Assegnazione e pallone ufficiale
Come deciso dalla FIFA il 31 maggio 1996 a Zurigo, per la prima volta nella storia i campionati mondiali di calcio erano organizzati da due Paesi, il che
significava anche che per la prima volta tre squadre, ossia la Corea del Sud, il Giappone (entrambe ospitanti) e la Francia campione del mondo in carica erano ammesse di diritto alla fase a gironi. Per la prima volta il campionato
si svolgeva fuori dall'Europa e
dall'America.
Nello stesso anno la Corea del Nord si rese disponibile per organizzare il mondiale congiuntamente con la Corea del Sud. È la prima volta che lo
Stato nordcoreano, noto per il dispotismo e la sua dittatura comunista, apre le porte ad un evento di portata mondiale (ad eccezione delle Olimpiadi di
Seul del 1988, in cui però il paese aveva più che altro cercato di imporre l'organizzazione congiunta). Il presidente Sepp Blatter, contento dell'interesse, aggiunse che la proposta sarebbe stata accettata
soltanto se ci fosse stata intesa tra le due Coree. La FIFA era accondiscendente in quanto ci sarebbe stata l'opportunità di disputare partite di rilievo in alcuni
impianti di grande capienza della Corea del Nord, tra cui il Rungrado May Day Stadium, da 150.000 posti, il più grande stadio del mondo, che avrebbe potuto ospitare la
finale.
Dopo diversi incontri tra delegazione Nord e Sudcoreana, la Corea del Sud ha ufficializzato la candidatura congiunta con il solo Giappone. È stato precisato che la situazione di
politica ferrea in Nord Corea avrebbe reso difficile l'approdo di turisti nel paese. A questa si aggiunge anche uno sviluppo economico e industriale tra i più poveri del mondo.
All'epoca dell'assegnazione, il Giappone non si era mai qualificato per un'edizione del mondiale (la prima volta risale a Francia '98); un analogo fatto si verificò con la scelta dell'Italia nel 1934 e con quella del Qatar nel 2022.
L'assegnazione del torneo in Estremo Oriente rappresentò una sorta di problema per i cittadini europei, abituati nelle edizioni
precedenti a guardare le partite in televisione ad orari pomeridiani o serali.[1] Con i match in programma al mattino, a causa del fuso orario, molte scuole o uffici
in Europa scelsero di aprire più
tardi o, nel caso di incontri posti in prossimità dell'ora di pranzo, di chiudere prima.[2]
Il pallone ufficiale utilizzato per i Mondiali 2002 fu il Fevernova della Adidas, che aveva uno stile simile al Tango (pallone della medesima marca). Il colore giallo
dorato simboleggia la potenza della Corea e del Giappone, le fiamme rosse rappresentano il fuoco che è il motore della crescita economica dei due paesi, mentre i quattro triangoli indicano lo
sviluppo industriale bilanciato dei due paesi, secondo quanto detto dall'Adidas. Il pallone, che è stato sviluppato dal Centro di ricerche Adidas a Scheinfeld, in Germania, si avvalse di una nuova formula per la
schiuma sintetica, permettendo una maggiore pressione interna e fornendo maggiori prestazioni in termini di forza repulsiva, elasticità, movimento di rivoluzione e controllo. Questo pallone è
stato notoriamente criticato per essere troppo leggero, ma con esso durante il torneo sono stati segnati alcuni gol spettacolari. Il pallone è stato anche accusato di una serie di cambiamenti
improvvisi di traiettoria durante la fase a eliminazione diretta.[3]
Critiche e polemiche
Questa edizione della Coppa del mondo è stata segnata da numerose critiche, a partire dalla sua assegnazione. Inizialmente Corea del Sud e Giappone non
avevano sostenuto una candidatura congiunta, ma separata. Il terzo paese candidato era il Messico. Il 31 maggio 1996 il Comitato Esecutivo FIFA, in seguito all'accordo raggiunto tra Japan Football Association e Korea Football Association per una candidatura congiunta, scelse i due Stati asiatici "per acclamazione"
come organizzatori dei Mondiali 2002. Ma i problemi non tardano a farsi sentire: il budget per la costruzione degli stadi e l'organizzazione dell'evento sfora di gran lunga quello preventivato,
raggiungendo i 5 miliardi di dollari (all'epoca dei fatti divenne la Coppa del mondo più costosa di sempre). Due impianti costruiti per il mondiale non furono usati: lo stadio Toyota, dell'omonima città, e
il Tokyo
Stadium di Chōfu.[4]
A testimonianza della cattiva promozione da parte degli organizzatori, la vendita dei biglietti calò notevolmente rispetto alle edizioni precedenti: si
passò dai 3,58 milioni di spettatori di USA '94 e i 2,8 milioni di Francia '98 a poco più di 2,7 milioni di spettatori di
questa edizione, quando la FIFA contava di raggiungere nuovamente il traguardo di 3,5 milioni di spettatori. Già alla fine del mese di aprile 2002, tutti i biglietti per le partite della Coppa del mondo risultavano esauriti; tuttavia,
era chiaro fin dai primi match che gli stadi presentavano un numero significativo di posti vuoti.[5] Si scoprì in seguito che l'ente incaricato della vendita dei tagliandi aveva ancora a disposizione
dei titoli che non erano stati venduti; in particolare, nell'ottavo di finale tra Giappone e Turchia, svoltosi a Rifu, risultavano 700 posti vuoti, nonostante entrambe le federazioni avessero dichiarato che erano stati venduti
tutti i biglietti a disposizione.
Infine, a causare non poche polemiche, furono alcuni arbitraggi. Tra direttori di gara più criticati: l'ecuadoriano Byron Moreno, il brasiliano Carlos Simon, il marocchino Mohamed Guezzaz, l'egiziano Gamal Al-Ghandour, il sudcoreano Kim Young-Joo, il cinese Jun Lu, l'inglese Graham Poll e lo scozzese Hugh Dallas. Gli errori arbitrali furono tali da obbligare la FIFA a designare, in occasione delle
semifinali e delle finali, solo arbitri europei e di chiara fama: così le semifinali furono dirette dallo svizzero Urs Meier e dal danese Kim Milton Nielsen, mentre la finale andò a Pierluigi Collina. In seguito,
la FIFA rivide in parte la sua scelta, a seguito delle proteste di molti direttori di gara, visto che alcuni arbitri non europei, soprattutto quelli africani e medio-orientali, diressero
egregiamente gli incontri per i quali erano stati designati. Pertanto la finale per il 3º posto venne affidata all'arbitro kuwaitiano Saad Mane.
A distanza di tredici anni, nel 2015, a seguito dell'inchiesta internazionale condotta dall'FBI che ha portato all'arresto di numerosi dirigenti FIFA per corruzione,
scoprirono che i cattivi arbitraggi del mondiale del 2002 erano tutti figli di un piano: la Corea del Sud o il Giappone avrebbero dovuto raggiungere, almeno, le semifinali. La FIFA smentì le
affermazioni della corte federale di Brooklyn, ma in base alle indagini condotte dall'agente FBI Erick Martinez[6]:
«La FIFA non avrebbe consentito, per ragioni economiche, che entrambe le nazionali ospitanti venissero eliminate prima dei quarti di
finale.»
|
Il caso più emblematico di questo pilotaggio del mondiale fu la direzione di Byron Moreno dell'ottavo di finale Corea del Sud-Italia. Il 18 giugno 2002 si giocarono due ottavi di finale:
Giappone-Turchia e, appunto, Corea del Sud-Italia. Nella prima sfida i giapponesi furono eliminati dal torneo, perché sconfitti per 1-0. Pertanto era necessario per la FIFA che la Corea del Sud
oltrepassasse lo scoglio dell'Italia. Ad intervenire fu Chung Mong-joon, vicepresidente della FIFA e deputato al
Parlamento sudcoreano, che fece pressioni su Sepp Blatter affinché la Corea venisse favorita. Pertanto, il quarto uomo di quella sfida, Mohammed Guezzaz, uomo di fiducia di Issa Hayatou, disse ai guardalinee di quell'incontro di favorire il gioco coreano.[6][7]
Stadi
La Corea del Sud e il Giappone hanno fornito venti stadi (record di impianti utilizzati), dieci a testa, molti dei quali costruiti per il campionato.
† Stadio indoor
Corea del Sud
|
Taegu
|
Seul
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Pusan
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Incheon
|
Ulsan
|
Daegu World Cup Stadium
|
Seoul World Cup Stadium
|
Busan Asiad Stadium
|
Incheon Munhak Stadium
|
Ulsan Munsu Football Stadium
|
Capienza: 68,014[8]
|
Capienza: 63,961[9]
|
Capienza: 55,982[10]
|
Capienza: 52,179[11]
|
Capienza: 43,550[12]
|
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|
|
|
Suwon
|
Gwangju
|
Jeonju
|
Seogwipo
|
Daejeon
|
Suwon World Cup Stadium
|
Gwangju World Cup Stadium
|
Jeonju World Cup Stadium
|
Jeju World Cup Stadium
|
Daejeon World Cup Stadium
|
Capienza: 43,188[13]
|
Capienza: 42,880[14]
|
Capienza: 42,391[15]
|
Capienza: 42,256[16]
|
Capienza: 40,407[17]
|
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|
|
Corea del Sud
|
Giappone
|
Giappone
|
Yokohama
|
Saitama
|
Shizuoka
|
Osaka
|
Miyagi
|
Stadio internazionale di Yokohama
|
Saitama Stadium
|
Shizuoka Stadium
|
Nagai Stadium
|
Miyagi Stadium
|
Capienza: 72,327[18]
|
Capienza: 63,000[19]
|
Capienza: 50,600[20]
|
Capienza: 50,000[21]
|
Capienza: 49,000[22]
|
|
|
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|
|
Ōita
|
Niigata
|
Kashima
|
Kobe
|
Sapporo
|
Ōita Stadium†
|
Niigata Stadium
|
Kashima Soccer Stadium
|
Kobe Wing Stadium
|
Sapporo Dome†
|
Capienza: 43,000[23]
|
Capienza: 42,300[24]
|
Capienza: 42,000[25]
|
Capienza: 42,000[26]
|
Capienza: 42,000[27]
|
|
|
|
|
|
Squadre partecipanti
1
|
Corea del Sud
|
31 maggio 1996
|
AFC
|
Rappresentativa della nazione co-organizzatrice della fase finale
|
5 (1954, 1986, 1990, 1994, 1998)
|
2
|
Giappone
|
31 maggio 1996
|
AFC
|
Rappresentativa della nazione co-organizzatrice della fase finale
|
1 (1998)
|
3
|
Francia
|
12 luglio 1998
|
UEFA
|
Paese detentore del titolo
|
10 (1930, 1934, 1938, 1954, 1958, 1966, 1978, 1982, 1986, 1998)
|
4
|
Sudafrica
|
5 maggio 2001
|
CAF
|
Vincitrice del Secondo Turno
(CAF)
|
1 (1998)
|
5
|
Camerun
|
1º luglio 2001
|
CAF
|
Vincitrice del Secondo Turno
(CAF)
|
4 (1982, 1990, 1994, 1998)
|
6
|
Tunisia
|
15 luglio 2001
|
CAF
|
Vincitrice del Secondo Turno
(CAF)
|
2 (1978, 1998)
|
7
|
Senegal
|
21 luglio 2001
|
CAF
|
Vincitrice del Secondo Turno
(CAF)
|
-
|
8
|
Nigeria
|
29 luglio 2001
|
CAF
|
Vincitrice del Secondo Turno
(CAF)
|
2 (1994, 1998)
|
9
|
Argentina
|
15 agosto 2001
|
CONMEBOL
|
Vincitrice del gruppo unico
(CONMEBOL)
|
12 (1930, 1934, 1958, 1962, 1966, 1974, 1978, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998)
|
10
|
Polonia
|
1º settembre 2001
|
UEFA
|
Vincitrice del Gruppo 5
(UEFA)
|
5 (1938, 1974, 1978, 1982, 1986)
|
11
|
Spagna
|
1º settembre 2001
|
UEFA
|
Vincitrice del Gruppo 7
(UEFA)
|
10 (1934, 1950, 1962, 1966, 1978, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998)
|
12
|
Paraguay
|
5 settembre 2001
|
CONMEBOL
|
Seconda classificata del gruppo
unico (CONMEBOL)
|
5 (1930, 1950, 1958, 1986, 1998)
|
13
|
Costa Rica
|
5 settembre 2001
|
CONCACAF
|
Vincitrice del gruppo unico della
Seconda Fase (CONCACAF)
|
1 (1990)
|
14
|
Russia
|
5 settembre 2001
|
UEFA
|
Vincitrice del Gruppo 1
(UEFA)
|
8 (1958, 1962, 1966, 1970, 1982, 1986, 1990, 1994)[28]
|
15
|
Svezia
|
5 settembre 2001
|
UEFA
|
Vincitrice del Gruppo 4
(UEFA)
|
9 (1934, 1938, 1950, 1958, 1970, 1974, 1978, 1990, 1994)
|
16
|
Cina
|
4 ottobre 2001
|
AFC
|
Vincitrice del Secondo Turno
(AFC)
|
-
|
17
|
Portogallo
|
6 ottobre 2001
|
UEFA
|
Vicitrice del Gruppo 2
(UEFA)
|
2 (1966, 1986)
|
18
|
Danimarca
|
6 ottobre 2001
|
UEFA
|
Vincitrice del Gruppo 3
(UEFA)
|
2 (1986, 1998)
|
19
|
Croazia
|
6 ottobre 2001
|
UEFA
|
Vincitrice del Gruppo 6
(UEFA)
|
1 (1998)
|
20
|
Italia
|
6 ottobre 2001
|
UEFA
|
Vincitrice del Gruppo 8
(UEFA)
|
14 (1934, 1938, 1950, 1954, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998)
|
21
|
Inghilterra
|
6 ottobre 2001
|
UEFA
|
Vincitrice del Gruppo 9
(UEFA)
|
10 (1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1982, 1986, 1990, 1998)
|
22
|
Arabia Saudita
|
21 ottobre 2001
|
AFC
|
Vincitrice del Secondo Turno
(AFC)
|
2 (1994, 1998)
|
23
|
Ecuador
|
7 novembre 2001
|
CONMEBOL
|
Terza classificata del gruppo
unico (CONMEBOL)
|
-
|
24
|
Messico
|
11 novembre 2001
|
CONCACAF
|
Seconda classificata del gruppo
unico della Seconda Fase (CONCACAF)
|
11 (1930, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1978, 1986, 1994, 1998)
|
25
|
Stati Uniti
|
11 novembre 2001
|
CONCACAF
|
Terza classificata del gruppo
unico della Seconda Fase (CONCACAF)
|
6 (1930, 1934, 1950, 1990, 1994, 1998)
|
26
|
Brasile
|
14 novembre 2001
|
CONMEBOL
|
Quarta classificata del gruppo
unico (CONMEBOL)
|
16 (1930, 1934, 1938, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982, 1986, 1990, 1994,
1998)
|
27
|
Belgio
|
14 novembre 2001
|
UEFA
|
Vincitrice del primo spareggio di
qualificazione (UEFA)
|
10 (1930, 1934, 1938, 1954, 1970, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998)
|
28
|
Germania
|
14 novembre 2001
|
UEFA
|
Vincitrice del secondo spareggio di
qualificazione (UEFA)
|
14 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998)[29]
|
29
|
Slovenia
|
14 novembre 2001
|
UEFA
|
Vincitrice del terzo spareggio di
qualificazione (UEFA)
|
-
|
30
|
Turchia
|
14 novembre 2001
|
UEFA
|
Vincitrice del quarto spareggio di
qualificazione (UEFA)
|
1 (1954)
|
31
|
Irlanda
|
15 novembre 2001
|
UEFA
|
Vincitrice dello spareggio di
qualificazione AFC-UEFA
|
2 (1990, 1994)
|
32
|
Uruguay
|
25 novembre 2001
|
CONMEBOL
|
Vincitrice dello spareggio di
qualificazione CONMEBOL-OFC
|
9 (1930, 1950, 1954, 1962, 1966, 1970, 1974, 1986, 1990)
|
Nota bene: nella sezione "partecipazioni precedenti al torneo", le date in grassetto indicano che la nazione ha vinto quella edizione del
torneo, mentre le date in corsivo indicano la nazione ospitante.
QualificazioniRiassunto del torneo
Gruppo A
Il 31 maggio 2002, il Mondiale nippo-coreano apre i battenti con una colorata cerimonia d'apertura e la gara tra la Francia Campione d'Europa, del Mondo e detentrice della Confederations Cup e il Senegal, vicecampione d'Africa e al suo esordio mondiale. Il tecnico
francese Roger
Lemerre punta sul gruppo pluridecorato degli ultimi 4 anni e lascia a casa molti giovani dell'Under-21; già dalla prima gara, però,
complice uno Zinédine
Zidane fermo per un infortunio rimediato in un'amichevole pre-Mondiale contro la Corea del Sud, i giocatori selezionati appaiono poco brillanti e
per niente decisivi.[30]
Il Senegal, guidato dall'allenatore francese Bruno Metsu e con una rosa composta per gran parte da giocatori militanti nel campionato francese,[31] resiste agli attacchi dei transalpini per tutto il primo tempo. Nonostante il palo di David Trezeguet al 22°, alla mezz'ora del primo tempo un contropiede
di El Hadji
Diouf porta al gol Papa Bouba Diop. Gli africani nella ripresa colpiscono anche una traversa con Khalilou Fadiga (in replica al legno di Thierry Henry) e, grazie anche ad una gara positiva del loro estremo
difensore Tony Sylva, riescono
ad ottenere la loro prima vittoria. Il giorno seguente è la Danimarca a superare l'Uruguay, di ritorno ai Mondiali dopo un'assenza durata 12 anni. La
squadra di Morten
Olsen si rivela rapida e pericolosa in attacco e vince grazie alla doppietta di Jon Dahl Tomasson, realizzata in chiusura di primo e secondo tempo; inutile il goal uruguaiano dalla distanza
di Darío
Rodríguez, al 1º della ripresa.
Nella seconda tornata di incontri, il pareggio ottenuto da Danimarca e Senegal nello scontro al vertice porta entrambe le selezioni a quota quattro punti. È
ancora Tomasson ad aprire le marcature su rigore dopo un fallo di Salif Diao, ma nella ripresa, ancora Diao sigla il pari dopo una corsa senza palla in contropiede di oltre
settanta metri; lo stesso calciatore africano si farà poi espellere, ma il risultato resterà invariato. La Francia invece, ridotta in 10 per l'espulsione di Henry alla mezz'ora del primo tempo, è
costretta sullo 0-0 dall'Uruguay.[31]
Si arriva così alla terza e decisiva giornata con i campioni del Mondo costretti a vincere con due gol di scarto contro la Danimarca per non andar fuori già
al primo turno. Zidane, schierato in campo anche se in condizioni fisiche piuttosto precarie, non apporta conseguenze significative al gioco dei francesi e la Danimarca passa dapprima in
vantaggio con Dennis
Rommedahl per poi raddoppiare con Tomasson (al quarto gol in tre gare). La Francia è, a sorpresa,[31] fuori dai Mondiali, con un solo punto ottenuto in tre gare e nessuna rete segnata. È il peggior
risultato per una Nazionale campione del mondo in carica nella storia dei Mondiali. Nell'altro incontro, il Senegal rischia di compromettere il passaggio del turno; dopo essersi portati sul 3-0,
grazie alle reti di Fadiga e Bouba Diop (autore di una doppietta), gli africani subiscono la rimonta dell'Uruguay, che raggiunge il pareggio con i gol di Morales, Forlan e Recoba, riuscendo tuttavia a
strappare una storica qualificazione agli ottavi di finale alla loro prima partecipazione ad un mondiale.[31]
Gruppo B
Nella gara d'esordio del Gruppo B, il Paraguay è impegnato contro il Sudafrica. Il commissario tecnico dei sudamericani, Cesare Maldini – il più anziano della manifestazione con i suoi 70 anni – viene criticato dalla stampa
sudamericana,[32] che lo
accusa di aver sprecato il doppio vantaggio del primo tempo, con una seconda frazione di gioco molto difensivista che permette la rimonta del Sudafrica, conclusasi al 90º con un gol su rigore
di Quinton Fortune.
La Spagna, invece, è impegnata contro l'esordiente Slovenia e vince 3-1.
Nella seconda giornata, gli iberici replicano contro il Paraguay, anche stavolta condannato da un rigore, messo a segno dall'esperto Fernando Hierro. Gli africani,
così, approfittano del secondo passo falso dei latinoamericani e, superando di misura la Slovenia, si portano ad un passo dal turno successivo. Nell'ultima tornata la Spagna, ricca di riserve e
guidata da Gaizka
Mendieta, vince 3-2 contro il Sudafrica mentre in contemporanea in Paraguay-Slovenia i biancorossi – pur in inferiorità numerica dalla mezz'ora del primo tempo – rimontano
l'iniziale vantaggio di Ačimovič grazie ai due nuovi entrati Campos e Cuevas, quest'ultimo autore di una doppietta. Il Sudafrica scivola quindi in terza posizione superato dal
Paraguay di Cesare Maldini.
Gruppo C
Nel gruppo C, i vicecampioni in carica del Brasile trovano la Turchia, la Costa Rica e l'esordiente Cina. Si comincia con Brasile-Turchia e i sudamericani vanno subito sotto,
grazie ad un gol di Hasan
Şaş. Al 4º della ripresa Ronaldo pareggia i conti e i brasiliani rientrano in partita, senza però riuscire a concretizzare alcuna occasione. All'85º l'arbitro sudcoreano Kim Young-Joo espelle Alpay Özalan per fallo da ultimo uomo su Luizão e assegna un rigore al Brasile: in realtà le telecamere mostreranno che il fallo
era avvenuto fuori area. Rivaldo segna dal dischetto il 2-1 e dopo qualche minuto è di nuovo protagonista di un episodio contestato: preso sulla caviglia da una pallonata di Hakan Ünsal, inscena una simulazione,
con lo scopo di guadagnare minuti preziosi e causando, inoltre, l'espulsione dell'avversario; verra così condannato con una multa.[33]
Sull'altro campo di giornata, la Cina – davanti a 40.000 sostenitori giunti ad assistere all'esordio mondiale del proprio Paese – viene battuta in
pochi minuti dalla Costa Rica, che vince grazie alle reti di Gómez e Wright. Nella seconda giornata, anche i verdeoro sconfiggono facilmente i cinesi guidati da Bora Milutinović,
decretandone l'eliminazione anticipata: è il quinto mondiale consecutivo con la quinta squadra diversa per l'allenatore serbo e la terza sconfitta con il Brasile. Nella sfida tra Turchia e Costa
Rica, invece, Parks,
pareggiando a 4 minuti dalla fine il gol iniziale del turco Emre, mette quasi al sicuro la qualificazione della sua squadra. Negli ultimi incontri del girone però, la
seconda larga vittoria del Brasile (5-2 alla Costa Rica), spegne le ambizioni dei centroamericani e spiana la strada ai turchi, che, con tre gol ai cinesi, passano il turno come secondi, dietro
ai brasiliani.[34]
Gruppo D
Nel quarto raggruppamento, la testa di serie d'ufficio e padrona di casa Corea del Sud è affiancata da Stati Uniti, Polonia e Portogallo: le due europee tornano al Mondiale dopo l'ultimo disputato nel 1986. Nell'incontro d'esordio la Nazionale ospitante colpisce due volte i polacchi. Il Portogallo, invece, rimedia una sconfitta contro gli Stati Uniti d'America. Dopo uno svantaggio
iniziale di tre reti, infatti, i lusitani tentano una rimonta, ma il match si conclude per 3-2. Nella seconda giornata, gli USA confermano la buona impressione fatta a Suwon contro i portoghesi e costringono al pari la
Corea del Sud, che sbaglia anche un rigore nel primo tempo e si salva solo a 10 minuti dalla fine con Ahn Jung-hwan.
Rispetto all'esordio, i lusitani cambiano atteggiamento tattico e formazione titolare e segnano 4 gol ai polacchi (tripletta di Pauleta e rete di Rui Costa). Al terzo turno, quindi, si
incrociano da un lato USA e Polonia e dall'altro Corea e Portogallo. Agli Stati Uniti basterebbe anche un pari; ma la Polonia si scuote e vince d'orgoglio (1-3). Intanto, sul campo
di Incheon va in scena una
partita accesa tra Corea del Sud e Portogallo: i nervi dei lusitani sono tesi e, al 26º João Pinto, commette un fallo da dietro su Park Ji-sung nella zona di
centrocampo; l'arbitro, l'argentino Sánchez, lo espelle.
I lusitani ci provano con le forze residue, ma l'arbitro non fa sconti ed espelle un po' frettolosamente anche Beto, per doppia ammonizione[35]. I padroni di
casa, che fino ad allora avevano controllato lo 0-0 che avrebbe qualificato entrambe le squadre, accelerano e vanno in gol con Park, assicurandosi il primo posto nel girone e regalando il
passaggio del turno agli USA. Inutili sono gli sforzi finali dei portoghesi, che sfiorano la rete del pareggio con Figo (calcio di punizione fuori di poco) e Sérgio
Conceição (che colpisce il palo interno una bella girata)[36].
Gruppo E
Nella gara d'esordio del gruppo E, si scontrano Camerun ed Irlanda. Una frazione di gioco a testa e un gol per parte decretano il risultato finale di 1-1. La Germania di Michael
Ballack e Miroslav
Klose, invece, si presenta al mondiale con una Nazionale dotata di buona solidità.[37] Nella gara iniziale, il divario tecnico esistente nei confronti degli avversari dell'Arabia Saudita minimizza i problemi tecnici degli europei, che vincono per 8-0, con Klose in ottima forma.[38] Tuttavia, nel successivo incontro con l'Irlanda, la Germania appare in peggior forma; contro gli
irlandesi, infatti, il cannoniere Klose prova a replicare la prestazione precedente, mettendo a segno di testa il quarto gol in due gare, ma Robbie Keane segna a pochi secondi dalla fine.
Tatticamente molto organizzata e fisica, l'Irlanda si presenta così imbattuta al terzo e decisivo turno, contro l'Arabia Saudita, reduce da una discreta prova contro il Camerun (sauditi battuti
per 1-0, con gol di Samuel
Eto'o). Il 3-0 degli irlandesi sugli asiatici qualifica la formazione d'oltremanica. Alla Germania, invece, bastano due reti (in una gara con 15 ammoniti e un espulso per parte) per aver
ragione del Camerun, con il 2-0 siglato dal solito Miroslav Klose.
Gruppo F
Per una peculiare combinazione in fase di sorteggio, Argentina, Inghilterra, Svezia e Nigeria si ritrovano una contro l'altra – in quello che è il
girone più difficile del Mondiale[31] – a
lottare per due posti agli ottavi. L'Argentina, che ha inutilmente chiesto alla FIFA di poter ritirare la maglia numero 10 in onore a Diego Armando
Maradona,[39] arriva da
favorita per la vittoria finale e s'affida a Verón in regia e a Batistuta in attacco; tanto basta a chiudere la pratica nella gara d'esordio contro una Nigeria
sperimentale e ricca di giovani. Gli africani, all'altezza della situazione, pagano l'infortunio di Kanu dopo pochi minuti di gioco e la mancanza di esperienza a livello internazionale. Esordio poco
brillante, invece, per l'Inghilterra: tuttavia, la Svezia non approfitta della scarsa vena dei britannici e la gara finisce 1-1.
La Nigeria "sperimentale" non può nulla, nel secondo incontro, nemmeno contro la Svezia. Henrik Larsson, con una doppietta, porta così la sua nazionale a un passo dagli ottavi.
Argentina e Inghilterra, antiche rivali, si ritrovano una contro l'altra dopo quattro anni dall'ottavo di finale vinto dai sudamericani ai rigori. Beckham, al tempo criticato per la sua
espulsione che aveva compromesso l'incontro, stavolta risulta decisivo, realizzando un calcio di rigore.[31]. Nella tornata decisiva, l'Inghilterra chiude il girone al secondo posto ma a pari punti con la
Svezia, controllando il match contro la Nigeria e accontentandosi del pari. All'Argentina servirebbe una vittoria sugli svedesi per qualificarsi, ma la nazionale scandinava non concede niente e
stacca il biglietto per gli ottavi grazie ad un pareggio. Quella dell'Argentina è la nuova, sorprendente e prematura eliminazione dopo quella dei Campioni del Mondo della Francia, nel Gruppo
A.[31]
Gruppo G
Il Gruppo G è così composto dall'Italia di Giovanni Trapattoni, vicecampione d'Europa in carica, dall'esordiente Ecuador, dalla Croazia, squadra rivelazione dei Campionati di quattro anni prima con il suo 3º posto, e dal Messico. Nonostante le preoccupazioni del Commissario Tecnico italiano riguardo all'undici sudamericano ed in
particolare per il terzino De La Cruz[40], l'Italia apre
il suo cammino mondiale con una facile vittoria maturata grazie ad una doppietta di Christian Vieri;[34] lo stesso fa il Messico, che porta in goal il suo numero 10 Blanco su calcio di
rigore e batte la Croazia.
Nella seconda tornata, la compagine slava si rivela un ostacolo ben più grave del previsto nel cammino degli "Azzurri" verso gli ottavi di finale: il primo
campanello d'allarme è l'infortunio di Alessandro Nesta che deve lasciare anzitempo il campo – come successo nel 1998 e come succederà poi nel 2006. All'inizio del secondo tempo, però, Christian Vieri fa goal di testa, ma il fischietto
inglese Graham
Poll annulla per fuorigioco, che si rivelerà poi inesistente;[34] il centravanti dell'Italia, però, si ripete dopo pochi minuti, in un'azione molto simile e
stavolta porta in vantaggio l'Italia. In tre minuti, la Croazia dapprima aggancia gli Azzurri con la rete di Ivica Olić, e poi ribalta il risultato con una serie di rimpalli che portano in gol Milan Rapaić. A pesare sulla
sconfitta italiana, anche un palo interno che Francesco Totti colpisce al 40° su punizione e un goal annullato a Marco Materazzi (che segna con
un lancio da centrocampo per Inzaghi che non tocca la palla, mandando a vuoto involontariamente il portiere) per un presunto fallo di Filippo Inzaghi.[41][42]
Nella stessa giornata, invece, il Messico, battendo 2-1 gli ecuadoriani, li estromette di fatto dalla corsa per la qualificazione e si porta a quota 6, in
testa al girone. L'Italia – con Nesta recuperato – arriva all'ultima giornata, consapevole di dover battere il Messico capolista per continuare il cammino. Al 14° è Filippo Inzaghi a portare in
vantaggio la Nazionale italiana ma il segnalinee lo vede erroneamente partire in fuorigioco e annulla. Al 34° è l'attaccante messicano Jared Borgetti ad inventare un pregevole goal di testa, con la palla che cambia
traiettoria prima di insaccarsi nell'angolino alto alla sinistra di Gianluigi Buffon. Tuttavia, all'inizio del secondo tempo, sull'altro campo di giornata, l'Ecuador passa in
vantaggio, spianando la strada all'Italia. Gli Azzurri, virtualmente qualificati, capitalizzano il passaggio del turno trovando il gol dell'idolo locale Del Piero (di testa,
su semirovesciata di Vincenzo Montella, al quale poco prima era stato annullato un goal regolare).[43] Si qualificano dunque Italia e Messico.
Gruppo H
Il Gruppo H è composto da Giappone, Belgio, Russia e Tunisia. Ad aprire sono i padroni di casa, ai quali tocca riscattare gli zero punti nel girone eliminatorio del
Mondiale di Francia. L'avversario è il
Belgio: a passare in vantaggio sono proprio gli ospiti ma i nipponici, trascinati dai propri sostenitori, riescono a reagire pareggiando subito dopo e portandosi anche in vantaggio; vantaggio
che, però, sfuma a gara inoltrata con il Belgio che chiude la partita sul 2-2. Sull'altro campo, invece, la Russia ottiene una facile vittoria per 2-0 a scapito della Tunisia.
Nella tornata successiva, il Giappone fa risultato pieno contro i russi con la prima vittoria in una gara dei Mondiali, mentre nell'altro incontro, Belgio e
Tunisia si accontentano del pari. Con un 2-0 maturato nel secondo tempo ai danni dei tunisini, il Giappone si assicura di giocare su campi amici gli ottavi di finale. Il Belgio, invece, che
arrivava dal pareggio con gli africani, rimane virtualmente fuori dal mondiale per mezz'ora, prima di segnare due reti che valgono la vittoria contro la Russia.[34]
Ottavi di finale
Il primo ottavo di finale vede di fronte la Germania di Rudi Völler ed il Paraguay di Cesare Maldini. La partita è giocata su ritmi molto bassi da ambo le
parti e lo 0-0 sembra inevitabile, ma una rete allo scadere di Oliver Neuville regala il passaggio del turno ai tedeschi.
Nell'ottavo seguente, l'Inghilterra, complici due leggerezze del portiere della Danimarca Thomas Sørensen, vince con un netto 3-0.[38]
Il giorno dopo si affrontano le due sorprese Svezia e Senegal: l'avvio è vivace, con gli svedesi che passano subito in vantaggio con il
centravanti Larsson, ma
si fanno raggiungere da un goal da fuori area di Camara. Si va ai supplementari e Ibrahimović, appena entrato, sfiora il golden gol con un'azione personale. Alla fine,
però, sono gli africani a festeggiare, grazie al nuovo gol di Camara: si tratta della seconda, storica qualificazione di una squadra del continente nero ai quarti di finale (in precedenza c'era
riuscito solo il Camerun ad Italia '90 e lo farà anche il Ghana a Sudafrica 2010).
Non meno emozionante è la sfida serale tra Spagna e Irlanda: gli iberici controllano la partita nel primo tempo e vanno in vantaggio. Poi, però, il
CT José
Antonio Camacho sceglie un atteggiamento prudente e toglie dal campo Fernando Morientes e Raúl, affidando il reparto avanzato alla giovane ala Albert Luque. L'Eire preme e, dopo un
rigore fallito, va in rete al 90º con Keane, ancora su tiro dagli 11 metri, costringendo così ai tempi supplementari gli spagnoli. La formazione iberica, ormai senza punte né più cambi
disponibili, rimane asserragliata in difesa, affidandosi ai calci piazzati e ai tiri dalla lunga distanza, mentre gli irlandesi assediano l'area di rigore avversaria, fino al triplice fischio: si
va quindi ai calci di rigore. Dal dischetto, sono cinque i rigori sbagliati: due per gli spagnoli e tre per gli irlandesi. Il tiro decisivo è di Gaizka Mendieta, che manda la
Spagna ai quarti di finale, appuntamento a cui la Roja mancava dall'edizione 1994.[38] L'Irlanda sarà l'unica squadra, assieme al vincitore Brasile, a chiudere il torneo imbattuta:
secondo la FIFA, infatti, le sconfitte ai rigori vanno contate, ai fini statistici, come pareggi.
Gli ottavi di finale mettono di fronte per la prima volta in una fase finale anche le due compagini della CONCACAF: gli USA, che
cercano la loro prima qualificazione ai quarti di finale (se si esclude il risultato conseguito nella Coppa Rimet del 1930), e il Messico del giovane capitano Rafa Márquez. Proprio Márquez finirà anzitempo la gara, per una testata rifilata allo statunitense Cobi Jones. Quanto alla cronaca, l'esito
della gara arride agli statunitensi, che mettono in luce il talento di Landon Donovan e tengono a centrocampo grazie all'esperienza del capitano Claudio Reyna. In serata, il Brasile si
scontra con un Belgio in crescita, che chiude tutti gli spazi, pressa e attacca in velocità, e si vede annullare sullo 0-0 un gol regolare.[38] I verdeoro sfruttano l'occasione e colpiscono con i campioni Ronaldo e Rivaldo, evitando lo
spettro dei supplementari.
Chiudono il quadro degli ottavi le due sfide delle compagini ospiti. Nella gara con la Turchia, il Giappone termina la sua buona avventura ai Mondiali
casalinghi: ai turchi basta un solo tiro in porta in 90 minuti (è Ümit Davala a realizzarlo) per vincere la partita e passare ai quarti. A Daejon, l'Italia trova la Corea
del Sud. I giornali locali, nei giorni precedenti, danno per sicuro il passaggio del turno dei padroni di casa e, durante la partita, i tifosi coreani esibiscono lo slogan "Again 1966!", a
ricordo dell'1-0 rifilato dalla Corea del Nord agli Azzurri nel mondiale inglese di quell'anno.[44] Nel
film ufficiale del mondiale 2002, Trapattoni dichiarerà di ricordare che l'arbitro non rispose ai saluti dei giocatori italiani prima di entrare in campo.
L'Italia, senza Nesta (alle prese con i postumi dell'infortunio), né Cannavaro (squalificato), vacilla nei primi minuti: dopo 4', la Corea potrebbe già approfittarne su un
calcio di rigore regalato dall'arbitro Byron Moreno, ma Buffon intuisce la traiettoria del tiro di Ahn Jung-hwan e devia in calcio d'angolo. L'Italia si riassesta e va in gol al 18º: sugli sviluppi di un
calcio d'angolo, è Christian Vieri (al quarto centro personale, nono complessivo ai Mondiali) a portare la sua nazionale in vantaggio. Nel secondo tempo, nonostante l'arbitraggio a sfavore e
diversi scontri al limite (Francesco Coco finirà la gara con una vistosa fasciatura alla testa; Gianluca
Zambrotta subisce un brutto fallo da tergo da Choi Jin-cheul e s'infortuna; Del Piero riceve una gomitata a gioco fermo da Kim Tae-young; Paolo Maldini prende un calcio in
testa a palla lontana non sanzionato dall'arbitro)[45], l'Italia argina
le avanzate coreane e sfiora a più riprese il raddoppio. A due minuti dalla fine, però, Seol Ki-hyeon pareggia approfittando di una leggerezza di Christian Panucci. Si va così
ai tempi supplementari, dove l'Italia si ritrova dapprima in 10 (per via dell'espulsione ingiustamente fischiata a Francesco Totti) e, successivamente, si vede annullare il golden goal di Tommasi per una valutazione
errata del segnalinee. Con le squadre pronte ai rigori, Ahn chiude la gara di testa, anticipando i difensori azzurri. Per la Corea del Sud si tratta di un'impresa storica: era dal 1966 che una
squadra asiatica non accedeva ai quarti di finale di Coppa del Mondo. Anche quella volta, era stata l'Italia ad essere eliminata, mentre a passare il turno era stata l'altra Corea,
quella del Nord.
Nell'immaginario del pubblico, la gara verrà ricordata come la partita più deplorevole della storia del calcio per via della condotta arbitrale, platealmente a favore della Corea del Sud[38].
Nel 2015, a seguito della maxi-inchiesta da
parte del Federal Bureau of Investigation e del Dipartimento di Giustizia USA sulla corruzione nella FIFA, venne acclarato che la partita era stata condizionata a danno della nazionale italiana. L'arbitro, i
guardalinee Jorge Rattalino (Argentina) e Ferenc Szekely (Ungheria), nonché il quarto uomo, l'arbitro marocchino Mohammad Guezzaz, ne pilotarono effettivamente l'andamento, con modalità che si sarebbero ripetute anche nella
partita seguente dei sudcoreani con la Spagna[46]. Moreno avrebbe
ancora fatto discutere, qualche anno più tardi, per aver tenuto un atteggiamento simile durante una partita di campionato ecuadoriano (dove concesse addirittura ben tredici minuti di recupero);
nel 2003 fu sospeso dalla FIFA e successivamente arrestato per traffico di droga.
Quarti di finale
Nella sfida tra Brasile e Inghilterra vincono i verdeoro[47], complice anche il portiere inglese David Seaman, pescato fuori dai pali sulla punizione vincente di Ronaldinho.[48] Proprio il giocatore gaúcho dichiarerà nel film ufficiale della FIFA che un compagno aveva notato l'abitudine dell'estremo difensore britannico di stare fuori dai pali
sui tiri di punizione e gli aveva, dunque, consigliato di tenerlo ben d'occhio.
Ancora problemi per i giocatori della Germania, che, per arginare le avanzate degli statunitensi guidati dal CT Bruce Arena, devono far capo a tutta la
loro esperienza e ad una positiva partita del loro portiere Oliver Kahn. A siglare il gol partita è Michael Ballack, di testa, al 38º. A pesare sull'esito del match c'è anche un'errata
valutazione della terna arbitrale: agli americani non viene, infatti, assegnato un rigore dopo una respinta di mano sulla linea di porta del difensore Frings.[48]
Nel terzo quarto la Corea si aggiudica il match contro la Spagna, vincendo la lotteria dei rigori. Gli spagnoli, traditi da un errore dal dischetto
di Joaquín, reclameranno
all'indomani per la condotta della terna arbitrale, rea di aver annullato due gol apparsi regolari (di cui uno siglato nei tempi supplementari)[49]. Eloquenti le reazioni della stampa iberica: AS titolerà in prima
pagina ¡ROBO! ("Rapina!") e, più in basso inizierà l'articolo con, Italia tenía razón ("L'Italia aveva ragione")[50] mentre Mundo deportivo sulla stessa linea scrive Manos arriba ("Mani in alto"), smontando
tutte le decisioni controverse del fischietto El Gandour.
Chiude il quartetto delle semifinaliste la Turchia, che si aggiudica il match tra outsider ed elimina
il Senegal. Ancora una volta l'Africa si ferma ai quarti di finale proprio come il Camerun battuto dall'Inghilterra dodici anni prima. A sconfiggere i senegalesi, apparsi quantomeno allo stesso livello tecnico degli anatolici, sarà il golden goal dell'attaccante di
riserva İlhan
Mansız che lo realizza con una girata al 94º.
Semifinali
La composizione del tabellone mette di nuovo di fronte Brasile e Turchia; segna ancora Ronaldo, al sesto centro personale. Arrivare a giocarsi l'accesso in finale per i turchi rappresenta
comunque un traguardo storico, ben al di là di ogni più rosea aspettativa per la nazionale capitanata da Hakan Şükür.[48] Il Brasile diventa la seconda squadra a disputare tre finali di seguito (1994, 1998 e 2002) dopo la Germania (1982, 1986, 1990).
Anche l'altra semifinale vede confermato il pronostico: ancora una volta è decisivo Michael Ballack, che a quindici minuti dalla fine raccoglie una corta respinta del
portiere coreano Lee
Woon-jae su un suo stesso tiro e segna. Per i tedeschi è la quarta finale nelle ultime sei edizioni del Mondiale ma è la più inaspettata. Per la Corea c'è la soddisfazione di aver ben
figurato nel mondiale casalingo, eliminando di fila tre pretendenti al titolo, anche se, come si scoprirà in seguito, la Corea è arrivata alle semifinali grazie ad aiuti arbitrali che hanno
deciso le partite contro Portogallo, Italia e Spagna.
Finale
Per Corea del Sud e Turchia, la finale di consolazione è l'occasione per festeggiare un
mondiale incredibile, andato ben oltre le più rosee previsioni. A Taegu, i turchi lasciano in panchina alcuni titolari come l'interista Buruk Okan, mentre la Corea schiera la
miglior squadra titolare. Dopo undici secondi, la difesa asiatica si fa sorprendere al centro da Hakan Şükür, che porta immediatamente in vantaggio la sua nazionale, col suo primo centro ai Mondiali. Nonostante
l'immediato pareggio di Lee
Eul-yong, i turchi trovano altri due gol prima della fine del tempo con Mansiz. Inutile la rete di Song Chong-gug nel recupero.[48]
L'attesa finale di Yokohama mette di fronte le due squadre con il maggior numero di incontri disputati in una fase finale del mondiale; erano sette i titoli
mondiali in bacheca (quattro per il Brasile e tre per la Germania). Nonostante il palmarès delle due squadre, si trattava in assoluto del primo incontro tra di esse nella storia del campionato
del mondo.[37] Völler deve fare a meno di Ballack, sostituito dall'esperto Jeremies, centrale del Bayern Monaco votato più al contenimento e quindi privo della fantasia
del numero 13 tedesco. È comunque la compagine europea a iniziare meglio nel primo tempo, rischiando soltanto nel finale con la traversa su punizione di Kléberson ed un paio di occasioni per
Ronaldo. Ma Ronaldo al 67' approfitta di un errore di Oliver Kahn che si lascia sfuggire un tiro rasoterra di Rivaldo, ed è lesto a mettere in rete la palla vagante.[48] A
nulla servono gli ingressi di Bierhoff e di Asamoah perché il Brasile segna ancora al 79' con una combinazione in velocità al limite dell'area conclusa con tiro secco all'angolino di Ronaldo. I brasiliani chiudono così i
conti e vincono la quinta Coppa del Mondo della loro storia (record mondiale attuale); è Ronaldo a vincere la classifica cannonieri con 8 reti, superando il primato del polacco Grzegorz Lato che
nel 1974 ne aveva segnate 7.[48]
Il Brasile vinse tutte le sette partite disputate, record per i campionati del mondo, e divenne quindi la quarta squadra ad aver realizzato una striscia
ininterrotta di vittorie in un mondiale. I verderoro, all'epoca unica squadra ad avere vinto un campionato mondiale fuori dal proprio continente (in Svezia nel 1958), divennero anche la prima a vincerlo in due continenti oltre il proprio; benché il primo dei due record sia stato in seguito eguagliato dalla Spagna (vittoriosa nel 2010 in Sudafrica) e dalla Germania (2014 proprio in Brasile), i sudamericani rimangono l'unica squadra ad avere vinto il campionato in tre continenti differenti, anche se al 2018 sono l'ultima formazione extraeuropea a
essersi laureata campione mondiale.
Risultati
Fase a gironi
Gruppo A
Classifica
Risultati
Seul
31 maggio 2002, ore 20:30 UTC+9
|
Francia
|
0 – 1
referto
|
Senegal
|
Seoul World Cup Stadium (62.561
spett.)
|
|
Pusan
6 giugno 2002, ore 20:30 UTC+9
|
Francia
|
0 – 0
referto
|
Uruguay
|
Busan Asiad Stadium (38.289
spett.)
|
Gruppo B
Classifica
Risultati
Gruppo C
|
Brasile
|
|
|
Uniformi di gara
|
Sport
|
Calcio
|
Federazione
|
CBF
Confederação Brasileira de Futebol
|
Confederazione
|
CONMEBOL
|
Codice FIFA
|
BRA
|
Soprannome
|
A Seleção (La Selezione)
Os Pentacampeões (I Pentacampioni)
|
Selezionatore
|
Tite
|
Record presenze
|
Cafu (142)
|
Capocannoniere
|
Pelé (77)
|
Stadio
|
Stadio Maracanã
|
Ranking FIFA
|
2º[1] (10 febbraio 2022)
|
Esordio internazionale
|
Argentina 3 - 0 Brasile
Buenos
Aires, Argentina; 20
settembre 1914
|
Migliore vittoria
|
Brasile 14 - 0 Nicaragua
Città del
Messico, Messico; 17
ottobre 1975
|
Peggiore sconfitta
|
Uruguay 6 - 0 Brasile
Viña del
Mar, Cile; 18 settembre 1920
Brasile 1 - 7 Germania
Belo
Horizonte, Brasile; 8
luglio 2014
|
Campionato del mondo
|
Partecipazioni
|
21 (esordio: 1930)
|
Miglior risultato
|
Campioni nel 1958, 1962, 1970, 1994, 2002
|
Copa América
|
Partecipazioni
|
37 (esordio: 1916)
|
Miglior risultato
|
Campioni nel 1919, 1922, 1949, 1989, 1997, 1999, 2004, 2007, 2019
|
Campionato CONCACAF/Gold
Cup
|
Partecipazioni
|
3 (esordio: 1996)
|
Miglior risultato
|
Secondo posto nel 1996, 2003
|
Confederations Cup
|
Partecipazioni
|
7 (esordio: 1997)
|
Miglior risultato
|
Campioni nel 1997, 2005, 2009, 2013
|
La nazionale di calcio del Brasile (port. Seleção Brasileira de Futebol, per questo nota informalmente come Seleção) è la
rappresentativa calcistica del Brasile ed è posta sotto l'egida della Confederação Brasileira de Futebol.
La nazionale verdeoro, come si usa chiamarla in Italia, è una delle nazionali di calcio più
titolate del mondo nonché quella più titolata nel campionato del mondo, vinto per 5 volte (1958, 1962, 1970, 1994 e 2002). Per questa ragione i giocatori del Brasile sono
soprannominati Pentacampeões ("pentacampioni").
Unica nazionale ad aver partecipato a tutte le edizioni del mondiale, in bacheca annovera anche 9 Coppe America e 4 Confederations
Cup (primato). Vanta la disputa di sette finali del campionato del mondo e undici piazzamenti complessivi nei primi quattro posti della competizione in ventuno partecipazioni (solo
la nazionale tedesca ha fatto meglio, con tredici piazzamenti complessivi in diciannove partecipazioni).
Nel ranking mondiale della FIFA, istituito nell'agosto 1993, ha più volte occupato la prima posizione: dal settembre al
novembre 1993, dall'aprile al giugno 1994, dal luglio 1994 al maggio 2001, dal luglio 2002 al febbraio 2007, dal luglio al settembre 2007, dal luglio al novembre 2009, dall'aprile al luglio
2010, dall'aprile al luglio 2017 e dall'agosto al settembre 2017. Ha inoltre chiuso 12 volte l'anno solare in testa alla classifica, il che costituisce un record. Il peggiore piazzamento
nella classifica mondiale della FIFA è il 22º posto, occupato nel giugno 2013. Occupa la 2ª posizione della graduatoria.[1]
Storia
Esordi e prime apparizioni al mondiale (1914-1950)
La nazionale brasiliana esordì nel 1914[2][3][4] e dovette attendere il 1928 per giocare contro squadre europee.[5] Guidata dal prolifico attaccante Arthur Friedenreich, la Seleçao vinse poi il campionato
sudamericano del 1919 e del 1922.
Le prime apparizioni al campionato del mondo, tuttavia, non ebbero successo, in parte a causa delle lotte interne al calcio brasiliano circa
il professionismo,
che resero la confederazione calcio brasiliana incapace di schierare squadre con i migliori giocatori. Eliminato al primo turno del campionato mondiale del 1930 e del 1934, ottenne il terzo posto al mondiale del 1938, dove fu l'unica sudamericana nella competizione, con Leônidas capocannoniere, con 7 reti. La fine del decennio seguente vide la squadra ottenere la vittoria
al campionato sudamericano del 1949.
Il Maracanazo e gli anni d'oro con Pelé (1950-1970)
Nel 1950 il Brasile ospitò per la prima volta il mondiale e nella gara decisiva del girone finale affrontò l'Uruguay allo stadio Maracanã di Rio de Janeiro davanti a duecentomila spettatori. Nonostante al Brasile
bastasse un pari per ottenere la vittoria, a vincere furono gli uruguaiani, che si imposero per 2-1 in rimonta, causando una disfatta vissuta dal pubblico di casa come un dramma passato alla
storia come Maracanazo.[6][7][8][9] (in portoghese Maracanaço).[10] Al campionato mondiale del 1954 la selezione brasiliana, che
annoverava calciatori del calibro di Nílton Santos, Djalma Santos, Julinho e Didi, uscì ai quarti di finale.
Nel 1958 il Brasile si aggiudicò per la prima volta il titolo mondiale battendo in finale i padroni di casa della Svezia per 5-2; durante il torneo si mise in luce il
diciassettenne Pelé, destinato a
divenire secondo molti il miglior calciatore della storia e autore, proprio in finale, di un pregevole gol, ritenuto fra i più belli di sempre. Il successo fu replicato nel 1962, in Cile, dove il Brasile rivinse il titolo mondiale sconfiggendo i padroni
di casa in semifinale e la Cecoslovacchia per 3-1 in finale. Garrincha fu il protagonista del torneo, in particolar modo dopo l'infortunio subito da Pelé nel secondo incontro della
competizione, che costrinse o Rey a saltare le restanti partite.
Dopo il campionato del mondo svoltosi in Inghilterra nel 1966, dove i verdeoro furono eliminati al primo turno, il Brasile
vinse la sua terza Coppa del mondo in Messico nel 1970, battendo in finale l'Italia per 4-1 e presentandosi al
torneo iridato con quella che viene considerata da molti la migliore squadra nazionale di tutti i tempi, potendo contare su Pelé, alla sua ultima finale mondiale, Carlos
Alberto, Jairzinho, Tostão, Gérson e Rivelino. Con questo successo la Seleção si aggiudicò la Coppa
Rimet per la terza volta e poté quindi detenerla a titolo definitivo secondo quanto previsto dal regolamento FIFA allora vigente. Il trofeo sarà poi rubato e non più ritrovato.
Anni di digiuno (1974-1993)
Al campionato mondiale del 1974 il Brasile terminò al quarto posto, perdendo la finale di consolazione contro
la Polonia per 1-0, mentre nel 1978, pur avendo chiuso il mondiale senza sconfitte, non ebbe
accesso alla finale, appannaggio dell'Argentina padrona di casa per una migliore differenza reti, avendo gli argentini ottenuto una controversa vittoria per 6-0
nell'ultima partita del girone, successo che consentì all'Albiceleste di colmare un gap di 5 reti con i brasiliani.
Al campionato mondiale del 1982, pur esprimendo un gioco pregevole con talenti come Zico, Falcão, Eder e Sócrates, che formavano una delle squadre più forti della storia,[11] la squadra allenata da Telê Santana dovette soccombere nel complicato girone di seconda fase con Argentina e Italia, battendo per 3-1 i primi e venendo sconfitti per 2-3 dai
secondi, quando un pareggio contro gli italiani sarebbe stato sufficiente per consentire alla Seleção di approdare alle semifinali a scapito degli azzurri.[11] La gestione di Telê Santana si chiuse con l'eliminazione ai quarti di finale del campionato del mondo 1986 contro la Francia ai tiri di rigore.
Passato sotto la guida di Sebastião Lazaroni, il Brasile uscì ai quarti di finale del campionato del mondo 1990 contro l'Argentina, poi fu Paulo Roberto
Falcão ad assumere le redini della squadra, traghettata al secondo posto nella Coppa America 1991 giocata in Cile. Fu quindi la volta del commissario tecnico Carlos Alberto
Parreira, che condusse i suoi ai quarti di finale della Coppa America 1993 (eliminazione ancora contro l'Argentina, stavolta ai rigori).
Ritorno ai vertici (1994-2006)
Parreira rimase in sella per il campionato del mondo 1994, dove i brasiliani misero in bacheca il quarto titolo mondiale: il successo, maturato ai rigori
nella torrida finale di Pasadena, permise ai brasiliani, capitanati da Dunga e trascinati dalle stelle Romário e Bebeto, di trionfare a ventiquattro anni
dall'ultimo alloro mondiale, ancora contro l'Italia. Nella rosa campione del mondo figurava anche un giovane fuoriclasse, il diciassettenne Ronaldo, destinato ad affermarsi negli anni a
venire.
Parreira lasciò la panchina del Brasile dopo il successo[12] e fu rimpiazzato da una vecchia gloria della Seleção, Mário Zagallo, che perse ai rigori la finale della Coppa America 1995 contro i padroni di casa dell'Uruguay e colse due successi, nella Confederations Cup 1997 e nella Coppa America 1997.
Grande favorito per la vittoria del campionato del mondo 1998, il Brasile di Zagallo, qualificatosi di diritto alla manifestazione in qualità di squadra
campione del mondo, giunse in finale, ma fu nettamente sconfitto (3-0) dalla Francia padrona di casa, che si aggiudicò il titolo mondiale
per la prima volta. Le polemiche per la disfatta furono alimentate dal controverso utilizzo in finale di Ronaldo nonostante un serio problema di salute (convulsioni[13] o, secondo voci che circolarono, una crisi di nervi)[12]
A Zagallo subentrò Vanderlei Luxemburgo, che ottenne la vittoria nella Coppa America 1999, battendo per 3-0 l'Uruguay in finale. La successiva gestione di Émerson Leão, che richiamò Romário e tentò di costruire attorno a lui una squadra
di giovani di talento, fu caratterizzata dalla clamorosa eliminazione ai quarti di finale della Coppa America 2001 contro l'Honduras e dal quarto posto nella Confederations Cup 2001, dove la nazionale brasiliana si presentò con
una rosa priva delle stelle che giocavano nei campionati europei. Esonerato Leão,[14] fu Luiz Felipe Scolari ad assumere il ruolo di CT del Brasile. Sotto la sua guida il Brasile si qualificò
al campionato del mondo 2002 con qualche affanno e poi trionfò nella competizione battendo in finale la Germania per 2-0, grazie al contributo decisivo di Ronaldo (autore della decisiva doppietta nella finale
di Tokyo), Rivaldo e del giovane astro Ronaldinho, con la spinta sulle fasce del
trentaduenne Cafu e
di Roberto Carlos. Tra le riserve di quella compagine vi era anche il ventenne Kaká, poi affermatosi a grandi livelli nel Milan
di Carlo
Ancelotti. Il capitano Cafu disputò in quell'occasione la terza finale mondiale consecutiva, stabilendo un record.[15]
Il nuovo millennio
L'ex centrocampista
Dunga, prima pluridecorato
capitano del Brasile, ricoprì l'incarico di commissario tecnico del Brasile dal 2006 al
2010 e dal 2014 al 2016
Ancora guidati da Parreira, richiamato in panchina nel gennaio 2003,[16] nella Confederations Cup 2003, in Francia, i brasiliani delusero, uscendo già al
primo turno,[17] poi si
aggiudicarono la Coppa America 2004, battendo ai rigori in finale l'Argentina,[18] e la Confederations Cup 2005, ancora contro l'Argentina, battuta per
4-1.[19][20][21] Al campionato del mondo 2006, però, i verdeoro furono fermati ai
quarti di finale dalla Francia, poi finalista perdente del torneo.[22]
La formazione del Brasile campione del Sudamerica nel
2019
La mancata vittoria in Germania causò cambio in panchina,[23] con l'ex capitano Dunga che rimpiazzò Parreira.[24] Il nuovo tecnico portò in nazionale non solo le stelle acclamate delle grandi squadre europee, ma anche
calciatori che militavano nei campionati russo e ucraino.[25] Vinta la Coppa America 2007 grazie al successo in finale contro l'Argentina per 3-0,[26] con Robinho nominato miglior giocatore del torneo, oltre che capocannoniere,[27] i brasiliani si aggiudicarono anche la Confederations Cup 2009,[28] sospinti dai gol di Luís Fabiano.[29] La gestione di Dunga si chiuse al termine del campionato del mondo 2010, dove i brasiliani furono eliminati ai quarti di finale dai Paesi Bassi, poi finalisti perdenti del torneo.[30][31][32]
Il successore, Mano
Menezes,[33][34][35] rinunciò
progressivamente alle colonne portanti del recente passato per favorire l'inserimento di nuovi volti come Coutinho e Neymar.[36] La disfatta alla Coppa America 2011, dove i brasiliani uscirono ai tiri di rigore, fallendo
clamorosamente tutti e quattro i tentativi di realizzazione effettuati dal dischetto contro il Paraguay,[37][38] fece da preludio alla vittoria della nazionale olimpica, che si aggiudicò la medaglia d'oro ai Giochi olimpici di Londra 2012,[39] ma ciò non bastò a scongiurare l'esonero dell'allenatore, silurato dalla federazione brasiliana nel
novembre 2012 dopo due anni giudicati "insufficienti".[40]
Dopo l'allontanamento di Menezes, in panchina tornarono due grandi nomi del passato: Scolari fu affiancato da Parreira in veste di secondo.[41] Messa in bacheca la Confederations Cup 2013, grazie alla vittoria in finale
del Maracanã contro la Spagna campione d'Europa e del mondo per 3-0 nella finale,
la Seleção si apprestò a giocare il campionato del mondo 2014 da padrona di casa e grande favorita, ma l'epilogo fu tra i più amari nella storia
della selezione verdeoro. Al Mineirão di Belo Horizonte, nelle semifinali del torneo, la partita contro la Germania assunse subito una piega del tutto inattesa e
impronosticabile: alla mezz'ora del primo tempo, infatti, i tedeschi erano già in vantaggio per 5-0 e nella ripresa incrementarono il vantaggio fino a portarsi sul 7-0; a nulla servì il gol
del definitivo 1-7.[42][43] Per la
prima volta nella storia i brasiliani subirono sette reti in una sola partita e l'indignazione per l'umiliazione subita fu tanta che alcuni giornali l'indomani titolarono Mineirazo, in analogia con
il Maracanazo del campionato del mondo 1950.[44] I brasiliani chiusero il torneo al quarto posto, sconfitti anche nella finale di consolazione dai
Paesi Bassi, al che Scolari rassegnò le proprie dimissioni.[45]
Nel luglio 2014 tornò sulla panchina della nazionale il CT Dunga, che ottenne ben undici vittorie consecutive, ma nella Coppa America
2015 uscì ai quarti di finale ai tiri di rigore e nella Coppa America 2016, con una rosa priva dell'infortunato Kakà e con alcune esclusioni eccellenti tra i convocati,
addirittura al primo turno, evento che nel torneo non si verificava dal 1987. Anche a causa dell'avvio considerato insoddisfacente nelle qualificazioni al mondiale 2018, Dunga fu sollevato dall'incarico.[46]
A Dunga successe, nel giugno 2016, Tite,[47] che colse otto vittorie consecutive nelle qualificazioni a Russia 2018, guadagnando l'approdo alla fase
finale del torneo, da cui il Brasile venne poi eliminato ai quarti di finale. Nella Coppa America 2019 il Brasile, padrone di casa e ancora privo, a causa di un infortunio, della stella Neymar,
tornò al successo, battendo per 3-1 al Maracanã la sorpresa Perù, già affrontata e battuta nel girone. I brasiliani raggiunsero anche la finale della Coppa America 2021,
nuovamente disputata in casa (al Maracanã) e tenutasi con un anno di ritardo a causa della pandemia di COVID-19: qui i verdeoro furono sconfitti di misura (1-0) dall'Argentina.
Colori
In origine la divisa del Brasile era bianca con il colletto blu ma in seguito all'incredibile sconfitta ai mondiali del 1950 contro
l'Uruguay nella partita decisiva per l'assegnazione del titolo i colori furono considerati poco patriottici e quindi con il permesso della confederazione sportiva brasiliana il
quotidiano Correio da Manhã indisse una competizione per scegliere una nuova uniforme che contenesse i quattro colori della bandiera del Brasile.[48] Alla fine vinse l'uniforme giallo-verde con pantaloncini azzurri progettata da Aldyr Garcia Schlee, un
diciannovenne proveniente da Pelotas.[49] I nuovi colori vennero usati per la prima volta nel marzo 1954 in un match contro il Cile e da allora sono stati sempre usati. L'uniforme è cambiata solo leggermente nelle
tonalità del giallo o dell'azzurro, più o meno scuri a seconda degli sponsor tecnici che si sono avvicendati, così come la presenza o meno di rifiniture verdi sulle maglie o bianche sui
pantaloncini. I calzettoni sono stati prevalentemente bianchi mentre i numeri sulle maglie sono stati sempre verdi.
La seconda divisa è di colore azzurro più o meno acceso con pantaloncini bianchi. Dal 1998 lo sponsor tecnico è Nike.
Nel marzo 2011 fu presentata la
nuova terza maglia completamente nera, che suscitò polemiche nel paese. Come compromesso per la scelta azzardata, la nuova divisa fu impiegata solo in gare di esibizione e amichevoli.[50]
Cronologia delle divise
1914
|
Casa
|
Trasferta
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|
|
Nessun fornitore
|
|
1916
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Nessun fornitore
|
|
1918
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Nessun fornitore
|
|
1919
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Nessun fornitore
|
|
Mondiali 1930
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Nessun fornitore
|
|
Mondiali 1934
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Nessun fornitore
|
|
Mondiali 1938
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Nessun fornitore
|
|
Mondiali 1950
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Nessun fornitore
|
|
1950-1954
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Ceppo
|
|
1954-1970
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Athleta
|
|
Mondiali 1970
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Athleta
|
|
Mondiali 1974
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Athleta
|
|
Mondiali 1978
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Adidas
|
|
Mondiali 1982
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Topper
|
|
Mondiali 1986
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Topper
|
|
Mondiali 1990
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Topper
|
|
Mondiali 1994
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Umbro
|
|
Mondiali 1998
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Nike
|
|
Mondiali 2002
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Nike
|
|
Mondiali 2006
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Nike
|
|
Confederations Cup 2009
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Nike
|
|
Mondiali 2010
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Nike
|
|
Confederations Cup 2013
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Nike
|
|
Mondiali 2014
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Nike
|
|
2016–2018
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Nike
|
|
2018–2019
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Nike
|
|
2019–2020
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Nike
|
|
2020–presente
|
Casa
|
Trasferta
|
|
|
Nike
|
|
Palmarès
-
Svezia 1958, Cile 1962, Messico 1970, Stati Uniti 1994, Corea del Sud-Giappone 2002
-
Brasile 1919, Brasile 1922, Brasile 1949, Brasile 1989, Bolivia 1997, Paraguay
1999, Perù 2004, Venezuela 2007, Brasile 2019
-
Arabia Saudita 1997, Germania 2005, Sudafrica 2009, Brasile 2013
-
Cile 1952, Messico 1956
Partecipazioni ai tornei internazionali
Campionato del mondo
|
Edizione
|
Risultato
|
1930
|
Primo turno
|
1934
|
Ottavi di finale
|
1938
|
Terzo posto
|
1950
|
Secondo posto
|
1954
|
Quarti di finale
|
1958
|
Campione
|
1962
|
Campione
|
1966
|
Primo turno
|
1970
|
Campione
|
1974
|
Quarto posto
|
1978
|
Terzo posto
|
1982
|
Secondo turno
|
1986
|
Quarti di finale
|
1990
|
Ottavi di finale
|
1994
|
Campione
|
1998
|
Secondo posto
|
2002
|
Campione
|
2006
|
Quarti di finale
|
2010
|
Quarti di finale
|
2014
|
Quarto posto
|
2018
|
Quarti di finale
|
Giochi olimpici[52]
|
Edizione
|
Risultato
|
1920
|
Non partecipante
|
1924
|
Non partecipante
|
1928
|
Non partecipante
|
1936
|
Non partecipante
|
1948
|
Non partecipante
|
Confederations Cup
|
Edizione
|
Risultato
|
1992
|
Non invitata
|
1995
|
Non invitata
|
1997
|
Campione
|
1999
|
Secondo posto
|
2001
|
Quarto posto
|
2003
|
Primo turno
|
2005
|
Campione
|
2009
|
Campione
|
2013
|
Campione
|
2017
|
Non qualificata
|
Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni
CONCACAF Gold Cup
Pur non essendo affiliata alla CONCACAF, la nazionale verdeoro è stata invitata a tre edizioni della Gold Cup, piazzandosi due
volte seconda ed una terza.[53]
Taça das Nações
La Seleção si è classificato secondo all'unica Taça das Nações, organizzata in casa dalla CBD nel 1964.[54]
Campionato Panamericano
I Verdeoro hanno partecipato a tutti e tre i Campionati Panamericani, ottenendo due vittorie ed un secondo posto.[55]
La nazionale brasiliana ha partecipato ai Giochi panamericani in 10 occasioni. Tuttavia, data la natura dilettantistica della manifestazione, era impedita per
regolamento la convocazione dei professionisti. Dunque fino al 2003 le selezioni erano costituite
da giovani o calciatori di seconda fascia, mentre da tale data, vi è l'obbligo di schierare le Under-20. Pertanto dalla prima edizione del 1951 a quella del 1999 i carioca in sette partecipazioni hanno collezionato quattro medaglie d'oro, una d'argento ed
una di bronzo.[56]
Statistiche
La nazionale
carioca durante l'inno nazionale nel mondiale disputato in casa nel 2014, prima della
storica sconfitta per 1-7 contro la Germania
- La nazionale brasiliana è l'unica, insieme alla Germania, ad avere disputato più di 100 partite nelle fasi finali
del campionato mondiale. Dopo l'edizione 2018 entrambe le nazionali hanno disputato 109 partite, ma la Germania ha due partecipazioni in meno rispetto
alla nazionale brasiliana. Le due nazionali, inoltre, sono le uniche ad avere sempre ottenuto sul campo la qualificazione alla fase finale del campionato del mondo.
- La nazionale brasiliana ha ospitato la ventesima edizione del campionato mondiale di calcio nel 2014 (chiuso dai verdeoro al quarto posto), sessantaquattro anni dopo avere ospitato l'edizione del 1950. Il Brasile è stata la quinta nazione ad avere ospitato due edizioni del campionato del mondo di calcio, dopo
il Messico, l'Italia, la Francia e la Germania.
- Nel periodo 1994-2019 la nazionale brasiliana ha vinto complessivamente undici trofei (due campionati del mondo, cinque Coppe America, quattro Confederations
Cup) nelle tre maggiori competizioni per nazionali (mondiale, Coppa America, Confederations Cup) ed è stata finalista tre volte (nel 1995 in Coppa America, nel 1998 al mondiale e nel 1999
alla Confederations Cup).
- Il Brasile è la nazionale che ha occupato più a lungo la testa della classifica mondiale della FIFA, che ha comandato senza interruzioni
dal luglio 1994 al luglio 2001 e successivamente dal giugno 2002 al febbraio 2007. A luglio dello stesso anno, dopo quattro mesi di assenza dal primo posto, il Brasile è riuscito a tornare in
testa alla classifica, grazie alla vittoria nella Coppa America 2007, per poi mantenere il vertice fino all'ottobre 2009. Ha occupato nuovamente il primo posto da aprile a
maggio 2010, quando è stato scalzato dalla Spagna, nuova squadra campione del mondo.
Statistiche dettagliate sui tornei internazionali
Mondiali
Statistiche
- Primo turno: 2 volte (1930, 1966)
- Ottavi di finale: 2 volte (1934, 1990)
- Quarti di finale: 6 volte (1954, 1982, 1986, 2006, 2010, 2018)
- Semifinale: 4 volte (1938, 1974, 1978, 2014)
-
Quarto posto: 2 volte (1974, 2014)
-
Terzo posto: 2 volte (1938, 1978)
- Finale: 7 volte (1950, 1958, 1962, 1970, 1994, 1998, 2002)
-
Secondo posto: 2 volte (1950, 1998)
-
Primo posto: 5 volte (1958, 1962, 1970, 1994, 2002)
Copa América
Olimpiadi
-
Nota bene: per le informazioni sui risultati ai Giochi olimpici nelle edizioni successive al 1948 visionare la pagina della nazionale olimpica.
Confederations Cup
La Seleção festeggia la Confederations Cup casalinga del 2013
CONCACAF Gold Cup
Taça das Nações
Anno
|
Luogo
|
Piazzamento
|
V
|
N
|
P
|
Gol
|
1964
|
Brasile
|
Secondo posto
|
2
|
0
|
1
|
9:5
|
Campionati Panamericani
Rosa attuale
Lista dei giocatori convocati da Tite per le partite di qualificazioni ai mondiali 2022 contro Cile e Bolivia del 24 e 29 marzo 2022.
Presenze e reti aggiornate al 24 marzo 2022.
Record individuali
Statistiche aggiornate al 24 marzo 2022..La nazionale brasiliana disputa occasionalmente partite di esibizione contro squadre di club, selezioni continentali, selezioni FIFA, di varie federazioni o
leghe nazionali e perfino contro enti o fondazioni. Tutte queste partite, non essendo riconosciute dalla FIFA, non entrano a far parte delle statistiche individuali di presenze e di
reti.
I giocatori in grassetto sono ancora in attività con la maglia della nazionale.
Cafu, primatista di presenze con la
nazionale brasiliana (142)
Pelé, primatista di gol segnati
con la nazionale verdeoro (77 in 92 presenze)
Record di presenze
Allenatori
Tutte le rose
Mondiali
-
Coppa del Mondo FIFA 1930
-
P Joel, P Velloso, D Brilhante, D Itália, D Oscarino, D Zé Luiz, C Benevenuto, C Fausto, C Fernando, C Fortes, C Hermógenes,
C Ivan Mariz,
C Pamplona, A Araken, A Benedicto, A Carvalho Leite, A Doca, A Manoelzinho, A Moderato, A Nilo, A Poly, A Preguinho, A Russinho, A Teóphilo, CT: Píndaro
-
Coppa del Mondo FIFA 1934
-
P Germano, P Pedrosa, D Luís Luz, D Octacílio, D Sylvio, C Ariel, C Canalli, C Martim, C Tinoco, C Waldyr, A Armandinho, A Átila, A Carvalho Leite, A Leônidas, A Luisinho, A Patesko, A Waldemar de Brito, CT: Vinhaes
-
Coppa del Mondo FIFA 1938
-
P Batatais, P Walter, D Domingos da Guia, D Jaú, D Martim, D Nariz, C Afonsinho, C Argemiro, C Brandão, C Britto, C Machado, C Zezé Procópio, A Hércules,
A Leônidas,
A Lopes, A Luisinho, A Niginho, A Patesko, A Perácio, A Roberto, A Romeu, A Tim, CT: Pimenta
-
Coppa del Mondo FIFA 1950
-
P Barbosa, P Castilho, D Augusto, D Ely, D Juvenal, D Nena, D Nílton Santos, C Bauer, C Bigode, C Danilo, C Noronha, C Rui, A Adãozinho, A Ademir, A Alfredo,
A Baltazar,
A Chico,
A Friaça, A Jair, A Maneca, A Rodrigues,
A Zizinho, CT: Costa
-
Coppa del Mondo FIFA 1954
-
1 Castilho, 2 Djalma Santos, 3 Nílton Santos, 4 Brandãozinho, 5 Pinheiro, 6 Bauer,
7 Julinho, 8 Didi, 9 Baltazar, 10 Pinga,
11 Rodrigues, 12 Paulinho, 13 Alfredo, 14 Ely, 15 Mauro Ramos, 16 Dequinha, 17 Maurinho, 18 Humberto, 19 Índio, 20 Rubens, 21 Veludo, 22 Cabeção, CT: Zezé Moreira
-
Coppa del Mondo FIFA 1958
-
1 Castilho, 2 Bellini, 3 Gilmar, 4 Djalma Santos, 5 Dino Sani, 6 Didi, 7 Zagallo, 8 Oreco, 9 Zózimo, 10 Pelé, 11 Garrincha, 12 Nílton Santos, 13 Moacir, 14 De Sordi,
15 Orlando
Peçanha, 16 Mauro
Ramos, 17 Joel, 18 Mazola, 19 Zito, 20 Vavá, 21 Dida, 22 Pepe, CT: Feola
-
Coppa del Mondo FIFA 1962
-
1 Gilmar, 2 Djalma Santos, 3 Mauro Ramos, 4 Zito, 5 Zózimo, 6 Nílton Santos, 7 Garrincha, 8 Didi, 9 Coutinho, 10 Pelé, 11 Pepe, 12 Jair Marinho, 13 Bellini, 14 Jurandir, 15 Altair, 16 Zequinha, 17 Mengálvio, 18 Jair da Costa, 19 Vavá, 20 Amarildo, 21 Zagallo, 22 Castilho, CT: Moreira
-
Coppa del Mondo FIFA 1966
-
1 Gilmar, 2 Djalma Santos, 3 Fidélis, 4 Bellini, 5 Brito,
6 Altair, 7 Orlando Peçanha, 8 Paulo Henrique, 9 Rildo, 10 Pelé, 11 Gérson, 12 Manga, 13 Denílson, 14 Lima,
15 Zito, 16 Garrincha, 17 Jairzinho, 18 Alcindo, 19 Silva, 20 Tostão, 21 Paraná, 22 Edu, CT: Feola
-
Coppa del Mondo FIFA 1970
-
1 Félix, 2 Brito, 3 Piazza, 4 Carlos Alberto, 5 Clodoaldo, 6 Marco Antônio, 7 Jairzinho, 8 Gérson, 9 Tostão, 10 Pelé, 11 Rivelino, 12 Ado, 13 Roberto Miranda, 14 Baldocchi, 15 Fontana, 16 Everaldo, 17 Joel, 18 Paulo César, 19 Edu, 20 Dario, 21 Zé
Maria, 22 Leão, CT: Zagallo
-
Coppa del Mondo FIFA 1974
-
1 Leão,
2 Luís Pereira,
3 Marinho Peres,
4 Zé Maria, 5 Piazza, 6 Marinho Chagas, 7 Jairzinho, 8 Leivinha, 9 César, 10 Rivelino, 11 Paulo César, 12 Renato, 13 Valdomiro, 14 Nelinho, 15 Alfredo, 16 Marco Antônio, 17 Carpegiani, 18 Ademir da Guia, 19 Mirandinha, 20 Edu, 21 Dirceu, 22 Valdir Peres, CT: Zagallo
-
Coppa del Mondo FIFA 1978
-
1 Leão,
2 Toninho, 3 Oscar, 4 Amaral, 5 Cerezo, 6 Edinho, 7 Zé Sérgio, 8 Zico, 9 Reinaldo,
10 Rivelino,
11 Dirceu, 12 Carlos, 13 Nelinho, 14 Abel, 15 Polozzi, 16 Rodrigues Neto, 17 Batista, 18 Gil, 19 Jorge Mendonça,
20 Roberto
Dinamite, 21 Chicão, 22 Valdir Peres, CT: Coutinho
-
Coppa del Mondo FIFA 1982
-
1 Valdir Peres,
2 Leandro, 3 Oscar, 4 Luizinho, 5 Cerezo, 6 Júnior, 7 Paulo Isidoro, 8 Sócrates, 9 Serginho, 10 Zico, 11 Éder, 12 Paulo Sérgio, 13 Edevaldo, 14 Juninho, 15 Falcão,
16 Edinho, 17 Pedrinho, 18 Batista, 19 Renato, 20 Roberto Dinamite, 21 Dirceu, 22 Carlos, CT: Santana
-
Coppa del Mondo FIFA 1986
-
1 Carlos, 2 Édson, 3 Oscar, 4 Edinho, 5 Falcão, 6 Júnior, 7 Müller,
8 Casagrande, 9 Careca, 10 Zico, 11 Edivaldo, 12 Paulo Vítor, 13 Josimar, 14 Júlio César, 15 Alemão, 16 Mauro Galvão, 17 Branco, 18 Sócrates, 19 Elzo, 20 Silas, 21 Valdo, 22 Leão, CT: Santana
-
Coppa del Mondo FIFA 1990
-
1 Taffarel, 2 Jorginho, 3 Ricardo Gomes, 4 Dunga, 5 Alemão, 6 Branco, 7 Bismarck, 8 Valdo, 9 Careca, 10 Silas, 11 Romário, 12 Acácio, 13 Mozer, 14 Aldair, 15 Müller, 16 Bebeto, 17 Renato Gaúcho, 18 Mazinho, 19 Ricardo Rocha, 20 Tita, 21 Mauro Galvão,
22 Zé Carlos, CT: Lazaroni
-
Coppa del Mondo FIFA 1994
-
1 Taffarel, 2 Jorginho, 3 Ricardo Rocha, 4 Ronaldão, 5 Mauro Silva, 6 Branco,
7 Bebeto, 8 Dunga, 9 Zinho, 10 Raí, 11 Romário, 12 Zetti, 13 Aldair, 14 Cafu, 15 Márcio Santos,
16 Leonardo, 17 Mazinho, 18 Paulo Sérgio, 19 Müller, 20 Ronaldo, 21 Viola, 22 Gilmar, CT: Parreira
-
Coppa del Mondo FIFA 1998
-
1 Taffarel, 2 Cafu, 3 Aldair, 4 Júnior Baiano, 5 César Sampaio, 6 Roberto Carlos, 7 Giovanni, 8 Dunga, 9 Ronaldo, 10 Rivaldo, 11 Emerson, 12 Carlos Germano, 13 Zé Carlos, 14 Gonçalves, 15 André Cruz, 16 Zé Roberto, 17 Doriva, 18 Leonardo, 19 Denílson, 20 Bebeto, 21 Edmundo, 22 Dida, CT: Zagallo
-
Coppa del Mondo FIFA 2002
-
1 Marcos, 2 Cafu, 3 Lúcio, 4 Roque Júnior, 5 Edmílson, 6 Roberto Carlos, 7 Ricardinho, 8 Gilberto Silva, 9 Ronaldo, 10 Rivaldo, 11 Ronaldinho, 12 Dida, 13 Belletti, 14 Polga, 15 Kléberson, 16 Júnior, 17 Denílson, 18 Vampeta, 19 Juninho, 20 Edílson, 21 Luizão, 22 Rogério Ceni, 23 Kaká, CT: Scolari
-
Coppa del Mondo FIFA 2006
-
1 Dida, 2 Cafu, 3 Lúcio,
4 Juan, 5 Emerson, 6 Roberto Carlos, 7 Adriano,
8 Kaká, 9 Ronaldo, 10 Ronaldinho, 11 Zé Roberto,
12 Rogério Ceni, 13 Cicinho, 14 Luisão, 15 Cris, 16 Gilberto, 17 Gilberto Silva, 18 Mineiro, 19 Juninho,
20 Ricardinho, 21 Fred, 22 Júlio César, 23 Robinho, CT: Parreira
-
Coppa del Mondo FIFA 2010
-
1 Júlio César, 2 Maicon, 3 Lúcio, 4 Juan,
5 Felipe Melo,
6 Michel Bastos,
7 Elano, 8 Gilberto Silva,
9 Luís Fabiano,
10 Kaká, 11 Robinho, 12 Gomes,
13 Dani Alves,
14 Luisão, 15 Thiago Silva, 16 Gilberto,
17 Josué, 18 Ramires, 19 Júlio Baptista,
20 Kléberson,
21 Nilmar, 22 Doni, 23 Grafite, CT: Dunga
-
Coppa del Mondo FIFA 2014
-
1 Jefferson, 2 Dani Alves, 3 Thiago Silva, 4 David Luiz, 5 Fernandinho, 6 Marcelo, 7 Hulk, 8 Paulinho, 9 Fred,
10 Neymar, 11 Oscar,
12 Júlio César, 13 Dante, 14 Maxwell, 15 Henrique, 16 Ramires, 17 Luiz Gustavo, 18 Hernanes, 19 Willian, 20 Bernard, 21 Jô, 22 Victor, 23 Maicon, CT: Scolari
-
Coppa del Mondo FIFA 2018
-
1 Alisson,
2 Thiago Silva,
3 Miranda,
4 Geromel,
5 Casemiro, 6 Filipe
Luís, 7 Douglas
Costa, 8 Renato
Augusto, 9 Gabriel
Jesus, 10 Neymar,
11 Coutinho, 12 Marcelo, 13 Marquinhos,
14 Danilo, 15 Paulinho, 16 Cássio, 17 Fernandinho, 18 Fred,
19 Willian, 20 Firmino, 21 Taison, 22 Fagner,
23 Ederson, CT: Tite
-
Campeonato Sudamericano 1916
-
P Casemiro, P Marcos, D Carlito, D Nery, D Orlando, D Osny, C Facchine, C Galo, C Sidney, A Alencar, A Amílcar, A Arnaldo, A Demósthenes, A Friedenreich, A Lagreca, A Mimi, A Luiz Menezes, A Lulu, A Mimi Sodré, CT: Lagreca
-
Campeonato Sudamericano 1917
-
P Casemiro, P Otto, D Chico Netto, D De Paiva, D Osny, D Vidal, C Adhemar, C Galo, C Paula Ramos, C Picagli, A Amílcar, A Arnaldo, A Caetano, A Couto, A Dias, A Haroldo, A Lagreca, A Millon, A Neco, CT: Lagreca
-
Campeonato Sudamericano 1919
-
P Dyonísio, P Marcos, D Bianco, D Palamone, D Picagli, D Píndaro, C Amílcar, C Fortes, C Galo, C Laís, C Martins, C Sérgio, A Arlindo, A Arnaldo, A Carregal, A Friedenreich,
A Haroldo, A Heitor, A Luiz Menezes, A Millon, A Neco, CT: Haroldo
-
Campeonato Sudamericano 1920
-
P Ayrton, P Kuntz, D De Maria, D Japonês, D Martins, D Telephone, C Adhemar, C Fortes,
C João, C Rodrigo, C Sisson, A Alvariza, A Castelhano, A Claudionor, A Constantino, A Junqueira, A Nonô, A Zezé, CT: Oswaldo Gomes
-
Campeonato Sudamericano 1921
-
P Carnaval, P Kuntz, D Barata, D Caratório, D Telefone, C Afredinho, C Dino, C Laís, C Pena, C Suíço, A Candiota, A Frederico, A Machado, A Maxabomba, A Nonô, A Orlandinho, A Paulo Vianna, A Zezé, CT: Vianna Netto
-
Campeonato Sudamericano 1922
-
P Kuntz, P Marcos, D Barthô, D Chico Netto, D Palamone, C Amílcar, C Fortes, C Laís, C Nesi, C Xingô, A Formiga, A Friedenreich, A Heitor, A Junqueira, A Neco, A Rodrigues, A Tatú, A Zezé, CT: Haroldo
-
Campeonato Sudamericano 1923
-
P David, P Nélson, D Alemão, D Pennaforte, C Dino, C Hermógenes, C Mica, C Nesi, C Seabra, C Soda, A Amaro, A Coelho, A Mário Seixas, A Nilo, A Paschoal, A Torteroli, A Zezé, CT: Chico Netto
-
Campeonato Sudamericano 1925
-
P Batalha, P Tuffy, D Clodô, D Hélcio, D Pennaforte, C Floriano, C Fortes, C Nascimento, C Pamplona, C Rueda, A Filó, A Friedenreich, A Lagarto, A Moderato, A Nilo, A Oswaldinho, A Russinho, CT: Platero
-
Campeonato Sudamericano 1937
-
P Rei, P Jurandir, D Carnera, D Jaú, D Nariz, C Afonsinho, C Brandão, C Britto, C Canalli, C Tunga, C Zarzur, A Bahia, A Cardeal, A Carreiro, A Carvalho Leite,
A Luisinho, A Niginho, A Patesko, A Roberto, A Tim, CT: Pimenta
-
Campeonato Sudamericano 1942
-
P Aymoré
Moreira, P Cajú, D Begliomini, D Domingos da Guia, D Jaime de Almeida, D Norival, D Osvaldo, C Afonsinho, C Argemiro, C Brandão, C Dino, C Zizinho, A Cláudio, A Joanino, A Patesko, A Paulo, A Pedro Amorim, A Pipí, A Pirillo, A Russo, A Servílio, A Tim, CT: Pimenta
-
Campeonato Sudamericano 1945
-
P Oberdan,
P Jurandir, D Begliomini, D Domingos da Guia, D Jaime de Almeida, D Newton, D Norival, D Rui, C Biguá, C Danilo,
C Jorginho, C Zezé Procópio, C Zizinho, A Ademir, A Alfredo, A Djalma, A Heleno, A Jair, A Pedro Amorim, A Servílio, A Tesourinha, A Vevé, CT: Costa
-
Campeonato Sudamericano 1946
-
P Ary, P Luiz Borracha, D Augusto, D Domingos da Guia,
D Jaime de
Almeida, D Newton, D Norival, D Rui, C Aleixo, C Danilo,
C Ivan, C Teixeirinha, C Zezé Procópio, C Zizinho, A Ademir, A Chico, A Eduardo Lima, A Heleno, A Jair, A Leônidas, A Tesourinha, A Vevé, CT: Costa
-
Campeonato Sudamericano 1949
-
P Barbosa, P Osvaldo, D Augusto, D Bauer, D Bigode, D Mauro Ramos, D Nílton Santos, D Wilson, C Danilo, C Ely, C Noronha, C Rui, C Zizinho, A Ademir, A Canhotinho, A Cláudio, A Jair, A Nininho, A Octávio, A Orlando, A Simão, A Tesourinha, CT: Costa
-
Campeonato Sudamericano 1953
-
P Barbosa, P Castilho, P Gilmar, D Alfredo,
D Bauer, D Djalma Santos, D Haroldo, D Nílton Santos, D Pinheiro, C Brandãozinho,
C Danilo, C Didi, C Ely, C Pinga, C Zizinho, A Ademir, A Baltazar, A Cláudio, A Ipojucan, A Julinho, A Rodrigues, CT: Moreira
-
Campeonato Sudamericano 1956
-
P Cabeção,
P Gilmar, P Paulo, D Alfredo,
D De
Sordi, D Djalma
Santos, D Formiga, D Mauro Ramos, D Olavo, C Julião, C Roberto Belangero, C Zito, A Álvaro, A Baltazar, A Canhoteiro, A Del Vecchio, A Jair, A Luisinho, A Maurinho, A Néstor, A Tite, A Zezinho, CT: Brandão
-
Campeonato Sudamericano 1957
-
P Castilho, P Edgard, P Gilmar, D Bellini, D Djalma Santos, D Édson,
D Nílton
Santos, D Olavo,
D Oreco, D Paulinho,
C Didi, C Dino Sani, C Roberto Belangero,
C Zito, C Zózimo, A Cláudio, A Evaristo, A Garrincha, A Joel, A Índio, A Pepe, A Zizinho, CT: Brandão
-
Campeonato Sudamericano 1959 (Argentina)
-
P Castilho, P Gilmar, D Bellini, D Coronel, D Djalma Santos, D Nílton Santos, D Orlando Peçanha, D Paulinho, C Chinesinho, C Didi, C Dino Sani, C Dorval, C Esteves, C Formiga, C Zito, A Almir Pernambuquinho, A Garrincha, A Henrique, A Mauro Ramos, A Paulo Valentim, A Pelé, A Zagallo, CT: Feola
-
Campeonato Sudamericano 1959 (Ecuador)
-
P Valter, P Waldemar, D Biu, D Bria, D Clóvis, D Dodô, D Édson, D Geroldo, D Givaldo, D Servílio, D Zequinha, C Fernando, C Geraldo, C Goiano, C Traçaia, C Zé de Mello, C Zé Maria, A Elcy, A Elias, A Moacir, A Paulo, A Tião, CT: Cardoso
-
Campeonato Sudamericano 1963
-
P Marcial, P Silas, D Jorge, D Mário Tito, D Massinha, D Píter, D William, C Cláudio, C Geraldino, C Hilton Vaccari, C Procópio Cardoso, A Almir, A Altamiro, A Amauri, A Amauri Silva, A Ari, A Fernando, A Flávio Minuano, A Hilton Chaves, A Marco Antônio, A Oswaldo, A Tião Macalé, CT: Moreira
-
Copa América
1975
-
P Careca, P Raul, P Valdir Peres, D Amaral, D Darci, D Getúlio, D Luís Pereira, D Miguel, D Modesto, D Morais, D Nelinho, D Neto, D Piazza, D Vanderley Lázaro, D Vantuir, C Ângelo, C Danival, C Dirceu Lopes, C Geraldo, C Ivo, C Vanderlei, C Zé Carlos, A Campos,
A Eduardo
Amorim, A Joãozinho, A Marcelo, A Palhinha, A Reinaldo,
A Roberto
Batata, A Roberto Dinamite, A Romeu, CT: Brandão
-
Copa América
1979
-
P Carlos, P João Leite, P Leão, D Amaral, D Edinho, D Gomes, D Marco Antônio, D Nelinho, D Oscar, D Pedrinho, D Rondinelli, D Toninho, C Adílio, C Batista, C Carpegiani, C Cerezo, C Chicão, C Falcão, C Júnior, C Pintinho, C Pita, C Renato, C Sócrates, C Zenon, C Zico, A Éder, A Jair Gaúcho, A João
Paulo, A Juary,
A Nílton Batata, A Palhinha, A Roberto Dinamite,
A Serginho,
A Tarciso, A Tita, A Zé Sérgio, A Zezé, CT: Coutinho
-
Copa América
1983
-
1 Leão,
2 Leandro, 3 Márcio, 4 Mozer, 5 Andrade, 6 Júnior, 7 Renato Gaúcho, 8 Sócrates, 9 Roberto Dinamite, 10 Tita, 11 Jorginho, 12 João Marcos, 13 Paulo Roberto, 14 Toninho Carlos, 15 Wladimir, 16 China, 17 Renato, 18 Careca, 19 Éder, 20 Leiz, 21 João Paulo, 22 Acácio, 23 Geraldo, 24 Mendonça, 25 Douglas, CT: Parreira
-
Copa América
1987
-
1 Carlos, 2 Josimar, 3 Geraldão, 4 Ricardo Rocha, 5 Douglas, 6 Nelsinho, 7 Müller, 8 Raí, 9 Careca, 10 Edu Marangon, 11 Valdo, 12 Zé Carlos, 13 Jorginho, 14 Ricardo Gomes, 15 Júlio César, 16 Dunga, 17 Edu, 18 Silas, 19 Romário, 20 Mirandinha, 21 João Paulo, 22 Régis, CT: Carlos Alberto
-
Copa América
1989
-
1 Taffarel, 2 Mazinho, 3 Mauro Galvão, 4 André Cruz, 5 Branco, 6 Ricardo Gomes, 7 Bebeto, 8 Geovani, 9 Valdo, 10 Tita, 11 Romário, 12 Acácio, 13 Josimar, 14 Aldair, 15 Alemão, 16 Cristóvão, 17 Dunga, 18 Renato Gaúcho, 19 Baltazar, 20 Silas, 21 Charles, 22 Zé Carlos, CT: Lazaroni
-
Copa América
1991
-
1 Taffarel, 2 Mazinho, 3 Cléber, 4 Ricardo Rocha, 5 Mauro Silva, 6 Branco, 7 Renato Gaúcho, 8 Valdir, 9 Careca III, 10 Neto,
11 João Paulo,
12 Sérgio,
13 Cafu, 14 Wilson Gottardo,
15 Márcio
Santos, 16 Lira, 17 Márcio, 18 Raí, 19 Luís Henrique, 20 Mazinho II, 21 Sílvio, 22 Ronaldo, CT: Falcão
-
Copa América
1993
-
1 Taffarel, 2 Cafu, 3 Antônio Carlos, 4 Válber, 5 César Sampaio, 6 Roberto Carlos, 7 Edmundo, 8 Boiadeiro, 9 Müller, 10 Palhinha, 11 Zinho, 12 Carlos, 13 Luiz Carlos Winck, 14 Luís Henrique, 15 Paulão, 16 Elivélton, 17 Luisinho,
18 Marquinhos, 19 Edílson, 20 Almir, 21 Viola, 22 Zetti, CT: Parreira
-
Copa América
1995
-
1 Taffarel, 2 Jorginho, 3 Aldair, 4 Ronaldão, 5 César Sampaio, 6 Roberto Carlos, 7 Edmundo, 8 Dunga, 9 Túlio, 10 Juninho Paulista, 11 Zinho, 12 Danrlei, 13 Rodrigo, 14 André Cruz, 15 Narciso,
16 Leandro
Ávila, 17 Beto, 18 Leonardo, 19 Souza,
20 Ronaldo, 21 Sávio, 22 Dida, CT: Zagallo
-
Copa América
1997
-
1 Taffarel, 2 Cafu, 3 Aldair, 4 Márcio Santos, 5 Mauro Silva, 6 Roberto Carlos, 7 Giovanni, 8 Dunga, 9 Ronaldo, 10 Leonardo, 11 Romário, 12 Carlos Germano,
13 Djalminha,
14 Zé Maria,
15 Célio Silva,
16 Gonçalves, 17 Zé Roberto, 18 César Sampaio, 19 Flávio Conceição, 20 Denílson, 21 Edmundo, 22 Paulo Nunes, CT: Zagallo
-
Copa América
1999
-
1 Dida, 2 Cafu, 3 Odvan, 4 Antônio
Carlos, 5 Emerson, 6 Roberto Carlos, 7 Amoroso, 8 Vampeta, 9 Ronaldo, 10 Rivaldo, 11 Alex, 12 Marcos, 13 Evanílson, 14 César, 15 João Carlos, 16 Serginho, 17 Marcos Paulo,
18 Flávio Conceição, 19 Beto, 20 Christian, 21 Ronaldinho, 22 Zé Roberto, CT: Luxemburgo
-
Copa América
2001
-
1 Marcos, 2 Belletti, 3 Cris, 4 Roque Júnior, 5 Eduardo Costa, 6 Roger, 7 Geovanni, 8 Emerson,
9 Guilherme, 10 Juninho Paulista, 11 Denílson, 12 Dida, 13 Alessandro, 14 Luisão, 15 Juan, 16 Júnior, 17 Juninho
Pernambucano, 18 Rochemback, 19 Fernando, 20 Alex, 21 Ewerthon, 22 Jardel, CT: Scolari
-
Copa América
2004
-
1 Júlio César, 2 Mancini, 3 Luisão, 4 Juan, 5 Renato, 6 Gustavo Nery, 7 Adriano, 8 Kléberson, 9 Luís Fabiano, 10 Alex, 11 Edu,
12 Fábio, 13 Maicon, 14 Bordon, 15 Cris, 16 Dudu Cearense, 17 Adriano Correia, 18 Júlio Baptista,
19 Diego, 20 Felipe, 21 Oliveira, 22 Vágner Love, CT: Parreira
-
Copa América
2007
-
1 Hélton, 2 Maicon,
3 Alex, 4 Juan, 5 Mineiro, 6 Gilberto,
7 Elano, 8 Gilberto Silva,
9 Vágner Love,
10 Diego, 11 Robinho, 12 Doni, 13 Dani Alves, 14 Naldo, 15 Alex Silva, 16 Kléber, 17 Josué, 18 Fernando, 19 Júlio Baptista, 20 Anderson, 21 Fred, 22 Afonso Alves, CT: Dunga
-
Copa América
2011
-
1 Júlio César, 2 Dani Alves, 3 Lúcio, 4 Thiago Silva, 5 Lucas Leiva, 6 André Santos, 7 Robinho, 8 Ramires, 9 Pato, 10 Ganso, 11 Neymar, 12 Victor, 13 Maicon, 14 Luisão, 15 Sandro, 16 Elano, 17 Elias, 18 Lucas, 19 Fred, 20 Jádson, 21 Adriano, 22 Jefferson, 23 David Luiz, CT: Mano Menezes
-
Copa América
2015
-
1 Jefferson, 2 Dani Alves, 3 Miranda, 4 David Luiz, 5 Fernandinho, 6 Filipe
Luís, 7 Douglas
Costa, 8 Elias, 9 Diego Tardelli, 10 Neymar, 11 Firmino, 12 Neto, 13 Marquinhos, 14 Thiago Silva, 15 Geferson, 16 Fabinho, 17 Fred,
18 Éverton
Ribeiro, 19 Willian,
20 Robinho, 21 Coutinho,
22 Casemiro,
23 Marcelo
Grohe, CT: Dunga
-
Copa América Centenario
-
1 Alisson,
2 Dani Alves,
3 Miranda,
4 Gil, 5 Casemiro, 6 Filipe Luís, 7 Ganso, 8 Elias, 9 Jonas, 10 Lucas Lima, 11 Gabriel, 12 Diego Alves, 13 Marquinhos,
14 Rodrigo Caio,
15 Fabinho, 16 Douglas Santos, 17 Walace, 18 Renato Augusto, 19 Willian, 20 Lucas, 21 Hulk, 22 Coutinho, 23 Marcelo Grohe, CT: Dunga
-
Copa América
2019
-
1 Alisson,
2 Thiago Silva,
3 Miranda,
4 Marquinhos, 5 Casemiro, 6 Filipe Luís, 7 Neres, 8 Arthur, 9 Gabriel Jesus, 10 Willian, 11 Coutinho, 12 Alex Sandro, 13 Dani Alves, 14 Militão,
15 Allan, 16 Cássio, 17 Fernandinho, 18 Paquetá, 19 Everton, 20 Firmino, 21 Richarlison, 22 Fagner,
23 Ederson, CT: Tite
-
Copa América
2021
-
1 Alisson,
2 Danilo, 3 Thiago Silva, 4 Marquinhos, 5 Casemiro, 6 Alex Sandro, 7 Richarlison, 8 Fred,
9 Gabriel Jesus,
10 Neymar, 11 Éverton Ribeiro,
12 Weverton, 13 Emerson, 14 Militão, 15 Fabinho, 16 Renan Lodi, 17 Paquetá, 18 Vinícius Jr., 19 Everton Soares,
20 Firmino,
21 Gabriel
Barbosa, 22 Felipe/Léo Ortiz, 23 Ederson, 25 Douglas Luiz, CT: Tite
Confederations Cup
-
FIFA Confederations Cup 1997
-
1 Dida, 2 Cafu, 3 Aldair, 4 Júnior Baiano,
5 Dunga, 6 Roberto
Carlos, 7 Bebeto,
8 Flávio Conceição, 9 Ronaldo, 10 Leonardo, 11 Romário, 12 Rogério Ceni,
13 Zé Maria,
14 Gonçalves, 15 Zé Roberto, 16 César Sampaio, 17 Doriva, 18 Denílson, 19 Juninho Paulista,
20 Rivaldo, 21 Rodrigo, 22 Russo, CT: Zagallo
-
FIFA Confederations Cup 1999
-
1 Dida, 2 Evanílson, 3 Odvan, 4 João Carlos, 5 Flávio
Conceição, 6 Serginho,
7 Ronaldinho,
8 Emerson, 9 Christian, 10 Alex,
11 Zé Roberto,
12 Marcos, 13 César, 14 Luiz Alberto, 15 Marcos Paulo, 16 Athirson, 17 Beto, 18 Roni, 19 Warley, 20 Vampeta, CT: Luxemburgo
-
FIFA Confederations Cup 2001
-
1 Dida, 2 Zé Maria, 3 Lúcio,
4 Edmílson,
5 Léomar, 6 Gustavo Nery, 7 Leandro, 8 Vampeta, 9 Sonny Anderson,
10 Robert, 11 Carlos Miguel, 12 Carlos Germano, 13 Evanílson, 14 César, 15 Caçapa, 16 Léo, 17 Vágner,
18 Rochemback, 19 Júlio Baptista, 20 Ramon, 21 Washington, 22 Magno Alves, 23 Fábio Costa, CT: Leão
-
FIFA Confederations Cup 2003
-
1 Dida, 2 Belletti, 3 Lúcio,
4 Juan, 5 Emerson, 6 Gilberto, 7 Ronaldinho, 8 Kléberson, 9 Adriano, 10 Ricardinho, 11 Gil, 12 Júlio César, 13 Maurinho, 14 Fábio Luciano,
15 Edu Dracena,
16 Kléber, 17 Eduardo Costa, 18 Dudu Cearense, 19 Adriano Gabiru, 20 Alex, 21 Ilan, 22 Luís Fabiano, 23 Fábio, CT: Parreira
-
FIFA Confederations Cup 2005
-
1 Dida, 2 Maicon,
3 Lúcio, 4 Roque Júnior, 5 Emerson, 6 Gilberto, 7 Robinho, 8 Kaká, 9 Adriano, 10 Ronaldinho, 11 Zé Roberto, 12 Marcos, 13 Cicinho, 14 Juan, 15 Luisão, 16 Léo, 17 Gilberto Silva, 18 Juninho,
19 Renato, 20 Júlio Baptista, 21 Oliveira, 22 Edu, 23 Gomes, CT: Parreira
-
FIFA Confederations Cup 2009
-
1 Júlio César, 2 Maicon, 3 Lúcio, 4 Juan,
5 Felipe Melo,
6 Kléber, 7 Elano, 8 Gilberto Silva, 9 Luís Fabiano, 10 Kaká, 11 Robinho, 12 Victor, 13 Dani Alves, 14 Luisão, 15 Miranda, 16 André Santos, 17 Josué, 18 Ramires, 19 Júlio Baptista,
20 Kléberson,
21 Pato,
22 Nilmar, 23 Gomes, CT: Dunga
-
FIFA Confederations Cup 2013
-
1 Jefferson, 2 Dani Alves, 3 Thiago Silva, 4 David Luiz, 5 Fernando, 6 Marcelo, 7 Lucas, 8 Hernanes, 9 Fred,
10 Neymar, 11 Oscar,
12 Júlio César, 13 Dante, 14 Filipe
Luís, 15 Jean, 16 Réver, 17 Luiz Gustavo, 18 Paulinho, 19 Hulk, 20 Bernard, 21 Jô, 22 Diego Cavalieri,
23 Jádson, CT: Scolari
Gold Cup
-
CONCACAF
Gold Cup 1996
-
1 Dida, 2 Zé Maria, 3 Alexandre Lopes,
4 Narciso, 5 Flávio Conceição, 6 André Luiz, 7 Caio,
8 Amaral, 9 Iranildo, 10 Arílson, 11 Sávio, 12 Danrlei, 13 Carlinhos Paulista, 14 Gélson Baresi, 15 Zé Roberto, 16 Zé Elias, 17 Beto, 18 Jamelli, 19 Souza,
20 Leandro
Machado, CT: Zagallo
-
CONCACAF
Gold Cup 1998
-
1 Taffarel, 2 Zé Maria, 3 Júnior Baiano, 4 Gonçalves, 5 Mauro Silva, 6 Júnior, 7 Edmundo, 8 Flávio Conceição, 9 Zinho, 10 Denílson, 11 Romário, 12 Carlos Germano,
13 Russo, 14 César, 15 Sylvinho, 16 Doriva, 17 Assunção, 18 Sérgio Manoel, 19 Donizete, 20 Élber, CT: Zagallo
-
CONCACAF
Gold Cup 2003
-
1 Gomes, 2 Maicon, 3 Luisão, 4 Alex, 5 Adriano, 6 Paulo Almeida, 7 Júlio Baptista,
8 Kaká, 9 Ewerthon, 10 Diego,
11 Robinho, 12 Negri, 13 Coelho, 14 André Bahia, 15 Nilmar, 16 Nádson, 17 Carlos Alberto, 18 Thiago Motta, CT: Ricardo Gomes
Mundialito
-
Mundialito 1980
-
1 Carlos, 2 Edevaldo, 3 Oscar, 4 Luizinho, 5 Batista, 6 Júnior, 7 Tita, 8 Cerezo, 9 Sócrates, 10 Renato, 11 Zé Sérgio, 12 João Leite, 13 Getúlio, 14 Juninho, 15 Edinho, 16 Paulo Isidoro, 17 Serginho,
18 Éder, CT: Santana
Campionato Panamericano
-
Campionato Panamericano 1952
-
P Cabeção,
P Castilho, P Osvaldo, D Araty, D Bigode, D Djalma Santos, D Nílton Santos, D Pinheiro, C Bauer,
C Brandãozinho,
C Didi, C Ely, C Gérson, C Ruarinho, A Ademir,
A Baltazar,
A Friaça, A Ipojucan, A Julinho, A Nívio, A Pinga,
A Rodrigues, A Rubens, CT: Zezé Moreira
-
Campionato Panamericano 1956
-
P Sérgio Moacir, P Paulinho, P Valdir, D Aírton, D Duarte, D Ênio Rodrigues,
D Figueiró, D Florindo, D Oreco, D Ortunho, C Ênio Andrade,
C Jerônimo, C Odorico, C Milton Kuelle, C Sarará, A Bodinho, A Chinesinho, A Hercílio, A Juarez, A Larry, A Luizinho, A Raul Klein, CT: Teté
-
Campionato Panamericano 1960
-
P Irno, P Suly, D Aírton,
D Bruno, D Calvet, D Ênio Rodrigues, D Mengálvio, D Orlando, D Ortunho, D Soligo, C Élton, C Gessy, C Ivo Diogo, C Jurandir, C Marino, C Milton Kuelle, A Kim, A Alfeu, A Gilberto, A Juarez, CT: Foguinho
Giochi olimpici
NOTA: per le informazioni sulle rose successive al 1948 visionare la pagina della nazionale olimpica.
Confronti con altre nazionali
Tra gli avversari nazionali contro cui sono stati disputati almeno 10 incontri, il Brasile presenta i seguenti saldi (aggiornati al 6 luglio 2018):
- Nota: le partite terminate ai calci di rigore sono considerate pareggiate.
Saldo positivo
Nazionale
|
Giocate
|
Vinte
|
Pareggiate
|
Perse
|
Reti fatte
|
Reti subite
|
Differenza reti
|
Ultima vittoria
|
Ultimo pari
|
Ultima sconfitta
|
Argentina
|
109
|
43
|
26
|
40
|
166
|
162
|
+4
|
2 luglio 2019
|
14 novembre 2015
|
10 luglio 2021
|
Saldo negativo
Nazionale
|
Giocate
|
Vinte
|
Nulle
|
Perse
|
Reti fatte
|
Reti subite
|
Differenza
|
Ultima vittoria
|
Ultimo pari
|
Ultima sconfitta
|
Norvegia
|
4
|
0
|
2
|
2
|
5
|
8
|
-3
|
|
16 agosto 2006
|
23 giugno 1998
|
Paesi Bassi
|
12
|
3
|
5
|
4
|
15
|
18
|
-3
|
8 giugno 1999
|
4 giugno 2011
|
12 luglio 2014
|
Ungheria
|
5
|
1
|
1
|
3
|
7
|
11
|
-4
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28 aprile 2004
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21 luglio 1971
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16 marzo 1986
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Onorificenze