Serie A 1998-1999

Serie A 1998-1999
Serie A TIM 1998-1999
Competizione Serie A
Sport Football pictogram.svg Calcio
Edizione 97ª (67ª di Serie A)
Organizzatore Lega Calcio
Date dal 13 settembre 1998
al 23 maggio 1999
Luogo   Italia
Partecipanti 18
Formula girone unico
Risultati
Vincitore Milan
(16º titolo)
Retrocessioni Salernitana
Sampdoria
Vicenza
Empoli
Statistiche
Miglior marcatore   Márcio Amoroso (22)
Incontri disputati 306
Gol segnati 845 (2,76 per incontro)
Milan Associazione Calcio 1998-99.jpg
La rosa del Milan campione d'Italia per la sedicesima volta
Cronologia della competizione
Left arrow.svg 1997-1998 1999-2000 Right arrow.svg

La Serie A 1998-1999 è stata la 97ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio (il 67º a girone unico), disputato tra il 13 settembre 1998 e il 23 maggio 1999 e concluso con la vittoria del Milan, al suo sedicesimo titolo.

Capocannoniere del torneo è stato il brasiliano Márcio Amoroso (Udinese) con 22 reti.

Stagione[modifica | modifica wikitesto]

Novità[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto riguarda l'aspetto commerciale, la TIM divenne lo sponsor unico delle competizioni nazionali.[1]

A livello arbitrale, dopo la precedente stagione caratterizzata da varie polemiche circa l'operato dei giudici di gara,[2] FIGC e Lega Calcio tentarono un'innovazione mai testata prima[3] nella storia del campionato italiano: il sorteggio integrale, in sostituzione del precedente designatore;[4] l'idea — teoricamente volta ad assicurare l'imparzialità —[5] fu applicata «a fasce», ovvero per la massima serie e per il campionato cadetto.[6] Il tentativo, messo in atto nonostante il parere contrario della CAN,[4] non riscosse però successo e anzi esacerbò ancora più le polemiche verso l'operato della classe arbitrale, finendo per essere accantonato già l'anno dopo.[7][8]

Dal punto di vista regolamentare, dopo un vaglio aperto nei primi mesi del 1998, fu approvata l'espulsione diretta per il fallo da dietro.[9]

Calciomercato[modifica | modifica wikitesto]

Sessione estiva[modifica | modifica wikitesto]

Oliver Bierhoff, capocannoniere uscente e neoacquisto di un Milan in cerca di rivalsa, emerse con 19 gol tra i protagonisti dello scudetto rossonero.

L'Inter di Massimo Moratti, ancora a caccia del primo scudetto della sua gestione, affiancò a Ronaldo un Roberto Baggio apparso ritrovato dopo l'annata trascorsa a Bologna,[10] dando inoltre fiducia a due promesse quali Pirlo e Ventola, punti fermi dell'Under-21 prelevati, rispettivamente, da Brescia e Bari. Il Parma tentò la sua ennesima scalata al titolo in questo decennio, affidando al giovane allenatore Alberto Malesani una formazione che vide gli innesti di due ex doriani, l'argentino Verón e il fresco campione del mondo transalpino Boghossian, oltre al nazionale Fuser prelevato dalla Lazio. I campioni in carica della Juventus, in controtendenza rispetto alle precedenti stagioni, stavolta lasciarono quasi immutato l'organico scudettato, limitandosi a operazioni di secondo piano e continuando a riporre fiducia nelle giocate di Zidane, di lì a breve insignito del Pallone d'oro, e nel tandem offensivo Inzaghi-Del Piero.

Una Lazio in continua crescita si rinforzò invece in ogni reparto con Couto e Mihajlović in difesa, Conceição e Stanković a centrocampo, e la coppia Salas-Vieri in attacco. I concittadini della Roma, al contrario, operarono a fari spenti segnalandosi perlopiù per l'ingaggio del fantasista russo Aleničev. Il Milan, in una fase di transizione dopo l'ultimo deludente biennio, passò nelle mani dell'emergente Alberto Zaccheroni il quale si portò dietro dall'Udinese Helveg e Bierhoff, questo ultimo capocannoniere uscente, mentre la Fiorentina, confermato il tandem offensivo tutto sudamericano Batistuta-Edmundo, non nascose velleità di alta classifica ingaggiando il plurititolato tecnico Giovanni Trapattoni.[11]

Da sinistra: Giuseppe Signori, rigeneratosi sottorete con la maglia del Bologna, e il giapponese Hidetoshi Nakata, neoacquisto del Perugia e assurto tra le rivelazioni del campionato.

La Sampdoria, apparsa ridimensionata dalla cessione di alcuni preziosi giocatori, si aggrappò alle reti del confermato Montella cui venne affiancato il fantasista argentino Ortega, mentre in panchina scommise su Luciano Spalletti il quale lasciò Empoli dove aveva ben figurato negli anni passati. Il Bologna si affidò invece al navigato allenatore Carlo Mazzone,[12] accogliendo in attacco un Signori in cerca di rivalsa dopo l'addio alla Lazio e lo spento semestre in blucerchiato.[13] Tra le provinciali, il Piacenza fece esordire in massima serie Simone Inzaghi, fratello di Filippo, mentre la Salernitana, che mancava dalla Serie A da mezzo secolo a quella parte, nella sessione autunnale riportò in Italia il promettente Gattuso; destò infine curiosità e interesse l'esotico ingaggio del giapponese Nakata da parte del neopromosso Perugia,[14] una scommessa che seppure accolta dal calcio italiano tra iniziali perplessità, si rivelerà presto vincente.[15]

Sessione invernale[modifica | modifica wikitesto]

Nel mercato di riparazione si segnalò la Juventus che, onde invertire il trend negativo della prima parte di stagione oltreché sopperire all'assenza forzata di Del Piero, strappò al Monaco il talentuoso Henry;[16] tuttavia, catapultato in una squadra alla fine di un ciclo, il francese non riuscirà a fare la differenza lasciando più di un rimpianto circa la sua breve esperienza torinese.[17] L'altra big stagionale in crisi, l'Inter, acquistò il terzino croato Šimić dalla Dinamo Zagabria e sfoltì l'attacco con la cessione di Recoba al Venezia:[18] un'operazione, quest'ultima, che farà la fortuna dei lagunari trascinandoli verso un positivo girone di ritorno.[19]

Da sinistra: l'attaccante francese Thierry Henry, rinforzo juventino di metà stagione, ma incapace di fare la differenza in una squadra all'epilogo del primo ciclo Lippi, discute con il tecnico viareggino di lì a breve dimissionario: due protagonisti, loro malgrado, della deludente stagione dei campioni uscenti.

Per quanto concerne la lotta scudetto, le contendenti si limitarono al piccolo cabotaggio: in particolare, la Lazio riportò in Italia l'esterno Lombardo dal Crystal Palace, mentre il Milan rinforzò le seconde linee del centrocampo con l'ex parmense Giunti. Delusione in casa Roma per il brasiliano Fábio Júnior, attaccante messosi in mostra in patria nel Cruzeiro: avventatamente presentato all'arrivo nella capitale come «il nuovo Ronaldo», al contrario il neogiallorosso non riuscì minimamente a incidere nel campionato italiano.[20]

La zona salvezza vide molto attivo il Perugia che quasi rivoluzionò il proprio organico, con gli innesti più fruttuosi nel portiere Mazzantini[21] e nell'attaccante ecuadoriano Kaviedes. Badarono alla difesa Piacenza, Salernitana e Sampdoria, rinforzatesi rispettivamente con l'ex romanista Statuto,[22] l'ex interista Fresi e l'ex ducale Lassissi; i doriani, nel frattempo scivolati nel pieno della lotta per non retrocedere, cercarono di risollevarsi anche con l'innesto in mediana del brasiliano Doriva. Il Vicenza puntò invece sulla voglia di rivalsa di Negri, centravanti reduce da un periodo tribolato ai Rangers.[23]

Avvenimenti[modifica | modifica wikitesto]

Girone di andata[modifica | modifica wikitesto]

Il torneo successivo ai Mondiali di Francia aprì i battenti il 12 settembre 1998. Principali favorite alla vittoria parevano essere la Juventus campione uscente e l'Inter, in una possibile riproposizione dell'acceso dualismo che aveva caratterizzato l'edizione precedente.[24] In avvio fu invece la Fiorentina a mettersi in luce, trascinata da un Batistuta autore di una media-gol da record — saranno 17 le sue reti nelle prime 17 gare di campionato —[25] e segnalandosi tra l'altro per la netta affermazione del terzo turno in casa di un Milan ancora in cerca d'identità (1-3).[26]

Da sinistra: la Fiorentina di Gabriel Batistuta, autore di 17 reti in altrettante gare del girone di andata, tornò dopo anni a lottare per lo scudetto, scontrandosi tra le altre con il Parma del neoacquisto e connazionale Juan Sebastián Verón.

I bianconeri parvero poter rintuzzare il tentativo di fuga dei viola,[27] mentre l'autunno coincise col prematuro abbandono delle zone di vertice da parte dei nerazzurri, i quali pagarono la precaria condizione fisica del loro numero nove Ronaldo.[28] Alla settima giornata, approfittando del crollo toscano contro un Parma a sua volta riconosciuto quale possibile outsider, la Juventus prese il comando solitario.[29] Il primato dei piemontesi non durò tuttavia che una settimana, poiché il pareggio di Udine costò l'immediato sorpasso gigliato[30] e, cosa peggiore, la perdita del loro numero dieci Del Piero, gravemente infortunatosi, per il resto della stagione;[31] improvvisamente smarritisi, già a fine novembre i torinesi dovettero abdicare nella difesa del titolo.[32]

Traendo quindi vantaggio dall'improvviso rallentamento juventino,[33] nelle settimane seguenti gli uomini di Trapattoni confermarono il buon momento battendo proprio le due favorite della vigilia. A inseguirli, sul finire del girone di andata, si ritrovarono il Parma e, entrambe in ripresa dai loro avvii stentati, la Lazio, risalita da metà classifica grazie a una serie di nove vittorie consecutive (tra cui il successo esterno sulla Juventus[34] e la vittoria casalinga sulla Fiorentina[33]), e il nuovo Milan di Zaccheroni.[35] A conquistare il platonico titolo d'inverno, malgrado la summenzionata battuta d'arresto del 10 gennaio 1999 con i biancocelesti, furono i viola, avanti di tre punti su Lazio e Parma e di cinque sul Milan.[36] Sul fondo invece lamentavano gravi assilli di classifica le neopromosse Venezia[37] e Salernitana, mentre anche la Sampdoria, ormai lontana dai suoi anni migliori, si ritrovava impelagata nella lotta per non retrocedere.

Girone di ritorno[modifica | modifica wikitesto]

Il centravanti brasiliano Márcio Amoroso dell'Udinese (a sinistra), capocannoniere con 22 reti.

Con l'inizio del girone di ritorno emerse dal gruppo delle inseguitrici la Lazio, che nel frattempo aveva ritrovato l'apporto sia del capitano Nesta sia del bomber Vieri.[38][39] Il 14 febbraio, pur uscita a reti bianche dal Sant'Elia, la compagine biancoceleste agganciò la Fiorentina battuta a Udine; la settimana seguente, superando all'Olimpico un'Inter in piena crisi, e in cui non aveva sortito effetti l'avvicendamento in panchina tra Simoni e Mircea Lucescu,[40] staccò i viola bloccati in casa dalla Roma.

Nel giro di un mese i capitolini guadagnarono un consistente vantaggio, che arrivò fino a +7 sulla più diretta rivale, un Milan sempre più pimpante ma considerato ormai troppo attardato per tentare la rincorsa. Approfittando di una Fiorentina menomata in avanti sia dall'infortunio di Batistuta,[41] sia dalla saudade di un Edmundo da tempo in rotta con la società,[42] nonché di un Parma distratto dagli impegni di coppa,[43][44] l'undici di Sven-Göran Eriksson sembrava rimasto senza rivali: una situazione che parve cristallizzarsi il 3 aprile, quando lo scontro diretto di Roma terminò, favorevolmente per i padroni di casa, a reti inviolate.

Da sinistra: Christian Vieri e Marcelo Salas, rinnovato tandem d'attacco di una Lazio che contese lo scudetto fino all'ultima giornata.

Tuttavia nelle settimane successive i biancocelesti andarono incontro a due sconfitte casalinghe, dapprima nel derby[45] e poi contro un'altalenante Juventus[46] che, chiuso bruscamente un ciclo della propria storia con le dimissioni di Lippi,[47] aveva anticipato il già programmato arrivo di Carlo Ancelotti onde tentare di salvare la stagione;[48] contemporaneamente, vincendo a San Siro contro il Parma[45] e al Friuli contro l'Udinese,[46] i rossoneri, nelle cui file si stava mettendo sempre più in evidenza il ventunenne portiere Abbiati[49] (lanciato titolare dopo una lunga squalifica comminata al più esperto Rossi[50]), riaprirono i giochi portandosi a −1 dalla vetta.[51]

Con il distacco tra le due battistrada che rimase invariato per le successive tre giornate, decisivo fu il penultimo turno, anticipato a sabato 15 maggio: mentre il Milan superò facilmente in casa un demotivato e già retrocesso Empoli,[52] la Lazio non andò oltre il pari a Firenze,[53] facendosi scavalcare dai meneghini proprio in vista della giornata conclusiva. Otto giorni dopo i biancocelesti vinsero 2-1 contro il Parma,[54] risultato che tuttavia non bastò per il tricolore poiché i rossoneri passarono al Curi di Perugia con il medesimo risultato, cucendosi sul petto uno degli scudetti più inaspettati della loro storia;[55] i capitolini secondi classificati vinsero comunque l'ultima edizione della Coppa delle Coppe[56] e, come accadrà a Fiorentina e Parma dopo i preliminari estivi, ottennero l'accesso alla nuova Champions League ideata dall'UEFA. Per il secondo anno consecutivo il titolo di capocannoniere fu appannaggio di un calciatore dell'Udinese, il brasiliano Márcio Amoroso autore di 22 gol.

Álvaro Recoba, 10 gol in 19 gare con la maglia del Venezia: arrivato in Laguna nel mercato invernale, con le sue prestazioni il fantasista uruguaiano rivitalizzò i veneti trascinandoli a un'insperata salvezza.

Stagione da dimenticare, inversamente, per le due favorite della vigilia, Juventus e Inter, che a corollario di due percorsi fallimentari mancarono anche l'ultimo obiettivo rimasto loro, la qualificazione alla Coppa UEFA, svanita negli spareggi di fine campionato: i bianconeri, sesti a pari merito con l'Udinese, furono puniti nel doppio confronto dalla regola dei gol in trasferta, venendo così relegati all'accessoria Coppa Intertoto UEFA;[57] ai nerazzurri, ottavi, e che peraltro chiusero l'annata guidati da Roy Hodgson,[58] dopo che a marzo il traghettatore Luciano Castellini era temporaneamente subentrato all'altresì esonerato Lucescu,[59][60] era invece rimasta la possibilità di guadagnarsi un posto in Europa grazie al percorso in Coppa Italia (che vedeva le finaliste Fiorentina e Parma già qualificate in Champions League),[61] eventualità tuttavia resa vana da due sconfitte senza appello contro l'altra semifinalista Bologna.[62]

In coda cadde l'Empoli, penalizzato per un presunto tentativo d'illecito nei confronti della Sampdoria, e similmente finì il fugace periodo d'oro vissuto dal Vicenza in questo decennio. Fu effimera la permanenza di una Salernitana condannata all'ultima giornata dal pareggio nello scontro diretto del Garilli con il Piacenza,[63][64] da par suo salvatosi anche grazie al buon bottino sottorete di Simone Inzaghi; i campani furono incapaci di approfittare della concomitante sconfitta dell'altra rivale diretta, il Perugia della rivelazione Nakata, caduto contro il Milan neoscudettato ma, ciò nonostante, ugualmente salvo.

Paolo Maldini festeggia sul terreno di Perugia la vittoria dello scudetto, il primo da capitano del Milan.

A sorpresa, una crisi di risultati costò la retrocessione anche alla blasonata Sampdoria, che pose fine a un'epoca ricca di successi ritrovando suo malgrado la serie cadetta dopo diciassette anni. Si salvò invece il Venezia, che si riaffacciava in Serie A dopo trentuno anni: frettolosamente dati per spacciati al giro di boa, i veneti di Walter Novellino invertirono la rotta grazie a un ottimo girone di ritorno coinciso con l'arrivo in Laguna, in gennaio, del fantasista Álvaro Recoba finito nel frattempo ai margini della rosa interista.[19]

I fatti dopo Piacenza-Salernitana[modifica | modifica wikitesto]

Proprio all'ultima giornata, il campionato conobbe un risvolto negativo: si concluse, infatti, in maniera tragica per la Salernitana e, in particolar modo, la sua tifoseria. Sul campo, il club campano fallì la permanenza in A dopo un inutile 1-1 a Piacenza, in una partita che vide gli ospiti recriminare per alcune decisioni arbitrali;[63][64] già successivamente al fischio finale scoppiò una rissa sul terreno di gioco, tra calciatori e sostenitori di entrambe le parti e col direttore di gara Bettin scortato da agenti di polizia.[63][64]

Dopo la gara, sul treno speciale 1681 diretto verso Salerno, si ritrovarono ammassati in fretta e furia circa 1 500 supporter granata, protagonisti di alcuni attimi di tensione nei pressi della stazione di Bologna nonché di atti vandalici all'interno delle carrozze. Nel tratto di Nocera Inferiore, presso la galleria Santa Lucia, scoppiò un incendio sul convoglio; ovunque vi fu una gran fuoriuscita di fiamme e fumo, ma il macchinista riuscì a portare il mezzo alla stazione salernitana, sganciando i rimorchi. Quest'ultimo tentativo non servì tuttavia a evitare la tragedia: tra le carcasse del convoglio, precisamente nella carrozza n. 5, vennero rinvenuti i corpi carbonizzati di quattro giovani tifosi campani, Ciro Alfieri, Vincenzo Lioi, Giuseppe Diodato e Simone Vitale, morti nel rogo[65] provocato da alcuni ultras che verranno in seguito identificati e arrestati[66] con l'accusa di omicidio volontario e incendio doloso.[67]

Squadre partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

Ubicazione delle squadre della Serie A 1998-1999
Club Stagione Città Stadio Stagione precedente
Bari dettagli Bari Stadio San Nicola 11º posto in Serie A
Bologna dettagli Bologna Stadio Renato Dall'Ara 8º posto in Serie A
Cagliari dettagli Cagliari Stadio Sant'Elia 3º posto in Serie B, promosso
Empoli dettagli Empoli Stadio Carlo Castellani 12º posto in Serie A
Fiorentina dettagli Firenze Stadio Artemio Franchi 5º posto in Serie A
Inter dettagli Milano Stadio Giuseppe Meazza 2º posto in Serie A
Juventus dettagli Torino Stadio delle Alpi 1º posto in Serie A
Lazio dettagli Roma Stadio Olimpico di Roma 7º posto in Serie A
Milan dettagli Milano Stadio Giuseppe Meazza 10º posto in Serie A
Parma dettagli Parma Stadio Ennio Tardini 6º posto in Serie A
Perugia dettagli Perugia Stadio Renato Curi 4º posto in Serie B, promosso
Piacenza dettagli Piacenza Stadio Leonardo Garilli 13º posto in Serie A
Roma dettagli Roma Stadio Olimpico di Roma 4º posto in Serie A
Salernitana dettagli Salerno Stadio Arechi 1º posto in Serie B, promosso
Sampdoria dettagli Genova Stadio Luigi Ferraris 9º posto in Serie A
Udinese dettagli Udine Stadio Friuli 3º posto in Serie A
Venezia dettagli Venezia Stadio Pierluigi Penzo 2º posto in Serie B, promosso
Vicenza dettagli Vicenza Stadio Romeo Menti 14º posto in Serie A

Allenatori[modifica | modifica wikitesto]

Allenatori e primatisti[modifica | modifica wikitesto]

Squadra Allenatore Calciatore più presente[68] Cannoniere
Bari   Eugenio Fascetti   Daniel Andersson,
  Luigi Garzya (33)
  Phil Masinga (11)
Bologna   Carlo Mazzone   Francesco Antonioli (32)   Giuseppe Signori (15)
Cagliari   Gian Piero Ventura   Gaetano Vasari (33)   Roberto Muzzi (16)
Empoli[69]   Mauro Sandreani (1ª-21ª)
  Corrado Orrico (22ª-34ª)
  Stefano Bianconi (33)   Arturo Di Napoli (11)
Fiorentina   Giovanni Trapattoni   Jörg Heinrich,
  Francesco Toldo (34)
  Gabriel Batistuta (21)
Inter[70][71][72][73]   Luigi Simoni (1ª-11ª)
  Mircea Lucescu (12ª-26ª)
  Luciano Castellini (27ª-30ª)
  Roy Hodgson (31ª-34ª)
  Javier Zanetti (34)   Ronaldo (14)
Juventus[74]   Marcello Lippi (1ª-20ª)
  Carlo Ancelotti (21ª-34ª)
  Angelo Di Livio (33)   Filippo Inzaghi (13)
Lazio   Sven-Göran Eriksson   Luca Marchegiani (34)   Marcelo Salas (15)
Milan   Alberto Zaccheroni   Oliver Bierhoff (34)   Oliver Bierhoff (19)
Parma   Alberto Malesani   Gianluigi Buffon,
  Lilian Thuram (34)
  Hernán Crespo (16)
Perugia[75]   Ilario Castagner (1ª-20ª)
  Vujadin Boškov (21ª-34ª)
  Milan Rapaić (34)   Hidetoshi Nakata (10)
Piacenza   Giuseppe Materazzi   Gian Paolo Manighetti (33)   Simone Inzaghi (15)
Roma     Zdeněk Zeman   Eusebio Di Francesco,
  Damiano Tommasi (33)
  Marco Delvecchio (18)
Salernitana[76]   Delio Rossi (1ª-26ª)
  Francesco Oddo (27ª-34ª)
  Daniele Balli,
  Dražen Bolić,
  Alessandro Del Grosso,
  Marco Di Vaio,
  Ighli Vannucchi (31)
  Marco Di Vaio (12)
Sampdoria[77][78][79]   Luciano Spalletti (1ª-13ª)
  Giorgio Veneri e   David Platt (D.T.) (14ª-19ª)
  Luciano Spalletti (20ª-34ª)
  Francesco Palmieri (33)   Vincenzo Montella (12)
Udinese   Francesco Guidolin   Amoroso,
  Luigi Turci (33)
  Amoroso (22)
Venezia   Walter Novellino   Francesco Pedone,
  Massimo Taibi (33)
  Filippo Maniero (12)
Vicenza[80]   Franco Colomba (1ª-19ª)
  Edoardo Reja (20ª-34ª)
  Pierluigi Brivio (33)   Marcelo Otero (10)

Classifica finale[modifica | modifica wikitesto]

  Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
Scudetto.svg 1. Milan 70 34 20 10 4 59 34 +25
  2. Lazio 69 34 20 9 5 65 31 +34
  3. Fiorentina 56 34 16 8 10 55 41 +14
  4. Parma 55 34 15 10 9 55 36 +19
  5. Roma 54 34 15 9 10 69 49 +20
  6. Udinese 54 34 16 6 12 52 52 0
  7. Juventus 54 34 15 9 10 42 36 +6
  8. Inter 46 34 13 7 14 59 54 +5
[81] 9. Bologna 44 34 11 11 12 44 47 -3
  10. Bari 42 34 9 15 10 39 44 -5
  11. Venezia 42 34 11 9 14 38 45 -7
  12. Piacenza 41 34 11 8 15 48 49 -1
  13. Cagliari 41 34 11 8 15 49 50 -1
  14. Perugia 39 34 11 6 17 43 61 -18
1downarrow red.svg 15. Salernitana 38 34 10 8 16 37 51 -14
1downarrow red.svg 16. Sampdoria 37 34 9 10 15 38 55 -17
1downarrow red.svg 17. Vicenza 33 34 8 9 17 27 47 -20
1downarrow red.svg 18. Empoli (-2) 20 34 4 10 20 26 63 -37

Legenda:

      Campione d'Italia e qualificato alla prima fase a gironi della UEFA Champions League 1999-2000.
      Qualificato alla prima fase a gironi della UEFA Champions League 1999-2000.
      Qualificate al terzo turno di qualificazione della UEFA Champions League 1999-2000.
      Qualificato al primo turno di Coppa UEFA 1999-2000.
      Ammesse alla Coppa Intertoto UEFA 1999.
      Retrocesse in Serie B 1999-2000.

Regolamento:

Tre punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
A parità di punti valeva la classifica avulsa, eccetto per l'assegnazione dello scudetto, dei posti salvezza-retrocessione e qualificazione-esclusione dalla Coppa UEFA per i quali era previsto uno spareggio.

Note:

L'Empoli ha scontato 2 punti di penalizzazione in classifica.
La Roma qualificata in Coppa UEFA per classifica avulsa favorevole contro Juventus e Udinese.
L'Udinese vince lo spareggio per il 6º posto, qualificandosi in Coppa UEFA.
Il Perugia ammesso alla Coppa Intertoto UEFA per altrui rinuncia.

Squadra campione[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Milan Associazione Calcio 1998-1999.
Formazione tipo Giocatori (presenze)
  Christian Abbiati (18)
  Luigi Sala (24)
  Alessandro Costacurta (29)
  Paolo Maldini (31)
  Thomas Helveg (29)
  Demetrio Albertini (29)
  Massimo Ambrosini (26)
  Andrés Guglielminpietro (21)
  Zvonimir Boban (27)
  Oliver Bierhoff (34)
  George Weah (26)
Altri giocatoriLeonardo (27), Bruno N'Gotty (25), Maurizio Ganz (20), Christian Ziege (17), Ibrahim Ba (15), Sebastiano Rossi (13), Roberto Ayala (11), Domenico Morfeo (11), Roberto Donadoni (9), Francesco Coco (6), Federico Giunti (6), Jens Lehmann (5)André Cruz (2)Mohammed Aliyu Datti (1), Giampiero Maini (1).[82]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Tabellone[modifica | modifica wikitesto]

  BAR BOL CAG EMP FIO INT JUV LAZ MIL PAR PER PIA ROM SAL SAM UDI VEN VIC
Bari –––– 0-0 1-1 2-1 0-0 1-0 0-1 1-3 0-0 1-1 2-1 3-1 1-4 0-0 3-1 1-1 1-0 0-0
Bologna 3-1 –––– 1-3 2-0 3-0 2-0 3-0 0-1 2-3 0-0 1-1 3-1 1-1 1-1 2-2 1-3 2-1 4-2
Cagliari 3-3 0-1 –––– 5-1 1-1 2-2 1-0 0-0 1-0 1-0 2-2 3-2 4-3 3-1 5-0 1-2 0-1 1-0
Empoli 0-2 0-0 2-1 –––– 0-3 1-2 1-0 0-0 1-1 3-5 2-0 1-2 0-0 2-3 0-1 1-3 2-2 1-0
Fiorentina 2-2 1-0 4-2 2-0 –––– 3-1 1-0 1-1 0-0 2-1 5-1 2-1 0-0 4-0 1-0 1-0 4-1 3-0
Inter 2-3 3-1 5-1 5-1 2-0 –––– 0-0 3-5 2-2 1-3 2-0 1-0 4-1 2-1 3-0 1-3 6-2 1-1
Juventus 1-1 2-2 1-0 0-0 2-1 1-0 –––– 0-1 0-2 2-4 2-1 1-0 1-1 3-0 2-0 2-1 3-2 2-0
Lazio 0-0 2-0 2-0 4-1 2-0 1-0 1-3 –––– 0-0 2-1 3-0 4-1 3-3 6-1 5-2 3-1 2-0 1-1
Milan 2-2 3-0 1-0 4-0 1-3 2-2 1-1 1-0 –––– 2-1 2-1 1-0 3-2 3-2 3-2 3-0 2-1 1-0
Parma 2-1 1-1 1-1 1-0 2-0 1-0 1-0 1-3 4-0 –––– 3-1 0-1 1-1 2-0 1-1 4-1 2-2 0-0
Perugia 0-1 0-0 2-1 3-1 2-2 2-1 3-4 2-2 1-2 2-1 –––– 2-0 3-2 1-0 2-0 1-3 1-0 3-1
Piacenza 3-2 5-0 2-0 0-0 4-2 0-0 0-2 1-1 1-1 3-6 2-0 –––– 2-0 1-1 4-1 4-3 0-1 2-0
Roma 1-1 3-1 3-1 1-1 2-1 4-5 2-0 3-1 1-0 1-0 5-1 2-2 –––– 3-1 3-1 4-0 2-0 3-0
Salernitana 2-2 4-0 1-3 1-1 1-1 2-0 1-0 1-0 1-2 1-2 2-0 1-1 2-1 –––– 2-0 1-2 1-0 2-1
Sampdoria 1-0 1-1 0-0 3-0 3-2 4-0 1-2 0-1 2-2 0-2 1-1 3-2 2-1 1-0 –––– 1-1 2-1 0-0
Udinese 4-0 2-0 2-1 0-0 1-0 0-1 2-2 0-3 1-5 2-1 1-2 1-0 2-1 2-0 2-2 –––– 1-1 2-1
Venezia 2-1 0-2 1-0 3-2 4-1 3-1 1-1 2-0 0-2 0-0 2-1 0-0 3-1 0-0 0-0 1-0 –––– 1-2
Vicenza 1-0 0-4 2-1 2-0 1-2 1-1 1-1 1-2 0-2 0-0 3-0 1-0 1-4 1-0 1-0 2-3 0-0 ––––

Calendario[modifica | modifica wikitesto]

andata (1ª) 1ª giornata ritorno (18ª)
         
13 set. 1-0 Bari-Venezia 1-2 24 gen.
2-2 Cagliari-Inter 1-5
12 set. 2-0 Fiorentina-Empoli 3-0
3-0 Milan-Bologna 3-2
0-0 Parma-Vicenza 0-0
13 set. 3-4 Perugia-Juventus 1-2
1-1 Piacenza-Lazio 1-4
12 set. 3-1 Roma-Salernitana 1-2
2-2 Udinese-Sampdoria 1-1
andata (2ª) 2ª giornata ritorno (19ª)
         
20 set. 1-3 Bologna-Udinese 0-2 31 gen.
0-0 Empoli-Roma 1-1
1-0 Inter-Piacenza 0-0
1-0 Juventus-Cagliari 0-1
0-0 Lazio-Bari 3-1
1-2 Salernitana-Milan 2-3
1-1 Sampdoria-Perugia 0-2
0-0 Venezia-Parma 2-2
1-2 Vicenza-Fiorentina 0-3

 

andata (3ª) 3ª giornata ritorno (20ª)
         
26 set. 0-0 Bari-Bologna 1-3 7 feb.
27 set. 5-0 Cagliari-Sampdoria 0-0
1-2 Empoli-Inter 1-5
26 set. 1-3 Milan-Fiorentina 0-0
1-0 Parma-Juventus 4-2
27 set. 2-2 Perugia-Lazio 0-3
2-0 Piacenza-Vicenza 0-1
26 set. 2-0 Roma-Venezia 1-3
2-0 Udinese-Salernitana 2-1
andata (4ª) 4ª giornata ritorno (21ª)
         
4 ott. 0-0 Bologna-Parma 1-1 14 feb.
1-0 Fiorentina-Udinese 0-1
2-0 Inter-Perugia 1-2
1-0 Juventus-Piacenza 2-0
2-0 Lazio-Cagliari 0-0
1-1 Salernitana-Empoli 3-2
2-1 Sampdoria-Roma 1-3
0-2 Venezia-Milan 1-2
1-0 Vicenza-Bari 0-0

 

andata (5ª) 5ª giornata ritorno (22ª)
         
18 ott. 1-1 Bari-Udinese 0-4 21 feb.
1-0 Cagliari-Milan 0-1
17 ott. 0-0 Empoli-Bologna 0-2
18 ott. 3-5 Inter-Lazio 0-1
17 ott. 2-0 Parma-Salernitana 2-1
18 ott. 1-0 Perugia-Venezia 1-2
4-1 Piacenza-Sampdoria 2-3
17 ott. 2-1 Roma-Fiorentina 0-0
18 ott. 1-1 Vicenza-Juventus 0-2
andata (6ª) 6ª giornata ritorno (23ª)
         
25 ott. 3-1 Bologna-Piacenza 0-5 27 feb.
3-3 Cagliari-Bari 1-1 28 feb.
4-0 Fiorentina-Salernitana 1-1
1-0 Juventus-Inter 0-0 27 feb.
1-1 Lazio-Vicenza 2-1 28 feb.
3-2 Milan-Roma 0-1 27 feb.
2-1 Perugia-Parma 1-3
3-0 Sampdoria-Empoli 1-0 28 feb.
1-1 Udinese-Venezia 0-1

 

andata (7ª) 7ª giornata ritorno (24ª)
         
1º nov. 2-0 Empoli-Perugia 1-3 7 mar.
2-3 Inter-Bari 0-1
2-0 Juventus-Sampdoria 2-1
31 ott. 2-0 Parma-Fiorentina 1-2
1º nov. 1-1 Piacenza-Milan 0-1
31 ott. 4-0 Roma-Udinese 1-2
1º nov. 1-0 Salernitana-Lazio 1-6
31 ott. 0-2 Venezia-Bologna 1-2
2-1 Vicenza-Cagliari 0-1
andata (8ª) 8ª giornata ritorno (25ª)
         
8 nov. 1-1 Bari-Parma 1-2 13 mar.
1-1 Bologna-Roma 1-3
3-2 Cagliari-Piacenza 0-2 14 mar.
4-1 Fiorentina-Venezia 1-4
4-1 Lazio-Empoli 0-0
2-2 Milan-Inter 2-2 13 mar.
3-1 Perugia-Vicenza 0-3 14 mar.
1-0 Sampdoria-Salernitana 0-2
2-2 Udinese-Juventus 1-2 13 mar.

 

andata (9ª) 9ª giornata ritorno (26ª)
         
15 nov. 0-0 Bari-Milan 2-2 21 mar.
2-1 Empoli-Cagliari 1-5
3-0 Inter-Sampdoria 0-4
4-1 Parma-Udinese 1-2
4-2 Piacenza-Fiorentina 1-2
2-0 Roma-Juventus 1-1
2-0 Salernitana-Perugia 0-1
2-0 Venezia-Lazio 0-2
0-4 Vicenza-Bologna 2-4
andata (10ª) 10ª giornata ritorno (27ª)
         
21 nov. 1-1 Bologna-Perugia 0-0 3 apr.
1-0 Cagliari-Parma 1-1
22 nov. 3-1 Fiorentina-Inter 0-2
0-0 Juventus-Empoli 0-1
1-0 Milan-Lazio 0-0
21 nov. 1-1 Roma-Bari 4-1
22 nov. 1-0 Salernitana-Venezia 0-0
0-0 Sampdoria-Vicenza 0-1
1-0 Udinese-Piacenza 3-4

 

andata (11ª) 11ª giornata ritorno (28ª)
         
29 nov. 0-0 Bari-Fiorentina 2-2 11 apr.
3-0 Bologna-Juventus 2-2
1-0 Empoli-Vicenza 0-2
2-1 Inter-Salernitana 0-2
3-3 Lazio-Roma 1-3
4-0 Parma-Milan 1-2
2-0 Perugia-Piacenza 0-2
2-1 Udinese-Cagliari 2-1
0-0 Venezia-Sampdoria 1-2
andata (12ª) 12ª giornata ritorno (29ª)
         
6 dic. 0-1 Cagliari-Venezia 0-1 18 apr.
5 dic. 1-0 Fiorentina-Bologna 0-3 17 apr.
6 dic. 0-1 Juventus-Lazio 3-1
3-0 Milan-Udinese 5-1 18 apr.
0-0 Piacenza-Empoli 2-1
5 dic. 5-1 Roma-Perugia 2-3
6 dic. 2-2 Salernitana-Bari 0-0
5 dic. 0-2 Sampdoria-Parma 1-1 17 apr.
6 dic. 1-1 Vicenza-Inter 1-1 18 apr.

 

andata (13ª) 13ª giornata ritorno (30ª)
         
13 dic. 2-1 Bari-Empoli 2-0 25 apr.
1-1 Bologna-Salernitana 0-4
1-0 Fiorentina-Juventus 1-2
5-2 Lazio-Sampdoria 1-0
1-0 Milan-Vicenza 2-0
1-1 Parma-Roma 0-1
2-1 Perugia-Cagliari 2-2
0-1 Udinese-Inter 3-1
0-0 Venezia-Piacenza 1-0
andata (14ª) 14ª giornata ritorno (31ª)
         
20 dic. 0-1 Cagliari-Bologna 3-1 2 mag.
3-5 Empoli-Parma 0-1
4-1 Inter-Roma 5-4 3 mag.
3-0 Juventus-Salernitana 0-1 2 mag.
3-1 Lazio-Udinese 3-0
2-2 Perugia-Fiorentina 1-5
3-2 Piacenza-Bari 1-3
2-2 Sampdoria-Milan 2-3
0-0 Vicenza-Venezia 2-1

 

andata (15ª) 15ª giornata ritorno (32ª)
         
6 gen. 2-1 Bari-Perugia 1-0 9 mag.
0-1 Bologna-Lazio 0-2
1-0 Fiorentina-Sampdoria 2-3
1-1 Milan-Juventus 2-0
1-0 Parma-Inter 3-1 8 mag.
2-2 Roma-Piacenza 0-2 9 mag.
1-3 Salernitana-Cagliari 1-3
2-1 Udinese-Vicenza 3-2
20 gen.[83] 3-2 Venezia-Empoli 2-2
andata (16ª) 16ª giornata ritorno (33ª)
         
10 gen. 4-3 Cagliari-Roma 1-3 16 mag.
1-1 Empoli-Milan 0-4 15 mag.
6-2 Inter-Venezia 1-3 16 mag.
1-1 Juventus-Bari 1-0
2-0 Lazio-Fiorentina 1-1 15 mag.
1-3 Perugia-Udinese 2-1 16 mag.
3-6 Piacenza-Parma 1-0
1-1 Sampdoria-Bologna 2-2
1-0 Vicenza-Salernitana 1-2

 

andata (17ª) 17ª giornata ritorno (34ª)
         
17 gen. 3-1 Bari-Sampdoria 0-1 23 mag.
2-0 Bologna-Inter 1-3
4-2 Fiorentina-Cagliari 1-1
2-1 Milan-Perugia 2-1
1-3 Parma-Lazio 1-2
3-0 Roma-Vicenza 4-1
1-1 Salernitana-Piacenza 1-1
0-0 Udinese-Empoli 3-1
1-1 Venezia-Juventus 2-3
 

Spareggi[modifica | modifica wikitesto]

Spareggio per il 6º posto[modifica | modifica wikitesto]

Lo spareggio servì a determinare, tra le due formazioni a pari merito, quale avrebbe occupato il sesto posto, con qualificazione diretta alla Coppa UEFA 1999-2000 per la vincente, e quale il settimo, relegando alla disputa dell'accessoria Coppa Intertoto UEFA 1999 la perdente.

  Risultati   Luogo e data
Udinese 0-0 Juventus Udine, 28 maggio 1999
Juventus 1-1 Udinese Torino, 31 maggio 1999
 

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Squadre[modifica | modifica wikitesto]

Capoliste solitarie[modifica | modifica wikitesto]

                                                                       
  Fiorentina     Lazio
                 
                                                                   
10ª 11ª 12ª 13ª 14ª 15ª 16ª 17ª 18ª 19ª 20ª 21ª 22ª 23ª 24ª 25ª 26ª 27ª 28ª 29ª 30ª 31ª 32ª 33ª 34ª

Primati stagionali[modifica | modifica wikitesto]

  • Maggior numero di partite vinte: Lazio, Milan (20)
  • Minor numero di partite perse: Milan (4)
  • Maggior numero di pareggi: Bari (15)
  • Minor numero di partite vinte: Empoli (4)
  • Maggior numero di partite perse: Empoli (20)
  • Minor numero di pareggi: Perugia, Udinese (6)
  • Miglior attacco: Roma (69 reti all'attivo)
  • Miglior difesa: Lazio (31 reti al passivo)
  • Miglior differenza reti: Lazio (+34)
  • Peggior attacco: Empoli (26 reti all'attivo)
  • Peggior difesa: Empoli (63 reti al passivo)
  • Peggior differenza reti: Empoli (−37)
  • Partita con più reti segnate: Piacenza - Parma 3-6, Roma - Inter 4-5 (9)
  • Partita con il maggior scarto di reti: Cagliari - Sampdoria 5-0, Piacenza - Bologna 5-0, Lazio - Salernitana 6-1 (5)

Individuali[modifica | modifica wikitesto]

Classifica marcatori[modifica | modifica wikitesto]

[84]

Gol Rigori   Giocatore Squadra
22 7     Márcio Amoroso Udinese
21       Gabriel Batistuta Fiorentina
19 2     Oliver Bierhoff Milan
18       Marco Delvecchio Roma
16 2     Roberto Muzzi Cagliari
16 1     Hernán Crespo Parma
15 2     Giuseppe Signori Bologna
15 2     Marcelo Salas Lazio
15 8     Simone Inzaghi Piacenza
14 7     Ronaldo Inter
13       Filippo Inzaghi Juventus

Media spettatori[modifica | modifica wikitesto]

Media spettatori della Serie A 1998-99: 30.840[85]

 

Club Pos. Media
Inter 1 68.459
Milan 2 57.760
Roma 3 54.309
Lazio 4 53.184
Juventus 5 47.164
Fiorentina 6 35.037
Salernitana 7 32.218
Bologna 8 28.848
Parma 9 24.328
Udinese 10 23.384
Cagliari 11 21.422
Bari 12 21.227
Sampdoria 13 20.463
Perugia 14 17.157
Vicenza 15 16.143
Piacenza 16 11.816
Empoli 17 11.292
Venezia 18 10.919