Coppa del mondo FIFA 2018 Чемпионат мира по футболу 2018 |
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Competizione | Campionato mondiale di calcio | ||||
Sport | Calcio | ||||
Edizione | 21ª | ||||
Organizzatore | FIFA | ||||
Date | 14 giugno - 15 luglio 2018 | ||||
Luogo |
Russia (11 città) |
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Partecipanti | 32 (208 alle qualificazioni) | ||||
Impianto/i | 12 stadi | ||||
Risultati | |||||
Vincitore |
Francia (2º titolo) |
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Secondo | Croazia | ||||
Terzo | Belgio | ||||
Quarto | Inghilterra | ||||
Statistiche | |||||
Miglior giocatore | Luka Modrić | ||||
Miglior marcatore | Harry Kane (6) | ||||
Miglior portiere | Thibaut Courtois | ||||
Incontri disputati | 64 | ||||
Gol segnati | 169 (2,64 per incontro) | ||||
Pubblico |
3 045 376 (47 584 per incontro) |
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La Francia celebra la vittoria del trofeo allo Stadio Lužniki di Mosca | |||||
Cronologia della competizione | |||||
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Il campionato mondiale di calcio 2018 o Coppa del mondo FIFA 2018 (in russo: Чемпионат мира по футболу 2018?, traslitterato: Čempionat mira po futbolu FIFA 2018, in inglese: 2018 FIFA World Cup), noto anche come Russia 2018, è stata la 21ª edizione del campionato mondiale di calcio per squadre nazionali maggiori maschili organizzato dalla FIFA e la cui fase finale si è svolta in Russia. È iniziato giovedì 14 giugno e si è concluso domenica 15 luglio 2018.[1]
È la prima edizione della Coppa del mondo che si è disputata nell'Europa orientale[2], la seconda a cui l'Italia non è riuscita a qualificarsi (la prima era stata in Svezia esattamente 60 anni prima) e, in generale, l'undicesima svoltasi in Europa. Con un costo stimato di oltre 14,2 miliardi di dollari, è stata l'edizione più costosa della Coppa del mondo.[3] È stata inoltre anche la prima coppa del mondo ad utilizzare il sistema VAR (Video Assistant Referee).[4][5]
La nazionale campione in carica, la Germania, è stata eliminata al primo turno, dopo aver perso le partite giocate contro il Messico (1-0) e contro la Corea del Sud (2-0) e aver vinto solo quella contro la Svezia (2-1). Per la quarta volta nelle ultime cinque edizioni, e la terza consecutiva, la squadra detentrice del trofeo non ha superato il girone eliminatorio.
Nell'atto conclusivo, svoltosi il 15 luglio allo stadio Lužniki di Mosca, si sono affrontate le nazionali di Francia e Croazia, quest'ultima alla sua prima finale nella competizione. La sfida ha visto i Bleus prevalere per 4-2 e vincere così la Coppa del mondo per la seconda volta, a vent'anni dal primo trionfo.[6] Il terzo posto è stato ottenuto dal Belgio, vincitore della finale per la terza posizione contro l'Inghilterra.
Il 2 dicembre 2010, nella sede principale della FIFA a Zurigo, è stato deciso che l'edizione del 2018 della Coppa del mondo FIFA si sarebbe giocata in Russia e che l'edizione del 2022 sarebbe stata ospitata dal Qatar.
La sequenza di scrutini ha avuto il seguente esito:
Nazione | Voto | ||
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1 | 2 | ||
Russia | 9 | 13 | |
Spagna e Portogallo | 7 | 7 | |
Paesi Bassi e Belgio | 4 | 2 | |
Inghilterra | 2 | - | |
Voti totali | 22 | 22 |
La Russia propose, originariamente, un elenco provvisorio di sedici stadi da impiegare per il torneo, situati nelle città di Ekaterinburg, Jaroslavl', Kaliningrad, Kazan', Krasnodar, Mosca, Nižnij Novgorod, Podol'sk, Rostov sul Don, San Pietroburgo, Samara, Saransk, Soči e Volgograd,[7] le quali, tranne Ekaterinburg, si trovano nella Russia europea.
La decisione finale sulle città ospitanti fu annunciata il 29 settembre 2012. Il numero di città fu ridotto a undici e il numero di stadi a dodici.[8]
La finale del torneo si tenne il 15 luglio 2018 allo stadio Lužniki di Mosca, la capitale russa, come annunciato dalla stessa FIFA.
Mosca | San Pietroburgo | Kaliningrad | |
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Stadio Lužniki | Otkrytie Arena[9] | Zenit Arena[9] | Arena Baltika |
Coordinate geografiche: | Coordinate geografiche: | Coordinate geografiche: | Coordinate geografiche: |
Capienza: 78 011 | Capienza: 44 190 | Capienza: 64 468 | Capienza: 33 973 |
Kazan' | Nižnij Novgorod | ||
Kazan Arena[9] | Stadio Nižnij Novgorod | ||
Coordinate geografiche: | Coordinate geografiche: | ||
Capienza: 42 873 | Capienza: 43 319 | ||
Samara | Volgograd | ||
Futbol'nyj stadion v Samare | Volgograd Arena | ||
Coordinate geografiche: | Coordinate geografiche: | ||
Capienza: 41 970 | Capienza: 43 713 | ||
Saransk | Rostov sul Don | Soči | Ekaterinburg |
Mordovija Arena | Rostov Arena | Stadio Olimpico Fišt[9] | Stadio Centrale |
Coordinate geografiche: | Coordinate geografiche: | Coordinate geografiche: | Coordinate geografiche: |
Capienza: 41 685 | Capienza: 43 472 | Capienza: 44 287 | Capienza: 33 061 |
Pr. | Squadra | Data di qualificazione certa | Confederazione | Partecipante in quanto | Partecipazioni precedenti al torneo |
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1 | Russia | 2 dicembre 2010 | UEFA | Rappresentativa della nazione organizzatrice della fase finale | 10 (1958, 1962, 1966, 1970, 1982, 1986, 1990, 1994, 2002, 2014)[10] |
2 | Brasile | 28 marzo 2017 | CONMEBOL | 1ª classificata nel gruppo unico di qualificazione | 20 (1930, 1934, 1938, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998, 2002, 2006, 2010, 2014) |
3 | Iran | 12 giugno 2017 | AFC | 1ª classificata nel gruppo A della fase finale di qualificazione | 4 (1978, 1998, 2006, 2014) |
4 | Giappone | 31 agosto 2017 | AFC | 1ª classificata nel gruppo B della fase finale di qualificazione | 5 (1998, 2002, 2006, 2010, 2014) |
5 | Messico | 1º settembre 2017 | CONCACAF | 1ª classificata nel gruppo unico della fase finale di qualificazione | 15 (1930, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1978, 1986, 1994, 1998, 2002, 2006, 2010, 2014) |
6 | Belgio | 3 settembre 2017 | UEFA | 1ª classificata nel gruppo H della fase finale di qualificazione | 12 (1930, 1934, 1938, 1954, 1970, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998, 2002, 2014) |
7 | Corea del Sud | 5 settembre 2017 | AFC | 2ª classificata nel gruppo A della fase finale di qualificazione | 9 (1954, 1986, 1990, 1994, 1998, 2002, 2006, 2010, 2014) |
8 | Arabia Saudita | 5 settembre 2017 | AFC | 2ª classificata nel gruppo B della fase finale di qualificazione | 4 (1994, 1998, 2002, 2006) |
9 | Germania | 5 ottobre 2017 | UEFA | 1ª classificata nel gruppo C della fase finale di qualificazione | 18 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998, 2002, 2006, 2010, 2014)[11] |
10 | Inghilterra | 5 ottobre 2017 | UEFA | 1ª classificata nel gruppo F della fase finale di qualificazione | 14 (1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1982, 1986, 1990, 1998, 2002, 2006, 2010, 2014) |
11 | Spagna | 6 ottobre 2017 | UEFA | 1ª classificata nel gruppo G della fase finale di qualificazione | 14 (1934, 1950, 1962, 1966, 1978, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998, 2002, 2006, 2010, 2014) |
12 | Nigeria | 7 ottobre 2017 | CAF | 1ª classificata nel gruppo B della fase finale di qualificazione | 5 (1994, 1998, 2002, 2010, 2014) |
13 | Costa Rica | 7 ottobre 2017 | CONCACAF | 2ª classificata nel gruppo unico della fase finale di qualificazione | 4 (1990, 2002, 2006, 2014) |
14 | Polonia | 8 ottobre 2017 | UEFA | 1ª classificata nel gruppo E della fase finale di qualificazione | 7 (1938, 1974, 1978, 1982, 1986, 2002, 2006) |
15 | Egitto | 8 ottobre 2017 | CAF | 1ª classificata nel gruppo E della fase finale di qualificazione | 2 (1934, 1990) |
16 | Serbia | 9 ottobre 2017 | UEFA | 1ª classificata nel gruppo D della fase finale di qualificazione | 3 (1998, 2006, 2010)[12] |
17 | Islanda | 9 ottobre 2017 | UEFA | 1ª classificata nel gruppo I della fase finale di qualificazione | − |
18 | Francia | 10 ottobre 2017 | UEFA | 1ª classificata nel gruppo A della fase finale di qualificazione | 14 (1930, 1934, 1938, 1954, 1958, 1966, 1978, 1982, 1986, 1998, 2002, 2006, 2010, 2014) |
19 | Portogallo | 10 ottobre 2017 | UEFA | 1ª classificata nel gruppo B della fase finale di qualificazione | 6 (1966, 1986, 2002, 2006, 2010, 2014) |
20 | Uruguay | 11 ottobre 2017 | CONMEBOL | 2ª classificata nel gruppo unico di qualificazione | 12 (1930, 1950, 1954, 1962, 1966, 1970, 1974, 1986, 1990, 2002, 2010, 2014) |
21 | Argentina | 11 ottobre 2017 | CONMEBOL | 3ª classificata nel gruppo unico di qualificazione | 16 (1930, 1934, 1958, 1962, 1966, 1974, 1978, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998, 2002, 2006, 2010, 2014) |
22 | Colombia | 11 ottobre 2017 | CONMEBOL | 4ª classificata nel gruppo unico di qualificazione | 5 (1962, 1990, 1994, 1998, 2014) |
23 | Panama | 11 ottobre 2017 | CONCACAF | 3ª classificata nel gruppo unico della fase finale di qualificazione | − |
24 | Senegal | 10 novembre 2017 | CAF | 1ª classificata nel Gruppo D della fase finale di qualificazione | 1 (2002) |
25 | Marocco | 11 novembre 2017 | CAF | 1ª classificata nel Gruppo C della fase finale di qualificazione | 4 (1970, 1986, 1994, 1998) |
26 | Tunisia | 11 novembre 2017 | CAF | 1ª classificata nel Gruppo A della fase finale di qualificazione | 4 (1978, 1998, 2002, 2006) |
27 | Svizzera | 12 novembre 2017 | UEFA | Vincitrice dello spareggio UEFA | 10 (1934, 1938, 1950, 1954, 1962, 1966, 1994, 2006, 2010, 2014) |
28 | Croazia | 12 novembre 2017 | UEFA | Vincitrice dello spareggio UEFA | 4 (1998, 2002, 2006, 2014) |
29 | Svezia | 13 novembre 2017 | UEFA | Vincitrice dello spareggio UEFA | 11 (1934, 1938, 1950, 1958, 1970, 1974, 1978, 1990, 1994, 2002, 2006) |
30 | Danimarca | 14 novembre 2017 | UEFA | Vincitrice dello spareggio UEFA | 4 (1986, 1998, 2002, 2010) |
31 | Australia | 15 novembre 2017 | AFC | Vincitrice dello spareggio CONCACAF-AFC | 4 (1974, 2006, 2010, 2014) |
32 | Perù | 15 novembre 2017 | CONMEBOL | Vincitrice dello spareggio CONMEBOL-OFC | 4 (1930, 1970, 1978, 1982) |
Nota bene: nella sezione "partecipazioni precedenti al torneo", le date in grassetto indicano che la nazione ha vinto quella edizione del torneo, mentre le date in corsivo indicano la nazione ospitante.
Il torneo metteva a disposizione 32 posti per altrettante compagini nazionali, compresa quella del Paese organizzatore, qualificato di diritto. Le altre 31 squadre che avrebbero avuto accesso alla fase finale del torneo sarebbero state selezionate tramite eliminatorie su base confederale e con due spareggi intercontinentali.
Degne di nota furono le partecipazioni di entrambe le esordienti della competizione, ossia Islanda (che conferma l'ottimo momento che viveva il calcio nordico dopo la prima storica qualificazione al campionato d'Europa 2016)[13][14][15] e Panama,[16], e i ritorni di Senegal, assente da Corea del Sud-Giappone 2002, Marocco, mancante da Francia 1998, Egitto, assente da Italia 1990, e Perù, assente da Spagna 1982.
Vi furono anche alcune grandi nazionali escluse, giacché diverse selezioni blasonate fallirono la qualificazione al Mondiale: mancarono infatti Italia[17] (campioni nel 1934, 1938, 1982 e 2006), Paesi Bassi[18] (finalista nel 1974, 1978 e 2010), Cile[19] (detentore della Copa América), Camerun (detentore della Coppa d'Africa), Stati Uniti[20] (detentori della Gold Cup) e Nuova Zelanda (detentrice della Coppa d'Oceania). Dal punto di vista statistico, va segnalato che 20 delle 32 partecipanti erano presenti al Mondiale precedente, quello giocato nel 2014 in Brasile.
La formula confermava quella in vigore da quando, in occasione dell'edizione francese del 1998, la fase finale del campionato mondiale di calcio fu portata a 32 squadre e prevedeva, dunque, la formazione di otto gironi all'italiana (chiamati "gruppi") con partite di sola andata, ciascuno composto da quattro squadre.
Per determinare la posizione in classifica delle squadre in ogni gruppo furono presi in considerazione, nell'ordine, i seguenti criteri:[21]
Nel caso in cui, dopo aver applicato quanto sopra, due o più nazionali si trovassero ancora in parità, verranno utilizzati, sempre nell'ordine, gli ulteriori parametri qui di seguito:
Le prime due nazionali classificate di ogni raggruppamento accedevano alla fase a eliminazione diretta, che consisteva in un tabellone di quattro turni (ottavi di finale, quarti di finale, semifinali e finali) ad accoppiamenti interamente prestabiliti e con incontri basati su partite uniche ed eventuali tempi supplementari e tiri di rigore, in caso di persistenza della parità tra le due contendenti.
La Russia debutta al Mondiale di casa vincendo con ampio margine sull'Arabia Saudita (5-0),[22] poi supera nettamente l'Egitto (3-1)[23] e cede in inferiorità numerica (3-0) all'Uruguay, vincitore di tutte le partite del girone.[24][25][26] L'Arabia Saudita esce dalla manifestazione superando in rimonta l'Egitto di Salah col punteggio di 2-1:[27] nel corso del match, il portiere quarantacinquenne El-Hadary para il rigore del possibile pareggio, neutralizzando il tiro di Al-Muwallad sul finire del primo tempo. El-Hadary, giocando da titolare nella terza sfida della fase a gironi, diviene il giocatore più anziano ad aver partecipato a un Mondiale.[28]
Nella partita inaugurale del Gruppo B, l'Iran sconfigge il Marocco al 95' grazie a un'autorete di testa del centravanti Aziz Bouhaddouz,[29] mentre l'incontro fra la Spagna e il Portogallo campione d'Europa in carica si conclude sul punteggio di 3-3, con i lusitano Cristiano Ronaldo che realizza tre reti e lo spagnolo Diego Costa due.[30] Nella seconda giornata del girone, Portogallo e Spagna vincono di misura rispettivamente contro Marocco e Iran, con le reti di Cristiano Ronaldo e Diego Costa:[31] in particolare, la quarta rete del portoghese elimina la nazionale nordafricana dal torneo.[32] All'ultima giornata, tre nazionali si contendono i due posti che valgono il passaggio alla fase successiva. Da una parte, l'Iran raggiunge l'1-1 contro il Portogallo nei minuti di recupero del secondo tempo, su calcio di rigore con Ansarifard, dopo aver subito la rete di Quaresma, a segno con la sua tipica trivela, e dopo che, all'inizio del secondo tempo, Cristiano Ronaldo aveva fallito un calcio di rigore.[33] Dall'altra parte, la Spagna va sorprendentemente in svantaggio, per due volte, contro il Marocco, e ottiene il primo posto nel girone solo grazie a un gol siglato al 91', di tacco, da Iago Aspas.[34] Il Portogallo termina la fase a gironi al secondo posto, un punto sopra l'Iran.
Nel terzo gruppo la Francia, reduce dalla finale al campionato d'Europa 2016, parte da favorita e rispetta i pronostici, vincendo di misura contro Australia (2-1)[35] e Perù (1-0)[36] e pareggiando a reti bianche con la Danimarca,[37] in una sfida che consente a entrambe le nazionali europee di passare alla fase a eliminazione diretta. Tra i Bleus si fanno notare positivamente Antoine Griezmann, Kylian Mbappé e Paul Pogba. Gli scandinavi superano di misura il Perù e si fermano sul pari con l'Australia, tenuta in vita dalle reti dagli undici metri di Mile Jedinak.[38] Il Perù, inserito in un girone piuttosto agevole, spreca un possibile vantaggio nel match iniziale con la Danimarca per opera di Cueva, che sbaglia un rigore sul punteggio di 0-0.[39] L'Australia potrebbe coltivare qualche speranza di passare vincendo l'ultimo incontro proprio col Perù e sperando che la Danimarca perda con la capolista del gruppo, tuttavia i Socceroos cedono per due reti a zero contro la selezione sudamericana, finendo all'ultimo posto del raggruppamento.[40]
L'Argentina, finalista uscente, parte da favorita in un girone comprendente anche Croazia, Nigeria e Islanda, tuttavia, nella partita inaugurale con la nazionale scandinava (esordiente a un campionato del mondo), la Selección stecca e porta a casa un solo punto (1-1). Nella ripresa, il portiere Halldórsson neutralizza il possibile rigore del 2-1 calciato da Lionel Messi: l'islandese, protagonista di diverse prodezze durante la partita, si guadagna il titolo di man of the match dalla FIFA,[41] mentre il campione del Barcellona è fortemente criticato.[42] La Croazia vince 2-0 contro la Nigeria nel segno di Mandžukić, che prima causa l'autorete dell'1-0 e poi si procura il calcio di rigore del raddoppio realizzato da Modrić.[43] Nella seconda giornata, l'Argentina affronta la Croazia: dal confronto, la selezione europea esce nettamente vincitrice, imponendosi per 3-0 sugli avversari, nuovamente criticati dalla stampa; in particolare un errore del portiere argentino Caballero – che regala la rete dell'1-0 a Rebić – consente ai croati di passare inaspettatamente in vantaggio.[44]
A Volgograd una doppietta di Musa consente alla Nigeria di battere l'Islanda (2-0), tenendo viva la qualificazione per l'Argentina.[45] Potendosi permettere il turnover contro l'Islanda,[46] la Croazia fa riposare i propri titolari, ma vince ugualmente per 2-1 grazie a un gol siglato negli ultimi minuti di gioco.[47] L'Argentina fatica più del dovuto anche con la Nigeria: nonostante Messi sia riuscito a sbloccarsi andando in gol, al 51' Moses è l'artefice della nuova parità su rigore e i sudamericani restano fuori dal Mondiale fino a quattro minuti dal termine, quando Rojo anticipa il proprio marcatore e con un tiro al volo in area di rigore batte l'estremo difensore avversario.[48] Il CT Sampaoli accede agli ottavi classificandosi come secondo e superando il turno con 4 punti.
Nel quinto raggruppamento, la Serbia vince di misura contro la Costa Rica con il punteggio di 1-0 grazie a una rete del difensore Kolarov su calcio di punizione.[49] Nel match successivo, la Svizzera ottiene un pareggio contro il Brasile di Neymar: Coutinho sblocca l'incontro al 20', Zuber riporta in equilibrio la sfida con un colpo di testa.[50] Nella seconda sfida dei Verdeoro, la Costa Rica resiste per novanta minuti, poi cade sotto i colpi di Coutinho e di Neymar, che eliminano la nazionale dalla competizione.[51] A Kaliningrad va in scena una partita sentita[52] tra la Serbia e la Svizzera, quest'ultima selezione composta anche da giocatori di origine kosovara:[52] nei primi minuti, la Serbia firma il vantaggio con un colpo di testa messo a segno da Mitrović, tuttavia gli svizzeri ribaltano il punteggio con il gol di Xhaka da fuori area e il contropiede finalizzato da Shaqiri al 90'.[53] A causa dell'esultanza dei due marcatori, che fa riferimento all'aquila a due teste simbolo della Nazione albanese, la FIFA apre un procedimento contro di loro[54] e in seguito multa entrambi.[55] Nel terzo e ultimo turno del gruppo, la Svizzera approfitta del successo brasiliano sulla Serbia (0-2)[56] e riesce ad accedere al turno successivo rimediando un 2-2 con la Costa Rica.[57]
Le prime quattro partite del girone, vedono successi di misura: il Messico batte a sorpresa[58] 1-0 la Germania campione del mondo in carica, la Svezia regola la Corea del Sud con lo stesso risultato,[59] poi il Messico batte anche la Corea del Sud (2-1)[60] e la Svezia cede 2-1 in rimonta contro i tedeschi, su calcio di punizione di Toni Kroos al minuto 95.[61]
A Kazan' la Corea del Sud sconfigge i campioni del mondo in carica nei minuti di recupero: Kim risolve una mischia in area e batte Neuer da distanza ravvicinata, quindi al 96' lo stesso Neuer perde palla sulla trequarti avversaria e innesca il contropiede sudcoreano, Son s'invola da solo a porta vuota e deposita il 2-0 finale.[62] Con questo punteggio, entrambe le nazionali escono dal Mondiale (prima volta assoluta per la Nationalmannschaft in una fase a gironi). A questo punto manca l'incontro tra la Svezia e il Messico, entrambe già qualificate, finito 3-0 a favore dei primi.[63]
Belgio e Inghilterra sono le selezioni di maggior livello nel girone G, comprendente anche Tunisia e Panama, altra esordiente a un Mondiale. Belgio e Inghilterra battono Tunisia e Panama spesso con risultati altisonanti[64][65][66] e in questi turni si fanno notare per le proprie abilità realizzative gli attaccanti di maggior talento delle rispettive formazioni, da una parte Lukaku,[64][65] dall'altra Kane.[66][67] Inoltre, con due successi a testa, Inghilterra e Belgio si assicurano l'accesso agli ottavi di finale.[66] Nell'ultimo turno, la Tunisia supera in rimonta Panama per 2-1;[68] il match clou del raggruppamento tra le due maggiori formazioni è deciso da una rete di Adnan Januzaj.[69]
L'ultimo raggruppamento della fase a gironi si rivela uno dei più equilibrati. A contendersi i due posti per gli ottavi Colombia, Polonia, Giappone e Senegal. Dopo aver perso il primo match con il Giappone (1-2),[70] la Colombia batte prima la Polonia (0-3) poi il Senegal (0-1) – in particolare si fanno notare il difensore centrale in forza al Barcellona Mina[71] e il trequartista Quintero.[72] Il Senegal vince 2-1 con la Polonia[73] e pareggia col Giappone, dopo esser passato in vantaggio due volte,[74] uscendo dal torneo assieme alla Polonia che vince solo al terzo tentativo, nella sfida col Giappone (decide Bednarek).[75] Passano alla fase a eliminazione diretta la Colombia a quota 6 punti e il Giappone, che ha avuto ragione del Senegal in virtù dei punti fair play (l'aver preso meno cartellini).[75]
Gli ottavi abbinano Uruguay-Portogallo, Francia-Argentina, Brasile-Messico, Belgio-Giappone, Spagna-Russia, Croazia-Danimarca, Svezia-Svizzera, Colombia-Inghilterra.
I primi due ottavi vedono l'esclusione di Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, vincitori degli ultimi 10 Palloni d'oro:[76] una doppietta di Edinson Cavani (infortunato nel corso della partita) consente all'Uruguay di vincere la partita contro il Portogallo per 2-1,[77] mentre l'Argentina cade sotto i colpi del francese Kylian Mbappé, dopo l'ennesima prestazione sottotono del capitano argentino (che comunque ha realizzato 2 assist nel corso della partita).[78]
Il terzo e il quarto ottavo di finale finiscono ai calci di rigore. La Spagna domina la partita con i padroni di casa della Russia – a fine partita la FIFA certifica 1.031 passaggi riusciti – passa in vantaggio con l'autorete di Ignaševič ed è raggiunta nel primo tempo dal rigore di Dzjuba, tuttavia la sfida si protrae oltre i supplementari e dagli undici metri Akinfeev respinge le conclusioni degli spagnoli Piqué e Aspas.[79] Ai calci di rigore passa il turno la Russia.
La Danimarca passa subito avanti contro la Croazia grazie a Mathias Jørgensen che porta rocambolescamente in vantaggio i danesi; la reazione croata è immediata, Mandžukić mette a segno l'1-1 dopo aver sfruttato un rimpallo fortunoso in area di rigore. Il punteggio non cambia più, nonostante la Croazia abbia l'opportunità a 5 minuti al termine dei supplementari con un calcio di rigore, ma Modrić si fa respingere il tentativo dal portiere danese Schmeichel[80] e la partita finisce ai calci di rigore, dove le qualità dei portieri sono esaltate: la spunta la Croazia, Rakitić firma il tiro dagli undici metri che porta la selezione balcanica ai quarti di finale.[81]
Il Brasile supera il Messico per 2-0 con le reti di Neymar e di Roberto Firmino, dopo vari tentativi di andare a segno respinti dal numero uno avversario Ochoa.[82] Nei primi minuti del secondo tempo del sesto ottavo di finale, il Belgio si ritrova sotto di due gol contro il Giappone, in una partita che ha sovvertito i pronostici iniziali.[83] Il CT belga Martinez trova i cambi giusti (fuori Mertens e Carrasco, dentro Fellaini e Chadli) e la nazionale belga inizia la rimonta:[83] Vertonghen sigla il 2-1 e Fellaini marca il 2-2 a un quarto d'ora dal termine.[83] All'ultima azione della partita, su contropiede portato avanti da un De Bruyne, fino ad allora in sottotono,[83] il centrocampista serve Meunier, che calcia in mezzo all'area di prima intenzione, trovando il velo di Lukaku e la prontezza di Chadli, che completa l'opera, marcando il gol del definitivo 3-2.[83] La nazionale nipponica viene eliminata dal torneo con onore, essendosi per altro segnalata anche per fair play e civiltà[84] e avendo guadagnato la stima e gli elogi delle istituzioni imperiali.[84]
La Svezia regola di misura la Svizzera e si assicura i quarti di finale con una rete di Forsberg a metà ripresa.[85] Nell'ultimo ottavo di finale, l'Inghilterra affronta la Colombia: Kane porta in vantaggio la selezione europea su calcio di rigore a mezz'ora dal termine e il match pare avviarsi alla naturale conclusione, ma Mina segna la rete dell'1-1 di testa e porta la sfida ai supplementari. La Colombia resiste fino ai tiri di rigore, dove sono fatali gli errori consecutivi di Uribe e Bacca.[86]
I quarti abbinano Uruguay-Francia, Brasile-Belgio, Russia-Croazia, Svezia-Inghilterra.
Nel primo quarto di finale, l'Uruguay, privo dell'infortunato Edinson Cavani, perde per 2-0 contro la Francia, a segno con Varane e Griezmann: sulla seconda rete Bleus, è decisivo l'errore di Muslera, che apre ai francesi le porte della semifinale.[87] Il Brasile cade (2-1) contro il Belgio: un'autorete di Fernandinho e un grande gol di De Bruyne spianano la strada ai belgi; è inutile il gol del 2-1 messo a segno di testa da Renato Augusto a quindici minuti dallo scadere.[88] Nel terzo quarto di finale, l'Inghilterra vince agevolmente contro la Svezia (reti di Maguire e Alli), e torna in semifinale dopo 28 anni.[89] L'ultimo quarto di finale vede opposte Russia e Croazia. I padroni di casa passano in vantaggio con un pregevole gol di Čeryšev alla mezz'ora, ma la Croazia replica immediatamente con la rete di Kramarić, che finalizza di testa un suggerimento di Mandžukić. Nei supplementari il difensore croato Vida sigla il gol del 2-1, ma al 115' il difensore russo Mario Fernandes ristabilisce la parità. La Croazia si ritrova nuovamente ai rigori e vince anche questa volta: Rakitić trasforma in gol il quinto tiro e porta i croati a una semifinale di un Mondiale dopo vent'anni di attesa.[90]
Per la quinta volta nella storia del torneo, le semifinaliste sono solo nazionali europee: era già successo nel 1934, nel 1966, nel 1982 e nel 2006.
La prima semifinale, giocatasi a San Pietroburgo, vede affrontarsi Francia e Belgio; ai transalpini basta un gol di testa di Umtiti all'inizio del secondo tempo per tornare a giocare la finale del Mondiale, a distanza di dodici anni dall'ultima apparizione.[91]
Il giorno seguente, a Mosca, si sfidano Inghilterra e Croazia; dopo cinque minuti di gioco, gli inglesi si portano in vantaggio con un calcio di punizione di Trippier, ma la rete croata siglata da Perišić nel secondo tempo porta l'incontro ai tempi supplementari, dove il gol realizzato da Mandžukić risulterà decisivo per la prima qualificazione dei balcanici ad una finale di un Mondiale.[92]
A San Pietroburgo, Belgio e Inghilterra si contendono la medaglia di bronzo in una riedizione della sfida del gruppo G; a prevalere sono ancora i belgi, che, grazie alle reti realizzate da Meunier e Hazard, si aggiudicano per la prima volta il terzo posto ad un Mondiale, migliorando così la quarta posizione ottenuta in Messico nel 1986.[93]
A Mosca Francia e Croazia si contendono il trofeo: ad inizio partita è la Croazia a dominare, ma, nonostante ciò, il punteggio si sblocca in favore della Francia con un autogol di Mandžukić al 18'. Dieci minuti dopo, Perišić trova il gol dell'1-1, ma al 38', grazie all'intervento del VAR, viene concesso un calcio di rigore per un tocco con la mano dello stesso autore del pareggio. Dal dischetto, Griezmann segna il suo quarto gol al Mondiale, riportando in vantaggio i Bleus. Nel secondo tempo la Francia, dopo un avvio in difficoltà, riesce a emergere grazie a due gol in pochi minuti di Pogba e Mbappé; infine, su un clamoroso errore del portiere francese Hugo Lloris, Mandžukić segna la rete del definitivo 4-2. Al fischio finale la Francia può festeggiare il suo secondo titolo mondiale, a vent'anni dal primo trionfo, ottenuto in casa.[94]
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Uruguay | 9 | 3 | 3 | 0 | 0 | 5 | 0 | +5 |
2. | Russia | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 8 | 4 | +4 |
3. | Arabia Saudita | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 7 | -5 |
4. | Egitto | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 2 | 6 | -4 |
Mosca 14 giugno 2018, ore 18:00 UTC+3 Incontro 1 |
Russia |
5 – 0 referto |
Arabia Saudita |
Stadio Lužniki (78 011
spett.)
|
||||||
|
Ekaterinburg 15 giugno 2018, ore 17:00 UTC+5 Incontro 2 |
Egitto |
0 – 1 referto |
Uruguay |
Stadio Centrale (27 015
spett.)
|
||||||
|
San Pietroburgo 19 giugno 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 17 |
Russia |
3 – 1 referto |
Egitto |
Stadio San Pietroburgo (64 468
spett.)
|
||||||
|
Rostov sul Don 20 giugno 2018, ore 18:00 UTC+3 Incontro 18 |
Uruguay |
1 – 0 referto |
Arabia Saudita |
Rostov Arena (42 678 spett.)
|
||||||
|
Volgograd 25 giugno 2018, ore 17:00 UTC+3 Incontro 34 |
Arabia Saudita |
2 – 1 referto |
Egitto |
Volgograd Arena (36 823
spett.)
|
||||||
|
Samara 25 giugno 2018, ore 18:00 UTC+4 Incontro 33 |
Uruguay |
3 – 0 referto |
Russia |
Cosmos Arena (41 970 spett.)
|
||||||
|
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Spagna | 5 | 3 | 1 | 2 | 0 | 6 | 5 | +1 |
2. | Portogallo | 5 | 3 | 1 | 2 | 0 | 5 | 4 | +1 |
3. | Iran | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 2 | 2 | 0 |
4. | Marocco | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 2 | 4 | -2 |
San Pietroburgo 15 giugno 2018, ore 18:00 UTC+3 Incontro 3 |
Marocco |
0 – 1 referto |
Iran |
Stadio San Pietroburgo (62 548
spett.)
|
||||||
|
Soči 15 giugno 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 4 |
Portogallo |
3 – 3 referto |
Spagna |
Stadio Olimpico Fišt (43 866
spett.)
|
||||||
|
Mosca 20 giugno 2018, ore 15:00 UTC+3 Incontro 19 |
Portogallo |
1 – 0 referto |
Marocco |
Stadio Lužniki (78 011
spett.)
|
||||||
|
Kazan' 20 giugno 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 20 |
Iran |
0 – 1 referto |
Spagna |
Kazan Arena (42 718 spett.)
|
||||||
|
Kaliningrad 25 giugno 2018, ore 20:00 UTC+2 Incontro 36 |
Spagna |
2 – 2 referto |
Marocco |
Arena Baltika (33 973
spett.)
|
||||||
|
Saransk 25 giugno 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 35 |
Iran |
1 – 1 referto |
Portogallo |
Mordovia Arena (41 875
spett.)
|
||||||
|
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Francia | 7 | 3 | 2 | 1 | 0 | 3 | 1 | +2 |
2. | Danimarca | 5 | 3 | 1 | 2 | 0 | 2 | 1 | +1 |
3. | Perù | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 2 | 0 |
4. | Australia | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 2 | 5 | -3 |
Kazan' 16 giugno 2018, ore 13:00 UTC+3 Incontro 5 |
Francia |
2 – 1 referto |
Australia |
Kazan Arena (41 279 spett.)
|
||||||
|
Saransk 16 giugno 2018, ore 19:00 UTC+3 Incontro 6 |
Perù |
0 – 1 referto |
Danimarca |
Mordovia Arena (40 502
spett.)
|
||||||
|
Samara 21 giugno 2018, ore 16:00 UTC+4 Incontro 22 |
Danimarca |
1 – 1 referto |
Australia |
Cosmos Arena (40 727
spett.)
|
||||||
|
Ekaterinburg 21 giugno 2018, ore 20:00 UTC+5 Incontro 21 |
Francia |
1 – 0 referto |
Perù |
Stadio Centrale (32 789
spett.)
|
||||||
|
Mosca 26 giugno 2018, ore 17:00 UTC+3 Incontro 37 |
Danimarca |
0 – 0 referto |
Francia |
Stadio Lužniki (78 011
spett.)
|
Soči 26 giugno 2018, ore 17:00 UTC+3 Incontro 38 |
Australia |
0 – 2 referto |
Perù |
Stadio Olimpico Fišt (44 073
spett.)
|
||||||
|
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Croazia | 9 | 3 | 3 | 0 | 0 | 7 | 1 | +6 |
2. | Argentina | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 5 | -2 |
3. | Nigeria | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 3 | 4 | -1 |
4. | Islanda | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 2 | 5 | -3 |
Mosca 16 giugno 2018, ore 16:00 UTC+3 Incontro 7 |
Argentina |
1 – 1 referto |
Islanda |
Otkrytie Arena (44 190
spett.)
|
||||||
|
Kaliningrad 16 giugno 2018, ore 21:00 UTC+2 Incontro 8 |
Croazia |
2 – 0 referto |
Nigeria |
Arena Baltika (31 136
spett.)
|
||||||
|
Nižnij Novgorod 21 giugno 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 23 |
Argentina |
0 – 3 referto |
Croazia |
Stadio Nižnij Novgorod (43 319
spett.)
|
||||||
|
Volgograd 22 giugno 2018, ore 18:00 UTC+3 Incontro 24 |
Nigeria |
2 – 0 referto |
Islanda |
Volgograd Arena (40 904
spett.)
|
||||||
|
San Pietroburgo 26 giugno 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 39 |
Nigeria |
1 – 2 referto |
Argentina |
Stadio San Pietroburgo (64 468
spett.)
|
||||||
|
Rostov sul Don 26 giugno 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 40 |
Islanda |
1 – 2 referto |
Croazia |
Rostov Arena (43 472 spett.)
|
||||||
|
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Brasile | 7 | 3 | 2 | 1 | 0 | 5 | 1 | +4 |
2. | Svizzera | 5 | 3 | 1 | 2 | 0 | 5 | 4 | +1 |
3. | Serbia | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 4 | -2 |
4. | Costa Rica | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 2 | 5 | -3 |
Samara 17 giugno 2018, ore 16:00 UTC+4 Incontro 9 |
Costa Rica |
0 – 1 referto |
Serbia |
Cosmos Arena (41 432
spett.)
|
||||||
|
Rostov sul Don 17 giugno 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 10 |
Brasile |
1 – 1 referto |
Svizzera |
Rostov Arena (43 109 spett.)
|
||||||
|
San Pietroburgo 22 giugno 2018, ore 15:00 UTC+3 Incontro 25 |
Brasile |
2 – 0 referto |
Costa Rica |
Stadio San Pietroburgo (64 468
spett.)
|
||||||
|
Kaliningrad 22 giugno 2018, ore 20:00 UTC+2 Incontro 26 |
Serbia |
1 – 2 referto |
Svizzera |
Arena Baltika (33 167
spett.)
|
||||||
|
Mosca 27 giugno 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 41 |
Serbia |
0 – 2 referto |
Brasile |
Otkrytie Arena (44 190
spett.)
|
||||||
|
Nižnij Novgorod 27 giugno 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 42 |
Svizzera |
2 – 2 referto |
Costa Rica |
Stadio Nižnij Novgorod (43 319
spett.)
|
||||||
|
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Svezia | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 5 | 2 | +3 |
2. | Messico | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 3 | 4 | -1 |
3. | Corea del Sud | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 3 | 3 | 0 |
4. | Germania | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 4 | -2 |
Mosca 17 giugno 2018, ore 18:00 UTC+3 Incontro 11 |
Germania |
0 – 1 referto |
Messico |
Stadio Lužniki (78 011
spett.)
|
||||||
|
Nižnij Novgorod 18 giugno 2018, ore 15:00 UTC+3 Incontro 12 |
Svezia |
1 – 0 referto |
Corea del Sud |
Stadio Nižnij Novgorod (42 300
spett.)
|
||||||
|
Rostov sul Don 23 giugno 2018, ore 18:00 UTC+3 Incontro 28 |
Corea del Sud |
1 – 2 referto |
Messico |
Rostov Arena (43 472 spett.)
|
||||||
|
Soči 23 giugno 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 27 |
Germania |
2 – 1 referto |
Svezia |
Stadio Olimpico Fišt (44 287
spett.)
|
||||||
|
Kazan' 27 giugno 2018, ore 17:00 UTC+3 Incontro 43 |
Corea del Sud |
2 – 0 referto |
Germania |
Kazan Arena (41 835 spett.)
|
||||||
|
Ekaterinburg 27 giugno 2018, ore 19:00 UTC+5 Incontro 44 |
Messico |
0 – 3 referto |
Svezia |
Stadio Centrale (33 061
spett.)
|
||||||
|
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Belgio | 9 | 3 | 3 | 0 | 0 | 9 | 2 | +7 |
2. | Inghilterra | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 8 | 3 | +5 |
3. | Tunisia | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 5 | 8 | -3 |
4. | Panama | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 2 | 11 | -9 |
Soči 18 giugno 2018, ore 18:00 UTC+3 Incontro 13 |
Belgio |
3 – 0 referto |
Panama |
Stadio Olimpico Fišt (43 257
spett.)
|
||||||
|
Volgograd 18 giugno 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 14 |
Tunisia |
1 – 2 referto |
Inghilterra |
Volgograd Arena (41 064
spett.)
|
||||||
|
Mosca 23 giugno 2018, ore 15:00 UTC+3 Incontro 29 |
Belgio |
5 – 2 referto |
Tunisia |
Otkrytie Arena (44 190
spett.)
|
||||||
|
Nižnij Novgorod 24 giugno 2018, ore 15:00 UTC+3 Incontro 30 |
Inghilterra |
6 – 1 referto |
Panama |
Stadio Nižnij Novgorod (43 319
spett.)
|
||||||
|
Kaliningrad 28 giugno 2018, ore 20:00 UTC+2 Incontro 45 |
Inghilterra |
0 – 1 referto |
Belgio |
Arena Baltika (33 973
spett.)
|
||||||
|
Saransk 28 giugno 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 46 |
Panama |
1 – 2 referto |
Tunisia |
Mordovia Arena (37 168
spett.)
|
||||||
|
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR | FP |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Colombia | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 5 | 2 | +3 | |
2. | Giappone | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 4 | 4 | 0 | -4 |
3. | Senegal | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 4 | 4 | 0 | -6 |
4. | Polonia | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 5 | -3 |
Saransk 19 giugno 2018, ore 15:00 UTC+3 Incontro 16 |
Colombia |
1 – 2 referto |
Giappone |
Mordovia Arena (40 842
spett.)
|
||||||
|
Mosca 19 giugno 2018, ore 18:00 UTC+3 Incontro 15 |
Polonia |
1 – 2 referto |
Senegal |
Otkrytie Arena (44 190
spett.)
|
||||||
|
Ekaterinburg 24 giugno 2018, ore 20:00 UTC+5 Incontro 32 |
Giappone |
2 – 2 referto |
Senegal |
Stadio Centrale (32 572
spett.)
|
||||||
|
Kazan' 24 giugno 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 31 |
Polonia |
0 – 3 referto |
Colombia |
Kazan Arena (42 873 spett.)
|
||||||
|
Volgograd 28 giugno 2018, ore 17:00 UTC+3 Incontro 47 |
Giappone |
0 – 1 referto |
Polonia |
Volgograd Arena (42 189
spett.)
|
||||||
|
Samara 28 giugno 2018, ore 18:00 UTC+4 Incontro 48 |
Senegal |
0 – 1 referto |
Colombia |
Cosmos Arena (41 970
spett.)
|
||||||
|
Ottavi di finale | Quarti di finale | Semifinali | Finale | |||||||||||
30 giugno - 21:00 (UTC+3) | ||||||||||||||
1A. Uruguay | 2 | |||||||||||||
6 luglio - 17:00 (UTC+3) | ||||||||||||||
2B. Portogallo | 1 | |||||||||||||
Uruguay | 0 | |||||||||||||
30 giugno - 17:00 (UTC+3) | ||||||||||||||
Francia | 2 | |||||||||||||
1C. Francia | 4 | |||||||||||||
10 luglio - 21:00 (UTC+3) | ||||||||||||||
2D. Argentina | 3 | |||||||||||||
Francia | 1 | |||||||||||||
2 luglio - 18:00 (UTC+4) | ||||||||||||||
Belgio | 0 | |||||||||||||
1E. Brasile | 2 | |||||||||||||
6 luglio - 21:00 (UTC+3) | ||||||||||||||
2F. Messico | 0 | |||||||||||||
Brasile | 1 | |||||||||||||
2 luglio - 21:00 (UTC+3) | ||||||||||||||
Belgio | 2 | |||||||||||||
1G. Belgio | 3 | |||||||||||||
15 luglio - 18:00 (UTC+3) | ||||||||||||||
2H. Giappone | 2 | |||||||||||||
Francia | 4 | |||||||||||||
1º luglio - 17:00 (UTC+3) | ||||||||||||||
Croazia | 2 | |||||||||||||
1B. Spagna | 1 (3) | |||||||||||||
7 luglio - 21:00 (UTC+3) | ||||||||||||||
2A. Russia(dtr) | 1 (4) | |||||||||||||
Russia | 2 (3) | |||||||||||||
1º luglio - 21:00 (UTC+3) | ||||||||||||||
Croazia(dtr) | 2 (4) | |||||||||||||
1D. Croazia(dtr) | 1 (3) | |||||||||||||
11 luglio - 21:00 (UTC+3) | ||||||||||||||
2C. Danimarca | 1 (2) | |||||||||||||
Croazia(dts) | 2 | |||||||||||||
3 luglio - 17:00 (UTC+3) | ||||||||||||||
Inghilterra | 1 | Finale 3° posto | ||||||||||||
1F. Svezia | 1 | |||||||||||||
7 luglio - 18:00 (UTC+4) | 14 luglio - 17:00 (UTC+3) | |||||||||||||
2E. Svizzera | 0 | |||||||||||||
Svezia | 0 | Belgio | 2 | |||||||||||
3 luglio - 21:00 (UTC+3) | ||||||||||||||
Inghilterra | 2 | Inghilterra | 0 | |||||||||||
1H. Colombia | 1 (3) | |||||||||||||
2G. Inghilterra(dtr) | 1 (4) | |||||||||||||
Kazan' 30 giugno 2018, ore 17:00 UTC+3 Incontro 50 |
Francia |
4 – 3 referto |
Argentina |
Kazan Arena (42 873 spett.)
|
||||||
|
Soči 30 giugno 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 49 |
Uruguay |
2 – 1 referto |
Portogallo |
Stadio Olimpico Fišt (44 287
spett.)
|
||||||
|
Mosca 1º luglio 2018, ore 17:00 UTC+3 Incontro 51 |
Spagna |
1 – 1 (d.t.s.) referto |
Russia |
Stadio Lužniki (78 011
spett.)
|
|||||||||
|
Nižnij Novgorod 1º luglio 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 52 |
Croazia |
1 – 1 (d.t.s.) referto |
Danimarca |
Stadio Nižnij Novgorod (40 851
spett.)
|
|||||||||
|
Samara 2 luglio 2018, ore 18:00 UTC+4 Incontro 53 |
Brasile |
2 – 0 referto |
Messico |
Cosmos Arena (41 970
spett.)
|
||||||
|
Rostov sul Don 2 luglio 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 54 |
Belgio |
3 – 2 referto |
Giappone |
Rostov Arena (41 466 spett.)
|
||||||
|
San Pietroburgo 3 luglio 2018, ore 17:00 UTC+3 Incontro 55 |
Svezia |
1 – 0 referto |
Svizzera |
Stadio San Pietroburgo (64 042
spett.)
|
||||||
|
Mosca 3 luglio 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 56 |
Colombia |
1 – 1 (d.t.s.) referto |
Inghilterra |
Otkrytie Arena (44 190
spett.)
|
|||||||||
|
Nižnij Novgorod 6 luglio 2018, ore 17:00 UTC+3 Incontro 57 |
Uruguay |
0 – 2 referto |
Francia |
Stadio Nižnij Novgorod (43 319
spett.)
|
||||||
|
Kazan' 6 luglio 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 58 |
Brasile |
1 – 2 referto |
Belgio |
Kazan Arena (42 873 spett.)
|
||||||
|
Samara 7 luglio 2018, ore 18:00 UTC+4 Incontro 60 |
Svezia |
0 – 2 referto |
Inghilterra |
Cosmos Arena (39 991
spett.)
|
||||||
|
Soči 7 luglio 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 59 |
Russia |
2 – 2 (d.t.s.) referto |
Croazia |
Stadio Olimpico Fišt (44 287
spett.)
|
|||||||||
|
San Pietroburgo 10 luglio 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 61 |
Francia |
1 – 0 referto |
Belgio |
Stadio San Pietroburgo (64 286
spett.)
|
||||||
|
Mosca 11 luglio 2018, ore 21:00 UTC+3 Incontro 62 |
Croazia |
2 – 1 (d.t.s.) referto |
Inghilterra |
Stadio Lužniki (78 011
spett.)
|
||||||
|
San Pietroburgo 14 luglio 2018, ore 17:00 UTC+3 Incontro 63 |
Belgio |
2 – 0 referto |
Inghilterra |
Stadio San Pietroburgo (64 406
spett.)
|
||||||
|
Mosca 15 luglio 2018, ore 18:00 UTC+3 Incontro 64 |
Francia |
4 – 2 referto |
Croazia |
Stadio Lužniki (78 011
spett.)
|
||||||
|
[97] | Miglior marcatore (Scarpa d'oro) | Miglior giocatore (Pallone d'oro) | Miglior portiere (Guanto d'oro) | Miglior giovane | Premio FIFA Fair Play |
---|---|---|---|---|---|
Oro | Harry Kane (6) | Luka Modrić | Thibaut Courtois | Kylian Mbappé | Spagna |
Argento | Antoine Griezmann (4) | Eden Hazard | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato |
Bronzo | Romelu Lukaku (4) | Antoine Griezmann | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato |
Portieri | Difensori | Centrocampisti | Attaccanti |
---|---|---|---|
Thibaut Courtois | Benjamin Pavard | N'Golo Kanté | Eden Hazard |
Al termine di un lungo processo di preselezione iniziato poco dopo la fine dell'edizione precedente di Brasile 2014, il 29 marzo 2018, a pochi mesi dal mondiale stesso, la FIFA ha reso nota la lista definitiva di arbitri selezionati. Essa è composta da 36 arbitri e 63 assistenti, ma differentemente dalle precedenti edizioni, non è stato specificato quali arbitri fungeranno da titolari e quali invece da riserve, così come non sono stati resi noti gli abbinamenti tra arbitro ed assistenti in una stessa terna, i quali dunque potrebbero anche variare a seconda delle esigenze.[99] In aggiunta, la competizione prevede l'utilizzo della tecnologia VAR, per la prima volta nella fase finale di un campionato del mondo. La lista aggiuntiva di ufficiali di gara, con mansioni esclusivamente VAR, è stata resa nota alla fine di aprile 2018, al termine di un seminario in Italia a Coverciano che ha funto da selezione finale per i candidati a questo ruolo.[100]
Tra gli arbitri dell'AFC era stato scelto anche il saudita Fahad Al-Mirdasi, ma l'arbitro è stato escluso dalla lista ed in seguito radiato dalla FIFA, per uno scandalo di corruzione in cui è stato coinvolto in prima persona in occasione della finale della Coppa del Re saudita. Pochi giorni prima dell'inizio della manifestazione, viene escluso anche un altro ufficiale di gara precedentemente selezionato, e cioè l'assistente keniota Aden Marwa Range, a seguito di uno scandalo che lo coinvolgeva in prima persona, avendo ricevuto del denaro prima di una partita.
Confederazione | Arbitri | Nazione | Assistenti | Arbitri VAR |
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AFC | Ravshan Irmatov | Uzbekistan | Abduxamidullo Rasulov / Jakhongir Saidov | Abdulrahman Al-Jassim Qatar |
Alireza Faghani | Iran | Mohammadreza Mansouri / Reza Sokhandan | ||
Mohammed Abdulla Hassan | Emirati Arabi Uniti |
Taleb Al Marri Qatar Yaser Khalil Abdulla Tulefat Bahrein Mohamed Alhammadi / Hasan Almahri Emirati Arabi Uniti Toru Sagara / Hiroshi Yamauchi Giappone |
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Ryuji Sato | Giappone | |||
Nawaf Shukralla | Bahrein | |||
CAF | Malang Diedhiou | Senegal | Djibril Camara / El Hadji Malick Samba | Nessuno |
Mehdi Abid Charef | Algeria |
Redouane Achik Marocco Waleed Ahmed Sudan Jean Claude Birumushahu Burundi Jerson Emiliano Dos Santos Angola Abdelhak Etchiali Algeria Anouar Hmila Tunisia Zakhele Thusi Siwela Sudafrica |
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Bakary Gassama | Gambia | |||
Gehad Grisha | Egitto | |||
Janny Sikazwe | Zambia | |||
Bamlak Tessema Weyesa | Etiopia | |||
CONCACAF | Mark Geiger | Stati Uniti | Frank Anderson / Corey Rockwell | Nessuno |
Jair Marrufo | ||||
César Ramos Palazuelos | Messico | Miguel Angel Hernandez Paredes / Marvin Torrentera | ||
John Pitti | Panama |
Gabriel Victoria Panama Juan Zumba El Salvador Juan Carlos Mora Araya Costa Rica Joe Fletcher Canada |
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Joel Aguilar | El Salvador | |||
Ricardo Montero | Costa Rica | |||
CONMEBOL | Julio Bascuñán | Cile | Carlos Astroza / Christian Schiemann |
Wilton Pereira Sampaio Brasile Gery Vargas Bolivia Mauro Vigliano Argentina |
Enrique Cáceres | Paraguay | Eduardo Cardozo / Juan Zorilla | ||
Andrés Cunha | Uruguay | Mauricio Espinosa / Nicolas Taran | ||
Néstor Pitana | Argentina | Juan Pablo Belatti / Hernan Maidana | ||
Sandro Ricci | Brasile | Marcelo Van Gasse / Emerson De Carvalho | ||
Wilmar Roldán | Colombia | Alexander Guzman / Cristian De La Cruz | ||
OFC | Matthew Conger | Nuova Zelanda |
Bertrand Brial Nuova Caledonia Simon Lount Nuova Zelanda Tevita Makasini Tonga |
Nessuno |
Norbert Hauata | Polinesia francese | |||
UEFA | Felix Brych | Germania | Mark Borsch / Stefan Lupp |
Daniele Orsato / Paolo Valeri / Massimiliano Irrati Italia Bastian Dankert / Felix Zwayer Germania Artur Soares Dias / Tiago Martins Portogallo Paweł Gil Polonia Danny Makkelie Paesi Bassi |
Cuneyt Cakir | Turchia | Bahattin Duran / Tarik Ongun | ||
Sergej Karasëv | Russia | Anton Averjanov / Tichon Kalugin | ||
Björn Kuipers | Paesi Bassi | Sander van Roekel / Erwin Zeinstra | ||
Szymon Marciniak | Polonia | Tomasz Listkiewicz / Pawel Sokolnicki | ||
Antonio Mateu Lahoz | Spagna | Pau Cebrian Devis / Roberto Diaz Perez | ||
Milorad Mažić | Serbia | Dalibor Djurdjevic / Milovan Ristic | ||
Gianluca Rocchi | Italia | Mauro Tonolini / Elenito Di Liberatore | ||
Damir Skomina | Slovenia | Robert Vukan / Jure Praprotnik | ||
Clément Turpin | Francia | Nicolas Danos / Cyril Gringore |
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Detentore della UEFA Nations League | |||
Uniformi di gara
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Sport | Calcio | ||
Federazione |
FFF Fédération Française de Football |
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Confederazione | UEFA | ||
Codice FIFA | FRA | ||
Soprannome |
Les Bleus (i Blu) Les Tricolores (i Tricolori) La Sélection (la Selezione) Fierté Bleue (Orgoglio blu) Les Coqs (i Galli) |
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Selezionatore | Didier Deschamps | ||
Record presenze | Hugo Lloris (145) | ||
Capocannoniere | Olivier Giroud (53) | ||
Ranking FIFA | 4º[1] (25 agosto 2022) | ||
Sponsor tecnico | Nike | ||
Esordio internazionale | |||
Belgio 3
- 3 Francia Bruxelles, Belgio; 1º maggio 1904 |
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Migliore vittoria | |||
Francia 10 - 0 Azerbaigian Auxerre, Francia; 6 settembre 1995 |
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Peggiore sconfitta | |||
Danimarca 17
- 1 Francia Londra, Regno Unito; 22 ottobre 1908 |
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Campionato del mondo | |||
Partecipazioni | 16 (esordio: 1930) | ||
Miglior risultato | Campioni nel 1998, 2018 | ||
Campionato d'Europa | |||
Partecipazioni | 10 (esordio: 1960) | ||
Miglior risultato | Campioni nel 1984, 2000 | ||
Confederations Cup | |||
Partecipazioni | 2 (esordio: 2001) | ||
Miglior risultato | Campioni nel 2001, 2003 | ||
Torneo Olimpico | |||
Partecipazioni | 5[2] (esordio: 1908) | ||
Miglior risultato | Quarto posto nel 1920 | ||
UEFA Nations League | |||
Partecipazioni | 2 (esordio: 2018-2019) | ||
Miglior risultato | Campioni nel 2020-2021 | ||
Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA | |||
Partecipazioni | 1 (esordio: 1985) | ||
Miglior risultato | Campioni nel 1985 |
La nazionale di calcio della Francia (fr. équipe de France de football) è la rappresentativa calcistica della Francia ed è posta sotto l'egida della Federazione calcistica francese[3].
È una delle nazionali più titolate al mondo: ha vinto due campionati del mondo (Francia 1998 e Russia 2018), due campionati d'Europa (Francia 1984 e Belgio-Paesi Bassi 2000), due Confederations Cup (Corea del Sud-Giappone 2001 e Francia 2003), la Coppa Artemio Franchi 1985 e una UEFA Nations League (2020-2021).
Il periodo di maggior successo della Francia è databile tra la fine degli anni 1990 e l'inizio degli anni 2000, quando ha vinto in sequenza il campionato del mondo (1998), il campionato d'Europa (2000) e due Confederations Cup (2001 e 2003). Tra gli altri piazzamenti di rilievo la Francia vanta due secondi posti e due terzi posti al campionato del mondo e un secondo posto al campionato europeo, dove ha inoltre raggiunto le semifinali in due occasioni. Al torneo olimpico il miglior risultato è il quarto posto ad Anversa 1920.
Nella classifica mondiale della FIFA, istituita nell'agosto 1993, la Francia ha occupato il 1º posto più volte, dal maggio 2001 al maggio 2002 e dall'agosto al settembre 2018, mentre il peggiore posizionamento è il 26º posto del settembre 2010. Occupa attualmente il 4º posto della graduatoria[1].
Fino agli anni 1950 la nazionale francese non ottenne risultati notevoli. La prima partita dei bleus risale al 1904 contro il Belgio e terminò 3-3. La Francia partecipò a tutte e tre le edizioni della Coppa del mondo svoltesi nel periodo interbellico: al campionato del mondo 1930, in cui non superò il primo turno, Lucien Laurent segnò il primo gol nella storia dei mondiali, nella partita vinta per 4-1 contro il Messico; al campionato del mondo 1934 la nazionale francese fu eliminata ancora al primo turno, con il punteggio di 3-2 ai supplementari, contro l'Austria del Wunderteam; infine al campionato del mondo 1938 giocato in casa riuscì a spingersi fino ai quarti di finale, dove venne eliminata col punteggio di 3-1 dall'Italia di Vittorio Pozzo, campione in carica e di lì a breve nuovamente iridata.
Nelle eliminatorie del campionato del mondo 1950 la Francia venne sconfitta dalla Jugoslavia. Successivamente ripescata per la fase finale in Brasile a seguito del forfait di altre nazionali, venne sorteggiata nel girone D con Uruguay e Bolivia; tuttavia si ritirò in segno di protesta contro l'organizzazione, in merito a un calendario che prevedeva due partite in località distanti circa 3 500 chilometri[4]. Tornò a qualificarsi per il campionato del mondo 1954 in Svizzera, dove, pur inserita nel lotto delle teste di serie, venne eliminata al primo turno.
Il campionato del mondo 1958 fu il primo in cui la Francia raggiunse un traguardo di rilievo: i bleus furono sconfitti soltanto in semifinale dal Brasile, per poi chiudere sul podio, sconfiggendo la Germania per 6-3 nella finale per il terzo posto. L'attaccante Just Fontaine in 6 partite realizzò ben 13 gol, cifra che rappresenta ancora oggi un primato per la fase finale di un mondiale. In quel periodo l'ossatura della squadra era composta in gran parte da giocatori o ex giocatori del forte Stade de Reims come Raymond Kopa, Robert Jonquet, Roger Marche e Just Fontaine, cui si aggiungeva Roger Piantoni.
Al campionato d'Europa 1960, prima edizione della manifestazione continentale, la Francia giunse tra le prime quattro, ma, priva di Fontaine, autore di cinque reti tra ottavi e quarti che si erano svolti in partite di andata e ritorno, perse la semifinale contro la Jugoslavia per 5-4. Nella finale per il terzo posto la squadra francese fu superata dalla Cecoslovacchia per 2-0.
Dopo questo risultato, cominciò un lungo periodo buio per l'équipe de France, che collezionò mancate qualificazioni alle fasi finali dei campionati del mondo e campionati europei, con l'unica eccezione del campionato del mondo 1966 in Inghilterra, che la vide presente alla fase finale, ma eliminata al primo turno.
A partire dalla seconda metà degli anni settanta, la nazionale visse una fase di progressiva ripresa, culminata con la qualificazione al campionato del mondo 1978, dove la selezione francese, tuttavia, venne eliminata al primo turno.
Negli anni 1980 vi furono notevoli progressi, grazie a giocatori come Michel Platini, Dominique Rocheteau, Marius Trésor, Alain Giresse e Luis Miguel Fernández. I bleus si piazzarono quarti al mondiale di Spagna 1982 con il CT Michel Hidalgo e terzi a quello di Messico 1986 sotto Henri Michel, venendo sconfitti in entrambe le occasioni in semifinale dalla Germania Ovest. Nel frattempo la Francia del CT Hidalgo vinse il suo primo titolo europeo nell'edizione casalinga di Francia 1984 (battuta in finale la Spagna per 2-0) e la Coppa Artemio Franchi nel 1985 contro la selezione dell'Uruguay, campione sudamericano in carica.
Il mondiale messicano del 1986 segnò la fine di una generazione di talenti che molti osservatori ritenevano irripetibile. Dopo quella edizione della coppa del mondo lasciarono la nazionale Dominique Rocheteau, Maxime Bossis e Alain Giresse e, un anno più tardi, quando già erano iniziate - male - le qualificazioni per l'europeo del 1988, anche Platini.
La fine del precedente ciclo fu troppo brusca e per la selezione francese si aprì una fase buia. Fallita malamente la qualificazione al campionato d'Europa 1988, la nazionale fu affidata con grandi aspettative al commissario tecnico, Platini, ma non riuscì a ottenere la qualificazione al campionato del mondo 1990 e, nonostante un'autorevole qualificazione al campionato d'Europa 1992 (con 19 risultati utili consecutivi ottenuti tra l'aprile del 1989 e il novembre 1991), uscì al primo turno della rassegna svoltasi in Svezia, risultato che spinse Platini a dimettersi. La crisi proseguì con la mancata qualificazione al campionato del mondo 1994, sfumata clamorosamente a causa di una sconfitta interna contro la Bulgaria, maturata all'ultimo minuto di gioco dell'ultima giornata delle eliminatorie.
La rinascita della Francia ebbe come artefice il nuovo c.t. Aimé Jacquet, assunto inizialmente in maniera provvisoria, poi in modo definitivo dopo una striscia di 30 partite senza sconfitte.[5] Sfidando l'opposizione dell'estrema destra e la costante ascesa di Jean-Marie Le Pen,[6] egli mise in piedi una Francia multietnica, con giocatori nati lontano dai confini transalpini o comunque discendenti da altri popoli,[7] e accantonò alcune storiche "bandiere" del passato per far spazio a un nuovo gruppo di giocatori.[8][9] Tra questi spiccava il nome di Zinédine Zidane, talentuoso centrocampista di origini algerine, su cui Jacquet modellò la sua Francia. Al campionato d'Europa 1996 in Inghilterra, i bleus raggiunsero le semifinali, dove furono sconfitti ai tiri di rigore dalla Rep. Ceca;[10][11] per i francesi fu il miglior risultato in un grande torneo dal 1986.[5] Fu l'inizio della cosiddetta generazione d'oro del calcio francese, che di lì in pochi anni fu artefice di grandi affermazioni internazionali in virtù dell'apporto di grandi campioni.[5] La nazionale di Jacquet si presentò al campionato del mondo 1998 da padrona di casa e quindi qualificata di diritto. Dopo aver brillantemente superato la prima fase, la Francia, capitanata da Didier Deschamps sospinta da Zinédine Zidane, approdò per la prima volta alla finale di un mondiale[12] e allo Stade de France si laureò campione del mondo battendo per 3-0 il Brasile campione del mondo uscente.[13]
Dopo il trionfo mondiale e le dimissioni di Jacquet,[14] i bleus, guidati da Roger Lemerre, vinsero anche il campionato d'Europa 2000, dove, trascinati ancora da Zidane, ebbero la meglio sull'Italia nella finale di Rotterdam, pervenendo al pareggio a pochi istanti dalla fine del match e imponendosi per 2-1 con un golden goal di David Trezeguet;[15] in tal modo la Francia realizzò un double mondiale-europeo riuscito prima solo alla Germania Ovest negli anni 1970, sebbene a parti invertite (prima la vittoria al campionato d'Europa 1972 e poi quella al campionato del mondo 1974), e in futuro dalla Spagna.
La striscia di successi proseguì con la vittoria della FIFA Confederations Cup 2001 (primo alloro francese nella competizione), ma l'anno seguente arrivò la disfatta al campionato del mondo 2002, da cui i transalpini furono eliminati già al primo turno, contro ogni pronostico, senza segnare un gol e con Zidane a mezzo servizio, recuperato solo per l'ultima delle tre partite disputate nel torneo.[16][17] Licenziato Lemerre dopo il fiasco mondiale,[18] la Federazione francese affidò la panchina a Jacques Santini, che guidò i bleus alla conquista della FIFA Confederations Cup 2003, disputata in casa, ma al campionato d'Europa 2004 la squadra uscì ai quarti di finale contro la Grecia poi campione d'Europa.[19]
Dopo il doppio fallimento mondiale e continentale, la Francia del nuovo CT Raymond Domenech, già tecnico dell'Under-21 francese, vincendo l'iniziale scetticismo e voci su uno spogliatoio diviso,[20] si qualificò al campionato del mondo 2006 e raggiunse la finale del torneo, dove pareggiò per 1-1 contro l'Italia e, dopo l'espulsione di Zidane, fu battuta ai tiri di rigore;[21] nel mondiale tedesco Lilian Thuram stabilì il primato di presenze con i bleus.
Malgrado il fallimento al campionato d'Europa 2008, con la Francia eliminata già dopo la fase a gironi,[22] Domenech rimase in sella anche per il campionato del mondo 2010, al quale i bleus si qualificarono grazie a un gol palesemente irregolare, propiziato da un doppio controllo di mano di Thierry Henry nello spareggio contro l'Irlanda.[23] Nella rassegna sudafricana la nazionale francese, dilaniata da dissidi interni,[24][25][26] uscì clamorosamente al primo turno, senza vincere una partita.[27]
La successiva gestione di Laurent Blanc[28] rinnovò l'organico e rivitalizzò la squadra, portandola ai quarti di finale del campionato d'Europa 2012 e gettando le basi per i progressi compiuti con il CT Didier Deschamps, che subentrò a Blanc nel 2012 e condusse i suoi ai quarti di finale del campionato del mondo 2014[29] e alla finale del campionato d'Europa 2016, disputato in casa e perso nell'atto conclusivo contro il Portogallo, con Antoine Griezmann capocannoniere ed eletto migliore giocatore della rassegna continentale.
Deschamps portò poi la Francia a vincere il titolo planetario aggiudicandosi il campionato del mondo 2018, grazie alla vittoria per 4-2 in finale contro la Croazia: i bleus, guidati dalla stella Kylian Mbappé, si laurearono campioni del mondo per la seconda volta nella storia.[30] Dopo il mondiale vinto in Russia, la Francia fu impegnata nella Lega A di UEFA Nations League 2018-2019, dove mancò la qualificazione alla final four del torneo e, di seguito, nel campionato d'Europa 2020, posticipato al 2021 a causa della pandemia di COVID-19: qui i bleus delusero, uscendo già agli ottavi di finale. In ottobre, invece, la Francia si aggiudicò in Italia la seconda edizione della UEFA Nations League 2020-2021, battendo in finale la Spagna (2-1). Dopo aver chiuso la UEFA Nations League 2022-2023 al terzo posto nel proprio girone di Lega A, fallendo l'accesso alla final four e rischiando la retrocessione in Lega B, la Francia riuscì a raggiungere la finale del campionato del mondo 2022, dove fu sconfitta ai tiri di rigore dall'Argentina.
Il primo giocatore nero selezionato per la nazionale di calcio francese, Raoul Diagne, ottenne la sua prima presenza con la Francia già nel 1931, fino a totalizzarne 18 prima della seconda guerra mondiale.
Il primo giocatore di origine nordafricana a essere convocato dalla Francia fu il marocchino Larbi Ben Barek, che detiene ancora oggi il record di longevità con la squadra francese: 15 anni e 10 mesi di militanza dal 1938 al 1954. Nel frattempo erano stati convocati molti giocatori provenienti da famiglie straniere che avevano trovato lavoro in Francia: italiane (Roger Piantoni, Michel Platini), spagnole (Luis Miguel Fernández), polacche (Raymond Kopa), armene (Youri Djorkaeff) e portoghesi (Robert Pirès).
Dagli anni 1990 la nazionale francese è ritenuta da alcuni un esempio di moderna convivenza pacifica tra etnie diverse per la sua capacità di incarnare l'ideale multiculturale della Francia.[31] La squadra ha ottenuto successi a livello continentale e mondiale rimanendo etnicamente eterogenea, in quanto ha schierato numerosi giocatori originari dei dipartimenti di oltremare della Francia oppure discendenti di immigrati dalle ex colonie francesi. Zinédine Zidane e Karim Benzema hanno origini algerine, precisamente cabile, mentre Lilian Thuram, William Gallas, Sylvain Wiltord e Thierry Henry provengono dalle Antille (il primo proviene dalla Guadalupa e il terzo ha genitori nati in Guadalupa e Martinica). Florent Malouda è nato nella Guyana francese, mentre Patrick Vieira si trasferì in Francia dal Senegal.
Questa situazione causò, dalla metà degli anni '90, le rimostranze dei settori più nazionalisti della società e della politica francese e in particolar modo del leader dell'estrema destra Jean-Marie Le Pen.[32] Molti indicarono nella vittoria della nazionale al campionato del mondo 1998 una risposta alle lamentele di Le Pen riguardo alla presunta assenza di una sufficiente componente "francese" nella formazione, sebbene in realtà la formazione che vinse la finale contro il Brasile aveva otto giocatori su undici di pelle bianca. Nel 2002 la nazionale, con in prima fila Marcel Desailly, nativo del Ghana, al secondo turno delle elezioni presidenziali, alle quali Le Pen era candidato, si schierò esplicitamente e pubblicamente contro il politico ultra-conservatore, invitando la gente francese a fare altrettanto e auspicando la riconferma a presidente della Repubblica di Jacques Chirac, principale sfidante elettorale di Le Pen, fatto che poi effettivamente avvenne.
Nel 2004 una troupe televisiva colse il CT della Spagna Luis Aragonés mentre era intento a incitare José Antonio Reyes a dimostrare di valere di più di Thierry Henry (compagno di Reyes nell'Arsenal), riferendosi all'attaccante francese con insulti razzisti. Sulla vicenda l'UEFA condusse un'inchiesta, che terminò in modo controverso, con una multa alla Federazione calcistica spagnola e l'impegno a punire severamente comportamenti simili in futuro. Dopo il fatto lo stesso Henry e l'azienda Nike iniziarono a promuovere una campagna internazionale per la sensibilizzazione contro il razzismo (Stand Up Speak Up).
Nel 2006 la Francia raggiunse nuovamente la finale della Coppa del mondo e anche in questa circostanza Le Pen attirò su di sé un vespaio di polemiche dichiarando che secondo lui Domenech aveva convocato troppi calciatori di colore e di origini non francesi.[33] La squadra, tramite Domenech e Thuram, decise di non replicare alle affermazioni di Le Pen, definite «idiozie».
I tentativi della Francia di integrare le proprie minoranze e di porre definitivamente fine al proprio passato coloniale tramite il modello di convivenza costituito dall'équipe de France hanno avuto esiti non sempre positivi. Si ricordano, a tal proposito, le partite giocate contro Algeria e Tunisia a Parigi, durante le quali l'inno nazionale francese fu fischiato. Altri episodi di intolleranza si verificarono nel 2001, quando un'amichevole giocata a Parigi tra la Francia e l'ex colonia Algeria pochi giorni dopo gli attentati terroristici dell'11 settembre fu sospesa nel secondo tempo per via di cori da stadio in favore di Osama bin Laden e di insulti a Zidane.[34]
Il 30 aprile 2011 fu intercettata una conversazione tra François Blaquart, capo della Direzione tecnica nazionale, e il CT della Francia Laurent Blanc, in cui si paventava l'ipotesi di instaurare delle "quote etniche" e di indurre i giocatori delle giovanili francesi a non schierarsi con la propria nazionale d'origine in futuro. L'intercettazione suscitò molte polemiche, in quanto denotò, a detta di molti, da una parte razzismo, dall'altra scarso patriottismo, e portò alla sospensione di Blaquart e alle pubbliche scuse di Blanc.[35]
La nazionale francese veste praticamente da sempre i colori della propria bandiera, le Tricolore. La divisa tradizionale casalinga è composta da una maglia blu (da cui il soprannome les bleus), calzoncini bianchi e calzettoni rossi, i cui colori richiamano il vessillo nazionale. Negli anni sono spesso stati aggiunti ulteriori dettagli bianchi e rossi sulla maglia blu.
In special modo, nel lungo periodo in cui fornitrice ufficiale era Adidas (subentrata a un'unica breve parentesi della francese Le Coq Sportif) la divisa casalinga presentava strisce bianche e rosse Adidas e disegni, a seconda della moda, sempre bianco-rossi. Si nota in particolare la divisa con cui la nazionale vinse il campionato d'Europa 1984: casacca blu con vistosa barra orizzontale rossa sul petto accompagnata da tre sottili righe bianche sull'addome (richiamo alle strisce Adidas). Questa composizione stilistico-cromatica fu rivisitata, in una forma più moderna, nella divisa del campionato del mondo 1998, che pure videro i francesi vincitori. La barra rossa, senza strisce bianche, fu riproposta anche al campionato d'Europa 2000, anch'esso vinto dalla Francia, e al campionato d'Europa 2004, meno fortunato per i galletti.
Dal 2010 la fornitura del materiale tecnico è passata all'azienda americana Nike che ha segnato un netto cambio estetico delle divise, avvicinandosi per tonalità a quelle della selezione di rugby. In particolare c'è un ritorno alla sobrietà nel campionato d'Europa 2012, in cui per la prima volta la Francia ha scelto una tenuta completamente blu con strisce orizzontali leggermente più scure e dettagli dorati, e una seconda divisa totalmente bianca. Negli anni seguenti c'è un ritorno alla divisa classica con maglia blu scuro, calzoncini bianchi e calzettoni rossi, eventualmente corredati di piccoli dettagli di altri colori.
In trasferta la Francia ha sempre giocato con divise bianche con pantaloncini azzurri o in tenuta bianca monocromatica, a seconda della combinazione indossata dalla selezione di casa, da quasi sempre contornata da bordini e striscette rosso-blu, sempre richiamando dove possibile il tricolore francese. Degne di nota le versioni invertite delle già citate maglie con le righe sul petto, e quella della finale con l'Italia del 2006 dove sul petto portava una sfumatura dal rosso al blu.
Nel 2008 l'Adidas, non senza qualche critica, cambiò drasticamente la combinazione cromatica della divisa da trasferta, realizzandola rossa con bordini bianco-blu, e accompagnata da pantaloncini e calzettoni azzurri. Ai Mondiali del 1978, a causa di un disguido, la Francia giocò contro l'Ungheria con un'insolita maglia a strisce verticali bianco-verdi: entrambe le squadre si erano presentate in maglia bianca. Furono usate le maglie prestate dalla locale squadra del Kimberley Football Club.[36]
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Il simbolo che da sempre figura sul petto delle divise francesi è un galletto dorato su un'iscrizione F.F.F. (acronimo di Fédération Française de Football che in ogni partita viene sostituita dalla scritta France vs "nome squadra" e la data dell'incontro), oggi accompagnato da due stelle dopo le vittorie nelle Coppe del Mondo del 1998 e del 2018. Lo stemma della federazione reca ugualmente un galletto, ma argenteo e con altri disegni. Il coq gaulois, insieme alla Marianne, è uno dei simboli francesi, particolarmente utilizzato nello sport (per esempio, anche la nazionale di rugby francese utilizza un gallo, seppur molto stilizzato) e richiama alle popolazioni galliche, stanziate storicamente in Francia; inoltre, tale simbolo è racchiuso in un esagono, che ricorda vagamente la forma della Francia continentale.
I francesi sentono forte la rivalità con le nazionali di Inghilterra, Belgio, Germania e soprattutto Italia, quest'ultima acuitasi specialmente dagli anni 2000.
La rivalità calcistica tra francesi e italiani è da sempre esistente e le storie delle due nazionali si sono ripetutamente intrecciate. La prima partita della nazionale azzurra fu disputata proprio contro i francesi (sconfitti per 6-2) e nel corso del periodo precedente alla seconda guerra mondiale le due formazioni si affrontarono più volte. Fino al 1978 la rivalità era più sentita dai francesi che dagli italiani, in quanto l'Italia aveva superato nella maggior parte delle occasioni i rivali, a volte anche con risultati clamorosi (un 9-4 e un 7-0 negli anni '20) e nelle occasioni importanti era riuscita a estromettere i bleus dall'Olimpiade del 1928, dal mondiale di Francia 1938 (vinto dall'Italia) e da quello di Argentina 1978, conseguendo grandi risultati.
Dopo una vittoria all'Olimpiade nel 1920, i francesi non riuscirono più a imporsi sugli azzurri in nessuna occasione fino a un'amichevole del 1982. Quattro anni dopo quella storica vittoria i francesi riuscirono a ripetersi in una occasione ben più importante, gli ottavi di finale del campionato del mondo 1986. Da quel momento le cose cambiarono completamente: la Francia, tra alti e bassi, vinse tutti i trofei a disposizione (il campionato d'Europa di Francia 1984 e Belgio-Paesi Bassi 2000, la Confederations Cup per due anni di fila e il campionato del mondo di Francia 1998), mentre l'Italia non riuscì più a vincere un solo trofeo fino al titolo mondiale di Germania 2006.
La rivalità è andata acutizzandosi alla fine anni degli '90, quando le due compagini si incontrarono ai quarti di finale nel campionato del mondo 1998 disputato proprio in Francia e vinto poi dai francesi ai tiri di rigore. Fu due anni dopo, al campionato d'Europa 2000, che le due squadre si ritrovarono di fronte, questa volta in finale. Anche in questa occasione a imporsi fu la Francia, che vinse per 2-1 con un golden gol di David Trezeguet dopo essere stata in svantaggio per gran parte dei tempi regolamentari.
Il successivo incontro tra le nazionali ebbe luogo in occasione della finale del campionato mondiale di calcio 2006, vinta questa volta ai rigori dagli azzurri. Zinédine Zidane aprì le marcature su rigore con un tiro a cucchiaio, gol poi pareggiato da Marco Materazzi; nei supplementari lo stesso Zidane, giunto all'ultima partita della propria carriera, diede una violenta testata a Materazzi in risposta ad alcuni suoi insulti ritenuti pesanti, venendo dunque espulso.[37] Al termine dei 120 minuti di gioco, i rigori premiarono l'Italia, la quale mise a segno tutti e cinque i propri tiri, mentre per i francesi fu fatale la traversa colpita da Trezeguet. Dopo la finale si susseguirono giornate incandescenti, con dichiarazioni velenose dei parenti di Zidane e di personaggi di primo piano francesi nei confronti di Materazzi, reo di aver provocato il calciatore francese.[38] In breve tempo Materazzi divenne l'idolo di molti italiani e l'oggetto dell'odio di molti francesi, mentre a Zidane accadde l'opposto.
Dopo la discussa finale l'Italia ritrovò la Francia sia nelle qualificazioni (ma in realtà il sorteggio era avvenuto già a gennaio 2006, prima del campionato del mondo), sia, a qualificazione ottenuta, nel girone del campionato d'Europa 2008. Anche le due partite di qualificazione per il campionato europeo furono giocate in un clima incandescente. In particolare quella di ritorno a Milano, finita 0-0, fu preceduta dalle controverse dichiarazioni del CT francese Raymond Domenech rese a Le Parisien: «Sono contento di giocare l'8 settembre Italia-Francia a Milano e non a Roma: senza pista d'atletica e con 80 mila persone così vicine sarà un ambiente eccezionale. È in questi casi che si vedono i grandi giocatori: la mia sola preoccupazione sarà l'arbitro, ma con gli italiani è un'abitudine».[39] L'enorme gravità delle affermazioni ebbe eco immediata in Italia, suscitando lo sdegno di gran parte delle istituzioni: la UEFA fu costretta a intervenire, squalificando Domenech e multandolo aspramente.[40] Nonostante i tentativi di distensione dei giocatori italiani e francesi, soprattutto del capitano azzurro Fabio Cannavaro, la sera della partita, allo stadio Giuseppe Meazza di Milano, il pubblico fischiò la Marsigliese.[41] Seguirono immediate aspre polemiche in Francia e in Italia, con lettere ufficiali di scuse. A seguito di questi episodi la situazione si stemperò con le successive dichiarazioni distensive di Domenech che, dopo che la sua nazionale prima rischiò l'eliminazione e poi tornò in gioco grazie ai risultati di altre partite, disse di tifare per l'Italia in modo che la sua nazionale potesse qualificarsi con più tranquillità, cosa poi avvenuta: le due squadre, con una giornata di anticipo, ottennero la qualificazione al campionato europeo del 2008.
L'ultima partita ufficiale tra le due nazionali si è giocata il 17 giugno 2008, al campionato europeo di Austria-Svizzera 2008: entrambe le squadre erano costrette alla vittoria per passare il turno, il che rese la sfida molto competitiva. La gara fu vinta dagli azzurri per 2-0, che eliminarono i francesi e proseguirono nella competizione, dove raggiunsero poi i quarti di finale: per la prima volta dopo trent'anni (l'ultima era stata al campionato del mondo 1978) gli azzurri riuscirono a battere i bleus nei 90 minuti di gioco regolamentari.
L'ultimo confronto tra le due squadre risale, invece, al 1º giugno 2018, quando la nazionale francese si è imposta con il risultato di 3-1 in amichevole a Nizza.
Negli anni '80 del XX secolo si intensificò la rivalità tra le nazionali di calcio di Francia e Germania Ovest. Le due squadre si trovarono di fronte nelle semifinali del campionato del mondo 1982: l'incontro, particolarmente duro (si veda lo scontro tra Harald Schumacher e il francese Patrick Battiston, che perse conoscenza e lasciò il campo dopo appena dieci minuti di gioco), si chiuse con la vittoria dei tedeschi occidentali ai tiri di rigore. Quattro anni dopo le squadre si ritrovarono opposte nelle semifinali del campionato del mondo 1986 e anche questa volta a prevalere furono i tedeschi occidentali, che batterono i francesi, campioni d'Europa in carica, per 2-0. Bisognò attendere il 2014 per vedere le due formazioni affrontarsi nuovamente in gare ufficiali: ai quarti di finale del mondiale brasiliano furono ancora i tedeschi a vincere, per 1-0. Due anni dopo, al campionato d'Europa 2016, i francesi, padroni di casa, eliminarono la Germania per la prima volta in una competizione ufficiale, aggiudicandosi l'incontro valido per le semifinali del torneo con il risultato di 2-0. I bleus non sconfiggevano la Mannschaft in partite ufficiali da quasi sessant'anni, precisamente dal successo ottenuto nella finale per il terzo posto del campionato del mondo 1958.
Anche la rivalità con gli inglesi è molto sentita. La prima vittoria in assoluto dei francesi sugli inglesi risale al maggio 1931, mentre la prima vittoria in gare ufficiali risale al febbraio 1963, nel ritorno degli ottavi di finale del campionato d'Europa 1964.[42]
Il Belgio è la nazionale con cui la Francia ha disputato più partite. La gara più importante tra le due formazioni fu la semifinale del campionato del mondo 2018, vinta per 1-0 dai francesi, che poi si laurearono campioni del mondo battendo in finale la Croazia.
La rivalità calcistica tra Francia e Brasile visse un primo momento importante nel 1986, quando le due nazionali si ritrovarono di fronte ai quarti di finale del mondiale messicano. Ad avere la meglio furono i francesi, ai tiri di rigore, al termine di un match memorabile. Dodici anni più tardi le due formazioni incrociarono nuovamente i propri percorsi, ma con una posta in palio più importante: nella finale del campionato del mondo 1998 i francesi, padroni di casa, sconfissero i verdeoro, campioni del mondo in carica, per 3-0 grazie a una doppietta di Zinédine Zidane, aggiudicandosi per la prima volta la Coppa del mondo. Otto anni dopo, ai quarti di finale del campionato del mondo 2006, furono ancora i francesi a prevalere, con il punteggio di 1-0, confermandosi "bestia nera" per la Seleçao.
Questi sono i saldi della Francia nei confronti delle altre nazionali[43].
Nota: Partite terminate ai tiri
di rigore
Come previsto dai regolamenti FIFA, le partite terminate ai rigori dopo i tempi supplementari contro Brasile (21 giugno 1986, vinti), Germania (8 luglio
1982, persi), Italia (3 luglio 1998, vinti e 9 luglio 2006, persi), Svizzera (28 luglio 2021, persi) sono considerate pareggi.
Saldo positivo (numero di vittorie > numero di sconfitte) | |
Saldo neutro (numero di vittorie = numero di sconfitte) | |
Saldo negativo (numero di vittorie < numero di sconfitte) |
Dati aggiornati al 25 settembre 2022.
Avversaria | G | V | N | P | RF | RS | DR | % V | Confederazione |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Albania | 9 | 7 | 1 | 1 | 20 | 4 | +16 | 77.8% | UEFA |
Algeria | 1 | 1 | 0 | 0 | 4 | 1 | +3 | 100.0% | CAF |
Andorra | 5 | 5 | 0 | 0 | 14 | 0 | +14 | 100.0% | UEFA |
Arabia Saudita | 1 | 1 | 0 | 0 | 4 | 0 | +4 | 100.0% | AFC |
Argentina | 12 | 3 | 3 | 6 | 11 | 15 | -4 | 25.0% | CONMEBOL |
Armenia | 5 | 5 | 0 | 0 | 14 | 2 | +12 | 100.0% | UEFA |
Australia | 5 | 3 | 1 | 1 | 10 | 3 | +7 | 60.0% | OFC/AFC |
Austria | 25 | 13 | 3 | 9 | 42 | 41 | +1 | 52.0% | UEFA |
Azerbaigian | 2 | 2 | 0 | 0 | 12 | 0 | +12 | 100.0% | UEFA |
Belgio | 75 | 26 | 19 | 30 | 131 | 162 | -31 | 34.7% | UEFA |
Bielorussia | 6 | 3 | 2 | 1 | 10 | 6 | +4 | 50.0% | UEFA |
Bolivia | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 0 | +2 | 100.0% | CONMEBOL |
Bosnia ed Erzegovina | 6 | 3 | 3 | 0 | 8 | 4 | +4 | 50.0% | UEFA |
Brasile | 15 | 5 | 4 | 6 | 18 | 24 | -6 | 33.33% | CONMEBOL |
Bulgaria | 23 | 11 | 4 | 8 | 41 | 26 | +15 | 47.8% | UEFA |
CAF XI | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 0 | +2 | 100.0% | CAF |
Camerun | 3 | 2 | 1 | 0 | 5 | 3 | +2 | 66.7% | CAF |
Canada | 1 | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | +1 | 100.0% | CONCACAF |
Cecoslovacchia | 20 | 7 | 4 | 9 | 29 | 34 | -5 | 35.0% | UEFA |
Cile | 5 | 2 | 1 | 2 | 11 | 5 | +6 | 40.0% | CONMEBOL |
Cina | 2 | 1 | 0 | 1 | 3 | 2 | +1 | 50.0% | AFC |
Cipro | 8 | 7 | 1 | 0 | 27 | 2 | +25 | 87.5% | UEFA |
Colombia | 4 | 3 | 0 | 1 | 7 | 5 | +2 | 75.0% | CONMEBOL |
CONCACAF XI | 1 | 1 | 0 | 0 | 5 | 0 | +5 | 100.0% | CONCACAF |
Corea del Sud | 3 | 2 | 1 | 0 | 9 | 3 | +6 | 66.7% | AFC |
Costa d'Avorio | 3 | 2 | 1 | 0 | 5 | 1 | +4 | 66.7% | |
Costa Rica | 2 | 2 | 0 | 0 | 5 | 3 | +2 | 100.0% | CONCACAF |
Croazia | 10 | 6 | 3 | 1 | 20 | 10 | +10 | 60.0% | UEFA |
Danimarca | 17 | 8 | 2 | 7 | 21 | 39 | -18 | 47.1% | UEFA |
Ecuador | 2 | 1 | 1 | 0 | 2 | 0 | +2 | 50.0% | CONMEBOL |
Egitto | 1 | 1 | 0 | 0 | 5 | 0 | +5 | 100.0% | CAF |
Estonia | 1 | 1 | 0 | 0 | 4 | 0 | +4 | 100.0% | UEFA |
Fær Øer | 6 | 6 | 0 | 0 | 22 | 0 | +22 | 100.0% | UEFA |
FIFA XI | 1 | 1 | 0 | 0 | 5 | 1 | +4 | 100.0% | FIFA |
Finlandia | 11 | 10 | 0 | 1 | 22 | 5 | +17 | 90.9% | UEFA |
Galles | 6 | 4 | 1 | 1 | 14 | 4 | +10 | 66.7% | UEFA |
Georgia | 4 | 3 | 1 | 0 | 7 | 1 | +6 | 75.0% | UEFA |
Germania | 17 | 9 | 4 | 4 | 22 | 17 | +5 | 52.9% | UEFA |
Germania Est | 7 | 2 | 2 | 3 | 8 | 7 | +1 | 28.6% | UEFA |
Germania Ovest | 15 | 6 | 4 | 5 | 28 | 29 | -1 | 40.0% | UEFA |
Giamaica | 1 | 1 | 0 | 0 | 8 | 0 | +8 | 100.0% | CONCACAF |
Giappone | 6 | 4 | 1 | 1 | 14 | 5 | +9 | 66.0% | AFC |
Grecia | 8 | 6 | 1 | 1 | 23 | 7 | +16 | 75.0% | UEFA |
Honduras | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 | 0 | +3 | 100.0% | CONCACAF |
India | 2 | 1 | 1 | 0 | 3 | 2 | +1 | 50.0% | AFC |
Inghilterra | 33 | 10 | 6 | 17 | 43 | 74 | -31 | 30.3% | UEFA |
Inghilterra dilettanti | 8 | 1 | 0 | 7 | 4 | 61 | -57 | 12.5% | UEFA |
Iran | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 1 | +1 | 100.0% | AFC |
Irlanda | 17 | 8 | 5 | 4 | 22 | 15 | +7 | 43.8% | UEFA |
Irlanda dilettanti | 1 | 0 | 0 | 1 | 1 | 2 | -1 | 0.0% | UEFA |
Irlanda del Nord | 8 | 5 | 3 | 0 | 18 | 4 | +14 | 62.5% | UEFA |
Islanda | 15 | 11 | 4 | 0 | 42 | 12 | +30 | 73.3% | UEFA |
Israele | 9 | 4 | 4 | 1 | 15 | 6 | +9 | 44.4% | UEFA |
Italia | 39 | 11 | 10 | 18 | 56 | 82 | -28 | 26.3% | UEFA |
Jugoslavia | 26 | 9 | 7 | 10 | 41 | 39 | +2 | 34.6% | UEFA |
Kazakistan | 2 | 2 | 0 | 0 | 10 | 0 | +10 | 100.0% | UEFA |
Kuwait | 2 | 2 | 0 | 0 | 5 | 1 | +4 | 100.0% | AFC |
Lettonia | 1 | 1 | 0 | 0 | 7 | 0 | +7 | 100.0% | UEFA |
Lituania | 4 | 4 | 0 | 0 | 5 | 0 | +5 | 100.0% | UEFA |
Lussemburgo | 18 | 16 | 1 | 1 | 71 | 12 | +59 | 88.9% | UEFA |
Malta | 2 | 2 | 0 | 0 | 10 | 0 | +10 | 100.0% | UEFA |
Messico | 7 | 5 | 1 | 1 | 15 | 6 | +9 | 71.4% | CONCACAF |
Moldavia | 2 | 2 | 0 | 0 | 6 | 2 | +4 | 100.0% | UEFA |
Marocco | 5 | 3 | 2 | 0 | 12 | 6 | +6 | 60.0% | CAF |
Nuova Zelanda | 1 | 1 | 0 | 0 | 5 | 0 | +5 | 100.0% | OFC |
Nigeria | 2 | 1 | 0 | 1 | 2 | 1 | +1 | 50.0% | CAF |
Norvegia | 15 | 7 | 4 | 4 | 22 | 15 | +7 | 46.7% | UEFA |
Paesi Bassi | 28 | 13 | 4 | 11 | 47 | 56 | -9 | 46.4% | UEFA |
Paraguay | 5 | 3 | 2 | 0 | 14 | 4 | +10 | 60.0% | CONMEBOL |
Perù | 2 | 1 | 0 | 1 | 1 | 1 | 0 | 50.0% | CONMEBOL |
Polonia | 16 | 8 | 5 | 3 | 27 | 16 | +11 | 50.0% | UEFA |
Portogallo | 28 | 19 | 3 | 6 | 52 | 31 | +21 | 67.9% | UEFA |
Rep. Ceca | 4 | 1 | 2 | 1 | 4 | 5 | -1 | 25.0% | UEFA |
Romania | 16 | 8 | 5 | 3 | 21 | 16 | +5 | 50.0% | UEFA |
Russia | 7 | 4 | 1 | 2 | 15 | 10 | +5 | 50.0% | UEFA |
Scozia | 16 | 8 | 0 | 8 | 23 | 15 | +8 | 50.0% | UEFA |
Senegal | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 | -1 | 0.0% | CAF |
Serbia | 5 | 3 | 2 | 0 | 8 | 4 | +4 | 60.0% | UEFA |
Slovacchia | 4 | 2 | 1 | 1 | 6 | 2 | +4 | 50.0% | UEFA |
Slovenia | 3 | 3 | 0 | 0 | 10 | 2 | +8 | 100.0% | UEFA |
Spagna | 36 | 13 | 7 | 16 | 39 | 64 | -25 | 36.1% | UEFA |
Stati Uniti | 4 | 3 | 1 | 0 | 11 | 1 | +10 | 75.0% | CONCACAF |
Sudafrica | 5 | 3 | 1 | 1 | 11 | 3 | +8 | 60.0% | CAF |
Svezia | 23 | 12 | 5 | 6 | 34 | 23 | +11 | 52.2% | UEFA |
Svizzera | 39 | 16 | 11 | 12 | 70 | 63 | +7 | 41.0% | UEFA |
Togo | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 0 | +2 | 100.0% | CAF |
Tunisia | 4 | 2 | 2 | 0 | 7 | 3 | +4 | 50.0% | CAF |
Turchia | 6 | 4 | 1 | 1 | 13 | 5 | +8 | 66.6% | UEFA |
Ucraina | 12 | 6 | 5 | 1 | 23 | 8 | +15 | 50.0% | UEFA |
Ungheria | 23 | 8 | 3 | 12 | 32 | 48 | -16 | 34.8% | UEFA |
Unione Sovietica | 12 | 2 | 6 | 4 | 13 | 18 | -5 | 16.7% | UEFA |
Uruguay | 10 | 3 | 4 | 3 | 7 | 8 | -1 | 30.0% | CONMEBOL |
Avversaria | G | V | N | P | RF | RS | DR | % V | Confederazione |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Totale | 888 | 443 | 187 | 258 | 1586 | 1219 | +367 | 49.9% | UEFA |
Questi sono i saldi della Francia nei confronti delle nazionali con cui sono stati disputati almeno 10 incontri[43].
Nazionale | Giocate | Vinte | Pareggiate | Perse | Reti fatte | Reti subite | Differenza reti | Ultima vittoria | Ultimo pareggio | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Svizzera | 38 | 16 | 11 | 12 | 70 | 63 | +7 | 20 giugno 2014 | 28 giugno 2021 | 27 maggio 1992 |
Germania | 31 | 14 | 8 | 9 | 48 | 45 | +3 | 15 giugno 2021 | 6 settembre 2018 | 4 luglio 2014 |
Portogallo | 27 | 18 | 2 | 6 | 51 | 31 | +19 | 4 settembre 2015 | 23 giugno 2021 | 10 luglio 2016 |
Paesi Bassi | 25 | 11 | 4 | 10 | 41 | 53 | −12 | 10 ottobre 2016 | 31 marzo 2004 | 13 giugno 2008 |
Austria | 25 | 13 | 3 | 9 | 42 | 41 | +1 | 22 settembre 2022 | 10 giugno 2022 | 6 settembre 2008 |
Svezia | 22 | 11 | 5 | 6 | 33 | 23 | +10 | 17 novembre 2020 | 9 febbraio 2005 | 19 giugno 2012 |
Bulgaria | 21 | 9 | 4 | 8 | 37 | 26 | +11 | 7 ottobre 2016 | 14 maggio 1982 | 17 novembre 1993 |
Danimarca | 17 | 9 | 2 | 6 | 19 | 30 | -11 | 26 novembre 2022 | 26 giugno 2018 | 25 settembre 2022 |
Polonia | 17 | 9 | 5 | 3 | 30 | 17 | +14 | 4 dicembre 2022 | 17 novembre 2004 | 31 agosto 1982 |
Lussemburgo | 16 | 15 | 0 | 1 | 68 | 11 | +57 | 25 marzo 2011 | 3 settembre 2017 | 8 febbraio 1914 |
Romania | 16 | 8 | 5 | 3 | 21 | 16 | +5 | 10 giugno 2016 | 6 settembre 2011 | 8 aprile 1972 |
Norvegia | 16 | 7 | 4 | 5 | 22 | 22 | 0 | 27 maggio 2014 | 25 febbraio 1998 | 11 agosto 2010 |
Irlanda | 16 | 7 | 5 | 4 | 20 | 15 | +5 | 26 giugno 2016 | 18 novembre 2009 | 14 ottobre 1981 |
Islanda | 12 | 9 | 3 | 0 | 35 | 10 | +25 | 3 luglio 2016 | 5 settembre 1998 | - |
Nazionale | Giocate | Vinte | Pareggiate | Perse | Reti fatte | Reti subite | Differenza | Ultima vittoria | Ultimo pari | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Scozia | 16 | 8 | 0 | 8 | 23 | 15 | +8 | 4 giugno 2016 | - | 12 settembre 2007 |
Nazionale | Giocate | Vinte | Pareggiate | Perse | Reti fatte | Reti subite | Differenza | Ultima vittoria | Ultimo pareggio | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Belgio | 75 | 26 | 19 | 30 | 131 | 162 | -31 | 7 ottobre 2021 | 14 agosto 2013 | 7 giugno 2015 |
Italia | 38 | 10 | 10 | 18 | 53 | 81 | -28 | 1º giugno 2018 | 8 settembre 2007 | 17 giugno 2008 |
Spagna | 35 | 13 | 7 | 16 | 38 | 62 | -24 | 10 ottobre 2021 | 16 ottobre 2012 | 28 marzo 2017 |
Inghilterra | 30 | 10 | 5 | 17 | 40 | 69 | -28 | 10 dicembre 2022 | 11 giugno 2012 | 17 novembre 2015 |
Jugoslavia | 26 | 9 | 8 | 10 | 41 | 39 | +2 | 20 novembre 2002 | 29 aprile 1989 | 19 novembre 1988 |
Ungheria | 22 | 8 | 2 | 12 | 31 | 47 | −16 | 31 maggio 2005 | 24 aprile 1971 | 22 maggio 1976 |
Cecoslovacchia | 20 | 7 | 4 | 9 | 29 | 34 | −5 | 4 settembre 1991 | 24 agosto 1988 | 4 aprile 1979 |
Brasile | 15 | 5 | 4 | 7 | 20 | 24 | -5 | 9 febbraio 2011 | 20 maggio 2004 | 26 marzo 2015 |
Argentina | 13 | 3 | 4 | 6 | 14 | 18 | −4 | 30 giugno 2018 | 18 dicembre 2022 | 11 febbraio 2009 |
Unione Sovietica | 11 | 2 | 6 | 3 | 13 | 17 | -4 | 13 ottobre 1972 | 9 settembre 1987 |
11 ottobre 1986 |
Campionato del mondo | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1930 | Primo turno |
1934 | Ottavi di finale |
1938 | Quarti di finale |
1950 | Ritirata[44] |
1954 | Primo turno |
1958 | Terzo posto |
1962 | Non qualificata |
1966 | Primo turno |
1970 | Non qualificata |
1974 | Non qualificata |
1978 | Primo turno |
1982 | Quarto posto |
1986 | Terzo posto |
1990 | Non qualificata |
1994 | Non qualificata |
1998 | Campione |
2002 | Primo turno |
2006 | Secondo posto |
2010 | Primo turno |
2014 | Quarti di finale |
2018 | Campione |
2022 | Secondo posto |
Campionato europeo | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1960 | Quarto posto |
1964 | Non qualificata |
1968 | Non qualificata |
1972 | Non qualificata |
1976 | Non qualificata |
1980 | Non qualificata |
1984 | Campione |
1988 | Non qualificata |
1992 | Primo turno |
1996 | Semifinali |
2000 | Campione |
2004 | Quarti di finale |
2008 | Primo turno |
2012 | Quarti di finale |
2016 | Secondo posto |
2020 | Ottavi di finale |
Giochi olimpici[45] | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1908 | Semifinali e quarti di finale[46] |
1912 | Non partecipante |
1920 | Semifinali |
1924 | Quarti di finale |
1928 | Ottavi di finale |
1936 | Non partecipante |
1948 | Quarti di finale |
Confederations Cup | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1992 | Non invitata |
1995 | Non invitata |
1997 | Non qualificata |
1999 | Rinuncia |
2001 | Campione |
2003 | Campione |
2005 | Non qualificata |
2009 | Non qualificata |
2013 | Non qualificata |
2017 | Non qualificata |
Legenda: Grassetto:
Risultato migliore, Corsivo:
Mancate partecipazioni
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1930 | Uruguay | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 4:3 |
1934 | Italia | Ottavi di finale | 0 | 0 | 1 | 2:3 |
1938 | Francia | Quarti di finale | 1 | 0 | 1 | 4:4 |
1950 | Brasile | Ritirata | - | - | - | - |
1954 | Svizzera | Primo turno | 1 | 0 | 1 | 3:3 |
1958 | Svezia | Terzo posto | 4 | 0 | 2 | 23:15 |
1962 | Cile | Non qualificata | - | - | - | - |
1966 | Inghilterra | Primo turno | 0 | 1 | 2 | 2:5 |
1970 | Messico | Non qualificata | - | - | - | - |
1974 | Germania Ovest | Non qualificata | - | - | - | - |
1978 | Argentina | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 5:5 |
1982 | Spagna | Quarto posto | 3 | 2 | 2 | 16:12 |
1986 | Messico | Terzo posto | 4 | 2 | 1 | 12:6 |
1990 | Italia | Non qualificata | - | - | - | - |
1994 | Stati Uniti | Non qualificata | - | - | - | - |
1998 | Francia | Campione | 6 | 1 | 0 | 15:2 |
2002 | Corea del Sud / Giappone | Primo turno | 0 | 1 | 2 | 0:3 |
2006 | Germania | Secondo posto | 4 | 3 | 0 | 9:3 |
2010 | Sudafrica | Primo turno | 0 | 1 | 2 | 1:4 |
2014 | Brasile | Quarti di finale | 3 | 1 | 1 | 10:3 |
2018 | Russia | Campione | 6 | 1 | 0 | 14:6 |
2022 | Qatar | Secondo posto | 5 | 1 | 1 | 16:8 |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1960 | Francia | Quarto posto | 0 | 0 | 2 | 4:7 |
1964 | Spagna | Non qualificata | - | - | - | - |
1968 | Italia | Non qualificata | - | - | - | - |
1972 | Belgio | Non qualificata | - | - | - | - |
1976 | Jugoslavia | Non qualificata | - | - | - | - |
1980 | Italia | Non qualificata | - | - | - | - |
1984 | Francia | Campione | 5 | 0 | 0 | 14:4 |
1988 | Germania Ovest | Non qualificata | - | - | - | - |
1992 | Svezia | Primo turno | 0 | 2 | 1 | 2:3 |
1996 | Inghilterra | Semifinali | 2 | 3 | 0 | 5:2 |
2000 | Belgio / Paesi Bassi | Campione | 5 | 0 | 1 | 13:7 |
2004 | Portogallo | Quarti di finale | 2 | 1 | 1 | 7:5 |
2008 | Austria / Svizzera | Primo turno | 0 | 1 | 2 | 1:6 |
2012 | Polonia / Ucraina | Quarti di finale | 1 | 1 | 2 | 3:5 |
2016 | Francia | Secondo posto | 5 | 1 | 1 | 13:5 |
2020[47] | Europa | Ottavi di finale | 1 | 3 | 0 | 7:6 |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1992 | Arabia Saudita | Non invitata | - | - | - | - |
1995 | Arabia Saudita | Non invitata | - | - | - | - |
1997 | Arabia Saudita | Non qualificata | - | - | - | - |
1999 | Messico | Rinuncia | - | - | - | - |
2001 | Corea del Sud / Giappone | Campione | 4 | 0 | 1 | 12:2 |
2003 | Francia | Campione | 5 | 0 | 0 | 12:3 |
2005 | Germania | Non qualificata | - | - | - | - |
2009 | Sudafrica | Non qualificata | - | - | - | - |
2013 | Brasile | Non qualificata | - | - | - | - |
2017 | Russia | Non qualificata | - | - | - | - |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
2018-2019 | Portogallo | 6º in Lega A | 2 | 1 | 1 | 4:4 |
2020-2021 | Italia | Campione | 7 | 1 | 0 | 17:8 |
2022-2023 | Paesi Bassi | 12° in Lega A | 1 | 2 | 3 | 5:7 |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1908 | Londra | Semifinali[48] | 0 | 0 | 1 | 1:17 |
Quarti di finale[49] | 0 | 0 | 1 | 0:9 | ||
1912 | Stoccolma | Non partecipante | - | - | - | - |
1920 | Anversa | Semifinali | 1 | 0 | 1 | 4:5 |
1924 | Parigi | Quarti di finale | 1 | 0 | 1 | 8:5 |
1928 | Amsterdam | Ottavi di finale | 0 | 0 | 1 | 3:4 |
1936 | Berlino | Non partecipante | - | - | - | - |
1948 | Londra | Quarti di finale | 1 | 0 | 1 | 2:2 |
NOTA: per le informazioni sulle rose successive al 1948 visionare la pagina della Nazionale olimpica.
Lista dei giocatori convocati per il campionato del mondo 2022.[50].
Presenze e reti aggiornate al 18 dicembre 2022, al termine della finale contro l'Argentina.
Di seguito i primi 10 giocatori per presenze e reti di tutti i tempi della nazionale francese. In grassetto i giocatori ancora in attività in nazionale.
Dati aggiornati al 18 dicembre 2022.
Pos. | Giocatore | Presenze | Reti | Periodo |
---|---|---|---|---|
1 | Hugo Lloris | 145 | 0 | 2008- |
2 | Lilian Thuram | 142 | 2 | 1994-2008 |
3 | Thierry Henry | 123 | 51 | 1997-2010 |
4 | Olivier Giroud | 120 | 53 | 2011- |
5 | Antoine Griezmann | 117 | 42 | 2014- |
6 | Marcel Desailly | 116 | 3 | 1993-2004 |
7 | Zinédine Zidane | 108 | 31 | 1994-2006 |
8 | Patrick Vieira | 107 | 6 | 1997-2009 |
9 | Didier Deschamps | 103 | 4 | 1989-2000 |
10 | Karim Benzema | 97 | 37 | 2007-2022 |
Laurent Blanc | 16 | 1989-2000 |
Pos. | Giocatore | Reti | Presenze | Periodo |
---|---|---|---|---|
1 | Olivier Giroud | 53 | 120 | 2011- |
2 | Thierry Henry | 51 | 123 | 1997-2010 |
3 | Antoine Griezmann | 42 | 117 | 2014- |
4 | Michel Platini | 41 | 72 | 1976-1987 |
5 | Karim Benzema | 37 | 97 | 2007-2022 |
6 | Kylian Mbappé | 36 | 66 | 2017- |
7 | David Trezeguet | 34 | 71 | 1998-2008 |
8 | Zinédine Zidane | 31 | 108 | 1994-2006 |
9 | Just Fontaine | 30 | 21 | 1953-1960 |
Jean-Pierre Papin | 54 | 1986-1995 |
Prima del 1936 (tranne alcuni periodi) i giocatori erano selezionati da un comitato della FFF.
Dati aggiornati al 25 marzo 2022.
Allenatore | Periodo in carica | G | V | N | P | % vittorie |
---|---|---|---|---|---|---|
Raoul Caudron | 1930 | ? | ? | ? | ? | ? |
Sid Kimpton | 1934 | ? | ? | ? | ? | ? |
Sid Kimpton | 1935-1936 | ? | ? | ? | ? | ? |
Gaston Barreau | 1936-1954 | ? | ? | ? | ? | ? |
Albert Batteux | 1955-1962 | ? | ? | ? | ? | ? |
Henri Guérin | 1964–1966 | 15 | 5 | 4 | 6 | 33,3 |
José Arribas e Jean Snella | 1966 | 4 | 2 | 0 | 2 | 50,0 |
Just Fontaine | 1967 | 2 | 0 | 0 | 2 | 0,0 |
Louis Dugauguez | 1967–1968 | 9 | 2 | 3 | 4 | 22,2 |
Georges Boulogne | 1969–1973 | 31 | 15 | 5 | 11 | 48,4 |
Ștefan Kovács | 1973–1975 | 15 | 6 | 4 | 5 | 40,0 |
Michel Hidalgo | 1976–1984 | 75 | 41 | 16 | 18 | 54,7 |
Henri Michel | 1984–1988 | 36 | 16 | 12 | 8 | 44,4 |
Michel Platini | 1988–1992 | 29 | 16 | 8 | 5 | 55,2 |
Gérard Houllier | 1992–1993 | 12 | 7 | 1 | 4 | 58,3 |
Aimé Jacquet | 1994–1998 | 53 | 34 | 16 | 3 | 64,2 |
Roger Lemerre | 1998–2002 | 53 | 34 | 11 | 8 | 64,2 |
Jacques Santini | 2002–2004 | 28 | 22 | 4 | 2 | 78,6 |
Raymond Domenech | 2004–2010 | 79 | 41 | 24 | 14 | 51,9 |
Laurent Blanc | 2010–2012 | 27 | 16 | 7 | 4 | 59,3 |
Didier Deschamps | 2012–oggi | 124 | 82 | 24 | 19 | 66,1 |