerica.svg[51] 5 0 1 16:4
1979 Itinerante Terzo posto Bronze medal southamerica.svg[51] 2 2 2 10:9
1983 Itinerante Secondo posto Silver medal southamerica.svg 2 4 2 8:5
1987 Argentina Argentina Primo turno 1 0 1 5:4
1989 Brasile Brasile Campione Gold medal southamerica.svg 5 2 0 11:1
1991 Cile Cile Secondo posto Silver medal southamerica.svg 4 1 2 12:8
1993 Ecuador Ecuador Quarti di finale 1 2 1 6:4
1995 Uruguay Uruguay Secondo posto Silver medal southamerica.svg 4 2 0 10:3
1997 Bolivia Bolivia Campione Gold medal southamerica.svg 6 0 0 22:3
1999 Paraguay Paraguay Campione Gold medal southamerica.svg 6 0 0 17:2
2001 Colombia Colombia Quarti di finale 2 0 2 5:4
2004 Perù Perù Campione Gold medal southamerica.svg 3 2 1 13:6
2007 Venezuela Venezuela Campione Gold medal southamerica.svg 4 1 1 22:4
2011 Argentina Argentina Quarti di finale 1 3 0 4:3
2015 Cile Cile Quarti di finale 2 1 1 5:4
2016 Stati Uniti Stati Uniti Primo turno 1 1 1 7:2
2019 Brasile Brasile Campione Gold medal southamerica.svg 4 2 0 13:1
2021 Brasile Brasile[57] Secondo posto Silver medal southamerica.svg 5 1 1 12:3

Olimpiadi

Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1920 Anversa Non partecipante - - - -
1924 Parigi Non partecipante - - - -
1928 Amsterdam Non partecipante - - - -
1936 Berlino Non partecipante - - - -
1948 Londra Non partecipante - - - -
  • Nota bene: per le informazioni sui risultati ai Giochi olimpici nelle edizioni successive al 1948 visionare la pagina della nazionale olimpica.

Confederations Cup

La Seleção festeggia la Confederations Cup casalinga del 2013
Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1992 Arabia Saudita Arabia Saudita Non invitata - - - -
1995 Arabia Saudita Arabia Saudita Non invitata - - - -
1997 Arabia Saudita Arabia Saudita Campione Gouden medaille.svg 4 1 0 14:2
1999 Messico Messico Secondo posto Zilveren medaille.svg 4 0 1 18:6
2001 Corea del Sud Corea del Sud / Giappone Giappone Quarto posto 1 2 2 3:3
2003 Francia Francia Primo turno 1 1 1 3:3
2005 Germania Germania Campione Gouden medaille.svg 3 1 1 12:6
2009 Sudafrica Sudafrica Campione Gouden medaille.svg 5 0 0 14:5
2013 Brasile Brasile Campione Gouden medaille.svg 5 0 0 14:3
2017 Russia Russia Non qualificata - - - -

CONCACAF Gold Cup

Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1996 Stati Uniti Stati Uniti Secondo posto Argento 3 0 1 10:3
1998 Stati Uniti Stati Uniti Terzo posto Bronzo 2 2 1 6:2
2003 Stati Uniti Stati Uniti / Messico Messico Secondo posto Argento 3 0 2 6:4

Taça das Nações

Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1964 Brasile Brasile Secondo posto Zilveren medaille.svg 2 0 1 9:5

Campionati Panamericani

Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1952 Cile Santiago del Cile Campione Gold medal america.svg 4 1 0 14:2
1956 Messico Città del Messico Campione Gold medal america.svg 4 1 0 14:5
1960 Costa Rica San José Secondo posto Silver medal america.svg 3 1 2 10:8

Rosa attuale

Lista dei giocatori convocati da Tite per le partite di qualificazioni ai mondiali 2022 contro Cile e Bolivia del 24 e 29 marzo 2022.

Presenze e reti aggiornate al 24 marzo 2022.

N. Pos. Giocatore Data nascita (età) Pres. Reti Squadra
  P Alisson 2 ottobre 1992 (29 anni) 53 0 Inghilterra Liverpool
  P Ederson 17 agosto 1993 (28 anni) 18 0 Inghilterra Manchester City
  P Weverton 13 dicembre 1987 (34 anni) 7 0 Brasile Palmeiras
 
  D Dani Alves 6 maggio 1983 (38 anni) 121 8 Spagna Barcellona
  D Thiago Silva 22 settembre 1984 (37 anni) 105 7 Inghilterra Chelsea
  D Marquinhos 14 maggio 1994 (27 anni) 66 4 Francia Paris Saint-Germain
  D Danilo 15 luglio 1991 (30 anni) 45 1 Italia Juventus
  D Éder Militão 18 gennaio 1998 (24 anni) 20 1 Spagna Real Madrid
  D Alex Telles 15 dicembre 1992 (29 anni) 5 0 Inghilterra Manchester United
  D Felipe 16 maggio 1989 (32 anni) 2 0 Spagna Atlético Madrid
  D Guilherme Arana 14 aprile 1997 (24 anni) 2 0 Brasile Atlético Mineiro
 
  C Philippe Coutinho 12 giugno 1992 (29 anni) 66 20 Inghilterra Aston Villa
  C Casemiro 23 febbraio 1992 (30 anni) 61 5 Spagna Real Madrid
  C Lucas Paquetá 27 agosto 1997 (24 anni) 30 6 Francia Olympique Lione
  C Fred 5 marzo 1993 (29 anni) 25 0 Inghilterra Manchester United
  C Fabinho 23 ottobre 1993 (28 anni) 24 0 Inghilterra Liverpool
  C Arthur 12 agosto 1996 (25 anni) 21 1 Italia Juventus
  C Bruno Guimarães 16 novembre 1997 (24 anni) 5 0 Inghilterra Newcastle United
 
  A Neymar 5 febbraio 1992 (30 anni) 117 71 Francia Paris Saint-Germain
  A Richarlison 10 maggio 1997 (24 anni) 33 11 Inghilterra Everton
  A Vinícius Júnior 12 luglio 2000 (21 anni) 12 1 Spagna Real Madrid
  A Antony 24 febbraio 2000 (22 anni) 8 2 Paesi Bassi Ajax
  A Rodrygo 9 gennaio 2001 (21 anni) 4 1 Spagna Real Madrid
  A Gabriel Martinelli 18 giugno 2001 (20 anni) 1 0 Inghilterra Arsenal

Record individuali


Statistiche aggiornate al 24 marzo 2022..
La nazionale brasiliana disputa occasionalmente partite di esibizione contro squadre di club, selezioni continentali, selezioni FIFA, di varie federazioni o leghe nazionali e perfino contro enti o fondazioni. Tutte queste partite, non essendo riconosciute dalla FIFA, non entrano a far parte delle statistiche individuali di presenze e di reti.

I giocatori in grassetto sono ancora in attività con la maglia della nazionale.

Cafu, primatista di presenze con la nazionale brasiliana (142)
Pelé, primatista di gol segnati con la nazionale verdeoro (77 in 92 presenze)

Record di presenze

Pos. Giocatore Presenze Gol Periodo
1 Cafu 142 5 1990-2006
2 Roberto Carlos 125 11 1992-2006
3 Dani Alves 121 8 2006-
4 Neymar 117 71 2010-
5 Thiago Silva 105 7 2008-
Lúcio 4 2000-2011
7 Cláudio Taffarel 101 0 1988-1998
8 Robinho 100 28 2003-2017
9 Djalma Santos 98 3 1952-1968
Ronado 62 1994-2011

Record di gol[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Giocatore Gol Presenze Periodo Media reti
1 Pelé 77 92 1957-1971 0.84
2 Neymar 71 117 2010- 0.61
3 Ronaldo 62 98 1994-2011 0.63
4 Romário 55 70 1987-2005 0.79
5 Zico 48 71 1976-1986 0.67
6 Bebeto 39 75 1985-1998 0.52
7 Rivaldo 35 74 1993-2003 0.46
8 Jairzinho 33 81 1964-1982 0.40
Ronaldinho 97 1999-2013 0.34
10 Ademir 32 39 1945-1953 0.82
Tostão 54 1966-1972 0.59

Allenatori

Tutte le rose

Mondiali

Coppa del Mondo FIFA 1930
Joel, P Velloso, D Brilhante, D Itália, D Oscarino, D Zé Luiz, C Benevenuto, C Fausto, C Fernando, C Fortes, C Hermógenes, C Ivan Mariz, C Pamplona, A Araken, A Benedicto, A Carvalho Leite, A Doca, A Manoelzinho, A Moderato, A Nilo, A Poly, A Preguinho, A Russinho, A TeóphiloCTPíndaro
Coppa del Mondo FIFA 1934
Germano, P Pedrosa, D Luís Luz, D Octacílio, D Sylvio, C Ariel, C Canalli, C Martim, C Tinoco, C Waldyr, A Armandinho, A Átila, A Carvalho Leite, A Leônidas, A Luisinho, A Patesko, A Waldemar de BritoCTVinhaes
Coppa del Mondo FIFA 1938
Batatais, P Walter, D Domingos da Guia, D Jaú, D Martim, D Nariz, C Afonsinho, C Argemiro, C Brandão, C Britto, C Machado, C Zezé Procópio, A Hércules, A Leônidas, A Lopes, A Luisinho, A Niginho, A Patesko, A Perácio, A Roberto, A Romeu, A TimCTPimenta
Coppa del Mondo FIFA 1950
Barbosa, P Castilho, D Augusto, D Ely, D Juvenal, D Nena, D Nílton Santos, C Bauer, C Bigode, C Danilo, C Noronha, C Rui, A Adãozinho, A Ademir, A Alfredo, A Baltazar, A Chico, A Friaça, A Jair, A Maneca, A Rodrigues, A ZizinhoCTCosta
Coppa del Mondo FIFA 1954
Castilho, 2 Djalma Santos, 3 Nílton Santos, 4 Brandãozinho, 5 Pinheiro, 6 Bauer, 7 Julinho, 8 Didi, 9 Baltazar, 10 Pinga, 11 Rodrigues, 12 Paulinho, 13 Alfredo, 14 Ely, 15 Mauro Ramos, 16 Dequinha, 17 Maurinho, 18 Humberto, 19 Índio, 20 Rubens, 21 Veludo, 22 CabeçãoCTZezé Moreira
Coppa del Mondo FIFA 1958
Castilho, 2 Bellini, 3 Gilmar, 4 Djalma Santos, 5 Dino Sani, 6 Didi, 7 Zagallo, 8 Oreco, 9 Zózimo, 10 Pelé, 11 Garrincha, 12 Nílton Santos, 13 Moacir, 14 De Sordi, 15 Orlando Peçanha, 16 Mauro Ramos, 17 Joel, 18 Mazola, 19 Zito, 20 Vavá, 21 Dida, 22 PepeCTFeola
Coppa del Mondo FIFA 1962
Gilmar, 2 Djalma Santos, 3 Mauro Ramos, 4 Zito, 5 Zózimo, 6 Nílton Santos, 7 Garrincha, 8 Didi, 9 Coutinho, 10 Pelé, 11 Pepe, 12 Jair Marinho, 13 Bellini, 14 Jurandir, 15 Altair, 16 Zequinha, 17 Mengálvio, 18 Jair da Costa, 19 Vavá, 20 Amarildo, 21 Zagallo, 22 CastilhoCTMoreira
Coppa del Mondo FIFA 1966
Gilmar, 2 Djalma Santos, 3 Fidélis, 4 Bellini, 5 Brito, 6 Altair, 7 Orlando Peçanha, 8 Paulo Henrique, 9 Rildo, 10 Pelé, 11 Gérson, 12 Manga, 13 Denílson, 14 Lima, 15 Zito, 16 Garrincha, 17 Jairzinho, 18 Alcindo, 19 Silva, 20 Tostão, 21 Paraná, 22 EduCTFeola
Coppa del Mondo FIFA 1970
Félix, 2 Brito, 3 Piazza, 4 Carlos Alberto, 5 Clodoaldo, 6 Marco Antônio, 7 Jairzinho, 8 Gérson, 9 Tostão, 10 Pelé, 11 Rivelino, 12 Ado, 13 Roberto Miranda, 14 Baldocchi, 15 Fontana, 16 Everaldo, 17 Joel, 18 Paulo César, 19 Edu, 20 Dario, 21 Zé Maria, 22 LeãoCTZagallo
Coppa del Mondo FIFA 1974
Leão, 2 Luís Pereira, 3 Marinho Peres, 4 Zé Maria, 5 Piazza, 6 Marinho Chagas, 7 Jairzinho, 8 Leivinha, 9 César, 10 Rivelino, 11 Paulo César, 12 Renato, 13 Valdomiro, 14 Nelinho, 15 Alfredo, 16 Marco Antônio, 17 Carpegiani, 18 Ademir da Guia, 19 Mirandinha, 20 Edu, 21 Dirceu, 22 Valdir PeresCTZagallo
Coppa del Mondo FIFA 1978
Leão, 2 Toninho, 3 Oscar, 4 Amaral, 5 Cerezo, 6 Edinho, 7 Zé Sérgio, 8 Zico, 9 Reinaldo, 10 Rivelino, 11 Dirceu, 12 Carlos, 13 Nelinho, 14 Abel, 15 Polozzi, 16 Rodrigues Neto, 17 Batista, 18 Gil, 19 Jorge Mendonça, 20 Roberto Dinamite, 21 Chicão, 22 Valdir PeresCTCoutinho
Coppa del Mondo FIFA 1982
Valdir Peres, 2 Leandro, 3 Oscar, 4 Luizinho, 5 Cerezo, 6 Júnior, 7 Paulo Isidoro, 8 Sócrates, 9 Serginho, 10 Zico, 11 Éder, 12 Paulo Sérgio, 13 Edevaldo, 14 Juninho, 15 Falcão, 16 Edinho, 17 Pedrinho, 18 Batista, 19 Renato, 20 Roberto Dinamite, 21 Dirceu, 22 CarlosCTSantana
Coppa del Mondo FIFA 1986
Carlos, 2 Édson, 3 Oscar, 4 Edinho, 5 Falcão, 6 Júnior, 7 Müller, 8 Casagrande, 9 Careca, 10 Zico, 11 Edivaldo, 12 Paulo Vítor, 13 Josimar, 14 Júlio César, 15 Alemão, 16 Mauro Galvão, 17 Branco, 18 Sócrates, 19 Elzo, 20 Silas, 21 Valdo, 22 LeãoCTSantana
Coppa del Mondo FIFA 1990
Taffarel, 2 Jorginho, 3 Ricardo Gomes, 4 Dunga, 5 Alemão, 6 Branco, 7 Bismarck, 8 Valdo, 9 Careca, 10 Silas, 11 Romário, 12 Acácio, 13 Mozer, 14 Aldair, 15 Müller, 16 Bebeto, 17 Renato Gaúcho, 18 Mazinho, 19 Ricardo Rocha, 20 Tita, 21 Mauro Galvão, 22 Zé CarlosCTLazaroni
Coppa del Mondo FIFA 1994
Taffarel, 2 Jorginho, 3 Ricardo Rocha, 4 Ronaldão, 5 Mauro Silva, 6 Branco, 7 Bebeto, 8 Dunga, 9 Zinho, 10 Raí, 11 Romário, 12 Zetti, 13 Aldair, 14 Cafu, 15 Márcio Santos, 16 Leonardo, 17 Mazinho, 18 Paulo Sérgio, 19 Müller, 20 Ronaldo, 21 Viola, 22 GilmarCTParreira
Coppa del Mondo FIFA 1998
Taffarel, 2 Cafu, 3 Aldair, 4 Júnior Baiano, 5 César Sampaio, 6 Roberto Carlos, 7 Giovanni, 8 Dunga, 9 Ronaldo, 10 Rivaldo, 11 Emerson, 12 Carlos Germano, 13 Zé Carlos, 14 Gonçalves, 15 André Cruz, 16 Zé Roberto, 17 Doriva, 18 Leonardo, 19 Denílson, 20 Bebeto, 21 Edmundo, 22 DidaCTZagallo
Coppa del Mondo FIFA 2002
Marcos, 2 Cafu, 3 Lúcio, 4 Roque Júnior, 5 Edmílson, 6 Roberto Carlos, 7 Ricardinho, 8 Gilberto Silva, 9 Ronaldo, 10 Rivaldo, 11 Ronaldinho, 12 Dida, 13 Belletti, 14 Polga, 15 Kléberson, 16 Júnior, 17 Denílson, 18 Vampeta, 19 Juninho, 20 Edílson, 21 Luizão, 22 Rogério Ceni, 23 KakáCTScolari
Coppa del Mondo FIFA 2006
Dida, 2 Cafu, 3 Lúcio, 4 Juan, 5 Emerson, 6 Roberto Carlos, 7 Adriano, 8 Kaká, 9 Ronaldo, 10 Ronaldinho, 11 Zé Roberto, 12 Rogério Ceni, 13 Cicinho, 14 Luisão, 15 Cris, 16 Gilberto, 17 Gilberto Silva, 18 Mineiro, 19 Juninho, 20 Ricardinho, 21 Fred, 22 Júlio César, 23 RobinhoCTParreira
Coppa del Mondo FIFA 2010
Júlio César, 2 Maicon, 3 Lúcio, 4 Juan, 5 Felipe Melo, 6 Michel Bastos, 7 Elano, 8 Gilberto Silva, 9 Luís Fabiano, 10 Kaká, 11 Robinho, 12 Gomes, 13 Dani Alves, 14 Luisão, 15 Thiago Silva, 16 Gilberto, 17 Josué, 18 Ramires, 19 Júlio Baptista, 20 Kléberson, 21 Nilmar, 22 Doni, 23 GrafiteCTDunga
Coppa del Mondo FIFA 2014
Jefferson, 2 Dani Alves, 3 Thiago Silva, 4 David Luiz, 5 Fernandinho, 6 Marcelo, 7 Hulk, 8 Paulinho, 9 Fred, 10 Neymar, 11 Oscar, 12 Júlio César, 13 Dante, 14 Maxwell, 15 Henrique, 16 Ramires, 17 Luiz Gustavo, 18 Hernanes, 19 Willian, 20 Bernard, 21 , 22 Victor, 23 MaiconCTScolari
Coppa del Mondo FIFA 2018
Alisson, 2 Thiago Silva, 3 Miranda, 4 Geromel, 5 Casemiro, 6 Filipe Luís, 7 Douglas Costa, 8 Renato Augusto, 9 Gabriel Jesus, 10 Neymar, 11 Coutinho, 12 Marcelo, 13 Marquinhos, 14 Danilo, 15 Paulinho, 16 Cássio, 17 Fernandinho, 18 Fred, 19 Willian, 20 Firmino, 21 Taison, 22 Fagner, 23 EdersonCTTite

Campeonato Sudamericano de Football/Copa América

Campeonato Sudamericano 1916
Casemiro, P Marcos, D Carlito, D Nery, D Orlando, D Osny, C Facchine, C Galo, C Sidney, A Alencar, A Amílcar, A Arnaldo, A Demósthenes, A Friedenreich, A Lagreca, A Mimi, A Luiz Menezes, A Lulu, A Mimi SodréCTLagreca
Campeonato Sudamericano 1917
Casemiro, P Otto, D Chico Netto, D De Paiva, D Osny, D Vidal, C Adhemar, C Galo, C Paula Ramos, C Picagli, A Amílcar, A Arnaldo, A Caetano, A Couto, A Dias, A Haroldo, A Lagreca, A Millon, A NecoCTLagreca
Campeonato Sudamericano 1919
Dyonísio, P Marcos, D Bianco, D Palamone, D Picagli, D Píndaro, C Amílcar, C Fortes, C Galo, C Laís, C Martins, C Sérgio, A Arlindo, A Arnaldo, A Carregal, A Friedenreich, A Haroldo, A Heitor, A Luiz Menezes, A Millon, A NecoCTHaroldo
Campeonato Sudamericano 1920
Ayrton, P Kuntz, D De Maria, D Japonês, D Martins, D Telephone, C Adhemar, C Fortes, C João, C Rodrigo, C Sisson, A Alvariza, A Castelhano, A Claudionor, A Constantino, A Junqueira, A Nonô, A ZezéCTOswaldo Gomes
Campeonato Sudamericano 1921
Carnaval, P Kuntz, D Barata, D Caratório, D Telefone, C Afredinho, C Dino, C Laís, C Pena, C Suíço, A Candiota, A Frederico, A Machado, A Maxabomba, A Nonô, A Orlandinho, A Paulo Vianna, A ZezéCTVianna Netto
Campeonato Sudamericano 1922
Kuntz, P Marcos, D Barthô, D Chico Netto, D Palamone, C Amílcar, C Fortes, C Laís, C Nesi, C Xingô, A Formiga, A Friedenreich, A Heitor, A Junqueira, A Neco, A Rodrigues, A Tatú, A ZezéCTHaroldo
Campeonato Sudamericano 1923
David, P Nélson, D Alemão, D Pennaforte, C Dino, C Hermógenes, C Mica, C Nesi, C Seabra, C Soda, A Amaro, A Coelho, A Mário Seixas, A Nilo, A Paschoal, A Torteroli, A ZezéCTChico Netto
Campeonato Sudamericano 1925
Batalha, P Tuffy, D Clodô, D Hélcio, D Pennaforte, C Floriano, C Fortes, C Nascimento, C Pamplona, C Rueda, A Filó, A Friedenreich, A Lagarto, A Moderato, A Nilo, A Oswaldinho, A RussinhoCTPlatero
Campeonato Sudamericano 1937
Rei, P Jurandir, D Carnera, D Jaú, D Nariz, C Afonsinho, C Brandão, C Britto, C Canalli, C Tunga, C Zarzur, A Bahia, A Cardeal, A Carreiro, A Carvalho Leite, A Luisinho, A Niginho, A Patesko, A Roberto, A TimCTPimenta
Campeonato Sudamericano 1942
Aymoré Moreira, P Cajú, D Begliomini, D Domingos da Guia, D Jaime de Almeida, D Norival, D Osvaldo, C Afonsinho, C Argemiro, C Brandão, C Dino, C Zizinho, A Cláudio, A Joanino, A Patesko, A Paulo, A Pedro Amorim, A Pipí, A Pirillo, A Russo, A Servílio, A TimCTPimenta
Campeonato Sudamericano 1945
Oberdan, P Jurandir, D Begliomini, D Domingos da Guia, D Jaime de Almeida, D Newton, D Norival, D Rui, C Biguá, C Danilo, C Jorginho, C Zezé Procópio, C Zizinho, A Ademir, A Alfredo, A Djalma, A Heleno, A Jair, A Pedro Amorim, A Servílio, A Tesourinha, A VevéCTCosta
Campeonato Sudamericano 1946
Ary, P Luiz Borracha, D Augusto, D Domingos da Guia, D Jaime de Almeida, D Newton, D Norival, D Rui, C Aleixo, C Danilo, C Ivan, C Teixeirinha, C Zezé Procópio, C Zizinho, A Ademir, A Chico, A Eduardo Lima, A Heleno, A Jair, A Leônidas, A Tesourinha, A VevéCTCosta
Campeonato Sudamericano 1949
Barbosa, P Osvaldo, D Augusto, D Bauer, D Bigode, D Mauro Ramos, D Nílton Santos, D Wilson, C Danilo, C Ely, C Noronha, C Rui, C Zizinho, A Ademir, A Canhotinho, A Cláudio, A Jair, A Nininho, A Octávio, A Orlando, A Simão, A TesourinhaCTCosta
Campeonato Sudamericano 1953
Barbosa, P Castilho, P Gilmar, D Alfredo, D Bauer, D Djalma Santos, D Haroldo, D Nílton Santos, D Pinheiro, C Brandãozinho, C Danilo, C Didi, C Ely, C Pinga, C Zizinho, A Ademir, A Baltazar, A Cláudio, A Ipojucan, A Julinho, A RodriguesCTMoreira
Campeonato Sudamericano 1956
Cabeção, P Gilmar, P Paulo, D Alfredo, D De Sordi, D Djalma Santos, D Formiga, D Mauro Ramos, D Olavo, C Julião, C Roberto Belangero, C Zito, A Álvaro, A Baltazar, A Canhoteiro, A Del Vecchio, A Jair, A Luisinho, A Maurinho, A Néstor, A Tite, A ZezinhoCTBrandão
Campeonato Sudamericano 1957
Castilho, P Edgard, P Gilmar, D Bellini, D Djalma Santos, D Édson, D Nílton Santos, D Olavo, D Oreco, D Paulinho, C Didi, C Dino Sani, C Roberto Belangero, C Zito, C Zózimo, A Cláudio, A Evaristo, A Garrincha, A Joel, A Índio, A Pepe, A ZizinhoCTBrandão
Campeonato Sudamericano 1959 (Argentina)
Castilho, P Gilmar, D Bellini, D Coronel, D Djalma Santos, D Nílton Santos, D Orlando Peçanha, D Paulinho, C Chinesinho, C Didi, C Dino Sani, C Dorval, C Esteves, C Formiga, C Zito, A Almir Pernambuquinho, A Garrincha, A Henrique, A Mauro Ramos, A Paulo Valentim, A Pelé, A ZagalloCTFeola
Campeonato Sudamericano 1959 (Ecuador)
Valter, P Waldemar, D Biu, D Bria, D Clóvis, D Dodô, D Édson, D Geroldo, D Givaldo, D Servílio, D Zequinha, C Fernando, C Geraldo, C Goiano, C Traçaia, C Zé de Mello, C Zé Maria, A Elcy, A Elias, A Moacir, A Paulo, A TiãoCTCardoso
Campeonato Sudamericano 1963
Marcial, P Silas, D Jorge, D Mário Tito, D Massinha, D Píter, D William, C Cláudio, C Geraldino, C Hilton Vaccari, C Procópio Cardoso, A Almir, A Altamiro, A Amauri, A Amauri Silva, A Ari, A Fernando, A Flávio Minuano, A Hilton Chaves, A Marco Antônio, A Oswaldo, A Tião MacaléCTMoreira
Copa América 1975
Careca, P Raul, P Valdir Peres, D Amaral, D Darci, D Getúlio, D Luís Pereira, D Miguel, D Modesto, D Morais, D Nelinho, D Neto, D Piazza, D Vanderley Lázaro, D Vantuir, C Ângelo, C Danival, C Dirceu Lopes, C Geraldo, C Ivo, C Vanderlei, C Zé Carlos, A Campos, A Eduardo Amorim, A Joãozinho, A Marcelo, A Palhinha, A Reinaldo, A Roberto Batata, A Roberto Dinamite, A RomeuCTBrandão
Copa América 1979
Carlos, P João Leite, P Leão, D Amaral, D Edinho, D Gomes, D Marco Antônio, D Nelinho, D Oscar, D Pedrinho, D Rondinelli, D Toninho, C Adílio, C Batista, C Carpegiani, C Cerezo, C Chicão, C Falcão, C Júnior, C Pintinho, C Pita, C Renato, C Sócrates, C Zenon, C Zico, A Éder, A Jair Gaúcho, A João Paulo, A Juary, A Nílton Batata, A Palhinha, A Roberto Dinamite, A Serginho, A Tarciso, A Tita, A Zé Sérgio, A ZezéCTCoutinho
Copa América 1983
Leão, 2 Leandro, 3 Márcio, 4 Mozer, 5 Andrade, 6 Júnior, 7 Renato Gaúcho, 8 Sócrates, 9 Roberto Dinamite, 10 Tita, 11 Jorginho, 12 João Marcos, 13 Paulo Roberto, 14 Toninho Carlos, 15 Wladimir, 16 China, 17 Renato, 18 Careca, 19 Éder, 20 Leiz, 21 João Paulo, 22 Acácio, 23 Geraldo, 24 Mendonça, 25 DouglasCTParreira
Copa América 1987
Carlos, 2 Josimar, 3 Geraldão, 4 Ricardo Rocha, 5 Douglas, 6 Nelsinho, 7 Müller, 8 Raí, 9 Careca, 10 Edu Marangon, 11 Valdo, 12 Zé Carlos, 13 Jorginho, 14 Ricardo Gomes, 15 Júlio César, 16 Dunga, 17 Edu, 18 Silas, 19 Romário, 20 Mirandinha, 21 João Paulo, 22 RégisCTCarlos Alberto
Copa América 1989
Taffarel, 2 Mazinho, 3 Mauro Galvão, 4 André Cruz, 5 Branco, 6 Ricardo Gomes, 7 Bebeto, 8 Geovani, 9 Valdo, 10 Tita, 11 Romário, 12 Acácio, 13 Josimar, 14 Aldair, 15 Alemão, 16 Cristóvão, 17 Dunga, 18 Renato Gaúcho, 19 Baltazar, 20 Silas, 21 Charles, 22 Zé CarlosCTLazaroni
Copa América 1991
Taffarel, 2 Mazinho, 3 Cléber, 4 Ricardo Rocha, 5 Mauro Silva, 6 Branco, 7 Renato Gaúcho, 8 Valdir, 9 Careca III, 10 Neto, 11 João Paulo, 12 Sérgio, 13 Cafu, 14 Wilson Gottardo, 15 Márcio Santos, 16 Lira, 17 Márcio, 18 Raí, 19 Luís Henrique, 20 Mazinho II, 21 Sílvio, 22 RonaldoCTFalcão
Copa América 1993
Taffarel, 2 Cafu, 3 Antônio Carlos, 4 Válber, 5 César Sampaio, 6 Roberto Carlos, 7 Edmundo, 8 Boiadeiro, 9 Müller, 10 Palhinha, 11 Zinho, 12 Carlos, 13 Luiz Carlos Winck, 14 Luís Henrique, 15 Paulão, 16 Elivélton, 17 Luisinho, 18 Marquinhos, 19 Edílson, 20 Almir, 21 Viola, 22 ZettiCTParreira
Copa América 1995
Taffarel, 2 Jorginho, 3 Aldair, 4 Ronaldão, 5 César Sampaio, 6 Roberto Carlos, 7 Edmundo, 8 Dunga, 9 Túlio, 10 Juninho Paulista, 11 Zinho, 12 Danrlei, 13 Rodrigo, 14 André Cruz, 15 Narciso, 16 Leandro Ávila, 17 Beto, 18 Leonardo, 19 Souza, 20 Ronaldo, 21 Sávio, 22 DidaCTZagallo
Copa América 1997
Taffarel, 2 Cafu, 3 Aldair, 4 Márcio Santos, 5 Mauro Silva, 6 Roberto Carlos, 7 Giovanni, 8 Dunga, 9 Ronaldo, 10 Leonardo, 11 Romário, 12 Carlos Germano, 13 Djalminha, 14 Zé Maria, 15 Célio Silva, 16 Gonçalves, 17 Zé Roberto, 18 César Sampaio, 19 Flávio Conceição, 20 Denílson, 21 Edmundo, 22 Paulo NunesCTZagallo
Copa América 1999
Dida, 2 Cafu, 3 Odvan, 4 Antônio Carlos, 5 Emerson, 6 Roberto Carlos, 7 Amoroso, 8 Vampeta, 9 Ronaldo, 10 Rivaldo, 11 Alex, 12 Marcos, 13 Evanílson, 14 César, 15 João Carlos, 16 Serginho, 17 Marcos Paulo, 18 Flávio Conceição, 19 Beto, 20 Christian, 21 Ronaldinho, 22 Zé RobertoCTLuxemburgo
Copa América 2001
Marcos, 2 Belletti, 3 Cris, 4 Roque Júnior, 5 Eduardo Costa, 6 Roger, 7 Geovanni, 8 Emerson, 9 Guilherme, 10 Juninho Paulista, 11 Denílson, 12 Dida, 13 Alessandro, 14 Luisão, 15 Juan, 16 Júnior, 17 Juninho Pernambucano, 18 Rochemback, 19 Fernando, 20 Alex, 21 Ewerthon, 22 JardelCTScolari
Copa América 2004
Júlio César, 2 Mancini, 3 Luisão, 4 Juan, 5 Renato, 6 Gustavo Nery, 7 Adriano, 8 Kléberson, 9 Luís Fabiano, 10 Alex, 11 Edu, 12 Fábio, 13 Maicon, 14 Bordon, 15 Cris, 16 Dudu Cearense, 17 Adriano Correia, 18 Júlio Baptista, 19 Diego, 20 Felipe, 21 Oliveira, 22 Vágner LoveCTParreira
Copa América 2007
Hélton, 2 Maicon, 3 Alex, 4 Juan, 5 Mineiro, 6 Gilberto, 7 Elano, 8 Gilberto Silva, 9 Vágner Love, 10 Diego, 11 Robinho, 12 Doni, 13 Dani Alves, 14 Naldo, 15 Alex Silva, 16 Kléber, 17 Josué, 18 Fernando, 19 Júlio Baptista, 20 Anderson, 21 Fred, 22 Afonso AlvesCTDunga
Copa América 2011
Júlio César, 2 Dani Alves, 3 Lúcio, 4 Thiago Silva, 5 Lucas Leiva, 6 André Santos, 7 Robinho, 8 Ramires, 9 Pato, 10 Ganso, 11 Neymar, 12 Victor, 13 Maicon, 14 Luisão, 15 Sandro, 16 Elano, 17 Elias, 18 Lucas, 19 Fred, 20 Jádson, 21 Adriano, 22 Jefferson, 23 David LuizCTMano Menezes
Copa América 2015
Jefferson, 2 Dani Alves, 3 Miranda, 4 David Luiz, 5 Fernandinho, 6 Filipe Luís, 7 Douglas Costa, 8 Elias, 9 Diego Tardelli, 10 Neymar, 11 Firmino, 12 Neto, 13 Marquinhos, 14 Thiago Silva, 15 Geferson, 16 Fabinho, 17 Fred, 18 Éverton Ribeiro, 19 Willian, 20 Robinho, 21 Coutinho, 22 Casemiro, 23 Marcelo GroheCTDunga
Copa América Centenario
Alisson, 2 Dani Alves, 3 Miranda, 4 Gil, 5 Casemiro, 6 Filipe Luís, 7 Ganso, 8 Elias, 9 Jonas, 10 Lucas Lima, 11 Gabriel, 12 Diego Alves, 13 Marquinhos, 14 Rodrigo Caio, 15 Fabinho, 16 Douglas Santos, 17 Walace, 18 Renato Augusto, 19 Willian, 20 Lucas, 21 Hulk, 22 Coutinho, 23 Marcelo GroheCTDunga
Copa América 2019
Alisson, 2 Thiago Silva, 3 Miranda, 4 Marquinhos, 5 Casemiro, 6 Filipe Luís, 7 Neres, 8 Arthur, 9 Gabriel Jesus, 10 Willian, 11 Coutinho, 12 Alex Sandro, 13 Dani Alves, 14 Militão, 15 Allan, 16 Cássio, 17 Fernandinho, 18 Paquetá, 19 Everton, 20 Firmino, 21 Richarlison, 22 Fagner, 23 EdersonCTTite
Copa América 2021
Alisson, 2 Danilo, 3 Thiago Silva, 4 Marquinhos, 5 Casemiro, 6 Alex Sandro, 7 Richarlison, 8 Fred, 9 Gabriel Jesus, 10 Neymar, 11 Éverton Ribeiro, 12 Weverton, 13 Emerson, 14 Militão, 15 Fabinho, 16 Renan Lodi, 17 Paquetá, 18 Vinícius Jr., 19 Everton Soares, 20 Firmino, 21 Gabriel Barbosa, 22 Felipe/Léo Ortiz, 23 Ederson, 25 Douglas LuizCTTite

Confederations Cup

FIFA Confederations Cup 1997
Dida, 2 Cafu, 3 Aldair, 4 Júnior Baiano, 5 Dunga, 6 Roberto Carlos, 7 Bebeto, 8 Flávio Conceição, 9 Ronaldo, 10 Leonardo, 11 Romário, 12 Rogério Ceni, 13 Zé Maria, 14 Gonçalves, 15 Zé Roberto, 16 César Sampaio, 17 Doriva, 18 Denílson, 19 Juninho Paulista, 20 Rivaldo, 21 Rodrigo, 22 RussoCTZagallo
FIFA Confederations Cup 1999
Dida, 2 Evanílson, 3 Odvan, 4 João Carlos, 5 Flávio Conceição, 6 Serginho, 7 Ronaldinho, 8 Emerson, 9 Christian, 10 Alex, 11 Zé Roberto, 12 Marcos, 13 César, 14 Luiz Alberto, 15 Marcos Paulo, 16 Athirson, 17 Beto, 18 Roni, 19 Warley, 20 VampetaCTLuxemburgo
FIFA Confederations Cup 2001
Dida, 2 Zé Maria, 3 Lúcio, 4 Edmílson, 5 Léomar, 6 Gustavo Nery, 7 Leandro, 8 Vampeta, 9 Sonny Anderson, 10 Robert, 11 Carlos Miguel, 12 Carlos Germano, 13 Evanílson, 14 César, 15 Caçapa, 16 Léo, 17 Vágner, 18 Rochemback, 19 Júlio Baptista, 20 Ramon, 21 Washington, 22 Magno Alves, 23 Fábio CostaCTLeão
FIFA Confederations Cup 2003
Dida, 2 Belletti, 3 Lúcio, 4 Juan, 5 Emerson, 6 Gilberto, 7 Ronaldinho, 8 Kléberson, 9 Adriano, 10 Ricardinho, 11 Gil, 12 Júlio César, 13 Maurinho, 14 Fábio Luciano, 15 Edu Dracena, 16 Kléber, 17 Eduardo Costa, 18 Dudu Cearense, 19 Adriano Gabiru, 20 Alex, 21 Ilan, 22 Luís Fabiano, 23 FábioCTParreira
FIFA Confederations Cup 2005
Dida, 2 Maicon, 3 Lúcio, 4 Roque Júnior, 5 Emerson, 6 Gilberto, 7 Robinho, 8 Kaká, 9 Adriano, 10 Ronaldinho, 11 Zé Roberto, 12 Marcos, 13 Cicinho, 14 Juan, 15 Luisão, 16 Léo, 17 Gilberto Silva, 18 Juninho, 19 Renato, 20 Júlio Baptista, 21 Oliveira, 22 Edu, 23 GomesCTParreira
FIFA Confederations Cup 2009
Júlio César, 2 Maicon, 3 Lúcio, 4 Juan, 5 Felipe Melo, 6 Kléber, 7 Elano, 8 Gilberto Silva, 9 Luís Fabiano, 10 Kaká, 11 Robinho, 12 Victor, 13 Dani Alves, 14 Luisão, 15 Miranda, 16 André Santos, 17 Josué, 18 Ramires, 19 Júlio Baptista, 20 Kléberson, 21 Pato, 22 Nilmar, 23 GomesCTDunga
FIFA Confederations Cup 2013
Jefferson, 2 Dani Alves, 3 Thiago Silva, 4 David Luiz, 5 Fernando, 6 Marcelo, 7 Lucas, 8 Hernanes, 9 Fred, 10 Neymar, 11 Oscar, 12 Júlio César, 13 Dante, 14 Filipe Luís, 15 Jean, 16 Réver, 17 Luiz Gustavo, 18 Paulinho, 19 Hulk, 20 Bernard, 21 , 22 Diego Cavalieri, 23 JádsonCTScolari

Gold Cup

CONCACAF Gold Cup 1996
Dida, 2 Zé Maria, 3 Alexandre Lopes, 4 Narciso, 5 Flávio Conceição, 6 André Luiz, 7 Caio, 8 Amaral, 9 Iranildo, 10 Arílson, 11 Sávio, 12 Danrlei, 13 Carlinhos Paulista, 14 Gélson Baresi, 15 Zé Roberto, 16 Zé Elias, 17 Beto, 18 Jamelli, 19 Souza, 20 Leandro MachadoCTZagallo
CONCACAF Gold Cup 1998
Taffarel, 2 Zé Maria, 3 Júnior Baiano, 4 Gonçalves, 5 Mauro Silva, 6 Júnior, 7 Edmundo, 8 Flávio Conceição, 9 Zinho, 10 Denílson, 11 Romário, 12 Carlos Germano, 13 Russo, 14 César, 15 Sylvinho, 16 Doriva, 17 Assunção, 18 Sérgio Manoel, 19 Donizete, 20 ÉlberCTZagallo
CONCACAF Gold Cup 2003
Gomes, 2 Maicon, 3 Luisão, 4 Alex, 5 Adriano, 6 Paulo Almeida, 7 Júlio Baptista, 8 Kaká, 9 Ewerthon, 10 Diego, 11 Robinho, 12 Negri, 13 Coelho, 14 André Bahia, 15 Nilmar, 16 Nádson, 17 Carlos Alberto, 18 Thiago MottaCTRicardo Gomes

Mundialito

Mundialito 1980
Carlos, 2 Edevaldo, 3 Oscar, 4 Luizinho, 5 Batista, 6 Júnior, 7 Tita, 8 Cerezo, 9 Sócrates, 10 Renato, 11 Zé Sérgio, 12 João Leite, 13 Getúlio, 14 Juninho, 15 Edinho, 16 Paulo Isidoro, 17 Serginho, 18 ÉderCTSantana

Campionato Panamericano

Campionato Panamericano 1952
Cabeção, P Castilho, P Osvaldo, D Araty, D Bigode, D Djalma Santos, D Nílton Santos, D Pinheiro, C Bauer, C Brandãozinho, C Didi, C Ely, C Gérson, C Ruarinho, A Ademir, A Baltazar, A Friaça, A Ipojucan, A Julinho, A Nívio, A Pinga, A Rodrigues, A RubensCTZezé Moreira
Campionato Panamericano 1956
Sérgio Moacir, P Paulinho, P Valdir, D Aírton, D Duarte, D Ênio Rodrigues, D Figueiró, D Florindo, D Oreco, D Ortunho, C Ênio Andrade, C Jerônimo, C Odorico, C Milton Kuelle, C Sarará, A Bodinho, A Chinesinho, A Hercílio, A Juarez, A Larry, A Luizinho, A Raul KleinCTTeté
Campionato Panamericano 1960
Irno, P Suly, D Aírton, D Bruno, D Calvet, D Ênio Rodrigues, D Mengálvio, D Orlando, D Ortunho, D Soligo, C Élton, C Gessy, C Ivo Diogo, C Jurandir, C Marino, C Milton Kuelle, A Kim, A Alfeu, A Gilberto, A JuarezCTFoguinho

Giochi olimpici

NOTA: per le informazioni sulle rose successive al 1948 visionare la pagina della nazionale olimpica.

Confronti con altre nazionali

Tra gli avversari nazionali contro cui sono stati disputati almeno 10 incontri, il Brasile presenta i seguenti saldi (aggiornati al 6 luglio 2018):

  • Nota: le partite terminate ai calci di rigore sono considerate pareggiate.

Saldo positivo

Nazionale Giocate Vinte Pareggiate Perse Reti fatte Reti subite Differenza reti Ultima vittoria Ultimo pari Ultima sconfitta
Paraguay Paraguay 77 47 19 11 168 61 +107 28 marzo 2017 28 giugno 2019 15 giugno 2008
Uruguay Uruguay 75 36 19 20 135 95 +40 17 novembre 2020 10 luglio 2007 1º luglio 2001
Cile Cile 69 48 14 8 161 60 +101 11 ottobre 2017 28 giugno 2014 9 ottobre 2015
Perù Perù 44 31 9 4 97 31 +66 14 ottobre 2020 18 novembre 2007 13 giugno 2016
Messico Messico 40 23 7 10 71 36 +35 2 luglio 2018 17 giugno 2014 3 giugno 2012
Bolivia Bolivia 31 22 4 5 104 25 +79 9 ottobre 2020 5 ottobre 2017 11 ottobre 2009
Ecuador Ecuador 30 25 3 2 93 22 +71 31 agosto 2017 29 marzo 2009 17 novembre 2004
Colombia Colombia 28 17 9 2 60 14 +46 7 settembre 2016 5 settembre 2017 13 luglio 1991
Venezuela Venezuela 25 21 3 1 88 7 +81 13 novembre 2020 19 giugno 2019 6 giugno 2008
Inghilterra Inghilterra 25 11 10 4 34 23 +11 14 novembre 2009 2 giugno 2013 13 gennaio 2013
Germania Germania 23 13 5 5 41 31 +9 27 marzo 2018 8 settembre 2004 8 luglio 2014
Portogallo Portogallo 20 13 3 4 39 16 +23 11 settembre 2013 25 giugno 2010 6 febbraio 2007
Stati Uniti Stati Uniti 17 16 0 1 35 11 +24 31 maggio 2012 10 febbraio 1998
Cecoslovacchia Cecoslovacchia 16 9 5 2 27 14 +13 18 dicembre 1991 3 marzo 1982 23 giugno 1968
Italia Italia 16 8 3 5 30 23 +7 22 giugno 2013 21 marzo 2013 5 luglio 1982
Francia Francia 16 7 5 5 24 21 +3 26 marzo 2015 20 maggio 2004 9 febbraio 2011
Svezia Svezia 15 9 4 2 33 18 +15 26 marzo 2008 28 giugno 1994 16 giugno 1989
Polonia Polonia 12 9 2 1 37 19 +18 26 febbraio 1997 17 marzo 1993 6 luglio 1974
Galles Galles 10 8 1 1 20 5 +15 5 settembre 2006 12 giugno 1983 11 settembre 1991
Scozia Scozia 10 8 2 0 16 3 +13 27 marzo 2011 18 giugno 1974
Giappone Giappone 10 8 2 0 26 4 +22 15 giugno 2013 22 giugno 2005
Belgio Belgio 5 3 0 2 11 8 +3 17 giugno 2002 6 luglio 2018
Nazionale Giocate Vinte Pareggiate Perse Reti fatte Reti subite Differenza reti Ultima vittoria Ultimo pari Ultima sconfitta
Argentina Argentina 109 43 26 40 166 162 +4 2 luglio 2019 14 novembre 2015 10 luglio 2021

Saldo negativo

Nazionale Giocate Vinte Nulle Perse Reti fatte Reti subite Differenza Ultima vittoria Ultimo pari Ultima sconfitta
Norvegia Norvegia 4 0 2 2 5 8 -3   16 agosto 2006 23 giugno 1998
Paesi Bassi Paesi Bassi 12 3 5 4 15 18 -3 8 giugno 1999 4 giugno 2011 12 luglio 2014
Ungheria Ungheria 5 1 1 3 7 11 -4 28 aprile 2004 21 luglio 1971 16 marzo 1986

Onorificenze

Premio Principe delle Asturie per lo sport - nastrino per uniforme ordinaria Premio Principe delle Asturie per lo sport
  — 2002